Click on “CC”, at the bottom-right of the video, to enable/disable the subtitles.
For each recording, these features are available:
- Comprehensive transcription of the recording;
- (If set) the list of all the speakers in time order and the arguments of the agenda.
The media library is completely browsable.
- Simple search:
- Speaker: it is possible to select one or more speakers attending the recorded event (if speakers are indexed).
- Agenda argument: it is possible to select only those recordings that have some specific argument treated.
- Date or time span: This option allows selecting the recordings of events held in a specific date or during a specified time interval.
- Advanced search: it is possible to search single words, names, phrases, arguments treated during the recorded events and the result of the search will be a list of all those recordings in which the searched term has been treated. Then it is possible to listen to the recording in the precise instant where the searched words are pronounced.
As for now, the enabled social networks are:
To activate the service all you need is to sign up up using your email where the alerts will be delivered and choose the words/argument of interest.
Once the alert criteria is set, you will receive an email containing::
- The internet address of the recording
- The recording title with the chosen search criteria
- The list of the links to the instant where the searched words are pronounced. The words that are found are highlighted in italic.
CONTACT US
Speaker : PRESIDENTE.
Invito i Consiglieri a prendere posto. Buongiorno.
Riprendiamo i lavori della seduta n. 41.
Comunico che sono stati presentati i seguenti atti:
- Proposta di legge regionale n. 180;
- Mozioni: dal n. 214 al n. 217;
- Interrogazioni a risposta scritta: dal n. 126 al n. 129;
- Interrogazioni a risposta immediata: dal n. 258 al n. 259.
Il consigliere Claudio Marotta ha sottoscritto la proposta di legge regionale n. 43.
La consigliera Michela Califano ha sottoscritto le mozioni n. 212, n. 213 e n. 216.
Comunico infine che il presidente della Regione, Francesco Rocca, la vicepresidente della Giunta regionale, Roberta Angelilli e l’assessore Elena Palazzo saranno assenti nella seduta odierna poiché impegnati in attività istituzionali. Ai sensi dell’articolo 34, comma 5 del Regolamento dei lavori del Consiglio, saranno computati come presenti ai fini della fissazione del numero legale.
Riprendiamo i lavori dalla proposta all’ordine del giorno n. 6: Proposta di legge regionale n. 170 “Misure per la semplificazione, modifiche a leggi regionali varie e disposizioni relative all’esecuzione degli impegni assunti col Governo”.
Diamo la parola all’assessore Righini per l’illustrazione.
Speaker : RIGHINI, Assessore.
Grazie, Presidente, colleghe Consigliere, colleghi Consiglieri, la presente proposta di legge è stata adottata dalla Giunta regionale con deliberazione n. 570 del 30 luglio 2024.
Rispetto al testo iniziale approvato dalla Giunta, sono state apportate alcune modifiche emendative nel corso dell’esame che si è svolto in Commissione bilancio iniziato il 9 settembre e terminato il 1° ottobre ultimo scorso, aggiornando la composizione della PL dagli originari 39 articoli agli attuali 54, sempre suddivisi in sette capi e con n. 3 allegati.
Nel primo capo, composto da otto articoli, sono ricomprese varie norme che al fine di dare esecuzione agli impegni assunti col Governo a partire dal gennaio 2023, e a seguito delle osservazioni a specifiche leggi regionali, apportano alcune modifiche alle seguenti leggi regionali: all’articolo 10 bis della legge regionale 6 del 2022, relativo all’istituzione del ruolo professionale degli avvocati della Regione, l’articolo è stato oggetto di modifica emendativa durante l’esame in Commissione bilancio e del suo contenuto all’articolo 1; mentre all’articolo 2 abbiamo modifiche all’articolo 64 della legge 39 del 2002 relativamente al piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi.
All’articolo 3, annuncio all’Aula che su richiesta di numerosi Gruppi consiliari, provvederò nei prossimi minuti al deposito di un emendamento soppressivo dell’articolo 3.
Quindi, passo all’articolo 4 che prevede modifiche alla legge regionale n. 7 del 2023…
Tutto l’articolo 3 viene soppresso.
All’articolo 4 abbiamo modifiche alla legge regionale n. 7 del 2023, “Istituzione del Garante regionale per la tutela delle persone con disabilità”, alla legge regionale n. 20 del 2023 “Disposizioni in materia di grandi concessioni di derivazione d’acqua a scopo idroelettrico in attuazione dell’articolo 12 del decreto legislativo 16 marzo 99 n. 79”, alla legge regionale n. 22 del 2023 “Disposizioni per la promozione degli istituti tecnologici superiori (ITS Academy)” (questo all’articolo 6), e all’articolo 9 della legge regionale n. 17 del 2015 relativo alla “Salvaguardia del personale delle società controllate delle Province e della Città Metropolitana di Roma Capitale”, abrogando altresì la lettera a) del comma 7 dell’articolo 23 della citata legge 23 del 2023, che è la legge di stabilità regionale per l’anno 2024.
L’articolo è stato oggetto di alcune modifiche durante l’esame in Commissione bilancio, finalizzate a riconoscere un contributo pari a 35.000 euro per ciascun beneficiario fino al 2026 in favore del personale a tempo indeterminato delle società totalmente controllate dalle Province in fase di liquidazione e beneficiarie della NASpI per la realizzazione di attività progettuali e l’inserimento lavorativo di persone disoccupate. Tale contributo grava sulle risorse già stanziate nel bilancio regionale. E comunque c’è disponibilità da parte dell’Amministrazione ad affrontare nuovamente il tema, perché come avrete intuito, si tratta del tema relativo al personale di Risorse Sabine su cui anche in questo caso c’è stata una nuova richiesta di intervento emendativo da parte di alcuni Gruppi consiliari.
Con l’articolo 8, che modifica l’articolo 5 della legge regionale 5 del 2024 “Disposizioni per il riconoscimento e il sostegno del caregiver familiare” si conclude il primo capo del provvedimento.
Nel Capo secondo, composto di tre articoli, sono contenute norme in materia di governo del territorio concernenti in particolare: all’articolo 9, modifiche dell’articolo 2, comma 1, della legge regionale n. 5 del 2002, relativamente al Comitato regionale per i lavori pubblici. Di seguito, all’articolo 10, abbiamo modifiche all’articolo 5 della già citata legge n. 20 del 2023 “Disposizioni in materia di concessioni di grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico, in attuazione dell’articolo 12 del decreto legislativo n. 79 del 99; e all’articolo 11 “Disposizioni concernenti le prime norme tecniche per l’edilizia scolastica da adottarsi con apposita deliberazione della Giunta regionale per il riadattamento di immobili da adibire ad uso scolastico”: questo articolo è stato introdotto durante l’esame in Commissione bilancio.
Nel Capo terzo, che si compone di 17 articoli, sono contenute disposizioni in materia di agricoltura, ambiente e transizione energetica e in particolare: alcune modifiche alla legge regionale n. 38 del 99 (l’articolo 12, che è stato anche oggetto di attività emendativa durante la seduta della Commissione bilancio); la modifica dell’articolo 18 della legge regionale n. 12 del 2016 “Disposizioni per la semplificazione, competitività e sviluppo della Regione” relativa ai contratti di affitto di fondi rustici appartenenti alla Regione da parte dei conduttori (articolo 13); mentre all’articolo 14 modifichiamo la legge regionale n. 4 del 2008 “Disposizioni per lo sviluppo sostenibile e la valorizzazione delle attività professionali della pesca e dell’acquacultura” in materia di impianti di acquacoltura marina in siti costieri riparati.
Con l’articolo 15 si introducono modifiche alla legge regionale n. 17 del 95 “Norme per la tutela della fauna selvatica e la gestione programmata dell’esercizio venatorio”: l’articolo è il risultato di più emendamenti alla medesima legge approvati durante l’esame in Commissione bilancio.
All’articolo 16 abbiamo “Modifiche all’articolo 4 della legge 4 del 2015. Interventi regionali per la conservazione, la gestione e il controllo della fauna selvatica, prevenzione e indennizzo dei danni causati dalla stessa, nonché per una corretta regolamentazione dell’attività faunistico-venatoria”, con la conseguente soppressione dell’Osservatorio faunistico venatorio regionale. L’articolo è stato anch’esso introdotto durante l’esame in Commissione bilancio.
All’articolo 17 si modifica l’articolo 8 della legge regionale n. 1 del 2020 “Misure per lo sviluppo economico, l’attrattività degli investimenti e la semplificazione”, concernente le procedure autorizzative in agricoltura.
Con l’articolo 18 si interviene per promuovere le disposizioni in materia di settore orto-florovivaistico.
Con l’articolo 19 si introducono modifiche alla legge regionale n. 32 del 98 “Disciplina della raccolta e della commercializzazione dei funghi epigei spontanei e di altri prodotti del sottobosco”.
Con l’articolo 20 si introducono modifiche alla legge regionale n. 8 del 1986. Istituzione dell’albo regionale dei periti, degli istruttori e dei delegati tecnici per il conferimento di incarichi connessi ad operazioni in materia di usi civici.
Con l’articolo 21 si introducono modifiche alla legge regionale n. 50 del 94 e all’articolo 11 della legge regionale n. 23 del 2023 in materia di bonifiche e consorzi di bonifica.
Con l’articolo 22 si introduce l’ampliamento del Parco naturale di Veio, istituito con legge regionale n. 29 del 1997, ove si prevede l’inserimento di una superficie di circa 600 ettari con riferimento al territorio ricompreso nel Comune di Magliano Romano.
Con l’articolo 23 si introduce, si introduceva il Sistema di gestione di Alta Tuscia. Anch’esso, anche questo articolo è oggetto di un provvedimento di stralcio, in questo caso della norma, con conseguente rinvio ad apposito testo legislativo.
Con l’articolo 24 si istituisce l’Albo delle imprese boschive della Regione Lazio, ai sensi dell’articolo 77, comma 5 della legge regionale n. 39 del 2002.
Con l’articolo 25 si dispone la materia del trasferimento degli acquedotti di proprietà dell’ARSIAL, al fine di accelerare il processo di trasferimento ai Comuni interessati, che a loro volta provvedono all’affidamento in concessione d’uso gratuita al gestore del servizio idrico integrato dell’Ambito territoriale nel quale gli stessi ricadono, in tutto o per la maggior parte. I territori serviti riguardano l’Acea ATO 2, quindi della provincia di Roma.
Con l’articolo 26 si introducono disposizioni relative agli interventi per lo sviluppo di impianti fotovoltaici concernenti la possibilità di installare gli stessi e i sistemi di accumulo su beni immobili di proprietà della Regione e degli enti pubblici da essa dipendenti.
Con l’articolo 27 si introducono disposizioni finalizzate ad uniformare la normativa regionale alle linee guida di cui al decreto interministeriale del 20 ottobre 2022, inerente la semplificazione dei procedimenti autorizzativi riguardanti la costruzione e l’esercizio delle infrastrutture appartenenti alla rete di distribuzione elettrica.
Con l’articolo 28 si introducono modifiche alla legge regionale n. 3 del 2016, Disciplina in materia di piccole utilizzazioni locali di calore geotermico, relativamente alle applicazioni geotermiche minori, generalmente utilizzate da privati cittadini per il raffrescamento e riscaldamento di edifici, serre e impianti sportivi.
Dall’articolo 29 iniziamo il Capo quarto, che si compone di dieci articoli e che contiene disposizioni in materia di politiche sociali e di tutela della salute. In particolare, con l’articolo 29 si modifica l’articolo 32-bis della legge regionale n. 11 del 2016, Sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali della Regione Lazio, relativo agli elenchi regionali delle strutture e dei servizi autorizzati e delle strutture e dei servizi accreditati.
Con l’articolo 30 si introducono modifiche alla legge regionale n. 26 del 2002, Disciplina dell’orario, dei turni e delle ferie delle farmacie aperte al pubblico, in applicazione degli articoli 7, comma 3 della legge n. 362 del 1991, Norme di riordino del settore farmaceutico.
Con il seguente articolo 31 si introducono "disposizioni per il processo di confezionamento dei medicinali industriali, per favorire lo sviluppo di servizi a valenza sociosanitaria, erogati dalle farmacie del territorio, migliorando l’aderenza alle terapie, per malati cronici, con l’allestimento di medicinali personalizzati per ogni assistito, in collaborazione con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta".
Con l’articolo 32 sono dettate "disposizioni per il riutilizzo dei farmaci, al fine di consentire il reimpiego, il recupero e la donazione dei farmaci in corso di validità, che contengano le originarie caratteristiche, nel rispetto delle disposizioni di cui all’articolo 2, commi dal n. 350 al n.352 della legge n. 244 del 2007".
Con l’articolo 33 sono apportate alcune modifiche alla legge regionale n. 41 del 2003, "Norme in materia di autorizzazione all’apertura e al funzionamento di strutture che prestano servizi socioassistenziali".
Con gli articoli nn. 34, 35 e 36 sono dettate "disposizioni relative al debito dei distretti sociosanitari, alle risorse erogate dagli stessi e all’utilizzo delle risorse residuali del Fondo regionale per il rincaro di energia, al fine di sostenere l’erogazione dei servizi essenziali delle medesime prestazioni socioassistenziali".
Con l’articolo 37 sono apportate modifiche alla legge regionale n.6 del 2006, concernente la Consulta regionale per la salute mentale, mentre con l’articolo 38 sono introdotte modifiche alla legge regionale n. 4 del 2003, Norme in materia di autorizzazione alla realizzazione di strutture e all’esercizio di attività sanitarie e sociosanitarie di accreditamento istituzionale di accordi contrattuali.
Dall’articolo 39 ha inizio il Capo V, che è composto di 12 articoli, nei quali sono contenute "disposizioni in materia di cultura, cinema, sport e sviluppo socioeconomico del territorio".
In particolare, con l’articolo 39 sono apportate modifiche rispettivamente alla legge regionale n. 5 del 2020, Disposizioni in materia di cinema e audiovisivo, e alla legge regionale n. 15 del 2014, Sistema cultura Lazio. Disposizioni in materia di spettacolo dal vivo e promozione cultural" che sono contenute nell’articolo 40.
Con l’articolo 41 si apportano modifiche all’articolo 7 della legge regionale n. 23 del 2023, relativamente agli "interventi da parte della Regione per la valorizzazione dei teatri, delle sale cinematografiche, dei palazzi storici, dei luoghi di culto, degli spazi archeologici e ricreativi del Lazio".
Con l’articolo 42 si modifica l’articolo 23 della legge regionale n. 13 del 2007, concernente l’organizzazione del sistema turistico laziale, al fine di consentire la localizzazione di alberghi diffusi in Comuni con popolazione fino a un massimo di 65.000 abitanti.
Con l’articolo 43 si modifica l’articolo 50 della legge regionale n. 22 del 2019 (Testo unico del commercio), prevedendo la possibilità per gli operatori del settore di partecipare ai mercatini di antiquariato e di collezionismo fino ad un massimo di 36 giornate annue.
Con l’articolo 44 sono apportate modifiche alla legge regionale n. 1 del 2022, “Disciplina di salvaguardia e valorizzazione di botteghe e attività storiche”, finalizzate a dare la possibilità di promuovere e valorizzare le botteghe storiche esistenti anche nelle città di fondazione.
All’articolo 45 si apportano modifiche all’articolo 5 della legge regionale 18 del 2021 “Disposizioni per promuovere il settore della moda relativo al tavolo intersettoriale regionale della moda”, mentre con l’articolo 46 si introducono modifiche alla legge regionale 17 del 2004, relative alla disciplina di cave e torbiere.
Con l’articolo 47 invece si interviene normativamente sulla legge regionale n. 90 del 1980 “Norme per la ricerca, coltivazione e utilizzazione delle acque minerali e termali nella regione Lazio”.
Con l’articolo 48 si apportano modifiche alla legge regionale 30 del 98 “Disposizioni in materia di trasporto pubblico locale”, relativamente alla natura autorizzatoria dei titoli relativi a servizi non connotati da diritti speciali esclusivi e non gravati da obbligo di servizio pubblico.
Con l’articolo 49 si introducono modifiche alla legge regionale 28 del 2019, più precisamente all’articolo 7, prolungando al 1° luglio 2025 la scadenza per l’entrata in vigore delle unità di rete per i servizi di trasporto pubblico urbano su gomma, diversi da quelli di competenza di Roma Capitale.
Con l’articolo 50 si apportano modifiche alla legge regionale 58 del 93 “Disposizioni per l’esercizio del trasporto pubblico non di linea”, al fine di semplificare le procedure d’esame per l’iscrizione nel ruolo dei conducenti dei servizi pubblici non di linea.
Infine, con il Capo sesto, che si compone di tre articoli, si interviene: con l’articolo 51 sulla legge regionale 14 del 2015 “Interventi regionali in favore dei soggetti interessati da sovraindebitamento o vittime di usura o di estorsione”, e sulla legge regionale n. 15 del 2001 “Promozione di interventi volti a favorire un sistema integrato di sicurezza, la cultura della legalità, della lotta alla corruzione e della cittadinanza responsabile nell’ambito del territorio regionale attraverso l’istituzione della Giornata regionale contro tutte le mafie”; con l’articolo 52 si modifica l’articolo 19 della legge 4 del 2013 relativamente all’utilizzo dell’auto di servizio per fini istituzionali e di servizio.
Con l’articolo 53 si apportano infine modifiche all’articolo 3 della legge regionale n. 17 del 2016, relativamente alla quota di compartecipazione da parte dei Comuni ai finanziamenti concessi dalla Regione.
Infine, il Capo settimo contiene esclusivamente l’articolo 54, che è l’entrata in vigore del presente provvedimento.
Quindi, Presidente, intanto provvederò al deposito dei due emendamenti che ho già annunciato, il primo soppressivo dell’articolo 3, mentre il secondo emendamento è di stralcio dell’articolo 23. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Assessore. È finito l’intervento di illustrazione. Diamo inizio alla discussione generale. Ci sono interventi? Consigliera Tidei, prego. Invito i Consiglieri a prenotarsi, così riusciamo anche ad alternare gli interventi. Grazie.
