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Speaker : spk1
Allora, buongiorno, a tutte e tutti.
Iniziamo, quindi vi chiedo di prendere posto.
Grazie ovviamente di essere qui così numerosi.
Lo sapete, sono giorni complicati per la nostra Regione e quindi in premessa una braccio davvero doveroso alle popolazioni che sono coinvolte dall'alluvione.
E molti sindaci e associazioni del terzo settore, associazioni di categoria si erano iscritti a questo convegno, non saranno con noi oggi, per ovvi motivi e a loro e ai nostri concittadini va la nostra.
Vicinanza devo dire che,
Io sono stata indecisa fino all'ultimo se confermare o meno questo evento, ma penso che l'argomento di cui trattiamo oggi sia strettamente connesso.
Anche a quello che è successo gli stravolgimenti climatici, di cui anche la politica si deve fare carico di contrastare.
E quando parliamo di comunità energetiche e di produzione di energia da fonti rinnovabili, parliamo certamente di tante cose, ma parliamo anche di come rendere resilienti i nostri territori lavorando come comunità e non come singoli cittadini, e questo è il valore aggiunto di questo strumento che sono appunto le comunità energetiche rinnovabili.
Allora io ho voluto.
Creare questo evento perché domani sarà un anno esatto dall'approvazione della legge regionale sulle comunità energetiche, la 5 del 2022, di cui sono stata relatrice e volevo fare il punto.
Non tanto su che cosa sono le CER o sulla legislazione che come sapete molto bene diciamo è piuttosto ferma da questo punto di vista siamo tutti in attesa di questi benedetti decreti.
Attuativi, anche se penso che qualcosa dietro le quinte si stia muovendo.
Ma mi interessava porre l'attenzione su quello che sta venendo avanti sui territori.
E anche grazie alle iniziative messe in campo dalla Regione che vengono sia dalla legge sulla partecipazione che dalla legge, appunto, 5, che è quella specifica appunto sulle comunità energetiche, quindi voleva essere questo vuole essere un momento, sicuramente per fare il punto della situazione, per.
Fare rete e vuole essere anche un momento di confronto sia, tra di voi, ma anche.
Tra attori diversi, lo vedete molto bene anche dai nostri ospiti,
Che ringrazio che vi presenterò, che.
Stanno immaginando e progettando proprio la costituzione di comunità energetiche attraverso anche percorsi diversi tra di loro, e penso che possano anche essere da esempio per tante altre realtà che vorrebbero avvicinarsi a questo nuovo modo di produrre e condividere energia ma che e non sanno come fare.
Quindi adesso vi dirò brevemente come è strutturato il convegno di questa mattina, poi metteremo a disposizione sia il video della mattinata che le slide, perché se lei vorrà lasciare.
E avremo un momento, diciamo di interventi istituzionali con noi abbiamo l'assessore Calvano che assessore al bilancio, al patrimonio e alla partecipazione, quindi ha avuto un ruolo.
Anche importante. Abbiamo collaborato sulla legge sui processi partecipati inserendo anche il tema delle comunità energetiche all'interno della legge, andando alla propria modificare, ci sarà interverrà anche Alessandro Rossi, con cui abbiamo collaborato e referente energia, ambiente di anzi Emilia Romagna. Poi ci sarà la parte dell'esperienza sui territori, quindi daremo voce ai Comuni e quindi c'è con noi il Comune di Budrio nella persona di Di Stefano, pensi che Assessore alle politiche ambientali ed energetiche che ci parlerà del progetto partecipato. Energie di comunità doveva essere con noi la Sindaca. Deborah Badiali, ma.
Per motivi che comprenderete oggi non può essere qui, però e voglio ringraziare appunto l'Amministrazione comunale che nonostante, come dire un momento complicato, non ha voluto rinunciare oggi.
A partecipare di questo. Li ringrazio davvero per Los, sia per lo sforzo che stanno compiendo per quanto riguarda l'alluvione, e sia appunto per essere qui con noi. Oggi.
C'è anche il Comune di Novi di Modena con il Sindaco e ricco di A.t.c, altro vincitore del bando sulla partecipazione. Con il progetto accendiamo le idee energie per la comunità, dopodiché faremo una pausa di 10 minuti, che sarà un momento.
Anche per voi. Insomma per confrontare per.
E per chiacchierare un po' e per scambiarvi idee e opinioni. Dopodiché.
Passeremo la parola alle esperienze che sono state sostenute. Invece, con il bando che andava finanziaria della Regione, che andava a finanziare gli studi di fattibilità, che doveva essere di 2 milioni e dovrà Masino, sarà molto più consistente perché sono arrivate davvero tante domande e c'è la volontà da parte della Regione di finanziare tutti i progetti.
Che saranno ritenuti ammissibili e quindi interverranno. Don Stefano Zangarini che parroco della parrocchia del Corpus Domini di Bologna e l'ingegnere Marco Malagoli, che sono rappresentanti del tavolo diocesano per la custodia del creato di Bologna e, come sapete, gli enti religiosi possono concorrere alla costituzione delle Comunità energetiche. E poi è ci sarà. Marco Chittolini e l'associazione. I Care, che è un'associazione di cittadini promotori del progetto di Puianello Albinea in provincia di Reggio Emilia.
Con l'obiettivo di aggregare famiglie e non so se è ancora quella la mission, cioè di devolvere poi.
I proventi a progetti di solidarietà.
Infine e qui e quindi vi chiedo di rimanere fino alla fine interverrà la dottoressa Romano, che è dirigente responsabile. Area energia ed economia verde della Regione Emilia Romagna.
Appunto interverrà a fine scaletta con alcune considerazioni finali, portando dal punto di vista anche dell'Assessorato. Oggi, purtroppo, l'assessore Colla avrebbe voluto esserci, ma non può perché ha degli impegni istituzionali pregressi e spero che ci venga a portare anche qualche anche qualche novità.
Quindi io di nuovo vi ringrazio ancora tutti, siete tanti, siete.
Tanti soggetti diversi, so che ci sono amministratori pubblici, associazioni varie e anche associazioni di categoria, e spero che possa essere un momento di condivisione, diciamo, utile e costruttivo, quindi a questo punto io.
Speaker : spk2
Passerei la parola all'assessore Calvano. colui, come vi dicevo, abbiamo lavorato per introdurre anche una modifica di legge, è proprio la legge sulla partecipazione, introducendo il tema del della transizione ecologica e prevedendo delle premialità proprio per chi intende ho inteso.
Intraprendere percorsi partecipati aventi ad oggetto le comunità energetiche e devo dire che è stata una novità particolarmente apprezzata perché la risposta è stata sicuramente buona di questo voglio ringraziare sia gli uffici della Giunta, ma anche la dottoressa Mengozzi, che ha seguito questi aspetti per la parte dell'Assemblea legislativa. Il bando.
Ormai è chiuso, so che stanno lavorando al nuovo, quindi sentitevi, come dire, liberi di chiedere all'assessore Calvano eventualmente di di riproporla nelle stesse modalità,
E in più c'è anche un impegno sempre da parte della Regione. Per.
Costituire una comunità energetica insieme alla all'Ente fieristico. Ma ma di questo vi parlerà l'Assessore, prego, assessore, Calvano e grazie ancora.
Speaker : spk1
Grazie mille Silvia.
Per aver organizzato questo momento e per l'attenzione che, anche nell'attività istituzionale che sta portando avanti,
Stai dimostrando con i fatti in questi in questi anni.
È ovvio che siamo ovviamente in una fase non semplice per l'Emilia Romagna, lo diceva molto bene la.
Presidente, consigliera, Piccinini.
Il dramma che stanno vivendo e che sta vivendo una parte della popolazione emiliano romagnolo, è.
Enorme.
Ne abbiamo potuto toccare con mano gli effetti anche ieri, insieme alla Presidente della Commissione Europea Ursula von della frode von der Leyen.
Che ha voluto testimoniare la vicinanza dell'Unione europea nei confronti della popolazione emiliano-romagnola colpita dalle alluvioni, è stato per noi un momento importante,
E per ricordare di nuovo, purtroppo, le vittime che ci sono state di questa tremenda alluvione e anche per.
