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Speaker : PRESIDENTE.
Colleghi, se iniziate a prendere posto, fra qualche minuto apriamo i lavori della seduta.
Se prendete posto, cominciamo.
Comunico che sono stati presentati i seguenti atti:
- Proposta di legge regionale: dal n. 49 al n. 58;
- Mozioni: dal n. 41 al n. 45;
- Interrogazione a risposta orale: n. 3;
- Interrogazioni a risposta scritta: dal n. 15 al n. 19;
- Interrogazioni a risposta immediata: dal n. 27 al n. 29.
Il consigliere Rodolfo Lena ha sottoscritto la proposta di legge regionale n. 43.
La consigliera Laura Corrotti ha sottoscritto la proposta di legge n. 55.
Il consigliere Enrico Panunzi ha sottoscritto la mozione n. 44.
Comunico che la Giunta regionale ha trasmesso, ai sensi dell’articolo 11 della legge regionale del 9 febbraio 2015 n. 1 la relazione informativa annuale della Giunta al Consiglio regionale anno 2022, ai sensi degli articoli 10 e 11 della legge regionale del 9 febbraio 2015, n. 1 recante: “Disposizioni sulla partecipazione alla formazione e attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea e sulle attività di rilievo internazionale della Regione Lazio”, adottata con decisione n. 20 del 27 luglio del 2023, inviata ai Consiglieri regionali tramite la posta elettronica certificata ed assegnata alla II Commissione consiliare permanente.
Comunico che l’assessore Massimiliano Maselli ha sottoscritto l’emendamento n. 2 (P2/99) alla proposta di legge regionale n. 57.
Colleghi, se prendete posto… Invito il capogruppo Sabatini.
Se prendete posto, ho delle comunicazioni relative alla distribuzione del fascicolo in Aula.
È in distribuzione la documentazione della PL 41: D01, che è il parere del Comitato regionale di controllo contabile.
Sono stati distribuiti i subemendamenti alla legge 41, D02, che trovate già per posta elettronica.
Colleghi, noi siamo alla proposta di legge n. 41 e alla proposta di legge regionale n. 57.
Se non ci sono problemi, chiederei all’Assessore, nella discussione generale, di unire la discussione sulle due proposte di legge, ed eventualmente, ai colleghi che vogliono intervenire in Aula di fare lo stesso in discussione generale. È una prassi che usiamo spesso in Consiglio regionale.
Se l’Assessore è d’accordo e i Capigruppo non oppongono resistenza ‒ mi sembra di no, dallo sguardo di Sabatini ‒ do la parola all’Assessore per l’illustrazione dei due documenti insieme.
Prego, Assessore.
Speaker : RIGHINI, Assessore.
Grazie, Presidente e consiglieri.
Abbiamo già avuto modo di affrontare i temi di una delle due proposte di legge in Commissione in maniera più approfondita.
All’assestamento di bilancio, come sapete, è stata unita nello stesso ordine del giorno la discussione sulla PL di riconoscimento dei debiti fuori bilancio, che è stato utilizzato anche come veicolo legislativo per onorare due impegni che l’Amministrazione aveva assunto con il Consiglio rispetto al ripristino dello stanziamento di risorse per il TPL in favore del Comune di Roma e l’acquisizione delle aree dell’Appia antica, su cui insiste la Cooperativa sociale Ciampacavallo, con il dibattito che ne è conseguito.
Quanto alla relazione sull’assestamento, quindi alla PL n. 41, la PL in oggetto è stata adottata nel rispetto della tempistica stabilita dalla normativa statale e regionale in materia contabile. Quindi, entro il 30 giugno la proposta di legge di assestamento viene trasmessa dalla Giunta al Consiglio regionale e fornisce la rappresentazione puntuale dei dati assestati alle previsioni di bilancio 2023-2025 rispetto a quanto approvato con la legge di bilancio n. 2/2023. Tale rappresentazione è conforme ai dati definitivi risultanti dalla PL concernente il rendiconto 2022, DGR n. 137/2023, attualmente all’esame istruttorio della Corte dei conti, ai fini della relativa parifica, che ci sarà nel mese di settembre prossimo, entro il mese di settembre prossimo.
La PL di assestamento 2023-2025 si configura come una manovra tecnica a tutti gli effetti, considerato che i dati dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2022 del Fondo pluriennale vincolato di parte corrente in conto capitale, del Fondo crediti di dubbia esigibilità, dell’avanzo di cassa al 31 dicembre 2022 e del risultato di amministrazione, sempre al 31 dicembre 2022, non si discostano da quelli riportati nella PL di rendiconto 2022. Considerato che l’autorizzazione a contrarre nuovo debito non ha subìto alcuna variazione rispetto a quanto già approvato con il bilancio 2023-2025, ovvero zero debito sul 2023 e 150 milioni per l’anno 2024. Per i dettagli tecnici si rimanda alla nota integrativa allegata alla PL con la quale fornire un quadro complessivo. Pertanto, ad oggi, l’assestamento fornisce una fotografia del bilancio regionale approvato a marzo scorso e aggiornato con le variazioni intercorse in questi mesi, ma senza alcuna nuova modifica.
Sostanzialmente, si tratta di una PL a saldi invariati, all’interno della quale è previsto anche un apposito articolo concernente l’approvazione degli assestamenti di bilancio di alcuni enti pubblici dipendenti dalla Regione.
Per la precisione, sono ARPA Lazio, DiSCo, Ente Parco naturale regionale dei Monti Lucretili e, attraverso apposito emendamento che è stato presentato, anche l’Ente Parco naturale regionale Bracciano-Martignano, ARSIAL (Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura), l’ente regionale RomaNatura e l’Ente Riserva naturale regionale Nazzano Tevere-Farfa.
Evidenzio, inoltre, che sono stati presentati altri tre emendamenti a carattere ordinamentale, ovvero organizzatorio, che non comportano oneri a carico del bilancio regionale, che vi sono stati comunicati sia in Commissione e anticipati nel testo a tutti i Capigruppo: a) La soppressione dell’Agenzia regionale di Protezione civile, istituita e disciplinata ai sensi dell’articolo 19 e seguenti della legge regionale n. 2 del 2014 e il trasferimento di tutti i compiti e le funzioni svolte dalla medesima alla Direzione regionale competente in materia di protezione civile; b) la soppressione dell’Agenzia regionale Spazio Lavoro istituita e disciplinata ai sensi dell’articolo 7, commi da 10 a 13, della legge regionale n. 28 del 2019 e il trasferimento di tutti i compiti e le funzioni svolte dalla medesima alla Direzione regionale competente in materia di politiche per l’occupazione.
Ultimo emendamento, alcune modifiche alla legge regionale n. 6 del 2002, con particolare riferimento al ruolo professionale degli avvocati dell’Avvocatura regionale e all’incarico di avvocato coordinatore alle attività e alle responsabilità delle strutture facenti parte il sistema organizzativo della Giunta regionale alla disciplina delle strutture di diretta collaborazione, al fine di riallineare la stessa a quella statale di cui all’articolo 3, comma 1, del decreto-legge n. 44 del 2003 e all’articolo 14, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001 e infine al conferimento degli incarichi dirigenziali, modifiche all’articolo 20.
Per quanto attiene, invece, alla proposta di legge successiva, per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio relativi a beni e servizi più disposizioni finanziarie, che ho già avuto modo di anticiparvi, con la PL in oggetto si procede al riconoscimento dei debiti fuori bilancio a carico dell’Amministrazione regionale maturati alla data del 30 aprile 2022, derivanti dall’acquisizione di beni e servizi, in assenza del preventivo impegno di spesa, per un importo complessivo pari ad euro 191.859,75.
Il riconoscimento è disposto ai sensi e per gli effetti dell’articolo 73 del decreto legislativo n. 118 e sulla base del procedimento avviato con nota del Direttore generale della Giunta regionale protocollo n. 566440 del 24 maggio 2023, con il quale è stato chiesto a ciascuna Direzione ed Agenzia regionale di provvedere ad una ricognizione di eventuali, ove sussistenti e non già riconosciuti alla data del 30 aprile 2023, obblighi di natura pecuniaria a carico dell’Amministrazione conseguenti ad obbligazioni per le quali non sono state concluse le procedure contabili previste dall’ordinamento e che, pertanto, non trovano corrispondente rappresentazione in bilancio.
In riscontro alla citata nota, seguendo la procedura già in uso, le Direzioni ed Agenzie hanno adottato provvedimenti formali di individuazione e quantificazione delle situazioni debitorie in relazione alle quali hanno ritenuto presenti i presupposti per l’avvio della procedura finalizzata al riconoscimento di legittimità previsto dal citato articolo 73 anche sotto il profilo della sussistenza dell’utilità e arricchimento per l’Ente.
È opportuno sottolineare che il riconoscimento di legittimità trova fondamento nella pertinenza della spesa rispetto a finalità pubbliche proprie dell’Ente, come si può evincere da un’analisi delle posizioni debitorie, tutte riconducibili al conferimento di incarichi di domiciliazione, di rappresentanza legale e di difesa conferiti nell’interesse dell’Ente. Dette posizioni, che per loro natura attengono a rapporti di durata, pur sorte in anni precedenti, vengono riconosciute in considerazione dell’attualità del requisito dell’esigibilità della spesa maturata nel momento della conclusione del giudizio e della rendicontazione delle spese da parte del legale esterno incaricato domiciliatario. Per quanto riguarda le motivazioni che ne hanno cagionato l’insorgenza fuori bilancio, si rappresenta che l’assenza del preventivo impegno di spesa è dovuto, da un punto di vista formale e contabile, ad una frammentazione di competenze nella procedura di conferimento degli incarichi e nella gestione del relativo procedimento di spesa, non più ravvisabile nell’attuale assetto organizzativo dell’Ente.
Inoltre, sempre all’interno della medesima PL, sono apportate delle variazioni di bilancio di previsione della Regione 2023-2025, ai sensi dell’articolo 51, comma 1, del decreto legislativo n. 118 e dell’articolo 25, comma 1, primo periodo, della legge regionale n. 11/2020. Specificatamente trattasi della variazione concernente l’integrazione per euro 5.300.000 per ciascuna annualità 2024 e 2025 dell’autorizzazione di spesa di cui alla legge regionale n. 30/1998, articolo 30, comma 2, relativo al concorso finanziario per il TPL del Comune di Roma, al ristoro della precedente riduzione effettuata nell’ambito della recente legge regionale n. 8/2023, che, come ricorderete, è stata fatta al fine di consentire l’indizione della gara per l’affidamento del servizio di trasporto marittimo.
Evidenzio inoltre che è stato presentato un emendamento col quale è stabilito che la Regione, anche tramite l’Ente Parco regionale dell’Appia antica eserciti il diritto di prelazione finalizzato all’acquisto dei terreni e degli immobili dichiarati di interesse culturale con decreto della Commissione regionale per il patrimonio culturale del Lazio n. 129 del 2003, e dal grande valore paesaggistico, siti in località Olivetaccio, all’interno del Parco archeologico dell’Appia antica, nel rispetto delle disposizioni di cui al decreto legislativo n. 42 del 2004.
L’emendamento comporta un onere in conto capitale a carico del bilancio regionale pari a 950.000 euro per l’anno 2023.
Questa segnalazione è stata più volte approfondita e discussa in molte sedi. Voglio ringraziare il consigliere Marotta e tutti i Consiglieri che si sono occupati di questa vicenda, ovviamente, unitamente al collega Maselli, che insieme a me ha seguito la vicenda, e che infatti ha provveduto anche a sottoscrivere l’emendamento appena illustrato.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
L’Assessore ha illustrato le due proposte di legge. A questo punto, apriamo la discussione generale, se ci sono interventi. Colleghi, se non ci sono interventi… Prego, Novelli. Invito anche i colleghi a prendere posto, che sta intervenendo il collega Novelli. Prego.
Speaker : NOVELLI (M5s).
Grazie, Presidente.
Ci viene particolarmente difficile intervenire su questa manovra di bilancio. È la seconda in cinque mesi; ci ripresentate un documento sostanzialmente tecnico, vuoto nei suoi contenuti, che non ha nulla di programmazione, di pianificazione politica.
Abbiamo fatto un “copia e incolla” di quello che è stato fatto a inizio legislatura. Dopo cinque mesi dall’inizio di questa legislatura, noi pensavamo di venire a commentare politicamente qualche cosa di diverso.
Quindi, come ha visto, 50 emendamenti a cui poi si sono aggiunti altri sub, proprio per fare qualcosa, per dire “esistiamo, ci siamo”. Naturalmente, così si svilisce il dibattito politico all’interno di quest’Aula. Quindi, commentare questa stabilità diventa veramente complesso, direi.
Vi nascondete dietro a questa parifica della Corte dei conti, che, per fortuna, il Presidente ha detto che arriverà il 20 settembre. Se non ci fosse questa data e arrivasse più tardi, magari pure a dicembre, avremmo un terzo bilancio copiato e incollato dall’inizio della legislatura.