Prego, consigliera Tidei.
Speaker : TIDEI (IV-C-RE).
Allora, grazie, Presidente. Io approfitto della presenza del presidente Rocca, che mi fa piacere vedere in quest’Aula, in un momento credo importante, perché comunque si tratta del primo collegato di questa nuova Amministrazione. Nuova, per la verità si tratta già di un’Amministrazione che è insediata da un anno e mezzo.
Però, prima di affrontare i temi nel merito e anche di provare ad illustrare, io chiederei all’Assessore e al Presidente, se è possibile…
Guardi, tre minuti di attenzione, poi posso anche parlare al muro, Presidente, non si preoccupi. Su questo punto ci terrei, perché invece vorrei sollevare una questione politica.
Ora, io non sto a ripercorrere quello che ci ha portato qui e anche le cause delle lentezze con le quali noi oggi affrontiamo questo provvedimento, che doveva essere affrontato qualche tempo fa; però, Presidente, io credo che sia dovere di ognuno di noi di non essere sciatti, quando si ci si appresta non solo ad approvare un provvedimento, ma a provare anche a dare una gestione ordinata ai lavori dell’Aula.
Ora, noi ci eravamo lasciati qualche giorno fa in Conferenza dei Capigruppo, con l’Assessore e anche i Capigruppo, con l’impegno di utilizzare questi giorni, cioè quelli della fine della passata settimana e quelli dell’inizio di questa, per affrontare alcuni nodi e anche alcune proposte che l’opposizione aveva fatto, credo anche i Gruppi di maggioranza, ma immagino che all’interno della maggioranza questo confronto sia avvenuto, voglio almeno sperare, per provare a capire se ci fossero comunque degli spazi non dico di collaborazione, ma comunque di intendimento su alcuni temi.
Io voglio ricordare che purtroppo, siccome all’opposizione viene precluso il diritto di poter vedere nelle Commissioni consiliari le proprie iniziative, le proprie proposte legislative e quindi di dare un iter normale, l’avvio a un iter normale alle proposte legislative, in tanti abbiamo approfittato anche di questo veicolo di legge omnibus per proporre alcune cose che magari giacevano nei cassetti delle varie Commissioni da più di un anno e mezzo e quindi fare degli emendamenti sia modificativi a questo testo, sul quale comunque non abbiamo avuto preclusioni particolari, anzi ci sono, secondo me, degli spunti interessanti e anche dei temi condivisibili.
Penso ad alcuni strumenti di semplificazione che si attendevano, penso a tutta la questione, per esempio, delle cave e delle torbiere, seppure credo che anche lì ci sia bisogno di una disciplina più organica e forse anche di una nuova legge, visto che anche lì si tratta di una legge vecchia, però dico che alcune cose interessanti e anche positive ci sono state, sulle quali chiaramente l’opposizione non ha alzato barriere.
C’è poi tutta la parte che di solito si fa nel Collegato, comunque di articoli aggiuntivi, dove si da un minimo di spazio anche alle opposizioni per poter avanzare proposte, sulle quali, Presidente, noi ci eravamo sentite anche poco tempo fa al telefono, le avevo sottoposto anche due temi che erano quelli dello spreco alimentare e dei minori stranieri non accompagnati.
Ce ne sono altri, per la verità, però mi sarei aspettata dall’assessore Righini e anche dal Capogruppo di maggioranza, che aveva sottoscritto o comunque preso questo impegno in Conferenza dei Capigruppo, un minimo di attenzione, nel senso che di solito ci si sente prima del Consiglio e si riesce a capire se alcune cose si possano condividere o meno, stante comunque la chiarezza dei ruoli che quella è la maggioranza e questa è l’opposizione, quindi può anche essere legittimo da parte della maggioranza dire "su questa cosa non siamo d’accordo e quindi per noi non è accoglibile".
Voglio sottolineare però la sciatteria con la quale si è arrivati a questo momento, perché io ho chiamato ieri l’assessore Righini, che non si era minimamente... non so se lo abbia fatto con gli altri colleghi dell’opposizione, mi auguro di sì per loro, ma non si era premurato di dire "guardate, ci sono delle cose", anche perché noi abbiamo consegnato un po’ di desiderata, che sono un elenco di emendamenti (altro non potrebbe essere) ma per quanto mi riguarda c’è stato il silenzio,
Ieri ho parlato con l’Assessore Righini - su mia richiesta, chiaramente, non su richiesta dell’Assessore - e non ho più saputo nulla, per carità, mi auguro che questi giorni che ci dividono dall’approvazione del Collegato si possa aprire un canale di dialogo, però credo che comunque, visto che negli ultimi mesi non è che questo Consiglio abbia visto, Presidente, un ordine dei lavori fluido, ma ci soni volute 12 sedute per approvare il DEFR, quindi mi sarei aspettata da parte della maggioranza un minimo non solo di disponibilità in più, ma anche cambio di strategia, strategia che dovrebbe essere quella dell’ascolto, Churchill diceva che il coraggio è quello che ci vuole per alzarsi e parlare, ma il coraggio è anche quello che ci vuole per sedersi ed ascoltare.
Perché questo? Perché credo che di alcuni errori si dovrebbe fare tesoro, per provare anche a non ripeterli.
Questo è un veicolo di legiferazione importante, il primo che arriva, la prima legge omnibus che arriva, perché abbiamo assistito a dei bilanci che erano dei bilanci tecnici, quindi avevano scarsissima possibilità e margini di agibilità, abbiamo assistito a una legge di stabilità l’anno scorso anch’essa molto rigida (ci è sempre stato detto la Corte dei conti, comunque non abbiamo piena autonomia nelle nostre scelte, e chiaramente noi abbiamo compreso queste cose, ci mancherebbe altro).
Ci era stato promesso un Collegato molto tempo fa, ora è arrivato questo Collegato, dopo una dinamica d’Aula anche interna alla maggioranza, perché quando vediamo che Forza Italia presenta 70 emendamenti sull’urbanistica al Collegato e contestualmente è depositata la proposta di legge n. 171, che riguarda la ristrutturazione dell’intera normativa urbanistica regionale, anche su questo avevamo fatto alcune richieste, perché crediamo che alcuni temi sia meglio affrontarli in una proposta di legge dedicata, che sicuramente sta seguendo un iter diverso.
Questo però – ripeto - non c’è stato, io mi auguro che ci sarà, fino ad oggi non c’è stato, perché fino ad oggi dalla maggioranza non ho colto un atteggiamento proattivo, ma atteggiamento proattivo per me non vuol dire, Presidente, accoglimento di tutte le richieste che arrivavano dall’opposizione (solo una pazza potrebbe pensarlo), atteggiamento proattivo significa sedersi e, proposta per proposta, capire quello che può essere accoglibile, perché sì e perché no.
Questo per me è l’atteggiamento proattivo e di disponibilità all’ascolto, stante poi tutta la legittimità della maggioranza di non accogliere le proposte dell’opposizione. Veniamo da sensibilità politiche diverse, veniamo da storie diverse, quindi è chiaro che si possa può essere d’accordo o non d’accordo su alcuni provvedimenti o su alcune modifiche normative.
Mi auguro - mi fa piacere dirlo davanti a lei - che questa disponibilità si arrivi a trovarla.
Entrando nel merito delle nostre proposte, sulle parti modificative noi abbiamo voluto cogliere alcuni spunti che sono arrivati dalle associazioni di categoria per esempio sulla questione della modifica della 38. Lì troverà nel fascicolo degli emendamenti alcune iniziative che sulla modifica della 38 raccolgono anche le indicazioni: penso a quelle di Coldiretti, ma non solo, di Confagricoltura.
Tra l’altro, anche in materia agricola facciamo delle proposte che non sono solo sulla modifica della 38, ma sono anche sulla modifica della 14…
Speaker : PRESIDENTE.
Chiedo scusa, consigliera Tidei, ma volevo invitare le persone nel corridoio qui, all’entrata, se fanno silenzio, perché sennò rimbomba tutto dentro l’Aula. Grazie.
Scusi, Consigliera.
Speaker : TIDEI (IV-C-RE).
Prego.
Così come abbiamo voluto chiedere delle modifiche, per esempio. Voi ricorderete tutti la questione dei famosi 25 milioni dell’Eliseo, che anche un po’ grazie al tema sollevato dall’opposizione fu cambiata, e furono individuate risorse per il 25 e per il 26, circa 25 milioni, per i Comuni e per ristrutturare il patrimonio relativo ai teatri, a spazi di aggregazione culturale. Quindi credo che da una proposta che per noi non era del tutto positiva, diciamo così, siamo riusciti in qualche modo anche a destinare delle risorse ai Comuni.
Ora, col collegato si fa di nuovo un salto indietro, quindi, a mio avviso, si fa rientrare dalla finestra quello che era uscito dalla porta. Tant’è che abbiamo presentato un emendamento col quale si dice: no, si ritorni alla situazione della stabilità, perché se diamo queste risorse ai Comuni, vogliamo che quelle risorse fossero gestite dai Comuni. Invece qui c’è un voler ritornare da parte della Regione a una situazione che è quasi precedente. Pure su questo ci dovete spiegare perché.
Io ho chiesto, ma non mi è stata data spiegazione, tant’è che abbiamo comunque presentato un emendamento su questo.
Sul florovivaismo, sto andando random, Assessore, perché ahimè gli argomenti sono tanti, noi chiediamo che anche nelle more di una legislazione nazionale, anche qui avrei una richiesta che è arrivata anche da diverse associazioni di categoria, si fermino un attimo le bocce. Poi, sul resto del testo, ci sono cose su cui possiamo essere più o meno convinti. Per esempio, anche nella questione che riguarda il recepimento delle osservazioni che il Governo fa alla nostra legislazione precedente, noi abbiamo chiesto che su quello che riguarda la medicina di genere, forse, laddove il Governo non è stato assolutamente prescrittivo, si possa comunque trovare una soluzione.
Poi però a fronte delle modifiche del testo che voi presentate, e chiaramente ci sono tanti emendamenti, noi abbiamo voluto introdurre alcuni temi che crediamo che siano non più procrastinabili nella discussione di questo Consiglio. Ne dico uno prima di tutti, perché forse è quello che non solo mi sta più a cuore, ma credo che sia necessario. Insieme al consigliere Marotta un po’ di tempo fa abbiamo presentato una proposta sul suicidio assistito. Con quella proposta, che recepisce una proposta elaborata dall’Associazione Luca Coscioni, noi non vogliamo stabilire alcun nuovo diritto. Chiediamo solamente che quei diritti che già la Corte costituzionale in una sentenza stabilisce per le persone che comunque hanno dei requisiti specifici possano essere un diritto che sia operativo ed esercitabile dalle persone.
Purtroppo ad oggi non è così. Abbiamo avuto il caso di Sibilla Barbieri, ma ci sono stati, ahimè, in Italia tanti altri casi. Ecco, noi vorremmo che la Regione Lazio definisse tempi e modalità certe perché le persone possano esercitare quel diritto, cosa che purtroppo oggi non avviene. Non avviene per grande confusione.
Allora, la nostra proposta di legge, che noi abbiamo voluto comunque ripresentare al collegato come una norma aggiuntiva, stabilisce proprio questo. Bisogna dare tempi e modalità certi a quelle persone che vivono in condizioni di enorme sofferenza e che hanno i requisiti che la Corte costituzionale definisce per riconoscere quel diritto. Che possano essere libere di esercitarlo questo diritto, ma con dei tempi certi e non avere nella loro vita un’aggiunta di sofferenze, un carico di sofferenza che diventa veramente insopportabile.
Allora, su questo io credo che, siccome non si è vista la nostra proposta non ricordo forse da più di un anno, ci sarebbe piaciuto discuterla in una Commissione, sentendo esperti, accedendo a quell’iter normale che le leggi dovrebbero vivere, ma questo non si può fare, così come non si possono fare tante altre cose, perché purtroppo non riusciamo mai a vedere incardinate le nostre proposte di legge. Però su questo noi abbiamo voluto comunque presentare una proposta anche in questa sede, che comunque è una sede importante di modifica, così come abbiamo voluto farlo sullo spreco alimentare, sul quale comunque c’è la firma di tutti i Capigruppo di opposizione e non solo.
C’è una norma nazionale del 2017, la legge Gadda, che è una norma che pone il nostro Paese avanti rispetto a questi temi, che è una norma assolutamente accolta e attesa anche da tutti coloro che da anni operano in questo settore. Penso a tutte le associazioni, a tutte le organizzazioni, il terzo settore, il Banco Alimentare. Ecco noi, con la legge regionale, chiaramente vogliamo stabilire anche alcuni dei nostri compiti, anche alcune funzioni che i Comuni possono svolgere. Tra l’altro, si tratta di una norma che non prevede ulteriori risorse, non perché le norme non prevedono ulteriori risorse, ma perché - do atto anche a questa Amministrazione, perché bisogna sempre essere intellettualmente onesti – l’Amministrazione ha messo già delle risorse su questo, quindi ci sembrava corretto prevedere una norma, che quindi non costerebbe, perché le risorse ci sono già, quindi si può sicuramente trovare una soluzione su questo.
Così come pensiamo che sulla questione dei minori stranieri non accompagnati, sulla quale anche qui giace in un cassetto da un anno e mezzo una nostra proposta di legge, la Regione possa farsi parte attiva.
Non so se tutti sanno che la Regione, attraverso l’Istituto Jemolo, ha formato nel corso degli anni più di 1.000 tutori volontari dei minori stranieri non accompagnati, una figura prevista dalla legge Zampa del 2017, una figura fondamentale nella vita di questi ragazzi che arrivano da soli sulle nostre coste e che spesso si trovano ad affrontare... che fortunatamente, dopo la legge Zampa, hanno un percorso diverso e separato dagli adulti (questa è una legge che pone il nostro Paese avanti rispetto ad altri).
Anche qui, chiediamo alla Regione di rendere organiche queste nostre funzioni e di occuparsi di quei Comuni e quelle associazioni, dando chiaramente anche qui risorse, che possano mettere in campo politiche non solo di accoglienza, ma anche di inclusione di questi minori che stanno sul nostro territorio, quindi, da una parte, la figura del tutore volontario dei minori non accompagnati, fondamentale, d’altra parte risorse per chi si occupa di questo tema, che non è un tema secondario, perché quando si parla di minori, bisogna avere le attenzioni necessarie, e quando si parla di minori particolarmente vulnerabili come i minori stranieri non accompagnati, bisogna avere anche più attenzione.
Abbiamo voluto riproporre la questione del Reddito di libertà, che esiste, la Regione mette già in campo un fondo nazionale, noi chiediamo che questo venga inserito nella legge. 4 del 2014, che è la legge di contrasto alla violenza di genere. Voglio ricordare che la Regione Lazio fu forse la prima Regione dopo il recepimento della Convenzione di Istanbul nel 2013 da parte del Parlamento, a dotarsi di una legge regionale sul contrasto alla violenza di genere, che però deve andare avanti stando alle necessità del presente.
Con il Reddito di libertà riproporremo anche la questione dell’educazione all’affettività, perché, a parte le uscite del Ministro sull’ideologia della lotta al patriarcato sulla colpa dei femminicidi quasi come un effetto collaterale dell’immigrazione illegale, pensiamo che ci sia un grande tema culturale che tutti i livelli istituzionali devono essere in grado di affrontare, una grande battaglia culturale da portare avanti tutti insieme, partendo dalle scuole di ogni ordine e grado, sull’educazione all’affettività.
Lo scorso anno avevamo individuato 1 milione di euro di risorse in più, passate con la legge di stabilità, poi la destinazione di quelle risorse che noi volevamo fortemente (c’era stato da poco il femminicidio di Giulia Cecchettin, in ricordo della quale pochi giorni fa il papà ha presentato la Fondazione). Quello secondo noi è un tema su cui anche la Regione deve fare la propria parte.
Altre cose, dal Fondo degli orfani dei caduti sul lavoro, a un’altra cosa che mi sta particolarmente a cuore, la legge sull’Etruria meridionale, una legge a prima firma Tidei Minnucci, la stessa consigliera Califano, il consigliere Panunzi, che tra l’altro propose degli emendamenti per allargare il gruppo di Comuni di partenza di quella legge, sulla quale do merito all’Assessore Angelilli, perché bisogna riconoscerle di essere andata avanti e quindi averla non solo finanziata, ma anche averne voluto fare uno strumento di sviluppo locale di un territorio specifico.
A luglio, però, siete intervenuti in una variazione di bilancio snaturando di fatto lo spirito di quella legge, che prevedeva un tavolo istituzionale, prevedeva un piano di interventi specifici, prevedeva la condivisione dei Comuni di quell’area di alcuni obiettivi, di alcuni strumenti per raggiungerli e soprattutto di alcune scelte rispetto allo sviluppo, rispetto al turismo, rispetto alla cultura, rispetto all’attrattività di quei territori.
Avendo voi fatto un’altra scelta, che è quella della ripartizione delle risorse solamente su base di estensione territoriale e di dimensione della popolazione, ne avete fatto - mi dispiace - una leggina che ha del tutto travisato lo spirito iniziale, lo spirito con cui era nata, quindi vi chiedo di ritornare all’origine, allo spirito originario di quella legge, che era nata con un obiettivo specifico.
Presidente, io potrei stare qui, non so quanto tempo ho ancora... 10 secondi, ma mi concederà un minuto in più, se posso, chiederò al collega Nobili di darmi un paio dei suoi minuti.