Tenere alta l'attenzione su ciò che è successo e sui danni enormi che ha ricevuto la comunità emiliano-romagnola, da un fatto che da un evento che ha dimensioni che non si erano mai viste.
Nella nostra, nella nostra realtà, probabilmente nel nel Paese più in generale, perché quando si parla di precipitazioni per 500 millimetri in poco tempo, capite bene che gli effetti rischiano di essere purtroppo quelli che abbiamo quelli che abbiamo visto.
Speaker : spk3
Questo ci spinge.
Speaker : spk1
Ulteriormente a.
Proseguire il percorso che abbiamo cominciato in questa legislatura e.
Speaker : spk3
Di cui.
Speaker : spk1
Le cose di cui discute di cui discuteremo.
Speaker : spk3
Oggi.
Speaker : spk1
Fanno assolutamente parte che a quegli impegni che abbiamo preso come Regione Emilia Romagna su tutto il tema della transizione.
Energetica e ambientale,
Speaker : spk3
Lo abbiamo fatto immediatamente.
Speaker : spk1
All'inizio della legislatura. Non lo abbiamo fatto da soli come Regione Emilia Romagna che abbiamo.
Speaker : spk3
Tenuto a farlo insieme a tutta la comunità.
Speaker : spk1
Emiliano-romagnola.
Speaker : spk3
Quella riunita intorno al Patto per il lavoro.
Speaker : spk1
E per il clima, dove.
Speaker : spk3
I diversi rappresentanti.
Speaker : spk1
Delle.
Categorie economiche i rappresentanti sindacali, quindi le imprese, i lavoratori,
I Comuni, le.
Speaker : spk3
Province e tutto il sistema dell'università e il terzo settore hanno condiviso.
Speaker : spk1
Una strategia da portare avanti in questi.
Speaker : spk3
In questi anni. dentro questa strategia c'è appunto come caposaldo il tema della.
Speaker : spk1
Transizione energetica e ed ambientale.
Speaker : spk3
Con gli obiettivi alti sfidanti.
Ai quali bisogna assolutamente puntare, che sono quello della neutralità carbonica al 2050.
Speaker : spk1
Del 100%.
Speaker : spk3
Di rinnovabili.
Speaker : spk1
Al 2000.
Speaker : spk3
Al 2035 ed è evidente che una sfida di queste dimensioni non la vince uno da solo. È una sfida che siamo in grado di vincere sì, se e solo se c'è un sistema che nel suo insieme va in quella direzione.
Ed ecco il senso del Patto per il lavoro e per il clima e del fatto che questo sia diventato un obiettivo del Patto per il lavoro e per il clima, perché è evidente che la Regione deve fare la sua parte. I Comuni devono fare la loro parte e gli altri enti locali devono fare la loro parte. Il pezzo del terzo settore e e le imprese,
Speaker : spk1
Dall'altra parte, devono fare tutti la loro, la loro parte, dentro una strategia, una strategia condivisa, e.
Questo ci ha portato, ovviamente a come dire a darci anche degli strumenti come Regione per andare in quella direzione, volendoci concentrare su quelli che hanno che sono coerenti con la giornata di oggi, che è quello delle Comunità energetiche,
Ci eravamo impegnati a fare una legge, la legge è arrivata,
È una legge importante, forse una delle prime esperienze, credo in.
In Italia, che dà il senso di come questo obiettivo debba stare dentro le strategie dell'Emilia,
Dell'Emilia Romagna. Lo abbiamo inserito anche dentro quelli che sono i cosiddetti processi di partecipazione delle comunità delle comunità locali. Su questo ne ho la delega diretta che abbiam tenuto a far sì che dentro i processi partecipativi, cioè quelli finalizzati a creare consapevolezza dentro la cittadinanza e, al contempo, progettare, insieme alla cittadinanza.
Dentro quei progetti, ci potesse essere il lavoro sulle comunità energetiche e devo dire che c'è stato un ritorno importante perché oltre un terzo dei progetti sulla partecipazione che abbiamo finanziato è andato nella direzione di sostenere processi partecipativi finalizzati alla con alla divulgazione della pratica delle comunità energetiche, anche alla loro e alla loro implementazione. Ma poi lo abbiamo inserito in maniera strutturale dentro quella che è la programmazione europea, nel momento in cui abbiamo scritto il Documento Strategico regionale e poi i piani,
I piani operativi.
Il tema delle comunità energetiche è diventato uno di quei gli elementi su cui investire una parte importante delle nostre risorse europee.
Ed alienato. Il bando che molti di voi conoscono, a cui molti di voi avranno certamente partecipato e che.
Ha l'obiettivo di far sì che il più possibile si possa diffondere la pratica. La costituzione delle comunità energetiche in Emilia Romagna, il fatto che ci siano arrivate 141 domande, credo che sia molto significativo di quanto il tema oggi stia entrando dentro.
La comunità emiliano-romagnola e quanto la comunità emiliano-romagnola voglia provare a trasformare questo obiettivo in atti.
In atti concreti e noi, come Regione dobbiamo necessariamente accompagnare questo percorso con normative si diceva prima, ma al contempo anche con risorse. Questo compete anche un po' all'assessore al bilancio. Siccome la Piccinini lo sa, generalmente mi coinvolgermi.
Emi emivita, però è giusto che sia così, quindi, se eravamo partiti con un primo stanziamento, se c'è bisogno di allargarlo, si farà in modo e maniera di allargarlo per far sì che quelle progettazioni di qualità che sono venute avanti possano trasformarsi in fatti concreti. Però va fatto uno sforzo in più.
Il segnale che stiamo provando a fare arrivare dall'Emilia Romagna anche al Governo e che il tema delle comunità energetiche entri dentro la strategia nazionale di transizione energetica.
Nel nei confronti che abbiamo avuto ad oggi, anche con il Ministro Fitto, che si sta occupando del programma repowering, più abbiamo chiesto che il tema delle comunità energetiche trovi spazio anche dentro quelle linee di finanziamento che saranno linee di finanziamento importanti. C'è già uno stanziamento ad hoc fatto dall'Unione europea. Si aggiunge il fatto di una contribuzione dei programmi.
Europei regionali di della, con i cosiddetti fondi di coesione e anche una.
Una parte di PNRR potrebbe essere riallocato ai fini del Repower. Io e allora lì dentro ci deve stare il finanziamento e la promozione delle comunità energetiche. Confido che dentro quel quel programma che il Governo dovrà presentare, se non vado errato, entro il 31 agosto hanno chiesto una proroga rispetto alla scadenza.
Precedente. Confido che dentro quel che dentro quel programma siano sia contenuto in maniera esplicita il tema delle comunità delle Comunità energetiche, perché.
È anche un modo per far sì che al pro ha la grande trasformazione che deve avvenire, che vogliamo che avvenga siano i per primi cittadini ad esserne protagonisti,
Perché la Comunità energetiche, anche questo far sì che i cicli singoli cittadini, le imprese, possono essere protagoniste nel percorso di transizione energetica, possono essere fautori di quella ricerca di autonomia energetica che il tema del conflitto,
In Ucraina ha reso ancor più ha reso ancor più palese,
Ma non c'è solo un tema di autonomia, che è un tema ovviamente soprattutto di transizione di transizione ambientale, ed ecco perché anche la Regione,
Lo dico da assessore responsabile di questo deve essere nelle condizioni di.
Trasformare le parole che magari l'Assessore al Bilancio viene raccontare una bella platea come questa, in fatti concreti,
Ed ecco perché.
Abbiamo avviato il percorso, lo stiamo implementando a tappe forzate, nel senso che vogliamo arrivare all'obiettivo nel 2000, nel 2024, di realizzare anche come Regione Emilia Romagna una comunità energetica, noi siamo dentro un quartiere, si chiama Fiera District fa riferimento ad una determinata cabina primaria nell'ambito di quella cabina primaria noi vorremmo costituire appunto una comunità energetica, abbiamo chiesto tutti i soggetti.