Non si prendono assolutamente decisioni. Assolutamente piatto. Completamente tutto piatto. Anzi, due decisioni si prendono. Un giorno viene l’assessore Righini e ci dice: “Eliminiamo la Protezione civile e l’Agenzia Spazio Lavoro”. Così, con un emendamento. Neanche direttamente dentro la stabilità. È arrivato in Commissione e ha detto: “Faccio un emendamento e elimino queste due agenzie”. In un momento, poi, perfetto. Eliminiamo l’Agenzia della Protezione civile che, in Italia, tra incendi, alluvioni e catastrofi naturali, avrebbe, invece, bisogno di un coordinamento vero e di una sua effettiva autonomia. Invece noi la eliminiamo completamente. Eliminiamo precisamente, perfettamente, chirurgicamente Spazio Lavoro, quando, invece, dovremmo dare risposta a 71.000 famiglie del Lazio che stanno perdendo il Reddito di cittadinanza e che aspettano risposte. Aspettano risposte su cosa devono fare. Aspettano risposte per capire quale sarà il loro futuro e il futuro dei loro figli. Con un messaggino avete liquidato ‒ ripeto ‒ qui nel Lazio almeno 71.000 famiglie, non dando loro nessuna risposta. Anzi, una risposta gliel’avete data: cari cinquantacinquenni, vi facciamo fare un corso di formazione. Che poi, questi corsi di formazione non si sa che sono. Un falegname, un elettricista. Non si capisce bene questa formazione, questa fantomatica formazione. Quindi, levate loro i soldi del Reddito di cittadinanza e, in cambio, date formazione a un cinquantacinquenne che ha perso il posto di lavoro e che, per reintrodurlo, non ci sono politiche attive per il lavoro, non c’è nulla di nulla. Voglio vedere che risposte date. Qua dentro ci dovevano essere anche le risposte per queste 71.000 famiglie, e invece non c’è assolutamente nulla di tutto ciò.
Naturalmente, fondamentalmente, poi, per fare cassa, ci ha detto “eliminiamo i due direttori”, eliminiamo due stipendi di due direttori, perché sul groppone abbiamo questi due direttori che guadagnano così tanto e quindi li dobbiamo togliere, e quindi dobbiamo razionalizzare le risorse, non considerando, però, che abbiamo il presidente Rocca che ha un ex terrorista nella sua comunicazione, che prende 110.000 euro l’anno.
Devo dire che, però, fa bene il suo mestiere, questo signore, perché, comunque sia, mentre lei viene qui, Assessore, e piange miseria, nel senso che ci porta atti completamente senza nessun indirizzo politico, dicendo che forse bisogna ridare le chiavi perché c’è questa parifica della Corte dei conti che non è ben definita, perché addirittura ci ha detto da zero a 1 miliardo, cioè da zero a 1 miliardo, io pensavo, che ne so, da 200 a 300, da 500 a 700, un range un pochino… Può essere tutto e può essere niente, quindi noi andiamo avanti con il può essere tutto e può essere niente.
Dicevo, questo signore, invece, fa una grande comunicazione perché il presidente Rocca, invece, come dicevo anche l’altra volta, continua a fare tweet e post che ha finanziamenti in conto capitale per milioni, anzi forse miliardi per la sanità, che sposta i Policlinici, che apre nuove strutture e poi magari se, quando ci facesse il piacere, l’Assessore alla sanità, di venire in Commissione e capire questi finanziamenti come li vuole fare e magari lo dice anche a noi, magari coinvolgendoci su questa cosa, sarebbe sempre cosa gradita.
È vero che lei ha fatto la differenza in conto capitale e in spesa corrente, “io mi occupo della spesa corrente e Rocca, invece, degli investimenti”, però è quello il messaggio che passa.
Voi state facendo passare un messaggio ai cittadini del Lazio che state investendo miliardi e miliardi sulla sanità, anche quella privata, purtroppo, e gran parte su quella privata, e poi, invece, non dite che qui stiamo nel dramma più totale perché siamo appesi a un filo di una parifica della Corte dei conti. È una comunicazione. Io ho capito che una è investimento e l’altra è spesa corrente, ma siate almeno onesti con i cittadini della Regione Lazio. Almeno questo! Ecco perché dico che questo signore forse questi soldi se li merita pure.
Dall’altra parte che cosa fate? Praticamente eliminate queste Agenzie e le caricate sulle Direzioni. Siccome siete stati bravi a distribuire già le deleghe, perché addirittura siamo arrivati all’assurdo che un direttore deve stare appresso a tre Assessori e tre Assessori, invece, devono stare appresso a un direttore. Delle deleghe pazzesche vi siete dati, con sovrapposizioni, abbiamo tre Assessori per quanto riguarda la parola “ambiente”. Quindi, le Direzioni ora sono praticamente ingessate. Qui non sta arrivando un atto, non sta arrivando una proposta di legge, non sta arrivando una delibera, non sta arrivando nulla dalla Giunta, niente, niente. Quindi, sono ingessate. E voi le caricate anche il discorso di queste due Agenzie, appesantendo ancora di più il lavoro delle Direzioni, così qui noi non vedremo assolutamente niente.
Ripeto, in questo periodo dove i cambiamenti climatici hanno necessità, però poi sento l’onorevole Salvini che dice: d’inverno fa freddo, d’estate fa caldo. Quindi, stiamo tutti a posto. Non ci sono cambiamenti climatici, non ci sta niente, quindi possiamo tranquillamente far perdere l’autonomia alla Protezione civile.
Va bene.
Speaker : PRESIDENTE.
Assessore, la prego.
Continui, Consigliere.
Speaker : NOVELLI (M5s).
Continuiamo a essere i passacarte della Giunta, che anche con questo atto di fine estate ci chiede di votare un atto veramente imbarazzante, che i cittadini del Lazio non meritano sinceramente. Io pensavo veramente a qualche cosa di più, anche perché, ripeto, io ho grande stima di lei. Noi abbiamo lavorato insieme nella scorsa legislatura, ma vedere dopo cinque mesi una cosa del genere fa veramente cascare le braccia, non solo a noi come ruolo istituzionale di Consiglieri, ma è proprio la Regione Lazio che non se lo merita.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Novelli.
Ci sono altri interventi? Prego. Prego, Marotta.
Speaker : MAROTTA (Verdi e Sinistra Europea).
Grazie, Presidente.
Innanzitutto, per esprimere un giudizio su questa manovra di assestamento su cui l’assessore Righini ha giustamente ribadito quanto già esposto nella competente Commissione Bilancio.
Siamo di fronte ad una manovra che evidentemente segue un lavoro già avviato di corsa, nell’avvio di questa legislatura, relativamente a un punto, a una situazione che fotografa lo stesso andamento rispetto al previsionale.
Però oggi iniziamo a vedere delle scelte, delle scelte importanti anche relativamente alla riorganizzazione della macchina. Anche qui vorremmo esprimere la nostra preoccupazione, a partire soprattutto dagli elementi emendativi, dagli emendamenti con cui si intende operare una scelta secondo noi molto chiara: quella di svuotare di autonomia due settori dal nostro punto di vista strategici per il futuro del nostro territorio.
Evidentemente, la ratio della riorganizzazione, del contenimento delle spese è ben chiara. È stata spiegata dall’Assessore, ma il beneficio? Dobbiamo capire se il beneficio in termini economici e finanziari sia effettivamente valido di fronte a due Agenzie che dovrebbero occuparsi di due vere e proprie emergenze che il nostro territorio è costretto ad affrontare.
Siamo di fronte allo svuotamento dell’Agenzia per la Protezione civile, che ha svolto un ruolo importante in questi anni nell’affrontare grandi cambiamenti che stanno attraversando il nostro territorio, e lo facciamo in un momento di grande difficoltà e di sofferenza di tutto il Paese, in lungo e in largo relativamente alle questioni territoriali, al dissesto idrogeologico, a una grande preoccupazione: il caldo e gli incendi stanno investendo tutto il Paese. Dall’altro punto di vista, c’è la preoccupazione, che hanno sollecitato anche le parti sociali in audizione in Commissione Bilancio relativamente alla soppressione dell’Agenzia spazio lavoro.
È evidente che questa Giunta è stata chiamata per decidere anche sull’organizzazione e l’efficacia di queste Agenzie. Il tema è capire qual è il disegno, perché le preoccupazioni espresse dal consigliere Novelli sono condivise, le sentiamo nostre, rischiano di appesantire in modo considerevole il lavoro delle Direzioni, smontando, invece, un’ipotesi di lavoro, che probabilmente potrebbe marciare meglio, avere più risultati. Dal nostro punto di vista, il tema è capire se investire su queste forme di autonomia, che danno più agilità, più capacità di risposta alla nostra Istituzione rispetto anche ai problemi del mercato del lavoro odierni, oppure se tornare a una gestione tutta interna alle direzioni regionali, tra l’altro facendo il paio con una determina di pochi giorni fa, su cui ‒ anche qui ‒ ci sono state rimostranze delle parti sindacali, con cui, come sappiamo, è stato avviato anche un confronto con l’assessore Schiboni relativamente all’apertura dei Centri per l’impiego ai servizi degli Enti accreditati.
Questo è un disegno abbastanza chiaro. Smontare un ruolo del pubblico per affidarsi a chi? Con quali modalità di erogazione di questi servizi? Mi ripeto. Sull’efficacia e sull’efficienza di queste strutture possiamo discutere, ma credo che, dal nostro punto di vista, tutti noi dovremmo provare a lavorare nel tentativo di incrementare l’efficienza.
Abolire due agenzie così strategiche per il futuro con semplici emendamenti è un atto che ci preoccupa. Ci preoccupa soprattutto per l’efficienza e l’efficacia dei servizi che dovremo vedere erogati.
In audizione in Commissione, nel velocissimo lavoro fatto in Commissione consiliare, abbiamo raccolto le preoccupazioni delle parti sociali, delle ACLI, dei sindacati, del Forum del terzo settore, relativamente al carovita, che sta affliggendo la popolazione della nostra regione. Su questo abbiamo preso un impegno già nell’approvazione del previsionale, che era un previsionale tecnico. Se dico bene, in sede di Commissione abbiamo rinnovato un impegno corale per provare a trovare nei prossimi passaggi in quest’Aula i fondi necessari per addivenire a un abbattimento della pressione fiscale dell’addizionale regionale. Su questo riteniamo sia importante trovare di nuovo un’iniziativa unitaria, unanime, che vada in questa direzione, per dare risposte chiare.
E poi c’è un tema gigantesco che ha a che fare con le scelte del Governo nazionale. È notizia di questi giorni quella degli sms inviati dall’INPS sulla scorta delle scelte del Governo nazionale sull’azzeramento del Reddito di cittadinanza, che rischia di sprofondare, dati nel Lazio, oltre 127.000 persone in assenza di totale sussidio. Anche su questo, lo abbiamo detto, raccogliamo le preoccupazioni e anche le proposte delle parti sociali nel tentativo di sopperire, intanto immaginando degli interventi per costituire un fondo per gli affitti, costituire un fondo per attenuare il disagio sociale, perché rischiamo che tutta questa ondata di disagio si riversi poi negli uffici dei servizi sociali dei nostri Enti locali, dei nostri Comuni, senza che questi siano in grado di dare risposte.
Per questo, in un assestamento che l’Assessore definisce fotocopia e quindi di natura tecnica, vediamo, però, delle scelte di natura prettamente politica. È legittimo. Le opererà questa maggioranza. Dal mio punto di vista, dal nostro punto di vista, ribadisco che gli emendamenti relativi all’abolizione di queste due Agenzie danno un segno assolutamente peggiorativo delle condizioni sull’efficacia di portare servizi e politiche attive nel territorio.
Questo è un segno che vorremmo dare anche nel voto conclusivo su questo assestamento. Ovviamente, voglio ringraziare l’assessore Righini per un lavoro che abbiamo iniziato dai primissimi giorni di questa nostra legislatura, ma è un ringraziamento che vorrei estendere a tutti i colleghi di questo Consiglio, se addiverremo all’emendamento sulla proposta di legge n. 57 e quindi l’acquisizione dei terreni della tenuta dell’Olivetaccio in seno all’area del Parco dell’Appia Antica.
Penso che facciamo un lavoro importante innanzitutto per acquisire a patrimonio pubblico una tenuta di cui il valore floro-faunistico è stato anche stabilito da un vincolo posto dal Ministero della cultura.
Mi ripeto, ringrazio l’Assessore perché dalle prime ore ci siamo messi a lavoro e quindi alla Direzione competente per trovare una soluzione che innanzitutto preservi, anzi tuteli e valorizzi il paesaggio, l’ambiente e al contempo tuteli i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, perché dentro questa tenuta, l’ha detto l’Assessore, c’è un’associazione ONLUS che fa un lavoro preziosissimo nell’esercizio di rimuovere gli ostacoli fra chi ha più e chi vive situazioni di fragilità.
Per questo, ripeto, rinnovo i ringraziamenti per il lavoro fin qui fatto, senza però discostarci da un giudizio chiaro su una manovra che, a detta dell’Assessore, è tecnica, ma su cui iniziamo a vedere delle scelte molto chiare sull’organizzazione della macchina da parte di questa Giunta.
Grazie, Presidente.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Marotta.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Tidei. Ne ha facoltà.
Speaker : TIDEI (A-IV-C).
Grazie, Presidente. Grazie all’Assessore per l’illustrazione.