Però veramente, Presidente, io credo che oggi non si possa perdere un’occasione: quella di un confronto vero tra maggioranza e opposizione su alcuni temi. Noi abbiamo tutta l’intenzione di stare qui non a fare ostruzionismo, non a dilatare i tempi, non di non far portare a casa alla maggioranza obiettivi anche importanti. L’ho detto in apertura: io credo che questo testo abbia dentro degli elementi positivi. Laddove si va a semplificare la vita di imprese, cittadini e amministrazioni locali, credo che tutti noi abbiamo il dovere di provare a dare un contributo anche solamente in termini di non ostruzionismo. Quando però si fanno delle proposte e vengono liquidate come se fosse una roba da nulla, senza mai entrare nel merito, perché, ripeto, nessuno di noi pensa di aver trovato le soluzioni alla pace nel mondo, quindi, mi creda, Assessore, siamo tutti consci dei nostri limiti e anche del fatto che non è che con norma risolviamo i problemi dell’umanità. Però vi chiediamo veramente di guardare anche alle nostre proposte con apertura. Poi si può dire anche di no.
Quello che però mi lascia anche abbastanza basita è che nonostante i lavori del Consiglio non siano proprio andati benissimo, fino ad oggi, almeno negli ultimi mesi, si continui con questo atteggiamento che mi sembra un atteggiamento molto più muscolare, quando però poi in realtà non so se vi potete permettere…
No, no, no, no, mi faccia finire, Assessore. Io la ascolterò, l’ho anche ascoltata con grande attenzione. Però sta di fatto che ci avevate detto che ci saremmo sentiti per entrare nel merito, ma se ieri non la cercavo io, nessuno ci avrebbe detto neanche né sì né no. Però, tanto qui per qualche giorno ci dobbiamo stare, quindi ci sarà tempo per confrontarci.
Però, veramente, siccome mi sembra che non è che è quello del Consiglio sia l’unico fronte aperto, perché sa, se ci fosse un fronte aperto solo tra un partito o due partiti di opposizione, tre partiti di opposizione e un Assessore o una maggioranza, mi pare che anche allargando un po’ lo sguardo anche solo a quello che sta succedendo sotto le finestre della Giunta… Stamattina col consigliere Marotta, abbiamo visitato l’accampamento, perché si tratta di tender, di camper, il presidio che comunque Coldiretti sta… E che mi pare, nelle loro dichiarazioni, lamentino un po’, ecco, forse la scarsa attenzione e forse la scarsa anche propensione al confronto.
Io consiglio, ma chiaramente i consigli, quando non sono richiesti, uno se li può pure rimettere in tasca, di avere un atteggiamento un po’ diverso, perché, siccome mi pare che di fronti aperti ce ne siano tanti, forse, dico, qualcosa è il caso di cambiarla. Se non sarà così, chiaramente voi fate la maggioranza, noi faremo l’opposizione. Utilizzeremo gli strumenti che sono dati all’opposizione, quindi niente più niente meno, come d’altra parte abbiamo fatto fino ad oggi. Non è che oggi siamo andati in over.
Però, veramente, l’invito è sincero, cioè quello di dire guardate in questo, che comunque è un provvedimento importante e dove c’è la possibilità anche di dare un po’ di spazio alle proposte dell’opposizione, si abbia un atteggiamento di apertura. Se sarà così chiaramente faremo la nostra parte e se non sarà così, pazienza, però credo che comunque avere dei lavori ordinati e uno svolgimento fluido di queste sedute chiaramente convenga più alla maggioranza che all’opposizione. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, presidente Tidei. Prima di dare la parola al presidente Valeriani, la Presidenza vorrebbe rivolgerle gli auguri di buon compleanno. Prego, presidente Valeriani.
Speaker : VALERIANI (Pd).
Allora, mi dispiace che il presidente Rocca va via. C’erano un po’ di appunti, un po’ di appunti che volevo…
Sì, no, ci mancherebbe. Va beh, faccio anch’io gli auguri allora dal microfono alla collega Tidei. L’ho già fatto prima e mi sorprendeva che la Presidenza, sempre attenta a queste cose, non lo avesse già fatto prima.
Speaker : PRESIDENTE.
Per vedere se era attento.
Speaker : VALERIANI (Pd).
Come?
Speaker : PRESIDENTE.
Per verificare la sua attenzione.
Speaker : VALERIANI (Pd).
Bravissimo. Mi piaceva questo quadretto del presidente Rocca con l’assessore Righini, che mi pare ormai un tandem impegnato h24. Mi sa che vi siete trasferiti dalla piazza di ieri direttamente qui in Aula, come una doppietta sempre pronta a dare risposte alle varie sollecitazioni che vengono poste. La piazza vi chiede maggiore attenzione, maggiore collaborazione e trionfalmente annunciate un tavolo, come se il tavolo fosse una grande concessione, mentre in realtà è l’abc di un rapporto quotidiano tra le istanze del territorio e chi governa.
Però la piazza di ieri, secondo me, è il sintomo, lo diceva adesso la consigliera Tidei, di un qualcosa che si sta incrinando.
Noi non facciamo clamore su quanto sta accadendo, non facciamo speculazioni, ci pensa da sola la Coldiretti, che non ha bisogno di noi per essere rappresentata, però è di tutta evidenza che un pezzo di quell’ossatura sociale che vi ha consentito di vincere le elezioni nel Lazio si sta mettendo in discussione.
Questo Collegato, al di là delle battute, è un Collegato un po’ scollegato dalla realtà, perché è stato approvato a luglio in Giunta, nel frattempo siamo arrivati praticamente a Natale, q qui la presenza del Presidente era importante per sapere se ci siano delle novità, perché è evidente che sono passati tanti mesi dall’approvazione in Giunta di questo provvedimento, assessore Righini, e non è per colpa dell’opposizione che siamo arrivati a questo punto.
Come è noto - senza che su questo facciamo speculazione, perché fate tutto da soli - c’è una discussione molto accesa dentro la maggioranza, rispetto alla quale non più di un mese fa il presidente Rocca in quest’Aula aveva annunciato di dover intervenire se i partiti non avessero trovato una quadra. Siccome è passato più di un mese da quell’annuncio, mi sarebbe piaciuto sapere dal presidente Rocca se ci siano novità, se l’impasse che ha riguardato la sua maggioranza sia stato superata, al di là delle smentite di facciata, secondo cui si mantiene l’ordine dei lavori, si mantiene la presenza in Aula, non viviamo sulla luna ed è noto a tutti che c’è un problema, se questo problema si sia risolto, se vi stiate facendo aiutare da qualcuno, se qualcuno stia prendendo in mano questa cosa.
Prima o poi qualcuno dovrebbe dircelo, Assessore Righini, e a questo punto faccio a lei l’osservazione, perché non è tanto corretto chiederci di discutere provvedimenti di luglio a Natale, perché nel frattempo vi state incartando in una discussione, legittima ma pur sempre incartata, perché sta producendo un’impasse e una frattura profonda dentro la maggioranza, e tutto questo di fronte all’assoluta naturalezza con cui si va avanti senza che nessuno ci dia delle risposte.
Perché lo dico? Perché questa vicenda delle divisioni dentro la maggioranza è entrata dentro questo Collegato, altro che se ci è centrata, con un numero spropositato di emendamenti di un pezzo della maggioranza stessa, cosa che non si era mai verificata, che è frutto evidente di un malessere, di un problema che va risolto.
Io ringrazio l’assessore Righini di aver accolto alcune indicazioni di buonsenso che sono arrivate dall’opposizione: stralciare, per esempio, l’articolo 3, anche perché, assessore Righini, c’è ancora tempo, impariamo ad essere ordinati. Per esempio lei all’ordine dei lavori di questa seduta ha portato una variazione di bilancio, debiti fuori bilancio, cosa consueta di questa Amministrazione, che deve essere votata così.
Presidente Mitrano, le delibere di debiti fuori bilancio non sono emendabili, non sono integrabili, sono cose a parte. E voi, invece, dall’inizio della legislatura, spesso, non stavolta, li avete utilizzati anche per mettere altre cose dentro.
Perché lo collego all’articolo 3? Assessore Righini, indipendentemente dal fatto che le deleghe assessorili all’urbanistica, forse, da come si dice, potrebbero riguardare questo fantomatico rimpasto, va da sé che se c’è un testo-madre, un testo unico che riguarda il riordino delle materie urbanistiche incardinato nelle Commissioni competenti, finalmente, dopo aver approvato in quella Commissione norme solo di un articolo che credo batteranno il guinness di tutti i primati, noi adesso abbiamo una norma, su cui non entro nel merito, onnicomprensiva delle vicende urbanistiche, però lei entra a piedi uniti in questa materia, e per esempio, sulla modifica della legge 7 del 2017 sulla rigenerazione urbana, adesso lo abbiamo tolto, c’era e io la considero politicamente l’ennesima sgrammaticatura. Perché utilizzare un collegato che serve per fare delle modifiche di norme vigenti in assenza di riordini complessivi dei testi in questione? Lo si fa in contemporanea con una legge che parla di quelle cose perché quella legge, la 171, parla anche della rigenerazione urbana. Quindi, francamente, noi ci siamo chiesti: ma che senso ha parlare di rigenerazione urbana nel collegato se poi ci sono riferimenti puntuali anche nella 171?
Poi un’obiezione che sicuramente sarà spiegata con delle ragioni di natura esogena, cioè dei rilievi del governo, della Commissione europea. Francamente, mi sembra abbastanza singolare che modifichiamo delle leggi, o integriamo delle leggi di questa legislatura, recentissimamente approvate, già con un collegato a ridosso di qualche mese: penso alla legge sul Garante della disabilità, alla legge sugli ITS, sul caregiver. Noi con questo collegato già stiamo entrando dentro norme che sono state approvate da qualche mese. Boh, sarà tutto spiegabile, però secondo me non è molto corretto.
Poi ci sono delle cose su cui invece adesso, assessore Righini, le chiedo un confronto, perché queste non sono state stralciate, come per esempio il famoso articolo 23, che ci ha costretti a fare quell’operazione anche di resistenza dentro il Consiglio. Lei ne ha preso atto e quindi è stato tolto da questa discussione. Pure di questo, come vede, gliene do atto, però ci sono due articoli, io non so se le numerazioni sono rimaste le stesse, quello per l’edilizia scolastica e quello sulle trasformazioni agricole in zone… Le trasformazioni urbanistiche in zone agricole. Dovrebbero essere l’11 e il 12, se non erro. Francamente io non capisco proprio come si possa pensare, con un collegato, di mettere le mani su cose così imponenti.
Parto col primo, edilizia scolastica. Vorrei che fosse chiaro di che cosa stiamo parlando. Manca un testo di riferimento sull’edilizia scolastica. Lo diciamo nel collegato, però, in attesa di un testo che riguarda l’edilizia scolastica, noi facciamo degli interventi di modifiche normative vigenti su leggi ordinarie urbanistiche per consentire l’uso di manufatti ad uso scolastico fuori misura o fuori standard, per esempio l’utilizzo di seminterrati, di interrati. A me sembra una cosa gravissima.
Sono le scuole dove vanno i nostri ragazzi e noi interveniamo con cose così estemporanee? Noi decidiamo che una palestra sottoterra può diventare un’aula con un collegato? Quindi diamo coerenza a quell’impianto culturale, che forse è rimasto su un binario morto, ma io sono sempre allerta, di chi in questa legislatura ha presentato un testo di legge che punta proprio a quello, a trasformare i seminterrati e le cantine in abitazioni, in residenziale, in commerciale con un banale cambio di destinazione d’uso.
Assessore, le chiedo su questo un supplemento di approfondimento. Forse è il caso magari. Il tema è importante, lo possiamo affrontare insieme. Un testo ordinario sull’edilizia scolastica interessa tutti, perché la scuola, i nostri ragazzi, sono interesse di tutti. Le chiedo di verificare la correttezza di quanto le sto dicendo e di valutare l’ipotesi di stralciare, di accantonare questo articolo per poterlo affrontare con una discussione a parte.
Questo, lo dico perché poi, colleghi, qui facciamo leggi, non giochiamo a battaglia navale, non facciamo sempre il gioco degli ordini del giorno, quando mettiamo mano alle norme, poi le norme producono delle conseguenze nel tempo, quindi se banalizziamo tutto, io capisco la relazione predisposta dall’assessore, che deve elencare 52 o 53 articoli, quindi si limita alla lettura dei titoli, l’ho fatto anche io, lo so, e non potevi fare altrimenti, però dietro alcuni di questi articoli c’è un mondo, un mondo che io penso debba essere affrontato in modo non chimico, puntuale, ma in modo organico.
Sull’articolo 12 forse la Coldiretti, che ieri al tavolo avete incontrato, qualcosa ve l’avrà detta, perché le obiezioni a questo articolo sono arrivate a tutti i Consiglieri da parte della Coldiretti. Io ho le mie obiezioni, le mie convinzioni, penso che anche questo sia un articolo pesante, perché punta a trasformare, con cambi di destinazione d’uso, con la scusa delle eredità tra eredi di terreni, annessi agricoli e case coloniche, la possibilità di frazionamenti, che possono produrre aumenti di volumetrie in deroga alle norme vigenti, divisioni che consentono un uso diverso da quello agricolo.
Con questo articolo, quindi, stiamo dicendo che in una zona agricola possiamo trasformare un manufatto che viene frazionato in 3-4 porzioni immobiliari, a seconda degli eredi, in negozi, cantine, commerciale, bed and breakfast, ristoranti. Penso che qua siamo veramente su "Scherzi a parte", e mi auguro che si voglia ragionare, perché su questo articolo personalmente sono interessato a fare una discussione molto approfondita.
Anche qua, c’è bisogno di rivedere la norma di riferimento? Facciamolo, ma facciamolo con un testo che non punti a fare semplicemente una deregulation, Assessore, e a consentire di fare qualsiasi cosa dovunque, ma fare un intervento più ragionato.
Stiamo parlando di modifica del 380, una legge delegata, non una legge semplice, e sai bene quante volte l’abbiamo affrontata quando ero Assessore io, quindi ti prego, visto che fai l’Assessore al bilancio e, se ce la fai ancora, anche all’agricoltura, di affrontare questo tema del 380 con una legge di riforma organica, non con questa modalità, perché secondo me non è corretto, non è giusto!
Sull’articolo 23 si è detto, sull’articolo 41 faccio mie le obiezioni e le cose dette dalla collega Tidei. Poi noi in questo collegato, e vado a chiudere, Assessore, le abbiamo posto dei temi che poi ritroveremo anche nel bilancio, sui quali vorremmo delle risposte, perché secondo noi sono molto, molto importanti, che riguardano il sostegno alle fragilità, sostanzialmente.
Quindi, nel collegato ci aspettiamo dei via libera su alcuni emendamenti, articoli aggiuntivi al testo stesso che puntano in qualche modo a fare un po’ di giustizia. Prima di questi, però, le voglio ricordare una cosa su cui noi le chiediamo coerenza. Dopo la Commissione che ha affrontato la legge 12 del 2023, quella famosa sui crediti fiscali di chi non riusciva a commercializzare i propri crediti con gli istituti bancari, quella che abbiamo fatto a inizio legislatura e che lei in Commissione ci ha detto che sta su un binario morto perché è inapplicabile, non c’è un istituto bancario che abbia dato credito a questa norma. Noi vi chiediamo di fare un intervento di soppressione, perché quella norma non può rimanere scritta nel nostro ordinamento regionale. Se non si può fare, tanto più che la legislazione nazionale sta diventando ancora più restrittiva, Assessore, ce l’ha detto lei, prendiamo ogni tanto un bel pennarello blu. Non è lo scalpo di niente e di nessuno, era un tentativo generoso di dare una risposta in un momento di difficoltà al sistema delle imprese. Ma siccome si è fatto un intervento legislativo sbagliato, noi lo avevamo detto che era sbagliato, e non ci avete dato retta, e adesso ci siamo arrivati tutti, io vi sottopongo il fatto che secondo me, nel collegato, come vi ha chiesto anche il presidente Ciarla in alcune situazioni, durante la stessa Commissione, è corretto ritirarlo.
Abbiamo presentato degli articoli aggiuntivi che vanno incontro alle solite questioni sulle quali ci aspettiamo un feedback: il sostegno per gli affitti, manca il sostegno per gli affitti, un ripristino, non fondo nazionale che non è di nostra competenza, ma di un fondo regionale, com’è stato utilizzato nel recente passato, per dare un po’ di manforte a tutte quelle famiglie che in questo periodo di difficoltà non sanno come affrontare questo tema drammatico che è molto trasversale, è molto più trasversale di quello che si pensi per chi affronta un’emergenza imprevedibile, per esempio, come una morosità incolpevole verso le banche, o l’impossibilità di pagare l’affitto per momenti di fragilità (perdi il lavoro o ti ammali). Chiediamo di essere coerente con quanto ci ha detto qualche giorno fa rispetto alle agevolazioni tariffarie sugli under 19, su cui ha fatto una concessione importante. Ci aspettiamo che anche nel collegato ci sia un feedback, poi vedremo, quando ci arriveremo, di quale natura. Noi ci aspettiamo che, come lei ci ha rassicurato che ci sono le risorse, l’ha detto lei, in bilancio, in bilancio si possa avere quella risposta che stiamo attendendo per uniformare il trattamento degli under 19 tra i ragazzi di Roma e quelli del resto della regione.
Poi io le sottopongo un tema che mi sta molto, molto a cuore, che è una nicchia del tema degli affitti. Vorrei un minuto della sua attenzione, poi finisco. Il presidente Bertucci ha ragione, pure io a volte rompo le scatole. Riguarda uno degli effetti collaterali devastanti del Giubileo. Mi spiego, non sono blasfemo.
In quest’anno giubilare ovviamente, com’è noto, è esploso il mercato degli affitti, il fenomeno dei bed & breakfast, dell’insostenibilità del ceto medio di stare sul mercato degli affitti. Ma c’è un problema nel problema, Assessore, che le chiedo di valutare come plenipotenziario della Giunta, anche con il suo collega di Giunta che si occupa di scuola e di università. C’è un fenomeno che riguarda i ragazzi fuori sede iscritti nelle nostre università a Roma e nel Lazio e sono circa 70.000.