Che sono qua quelli, diciamo così, più grandi, se sono interessati, ci ha aperto un dialogo con loro, ma soprattutto ci sarà una sorta di preadesione che apriremo, perché vogliamo aprire a tutti coloro che fan sono afferenti a quella cabina primaria di riferimento per poi in futuro magari allargarlo ad altre cabine primaria, tenendo conto anche delle cose che emergeranno in una normativa che auspichiamo in fretta emerga, e si completi, perché altrimenti rischiamo tutti noi di progettare, ma senza avere alcuni elementi centrali in quella progettazione,
Perché quella progettazione ci deve dare il senso, ovviamente, di quanto risparmiamo dal punto di vista economico e di quale può essere il ritorno che dal punto di vista economico, anche noi, come Regione, lo facciamo in questo senso e ne avremo un beneficio della Comunità energetica che vogliamo che vogliamo fare.
Però non possiamo ragionare solo in quella logica lì.
Perché quello che sta succedendo ormai da un po' di anni ci dice che l'obiettivo non può essere solo di carattere economico, l'obiettivo di un percorso come questo deve essere un obiettivo finalizzato al tema della neutralità carbonica e sapere che quello deve essere innanzitutto il nostro, il nostro obiettivo, tant'è vero che l'operazione che pensiamo di fare in Regione Emilia Romagna come la Comunità energetica regionale punta a cui vedo il direttore Frieri.
Che se ne sta occupando direttamente con la propria direzione per il versante, per quanto riguarda il versante patrimonio, puntiamo a fare un'operazione che equivalga alla piantumazione di 3.000 alberi 2.900 alberi.
E in termini di.
Impatto sulla questione della neutralità della neutralità carbonica,
Perché deve essere questo un obiettivo non so non basta, come dire, non è sufficiente pensare che fai questa cosa o giustificarla solo con un aspetto di carattere economico.
Serve anche maturare una coscienza di carattere legata alla tutela della dell'ambiente, a un nuovo modo di approvvigionarsi dal punto di vista dal punto di vista energetico.
E in questo senso sta l'operazione che regione e regione sta portando, sta portando avanti e su cui.
Vogliamo, come dicevo, raggiungere il risultato in tempi rapidi e quindi in tutti gli spazi che avremo a disposizione, abbiamo tre torri che ce lo consentono, puntiamo a mettere.
I pannelli foto pannelli fotovoltaici.
Stiamo ovviamente implementando anche un percorso, questo nella logica del risparmio energetico, di ripensamento dei nostri dei nostri edifici.
Ripensare agli edifici e mi avvio verso la conclusione, anche tenendo conto che sono cambiate le modalità di organizzazione del lavoro.
Lo smart-working che questo Paese ha conosciuto in emergenza ma che, mi permetto di dire in Emilia Romagna, avevamo conosciuto un po' prima dell'emergenza. perché quando è arrivato il Covid erano già 400 i lavoratori dell'Emilia Romagna, quindi il 10% dei lavoratori del Emilia-Romagna aveva già un proprio,
Progetto individuale di smart-working approvato, lo smart-working che abbiamo conosciuto in emergenza, diventa un modo nuovo di organizzare, di organizzare il lavoro che agisce anche su quelle che sono le dinamiche,
Di carattere di carattere ambientale, meno persone che si meno persone che si spostano. A questo si aggiunge un modo nuovo di immaginare gli spazi, forse bisogno di meno spazi o di spazi diversi rispetto a quello che avevamo prima, e anche questo sta dentro quel percorso che dicevo in precedenza di ripensamento del del sistema del sistema nel suo insieme. Quindi concludo pensando che.
Permettendomi di dare questo messaggio.
E su questo tema delle comunità energetiche serve indubbiamente e si arriverà risultato se lo sforzo viene interpretato come uno sforzo collettivo,
Uno sforzo che ci.
Speaker : spk3
Tiene insieme, che tiene, insieme alle diverse realtà,
I diversi portatori di interesse di questa Regione, perché inteso come uno sforzo collettivo può essere davvero il segnale di una comunità che si riorganizza in modo.
Nuovo, pensando a chi verrà dopo, a chi verrà dopo di noi,
Non è una cosa scontata né tantomeno una cosa né tantomeno una cosa banale però sono di quelle cose che possono cambiare il verso.
Della società del modo in cui stiamo stiamo insieme, quindi spero che possa diventare per tutti per tutti voi che siete coinvolti in progetti di questo genere anche un motivo di orgoglio di poter dire di aver contribuito a un cambiamento di questa società su un tema così importante e delicato come quello dell'energia e dell'ambiente grazie.
Speaker : spk1
Grazie assessore Calvano, ci tengo a sottolineare un aspetto quando si parla giustamente di transizione ecologica è un tema talmente grande, talmente urgente che nessuno può pensare di fare da solo, e questo vale per tutti, ma vale anche per chi fa politica. e devo dire che in questo senso c'è stata una collaborazione, perché tutto quello che vi è stato rappresentato è frutto anche di una collaborazione politica, sia per quanto riguarda, per esempio, la legge sulla partecipazione, sia per quanto riguarda l'iniziativa che la Regione sta mettendo in campo per costituire una comunità energetica con l'Ente Fiera c'è un'iniziativa, da una parte, e la volontà di ascolto e di raccogliere determinate proposte dall'altra, e penso che questa collaborazione abbia portato e stia portando a dei buoni risultati, fermo restando che diciamo a tutti i livelli e bisogna che siamo partecipi anche, come si diceva giustamente prima, con dei tempi che siano mediamente brevi e che quindi questi decreti attuativi, che è un tema che sarà ricorrente per tutta la mattinata,
Vengano.
In qualche modo adottati approvati quanto prima. Adesso passerei la parola ad Alessandro Rossi che, come dicevo, è referente energia, ambiente di ANCI Emilia Romagna. È da tempo che lui si interessa di questa materia. È un punto di PIL di riferimento per la messa a sistema, anche delle esperienze e delle esigenze dei Comuni della nostra Regione. Con Alessandro ci sentiamo periodicamente, abbiamo collaborato ogni tanto ci scambiamo anche qualche bozza clandestina.
Che arriva dei decreti dei decreti attuativi.
E insomma si diciamo che di questa materia ecco, se ne intende, quindi ti passerei la parola. Grazie Alessandro.
Boh,
Speaker : spk2
Eccomi.
Buongiorno a tutti, grazie, Silvia.
Grazie a chi mi ha preceduto per aver.
Provato ad inquadrare il tema.
In maniera più ampia che è un pochino il tentativo che farò anch'io.
Di.
Provare a ragionare un pochino su quello che.
Che stiamo cercando di fare e su quali sono le motivazioni profonde, perché qui abbiamo creato narrazione sulle comunità energetiche diverse ognuno ha visto, ha visto la sua ha visto il suo livello di interesse,
Io volevo provare a farvi riflettere su una cosa ovviamente anch'io non posso che partire dalle immagini che abbiamo tutti visto del.
Di quello che è successo in Iraq, in Romagna e vi volevo mettere l'attenzione sulla fragilità del sistema nel quale siamo, non pensando solo all'alluvione e alle frane, ma anche pensando al nostro sistema economico. Quante sono le crisi che stiamo vivendo, crisi finanziaria che abbiamo vissuto negli anni, quante ne vivremo ancora.
La pandemia ci ha resi fragili e abbiamo un sistema che sta in piedi con fatica, quelli li stanno in piedi e non è, non è un fotomontaggio, lo Stone balancing.
È un'arte,
È un'arte per tenere per tenere in equilibrio cose.
Complicate, però basta poco per farle per farle venire giù e,
Perché siamo in un sistema così fragile perché, tendenzialmente, noi ci siamo se assuefatti a un sistema di riferimento in cui progettiamo le nostre cose, che è concentrato su queste tre dire.
Assi di riferimento, la competizione.
Speaker : spk1
È la cosa di cui sentiamo parlare fin dalle scuole,
Fin dal dai primi anni di scuola bisogna competere, bisogna essere primi.
Il breve periodo, dobbiamo comprare quello che costa meno oggi e poi dopodomani ci pensiamo, dobbiamo fare le cose che ci costano di meno oggi e poi domani ci pensiamo e poi abbiamo vissuto una stagione decenni di globalizzazione che adesso sta entrando anche in crisi anche per motivi geopolitici che a livello nazionale possiamo anche vederla come centralizzazione di qualsiasi.
Servizio riferimento e e ed è anche dei responsi dei responsabilizzazione.