In parte ribadisco quanto già hanno sostenuto i miei colleghi, è chiaro, noi siamo al terzo passaggio in Aula. Qualcuno ha detto al secondo, ma io voglio mettere dentro anche la variazione di bilancio approvata qualche tempo fa, che comunque era una variazione abbastanza cospicua e sulla quale c’è stato anche lì pochissimo margine di manovra. Ma anche qui, di fatto, noi non possiamo far altro che prendere atto di questa situazione, con un po’ di rammarico, però, perché è ovvio che chi fa il Consigliere regionale e pensa che quest’Aula sia deputata a esprimere un indirizzo, quando poi, per un motivo o per l’altro, gli viene tolta la possibilità di esprimere questo indirizzo, chiaramente non lo si può fare che con rammarico.
Abbiamo visto che cosa c’è e che cosa non c’è e quale scarsissimo margine di manovra c’è. Però, noi ci auguriamo che a settembre, quando il MEF potrà in qualche modo liberare – passatemi il termine – delle risorse, ci sia la possibilità per quest’Aula di poter esprimere quell’indirizzo. Tra l’altro, voglio ricordare quanto diceva il collega D’Amato a marzo (se non sbaglio) in sede di approvazione del bilancio tecnico, del previsionale tecnico, il quale, quando si parlava del disavanzo sanitario di 118 milioni, diceva: guardate che forse non è esattamente così. Ora mi sembra di capire – lo dico chiaramente con soddisfazione – che probabilmente non sarà così. Quindi, attendiamo fiduciosi le decisioni del MEF di settembre, anche per poter ridare al Consiglio quella maggiore agibilità che in questo tipo di scelte dovrebbe esserci.
Io mi sento di sposare appieno quanto diceva il consigliere Marotta poc’anzi. Noi avevamo firmato un ordine del giorno, votato un ordine del giorno sul cosiddetto “Fondo taglia-tasse”, ecco io mi auguro che questa Amministrazione si prodighi per l’abbattimento delle tasse e si reperiscano le risorse, appunto, per l’esenzione dell’addizionale IRPEF per quelle fasce per le quali questa esenzione c’era prima, perché è un tema, è un tema che tutti noi sentiamo, è un tema che ci hanno sollevato anche i sindacati, pur nella comprensione della difficoltà del momento. Nessuno, infatti, di coloro che siedono in quest’Aula non si rende conto che con i numeri c’è da fare poca demagogia, ma c’è da stare attaccati ai numeri, per non andare fuori rispetto alle possibilità. Però, di fatto, ci auguriamo che questa possibilità ci sia data.
Io qui mi ricollego a un altro discorso, Assessore, ma lo dico a tutti i colleghi del Consiglio e della Giunta. Immagino che all’inizio di ogni legislatura ci sia un tempo utile e necessario per comprendere le priorità, per capire quali sono le priorità e per mettere in campo anche azioni che siano efficaci. Per la verità, però, qui, dopo cinque mesi, noi non vediamo in Consiglio una grande attività legislativa, o almeno, non di atti che arrivano dalla Giunta.
Lo dico però anche ai Consiglieri e ai Presidenti di Commissione: visto che dalla Giunta non sta arrivando molto, se non le questioni di bilancio – questo ce lo dobbiamo dire, perché le Commissioni, almeno quelle a cui io partecipo, ma mi sembra di capirlo anche dagli altri colleghi –non stanno votando atti, per cui si riuniscono Commissioni che fanno sicuramente un lavoro apprezzabile per quanto riguarda le audizioni, la conoscenza di temi che possono riguardare chiaramente i cittadini, le imprese e i Comuni del Lazio, però, in realtà di proposte legislative, quindi di lavoro legislativo vero, che è quello che siamo chiamati a fare nelle Commissioni non ne sta arrivando.
Visto allora che dalla Giunta è arrivato poco, fino ad oggi, quantomeno pregherei i Presidenti di incardinare le proposte di legge che ci sono, anche quelle dell’opposizione, lasciatemelo dire, perché comunque di fatto, anche dalle informazioni che ho avuto dai colleghi, non mi sembra che ci siano tante proposte di legge incardinate. Per cui, se non arrivano dalla Giunta, quantomeno proviamo a smaltire un po’ di lavoro sulle proposte di iniziativa consiliare che invece… Parlo per me, chiaramente, ma ripeto, non mi sembra che i colleghi abbiano espresso un giudizio molto diverso dal mio: mi sembra che non ci sia fino ad oggi questa disponibilità, una disponibilità a parole, ma che in realtà poi non viene concretizzata nel lavoro quotidiano delle Commissioni.
Mi auguro quindi che almeno una raccolta di questo invito ci possa essere, perché noi attendiamo tutti che chiaramente dalla Giunta comincino ad arrivare proposte e schemi di legge, o atti che dobbiamo esaminare nelle Commissioni.
Ma fin quando non ci sarà, quantomeno svolgiamo comunque quel ruolo per il quale siamo deputati, almeno di esame delle proposte di legge consiliare. Tra l’altro, credo che se lo stiano anche leggendo, chiaramente, quello che è stato presentato, tra l’altro sottoscritto anche da più colleghi. Mi sembra che ci siano anche delle proposte di assoluto interesse che meritano comunque di essere esaminate.
Siccome non è passato un mese, sono passati cinque mesi, ora c’è l’estate, a metà anno probabilmente qualcosa dovremo iniziare a farla. Lo dico anche perché, vedete, qui siamo stati tutti maggioranza, opposizione, molti di noi vengono chiaramente dagli enti locali. Noi ci rendiamo conto che quando arriva una nuova maggioranza è anche giusto che ci sia la possibilità di voler imprimere anche una propria idea, giustamente. Però guai a comprimere la proposta e la capacità di proposta legislativa anche delle opposizioni, che comunque deve rimanere, soprattutto in assenza di altri proposte che magari vengono dalla maggioranza.
Io non entro ‒ ripeto ‒ sul tema proprio dell’assestamento tecnico. Al di là dei soldi sul TPL di Roma e di questi soldi per l’acquisizione dell’area, chiaramente siamo tutti d’accordo, ci mancherebbe che non fosse così, la preghiera di provare a trovare le risorse per rifinanziare l’esenzione IRPEF, quindi andare incontro alle esigenze delle persone che hanno più bisogno, voglio entrare un minuto nel merito di quelli che sono gli emendamenti più importanti a questo assestamento, quelli sulla soppressione dell’Agenzia del Lavoro e quella della Protezione civile. Io non credo che ci sia un modello universalmente valido. Non sono tra quelli preoccupati che qualcosa in direzione non possa funzionare o possa funzionare peggio che nell’agenzia. Per la verità, queste agenzie ‒ questo lo dobbiamo dire anche a noi, che eravamo maggioranza ‒ non hanno mai dispiegato la loro vera operatività. Per esempio, penso all’Agenzia per il Lavoro, istituita con legge: non c’è stato neanche il Regolamento e comunque dei limiti ‒ ce lo dobbiamo dire ‒ li ha mostrati.
Quindi, io non sono preoccupata della soppressione. Vorrei solamente che non si arrivasse a una regressione della trattazione dei quei temi. Piuttosto mi aspetterei un rilancio. Per esempio, un’idea potrebbe essere quella di una cosa tipo DiSCo, che comunque è un Ente pubblico, ai sensi dell’articolo 55 del nostro Statuto, che probabilmente ha anche maggiore operatività. Credo che il limite sia stato proprio questo. Noi abbiamo governato, però sarebbe un errore non vedere anche i limiti di alcune azioni o di alcune non azioni. Credo che lì ci sia da rifare tutto. Per esempio, io non ho capito ancora perché c’è stato il blocco del concorso e perché non è stato poi... Sui Centri per l’impiego, Assessore. C’era un concorso di 500 posti, se non erro. Pensi che per stare in linea con i LEP ci vorrebbero 1.500, più o meno, dipendenti. Nei Centri per l’impiego del Lazio siamo a circa 800. Quindi, c’è anche un vuoto di persone, una carenza di persone che lavorano. Tant’è che era stato previsto un concorso, che però è bloccato. Chiaramente non dipende da voi il blocco, perché si è bloccato da molto tempo. Però, per esempio, credo che, anche per fare tutte quelle cose e anche con i nuovi carichi di lavoro che vengono in questi giorni, anche da scelte di natura nazionale... Probabilmente anche lì, secondo me, bisognerà ripartire.
Per esempio, un’altra cosa che vedrei bene è un’agenzia tipo quella dell’Emilia-Romagna, che tiene insieme formazione e lavoro. È chiaro che ormai la frontiera deve essere questa. Non può essere ‒ ripeto ‒ andare avanti così, come se nulla fosse. Qualche soggetto che sappia veramente fare il matching, che dopo aver profilato le persone, chi ha bisogno, chiaramente, di trovare un’occupazione, poi sappia orientarlo ai corsi di formazione, a un inserimento aziendale o comunque nel mondo del lavoro.
Quindi, ecco, ci sono tante cose da fare. Per cui, non mi fossilizzerei tanto sulla soppressione. Vorrei, però, capire da questa Amministrazione qual è l’idea che sottende a questa soppressione, perché se è una soppressione che poi può significare la riorganizzazione di qualche altra cosa, che però, in qualche modo, fa meglio di come è stato fatto oggi, e quindi rende anche queste politiche maggiormente integrate e soprattutto le politiche attive più efficaci, allora ci può stare. Sennò, se è semplicemente una reinternalizzazione, anch’io qualche dubbio ce l’ho.
Lo stesso vale per la Protezione civile. Ci sono tante Regioni in Italia che hanno l’Agenzia, ci sono tante Regioni dove la Protezione civile è una Direzione regionale competente in materia di Protezione civile. Anche qui, magari non ci fossilizziamo, però io lo chiedevo prima all’Assessore, e mi ha risposto informalmente.
Per esempio, ritengo che sia stato sbagliato istituire il Ministero della Protezione civile. Io pensavo che invece il Dipartimento della Protezione civile fosse molto meglio sotto la Presidenza del Consiglio dei Ministri, anche per le competenze orizzontali che ha, per la necessità di avere una propria autorevolezza e di potere dialogare da pari anche con altri, con gli altri ministeri. La stessa cosa vale un po’ anche per quello che riguarda la Direzione. Io non so dove sarà posizionata questa Direzione, però, anche qui, serve comunque costruire qualcosa che sia fortemente operativo, autonomo. Ci sono delle cose che personalmente non mi convincono così come scritte, ma io credo che più che non convincerci dovrebbero essere spiegate meglio.
Vorremmo capire dalla Giunta qual è il quadro, anche il modello organizzativo che ha in testa per questa novità, che comunque rappresenta una novità in un assestamento di natura tecnica, dove comunque non ci sono grandi spunti che chiaramente poi diventano abbastanza centrali.
Null’altro da aggiungere, se non appunto l’invito a…
Ecco, un’altra cosa. Chiaramente non è una cosa contenuta in questo assestamento, però qualcosa anche sulle politiche culturali mi sentirei di dirla, Assessori.
Le politiche culturali per la passata Amministrazione sono state un fiore all’occhiello, sia per la riqualificazione dei luoghi della cultura, sia per la promozione e per il sostegno ai Comuni, alle associazioni, a tanti operatori culturali.
Io qui leggo veramente una paralisi, lasciatemelo dire. Vengo da un luogo bello, dove ha sede il Castello di Santa Severa, che era diventato, nel corso degli anni, un centro di interesse culturale e strategico per questa Regione, non solo per quel territorio. Ovviamente è tutto fermo, nonostante le risorse siano state anche ri-appostate. Non si è fatto neanche quello che si poteva fare con le risorse che già erano a disposizione, penso a eventi tipo LAZIOsound, eventi che comunque attiravano migliaia di ragazzi, che facevano non solo vivere quel luogo, ma davano anche un po’ l’idea che comunque c’è una Regione che tiene e che supporta le iniziative anche privati, che comunque coinvolgono i giovani. Ecco, oggi, 3 agosto, non sappiamo ancora se ci sarà una programmazione culturale in quel luogo. Così come i bandi fermi. Ho visto che sono state messe le risorse già nella variazione e nel bilancio, però non sappiamo più nulla dello spettacolo dal vivo. Cioè, sono quelle cose, quei sostegni che la Regione doveva dare, anche ai Comuni, e che aiutavano anche le nostre Amministrazioni locali, oltre a operatori culturali in qualche modo a svolgere la loro attività in questo settore.
Io mi auguro che su questo ci sia un passo in avanti, uno scatto, che ad oggi onestamente non vedo. Chiaramente ognuno di noi si rende conto della difficoltà. Credo non si possa dire che questa sia stata un’opposizione cieca o, comunque, strumentale. Penso di poter dire che siamo tutti stati abbastanza responsabili, capendo anche la difficoltà e anche il momento iniziale, che è fatto di individuazione di priorità e anche di scelte strategiche. Però, adesso ci aspettiamo che da settembre in poi si cominci a vedere esattamente che cosa c’è nella programmazione di questa Giunta e soprattutto si possa anche in qualche modo dare spazio alle proposte che possono venire da questa parte, proposte sulle quali poi la maggioranza può dire di sì o dire di no, può apportare modifiche, però non porli per nulla all’attenzione credo che sia un errore, soprattutto – lo ripeto – in un momento in cui da parte della maggioranza e da parte della Giunta in Consiglio ancora non ho visto arrivare molti atti. Non lo dico con spirito critico, lo dico contando gli atti, perché poi questo è. Chiaramente noi parliamo sempre del bilancio, l’Assessore è qui, quindi non lo posso dire di lui. Però, sul resto, io sono membro di quattro Commissioni e vedo che non arrivano atti. Allora, quantomeno mandiamo avanti quello che già è proposto.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie.