In questo anno scolastico 2025 rischiano di essere letteralmente espulsi dal sistema universitario del Lazio, con una perdita non solo di natura sociale per la nostra comunità, ma anche di natura economica, perché è evidente che noi stiamo espellendo dal nostro territorio un numero così enorme di ragazzi che, non venendo più a studiare qui, magari si fermano alla Federico II di Napoli o vanno a Pisa o vanno da un’altra parte o vanno a Viterbo, non vengono più a Roma. Anzi no, Viterbo ha lo stesso problema di Roma, perché è comunque collegata alle vicende giubilari quanto la città eterna.
Quindi noi chiediamo di prendere di petto questo tema e di prevedere un intervento legislativo ad hoc. Ho presentato un articolo aggiuntivo che introduce un fondo spese, un capitolo apposito per destinare delle risorse in tutte quelle situazioni legate ai grandissimi eventi che possono produrre dei contraccolpi di natura sociale. Io penso che possa essere preso in considerazione questo intervento, perché francamente mi spaventa molto che nell’anno del Giubileo, nell’anno dell’accoglienza e delle braccia aperte all’umanità, come ci dice Papa Francesco, la speculazione nel nostro territorio produce invece un fenomeno di espulsione.
L’ultimo tema - e mi taccio - su più risorse per quanto riguarda il trasporto in generale, che è un altro argomento che noi sottoponiamo alla Giunta da moltissimo tempo.
Mi sarebbe piaciuto fare tutto questo ragionamento anche davanti al Presidente, ma non c’è problema, l’ho fatto davanti ai colleghi, anche per chiedere al Presidente la ragione per cui ha investito il sottoscritto come Presidente della Commissione Trasparenza di essere colui che doveva valutare la correttezza del suo assessore Righini.
Per fortuna non ce n’è stato bisogno, abbiamo fatto una Commissione assolutamente corretta sul piano formale, però era molto singolare aver avuto questa investitura da parte del Presidente della Giunta nel dire al Presidente di una Commissione dell’opposizione, presieduta dall’opposizione, "si valuti la correttezza e la legittimità del comportamento dell’assessore Righini". Glielo riporterà lei, a me è sembrata una cosa fuori luogo, quindi mi auguro che invece, detto questo, il Collegato possa avere un travaglio minore rispetto al DEFR, con un po’ di buonsenso, se ci sono delle risposte puntuali, in parte già ce le ha date stralciando alcune cose che per noi erano marchiane.
Faccio un esempio. Qui c’è l’Assessore allo sport, che ha presentato un testo, che discuteremo. Avrei trovato molto sgarbato e improprio se nel Collegato vi fossero stati riferimenti legati allo sport, quando c’è un intervento normativo così puntuale e di insieme, come è giusto che sia, da parte della Giunta.
Qui ci sono delle cose simili, quindi le chiederei di fare le rettifiche normative, come è giusto che sia, utilizzando il Collegato e di lasciare le cose impegnative ad interventi più organici, che diano modo all’opposizione di fare delle discussioni vere, perché non si può mettere la 380 insieme all’edilizia scolastica, non si può mettere questa roba insieme alle centrali idroelettriche, insieme ai caregivers e a tutto quello che è contenuto in questo provvedimento, perché altrimenti rischiamo di impantanarci per tanto tempo, e, come lei sa meglio di me, abbiamo bisogno di approvare in tempi certi il bilancio della Regione. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, presidente Valeriani.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Mattia. Ne ha facoltà.
Speaker : MATTIA (Pd).
Grazie, Presidente, buongiorno colleghi e colleghe,
Prendiamo atto in maniera molto positiva dell’eliminazione dell’articolo 3, perché riusciremo, attraverso quest’eliminazione dell’articolo 3, a salvare delle norme molto importanti come la salute di genere, la fibromialgia, lo screening neoplasie polmonari.
In uno degli ultimi Consigli il presidente Rocca aveva detto che quello che non sopportava erano le bugie, dandomi della bugiarda. Portando avanti questa battaglia, l’assessore Righini…
Speaker : PRESIDENTE.
Per cortesia, consigliere Lena, per favore.
Speaker : MATTIA (Pd).
… l’assessore Righini ha ascoltato il nostro appello, quindi ha portato avanti anche l’interlocuzione con il Ministro e abbiamo salvato queste norme. Io quindi, Assessore, la ringrazio. Credo che abbiamo fatto un ottimo lavoro.
Prendo spunto da questo per proporre un ordine del giorno, anche al collega Sabatini, se lo volesse firmare, perché nel momento in cui il Governo appone delle accezioni a delle proposte di legge, a delle leggi che vengono fatte all’interno di questo Consiglio, noi potremmo chiedere alla Giunta e al Presidente di farci conoscere quali sono queste eccezioni, senza arrivare alla fine.
Noi abbiamo proposto altri emendamenti, che spero vengano accolti. Dispiace però notare che la crisi della maggioranza sia stata trasmessa anche nel collegato, soprattutto nell’articolo che riguarda l’Osservatorio. L’Osservatorio sulla sicurezza viene infatti completamente tolto da sotto l’ala dell’assessora Regimenti e viene spostato in un’altra parte, quindi, l’assessora Regimenti non si occuperà più di questo.
Io spero quindi che dietro questi articoli che voi avete presentato, io poi ho presentato degli emendamenti che andremo a discutere, non ci sia la crisi tra le forze di maggioranza. Su questo tema sarebbe davvero grave.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Consigliera. Diamo la parola al presidente Zuccalà.
Speaker : ZUCCALÀ (M5s).
Grazie, Presidente.
Arriviamo a questo collegato in un clima un po’ particolare, nel senso che il Presidente non ha ritenuto necessario aprire con un aggiornamento rispetto a quello che ci ha tenuto bloccati per mesi, o meglio, che ha tenuto bloccato il Consiglio per mesi rispetto alla crisi in corso in maggioranza, ma questo evidentemente è ad un punto tale da non dover dare spiegazioni. Quindi questo magari è di buon auspicio per tutta la maggioranza e le forze politiche che la compongono, anche se non vedo molto nutriti gli scranni in questo momento.
C’è un clima è abbastanza complesso proprio nella giornata di oggi perché la manifestazione della Coldiretti è accampata sotto la Giunta. Questa notte hanno dormito lì. Noi abbiamo avuto modo di manifestare la nostra vicinanza agli agricoltori perché effettivamente il carico di lavoro che caratterizza alcuni ruoli dell’attuale Amministrazione regionale è importante e io credo che sia anche abbastanza normale che qualcuno cerchi, con la massima buona volontà come può fare l’assessore Righini, di riuscire a correre dietro alle necessità che una Regione così importante mette sul piatto e poi magari perdersi qualcosa per strada, rispetto anche al banale, che poi non è mai banale, rapporto tra le rappresentanze, tra le forze politiche e i rapporti che si hanno durante l’attività politica.
Questo lo vediamo anche con l’Assessorato alla sanità, occupato dal presidente Rocca. Per quanto riguarda l’interfaccia con il Consiglio regionale è pressoché nulla rispetto a una tematica, anzi la tematica più importante della Regione Lazio. Questo noi lo diciamo da inizio legislatura. Bisogna stare attenti agli incarichi che vengono attribuiti alle persone, agli incarichi che vengono mantenuti, perché poi questi si rischia di non svolgerli al meglio e non svolgerli al meglio vuol dire non svolgere al meglio tutti gli altri ruoli che si ricoprono in quel momento.
Questo si sta palesando ormai a quasi due anni dall’inizio della legislatura. Chiaramente si va in affanno, perché poi anche il primo anno, soprattutto, è quello più complesso per una nuova Amministrazione e si portano avanti questi problemi. Comunque, in questo contesto, noi, dopo mesi, riusciamo a discutere un collegato, che doveva arrivare subito dopo l’approvazione dell’ultimo bilancio. Arriva alle porte dell’approvazione del prossimo bilancio, del successivo bilancio, e questo fa un po’ la didascalia di quello che ho detto prima. Quando magari si vuole operare in troppi ambiti non si riesce a operare bene in nessuno.
Comunque, all’interno di questo di questo testo, non abbiamo nascosto che lo aspettavamo da diverso tempo, sono contenuti dei provvedimenti che anche prendiamo favorevolmente, primo fra tutti quello annunciato in apertura di seduta, che è l’eliminazione dell’articolo 3, che va a intervenire su diversi aspetti regionali e che quindi mi fa estremamente piacere che sia stato eliminato, con la volontà di riapprofondire, come da noi chiesto in Commissione, perché lo ritenevamo azzardato come mera esecuzione delle richieste del Governo per alcuni temi, come è stato ricordato, anche sotto l’aspetto sanitario, quindi questo ci fa ben sperare.
Ci piace ovviamente l’estensione del Parco di Veio, ci piace il trasferimento degli acquedotti ad ARSIAL, ci piacciono gli impianti fotovoltaici sui pannelli pubblici, quindi è un articolo che apprezziamo particolarmente, il riutilizzo dei farmaci, temi che possono essere accolti favorevolmente.
Qualcuno ci lascia perplessi, perché è un articolo corposo, anzi una modifica corposa, che è quella sull’Osservatorio sulla criminalità, sulla legalità, sull’usura e sulla corruzione, che va a intervenire in maniera importante sulla legislazione, quindi ci lascia perplessi non per la finalità, ma per la volontà di inserirlo all’interno di uno strumento come questo. Forse avrebbe meritato una discussione più ampia anche all’interno delle Commissioni.
Non ci trovano assolutamente d’accordo le tematiche di cui hanno già parlato i colleghi prima di me. Sicuramente le deroghe per quanto riguarda l’edilizia scolastica sono articoli che rifiutiamo nella loro totalità, perché ci avete già provato in alcune leggi precedenti che fortunatamente non sono passate, spero non passino nemmeno in questo Collegato.
Non condividiamo l’inserimento dei temi urbanistici all’interno del Collegato perché, come è stato già detto in precedenza, la riteniamo una mancanza di rispetto per il lavoro fatto all’interno del Consiglio, perché, se si parla di urbanistica si parla di urbanistica, se si parla di leggi onnicomprensive che non possono essere integrate all’interno di un singolo tema, ci potrebbe stare bene, però, essendoci parallelamente una discussione aperta in Commissione in stato relativamente avanzato sull’urbanistica, ci sembra veramente assurdo aprire una discussione parallela su temi che riguardano l’edilizia, l’agricoltura e l’edilizia all’interno dell’agricoltura, che è la cosa che ci preoccupa di più, all’interno di questo Collegato, e non vorremmo che anche questo generasse un confronto serrato tra maggioranza e opposizione rispetto a norme che potrebbero essere discusse in diversa sede e in diversa modalità, come sicuramente anche la questione sulla valorizzazione dei teatri, lo ricordava la collega in apertura.
Era stato fatto una sorta di blitz in un Consiglio dove si inserivano dei fondi per l’acquisizione del Teatro Eliseo, chiaramente con il pressing delle opposizioni e l’accoglimento da parte della maggioranza di una norma che forse non ha mai avuto precedenti come stanziamento economico riguardo la cultura. Si andavano a dirottare questi 25 milioni praticamente agli Enti locali, per riuscire a valorizzare le strutture culturali che trovano sui loro territori.
Ora, con questo emendamento, non vorrei che si aprisse la strada per spostare questi fondi in gestione alla Regione Lazio piuttosto che agli Enti locali. Questo sarebbe un peccato, lo ricordo sempre perché sono particolarmente legato alle realtà locali, chiaramente. Il presidente Rocca aveva detto che questa era la casa dei Comuni, e se dalla casa dei Comuni continuiamo a togliere soldi e competenza ai Comuni, come abbiamo visto in altre leggi, questa credo che rischia di diventare una casa vuota per i nostri sindaci.
Ora, all’interno del provvedimento, quello che magari può essere accolto favorevolmente e quello che non può essere accolto favorevolmente da parte della maggioranza l’ho detto. Non siamo qui solo a guardare o a dire che va bene o che va male, ma abbiamo inserito anche diverse nostre proposte, sia come articoli aggiuntivi che come emendamenti al testo. Spaziamo, chiaramente, essendo una legge omnibus, sulle più svariate tematiche. Diversi interventi li chiediamo in ambito agricolo, sull’agricoltura, con diversi emendamenti, tra l’altro, tema, come ho detto in apertura, che è abbastanza sentito in questi giorni, e che potrebbe essere anche un modo per riuscire ad aprire un confronto tra maggioranza e opposizione, per riuscire ad andare incontro a quelle che sono magari giuste richieste di attenzione e di intervento, soprattutto, rispetto alla tematica. Una tematica, quella dell’agricoltura, che nella nostra regione è predominante. Abbiamo Roma, uno dei Comuni, se non il Comune più grande agricolo che ci troviamo in Europa, una delle Regioni che nonostante la sua grandissima valenza, ancora deve dire tanto all’interno del mercato nazionale e internazionale rispetto all’agricoltura, Ci deve essere, è necessario, un cambio di passo sotto questo aspetto. Però ci siamo anche dedicati alla scuola, chiedendo delle modifiche o comunque degli interventi sul dimensionamento scolastico, vista anche la norma nazionale che deve essere recepita dalla Regione Lazio.
Abbiamo fatto un passaggio sui rifiuti, cercando di creare una proposta che possa attivare un tavolo permanente sui rifiuti e riuscire a migliorare quella che è la gestione regionale, che attualmente è estremamente confusionaria perché è delegata per una parte, quella predominante, al commissariamento su Roma e poi c’è tutta l’altra parte da valutare, che è quella delle piccole realtà rispetto a Roma, quindi di tutte le altre Province, che però subirebbero in maniera abbastanza importante quelle che sono le decisioni prese in autonomia dal Commissario straordinario. Di questo ne dovremmo parlare e abbiamo reputato che il modo migliore per farlo sia quello di istituire un tavolo istituzionale regionale, che possa fare un po’ il punto su tutti questi temi.
Ci sono temi a noi cari, come l’acquisizione a patrimonio pubblico di siti culturali. Pensiamo a quanto ancora la nostra regione può dare in tema di archeologia. Se c’è Roma, la Capitale, una delle capitali più belle del mondo, figuriamoci cosa ci può essere intorno e quindi noi dovremmo riuscire finalmente a permettere agli enti locali di valorizzare queste realtà culturali che si trovano sui loro territori. Abbiamo parlato di giovani. Quindi chiediamo l’istituzione e il finanziamento, la regolamentazione di spazi per i giovani, per riuscire ad ampliarli all’interno delle nostre comunità.
Chiaramente non poteva mancare qualche accenno, perché si parla appunto di provvedimenti spot in una legge Omnibus e non di un tema affrontato nella sua totalità, al tema della sanità, con le difficoltà che dicevo precedentemente, quindi un’assenza fisica di un assessore dedicato alla sanità, che ha altro a cui pensare perché fa il Presidente di Regione. Il tema principale, che è quello sanitario, dovrebbe essere affrontato in maniera un po’ più corposa e di petto.
Questo purtroppo o per fortuna lascia spazio a interventi, a richieste di interventi singole, come sulla prevenzione dei tumori, oltre a quello che abbiamo inserito all’interno del collegato, con degli screening appositi. Ricordo che giace sempre nei cassetti la nostra proposta di legge sulle cure integrate in oncologia e quindi spero che possa venire calendarizzata al più presto. Faccio un nuovo appello. Io ormai utilizzo ogni Consiglio regionale per fare un appello alla presidente Savo di calendarizzare questa proposta di legge e lo faccio anche al Presidente della Regione, essendo l’Assessore, anche solo per parlarne. Non la dovete approvare, però magari ne parliamo.
L’inserimento dei NIPT test come diagnosi prenatale, pagati dalla Regione Lazio alle persone che ne hanno necessità, riuscendo a fare un test molto meno invasivo rispetto a quelli che attualmente vengono coperti dal Servizio sanitario.
Noi ci poniamo e ci porremo in questa discussione del Collegato in maniera propositiva. Purtroppo, come è stato sottolineato in precedenza, non siamo partiti nel migliore dei modi, perché ricordo la Conferenza dei Capigruppo, alla cui conclusione è stato fatto un appello a discutere più al di fuori dell’Aula per riuscire ad arrivare in Aula almeno con le idee chiare rispetto all’andamento della discussione, che non vuol dire chiudersi nelle stanze e decidere in maniera puntuale i provvedimenti, ma vuol dire capire e discutere, rispetto a quello che propongono le opposizioni e la maggioranza, gli eventuali punti di convergenza, discorso che all’interno di un’Aula è difficile portare avanti.
Questo purtroppo attualmente non c’è stato, spero che ci sia nelle prossime ore come confronto tecnico rispetto alle proposte delle opposizioni, in modo da riuscire a condurre una discussione più fluida possibile e a capire dove vogliamo andare con questo provvedimento.
Spero che l’insegnamento tratto dalle sedute infinite del DEFR (questa è ancora la stessa seduta aperta da luglio, abbiamo raggiunto punti all’ordine del giorno) possa essere di insegnamento, perché le opposizioni, fortunatamente, in questo Paese esistono, fortunatamente nelle Istituzioni democratiche esistono, quindi il dialogo da parte della maggioranza che ha vinto le elezioni è un diritto, però è diritto delle opposizioni riuscire almeno a dialogare, e farlo in un determinato modo può aprire più strade alla maggioranza stessa, nel senso che un clima di collaborazione e di confronto all’interno delle Aule consiliari si respira ad ogni livello, non solo qui, in Regione Lazio.
Se si riesce ad avere un clima di collaborazione maggiore, si riesce a fare quello per cui siamo chiamati tutti in quest’Aula, ovvero il bene dei nostri concittadini. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
grazie.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Droghei. Ne ha facoltà.
Speaker : DROGHEI (Pd).
Grazie, Presidente.