Dei territori. Oggi invece parliamo di cosa succede sui territori, queste sono le prime due esperienze che ci verranno che ci verranno raccontate, ed è lo spunto per ragionare di un sistema di riferimento diverso,
Che non vuol dire alternativo a quell'altro, ma vuol dire.
Avere di dare adeguata importanza ad altri aspetti che ci siamo dimenticati, perché ci siamo assuefatti a un sistema di ragionamento basato su quei, su quelle tre dimensioni.
E le 3 nuove dimensioni? Sono queste la collaborazione pensare nel lungo periodo, pensare nel lungo periodo è una cosa difficile,
I bilanci si chiudono ogni anno, quindi poi bisogna, bisogna fare i conti anche con quelli, ma i fondi pensione hanno bisogno di fare dei ragionamenti di lungo periodo se vogliamo avere le pensioni.
E l'aspetto locale e qui ovviamente, come anzi noi non possiamo non non ragionare di quello è sul territorio che avviene, qualsiasi cosa e da da diversi, da da un decennio a questa parte, anche l'energia avviene sul territorio.
In questo sistema di riferimento è possibile però costruire dei dei sistemi più stabili, meno instabili,
Se vogliamo fare un paragone tra tra i tra i due sistemi, li possiamo, possiamo mettere qui per estremi, per.
Portare all'estremo i ragionamenti, tenendo presente che questo è,
Un sistema molto efficiente, ma molto fragile.
Questo è un sistema sicuramente più robusto ma meno efficiente, quindi, richiudendosi nel locale, facendo ragionamenti sull'locale, noi andiamo a perdere un po' di efficienza,
Le cose possono costare di più.
Se io compro il ciclo. Il cibo localmente non è detto che i costi di meno del cibo che vado a comprare al supermercato che viene da chissà dove e fatto con chissà quali garanzie per.
Per i lavoratori.
E.
Questo è un po'.
Il il cambio di ragionamento che vorrei vi vorrei invitare a fare non vediamo in contrapposizione, ma vediamoli in integrazione, c'è del buono nell'uno e c'è del buono nell'altro, ma le 3 dimensioni collaborazione citata prima dal dall'assessore Calvano lungo periodo gli incentivi delle Comunità energetiche durano vent'anni.
Inventando e ne succedono di cosa bisogna ragionare su questi,
Su questi archi spazi di tempo?
E l'aspetto locale e l'aspetto locale è probabilmente l'aspetto che cambia radicalmente molti, molti ragionamenti.
A proposito di di fragilità sappiamo tutti cosa è successo con l'andamento del prezzo dell'energia, abbiamo avuto uno shock da qualche parte vicino a noi in questo caso.
E.
Da un periodo in cui le cose andavano tranquillamente, abbiamo avuto una una tempesta. Cosa succederà in futuro.
In futuro? Come diceva un famoso fisico, fare previsioni per il futuro è molto difficile.
O sostanzialmente impossibile.
Ci sono 1.000 scenari. Vi posso dire che i famosi trader che fanno i futures sul sui prezzi dell'energia hanno sballato completamente in due mesi hanno completamente rivisto le loro le loro previsioni. Potrebbe succedere questo, e cioè ritorniamo tranquilli in una situazione.
Di.
Di tranquillità dei prezzi, oppure potrebbe succedere che ci sono che ci sono altri altri problemi e altre crisi.
E tutto questo è perché il, anche il sistema energetico abbiamo scoperto essere fragile, fragile perché è soggetto a cose che possono succedere in giro per il mondo. Se il sistema energetico fosse più ancorato sul territorio,
Di queste cose non succederebbero di meno, ma io oggi volevo raccontarvi.
Un pochino come le comunità energetiche possono aiutare in questo contesto non sono la soluzione, ma sono una delle soluzioni,
È vero, il decreto incentivi non c'è, però ormai molte cose sono praticamente certe e una cosa certa è questa ed è come saranno modulate gli incentivi, non guardate i valori assoluti, ma guardate l'andamento.
E si è scelto di graduare gli incentivi in base all'andamento del prezzo dell'energia.
Saranno 100 110 120, non lo so, potrebbero essere 10 euro in più 10 euro in meno, ma questa ormai è una certezza acquisita.
E modulare i prezzi in bar i. L'entità degli incentivi in base all'andamento dell'energia è stata.
Una cosa buona e giusta,
Perché se li avessimo.
Tenuti fermi.
A livello alto, non sarebbero passate in Commissione europea perché sarebbe risultato troppo.
Conveniente fare impianti in un regime di prezzi elevato, se li avessimo ottenuti troppo bassi, non saremmo riusciti a rendere lì interessanti in un in un regime di prezzi bassi, quindi questa modulazione è il primo elemento che è praticamente dato per scontato, anche se non abbiamo il testo del decreto. Questo è stato trasmesso alla Commissione europeo e lo possiamo.
E prendere per buono, al netto dell'entità del degli incentivi.
Sulla base di questo,
E questo probabilmente è la cosa più rilevante che del riusciamo a dire oggi il de il jeans e Larry, se.
Ha pubblicato da qualche giorno o un dossier. che ha fatto un po' di analisi,
Fatto fatto molto bene che ha fatto un po' di analisi, io.
Quel dossier tratto diverse ipotesi, io ve ne racconto una.
Ed è il fatto che riusciamo a fare una comunità energetica ottimizzando.
I consumi e quindi facendo un buon mix tra i diversi profili di consumo sapendo che solo l'energia che viene auto consumata virtualmente all'incentivo.
Il caso che è stato analizzato è che l'impianto finanziato dai soci anche questo è un elemento di ragionamento molto importante.
Con.
1.500 1.700 euro, ogni socio si prende 1,1 kWh di un impianto.
Collettivo.
E quindi non abbiamo nessun costo legato al al capitale.
E i costi operativi sono ridotti al minimo, queste sono le ipotesi del del del dossier che ha fatto la RSI,
Quindi non ci sono costi che sta.
Dovuti alla al allo sviluppo ulteriore della comune, non c'è personale dedicato allo sviluppo ulteriore della Comunità energetica. Comunità energetica si ferma con quell'impianto in questa fase.
E la Comunità energetica decide nel proprio statuto o un regolamento di avere unicamente finalità mutualistiche, ovvero tutti i proventi della Comunità energetica arrivano solo e unicamente ai soci. Quindi eliminiamo da questo caso le Fini, le comunità energetiche, che hanno altre finalità, finalità sociali o finalità ambientali.
Ecco, in quel caso il GSE e le aree se ha.
Illustrato i numeri,
Sia concentrato le rese sulla sola componente energia delle nostre bollette, che ricordo tutti, solo una quota.
E tutto il resto serve a tenere in piedi la rete senza la quale ricordo a tutti non avremmo la corrente a casa e non è il caso di non remunerata in tempi di pace.
La quota energia era un misero 35 40%,
Poi è successo il disastro e nel.
Nel 22 siamo arrivati addirittura all'80%. Abbiamo azzerato quasi gli oneri di sistema e quindi era ovvio che succedesse questo.
Ecco, in questo caso,
Se noi mettiamo insieme quel grafico di prima che faceva vedere l'andamento del del prezzo di mercato,
Prezzo di mercato che noi, nelle nostre bollette, parliamo praticamente tutto, al netto di qualche offerta particolare che abbiamo ricevuto dal nostro, dal nostro venditore.
Con l'attivazione della Comunità energetica, l'errore se ci fa vedere di quanto, nelle diverse.
Riduciamo l'entità della componente energia all'interno della nostra bolletta.
Attenzione, questo grafico è un andamento qualitativo, i numeri non sono, non sono corretti, però volevo evidenziarvi non tanto l'entità del,
Minori costi, o meglio, del ristorno che io tengo dalla Comunità energetica, perché io la bolletta continua a pagarla esattamente come prima,
Ma il fatto che la Comunità energetica da un minimo di attenuazione delle fluttuazioni del prezzo di mercato e probabilmente questo è un concetto nuovo che nella narrazione delle Comunità energetiche non abbiamo mai messo in campo.
Cominciare a ragionare, di tutelarsi dalle fluttuazioni del prezzo di mercato.