Non ci sono iscritti. Colleghi, siete timidi. Se dovete iscrivervi, alzate la mano, così cominciamo a fare un elenco.
Prego, capogruppo Ciarla. Complimenti per la giacca.
Speaker : CIARLA (Pd).
Grazie, presidente Cangemi. La camicia oggi è sobria.
Siamo di fronte a un assestamento, come l’ha definito l’assessore Righini, tecnico, e lo è davvero, perché anche produrre un’attività emendativa su un assestamento che ha queste caratteristiche è azione complessa. Però, io credo che possiamo comprimere l’attività emendativa. Infatti, abbiamo fatto, anche a seguito del chiarimento che abbiamo avuto l’ultima volta, proprio in occasione della variazione di bilancio sul fatto che anche da parte della maggioranza il ricorso a tecniche che impediscono un’attività emendativa all’opposizione, abbiamo raccolto con l’assessore Righini questo strumento, è uno strumento precluso, l’opposizione costruisce un’attività emendativa cimentandosi sulla rilevanza dei provvedimenti che sono in oggetto.
Quindi, in questo caso non c’è una grande attività emendativa; c’è però secondo me, questo è il punto, la necessità forse di sfruttare questa occasione per una discussione più politica. Guardate, io credo che stia finendo il tempo, anche per la maggioranza, di avere l’alibi che la responsabilità delle scelte che non si prendono e di una certa dose di inerzia è di chi ha governato in precedenza. Mano a mano che ci distacchiamo dalle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio, questo tempo si consuma. Quindi, anche questa definizione e questo ricorso alla tecnica alla lunga rischia di diventare invece una scelta politica, quasi uno spauracchio che si usa nei confronti dell’opposizione, poi nei confronti perfino – si vedrà – della stessa maggioranza, e in ultima analisi nei confronti dei cittadini della nostra regione.
Mentre infatti noi procediamo con l’assestamento tecnico, purtroppo le condizioni reali di vita dei cittadini del Lazio, così come quelli del nostro Paese, peggiorano, perché accadono delle cose. A proposito di tecnica, ha colpito molto che solo nel Lazio sono 135.000 i nuclei che sono stati privati del reddito di cittadinanza con un semplice sms che li ha raggiunti. Questo produce sui nostri Comuni, tutti, non solo il Comune di Roma, un elemento di tensione sociale che se noi non affrontiamo direttamente, con coraggio, io direi anche tutti insieme, può provocare veramente dei veri e propri disastri. Con la disperazione delle persone non si gioca, e uno degli ordini del giorno – presenteremo fondamentalmente due ordini del giorno politici – è proprio su questo, è proprio sull’attivare tutte le risorse necessarie perché la Regione possa affiancare ed aiutare i Comuni sull’aiutare concretamente queste famiglie che sono state private di questo reddito.
Poi, anche sul rispetto degli impegni. Noi avevamo approvato un ordine del giorno (mi pare fosse fine marzo) sul ripristino del fondo taglia-tasse, individuando proprio nell’assestamento ‒ lo ricorderà, Assessore ‒ il momento in cui avremmo potuto procedere sul ripristino del fondo. Ovviamente, in questo assestamento non ce n’è traccia.
Prendiamo atto che è un assestamento tecnico. Pensiamo che, però, da qua alla legge di bilancio non si possa non produrre un rispetto di quell’impegno, preso peraltro anche dalla Giunta e con un ordine del giorno votato all’unanimità da tutta l’Aula. Quindi, non un ordine del giorno di parte. Un ordine del giorno condiviso e votato da tutti. Riteniamo quest’altro elemento, di fronte a cittadini, specie quelli del Comune di Roma, che forse sono quelli più tassati d’Italia, un elemento competitivo indispensabile non solo per la tenuta delle famiglie, ma anche per quello che riguarda le nostre imprese.
E poi ci sono due cose, forse, che dovremmo avere molto presenti, perché siamo nel Consiglio regionale del Lazio. La discussione che si sta svolgendo sul PNRR e anche sull’autonomia differenziata credo meriti, alla ripresa, due sessioni straordinarie. Quella del PNRR è un’occasione straordinaria per i nostri territori. La scelta di definanziare progetti che riguardano, penso, ad esempio, a Roma, Corviale, Tor Bella Monaca, proprio le periferie in cui il disagio vive con maggiore profondità... Ieri mi ha colpito, su Scampia, il Consiglio comunale a Napoli: anche il centrodestra ha votato contro il definanziamento di Scampia. Su quello bisogna assolutamente intervenire. Queste occasioni, oltre a provocare perfino un danno dal punto di vista economico-finanziario sui Comuni, producono un danno ancora più grande sulle persone. Paradossalmente, i progetti che fanno più fatica e vengono definanziati ‒ caso strano ‒ sono proprio quelli che riguardano le aree più disagiate. Questo per una Regione come la nostra è un punto di lavoro essenziale, anche per il nostro Consiglio.
E poi anche il progetto di autonomia differenziata, dove addirittura si chiede con un ordine del giorno di maggioranza, approvato in Commissione Senato a fine luglio, maggiore celerità rispetto perfino alla definizione dei LEP. Si dice: “Si proceda comunque”. Guardate che quello è un atto che rischia veramente di scassare quella che è la tenuta del Paese, rischia di produrre un elemento di disuguaglianza e di differenziazione tra le varie aree d’Italia, che crea veramente cittadini di serie A e cittadini di serie B.
Su questo noi, come Partito Democratico, abbiamo presentato una mozione, ma penso che sia di tutti l’interesse che il presidente Rocca rappresenti le ragioni e anche, perché no, gli interessi dei cittadini di Roma e del Lazio, che sono fortemente colpiti e lesi da un disegno di autonomia differenziata che, se passasse così come il ministro Calderoli lo ha delineato, produrrebbe un danno grande alla Regione e alla città.
Quindi, io penso che dobbiamo far rientrare in quest’Aula una discussione politica che ritrovi una sua dignità e anche una sua forza, perché è giusto che la Giunta faccia le proprie scelte in termini di riorganizzazione della Direzione. Addirittura, l’ho detto anche in Commissione, si potrebbe perfino pensare a una modifica della legge per cui queste scelte possono essere fatte direttamente dalla Giunta senza passare per il Consiglio. Penso che la Giunta abbia piena legittimità nel procedere con l’abolizione dell’Agenzia della Protezione civile e di quella del lavoro. Sono due provvedimenti che non condivido, perché penso che era più facile portare a compimento la riforma della legge fatta nel 2014, implementando e utilizzando al meglio l’Agenzia, magari utilizzando la moral suasion e cambiando legittimamente il direttore, piuttosto che, per cambiare il direttore, abolire l’Agenzia.
È una impostazione più draconiana. Penso che in un momento in cui, invece, su questo c’è una delicatezza estrema, perché poi quegli eventi che prima erano eventi rari, anche da un punto di vista statistico, ormai sono diventati quasi invece settimanali, e quindi che il funzionamento dell’Agenzia, il rapporto diretto con il Presidente, perché non è un caso che anche sulla Presidenza del Consiglio quello è un organismo che dipende direttamente dalla Presidenza del Consiglio, quello della Protezione civile. Forse una delle scelte più singolari del Governo Meloni e averne fatto un Ministero. Non è stata, in questo caso, una scelta felice, invece di fronte ad altre che possono essere state invece intelligenti.
Su questo noi mettiamo a verbale, anche con una produzione di subemendamenti, perché poi era stato fatto tramite emendamento presentato all’assessore Righini, la nostra contrarietà.
Però, ecco, penso che, rispetto a quelli che sono degli atti di gestione, ci sia una responsabilità di chi ha avuto la maggioranza, e ha avuto anche una maggioranza larga, di produrre e di applicare il proprio programma politico.
Penso che, però, su alcuni temi generali che riguardano il PNRR, ad esempio, l’autonomia differenziata che citavo prima, serva un coinvolgimento di tutta l’Aula, perché questo può anche rappresentare un fattore di forza nel confronto che la Regione Lazio deve avere con le altre Regioni. Del resto, non è un segreto: anche l’altro giorno in Conferenza Stato-Regioni lo stesso presidente Rocca ha dovuto combattere contro le Regioni del nord, capitanati dai lombardi, perché – caso strano – i criteri che vengono applicati, ma questo sta dentro in una serie storica, penalizzano sempre le Regioni del Mezzogiorno, e anche la Regione Lazio. L’azione di recupero che è stata fatta è stata un’azione di recupero per 50 milioni, quindi non un’azione di recupero fine a sé stessa. Probabilmente avremmo avuto diritto ad altri 8 milioni, però dentro un quadro di unanimità è stato giusto chiudere in quel modo. Però, è una lotta, da questo punto di vista, corpo a corpo.
Quindi io penso che avere la consapevolezza che difendere gli interessi dei cittadini della nostra città e della nostra regione si fa meglio in uno schema collettivo sia un qualcosa su cui tutti ci dovremmo ritrovare. Poi possiamo ovviamente dividerci su quelle che sono le scelte che vengono effettuate. Anche se devo dire che passare le Direzioni da ventiquattro a sedici è un qualcosa su cui non vedo nessuno scandalo, anzi probabilmente è un atto razionale, però su questo tecnicismo – questo lo dico all’assessore Righini, che conosco da tanti anni e che è un amante della politica, non della tecnica – bisogna stare attenti perché, se c’è questa coazione a ripetere, il tecnicismo rischia di diventare una scelta politica, e quando questa diventa una scelta politica questo la rende assolutamente povera, ma secondo me rende povera anche la maggioranza che ha vinto le elezioni, perché dopo aver suscitato una grande speranza – questo succede in modo fisiologico – i problemi cominciano ad arrivare e dopo il primo anno anche l’idea che la colpa era di quelli che c’erano prima nell’immaginario collettivo, nella cittadinanza svanisce, perché c’è quel tempo in cui è giusto dare a chi ha vinto la possibilità di fare, poi questo tempo si consuma.
Io credo che da settembre noi dobbiamo riportare dentro l’Aula una discussione sui temi strategici che riguardano la Capitale e tutta la regione e penso che la legge di bilancio a quel punto sia davvero il banco di prova reale, dopo quasi un anno di Governo, per un confronto anche con un’agibilità di manovra, lo ricordava la consigliera Tidei. Condivido molto anche quelle che sono le proposte di legge presentate dall’opposizione: io penso, anche perché non c’è neanche una grande produzione da parte della Giunta e della maggioranza, che debbano essere discusse nelle Commissioni, cioè che debba esserci un lavoro su questo che può aiutare la Regione, e soprattutto penso che debba esserci anche un confronto su come… Vedremo adesso il MEF, ma sarei moderatamente ottimista, perché una certa dose di risorse torneranno a disposizione a settembre-ottobre.
Discuteremo con l’assessore, vista la sua disponibilità, se confrontarci attraverso una variazione o se andare a una discussione che riguarda direttamente il bilancio. Però c’è alla ripresa un tema di metodo, sia sulle grandi questioni, sia proprio sulle scelte che riguardano la Regione.
Rispetto a questo assestamento, quindi, noi abbiamo preferito costruire, anche nella Capigruppo, col capogruppo Sabatini un quadro ed una discussione ordinata che potesse permettere un dibattito commisurato all’entità dell’atto che era in discussione; c’è però una disponibilità, ovviamente, sempre a discutere.
Pensiamo che l’atteggiamento che finora ha tenuto l’opposizione sia stato un atteggiamento non responsabile perché di maniera, ma perché frutto di un ragionamento politico che vedeva che dopo la vittoria elettorale sarebbe stata abbastanza ridicola un’opposizione gridata, schiamazzante, visto che aveva governato per dieci anni la Regione. Però, questo tempo sta finendo, quindi speriamo che le scelte che non sono state fatte oggi almeno si possano fare domani.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Ciarla.
Abbiamo terminato la discussione…
Colleghi, chi vuole intervenire può alzare la mano, per favore? Non è che siamo a scuola, quindi chi vuole… Prego. Chi vuole intervenire alza la mano e viene registrato.
Mitrano, bene. Prego, ne ha facoltà… No, Zuccalà, prego. Prima lei, poi il collega Mitrano.
Speaker : ZUCCALÀ (M5s).
Grazie, Presidente, è che senza i nomi non capiamo bene chi deve intervenire.
Speaker : PRESIDENTE.
È colpa mia, è colpa mia. Non ricordavo il suo nome, chiedo scusa.
Speaker : ZUCCALÀ (M5s).
Ci mancherebbe. Presidente, io faccio appello alla sua persona un po’ off topic, come si dice, per sottolineare qui, in Consiglio, che noi Consiglieri regionali ci troviamo troppo spesso impossibilitati a partecipare alle Commissioni perché vengono convocate a orari o troppo vicini o sovrapposti.
Quindi, la invito in questa sede a vigilare su quelle che sono le convocazioni delle Commissioni, perché credo che ogni Consigliere regionale, sia di maggioranza che di opposizione, abbia diritto a partecipare alle Commissioni di cui fa parte. Trovo, questa, una grandissima mancanza di rispetto.
Quindi, la prego di...
Speaker : PRESIDENTE.