Anch’io voglio aprire questo intervento con un ringraziamento all’assessore Righini per aver accolto alcune delle criticità che avevamo sottolineato nei dibattiti informali rispetto al provvedimento, in particolare all’articolo 3, ma anche per l’articolo che riguarda Risorse Sabine, che sembra una questione meramente burocratica, ma che in realtà riguarda la vita di diverse lavoratrici e lavoratori che da troppo tempo probabilmente sono appesi al filo di una speranza che sembra non vedere mai una conclusione positiva, naturalmente, che è la cosa sulla quale, insieme al collega Marotta, ci auguriamo di poter lavorare con lei.
Detto questo, però, Presidente, fatti i dovuti ringraziamenti all’assessore Righini per questi due aspetti, è molto difficile oggi intervenire: ho perso un po’ il filo di questo provvedimento, perché il provvedimento, l’ha ricordato il collega Valeriani, è stato approvato in Giunta a luglio, ma arriva nella Commissione di competenza, ovvero la Commissione bilancio il 9 settembre.
Oggi, se non sbaglio, siamo al 20 novembre, abbiamo dovuto tutti quanti fare la fatica di andare a riprendere il lavoro di studio e il lavoro di elaborazione e preparazione degli emendamenti a questa proposta di legge e anche il lavoro di proposizione che tanti dei colleghi hanno fatto e che è stato ricordato dalla collega Mattia, dalla collega Tidei, dal collega Valeriani. Questo naturalmente ha delle ragioni non legate a questa proposta di legge, ma a ragioni squisitamente politiche, che sono state ben ricordate sempre dai colleghi in quest’Aula. Si è aperta una crisi profonda nella maggioranza, crisi che non si è ancora chiusa, che ha riguardato in primo luogo i coordinatori dei partiti, i coordinatori di Forza Italia, di Fratelli d’Italia, della Lega, che poi sembrava riguardasse il presidente Rocca, che adesso invece è finita, così ci pare di capire, su un tavolo nazionale. Tavolo nazionale del quale però ancora, quest’Aula, non riesce a conoscere gli esiti.
Quindi, discutere un provvedimento quando non sapremo intanto se gli interlocutori di alcuni passaggi importanti rimarranno gli stessi, quando sappiamo bene che la maggioranza su alcuni elementi del provvedimento stesso non è coesa, quando ci sono delle visioni profondamente diverse, e quando sono state già messi in discussione nelle Commissioni, e presto arriveranno in Aula, altri provvedimenti che si occupano di quegli aspetti, davvero rende questa discussione, Assessore… Presidente, mi scusi. Presidente Aurigemma, rende questa discussione particolarmente complessa per l’opposizione. Probabilmente lo sarà meno per la maggioranza, anche perché, devo dire la verità, con grande dispiacere io lo sottolineo sempre, anche se so che poi si arrabbiano, io non vedo un grande protagonismo in Aula dei colleghi di maggioranza. Quindi, per noi colleghi di opposizione diventa una discussione particolarmente difficile.
Detto questo, io due o tre considerazioni sul provvedimento le voglio fare. Io credo che questo sia un provvedimento che sembra quasi avere due anime. Una è un’anima fatta di questioni estremamente puntuali. Le chiamo puntuali per una questione di eleganza, perché potrei dire piccole. Questioni iper specifiche che hanno un po’ il sapore di alcuni interessi particolari che riguardano davvero nemmeno dei territori, ma proprio delle istanze molto, molto residuali di alcuni consiglieri.
Ci sembrano delle questioni mosse da quella che è l’ossessione vera di questa maggioranza, ovvero l’ossessione non di ridisegnare una Regione, seppure diversa rispetto a quello che ha fatto il centrosinistra in questi dieci anni, ma con delle connotazioni peculiari che riguardano il vostro modo di vedere lo sviluppo del territorio, bensì l’ossessione del consenso piccolo, che a volte ricorda un po’ il lavoro che devono fare tutti quei consiglieri comunali o, a Roma, i consiglieri municipali che devono prendere le preferenze, totalmente slegato da quella che è l’idea di Regione per la quale questa maggioranza si è candidata e ha vinto le elezioni.
L’altra anima, invece, di questo provvedimento, è quella delle grandissime questioni, che andrebbero discusse in ben altro modo, che vedono già in discussione dei provvedimenti, come tutti i provvedimenti che riguardano l’urbanistica, e che però, per qualche ragione che ci è sconosciuta, hanno l’urgenza di essere discusse dentro questa proposta di legge.
Allora io credo che sia arrivato un po’, Assessore, il momento della verità per questo provvedimento, che è stato depositato in Commissione il 9 settembre. Noi vogliamo capire – tante questioni le hanno ricordate i colleghi – dove questa maggioranza, attraverso il provvedimento del Collegato al bilancio, voglia condurre la nostra Regione, perché francamente ci risulta molto difficile da capire.
Come dicevo prima, alcuni dettagli contenuti nella proposta di legge ci sembrano rincorrere lo stesso consenso che avete provato a rincorrere in campagna elettorale per le europee quando, a campagna elettorale aperta, vi siete sbrigati a stanziare con una variazione di bilancio i soldi dei rimborsi Covid, fatta in fretta e furia, per la sanità privata.
Credo che troppi provvedimenti non vedano una discussione in quest’Aula, mentre siamo costretti a discutere delle questioni puntuali che riguardano alcuni consiglieri, che tra l’altro non hanno nemmeno la volontà, il coraggio, la forza probabilmente o le parole per difendersi da soli e affidano alla Giunta un lavoro che è tutt’altro che utile a questa nostra Regione, mentre abbiamo delle grandissime questioni, tante già citate dai colleghi.
Purtroppo, non riusciamo ancora a capire che direzione stiano prendendo i quasi 20 miliardi di euro che il Centrosinistra ha lasciato a questa Giunta, che riguardano i fondi europei del settennato 2021-2027, che riguardano i quasi 8 miliardi di PNRR.
Io non so se il collega Nobili - so che devo rivolgermi alla Presidenza, quindi è una domanda retorica, e il collega avrà la gentilezza di rispondermi quando farà il suo intervento - in qualità di Presidente della Commissione PNRR abbia avuto il piacere di avere dal presidente Rocca un’altra data per capire lo stato di avanzamento dei lavori del PNRR, che sono soldi importanti che cubano un altro bilancio.
Questa Giunta quindi avrà, invece di cinque, sei bilanci da discutere in quest’Aula e mi sembra che tutto stiamo facendo, salvo che capire davvero le grandi direttrici sulle quali condurre lo sviluppo della Regione Lazio nei prossimi anni.
In merito a questo provvedimento che oggi abbiamo finalmente incardinato avviando la discussione generale ci siamo fatti carico, come opposizione, di provare ad apportare alcune migliorie, di provare ad apportare un po’ di carne viva, che riguarda i nostri territori dentro questo provvedimento, provando anche a liberarlo dalle questioni che indicavo prima, cioè quelle davvero iper puntuali, troppo spicce e troppo piccole per un’Aula di questo tipo, che invece riguardano forse solamente alcuni colleghi.
Io quindi mi auguro davvero che nei prossimi giorni, e già domani, alcune delle nostre richieste vengano recepite, per provare a migliorare un provvedimento che davvero è troppo debole e troppo sciatto, fatto esclusivamente dalla maggioranza.
Mi auguro che l’appello che ha fatto la consigliera Tidei, che ha fatto il consigliere Valeriani, ad una sede di confronto allargata anche alle opposizioni, venga accolto sia dall’assessore Righini, sia dal presidente Aurigemma per quello che è nelle sue possibilità, e che esca da quest’Aula un provvedimento che abbia un respiro più lungo, uno sguardo più omnicomprensivo di quelli che sono i bisogni di questa Regione, un provvedimento che faccia anche venire meno tutte quelle furbizie che ormai da troppo tempo noi leggiamo negli atti di questa Amministrazione.
Grazie, Presidente.
PRESIDENTE. Grazie, consigliera Droghei.
Diamo la parola al presidente Marotta.
Speaker : MAROTTA (Verdi e Sinistra Europea).
Grazie, Presidente.
Oggi discutiamo un documento atteso. Non è utile ripercorrere il lavoro faticoso delle ultime settimane, però è utile mettere attenzione sul fatto che stiamo sempre nella stessa seduta del Consiglio. Anche per noi questo è un documento importante: ci arriviamo dopo un confronto in Aula che ci ha dimostrato le prerogative di ciascuna e di ciascuno di noi, le prerogative della Giunta, che deve avanzare proposte di legge e interventi volti a migliorare le condizioni di vita nella nostra regione, le prerogative della maggioranza, quelle di tenere duro di fronte a un lavoro incalzante dell’opposizione che abbiamo portato avanti. Penso che siano passaggi che ci lasciamo alle spalle per provare davvero a rimettere al centro il lavoro che possiamo fare insieme in quest’Aula.
Io quindi direi che guardiamo tutti a questo documento, al collegato come a una possibilità per ricostruire, anche tra le forze rappresentate in quest’Aula, momenti di scambio, di dialettica, anche accesa, però col tentativo, e io mi auguro questa volta che la maggioranza sarà in grado di mettere in campo questo tentativo, di trovare sintesi, di trovare sintesi fra le proposte avanzate dalla Giunta, gli interventi e il lavoro fatto dalle minoranze e anche le esigenze della maggioranza stessa.
Penso che abbiamo dato dimostrazione in passato, su provvedimenti specifici, di poter lavorare in questa direzione. Lo diceva prima di me la consigliera Droghei. Vivete ormai da mesi una situazione, una condizione politica al vostro interno che evidentemente ha prodotto uno stallo, che ci ha costretto a un’opposizione che richiamasse la centralità e le prerogative del Consiglio. Oggi qua siamo. È mia intenzione provare a richiamarvi di nuovo a rimettere al centro la dialettica, il confronto e la possibilità di sintesi tra le forze e le istanze che qui rappresentiamo.
Lo dico perché una parte di questa discussione in realtà noi pensavamo di averla già consumata nella seduta consiliare che ci ha portato prima all’approvazione del DEFR eccetera, eccetera, eccetera. Insisto sul rimettere al centro il tema, ridare priorità e ridare centralità a un confronto tra le forze che permetta in qualche modo di arrivare a provvedimenti così importanti, tenendo in considerazione le esigenze che ciascuno di noi vuole rappresentare in quest’Aula.
Nella sede dei Capigruppo, che comunque è una sede formale, abbiamo segnalato la necessità di un confronto su questo documento, proprio perché pensiamo sia un documento importante. Ci sono alcuni aspetti positivi. Li hanno citati prima di me, li accogliamo. Sicuramente ci sono tante cose che non ci convincono, ma su questo ci sarà anche la battaglia punto su punto, tema su tema che potremo portare avanti nelle prossime ore.
Arrivare alla discussione di oggi senza che però potessimo trovare un momento di confronto sugli aspetti principali di questo documento non ci lascia favorevolmente sorpresi. Speravamo che dopo il passaggio del DEFR ci dedicassimo di più a un confronto anche fuori dall’Aula, dove possiamo dismettere i panni di un confronto serratissimo ed entrare più nel dettaglio del merito.
Non abbiamo avuto occasione in Commissione, abbiamo dimostrato una disponibilità a confrontarci su alcune tematiche nell’ultima Capigruppo, temo che abbiamo perso tempo prezioso, perché ci sono materie su cui sicuramente non saremo d’accordo, come ha detto prima e meglio di me il consigliere Valeriani, le norme tecniche sull’edilizia scolastica, sui ritardi che si accumulano negli anni, su cui interveniamo con un articoletto nel Collegato, mentre ci sarebbe bisogno di un intervento più organico.
Non siamo d’accordo su come intendete affrontare alcuni temi di natura urbanistica nel Collegato, mentre su un altro binario c’è e va avanti e si dovrebbe aprire la discussione sulla proposta di legge n. 161 sul Testo unico per l’urbanistica.
Ci sono alcuni temi che riguardano vertenze territoriali, abbiamo avuto modo di parlarne nelle sedi formali, anche negli incontri informali tra di noi, e bene che l’assessore Righini in apertura abbia dato una disponibilità a un confronto con le forze di maggioranza e di minoranza sul destino dei dipendenti di ex Risorse Sabine, perché decine di famiglie attendono risposte e attendono di avere un orientamento chiaro da parte della Giunta, ma da parte del Centrodestra tutto, che oggi governa la Regione ed è alla guida del Governo nazionale sul loro destino.
Ci sono alcune materie su cui non possiamo trovare sintesi, ce ne sono altre, già inserite in questo testo, che abbiamo avanzato come minoranza, su cui pensiamo che si possa operare con il buonsenso, ci sono alcune misure, ad esempio, che porteremo alla discussione in Aula sul drammatico impatto della bolla del mercato degli affitti nella nostra capitale, su cui dobbiamo provare a intervenire.
Qua stiamo da tempo avanzando delle proposte, stiamo da tempo avanzando un terreno di confronto per capire insieme come affrontare un tema gigantesco, direi un tema globale, che riguarda tutte le capitali e le grandi città a livello mondiale. Però noi dobbiamo urgentemente provare a intervenire, qui, anche di fronte all’attesa dei grandi eventi, del Giubileo.
Ci sono altre misure sul recupero e la redistribuzione degli sprechi alimentari, abbiamo avanzato delle proposte in tema di comunicazione aumentativa alternativa sugli adeguamenti dei contratti degli assistenti specialistici che lavorano qui, nella nostra Regione, nelle scuole della nostra regione. Ci sono tanti temi che noi vogliamo offrire a un confronto su cui pensiamo di non portare e di non avanzare delle proposte di bandiera, o su cui fare un’opposizione ideologica, ma su cui vorremmo provare a offrirvi un terreno di confronto per affrontare dei temi su cui purtroppo, lo abbiamo detto, ci sembra che siate distratti, ci sembra che siate in ritardo. La crisi che state attraversando, infatti, purtroppo ha prosciugato il confronto, la vita, la dialettica, il dibattito in quest’Aula, e gli effetti si producono anche al di fuori, l’ha detto prima di me la consigliera Tidei, questa mattina. In queste ore ci stiamo tutti confrontando con le associazioni e le forze sociali che scendono in piazza e che chiedono maggiore ascolto, maggior confronto e maggior condivisione con la Giunta.
Con la discussione sul DEFR pensavamo sinceramente di aver dato un segnale sulla necessità di un cambio di passo, un cambio di passo nel confronto. Oggi ascoltavamo le parole di Coldiretti: sembravano le nostre parole in quest’Aula. Quali sono i luoghi dove confrontarci, dove provare ad affrontare insieme le problematiche che insistono sul nostro territorio. Perché, insisto, lo abbiamo dimostrato, e continueremo a dimostrarlo, che di fronte alle iniziative che la Giunta vorrà intraprendere per provare ad affrontare dei nodi irrisolti della nostra Regione, noi offriremo un’opposizione costruttiva, ma se ci mettete nelle condizioni di riaprire un confronto.
Temo che nelle settimane passate avremmo potuto dedicare maggior tempo nel confronto fra le forze di maggioranza e di minoranza e della Giunta sul tema del collegato. Io lo dico per evitare equivoci: purtroppo, questo confronto, in maniera collegiale, nelle sedi opportune non lo abbiamo esaurito. Anzi, direi che l’abbiamo appena accennato.
Quindi, guardate, stiamo iniziando adesso. Stiamo iniziando adesso la discussione su questo provvedimento per voi importante, la cui importanza siamo qui tutti a riconoscerla. L’invito è che non continuiamo a sprecare ulteriore tempo. L’invito è che si torni ad un confronto articolo per articolo nella discussione che avremo, affrontando anche una discreta mole di emendamenti che questa volta le opposizioni hanno messo lì sul piatto, però trovando anche forse momenti di confronto fra le forze politiche per capire quali siano le esigenze della maggioranza, che sono chiare, sono sul testo, quali siano gli spazi, e insisto, ritorno su Risorse Sabine, su cui si può provare a trovare una soluzione condivisa, e quali siano anche… Esigenze è un termine che non è adatto. Quali sono le istanze che le minoranze e le opposizioni portano all’attenzione di ciascuno e ciascuna di noi e che insieme possiamo provare ad affrontare.
È un appello che rivolgo di nuovo ai Capigruppo, a tutti i consiglieri e alle consigliere di maggioranza. Non costringeteci a dover riaprire una discussione solo su un terreno di scontro a suon di emendamenti e ordini del giorno. Proviamo a ritrovare lo spazio di un confronto e di una dialettica per fare qualche passo in avanti, per permettervi di affrontare nel merito e con tempi anche certi le misure che portate in Aula, ma che ci permetta anche di far vivere le nostre prerogative, di darci conto che le questioni che siamo qui a sollevarvi, le tante questioni sui minori accompagnati, sulle tante misure che abbiamo proposto in termini di proposte di legge che non vediamo camminare, che purtroppo non sono incardinate nelle Commissioni competenti…
Ecco, per non fare che il collegato sia di nuovo il collo di bottiglia dentro cui si strozza la nostra discussione, dentro cui dobbiamo tornare a un dibattito fra chi non si vuole ascoltare. Cercate di recuperare il tempo che non avete utilizzato fino ad oggi e torniamo a un confronto che ci permetta di dare dignità a tanti temi che le opposizioni portano qui non in modo strumentale, non in modo ideologico, ma nel tentativo di dare risposta al nostro territorio. Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire Novelli. Ne ha facoltà. Prego.
Speaker : NOVELLI (M5s).
Presidente.
Qui sta perdendo un’altra volta l’occasione di parlare, di fare politica. La state nuovamente perdendo, ricominciando con questo scontro muscolare e mettendo all’angolo le opposizioni.
Quando giustamente la consigliera Tidei faceva riferimento alla sciatteria con cui state portando avanti anche questo provvedimento, l’assessore Righini diceva "è un processo alle intenzioni, abbiamo appena cominciato", ma proprio perché abbiamo appena cominciato una politica seria è quella di ascoltare prima tutte le forze politiche, per poi portare in Aula una discussione costruttiva.