Più che concentrarsi unicamente sul minor costo costo energetico,
Proprio per il fatto che c'è la modulazione degli incentivi rispetto ai costi dell'energia, visto con la Comunità energetica, quell'energia, la vende e la vende tendenzialmente a prezzi di mercato, gli introiti della Comunità energetica per la vendita in energia aumentano cala il il valore della tariffa premio,
Eh, ma.
Anche in tempi in cui il prezzo dell'energia a basso e basso aumentando l'incentivo, il, le entrate della Comunità energetica sono comunque sufficienti a garantire un un buon equilibrio economico e concentrandosi unicamente sulla quota energia della bolletta si riescono, si riesce a vedere bene l'effetto,
Poi è ovvio che.
Questa non è l'unica configurazione di Comunità energetica.
Quali altre configurazioni.
Tratta sempre il dossier DRS.
Tratta il caso delle comunità energetiche che hanno altre finalità, ovvero una quota, o addirittura tutti gli introiti della Comunità energetica vanno a favore delle altre finalità, in questo caso i soci si riducono o annullano addirittura il il proprio i propri margini. ma i soci hanno concordato che quel comune che la finalità di quella comunità energetica non è una finale con finalità mutualistica per i soci, ma è una finalità altra.
E l'altro, l'altro elemento è il quando interviene qualcuno nel finanziare oppure o addirittura nel gestire la Comunità energetica, che questo qualcuno deve essere remunerato.
E deve essere pagato se anche gestisce e gestisce l'impianto.
Nel dossier, ovviamente vengono ridotte le i vantaggi per i soci, ma abbiamo altri.
Altri obiettivi e altre e altri ragionamenti da fare.
Torno, torno a bomba per dire Comunità energetiche, siamo solo all'inizio,
Oggi abbiamo delle cose molto difficili da mettere in piedi e poi ce lo racconteranno anche.
I le esperienze, però dobbiamo coltivare il terreno, dobbiamo tenerlo.
Fertile in maniera tale che queste prime esperienze poi possono crescere,
Possono crescere e diventare qualcosa perché.
Nel nel contesto più ampio della transizione energetica abbiamo tante.
Cose che so che si stanno facendo. La Comunità energetica è una sola di queste. Le comunità energetiche possono avere successo e allora cresceranno, diventeranno delle cose rilevanti, ma possono anche scomparire dal dal panorama se, se non avranno successo e la transizione energetica seguirà anche le altre le altre strade,
Vi volevo concentrare su quali sono gli elementi per tenere concimato il terreno delle delle Comunità energetiche, dobbiamo pensare che le comunità energetiche non possono rimanere piccoline oggi nasceranno piccoline, ma devono aumentare.
Non solo, ma l'energia elettrica e il 20% dell'energia che consumiamo il resto, l'80% viene da fonti fossili,
Dobbiamo elettrificare i consumi, altrimenti noi continuiamo a incidere solo sul 20%, dobbiamo e quindi aumenterà la domanda di energia elettrica e l'obiettivo è diminuire le i consumi di gas,
Dobbiamo riuscire ad allineare i consumi alla produzione e qui c'è tutto il tema dell'accumulo e se le comunità energetiche si svilupperanno, abbiamo bisogno di nuovi soci e nuovi impianti e spazio per fare questi noi questi nuovi impianti,
Poi tema.
Scritto nel 199, a tutto ancora da scoprire si parla di soggetti aggregatori che saranno in grado di comprare e vendere nell'energia e servizi di bilanciamento, un mondo ancora da scoprire all'interno del quale, però, le Comunità energetiche avranno un altro, un nuovo ecosistema in cui muoversi e potranno fare ragionamenti diversi e l'ultimo punto è un'innovazione di mercato che sta arrivando e, e e cioè gli operatori commerciali, che dovranno cominciare a muoversi a fare delle offerte diverse, non solo legate sempre all'andamento dei prezzi di mercato, ma legate alla produzione di impianti da fonti rinnovabili, il cui costo sappiamo essere fisso e indipendente dall'andamento del mercato. Ve la racconto questa innovazione delle offerte commerciali perché, perché è vero che le comunità energetiche attenuano.
In qualche modo per per i soci le fluttuazioni del del costo dell'energia, ma in questo scenario nello nel momento in cui noi abbiamo un'offerta commerciale o di un operatore commerciale che ci garantisce.
Che chi la nostra energia arriva da quell'impianto, il prezzo rimane fisso nel tempo.
Io ho un contratto così, da ottobre 2021, ci sono molte cooperative che stanno offrendo contratti di questo tipo. Sono tutte società che nascono con un obiettivo diverso, che non è quello di fare soldi, ma è quello di fare.
O meglio di vivere come imprese, ma senza.
Sono benefit corporation. Di fatto,
Attenzione che quel prezzo è stato sicuramente vantaggioso nei periodi della crisi, ma in alcuni momenti potrebbe anche essere superiore al prezzo di mercato. Ecco, quando vi parlo di visione di lungo periodo, vuol dire rischiare anche di di spendere di più del valore di mercato in alcuni momenti, ma se voi fate l'integrale, le cose convengono e questi ragionamenti, in cui sono ragionamenti complessi, ma sono ragionamenti che vengono fatti anche quando si fa il bilancio di un Ente pubblico, anche quando si fa il bilancio di un'idea di un'impresa se si riesce a ragionare nel lungo periodo, si riescono anche ad ottenere questi questi effetti.
Io vi.
Faccio una velocissima carrellata, abbiam parlato di Comunità energetiche, ma sappiamo.
Che l'energia, come anche i rifiuti, alle sue gerarchie e la prima è cominciare a ragionare su ridurre i consumi, eliminare gli sprechi, se vogliamo, è anche facile, ma modificare le abitudini e MOL è molto difficile e su modificare le abitudini, per esempio ridurre lo stiramento, ridurre la sugar, l'utilizzo dell'asciugatrice laddove è possibile, laddove si può e poi ci sono 1.000 altre 1.000 altre cose, ridurre gli spostamenti,
Una cosa che non diciamo mai ai cittadini è che il primo, la prima cosa facile, che possono fare a costo zero per annullare le loro emissioni di CO 2.
Per quanto riguarda l'energia elettrica e fare un contratto che prevede energia verde, costo zero, facilità,
Molto alta e efficacia molto alta. Questo induce anche.
Un ragionamento negli operatori che, se aumenta la domanda di energia verde, saranno portati a costruire più impianti,
E l'altro tema è.
Efficientare gli edifici. Ci sono alcune cose difficili da fare, ci sono altre cose invece che sono facili. Fatemi fare gli ultimi due minuti, io sono il presidente del sindacato,
Dei condizionatori disoccupati d'inverno.
Se li abbiamo quasi tutti in casa e ed è previsto un aumento, perché ci dobbiamo difendere da quello che succede a d'estate.
Sono quasi tutti i punti di pompe di calore, tutti quelli più recenti. Questi d'inverno possono tranquillamente riscaldare gli ambienti con un effetto che non viene raccontato che usando energia elettrica io di fatto utilizzo tutto il calore dell'aria e quella energia rinnovabile, spendo 1 e riscaldo tre quattro, cinque anche delle volte perché prendo il calore dall'esterno. Quella è tutta energie rinnovabile, annullo annullo, riduco i miei consumi di gas, non riesco a riscaldarmi quando fuori ci sono.
Meno cinque gradi, ma tanto.
Ma è difficile che arrivare arrivare con le temperature altra battuta anche in cucina. Possiamo elettrificare.
Tutte cose che sono, che sono semplici ma che non vengono raccontate e sono.
Speaker : spk2
Delle cose facili da fare,
Vado avanti con la piramide, chiudo ovviamente falsi un impianto fotovoltaico per chi ha un tetto che ha i soldi per farlo e l'altro, elemento e poi.
Condivisione di energia, e quindi siamo al tema al tema del del di oggi, ma stiamo lavorando sul sulla parte più alta della piramide, bisogna che quella piramide della scorriamo tutta insieme ai cittadini, perché altrimenti quella comunità energetica non avrà futuro perché si fermerà a cristallizzare la situazione di oggi e non a fotografare uno spazio diverso, che è lo sviluppo del lungo termine su cui dobbiamo ragionare.
E mi fa mi fermo qui.
Mi fermo qui, Silvio, sono andato oltre non.