Ha ragione. Un appello ai Capigruppo, ai signori Capigruppo, visto che siete convocati in Capigruppo per organizzare il calendario dell’Aula, di porre al centro dell’attenzione anche quello che denuncia il Consigliere, che chiaramente riguarda la presenza e la partecipazione dei colleghi. Quindi, gentilmente, chiedo al collega Sabatini di farsi carico, anche con il presidente Aurigemma, per quanto riguarda l’organizzazione dei componenti delle Commissioni rispetto alle Presidenze.
Prego.
Speaker : ZUCCALÀ (M5s).
Grazie, Presidente.
Ci troviamo, come è stato detto, per l’ennesima volta a discutere quello che viene dichiarato un atto di bilancio e di programmazione tecnico. Come ho avuto modo di dire in Commissione, per quanto mi riguarda, non esistono atti tecnici di bilancio, ma esistono scelte tecniche o politiche.
Nel momento in cui si entra nel campo delle scelte, diventa politica. Vuol dire che per questo assestamento che andiamo ad approvare, come lo è stato per il bilancio di marzo, nonostante i tempi strettissimi in cui tutti, anche le opposizioni, hanno condiviso il fatto che si dovesse procedere in maniera svelta, con una fotocopia di quello che era il bilancio precedente, quindi su un solco tracciato negli anni precedenti, per questo assestamento, a distanza di mesi, sinceramente tutti ci aspettavamo degli inserimenti politici perlomeno di alcuni progetti nel cassetto.
Dubito fortemente che la maggioranza...
Speaker : PRESIDENTE.
Colleghi, per favore. Sta intervenendo un collega. Chi non è interessato può uscire dall’Aula.
Prego.
Speaker : ZUCCALÀ (M5s).
Grazie, Presidente.
Soprattutto dubito che la maggioranza attuale non abbia dei progetti nel cassetto a costo zero, a poca spesa per quello che riguarda la Regione Lazio, che si potevano inserire all’interno di questo assestamento. Attenzione. Non è un bilancio, un assestamento 100 per cento tecnico, che non ha fatto delle scelte. Qui, come ha giustamente ‒ ed è condivisibile ‒ ribadito l’Assessore in apertura, sono state fatte delle scelte. È stata fatta la scelta sul trasporto pubblico locale. È stata fatta la scelta sull’acquisizione di un’area a patrimonio della Regione Lazio. Quindi, delle scelte sono state fatte. Se si potevano fare delle scelte, perché non ne sono state fatte altre? Anche semplicemente di rimodulazione dei capitoli di bilancio a favore di altri capitoli di bilancio. È lì, è qui che voi date la vostra impronta rispetto a quella che è l’azione politica della maggioranza; maggioranza che ha ottenuto un voto favorevole da parte dei cittadini non nascondo di dire schiacciante, quindi noi ci aspettiamo che anche questa azione nei confronti della popolazione sia schiacciante.
Dopo cinque mesi di governo di questa Regione ci aspettiamo che i lavori dell’Aula e i lavori della Giunta vadano a una velocità completamente diversa rispetto a quella che abbiamo visto ad oggi.
Ci troviamo ad affrontare, come è stato detto giustamente anche in precedenza, una situazione molto grave per i nostri concittadini del Lazio, che è quella della cancellazione del reddito di cittadinanza a livello nazionale. Migliaia di persone si trovano in difficoltà economica, si trovano in difficoltà nel capire come affrontare le loro settimane che da qui a un altro ipotetico intervento a livello nazionale ci sarà per aiutare queste persone e non sanno come procedere nella loro vita.
Io credo che sia obbligatorio da parte della Regione Lazio riuscire a mettere in campo perlomeno un’azione ponte che ci possa aiutare nel riuscire ad aiutare queste persone, perché questo è il nostro compito.
Noi siamo qui per riuscire a rendere una vita dignitosa ai cittadini del Lazio e, soprattutto, abbiamo la responsabilità, a prescindere dal nostro colore politico, di fornire loro la possibilità di vivere una vita dignitosa.
Questo si fa, chiaramente, con l’aiuto nell’inserimento del lavoro e con un aiuto economico, qualora necessario, per riuscire a sbarcare il lunario, come si dice, riuscire ad avere una vita migliore rispetto a quella che si è abituati a vivere.
Noi questa responsabilità ce la vogliamo prendere come qualsiasi forza politica, credo, all’interno di questa Aula.
Siamo disponibili a metterci sul tavolo e ragionare su un prodotto legislativo che ci permetta di aiutare le persone. Non chiamiamolo più “reddito di cittadinanza”, non chiamiamolo più “di inclusione”, non chiamiamolo in nessun altro modo che abbiamo mai utilizzato in questi anni, chiamiamolo come piace a voi, ma facciamolo e facciamolo in tempi rapidi, perché oggi, domani, dopodomani, i Comuni saranno assaltati dalle persone ai servizi sociali per riuscire a capire come dovranno vivere nei prossimi giorni e nelle prossime settimane.
È vero che se il favore del mese di agosto aiuta tutti a tenere un po’ a bada il movimento popolare, tra poco non sarà più così e noi dobbiamo farci trovare pronti.
Facciamo un piccolo appunto su quelli che sono gli emendamenti, gli emendamenti principali, che poi chiaramente discuteremo e su cui entreremo nel merito domani. Noi ne abbiamo fatti pochi, con un senso di responsabilità e di comprensione di quello che è il momento. Abbiamo cercato di dare un piccolo impulso politico a quella che è l’azione della Regione Lazio, cercando di dare un indirizzo a quello che deve essere il supporto soprattutto ai nostri Enti locali e ai nostri cittadini. Quindi, io mi auguro che domani questi verranno valutati anche con un profilo di responsabilità da parte della maggioranza, senza ideologie che possano condizionare o meno il voto su un emendamento, anche perché non parliamo di cifre astronomiche, ma parliamo di piccoli aiuti, che possono essere veramente utili. Ma quello che chiaramente balza all’occhio ed è balzato all’occhio nelle settimane scorse è l’abolizione delle Agenzie, non tanto nel merito, quindi in quello che si vuole fare, perché questa è prerogativa della maggioranza, è prerogativa di chi amministra oggi, scegliere come amministrare le sue articolazioni, e su questo magari non si discute, ma è sul metodo il problema. Il problema è che l’abolizione di due Agenzie non può essere annunciata con un emendamento all’interno di una Commissione, tra l’altro non convocata per quella materia, ma convocata per l’assestamento, con un emendamento che va a toccare temi completamente diversi rispetto a quella che è una scelta legittima – lo ripeto – della maggioranza.
Forse delle Agenzie così importanti, soprattutto quella della Protezione civile, che in questa fase crea anche un turbamento emotivo di chi fa parte di quella Agenzia, dell’attuale Agenzia nel sapere che si verrà soppressi, per poi essere assorbiti… Probabilmente non succederà nulla di particolare, ma rende il futuro incerto anche delle persone che sono lì e che lavorano lì. Forse non era il momento adatto per uscire con questa notizie e forse si poteva fare anche un percorso condiviso rispetto a quella che è la scelta presa dalla maggioranza, un percorso condiviso che magari poteva innanzitutto partire da quelle che sono le criticità. Io immagino che, se si è fatta una scelta di questo genere ed è stata fatta – ne sono convinto – in maniera consapevole, analizzando i dati e quelle che sono le opportunità diverse rispetto a quella che è la situazione attuale, magari renderne edotta la Commissione competente sarebbe stato sicuramente il percorso giusto, e poi magari saremmo arrivati tutti alla stessa conclusione che l’abolizione delle Agenzie per internalizzare il servizio sarebbe stata la scelta migliore. Ma ad oggi ci ritroviamo con una illustrazione striminzita di quelli che sono questi emendamenti, con un punto interrogativo sul futuro, su quale sarà poi l’effettiva gestione e sui margini di manovra che ci saranno con la gestione interna sulla Protezione civile.
Concludo, Presidente, dicendo che probabilmente anche in questa manovra di assestamento effettivamente è mancato il coraggio di applicare quelle che sono le scelte politiche, più che altro, perché nel momento in cui si vogliono fare le scelte politiche si fanno, ma altre non si fanno.
Questa non è una questione tecnica, questa è una questione di scelta. E la scelta è politica. Questa è stata una scelta, che la maggioranza ha posto in essere, di proseguire su un solco già tracciato. A noi non rimane, inevitabilmente, anche questa volta, che aspettare, vedere che cosa succederà con le prossime manovre finanziarie, per cercare di capire dove andrà questa Regione e cercare magari, se possibile, di dare il nostro contributo, sempre in maniera propositiva rispetto a quello che è l’interesse dei nostri concittadini.
Grazie, quindi.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, collega Zuccalà.
Hanno chiesto di intervenire il collega Mitrano e poi Bertucci. Prego.
Speaker : MITRANO (FI).
Io direi questo: qualche collega ha detto che il tempo trascorre e ci allontaniamo dalla data delle elezioni. Però, mi verrebbe da dire, il disavanzo continua, non è che si interrompe con l’allontanamento della data delle elezioni.
Io invece voglio fare un plauso all’assessore Righini, perché anche quando qualche collega ha parlato del giudizio di parificazione del rendiconto 2021, ovvio che quando si parlava di un margine tra 0 e 1 miliardo, era reale, era un pericolo reale.
Dovremmo essere tutti contenti di quello che è accaduto, che si sia superato indenni quel giudizio di parificazione. Ovviamente, ci saranno tutta una serie di prescrizioni all’interno delle motivazioni del giudice, però, quello avrebbe creato veramente un grande disagio, non per il Consiglio regionale o per l’Amministrazione regionale, ma per l’intero territorio, per la cittadinanza della regione Lazio.
Questo quindi andava veramente a discapito dei nostri cittadini. Quindi, ben venga, Assessore, quello che siamo riusciti ad ottenere.
Quella è una grande apertura di credito, dalla Corte dei conti e quella va tenuta in considerazione. Quindi ci saranno… Sicuramente, oggi abbiamo già iniziato ad adeguare tutto quello che era il percorso che veniva contestato, e sicuramente ritengo assolutamente corretta la scelta di dire “non vogliamo fare, non vogliamo aprire più contenziosi, non vogliamo opporci, vogliamo adeguarci a quello che è il giudizio della Corte”.
Altro elemento, credo, importante e fondamentale ‒ ne parlavo l’altra volta in Commissione ‒ è stato l’allineamento contabile per il Fondo anticipazione di liquidità, che viene adeguato. È iniziato già con il bilancio. Ora è stato adeguato completamente con l’inserimento di ulteriori 1,924 miliardi di euro. Oggi, quindi, abbiamo un Fondo anticipazione di liquidità ‒ consentitemi di dirlo ‒ assolutamente rilevato interamente e reale. Tant’è che, se cominciamo a entrare un po’ in una disquisizione tecnica, abbiamo un’applicazione di avanzo di circa 13,428 miliardi di euro, di cui 13,305 miliardi sono l’avanzo dovuto al Fondo anticipazione liquidità. La restante parte, per 72 milioni di euro, credo sia avanzo vincolato corrente e per 50 milioni di euro avanzo in conto capitale.
Anche a noi dispiace non poter fare un assestamento non tecnico, ma politico. Credo che dispiaccia a tutti. Non dispiace solo alla minoranza. Dispiace anche alla maggioranza, agli Assessori. A tutti dispiace. Tutti vorremmo mettere in campo il nostro programma di Governo. Purtroppo non c’è, non è stato possibile. Ma questo non perché vogliamo cercare alibi. E neanche dobbiamo cercare colpevoli. Ho fatto il Sindaco per dieci anni e so che in determinati contesti, giuridici, normativi e anche sociali, si debbono fare delle scelte. Possono accadere degli inciampi a tutti. Credo che la maturità politica di un’Amministrazione, di una maggioranza debba essere quella di guardare avanti.
Ho ascoltato anche con attenzione quando si diceva che abbiamo aperto alle agenzie private. Io non vedo, onestamente, nessun delitto ad aprire al privato. Anzi, un sindacato ha messo proprio in evidenza il sovraccarico da parte dei dipendenti delle agenzie, quindi dei Centri per l’impiego. Quindi, questa la posso vedere anche favorevolmente. Ovviamente sono visioni, giusto per riflettere, per confrontarci. L’importante è che ci sia una giusta contrapposizione nel rispetto dei ruoli, ma in maniera collaborativa, che ci sia una sinergia tra il privato e il pubblico.
Al di là della forma che è stata adottata nella chiusura dell’Agenzia Spazio Lavoro e dell’Agenzia della Protezione civile, la sostanza è quella che deve prevalere. È una riorganizzazione che magari può generare una maggiore efficienza e potrebbe, anzi, genera sicuramente anche, la riduzione delle Direzioni regionali da 24 a 16, sicuramente un risparmio dei costi, una maggiore economicità.
Ora bisogna sicuramente entrare nel merito di come vengono riorganizzate. Bisogna vedere anche gli uomini e le donne che vengono messe a capo delle Direzioni, dell’apparato e del modello organizzativo esistente, perché poi sono le donne e gli uomini che fanno funzionare le organizzazioni, al di là che possano chiamarsi Agenzia o chiamarsi Direzioni.
Io credo che l’assessore Righini finora abbia sempre mantenuto gli impegni. Ha parlato del TPL di Roma, ma anche quando ho ascoltato il discorso del ripristino del fondo dell’abbassamento della pressione fiscale. Oggi non è possibile. Abbiamo un assestamento che è meramente tecnico.