Qui, invece, noi non solo non abbiamo ricevuto nessun invito a metterci seduti a un tavolo, che poteva essere preparatorio per un atto così importante, ma quando abbiamo tentato di chiedere un incontro anche al Capogruppo, che è arrivato in questo momento in Aula, il Capogruppo non ci ha saputo assolutamente dare nessuna risposta, quindi zero, e quando questo? Quando siamo qui in Aula, a fare la discussione generale.
Ecco da dove nasce la sciatteria politica richiamata e condivisa dalla consigliera Tidei, perché queste cose vanno fatte prima, non durante, perché - ve lo dico - l’elemosina di quattro emendamenti fatti passare tanto per tenerci buoni non esiste, io l’elemosina non la prendo da nessuno, soprattutto l’elemosina politica dall’assessore Righini o da chicchessia!
O facciamo un discorso strutturato, dove maggioranza e opposizioni si mettono seduti e insieme vedono i temi, le proposte, poi naturalmente ognuno ha la sua visione politica, ci mancherebbe altro, ma questo discorso doveva essere fatto prima, non durante. Perché noi tutti gli emendamenti che abbiamo fatto li abbiamo fatti con cognizione di causa. Qui dentro non c’è un emendamento che sia ostruzionistico, e noi qui vogliamo rivendicare le nostre posizioni.
Poi, ripeto, possono essere accettate, possono essere non accettate. Ma un minimo di dialogo… Qui continuate a non dialogare, continuate a fare delle opposizioni: il nulla. Non c’è nessun tipo di dialogo: continuate ad andare avanti per la vostra strada, continuate a non voler dialogare. Benissimo.
Naturalmente, noi faremo il nostro, di lavoro, comunque sia, a questo punto. Ripeto: noi qui siamo venuti, e il mio Capogruppo ha fatto un intervento molto puntuale su questo, con dei temi precisi, anche con la voglia di costruire. Ma oggi non ci sono proprio le basi, non ci sono proprio assolutamente le basi per poter portare avanti una discussione. Non vediamo un cambio di rotta, e di questo noi ce ne dispiacciamo.
Per entrare nel merito, Presidente, del provvedimento, non voglio ripercorrere tutto ciò che ha detto il mio Capogruppo, ma mi voglio soffermare solo ed esclusivamente sul discorso dell’articolo 12, dove c’è un problema enorme. C’è un problema veramente importante rispetto a questo articolo, non solo perché c’è un attacco vergognoso alla 38 del 99 da parte di Forza Italia. Tra l’altro poi, Presidente, vorrei anche capire che tipo di segnale sta dando la maggioranza. Noi cioè abbiamo una PL, la n. 171, a prima firma dell’assessore Ciacciarelli. Ora capisco, come si legge giornali, che è un Assessore che ha le valigie. Però, fare 200 emendamenti da parte della maggioranza alla PL di un Assessore che fa parte della maggioranza stessa io vorrei capire: mi spiegate che segnale politico è? Cioè, vi state facendo auto-ostruzionismo: 200 emendamenti presentati dalla maggioranza su un Assessore della maggioranza, a me dovete spiegare che segnale è, perché questi sono segnali politici. E io voglio capire perché sul PL di un Assessore vi fate ostruzionismo da soli.
Pensate che noi dell’opposizione sulla PL 171 abbiamo presentato 23 emendamenti, voi 200, ripeto, con un attacco vergognoso agli articoli della n. 38 del 1999 che riguardano l’urbanistica dell’agricoltura. Su questo attacco vergognoso oggi voi vi ritrovate uno dei più grandi sindacati che è in mobilitazione permanente davanti alla Regione.
Io poi non voglio essere il solito consigliere che fa te l’avevo detto, te l’avevo detto, ma nel primo Consiglio di insediamento io il problema sollevato dall’attribuzione del super assessore Righini, che incarna sia l’assessore al bilancio che l’assessore all’agricoltura, l’avevo posto e oggi effettivamente è un tema che sta ritornando a galla. Anzi, diciamo che sta ritornando indietro come un boomerang sempre più veloce.
Signori miei, voi magari siede alla prima legislatura, ma io mi ricordo nella legislatura precedente che gli assessori al bilancio, potevano fare solo l’assessore al bilancio. Non c’erano altre deleghe possibili, anche perché qui, come si sposta un foglio di carta di 3 centimetri, passa tutto per il bilancio. Ora, avere una delega minore potrebbe anche andare bene, ma io ricordo che l’agricoltura fa il 30 per cento del PIL della nostra regione e quindi serve un assessore che sia h24 sopra al tema, non che possa farlo nei ritagli di tempo.
Questa mancanza di Assessorato da parte del super assessore Righini si vede. Si vede, si vede negli attacchi, negli attacchi che state facendo alla 38 del 1999 sugli articoli che riguardano l’urbanistica dell’agricoltura, che non si era mai visto. Ci sono centinaia di emendamenti alla 171, centinaia, e questa è la maniera scomposta di fare politica quando effettivamente non c’è una guida all’interno dell’Assessorato dell’agricoltura.
Altra cosa che voglio segnalarvi, che è una cosa per me folle, pazzesca: in questa 170 si va a toccare la n. 38 del 1999 all’articolo 55, che parla di agricoltura e va in una certa direzione. Nella 171 dell’assessore Ciacciarelli si interviene sullo stesso articolo, ma si dice un’altra cosa, cioè vi rendete conto di cosa stiamo parlando? In questa legge si da un indirizzo, una modifica all’urbanistica dell’agricoltura, e qui faremo una battaglia feroce, perché disgregare e dividere le aziende agricole è veramente una vergogna, non so neanche come vi sia passato per il cervello, vi ricordo che il nostro tessuto agricolo è formato da piccole o medie aziende di 7, 8 o 10 ettari, e la redditività di un’azienda agricola va proprio su quel target dai 7 ai 10 ettari, se divido l’azienda agricola con mio fratello e ho 5 ettari, non ho più reddito, non posso più fare agricoltura!
Infatti voi che fate? Fate il cambio di destinazione urbanistico e quei 5 ettari li fate diventare delle villette a schiera, perché questo è.
È per questo che vi trovate centinaia di agricoltori oggi in presidio permanente sotto la Regione. Come è possibile che adesso approverete un articolo che – ripeto - sull’urbanistica dell’agricoltura che va in un senso. Domani tornerete in quest’Aula e voterete lo stesso articolo, ma che dice totalmente un’altra cosa. È per questo che noi chiediamo di metterci seduti. È per questo che noi chiediamo di entrare nel merito di certi provvedimenti.
Il Movimento 5 Stelle aveva eliminato con un subemendamento quella cosa vergognosa sull’edilizia scolastica, “volete mandare i bambini a fare la palestra sottoterra”, ma mandateci i vostri, di figli, sottoterra a fare ginnastica! Eravate tornati indietro grazie al nostro intervento, e oggi, eccolo lì, c’è lo stesso emendamento, perché non si sa, perché queste cose vengono fatte senza senso. A noi dovete spiegare con che criterio e per quale motivo dovete mettere i ragazzini sottoterra con luce artificiale e ventilazione artificiale. Ce lo dovete spiegare, perché queste cose non hanno senso.
Noi pensavamo, nella variazione di bilancio precedente, che avevate ritirato questo orrore, che eravate un po’ rinsaviti. Invece no, rieccolo qua, come riecco qua il discorso del Teatro Eliseo. Ma come? Vi siete aperti il petto dicendo: non c’è stato mai un investimento così grande per la cultura, e oggi invece vi rimangiate quello che quella sera, insieme all’opposizione, perché quella è stata veramente una battaglia dell’opposizione che vi ha fatto ragionare e non regalare milioni di euro a un privato, dandoli a tutti i teatri. Non l’avete riconosciuto, vi siete pavoneggiati su questa cosa, su questo mega, grandissimo intervento sulla cultura, che è diventato grazie anche alla collaborazione dell’opposizione, e adesso anche qui vi rimangiate quello che avevate detto quella sera.
Naturalmente, ripeto, come ha detto il mio Capogruppo, ci sono dei temi su cui noi siamo assolutamente d’accordo. Qui dentro noi molte cose le approviamo, le condividiamo. Ma quello che chiediamo è di avere quel minimo di rispetto da parte dell’opposizione e di un tranquillo confronto fra due tipi di visione, che ci deve essere, non può sempre mancare. Non possiamo sempre rincorrervi. Siete voi che dovete fare un passo avanti e dire ok, mettiamoci seduti e discutiamo, ma questo doveva essere fatto prima.
Noi qui non stiamo facendo nessun processo alle intenzioni. Noi diciamo queste cose perché questi passaggi, in un corretto colloquio e confronto fra maggioranza e opposizione, andavano fatti prima. Come ha ricordato il capogruppo Zuccalà, c’erano già stati. C’erano state ampie garanzie, anche quelle totalmente rimangiate, totalmente rimangiate. Io, ripeto, su questo avremmo tanto da discutere. I nostri emendamenti sono assolutamente sul merito e daremo sicuramente il nostro contributo, come sempre abbiamo fatto. Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Novelli.
Ha chiesto di parlare la consigliera Zeppieri. Prego, consigliera.
Speaker : ZEPPIERI (Polo Progressista Sinistra Ecologista).
Grazie, Presidente. Ci troviamo finalmente qui a discutere di questa legge di collegato, che abbiamo aspettato tanto, per tante settimane. Si è parlato di un tempo per il confronto, che non c’è stato. Di fatto è così, ma io sono fiduciosa e credo che sia uno spazio che si possa creare.
D’altronde, credo che sia uno spazio che vada ricostruito anche all’interno della maggioranza. Quindi, il fatto che sia mancato con l’opposizione sinceramente più di tanto non mi sorprende, ma, ripeto, sono fiduciosa che si possa costruire questo spazio, perché i temi da affrontare sono tanti ed è giusto affrontarli insieme, nel rispetto chiaramente delle parti, maggioranza e opposizione, e anche nel rispetto di tutti i Gruppi politici, da quelli più grandi a quelli più piccoli, come ad esempio il mio, il Polo progressista, che è un mono Gruppo.
Io su questo voglio dire due parole. Credo che la dignità politica di ogni forza politica vada riconosciuta e sia giusto che il confronto avvenga con tutte le parti politiche, un confronto che serve, perché la situazione e il contesto in cui viviamo è un contesto sempre più complesso e noi qui dentro siamo tutte e tutti rappresentanti di una società, quindi non è possibile andare avanti con una visione parziale, una visione rappresentativa soltanto di una parte della collettività.
Sicuramente tante cose mancano all’interno di questo Collegato e per questo ci sono chiaramente i nostri emendamenti, che speriamo possano essere accolti, speriamo che il nostro contributo possa essere preso in considerazione. È stata già citata la frammentazione delle norme, le semplificazioni a livello urbanistico e anche dal punto di vista edilizio, la divisione delle aziende agricole, che va particolarmente attenzionata, perché dobbiamo capire dove vogliamo arrivare e lo spauracchio della cementificazione e del guadagno è sempre dietro l’angolo, mentre dobbiamo lavorare insieme per creare un nuovo mondo.
Se non ci rendiamo conto che non c’è più tempo, che non possiamo più aspettare, che è il momento di fare questo passaggio, un passaggio di paradigma importante, un passaggio che ci veda di fronte ad un nuovo modello di sviluppo, lasciare la competitività per ascoltare le istanze dei territori, per connetterci con la popolazione, per capire le esigenze, perché non dobbiamo farci dettare l’agenda politica dalle multinazionali o dai poteri forti, purtroppo per noi vedo soltanto un futuro nero.
Mancano i sostegni alle persone, alle famiglie, è stato nominato il sostegno agli affitti, c’è un sostegno al precariato, però poi di fatto non viene nominata neanche la piaga del caporalato. Non c’è un’inversione di marcia sulla sanità, che invece ritengo urgente, dobbiamo fare questo cambio di passo e tornare ad un Servizio sanitario nazionale che possa realmente garantire il diritto di tutte e tutti alla cura e alla prevenzione.
Purtroppo, oggi dobbiamo guardarci in faccia e dirci che non è così, la cura è diventata un privilegio e in un Paese democratico come l’Italia, che si fonda sul diritto alla salute delle persone, è qualcosa che dobbiamo affrontare in maniera seria.
Non ci sono riferimenti neanche al mondo dell’istruzione, degli accorgimenti che possano arginare anche i disastri che prevede il dimensionamento scolastico.
Ci sono però delle cose che chiaramente noi possiamo accogliere in maniera positiva: innanzitutto, l’Osservatorio tecnico-scientifico sulla criminalità, la legalità, la lotta all’usura e la corruzione. Sicuramente questo Osservatorio è qualcosa di positivo, qualcosa che serve e che è urgente, perché la mafia c’è e non possiamo assolutamente far finta che non ci sia.
Benvenga quindi l’istituzione di questo Osservatorio. Noi abbiamo presentato degli emendamenti, che sono comunque emendamenti migliorativi, chiaramente anche nell’attesa di poterci mettere sedute e seduti, e poterci confrontare, magari per la creazione di una legge più organica, di una legge-quadro, proprio riguardante la legalità, quindi il contrasto a tutte le mafie.
C’è poi un altro articolo che è assolutamente accogliamo con favore: quello che riguarda l’ampliamento del Parco di Veio. Si parla di un ampliamento di 600 ettari. Sicuramente questa sarà anche una garanzia che in qualche modo toglie dall’orizzonte qualsiasi possibilità di trasformazione della discarica di Magliano Romano da inerti a rifiuti speciali non pericolosi.
Poi, chiaramente, questa mattina, qui in Aula, accogliamo anche con favore la soppressione dell’articolo 3, articolo che abbiamo emendato in maniera proficua, perché di fatto andava a minare totalmente il diritto alla salute di tutte e tutti noi. In particolar modo, all’interno di questo articolo 3 venivano soppresse tutte le iniziative previste per la medicina di genere, oltre che per la fibromialgia, le malattie croniche, le neoplasie polmonari. È chiaro quindi che la soppressione di questo articolo significa poter riaffermare il valore della prevenzione e il valore della cura.
In particolar modo, mi vorrei soffermare sul discorso della medicina di genere e sull’affermazione di incostituzionalità che è stata fatta, cosa che ritengo particolarmente grave… Prego.
Speaker : PRESIDENTE.
Scusi, consigliera.
Per favore, scusate, se è possibile dare la possibilità. Prego, Consigliera.
Speaker : ZEPPIERI (Polo Progressista Sinistra Ecologista).
Grazie, Presidente.
Dicevo: la medicina di genere è un elemento fondamentale di cui dobbiamo assolutamente farci carico, da approfondire e da valorizzare. La medicina di genere nasce negli anni Novanta del secolo scorso, quando in America ci si è resi conto che in realtà c’erano degli effetti diversi, dei sintomi diversi rispetto, ad esempio, all’infarto tra uomini e donne. Quindi, mentre era universalmente riconosciuto il fatto del sintomo del braccio sinistro, non venivano presi in considerazione altri elementi che erano specifici per le donne, come la grande sudorazione, il dolore all’addome, il senso di nausea eccetera, eccetera. Quindi da lì si è giustamente capito che c’è un modo specifico, che dipende anche dal punto di vista biologico dal sesso, di poter manifestare non soltanto i sintomi, ma anche la malattia, e poi anche di rispondere alle cure.
Da lì chiaramente è nato tutto un filone importante, che oggi ha degli studi importanti, e non soltanto studi, ma anche dati scientifici legati proprio alla sperimentazione e all’esperienza che è stata fatta. Non tener conto di questo e pensare che si va a ledere un diritto costituzionale, come quello dell’uguaglianza, perché non si forniscono le medesime cure è assolutamente sbagliato. Quando noi parliamo di uguaglianza all’interno della nostra Costituzione, e questo non soltanto chiaramente per quanto riguarda l’ambito sanitario, perché purtroppo la nostra società è praticamente androcentrica su tutto, sul 99 per cento delle cose, non soltanto sulla sanità… È chiaro che è stata costruita una medicina che però teneva conto delle persone di sesso maschile, tenendo fuori più della metà della popolazione.
Ecco, io credo…
Ah, non è stato più tolto? Allora male. Allora male, assolutamente. Avevo capito che l’articolo 3 fosse stato stralciato.
Okay, okay, allora molto male, perché credo che non solo…
Lo chiarirete.
Speaker : PRESIDENTE.
Scusate, abbiate pazienza.
Speaker : ZEPPIERI (Polo Progressista Sinistra Ecologista).
Lo chiarirete, perché c’è un po’ di confusione rispetto a questo. Quindi lo capiremo.
Io mi auguro che venga invece affermata la medicina di genere, il valore che ha e, anzi, sarebbe anche ora di fare un passettino oltre, andare oltre la visione binaria e comunque limitativa che divide il mondo tra uomini e donne.
Andando avanti voglio dire che abbiamo accolto, ho accolto in maniera favorevole lo stralcio dell’articolo 23. Era un articolo su sul quale, lo sapete, l’ho detto più volte anche nella Capigruppo, io non avevo particolari preclusioni, avevo bisogno di approfondire e di capire, però sono contenta che sia stato fatto questo passo, perché si è capita l’importanza di una normativa più generale e soprattutto si è ascoltata anche una parte dell’opposizione, che chiedeva a gran voce che questo avvenisse.
Sono tanti i temi che abbiamo emendato, avremo sicuramente modo di entrare nello specifico nella votazione dell’articolato. Tra i vari emendamenti, oltre a quelli abrogativi, ci sono anche degli articoli aggiuntivi rispetto a dei temi in cui crediamo particolarmente, perché ormai da un anno e mezzo portiamo avanti una battaglia serrata rispetto ad alcuni temi importanti.
Faccio riferimento in particolare al porto di Fiumicino e all’inceneritore di Santa Palomba. Io credo che questi siano temi che vadano discussi in questa Aula, che ci debba essere un confronto, mentre spesso ci limitiamo al mio intervento su questi temi, all’intervento del collega Zuccalà e a pochi altri, invece dovrebbe essere una priorità di quest’Aula, perché, se ancora non abbiamo ben capito l’importanza della sostenibilità ambientale, del rispetto dei territori e di ciò che ci circonda, di quanto questo sia legato alla nostra vita, alla salute, alla giustizia sociale, siamo totalmente fuori strada.