Speaker : spk1
Alessandro, ti ringrazio tantissimo e poi, se ci vorrei lasciare le slide, così le mandiamo a chi si è iscritto al convegno, allora gli spunti che ci ha fornito sono tanti e tutti interessanti, ne prendo solo 1 2.
Che ringrazio anche per aver esplicitato il tema del risparmio energetico che quando si parla di comunità energetiche forse è quello che sfugge.
Sempre sempre più spesso, però, effettivamente c'è un tema anche di efficientamento dei nostri consumi ed efficientamento anche del patrimonio edilizio del nostro Paese, che è particolarmente vetusto che va.
Riqualificato anche da parte dei loro dell'Europa. C'è un'attenzione su questo bisognerà mettere risorse adeguate per addivenire appunto a alla trasformazione anche dei nostri edifici. E poi diceva un'altra cosa, che è quella di.
Di progetti che stanno venendo avanti e di esperienze che possono crescere,
E bisogna mettere nelle condizioni chi sta immaginando appunto le Comunità energetiche e chi si sta adoperando per costituirle e qui in sala so che siete in tanti che state facendo questo.
Di appunto.
Consolidare anche l'esperienza, appunto che stanno venendo avanti affinché possano anche essere come dicevo da esempio perché ancora oggi sta osservando questa materia e vorrebbe iniziare a fare un percorso come tanti di voi stanno facendo.
Adesso io arriverei alle esperienze sui territori, quindi passerei la parola all'assessore Stefano pezzi, il Comune di Budrio ha partecipato e vinto il bando sulla partecipazione e sta portando avanti un progetto che ha una forte vocazione sociale e un forte senso di comunità volto anche a tenere insieme proprio una comunità che è fatta anche di tante frazioni lontane tra di loro e a non lasciare indietro nessuno. Quindi ti passo la parola a Stefano, grazie.
Speaker : spk3
Grazie, Silvia e grazie a tutti i presenti,
Come diceva appunto Silvia Budrio, è un territorio piuttosto grande, un comune della della seconda cintura, metropolitana.
120 chilometri quadrati, quindi.
È parecchio come come superficie e.
10 11, frazioni a seconda che, come le consideriamo quindi un territorio abbastanza complesso, come sapete, siamo stati toccati abbastanza pesantemente dall'alluvione questi giorni, un ponte caduto, un argine rotto e.
Chilometri di argine praticamente semidistrutti, non più sicuri, questa è la situazione,
Lo dico anche per giustificare il fatto che sono io qui presente non la Sindaca debba radiali che doveva essere presente come originariamente programmato.
Come diceva Alessandro Rossi, e la nostra situazione è ancora embrionale come quella di tanti,
Ma anche se dal punto di vista diciamo politico noi ci siamo insediati come Amministrazione a fine giugno del del 22 e il il tema delle comunità energetiche, l'abbiamo portato avanti e in campagna elettorale ed è stato un punto su cui la gente.
Che sentiva le nostre intenzioni,
Era molto molto interessata e ci faceva la domanda e di né negli innumerevoli incontri che sono stati fatti,
È diventata una linea programmatica di mandato e adesso stiamo cercando di.
Speaker : spk1
Attuarla, abbiamo due progetti in corso,
Uno appunto il percorso percorso partecipativo, con il tema di una certa solidale e lo studio di fattibilità per istituire la la Comunità energetica.
Una comunità energetica dove il Comune sia un attore principale,
Il, il primo progetto è stato finanziato con il bando partecipazione e, secondo, abbiamo per secondo abbiamo partecipato e si sa che il bando.
È ancora in iter, quindi già questo.
Un fattore siamo di complessità aggiuntivo, perché abbiamo due progetti che ovviamente mirano a fare la stessa cosa che mirano a uno che ha un obiettivo unico, anche se preso da da punti di vista diversi che devono in qualche modo.
Avere una una certa sincronicità.
Questa scusate per la il layout, questa era un'infografica che avevamo.
Presentato, quindi tutte in in in verticale per illustrare un po' i percorsi dei due progetti.
E l'ho dovuta tagliare a metà ricomporre per.
Stare in questo.
Nel layout più panoramico, diciamo e quindi abbiamo il percorso a sinistra, che è quello del di progettazione tecnica della della cerca e spero che venga finanziato dal bando. E il quello verde è il percorso invece partecipativo che ha come obiettivo quello di definire assieme appunto ai partner.
Che che che sono che partecipano alla alla, alle, alle discussioni e le Assemblee. Definire quali saranno le quelle linee dello Statuto che.
Delineeranno.
Declineranno la la Comunità energetica in termini solidali. E queste queste due, questi due percorsi, come dicevo, devono.
Anche scambiarsi informazioni.
I dati, alcuni dati, i tempi tecnici per lo meno sintetici per lo meno.
Elaborati, devono passare al come informazione a chi partecipa alla alla al percorso.
Per lo Statuto e le ovviamente le le indicazioni che deriveranno da dalle Assemblee, dal dal come risultato finale del percorso partecipativo deve entrare a far parte integrante dello statuto della del del nuovo soggetto che andremo a realizzare.
E quindi un un'interazione che.
Che deve esserci necessariamente, ma che nella pratica diventa anche un po' difficile, per via soprattutto dei tempi dei tempi che sono cadenzati da.
In maniera diversa. Per dire, noi stiamo aspettando ancora dopo il primo.
A prima partenza, diciamo sullo studio di fattibilità, molto diciamo a livello generale, giusto per preparare la relazione che è stata.
Mi che che che che è stata presentata per rispondere al bando.
Il la parte di studio di fattibilità adesso è un po' alla al palo in attesa del dell'esito del del concorso. Il.
Su questo tema.
Cioè dall'altra parte, invece, abbiamo.
Delle delle delle, le assemblee che sono previste dal dalla legge sulla partecipazione devono avere una una cadenza abbastanza rigida, anche se in questo momento le abbiamo tutte spostate in avanti per per via del dell'emergenza.
Una cosa che posso dire sul fatto.
Sulla presentazione, appunto, della della proposta di di CER per lo studio di fattibilità. Ci siamo trovati.
Dal punto di vista del degli uffici tecnici e di fronte a un.
Vuoto abbastanza,
Pneumatico di informazioni e di di questo carattere. Nonostante noi avessimo una una una,
Un piano per il Patto dei Sindaci.
Diciamo che è una revisione delle.
Aggiornata delle superfici.
Compatibili per creare impianti fotovoltaici e generare energia rinnovabile. Non c'era ben non era ben definito e si son dovuti dove abbiamo dovuto correre e gli uffici sono state molto efficienti. In questo caso e grazie anche all'entusiasmo di soprattutto i giovani che lavorano in questi uffici, abbiamo per dire che questa questo tema è un tema molto molto caro a a questa generazione di giovani e abbiamo recuperato informazioni che sono state in brevissimo tempo assemblate per fornire una uno schema di.
Di studi di fattibilità da presentare nella.
Nella nella proposta per il bando.
I partner che abbiamo coinvolto un po' nell'uno o meno hanno fatto tante distinzioni.
Partner principali che abbiamo coinvolto nei due progetti,
La Fondazione Benni una fondazione e che ha come obiettivo.
Attività.
Di carattere di sostegno su.
Se sociale e assistenziale, per per, soprattutto per.
Giovani e bambini,
Una fondazione di carattere privato, però con un'Amministrazione dove partecipa il il, anche il, il Comune.
E che ha degli obiettivi di far ricadere queste queste attività sul sul territorio, dove ha molte proprietà, cioè proprio immobili che sono, diciamo, papabili per per supportare impianti il Consorzio di Prun ARO tra parentesi, la Fondazione Benni ha avuto danni grossissimi da questa alluvione sui terreni, le sue immobili erano proprio a ridosso del dell'argine, che che che si è rotto e della.
Interamente nella zona, che è stata alluvionato.
Il Consorzio di Funaro, un consorzio di aziende che gestisce appunto le aziende di un'area industriale, quindi un partner.
Siamo economico, privato il canile intercomunale di Budrio, un canile, appunto che serve diversi Comuni Medicina Castenaso Budrio e che, ovviamente, ha necessità energetiche,
Deve scaldare d'inverno.