Il discorso del TPL di Roma era necessario per far fronte alle esigenze dei cittadini romani ed è giusto che sia stato fatto, così come un altro intervento che è stato citato, ma a tutela della sostenibilità ambientale. Era, quindi, un patrimonio che andava acquisito.
Però, al di là di questo, nessuno di noi ha fatto alcun intervento, nessuno di noi ci ha potuto mettere niente in questa manovra, né la maggioranza né la minoranza, quindi oggi dobbiamo continuare su questo percorso. Mi auguro che quei famosi 80-85 milioni di euro che sono in ballo al MEF possano essere liberati per consentirci di proseguire.
Però, non dobbiamo trascurare che il nostro bilancio è sicuramente molto rigido, se pensiamo che quest’anno noi abbiamo rilevato un disavanzo di amministrazione di ben 163 milioni di euro, che sono 36.836.000 euro la quota di ammortamento del disavanzo che si è generato con il rendiconto 2014 e, se non ricordo male, era di 665 milioni di euro, che dovevano essere ammortizzati in dieci anni, ma per effetto di una norma è stato possibile allungare il periodo e quindi ammortizzarli per vent’anni, per tutte quelle Amministrazioni regionali che si sono impegnate ad aumentare le spese di investimento.
Ma ci sono anche 126.994.000 euro per il Fondo anticipazione liquidità dovuto alla legge n. 244. Ma non ci dimentichiamo che il prossimo anno parte la quota di ammortamento del disavanzo dovuto al Fondo anticipazione liquidità del DL n. 35, e quindi si arriverà a un disavanzo ogni anno, di somme che dobbiamo immobilizzare e non possiamo utilizzare di 212 milioni di euro, fino ad arrivare nel 2025 a 500 milioni di euro. Quindi, vuol dire risorse che noi togliamo a beneficio dei cittadini e che dobbiamo accantonare per far fronte a quel famoso indebitamento di cui parlano tutti.
La riorganizzazione, poi, è necessaria anche per un altro motivo. Io mi sono divertito, in questo breve periodo, a calcolare quanti fondi sono accantonati all’interno, per esempio, del Fondo crediti di dubbia esigibilità, all’interno del bilancio, e sono circa 30 milioni di euro, e per altri fondi e altri accantonamenti, di spese correnti sto parlando, sono altri 70 milioni di euro. Sono 100 milioni di euro. Non sto parlando dei Fondi di riserva, che sono obbligatori e dove c’è un metodo di calcolo. Anche sul Fondo crediti di dubbia esigibilità c’è questo metodo di calcolo, per carità di Dio, però potremmo intervenire andando a migliorare gli incassi. Quindi, tutta questa riorganizzazione deve servire, parallelamente al processo di semplificazione, che è già stato avviato attraverso una Commissione speciale, ad attingere risorse che non vengono accantonate e che vengono liberate. Parliamo di 100 milioni di euro. Se calcoliamo, 200 milioni di euro servono per far fronte al disavanzo annuale e 100 milioni di euro per gli accantonamenti, e ne potrei elencare altri, parlo di spese correnti, ma ci sono anche gli accantonamenti spese in conto capitale, e sono altri 40 milioni di euro, sono tutte risorse che potremmo utilizzare.
Quindi, lo sforzo da parte dell’Assessore, della Giunta e dell’intera Amministrazione regionale c’è, ma c’è bisogno di tempo perché se non abbiamo il tempo necessario i provvedimenti di riorganizzazione non potremo assolutamente metterli in campo. Pensiamo per esempio – badate, lo elenco così, a titolo conoscitivo da parte di tutti – al Fondo perdite società partecipate, che è pari a 1,9 milioni di euro. Qui ci sono due quote, 2018 e 2019, per le perdite della società Investimenti Spa, quindi è un’altra somma che si accantona nel risultato di amministrazione.
Il risultato di amministrazione è negativo per 13,546 miliardi di euro. Però, dobbiamo anche dire che non è questo un disavanzo di gestione completo. Mi piace definire il disavanzo tecnico del FAL per 13,305 miliardi, perché questo disavanzo è generato dall’evoluzione delle norme contabili che ha previsto in fase successiva, come avviene in Italia: ci ricordiamo dopo di rilevarlo e di accantonarlo all’interno del risultato di amministrazione: se non ricordo male, prima non veniva fatto in questa maniera.
Però, abbiamo invece un disavanzo di gestione, che è quello che dicevo prima, ancora da ammortizzare, di 241 milioni di euro, che proviene sempre da quel disavanzo gestionale, che è diverso dal tecnico.
Il tecnico è dovuto ai cambiamenti delle norme; il gestionale è dovuto ad eventi gestionali, quindi magari anche disattenzioni che sono accadute nel tempo. Quest’anno abbiamo dovuto applicare un avanzo vincolato di parte corrente di 72 milioni di euro e di parte in conto capitale di circa 50 milioni di euro.
Ma non è stato rilevato quest’anno un disavanzo… Sono andato a guardare i bilanci precedenti e i documenti di programmazione precedenti, dovuti al debito autorizzato e non contratto, perché la Corte dei conti ci ha invitato a non rilevarlo come disavanzo. Però, cosa dire? Abbiamo tante somme accantonate, inutilizzate, quindi io vedo positivamente questa riorganizzazione, anzi questo ci consentirà, lo dico con estrema onestà intellettuale perché abbiamo un disavanzo che dobbiamo coprire nel tempo, come vi ho detto, col DL 35 che quest’anno è stato sospeso e il prossimo anno rinizia il contatore delle risorse da prendere e accantonare, congelare per far fronte a questo impegno.
Guardavo il fondo rischi per contenzioso. Io in un intervento precedente ho detto che abbiamo un livello di contenzioso troppo elevato, tant’è che abbiamo accantonato 141 milioni di euro perché sono tutte, ovviamente… Anche il contenzioso si fa in base alla percentuale di rischio delle varie cause: ma 141 milioni di euro! In realtà ce ne sono altri 134 che non sono stati accantonati per la gestione sanitaria, che è un fondo di 534 milioni di euro.
Se andiamo a sommare 70 milioni lì, 30 milioni là, 134 milioni là, noi abbiamo più di mezzo milione, se non 1 miliardo di euro accantonati per far fronte a tutte quelle che sono le potenziali perdite, i potenziali rischi, i potenziali non incassi.
Quindi, ben venga questa riorganizzazione. Questa riorganizzazione sicuramente ha un impatto diretto e immediato, quello del risparmio sui costi di una gestione immediata sul personale. Sicuramente potrà avere un impatto molto positivo.
E poi non è vero che sono state trascurate una serie di azioni politiche importanti. Se andiamo a guardare le spese di investimento che vengono finanziate con risorse correnti, l’altra volta ne parlavo anche con il direttore, che equivalgono a 330 milioni di euro... Perché il margine corrente per l’investimento ‒ poi sono andato ad approfondire ‒ non poteva essere applicato totalmente, perché è dato dal differenziale della media dei valori del margine corrente di competenza al minore tra quello e quello di cassa. Quindi, si può utilizzare quello. Giustamente deve essere un margine corrente consolidato. Ecco perché si fa la media dei tre anni. Non è vero, perché comunque ci sono degli investimenti importanti che vengono destinati per le spese in conto capitale, per esempio per la tutela e la valorizzazione dei beni e delle attività culturali, per circa 20 milioni di euro; per la difesa del suolo, per 21 milioni di euro; per il recupero ambientale, per 19 milioni di euro. Sull’ambiente, sulla sostenibilità e la tutela ambientale, Assessore, sono destinati circa 66 milioni di euro. E così per il trasporto e il diritto alla mobilità, per lo sviluppo economico. Le nostre imprese hanno bisogno di sostegno dopo un periodo delicato, dopo anche tutta questa emergenza della guerra in Ucraina. Sono stati destinati circa 75 milioni di euro. All’agricoltura, un’altra missione importante, perché la nostra regione ha una vocazione anche agricola, non solo turistica, sono stati destinati ulteriori 25 milioni di euro.
Ho guardato anche, ma credo sia un’allocazione di risorse per quanto riguarda il mutuo del prossimo anno, per 150 milioni di euro... Ho visto che sono state allocate le risorse nelle varie missioni, ma credo che più che una scelta politica ora la andremo a fare quando andremo a stendere il nuovo bilancio di previsione 2023-2025. Lì è stata fatta tutta una serie di allocazioni importanti.
Per terminare, i vincoli di indebitamento. Ecco, noi formalmente possiamo stipulare un ammontare… Sono diventato cieco, quindi mi tocca prendere un attimo il fascicolo in mano.
L’ammontare disponibile per le nuove rate di ammortamento è pari a 174 milioni di euro, perché sono stati decurtati circa 495 milioni di euro per quelle che dovrebbero essere esenti.
A Novembre, però, si discute il rendiconto, il giudizio di parificazione, rendiconto 2022, e quindi anche lì c’è una diatriba con la Corte e ballano 5 miliardi di euro di mutui. Qualora dovessero – mi auguro che non sia così – darci torto vuol dire che noi abbiamo superato il plafond, abbiamo sballato, quindi abbiamo fatto bisboccia. Mi auguro che questo non accada.
È vero che le quote già sono coperte finanziariamente, ma non è detto che non possano esserci ulteriori sanzioni. Consideriamo che ad oggi paghiamo…
Speaker : PRESIDENTE.
Consigliere, si avvii a concludere.
Speaker : MITRANO (FI).
…tra quote interessi e quote capitali, circa 534 milioni di euro. Sicuramente la prossima manovra sarà una manovra politica perché sicuramente ci sbloccheranno – sono convinto, voglio essere ottimista – gli 80 milioni di euro. C’è tanto da fare sulla sicurezza. C’è tanto da fare anche sulla formazione e le politiche per il lavoro, perché sicuramente mi associo ai colleghi che hanno detto che in questo momento c’è necessità di un supporto alle famiglie disagiate, ai soggetti fragili, quindi saremo tutti convinti e sicuramente tutti saremo insieme con forza a tutelare le famiglie fragili, perché questi non sono discorsi di una parte dell’Aula consiliare o di un’altra parte.
Noi dobbiamo guardare con ottimismo e anche con concretezza al benessere dei nostri cittadini, al benessere del territorio. Dobbiamo, tutti insieme, al di là delle appartenenze, guardare alla crescita e allo sviluppo economico del territorio, ma non ci può essere sviluppo economico se non tuteliamo i nostri cittadini e le nostre fragilità. Grazie.
(Applausi)
Speaker : PRESIDENTE.
Evitiamo questi applausi, che non sono permessi in Aula. Manteniamo…
Consigliere Simeoni, faccia poco il buffone. Faccia meno il buffone.
Prego, Bertucci.
Speaker : BERTUCCI (FdI).
Grazie, Presidente.
In realtà io chiederò di intervenire sempre dopo il vicepresidente Mitrano, perché mi ha tolto molto lavoro, quindi sono contento. Ha già fatto l’analisi grammaticale del bilancio entrando in ogni singola posta delle missioni che compongono il bilancio. Al di là delle battute, il mio intervento sarà sicuramente più asciutto e meno tecnico. Intanto desidero ringraziare la Commissione e l’Ufficio di Presidenza, che ha collaborato ai lavori della Commissione stessa. Ci tengo perché, quando maggioranza e opposizione lavorano per cercare di far sì che il bilancio, che è sempre, come ha detto il collega Zuccalà, un documento tecnico che ha scelte politiche, sia condiviso, riesce sicuramente meglio il mestiere del Consigliere regionale che deve tutelare i cittadini e il territorio e far sì che le risorse che sono a disposizione di questo Ente arrivino sul territorio per riuscire a colmare quelle esigenze che ci sono, soprattutto, come diceva in finale di discorso il vicepresidente Mitrano, nell’ambito sociale. Mi pare del tutto evidente.
Voglio ringraziare gli Uffici e l’assessore Righini perché, dopo finalmente molto tempo, il 25 luglio abbiamo avuto la parifica. Sappiamo tutti, perché è già stato detto in Commissione, che aspettiamo la data del 20 settembre per avere, immaginiamo, l’altra parifica, quella del 2022, e inizieremo con la Commissione, attraverso un lavoro sicuramente più articolato, più importante e condiviso, e non mi dispiacerebbe se fosse anche concertato, la stesura del bilancio per i prossimi appuntamenti, una stesura del bilancio che possa iniziare a far vedere, con atti e fatti, quello che è il programma Rocca. E su questo ci confronteremo. Io sono sicuro che arriveranno momenti difficili, di critica, di confronto anche duro, acceso, ma che sarà in qualche modo costruttivo. Sappiate che c’è una forte disponibilità a far sì che ci sia un ascolto, così come abbiamo già dimostrato, con le parti sindacali, con le parti datoriali, con gli Enti locali, con il Terzo settore il più diffuso possibile. Non posso esimermi dal ricordare che, durante le audizioni, più di qualche sigla ha ringraziato questa Commissione tutta – ci tengo a ribadire, tutta – rispetto al fatto che non fossero mai stati invitati e che questa fosse la prima volta. Quindi, è un bilancio partecipato. Del resto, il capogruppo Ciarla ha detto che sta scadendo il tempo, che si accorcia dal 12 febbraio.