All’interno dei miei emendamenti ci sono delle proposte in cui si prospetta la Regione come protagonista di alcune scelte, che purtroppo sta portando avanti in maniera autonoma, scavalcando la discussione e anche il ruolo della politica, il Commissario di Roma, Roberto Gualtieri.
Il problema è che le nostre province (questo non riguarda soltanto la provincia di Roma, ma tutte le province della regione Lazio) spesso sono sotto attacco e sono utilizzate per risolvere i problemi della capitale.
Non accettiamo questa visione romanocentrica, che di fatto scarica i problemi sui nostri territori, la combattiamo e crediamo che ci si debba assolutamente collegarci con le istanze territoriali, ascoltare i territori. Da ultimo, oltre alla beffa si aggiunge anche il danno, perché nel territorio di Albano Laziale, c’è una discarica dal 1970, da oltre quarant’anni, che aspetta di essere bonificata. Uno degli emendamenti, infatti, richiede proprio il sostegno da parte della Regione ai Comuni che devono far fronte a questo; a pochissimi chilometri l’inceneritore, e oggi c’è anche il discorso del biogas alle Solforate a Pomezia.
Io non so se questo territorio vuole essere considerato un hub dei rifiuti e se la nostra Regione vuole essere uguale alla Regione Lombardia. Leggevo proprio ieri che la Lombardia brucia più rifiuti di quelli che produce la Regione. Questi rifiuti vengono da fuori, e chiaramente qual è il problema, oltre al danno ambientale e al danno sulla salute delle persone? Il problema è che si vanno ad arricchire i privati, società private. Praticamente, i territori pagano i costi di benefici che vanno esclusivamente ai privati. Questo io credo che sia qualcosa di vergognoso, è una politica che va assolutamente cambiata: bisogna andare in controtendenza, la gestione dei rifiuti deve essere totalmente pubblica, perché soltanto in questo modo si possono perseguire i diritti dei cittadini e delle cittadine, e soprattutto quelli che sono i benefici possono essere anche collettivizzati. Invece oggi ci sono pochi che riempiono le proprie tasche.
Quindi, una politica che torni ad ascoltare, che non sia assoggettata ai poteri forti e a chi vede il potere come strumento per arricchirsi.
Altre cose all’interno del collegato: è una norma omnibus, quindi un mare magnum di tante, tantissime cose. Mi auguro, ripeto, che potranno essere accolti i nostri emendamenti, che ci possa essere una discussione su questi, capire dove ci troviamo e dove non ci troviamo e soprattutto iniziare a lavorare per poter rendere determinati temi ben strutturati, perché ci sono tanti interventi, su tante questioni, come ad esempio l’antimafia, ma l’urbanistica, tante altre cose che sono state nominate, che credo che meritano un’attenzione particolare, quindi un confronto serio, un confronto costante per poter legiferare in maniera il più possibile complessiva, e non perdere le risorse e le energie. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliera Zeppieri.
Ha chiesto di parlare il consigliere Tiero. Prego, Consigliere.
Speaker : TIERO (FdI).
Grazie, Presidente. Innanzitutto buon pomeriggio a tutti. Questa legge sicuramente contiene una serie di norme che danno esecuzione a impegni assunti dalla Giunta con il Governo e riguardano alcune modifiche che, secondo me, ne cito alcune, sono importanti, come quella dell’istituzione del ruolo degli avvocati della Regione, la lotta contro gli incendi boschivi, l’indennità di residenza a favore dei farmacisti rurali, la stabilizzazione dei rapporti di lavoro nelle strutture sanitarie private, le norme sulla rigenerazione urbana, la ricollocazione del personale delle società controllate dagli Enti di area vasta, la difesa del suolo, le norme sulle cave e le torbiere, il Garante per le persone disabili, le concessioni di grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico, gli ITS Academy e i caregiver familiari.
Ci sono molto importanti disposizioni sul governo del territorio, come in particolare le modifiche sulla composizione del Comitato regionale dei lavori pubblici. Affronta anche, secondo me, in modo efficace alcuni settori, come quello dell’agricoltura, dell’ambiente, della transazione energetica, nell’ambito delle quali sono previste alcune modifiche. Alcune modifiche, parlando del comparto dell’agricoltura, parlando dei frazionamenti che sono previsti, si riferiscono a immobili che già esistono. Si dà la possibilità a eventuali eredi di poter dividere, senza cambiare la cubatura, questi immobili per poter far sì che diventano anche, perché no, abitazioni per i figli dell’imprenditore agricolo.
Poi vi sono norme sui contratti di affitto dei fondi rustici appartenenti alla Regione, sull’acquacoltura marina, sulle procedure autorizzative in agricoltura, sull’Albo regionale dei periti per il conferimento di incarichi in materia di usi civici. Anche qui si cerca di fare chiarezza e di dare quel giusto scossone. Vengono prese a cuore le politiche sociali, la tutela della salute, con modifiche alle norme relative agli elenchi regionali delle strutture e dei servizi autorizzati o accreditati in materia di servizi sociali, sull’autorizzazione delle strutture socioassistenziali, sulla gestione dei debiti dei distretti sociosanitari e la gestione delle risorse loro assegnate sulla Consulta per la salute mentale.
A mio avviso, migliorano anche le normative in materia di cultura, di cinema, di sviluppo socioeconomico del territorio. Si tratta di modifiche che riguardano gli Enti dei settori dell’audiovisivo e dello spettacolo dal vivo, le norme sui mercatini dell’antiquariato, la valorizzazione delle botteghe storiche nelle città di fondazione, il tavolo regionale della moda, la soppressione dalla Commissione regionale cave, la valorizzazione delle acque minerali e termali.
Esprimo soddisfazione per avere anche previsto negli articoli 43 e 44 un lavoro che avevamo fatto come Presidente di Commissione dello sviluppo economico, che consente di avviare attività importanti e rinomate nelle città di fondazione, per far sì che quelle città nate nel secolo scorso vengano considerate storiche.
Condivido la scelta sui mercatini dell’artigianato di prevedere una modifica della norma con la quale si da la possibilità anche a chi non è commerciante di partecipare a questi mercatini più giornate l’anno.
Tengo inoltre a precisare che in un’interlocuzione con l’Assessore nel corso dei lavori interverranno anche altre modifiche, perché noi stiamo dando ulteriori consigli.
Con la modifica alla legge n. 38 si punta a consentire, come dicevo, il frazionamento delle unità immobiliari in zona agricola senza incrementi di volumetria, quindi non facendo realizzare eventuali speculazioni. Questa è un’opportunità che da la possibilità a centinaia di famiglie che hanno una casa nelle periferie rurali di dividerla in più abitazioni da cedere o dare in utilizzo ai propri figli.
Ecco perché condivido fortemente anche l’importanza della previsione di questa norma, avendo presentato a settembre 2022 una prima proposta di legge di modifica di questo articolo, che per fortuna siamo arrivati a prevedere in questo Collegato, a coronamento del lavoro fatto in sinergia con diversi colleghi, anche con il collega Sambucci, ad esempio, che ha presentato anche lui a suo tempo una proposta di modifica di questa legge, quindi si è cercato di trovare una sintesi.
Io ringrazio l’assessore Righini, il presidente Rocca e tutti i colleghi, naturalmente, del mio partito e di maggioranza, per aver condiviso questi provvedimenti in questo collegato.
Io sono convinto che un compito che ci vede impegnati in primo piano, insieme all’assessore al bilancio e all’assessore Angelilli, per quanto riguarda lo sviluppo economico, ai quali va il mio ringraziamento per quanto stanno facendo, per il rilancio dell’economia dei nostri territori.
Rispetto al passato, credo che sia del tutto evidente come vi sia un cambio di passo negli ambiti fondamentali per la nostra economia, quindi, a livello di sviluppo economico in generale, di imprese, ma anche a livello di agricoltura.
Io sono convinto del lavoro che si sta facendo in sinergia e che i suoi frutti si vedranno sempre di più strada facendo. Come debbo dire, ad onor del vero, con un senso di positività, che anche il fatto che su diversi provvedimenti con i colleghi dell’opposizione ci si trova d’accordo e vengano anche approvati all’unanimità.
Questo quindi sicuramente è un aspetto fondamentale. Io sono dell’avviso che è vero che noi siamo un ente legislativo, sono le competenze che ci dà la legge, che ci dà la norma. Però io sono convinto, anche in virtù di alcuni ragionamenti fatti dal Consiglio passato, che noi non dobbiamo essere produttori di leggi a gogò. Per quanto mi riguarda vado sui territori, cerco di carpire le esigenze e vedere di proporre delle modifiche che calzino: questo stiamo facendo e questo continuerò naturalmente a fare.
A breve porteremo la modifica del PUAR. A breve stiamo facendo una proposta di modifica del VINCA per alcune categorie di abitazioni. Naturalmente, lavoreremo insieme alla Commissione e con l’Assessore sulla modifica del Piano dell’artigianato. Abbiamo sollecitato, parlando delle ZLS, l’inserimento, laddove è possibile, di altri territori.
Io credo che il lavoro che abbiamo messo in campo sia un lavoro positivo. Voglio chiudere questo mio intervento dicendo a voce alta, parlando dell’assessore Righini, che per fortuna c’è. È vero che ha due deleghe importanti, com’è vero che è uno dei pochi che ha il dono dell’ubiquità, quindi, assessore Righini, lunga vita, per quanto mi riguarda.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Tiero. Le manifesto che siamo perfettamente d’accordo sulla lunga vita fisica dell’assessore Righini.
Prego. Ha chiesto di parlare il presidente Sabatini, o diamo la parola all’assessore Righini per la replica che già aveva chiesto?
No, io pongo un quesito. Prego, consigliere Sabatini.
Speaker : SABATINI (FdI).
Grazie, Presidente. Il mio sarà un intervento particolarmente breve, non solo perché l’Assessore in illustrazione ha già toccato i punti salienti e più incisivi ed impattanti di questa norma, non solo perché il collega Tiero ha voluto anche puntualizzare, e credo che abbia fatto bene, alcuni aspetti particolarmente rilevanti, che sono certamente molto attesi, ma anche perché ritengo che lo spirito e il clima di questa mattinata e giornata dei lavori d’Aula sia qualcosa di prezioso, qualche cosa su cui poter investire le prossime ore, le prossime giornate e le prossime settimane di lavoro. Quindi non c’è ovviamente l’intenzione, l’intento la volontà di appesantire la discussione di questa mattina.
Ritengo, però, che ci siano effettivamente alcuni spunti particolarmente interessanti, frutto del lavoro dell’assessore Giancarlo Righini, frutto del lavoro della Giunta quando, già prima dell’estate, ha avuto modo di affrontare e approvare il testo in sede proprio di Giunta, ma anche di quella Commissione, che è stata una Commissione sfortunata, per certi versi. Tra maggioranza e opposizione non si è riusciti a trovare… In maniera anche un po’ non del tutto politica, ma semplicemente a livello di organizzazione dei lavori e di incomprensioni normali, fisiologiche anche, che ci possono stare, ma non è riuscita a portare avanti un lavoro unanime e condiviso in Commissione.
Comunque quella iniziativa ha portato a norme assai interessanti, che possono essere certamente rivendicate non solo dalla Commissione Bilancio, e ringrazio il presidente Marco Bertucci per il lavoro svolto in quelle ed in queste giornate di lavoro, ma da tutto il Consiglio regionale. Io ricordo, per esempio, come il tema dei piccoli Comuni sia stato introdotto in questa norma grazie proprio a proposte emendative avanzate dai colleghi di maggioranza, in questo caso, che hanno dato una piccola risposta, un piccolo messaggio, un segnale comunque importante all’ambito che è quello dei Comuni sotto i 5.000 abitanti, che sono sempre più in sofferenza rispetto ad altri.
Se è vero che sui servizi alla persona magari certamente hanno minore impatto economico finanziario, ma su altri tipi di iniziativa, un intervento su una scuola costa più o meno la stessa cosa in un Comune sotto i 5.000 e in un Comune sopra i 50.000 o 100.000 abitanti, quindi questo è un segnale importante che da Capogruppo di Fratelli d’Italia intendo rivendicare proprio per il ruolo dei Consiglieri che hanno voluto portare un contributo fattivo all’interno di questa proposta di legge.
Non tocco tanti degli ambiti specifici, che sono stati già toccati dai colleghi sia di maggioranza che di opposizione. Rispetto al tema degli impegni assunti con il Governo, aspetto che non fa impazzire nessuno di noi, credo che gli impegni come i patti siano da rispettare e che sia importante che questo Consiglio in questa seduta vada a sanare non una ferita aperta, ma una interlocuzione aperta, che fa parte di un percorso di tipo costituzionale, previsto quindi dalla somma Carta che abbiamo a livello nazionale, che tutti rispettiamo e che come Regione Lazio intendiamo chiaramente rispettare, e su questo, di rinvio in rinvio, siamo stati tutti responsabili di un allungarsi dei tempi, per cui non era più differibile il momento in cui valutare e sintetizzare in un testo normativo gli impegni istituzionali assunti peraltro dal precedente Governo nazionale e dal precedente Governo regionale.
Essendo noi non solo persone perbene, cosa che diamo per scontata, ma anche persone che tengono ai patti, agli accordi istituzionali, anche quando vengano sottoscritti da altri, riteniamo che sia il momento giusto.
Su questo aspetto devo ringraziare la collega Eleonora Mattia, che non vedo presente in questo momento in Aula, perché ha condiviso con l’Aula una bozza di ordine del giorno che inviterei i colleghi a leggere con attenzione, perché c’è un tema, che non è soltanto della Regione Lazio, è un tema che tante Regioni hanno già vissuto, affrontato e risolto, altre si stanno interrogando in questi mesi, rispetto alla gestione degli impegni da assumere tra Regione e Governo.
Finché la Conferenza Stato Regioni non riesce a stilare un testo condivisibile, che sta preparando e che riguarda il precontenzioso costituzionale, quindi tutta quella fase in cui c’è una comunicazione, di fatto, da parte del Governo, di una potenziale impugnativa di rango costituzionale rispetto a una determinata norma e ci si attiva. Le Regioni hanno il compito e forse anche un po’ il dovere di attivarsi non dico solo per evitare il contenzioso di tipo costituzionale, ma anche per comprendere come trovare un punto di equilibrio.
In tutto questo, stavo per dire, in attesa che la Conferenza Stato-Regioni vada ad identificare un testo condiviso a livello di tutte le Regioni d’Italia, ogni Regione, ovviamente, si muove per conto proprio.
In tutto questo meccanismo molto spesso, quasi sempre, il Consiglio regionale resta tagliato fuori dalla comunicazione, anche solo dall’informazione di ciò che sta accadendo. Io invece ritengo che sia particolarmente interessante coinvolgere il Consiglio regionale rispetto a qualche cosa di importante, perché se una legge è approvata dal Consiglio regionale, e c’è un rischio o una possibilità di impugnativa, credo sia doveroso, quindi ringrazio anche per questo la collega del Partito Democratico che ha voluto intanto pensare e anche buttare giù una bozza che sta condividendo in questi minuti con i Capigruppo, proprio per rivendicare il ruolo del Consiglio regionale su questo.
Proprio rispetto al ruolo del Consiglio regionale, credo molto nel dialogo, nella collaborazione istituzionale, nel rispetto dei ruoli. Se abbiamo dei ruoli, infatti, è perché la volontà popolare ha deciso di attribuirci dei ruoli. Credo molto anche nel dialogo, chiedo scusa, se può essere utile a rasserenare qualche rivendicazione, legittima. che ci può stare, se siamo arrivati un po’ lunghi rispetto ad alcune valutazioni.
Quello che vorrei dire è che se si arriva lunghi rispetto a delle valutazioni su delle proposte dell’opposizione, molto spesso non è per sciatteria, ma molto spesso è proprio perché sarebbe facile dire “non ci interessa”, sarebbe facile dire “non siamo d’accordo”, sarebbe facile dire “è contrario allo spirito della legge”. Se però ci si prende qualche momento in più, qualche ora in più, anche qualche giorno in più, è probabilmente perché si vuole cercare di dare una risposta tendente al favorevole, o comunque sia, ci si sta sforzando di trovare dei punti d’intesa, anche con delle proposte che provenendo dalla minoranza, magari potrebbero non essere proprio in linea con le prerogative della maggioranza. Quindi, colleghi, non è una mancanza di rispetto, non è stata, se così è stata percepita me ne dispiaccio, naturalmente, ma è stato soltanto un ulteriore zelo e approfondimento rispetto ad alcuni temi rilevanti, per nulla di tipo ostruzionistico, che ci avete presentato, e credo che anche queste ore che ci separano dall’inizio dell’esame dell’articolato e anche dalle votazioni finali possono essere utili, forse tardive, non lo so, ma credo che poi alla fine sia il risultato quello che conta. Quindi, credo che siano e saranno utili per approfondire il tema.
Non scendo e non cado, non voglio cadere sul tranello che è stato citato da più parti sulla maggioranza poliedrica, diversificata, le varie posizioni. Quando si alzano i toni, io non seguo naturalmente l’innalzarsi dei toni, però devo ricordare a tanti colleghi, come anche nella precedente legislatura, di impallinamenti ce ne sono stati diversi. Ci sono state tante proposte di legge presentate e purtroppo, io dico purtroppo perché le condividevo pure, alcune proposte di legge presentate da forze di maggioranza sono naufragate perché non hanno trovato condivisione nelle altre forze di maggioranza. Voglio dire, fa parte fa parte della democrazia. Fa parte del dialogo, fa parte dello sforzo. I romantici lo avrebbero proprio definito uno sforzo reale nell’andare a trovare i punti di equilibrio, punti di condivisione, punti di sintesi e non sempre questo è facile.