Ospita parecchi parecchi animali più di un centinaio e quindi deve scaldare i cui c'è un consumo di di di di elettrico notevole e ovvie necessità di abbattere i costi per dedicare i le sue risorse interamente agli scopi.
Più propri. E poi un'associazione ambientalista del territorio che non possiede niente, non ha immobili, così però diciamo a.
Porta il suo, il suo contributo, diciamo di di di di di indirizzo,
Ambientale.
Il sono uscite le le le cosiddette aree convenzionali, quello che vedete in delineato, in col bordo grosso il Comune di Budrio, le le altre. sono le cosiddette aree convenzionale, quelli che afferiscono, diciamo, a un'unica.
Cabine di trasformazione primaria, quelle colorate sono le 4 che coprono il nostro territorio,
Come vedete, a sud, dove si è concentrato nella maggior parte delle de delle nostre aziende e le zone industriali né quella di 100 quella di Prun ARO quella di canaletti.
È la zona più frastagliata, suddivisa da in diverse aree convenzionale, questo, diciamo, è un problema tecnico, noi abbiamo fatto osservazioni,
Sul sito. Non so quanto questo mi guardo, guardo un po' Alessandro. Quanto possa essere efficace un'osservazione che dice per favore,
Cercate, visto che sono aree convenzionali nel senso non è che c'è un una, un'unica, un unico collegamento, di un'utenza a un'unica centrale, cercate di facilitarci il lavoro, visto che vogliamo.
Che fare delle fare una una comunità energetica più. è collocata sul nostro territorio.
E la nostra comunità energetica a.
Appunto, come abbiamo definito anche nel nostro, nel progetto partecipativo, un obiettivo sociale molto importante, ovviamente quelli che ho chiamato gli obbligatori e di una Cerci sono che gli obiettivi ambientali, quelli di risparmio economico, ma stiamo stressando un po' su questo aspetto.
L'aspetto solidale e dove diciamo i le 3 sfaccettature principali sono quelli appunto di vedere il Comune intanto come socio fondatore e socio che conferisce la maggior parte delle risorse e intese come superfici disponibili o impianti stessi.
E un altro aspetto è quello che appunto il carattere di solidarietà che deve avere questa, questa Cera e un obiettivo, quello di di di essere un ulteriore.
Infrastruttura virtuale che lega.
Gli abitanti di questo territorio, che ne rafforza il il senso di appartenenza a una comunità.
Questa è la mia slide finale dove ci sono un po' le conclusioni è quella che, come poi le ho fatto vedere all'inizio per sbaglio va be'però.
Quindi come primissima impressione c'è,
Posso dire soltanto un grande grande interesse, ma è già un importantissimo ma poi quel quel quella sfilza di nell'elenco puntato sono tanti i tanti problemi che stanno emergendo via via.
Adesso non voglio.
Essere tacciati di pessimismo, la strada è sicuramente una strada in salita. Le cito qualcuno.
Una una cosa, diciamo specifica nostra, una, la confusione che si è creata tra i cittadini per la presenza di questi due progetti, chi si aspetta che, quando finiranno a quello partecipativo, ci sia già una bella comunità energetica pronta a cui esso Sarzi, eccetera, o.
Viene a queste assemblee chiedendo dettagli tecnici che ancora non sono disponibili.
In ritardo le norme nazionali? Lo scritto per perché dovevo ma non ne parlo.
I tempi diversi io li ho accennati l'ho accennato prima in tempi diversi per far raccordare questi due progetti. La frammentazione delle aree convenzionali. Anche questo ne ho parlato prima. Le grandi aspettative che abbiamo.
Abbiamo visto in queste assemblee e soprattutto di carattere economico, che vengono sia da soggetti economici, ma anche da soggetti privati dei privati cittadini. C'è una un'aspettativa creata,
Da non saprei dire da quello che si sente, quello che si legge quello né nei media così ma.
Si pensa che a partecipare a una a una comunità energetica possa quasi azzerare la propria bolletta possa mettere.
Con un punto al al problema de de de energetico del personale e quindi.
Ho visto facce un po', diciamo deluse, quando sono state presentate delle simulazioni, del tipo quel che diceva.
Rossi e con determinati paletti, presi come condizioni al contorno, e dove si vedevano poi margini di risparmio che probabilmente deluderanno parecchio il la, la, la platea, e questo soprattutto i partner economici, diciamo quelli aziendali, le aziende,
Sono sono.
Hanno anche un atteggiamento che è comprensibile, sì, ma nel momento in cui si si muovono all'interno di una di una comunità che ha come una.
Nascitura comunità che ha come obiettivo quello su solidale,
Già la diffidenza in partenza c'è perché.
Ci si chiede quanto questa questa parola solidale mi va a rosicare, a rosicchiare il mio margine. Quanto tempo in più ci metterò a ritornare dell'IMU e dell'investimento quanto.
Soldi in meno risparmierò.
Un altro problema sono visto che, come la vogliamo impostare e noi, come Comune di Budrio, i tanti investimenti che dovremo fare per fare questi impianti,
Se il singolo, il singolo cittadino, da questo punto di vista ha un un impegno,
Diciamo più.
In più più ridotto per un Comune, ovviamente che vuole avere quel quel ruolo lì vuol dire recuperare molti molti.
Molte risorse e poi quella mia considerazione, forse un pochino.
Cinica, ma l'ho voluta mettere lo stesso prendetela come considerazione proprio personale.
Ho notato che è appunto la solidarietà quando.
Viene declinata con su sul sul singolo, cioè.
Il, il bisognoso, che magari non riesce a pagare le bollette, che che soffre di povertà economica potrà essere fruire di questa.
Comunità per un ipotetico per aver ottenere energia a prezzi più bassi ecco che lì scatta quel ragionamento.
Sono io che pago l'energia a tale tra l'altro in un Paese. il tale, tra l'altro, ha anche un nome e cognome, cioè sono persone che si vedono in giro e quindi quando invece la solidarietà viene declinato in termini di associazioni, quindi più anonime, più diciamo,
Asettiche allora viene viene interpretata, meglio viene.
Compresa perché chi poi alla fine non fa una donazione magari non solo i momenti di emergenza a fine anno oppure il.
Con quella dichiarazione dei redditi a una qualche associazione.
Speaker : spk2
Che ha de de de degli scopi solidali. Quindi questa è sicuramente una.
Ma è quello che deve saltar fuori, poi, dal percorso partecipativo, però è un po' la nostra visione che partecipiamo anche noi come Comune.
E quella che cercheremo di sostenere anche all'interno di queste assemblee, cioè cercare di.
Di orientare, diciamo, il beneficiario della della della Comunità energetica solidale, dell'aspetto solidale di questa comunità verso associazioni che hanno già comunque delle delle.
Dei protocolli di una un meccanismo anche per,
Fare graduatorie per gestire questi i, le le i loro, le loro risorse, da da poi da destinare a chi ne ha bisogno e non dovere.
Far carico anche la Comunità energetica di questo carico gestionale in più, che che non sarebbe proprio di una.
Di un ente del genere.
Stavo,
Ho finito, era l'ultima grazie.
Speaker : spk1
Grazie Stefano, ovviamente ribadisco il mio ringraziamento è sicuramente doppio un po' perché siete impegnati su altri fronti, perché comunque? avete voluto esserci sicuramente spiegare che cos'è una comunità energetica, soprattutto chi partecipa di in quattro sui territori lo sa molto bene, non è semplice e molto spesso si ha la convinzione che sia un nuovo conto energia, in realtà non è così, però è anche vero che è uno strumento nuovo.
E sono percorsi nuovi che io credo si chiariranno sempre di più nel tempo.
Tra l'altro, la Regione ha previsto una volta che si si chiarirà effettivamente il quadro normativo anche incentivi, per per esempio per l'acquisto degli impianti, e questo è un aspetto che abbiamo voluto anche inserire in legge. E naturalmente questo tipo di bando a attende che a livello nazionale venga definito meglio, perché poi si rischia di far fare un passo su cui non ci sono certezze, si rischia poi di dover tornare indietro e quindi ci atteso anche da questo. Da questo punto di vista. E poi è vero che le Comunità energetiche sono uno strumento che aiutano anche a fare comunità, in una società che è diventata particolarmente individualista. e le comunità energetiche di questo tipo, quindi sociali. Soprattutto, hanno anche questa responsabilità. E questo compito che.