In realtà – gli diciamo – noi siamo qua dal 13 marzo, lo sa pure lui. Quindi, intanto ci riprendiamo un altro mese, che non deve e non vuole essere un alibi, ci mancherebbe altro. Stiamo andando avanti, e non possiamo non ricordare per l’ennesima volta, ma è giusto ricordarlo, che siamo entrati in quest’Aula e la Commissione Bilancio, seppure in una forma provvisoria, si è dovuta impegnare immediatamente per far sì che non lavorassimo per dodicesimi, in via provvisoria.
Quindi, abbiamo dimostrato una grande responsabilità, lo continuiamo a fare. Fatemelo dire, perché poi avremo la proposta di legge successiva, anche sui debiti fuori bilancio. Abbiamo dimostrato grande serietà anche sui debiti fuori bilancio che abbiamo trovato della passata amministrazione.
È una questione politica, di dignità, di rispetto, che in realtà doveva esser dei ruoli, e forse ci saremmo aspettati anche un voto differente da parte dell’opposizione. Ma tant’è.
Quindi, torneremo in quest’Aula, ma prima di questo torneremo sui lavori della Commissione per condividere finalmente il documento politico.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Bertucci. L’Assessore per la replica. Prego, Assessore, ne ha facoltà… Ah, scusi, Assessore, il capogruppo Sabatini.
Prego, Consigliere, scusi, non l’avevo vista. Prego.
Speaker : SABATINI (FdI).
Grazie, Presidente, grazie a tutti quanti i colleghi che sono intervenuti in quest’Aula in discussione generale. Un grazie al presidente Bertucci, della Commissione Bilancio e all’assessore Giancarlo Righini per aver portato e condiviso un documento che fa della chiarezza, veridicità e anche della trasparenza dell’azione amministrativa di questa Giunta le sue caratteristiche principali.
Questo fa parte di un processo iniziato – veniva ricordato pochissimo fa – già da marzo, in quella particolare conformazione della Commissione Bilancio, in quella particolare situazione in cui da esercizio provvisorio rischiavamo la gestione provvisoria e che si è mossa poi successivamente, anche con le variazioni di bilancio già presentate, approvate e licenziate dalla Commissione e da quest’Aula. Ritengo sempre che questo sia il modo migliore di poter procedere ed operare.
Diverse sono state le sollecitazioni di oggi. Non vedo presente nessuno del Movimento 5 Stelle… Ah okay, scusi, sono abituato a guardare da quella parte. In realtà, sono contento che sia proprio il collega, già presidente Novelli, ad essere presente in questo momento. Sono un po’ rammaricato, Presidente. Credo che fino a questo momento il Consiglio, l’Aula, anche nella sua articolazione delle Commissioni, si sia sempre confrontata in maniera civile e mai mettendo temi o questioni che riguardassero o rischiassero di riguardare gli aspetti personali, sia di chi fa politica... Anche se ciascuno di noi è consapevole del fatto che, essendo personaggio pubblico, come è scritto sui social, o comunque sia, persona esposta al giudizio e anche alla critica pubblica, poi possa essere oggetto di critiche, valutazioni, gossip e quant’altro. Questo dispiace a maggior ragione quando riguarda chi lavora, su cui difficilmente dovrebbe esserci un’aggressività tale da porre in evidenza questioni personali. Al di là dei ruoli avuti in passato, chi lavora credo che debba avere la dignità di poter lavorare serenamente, essendo giudicato per ciò che fa e per il contributo che dà, in questo caso, alla Pubblica amministrazione.
Nel dettaglio, ritengo oltremodo di cattivo gusto ciò che è avvenuto, perché si fa una fotografia di una persona in un momento particolare della sua vita. Credo che chi si occupa della comunicazione... Anzi, faccio anche una certa difficoltà a vederlo oggi come il giovane studente che protestava negli anni Settanta. Forse perché, essendo io del 1983, l’ho visto, conosciuto, vissuto e apprezzato con altri ruoli, altre caratteristiche. Dopo quarant’anni di carriera, peraltro intermezzata da esperienze importanti a livello istituzionale, una volta alla Camera, una volta al Senato, l’ho visto in Vigilanza Rai, l’ho visto direttore di testate importanti a livello nazionale, credo che la sua sia stata una caduta di stile. Spero che resti tale e che non ci sia un ulteriore appesantimento di un aspetto che, anzi, mi rendeva particolarmente orgoglioso di quest’Aula, per non essere mai entrata nel dettaglio e nello specifico nei mesi. Perché questa è una polemica partita mesi fa e che, per fortuna, non aveva ancora trovato dimora in quest’Aula. Oggi è successo. Ci tenevo a valorizzare il ruolo di chi collabora con questa Amministrazione, con questa Giunta, anche con questa maggioranza, ritenendo l’onorabilità e l’affidabilità istituzionale di queste professionalità in particolare innegabili, anche per i ruoli istituzionali precedentemente e recentemente ricoperti.
Altri esponenti del suo Gruppo hanno poi palesato, e in parte condividiamo, la preoccupazione per quello che potrebbe essere, in quest’estate, e anche subito dopo, perché poi sembra che l’estate, lo dico da ex Assessore ai servizi sociali, determinate tematiche scompaiano dai radar o siano meno emergenti e meno esplosive che in altri momenti.
È come quando dal medico di base ci vai a settembre o ci vai ad agosto, c’è sempre meno fila e non si capisce mai bene il motivo, però, effettivamente, è un dato di fatto che mi sento di condividere.
Posso, però, rasserenare il collega Zuccalà per quelle che sono le preoccupazioni che lui ha evidenziato, perché l’Assessorato alla inclusione sociale guidato dall’assessore Maselli è perfettamente in linea con quelle che sono le preoccupazioni che sono state espresse in quest’Aula e, anzi, ha già dato pronte risposte che riguardano, ad esempio, per l’annualità in corso e per la sola annualità in corso, oltre 33 milioni per quanto riguarda il Fondo sulle politiche sociali, il Fondo sulla non autosufficienza per 78 milioni di euro, il Fondo della povertà per 57.900.000 euro, i Piani di zona per ulteriori 30 milioni e buona parte di queste risorse, circa il 50 per cento, sono state già trasferite agli Enti locali, che poi hanno il compito di dare attuazione alle politiche regionali.
Quindi, sia che si tratti di trasferimenti dello Stato, sia che si tratti di risorse regionali, posso assicurare che il lavoro dell’assessore Maselli, concordato, in condivisione con l’Assessorato al bilancio, è assolutamente in linea e cosciente delle problematiche a cui è stato fatto cenno in precedenza.
Noi riteniamo che questa modalità e questa tempistica adottata in questi mesi, anche in virtù dell’assestamento di bilancio, sia una attività e una tempistica, come ho avuto anche modo di dire in Commissione, una tempistica e una modalità dettata dal senso di responsabilità. Quando e non appena gli aspetti economico-finanziari consentono di poter avere un confronto con il Consiglio, la maggioranza, la Giunta, l’Assessore non si sottrae dal confronto con il Consiglio.
In molti dei casi evidenziati in questi pochi mesi, altre maggioranze avrebbero potuto agire e hanno agito in passato in maniera differente. Ricordo con particolare affetto e grande stima l’operato dell’assessore Sartore, alla quale molti di noi sono legati anche veramente da un sentimento molto, molto positivo. Non sempre, però, anche nella precedente legislatura, si è seguita la stessa linea, che invece è una linea che oggi l’assessore Giancarlo Righini sta non solo rimarcando, ma anche molto implementando per quella che è una disponibilità, per la quale ci sentiamo di rivolgere un apprezzamento anche alla struttura, perché quello che sta accadendo in questi mesi è la fotografia di un’attività di grande disponibilità, di grande senso di responsabilità, di concretezza e capacità e, quindi, anche forza di condividere, cosa che negli ultimi anni non è mai stata così tanto all’ordine del giorno.
Ringrazio, e mi avvio alla conclusione, anche per gli interventi dei consiglieri, del presidente Tidei, del presidente Ciarla e del presidente Marotta, perché nella diversità di vedute e anche nella diversità di obiettivi è stata tracciata quella che è una linea di voler seguire, nel rispetto reciproco dei ruoli, quello che è un percorso di crescita che questa legislatura deve ancora, nel suo plenum del Consiglio regionale, dimostrare all’esterno di questa Regione.
Condivido, consigliera Tidei, che rispetto alle elaborazioni e alla produzione legislativa si possa fare di più, si possa fare di meglio. È anche nostro interesse, ve lo assicuriamo. Parlo a nome dei colleghi del Gruppo di Fratelli d’Italia, ma dell’intera maggioranza. Sono stati mesi complicati, non solo perché lo sono tutti i mesi di inizio legislatura. E pregherei i colleghi che sono stati solo parte dell’XI Legislatura di non considerare solo l’XI Legislatura perché veniva un po’ come un treno in corsa, a bassa velocità, ma comunque in corsa rispetto al primo Zingaretti. Questa è una legislatura che intende, per quella che è la sua connotazione politica, a seguito delle elezioni e del libero esercizio del voto degli elettori, dare dei cambi di passo, e per dare dei cambi di passo è anche necessario poter immaginare e dare poi attuazione a quel cambio di visione politica che noi chiaramente non abbiamo apprezzato precedentemente. Questo presuppone che ci siano dei tempi da rispettare.
Noi siamo, in realtà, soddisfatti per quello che fino a questo momento questa maggioranza e questa Giunta sono già riuscite a fare e per quanto ci riguarda questo, come ben sapete e come è già stato detto anche in Commissione, è solo l’ulteriore tassello. Quindi, se qualcuno vuole utilizzare l’assestamento più tecnico che politico per andare a fare la fotografia della Giunta Rocca del primo anno di legislatura può farlo, è libero di farlo. La comunicazione consente di dire tutto e il contrario di tutto. Per noi, invece, rappresenta soltanto l’ulteriore tassello di un percorso certamente complesso, ma che per il momento ci vede soddisfatti. Quindi, anche per questo ci sentiamo di dare il nostro supporto anche a quelli che saranno i lavori della giornata di domani per quanto riguarda l’esame dell’articolato e le votazioni finali.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, consigliere Sabatini.
Prego, Assessore, per la replica finale.
Speaker : RIGHINI, Assessore.
Grazie, Presidente, grazie a tutti i Consiglieri che sono intervenuti, per il contributo dato alla discussione e anche per qualche inesattezza che magari nel mio intervento avrò modo anche di chiarire.
Ci sono delle considerazioni infatti che meritano un chiarimento, anche per non far passare un’informazione diametralmente opposta alla realtà. Io credo che comunque in una parte del dibattito mi sembrava di essere stato proiettato nel futuro, pensavo di essere nella discussione sulla legge di stabilità e il bilancio per il 2024.
Sentivo una serie di interventi, anche accalorati, in cui si invitava a stanziare risorse, a porre il tema dei problemi sociali, a cui ovviamente questa Amministrazione dedicherà tempo, risorse e attenzione.
In realtà, stiamo esaminando un provvedimento completamente diverso. Io vi invito, l’ho già fatto e magari cercherò anche di redigere con il contributo della Direzione bilancio, che ringrazio per lo straordinario lavoro compiuto anche in questi giorni, una sintesi da un Bignami dei giudizi che la Corte dei conti dà della nostra situazione economico-finanziaria. Credo infatti che questo possa aiutare ognuno di noi a comprendere esattamente lo stato dell’arte, e soprattutto fa comprendere come in questo assestamento non si poteva fare assolutamente nulla di diverso rispetto a quello che abbiamo fatto.
Insomma: molti di voi vengono da una lunga esperienza all’interno di questo Consiglio regionale, o comunque da una lunga esperienza amministrativa negli enti locali. Credo allora di dover ricordare che l’assestamento di bilancio ci sono due modi per farlo: o si devono allocare nuove risorse, nuove entrate che sono arrivate all’ente; oppure, si definanzia qualcosa a favore di qualcos’altro.
Noi non potevamo fare nessuna di queste due cose: primo, perché le nuove entrate arriveranno tra qualche mese; confidavamo di poter utilizzare gli 88 milioni di euro a cui faceva riferimento il presidente Mitrano; o comunque, di utilizzare risorse che accerteremo nei prossimi mesi, ed è il motivo per cui abbiamo rinviato anche buona parte di discussione.
Anche sull’ipotesi di fare una nuova variazione di bilancio all’interno delle opposizioni c’è stata posizione diversa: c’è chi come il consigliere Novelli invitava ad evitare di farlo, mentre è venuta una richiesta diametralmente opposta da parte della consigliera Tidei, penso anche sia una posizione univoca per l’intervento di numerosi Consiglieri del PD, che, invece, invitavano a fare comunque una variazione di bilancio, se ci sono risorse che consentono di farla. Questi sono i modi che si hanno per fare un assestamento di bilancio.
Nuove entrate non ce ne sono state. L’altra era tagliare qualcosa a favore di qualcos’altro. E non abbiamo potuto fare neanche quello, perché noi siamo rimasti ancora ai 218 milioni di euro di tagli effettuati in maniera ordinata, senza dare un’impronta politica a quella decisione, riducendo le risorse percentualmente, là dove è stato possibile farlo, cercando di non arrecare pregiudizio a leggi o a capitoli di spesa. Qualcosa abbiamo iniziato a rifinanziarlo con le due variazioni di bilancio. Qualcosa lo faremo in maniera ancora più consistente nel mese di settembre.