Mentre, colleghi, mi permetto di chiudere con uno degli aspetti, seppur meramente tecnico, rappresentati all’interno del collegato e che invece ha una natura particolarmente politica, se si riuscisse a portare avanti in maniera corretta, come auspico, questo iter, che è iniziato da parecchi mesi. In realtà è una norma importante. È una norma condivisa, quella che istituisce il Garante delle persone con disabilità. Io ringrazio l’assessore Maselli, che è presente in Aula in questo momento, e che ha tenuto molto a portare questa proposta di legge.
Noi nel collegato andiamo a ragguagliare qualche aspetto di natura meramente tecnica, però ricordo che questa Regione è ancora senza. Dopo averlo istituito, non c’è stata mai l’elezione del Garante delle persone con disabilità. Quindi io mi permetto di lanciare anche in questo momento un auspicio di condivisione. È stata fatta una scelta, in quella norma, particolarmente probante, con una maggioranza non obbligatoria, perché ci sono tante maggioranze qualificate che potevano essere scelte. È una maggioranza particolarmente importante, che prevede una condivisione importante delle forze politiche e io spero che, dopo aver licenziato nel più breve tempo possibile il collegato alle norme di bilancio, ci possa essere una pronta presa di coscienza anche da parte di questo Consiglio regionale e la possibilità di portare velocemente, immediatamente vorrei dire, in Aula l’elezione del Garante delle persone con disabilità e fornire questo ulteriore momento di capacità del Consiglio di fare sintesi e anche, credo, di buonsenso nel dare finalmente corpo a una norma che tutti all’unanimità abbiamo voluto.
Non entro naturalmente negli altri temi che sono stati già discussi, non aggiungerei altro a ciò che i colleghi hanno già detto, auspico, dopo il confronto con le forze politiche di maggioranza e opposizione che ci sarà nelle prossime ore, un percorso di slancio e di capacità di riuscire a licenziare un provvedimento sotteso all’ordine del giorno di quest’Aula da diverso tempo, che credo meriti di essere finalmente licenziato. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, presidente Sabatini.
La parola all’Assessore per la replica.
Speaker : RIGHINI, Assessore.
Grazie, Presidente, grazie ai gruppi e ai Consiglieri intervenuti in parte per le parole di apprezzamento, ma soprattutto per le puntualizzazioni e le critiche che sono state mosse.
Credo sia corretto preliminarmente ricordare tempi e modi di questo Collegato. Io non dimentico che lo abbiamo approvato in Giunta il 30 luglio per dare una risposta certa rispetto a temi che, in particolare, le opposizioni avevano posto rispetto all’assenza di un provvedimento cosiddetto omnibus, che consentisse di intervenire legislativamente.
Qui apro e chiudo la parentesi, perché tra qualche ora inizieremo a discutere emendamenti. Questa norma è ordinamentale, è una scelta forte dell’Amministrazione continuare a considerarla tale e non aver messo neanche 1 euro su questo provvedimento, perché ci era stato chiesto un provvedimento che si occupasse delle norme, e questo abbiamo fatto.
Lo abbiamo fatto il 30 luglio in Giunta e ricordo anche perché: perché in quelle ore stavamo discutendo provvedimenti di variazione di bilancio, ovviamente un Assessore al bilancio non è mai contento di portare provvedimenti di variazione di bilancio, perché significa che la situazione contabile richiede ancora aggiustamenti, è ancora figlia di alcune incertezze che contabilmente abbiamo dovuto sistemare strada facendo.
Credo che la recente parifica da parte della Corte dei conti avrà una nuova stagione per la nostra Regione, e l’impegno che prendo fin da oggi è che nell’esercizio finanziario 2025 non ci saranno variazioni di bilancio, ci sarà un unico provvedimento di assestamento di bilancio, anche perché probabilmente per la prima volta potremo tentare di avere il giudizio di parifica, così come prevede la normativa nazionale, prima dell’estate e quindi entro il 30 giugno. Questo ci consentirà di poter andare in assestamento prima della stagione estiva, per poter quindi, li sì, fare gli ultimi aggiustamenti di bilancio, recepire anche le indicazioni che verranno dalla Corte dei conti in sede di parifica e ovviamente assestare il bilancio in ragione delle maggiori entrate o delle minori uscite o comunque dobbiamo sempre tenere presente l’eventualità di dover coprire qualche perdita di bilancio, purtroppo in una stagione complessa come quella che stiamo vivendo.
Quindi, il 30 luglio è stata la data di approvazione per dare una risposta, che legittimamente e giustamente le opposizioni chiedevano, rispetto all’esistenza di un provvedimento ordinamentale, un provvedimento Omnibus, che sapevamo tutti sarebbe stato incardinato a settembre. Così è stato e allora voglio anche ricordare, e ringrazio il presidente Sabatini che lo ha già fatto, che in quella sede, il 9 settembre, quando il provvedimento, il collegato è stato incardinato, sono stati assegnati 22 giorni per poterlo emendare.
Credo che questo sia un precedente. Io francamente non ricordo una legge su cui viene assegnato un termine così ampio per poter svolgere attività emendativa. Infatti, dal 9 settembre siamo arrivati al 1° ottobre, data in cui il Consiglio regionale ha licenziato… La Commissione Bilancio ha licenziato il provvedimento perché è stato assegnato un termine così ampio alle opposizioni per poter emendare, perché c’era stata una richiesta forte, perché era stato detto che era il primo provvedimento di collegato Omnibus che arrivava nelle disponibilità dei consiglieri regionali dall’inizio della nuova legislatura.
Consapevoli dell’importanza della richiesta, fu assegnato un termine così ampio, proprio per questo motivo. Quindi, diciamo che sicuramente avremmo potuto fare prima, ma calcolerei i tempi di percorrenza del collegato non dalla data del 30 luglio. Nessuno aveva l’ambizione di approvare il collegato prima dell’estate, ma la calcolerei sulla data in cui la Commissione Bilancio ha licenziato il provvedimento, e quindi il 1° ottobre.
Fatta questa premessa doverosa, ce n’è un’altra che credo sia altrettanto doverosa per chiarire anche le regole d’ingaggio tra maggioranza e opposizione. Io non ho mai ritenuto i provvedimenti intoccabili e credo che anche oggi aver comunicato lo stralcio dell’articolo 23 e la soppressione dell’articolo 3 dimostri come c’è disponibilità al confronto. Però voi avete fatto un altro tentativo. Voi avete reso ostaggio il DEFR utilizzando come argomento un provvedimento, un articolo che stava in una norma di un altro provvedimento.
Questo serve a chiarire che questa maggioranza, che questa Giunta, e credo di poter dire anche tutta la maggioranza e tutti i Gruppi consiliari di maggioranza non intendono far passare questo concetto. Guardate, sarebbe grave ed antipatico per tutti, perché creare precedenti è sempre pericoloso.
Io credo allora, e voglio ringraziare nuovamente i Gruppi consiliari di maggioranza e tutti i colleghi Assessori che ovviamente insieme a me hanno condiviso questo provvedimento, per non averlo reso ostaggio, per non aver reso ostaggio il DEF di una richiesta che, seppur legittima, e su cui infatti appena abbiamo votato il DEF, abbiamo comunicato la disponibilità a rinviare la discussione sulla riforma delle aree naturali protette, che è scritta nella legge 29 del 97. La Regione Lazio attende la riforma delle aree naturali protette da 27 anni. La faremo, ci aveva provato nella precedente Amministrazione l’assessore Lombardi, operazione fallita miseramente, probabilmente per il veto particolare che era venuto dalla sua stessa maggioranza più che dalle opposizioni, perché noi contestammo alcune cose…
L’operazione è fallita, consigliere Novelli. Capisco tutto il suo disappunto per la comune amica, Roberta Lombardi, con cui ho conservato un ottimo rapporto anche personale. Però…
Speaker : PRESIDENTE.
Per favore, scusate…
Consigliere Novelli, per cortesia…
Quando interviene glielo dice, per cortesia.
Grazie. Prego, Assessore, continui rapidamente…
Speaker : RIGHINI, Assessore.
Rapidamente, Presidente, se mi aiuta a consentirmi di completare il mio intervento.
Speaker : PRESIDENTE.
È quello che sto facendo, se ha notato.
Speaker : RIGHINI, Assessore.
Rapidamente, purtroppo, mi vedo costretto a ricordare nuovamente… Capisco che sia un nervo scoperto, per il Movimento 5 Stelle, perché fu la stampella dell’Amministrazione Zingaretti che ha barcollato per tutta la legislatura, poi vi siete ritrovati a fare la stampella e vi hanno silurato i due-tre provvedimenti che avete cercato di far approvare, ma sono stati bravi quelli del Partito Democratico, perché hanno utilizzato una maggioranza ben più ampia di quella che avevano all’inizio, utilizzando ovviamente il consenso del Movimento 5 Stelle. Operazione politica intelligente, noi non ci siamo riusciti, per esempio, a farlo. Fatichiamo nella nostra maggioranza, a tenerla insieme. Ovviamente sto argomentando, come si dice, per assurdo le tesi, però comunque il dato è che le iperboli aiutano anche nel ragionamento. Questo quindi per dire che questa riforma era attesa e che non abbiamo esitato un istante a metterla nelle disponibilità del Consiglio regionale, anzi, annuncio che tra qualche ora presenteremo il progetto di legge di riforma delle aree naturali protette, a cui abbiamo lavorato insieme a tutta la maggioranza, che voglio ringraziare, e che ovviamente renderemo già nelle prossime ore patrimonio anche delle opposizioni per poterci confrontare su una riforma attesa da 27 anni: sì, consigliere Novelli, da 27 anni.
Credo che questo dia anche il senso del perché siamo arrivati al collegato nel mese di novembre, con un po’ di ritardo, col contributo, sicuramente con qualche responsabilità della maggioranza, ma sicuramente anche perché si è tentato di rendere ostaggio il DEF di un altro provvedimento.
Oggi siamo qui, possiamo entrare nel merito, abbiamo già aderito a due richieste importanti che sono venute: la riforma dell’articolo 23, ma anche quella che mi è stata prospettata solo qualche ora fa dal presidente Ciarla, di soppressione dell’articolo 3, che abbiamo ben volentieri condiviso perché riteniamo giusto che ci sia un confronto anche su questo, come ci sarà su tutti gli articoli.
Un provvedimento di 53 articoli, se li avessi trattati, presidente Valeriani, in sede di illustrazione, probabilmente avremmo finito domani. Ma siccome questo provvedimento ci consentirà anche la discussione generale sul singolo articolo, lì avremo modo di poter scendere in profondità rispetto ai 53 articoli di cui questo provvedimento si compone, quindi li potremo ovviamente anche affrontare. Per alcuni articoli ovviamente ci sarà un confronto immagino anche importante, che già è stato annunciato, in particolare sugli articoli 11 e 12, però è un provvedimento che tratta tante materie, che ha avuto anche obiettivi ambiziosi, l’estensione del perimetro del Parco regionale di Veio, che consente di dare una importante risposta a quel territorio. Credo che sia un bellissimo esempio di tutela e di conservazione del territorio regionale, ma ci sono tante altre norme, apparentemente minori, che però sortiscono l’effetto a cui questo provvedimento ambisce, e che credo che durante il confronto assembleare che ci sarà nelle prossime ore e nei prossimi giorni, perché credo che l’obiettivo di chiuderlo, come ci era stato detto, in due giorni, sia già sfumato. Comunque, più tempo si dedica a questo dibattito, più il provvedimento uscirà ricco di contenuti e soprattutto di certezze.
Vi chiedo solamente di avere consapevolezza e contezza, non per comprimere i tempi da dedicare a questa importantissima proposta di legge, ma dovremmo iniziare il lavoro sulla legge di stabilità e la legge di bilancio che porterò in Giunta per l’approvazione da parte dei colleghi, che ringrazio, perché in queste ore, anche in mia assenza, dovendo lavorare agli emendamenti del collegato, hanno intanto lavorato all’affinamento della legge di bilancio per le leggi di spesa di loro competenza, quindi anche in assenza mia, ma hanno collaborato con la Direzione Ragioneria Generale e con il mio staff per la condivisione e per la gentilezza e la comprensione che hanno avuto rispetto al fatto che eravamo qui a lavorare agli emendamenti per il Collegato, che il 29, quindi, verrà approvato in Giunta, e noi siamo pronti per andare in Commissione bilancio nei primi giorni di dicembre.
Se non vogliamo, come non possiamo fare, andare in esercizio provvisorio, visto che le leggi di bilancio e di stabilità vengono sempre approvate per prassi consolidata, credo che nessuna opposizione abbia mai avuto un atteggiamento tale da costringere chi governava a ricorrere all’esercizio provvisorio con legge per motivi ostruzionistici di carattere politico, quindi, sicuro di poter contare anche in questo esercizio finanziario sull’approvazione di una legge di bilancio e legge di stabilità entro il 31 dicembre, che per prassi è diventato il 23 dicembre, per l’ovvia ragione di consentire a tutti, anche a chi ci assiste nelle operazioni assembleari, di poter festeggiare il Natale con serenità, senza l’incubo di dover tornare il 27 dicembre a ultimare il lavoro sulla legge di stabilità e di bilancio, vi chiedo ovviamente nei primi giorni della prossima settimana di poter concludere il lavoro sul Collegato.
Questo, anche per quanto riguarda le opposizioni, per poter conoscere in maniera più approfondita possibile il contenuto della legge di bilancio, dovendolo poi affrontare qualche giorno dopo in Aula, dove ci sarà la fase di audizione importantissima delle associazioni di categoria, delle rappresentanze sindacali e datoriali, con cui già è stato avviato un confronto.
Ci sarà anche la fase importante di audizione in Commissione bilancio, quindi in questi giorni dovremo intensificare la presenza in Aula, ma sono certo che questo impegno non mancherà, perché tra il Collegato, la legge di bilancio e la legge di stabilità abbiamo anche il debito fuori bilancio. L’ho già detto, però, siccome quel giorno, come precisato con il presidente Ciarla, non era un’assenza polemica, ma era un’assenza per motivi di impegni, ribadisco (chi lo ha già sentito potrà testimoniarlo) in particolare al presidente Valeriani, che lo ha sottolineato, che il debito fuori bilancio in Aula, non in Commissione, verrà utilizzato come veicolo legislativo per finalità ovviamente condivise, cioè riappostare i 38 milioni di euro della manovra fiscale sul capitolo del TPL per il Comune di Roma e i 10 milioni per il contratto integrativo degli infermieri e dei Pronto Soccorso, che sono impegni presi dall’Aula, accantonare le risorse residue, pari a circa 80 milioni, per poterle utilizzare in sede di manovra di bilancio per le valutazioni che già conoscete, cioè onorare l’impegno assunto con l’ordine del giorno votato all’unanimità dal Consiglio regionale sulle questioni note che il consigliere Valeriani ribadisce a piè sospinto anche in occasione del Collegato, che è ordinamentale, quindi ovviamente sugli emendamenti, come lui sa, inviterò lo inviterò al ritiro, perché non potranno trovare copertura finanziaria in un provvedimento che non ne ha.
Quindi agevolazioni tariffarie, sostegno per i fitti alle famiglie più bisognose e tutte le altre questioni che sono state oggetto di quell’approvazione all’ordine del giorno. Ci sono risorse che calibreremo in base alle esigenze e all’interesse che il Consiglio regionale intenderà riservare a quel provvedimento, quindi alla fine del Collegato avremo una seduta che auspico con questo clima di condivisione. Dovendo dare copertura a questioni già conosciute e, soprattutto, assumere impegni nella legge di stabilità di un ordine del giorno condiviso all’unanimità, spero che quel provvedimento possa essere licenziato rapidamente e possa quindi approdare velocemente al dibattito più importante e più politico, che riguarda la legge di bilancio e la legge di stabilità.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie a lei, Assessore.
Dichiaro chiusa la discussione generale sulla proposta di legge. Passando all’esame dell’articolato, devo comunicare che l’assessore Righini ha presentato due documenti, precisamente la il documento D14/1 e il D15/1.
Il D14/1 è un emendamento relativo alla soppressione dell’articolo 3 della PL 170 del 2024, il D15/1 è la richiesta di stralcio, ai sensi dell’articolo 66, comma 7, del Regolamento dei lavori del Consiglio, dell’articolo 23 della PL n. 170 del 2024.
Comunico ancora che è convocata la Commissione bilancio nella sala attigua alla sede del Consiglio regionale e la seduta riprende esattamente fra mezz’ora, alle ore 16.30. Grazie. Consigliere Novelli, sono notoriamente contro la fame nel mondo, quindi riprendiamo alle ore 17.00.
Prego, Consigliere.
Speaker : CIARLA (Pd).
Mi sembrerebbe una proposta sensata, chiuse l’illustrazione e la discussione generale, quella di tenere la Commissione bilancio e poi riprendere direttamente i lavori domattina alle 11.00 e iniziare le votazioni, perché rimanere qua fino alle 17.00 magari per mezz’ora è una cosa abbastanza inutile.
Speaker : PRESIDENTE.
Come lei sa, presidente Ciarla, io sono sopraggiunto e credo che gli accordi fossero questi, poi ovviamente, se si cambia, non ci sono problemi.
Prego, consigliere Sabatini.
Speaker : SABATINI (FdI).
Grazie, Presidente.
Ritengo anch’io che queste ore, come ho detto nel mio precedente intervento, possano essere utili e importanti per portare avanti un’iniziativa di condivisione, e lo ribadisco quasi tutte le volte, sempre nel rispetto dei ruoli, ma nel più alto ed elevato interesse del Consiglio stesso, quindi credo che non sarebbero ore perse, ma sarebbero sicuramente utili per comprendere al meglio gli ambiti prioritari su cui vogliamo concentrarci anche durante la votazione, che, per quanto ci riguarda, a questo punto potrà riprendere serenamente domattina alle ore 11.00, come già convocato. Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Comunico quindi che il Consiglio è aggiornato a domani, alle ore 11.00.
Ovviamente, la Commissione bilancio rimane.