Il vero dibattito, però, e io non vedo l’ora di confrontarmi con le opposizioni, ma anche con la maggioranza rispetto ai temi che verranno posti, lo avremo nei prossimi mesi. Guardate, anche la notizia della parifica per il 2022 alla fine del mese di settembre è una bella notizia per il dibattito assembleare, perché in passato la parifica arrivava alla fine del mese di novembre e noi, nei giorni compresi tra i primi di dicembre e il 23 dicembre, con in mezzo alcune festività e comunque con le vacanze natalizie che si avvicinavano, avevamo sempre pochissimo tempo da dedicare alla discussione, al dibattito, all’approfondimento. Noi questa volta avremo questa opportunità. Avremo i mesi di ottobre, novembre e dicembre per discutere seriamente nel merito i provvedimenti dell’Amministrazione, per discutere il Documento di programmazione economico-finanziaria dell’Ente, per discutere il rendiconto di gestione, che arriverà, ovviamente, in Aula all’esito del giudizio di parifica del 2022, per redigere la legge di stabilità e la legge di bilancio. Lì ci confronteremo sulle misure.
Io non capisco questa continua polemica rispetto a questi provvedimenti: “Sono politici, non sono tecnici, le scelte politiche che avete effettuato”. Non ce ne sono. E se le avessimo fatte le avremmo rivendicate. Siamo stati corretti. La programmazione dell’Ente deve essere una programmazione che si deve fondare su certezze. Noi, non avendo certezze, non abbiamo fatto alcun elemento di valutazione discrezionale. Abbiamo continuato a gestire nell’ordinarietà, esattamente come abbiamo fatto in occasione dell’approvazione della legge di bilancio al 30 marzo scorso, del 2023. E così continuerò ad operare e continuerà ad operare tutta l’Amministrazione, a partire dal presidente Rocca, con serietà.
Non ci siamo mai sottratti a nessun confronto. Anche sul tema di questo assestamento, noi abbiamo annunciato delle misure. Non ricordo di aver avuto la postura dello sceriffo che butta lì emendamenti imponendoli alla Commissione.
Li ho annunciati in occasione della seduta di Commissione e li ho trasmessi con largo anticipo alle 9 di lunedì mattina a tutti i Capigruppo di opposizione, informandoli di quello che era il contenuto letterale dell’emendamento, che è identico a quello che è stato depositato in maniera ordinaria, senza ricorrere, come accadeva in passato, a maxiemendamenti anche di 120 commi calati la notte, quindi confrontandoci nel merito e dandovi la possibilità di leggerli con qualche giorno di anticipo rispetto alla discussione in Aula, cosa che accadrà domani.
Non ricordo di aver avuto questo atteggiamento da sceriffo nel deposito degli emendamenti. Noi li abbiamo annunciati, vi abbiamo spiegato le ragioni che ci hanno portato alla presentazione degli emendamenti che sono propedeutici esclusivamente alla necessità, alla volontà e credo anche legittima, legittimamente, di procedere a una riorganizzazione delle Direzioni regionali che ridurremo in numero consistente.
Io ricordo i colleghi del Movimento 5 Stelle quando rimproveravano a Nicola Zingaretti il proliferare di dirigenti di Direzioni regionali, di dirigenti, i ricorsi dei colleghi del Movimento 5 Stelle al TAR perché si era superato e violato il limite del 10 per cento dei dirigenti esterni rispetto alla dotazione di interni. Io le ricordo tutte queste cose. Oggi mi viene da ridere quando sento l’intervento di chi dice “per tagliare qualcosina, in realtà volete eliminare le due Agenzie per finalità esclusivamente politiche. Assolutamente no. Contemperiamo l’esigenza vera di riduzione da ventiquattro Direzioni regionali, che non ha nessuna Regione d’Italia, Regioni di analoghe dimensioni o, in alcuni casi, anche più grandi di noi hanno un numero consistentemente inferiore a quello che aveva il Lazio, e le vogliamo riportare nell’alveo di un numero accettabile, nel numero di sedici Direzioni regionali, e sopprimiamo due Agenzie regionali su cui vi siete affannati a cercare di spiegare che sono un modo più snello e più agevole per gestire la Protezione civile e alcune funzioni in materia di lavoro.
Guardate che il MEF ha rilevato in più di un’occasione che le Agenzie regionali del Lazio agivano, sia la Protezione civile che la Lavoro, in maniera illegittima, perché non sono mai state dotate di autonomia organizzativa e contabile.
L’assenza di questi due presupposti avrebbe determinato, paradossalmente, che ogni decisione dell’Agenzia avreste dovuto ottenerla tramite delibera di Giunta. Alla faccia della snellezza!
Quindi, non accade nulla di catastrofico. Semplicemente vengono riassorbite dalle Direzioni. Quindi, non cambierà nulla in termini di snellezza o di velocità, si consegue un risparmio importante e nessuno perde il posto di lavoro, collega Zuccalà. Se si deve arrivare a spiegare questa roba, veramente cascano le braccia. Sì, cascano a noi, che dobbiamo spiegare che nessuno perderà il posto di lavoro, perché le Agenzie vengono riassorbite dalle Direzioni regionali. Dei due vertici delle Agenzie lo perderà uno solo, perché l’altro è un dirigente regionale. Quindi, non accade nulla di catastrofico.
Consentitemi di dire che, se vogliamo insegnare al presidente Rocca come si gestiscono le emergenze, io credo che ognuno di noi farebbe più bella figura a tacere, perché la Direzione Protezione civile verrà sommata al NUE (numero unico delle emergenze) e sarà una Direzione che verrà assegnata direttamente alle competenze del presidente Rocca, che ha gestito qualche emergenza nel mondo e credo che pochi possano avere più titolo di lui a parlarne.
L’altra è l’Agenzia per il lavoro, che ritornerà ad assolvere funzioni all’interno della Direzione cui ha afferito sempre. Peraltro, è un’Agenzia di recentissima costituzione, che non mi sembra abbia rivoluzionato il mondo del lavoro nella nostra regione.
Poi ci sono piccole modifiche alla legge n. 6, che è la legge che disciplina il funzionamento del personale e dei servizi nella nostra Regione.
Emendamenti depositati, annunciati, spiegati, consegnati prima del deposito in Aula, su cui anche la discussione, francamente, mi sfugge, non riesco a comprendere il significato. A meno che non dobbiate difendere i due vertici delle due Agenzie, perché un altro motivo plausibile non esiste. Comunque, le finalità sono esclusivamente riorganizzative.
Infine, consentitemi un’ultima considerazione, perché qualcuno lamentava la scarsezza di attività legislativa in Aula e in Commissione. Guardate, nella precedente legislatura, quella del 2022, sono stati approvati in quest’Aula nove leggi. Nove! Quando noi domani approveremo questi due provvedimenti di legge, una legge sarà la n. 9 e l’altra sarà la n. 10, per un’Amministrazione che si è insediata a marzo e che nel mese di agosto supera già il numero di leggi precedentemente approvate nella precedente legislatura. E credo che molte altre ne avremo da approvare, perché avremo un’attività molto intensa nei prossimi mesi.
Credo che dimostri anche una discreta attività legislativa. Peraltro, è un’amministrazione che si è appena insediata, che ha bisogno di correggere molte cose, che è ancora ingessata per i motivi che vi ho rappresentato. Fino alla parifica del 2022, noi non impegneremo risorse, perché la programmazione della spesa va fatta quando noi avremo certezza rispetto alle somme che dovremo accantonare rispetto ai rilievi della Corte dei conti, e anche in questo caso le somme vanno da 0 a qualche milione, anche per il 2022. Mi rivolgo ai consiglieri del Movimento 5 Stelle, che rappresentavano questo dato in maniera anche un po’ beffarda. Dicevano: 200, 700; no, da 0 a 1 milione…Sì, consigliere Novelli. Succederà nuovamente, pensi un po’.
Anche a settembre del 2022, noi andremo quel giorno e potremo tornare con 0 risorse da accantonare in bilancio, come potremmo arrivare anche a più di 1 milione di euro, pensi un po’.
Però qui c’è un problema che era all’inizio del mio intervento: le consiglio di leggere cosa scrive la Corte, prima di venire a insinuare che si va lì quasi per gioco, a scherzare e a chiacchierare, ad avere una conversazione amabile con il Collegio della Sezione di controllo della Regione Lazio, perché la situazione continua ad essere una situazione complicata. Speriamo di portare a casa il risultato.
In parallelo, stiamo ponendo in essere un’attività importante nel reperimento di nuove risorse, anche
con una diversa postura della Regione Lazio nella Conferenza Stato-Regioni, e ce n’è stato un brillante esempio qualche giorno fa, quando insieme al collega Maselli, sul Piano di riparto dei fondi del Sistema sanitario regionale per il 2023, siamo riusciti a portare a casa in un pomeriggio 52 milioni di euro in più, perché semplicemente quando le cose si contestano e sono palesemente in danno di una regione, noi abbiamo detto no e non avremmo consentito il riparto della premialità di 644 milioni tra Regioni perché l’accordo che era stato fatto in passato era palesemente in danno della nostra Regione.
Guardate, la questione non è perché fosse del 2022, perché il Lazio era assente e perché volevamo addebitare politicamente quel brutto risultato alla precedente amministrazione. Io, su mandato del presidente Rocca, l’ho fatto qualche minuto prima di entrare in quest’Aula. Sul riparto del FSC ci sono delle cose che non ci piacevano, le abbiamo contestate e verranno corrette.
Questo è il modo con cui si fa Governo, con cui si contesta quando qualcosa non piace. Indipendentemente dal colore politico del Governo nazionale, indipendentemente da chi c’era prima e chi c’è oggi. Lo si deve fare nell’interesse dell’Ente Regione Lazio e nell’interesse dei cittadini.
La stessa cosa la stiamo contestando sul Piano di riparto del Fondo per i trasporti, un altro fondo palesemente in danno della Regione Lazio. Mi chiedo in questi dieci anni che cosa sia stato fatto, perché sono tutte questioni che si trascinano già da qualche tempo.
Questo è il nuovo corso della Regione Lazio. C’è un’Amministrazione che pone le questioni con serietà, che programma quando ci sono risorse, senza raccontare favole, che cerca in tutti i modi di portare a casa i migliori risultati possibili nella trattativa, con chiunque sia, dal Governo, qualificando anche la spesa regionale, gli inviti alle direzioni che rivolgiamo quotidianamente di utilizzare preventivamente risorse di provenienza non regionale, quindi l’utilizzo dei Fondi comunitari, e poi utilizzare le risorse regionali, cercando di qualificare la spesa; quando presentiamo proposte di legge, che le relazioni tecniche spieghino perché si decide di investire risorse in quel settore. Perché anche questo è stato oggetto di contestazione da parte della Corte dei conti. Quando in una legge di spesa di notte si depositano 120 commi su 120 materie diverse, poi qualcuno ci chiama a spiegare perché abbiamo utilizzato le risorse senza neanche una riga di relazione tecnica rispetto alla spesa che si è deciso di fare.
Queste cose non accadranno in questa legislatura. Questo è il mandato che ho ricevuto dal presidente Rocca e questo accadrà finché io sarò l’Assessore al bilancio. Non si spendono risorse che non siano state dettagliatamente motivate, di cui i Consiglieri regionali e anche i cittadini comprendano esattamente il significato e il motivo per cui vengono spese.
Credo che questi siano tutti risultati importanti, che io vorrei, anzi noi vorremmo portare a casa insieme a tutto il Consiglio regionale. Nessuno degli Assessori e tantomeno io ci siamo mai sottratti al confronto nelle Commissioni, e lo continueremo a fare. Verremo in Commissione a spiegare ogni atto, verremo a condividerne il contenuto, verremo a decidere, insieme al Consiglio regionale, che è l’Assemblea legislativa, quindi l’unico organo deputato ad approvare le leggi, come allocare le risorse e quali priorità individuare. Esiste anche un tema di priorità in una stagione di Governo. Non è che si decide di poter fare tutto. Le nostre condizioni di bilancio non lo consentono. Dovremo individuare delle priorità, lì investire le risorse e cercare di portare a casa dei risultati.
Credo che l’attività che è stata messa in piedi, quella che abbiamo avviato, sia improntata alla serietà. Credo che questo potrà portare risultati importanti.
Dopo queste due approvazioni, attenderemo fiduciosi il giudizio di parifica del 2022 da parte della Corte dei conti e dal primo giorno di ottobre lavoreremo innanzitutto per provare a sistemare qualche guasto del 2023 provocato dal taglio drammatico dei 218 milioni di euro del marzo del 2023 e poi soprattutto lavoreremo alla programmazione del 2024, decidendo prima in Commissione, e voglio ringraziare anche il presidente Bertucci per il lavoro importante e condiviso che fa in Commissione Bilancio, e poi all’interno dell’Aula sulla legge di stabilità e la legge di bilancio.
Nessuno più di noi ha voglia di poter finalmente iniziare l’attività improntata alle linee di governo su cui i cittadini ci hanno votato e che non vediamo l’ora di attivare e di avviare. Purtroppo fino a oggi non abbiamo potuto farlo. Avremmo tanto voluto iniziare già in assestamento. Non è stato possibile. Attenderemo l’estate e dal mese di ottobre, finalmente, potremo dare il via all’Amministrazione Rocca.
Grazie.
Speaker : PRESIDENTE.
Grazie, Assessore.
Chiudiamo i lavori della seduta odierna. L’Aula è convocata per domani alle ore 11.