Che, dal mio punto di vista di grande di grande valore è più faticoso, sicuramente, però io penso che alla fine.
Diciamo così il risultato possa anche soddisfare, e perché, appunto c'è questo aspetto che sicuramente qualificante a questo punto. Io do la parola a al Sindaco e ricordiamoci che è sparito del Comune di Modena. Anche loro, come vi dicevo, hanno partecipato al bando con attendiamo il progetto, accendiamo le idee, energia per la comunità, questa è una comunità, quella di Novi di Modena, che.
È stata colpita in passato da eventi calamitosi perché hanno avuto a che fare con il sisma del 2012 a un Comune però che ha saputo rialzarsi e che oggi forse è più sicuro e con edifici, anche riqualificati anche da un punto di vista energetico, che è quello a cui dovremmo puntare anche nella riqualificazione post alluvione. Quindi io Enrico ti darei la parola per raccontare che cosa state facendo sul territorio. Grazie.
Speaker : spk3
Grazie tessili e buongiorno a tutti. Sì, parto proprio da questo spunto che si ricollega anche con l'intervento di Alessandro Rossi. Effettivamente, gli edifici che sono stati ricostruiti, insomma a seguito del sisma 2012, hanno già iniziato nel loro piccolo. Diciamo questo passaggio di transizione energetica.
Le case nuove, le case ricostruite sono quasi tutte esclusivamente di energia elettrica, quindi prevedono la presenza dei pannelli fotovoltaici. In molti non hanno più l'allacciamento proprio del del gas metano, quindi del gas di città,
Per cui diciamo su una buona parte degli immobili si può già iniziare a fare questo ragionamento.
Che Alessandro portava in modo così efficace. Nella sua presentazione devo dire che così giusto per iniziare volevo ringraziare Silvia perché, come diceva l'assessore Calvano, è importante attivare questi percorsi dal basso, ma è anche importante sapere che la Regione che i consiglieri regionali in realtà sono vicini ai nostri territori,
Silvia.
Speaker : spk1
Che è venuta a trovare direttamente sapere che c'è proprio questa sinergia tra gli enti tra tra la Regione e gli enti locali, perché noi.
Faccio un esempio banale, in questi giorni abbiamo visto uscire degli articoli di giornale e vi abbiamo visto uscire delle informative che ci stanno aiutando proprio a portare avanti la nostra attività grazie al convegno che è stato organizzato qua in Regione quindi davvero questo mutuo aiuto credo sia.
Importante.
Noi ci stiamo facendo aiutare.
Nel nostro percorso. Si vede anche da questa slide, da poleis, che è stata incaricata di seguire il percorso partecipativo.
E quindi sostanzialmente, io cercherò di presentarvi. Quali sono gli elementi che abbiamo condiviso con loro per dare appunto origine alle nostre attività.
Siamo partiti in realtà da un elemento un po' più complessivo, che riguarda le nostre città, e noi facciamo parte dell'Unione. Terre d'Argine insieme al Comune di Carpi Campogalliani Soliera. Stiamo realizzando uno dei pochi PUC Piani urbanistici generali in Regione a livello di Unione e quindi sarà un un piano urbanistico di unione e quindi la riflessione che noi stiamo facendo su quella che la Regione ha battezzato la città diffusa, cioè questo territorio che si amplia e era chiude anche i Comuni più piccoli all'interno di un'unica Regione e ci fa, ci consente di di portare delle riflessioni ulteriori anche proprio sulle città, nel complesso, non alla città del futuro di Ceratti non esiste, ma esiste la capacità di trasformare le città del presente in modo che siano pronte per il futuro, che siano già città verso il futuro. Credo che davvero.
Il coinvolgimento che noi stiamo cercando di di portare in questo percorso, insomma con tutte le realtà del nostro territorio, con la parte produttiva, con le associazioni del terzo settore e con i cittadini, insomma sia un'occasione per potersi confrontare anche su questi passaggi che devono essere, condivisi da tutti. Non può essere semplicemente l'Amministrazione o chi sta sopra a portare avanti questi elementi di trasformazione, di visione verso verso il futuro. Quindi, chiaramente.
Noi ci ci proponiamo di stimolare la nascita di nuovi modelli, ma soprattutto di portare questa rivoluzione energetica dal basso e anche noi come il Comune di Budrio, spingendo sugli elementi sociali solidali. Quindi non è detto che i proventi degli incentivi della comunità verranno ridistribuiti direttamente, ma è uno delle valutazioni che stiamo facendo all'interno proprio del percorso partecipativo, che è capire quali potrà essere il modello.
Di utilizzo, insomma di quello che viene realizzato a livello economico dalla Comunità energetica e quindi sostanzialmente di provare a portare esperienze solidali a vantaggio della della intera comunità.
Questa slide riassume un po' quelli che sono i valori e che noi immaginiamo, insomma, all'interno del percorso della della Comunità energetica.
Chiaramente, oltre a quello ambientale che è stato,
Ben ben esposto prima da Dalessandro. È quello economico, insomma, che tutti, ovviamente, il primo, che immaginiamo quando si va a parlare di Comunità energetica, vi dicevo, c'è anche questo aspetto sociale, insomma che i Comuni alla fine vedo che.
Portano come ulteriore interesse proprio nella promozione di queste comunità.
E cosa si fa però una pubblica amministrazione.
All'interno di questi percorsi. Sappiamo benissimo che una comunità energetica potrebbe nascere anche da da singoli cittadini, da imprese e da gruppi diversi. Insomma, diciamo dalle Amministrazioni, anzi intorno al nostro territorio. Sappiamo che ci sono gruppi di cittadini che si stanno già organizzando, ad esempio in Comuni limitrofi, che lunedì andranno dal notaio per dare proprio vita a una prima Comunità energetica dal basso fatta da cittadini e quindi diciamo perché l'amministrazione, l'amministrazione, noi la vediamo come una sorta di ente di garanzia come aggregatore facilitatore, quindi con la.
Possibilità, diciamo così, di dare un ulteriore.
Seri. È elemento di serietà al percorso che si sta facendo, cercando appunto anche di aiutare la scelta di questi modelli di distribuzione sul territorio, ma soprattutto noi ci siamo dati questo compito di provare a coinvolgere anche le imprese, quindi noi siamo partiti proprio all'inizio del percorso partecipativo, nel momento in cui siamo andati a richiedere i fondi del del bando di partecipazione e coinvolgendo le associazioni di categoria del nostro territorio, e devo dire che c'è stata una buonissima.
Disponibili un'altissima disponibilità a partire proprio da da quelle diciamo che seguono le aziende più vicine.
Quelle più piccole che nei Comuni. Insomma, sono le più sviluppate, quindi CNA e l'APAM, ma abbiamo avuto interesse anche dalla stessa Confindustria che ha partecipato proprio ai tavoli che si è resa disponibile con la la parte, diciamo, più.
Operativa del della struttura di di Confindustria ad accompagnarci in questo in questo percorso, quindi proprio cercare anche di partire dall'elemento che è quello fondante della Comunità energetica, cioè come facciamo produrre di più a cercare di coinvolgere i soggetti produttori e affinché poi ci siano dei consumatori che ne possono trarre beneficio e quindi questa è l'idea che ci siamo un po' fatti come come amministrazione,
Quindi chiaramente favorire la condivisione dei benefici e provare ad attrarre gli investimenti necessari.
Questi elementi, che sono quelli del bando.
Li scorro molto velocemente semplicemente per dire che.
Il bando prevedeva l'avvio. Entro il 15 febbraio dura sei mesi. Noi abbiamo ottenuto il finanziamento per intero di 15.000 euro proprio con l'obiettivo di sviluppare le comunità sul nostro territorio.
Nel bando e noi stiamo cercando di rispettare tutti gli elementi, quindi la cabina di regia, questo tavolo di negoziazione, appunto che vi dicevo insieme anche le associazioni di categoria e.
Non meno importanti. Anche le associazioni del terzo settore del nostro territorio, che fanno parte le più rappresentative, fanno parte proprio del del tavolo di negoziazione.
Quindi.
È stato costituito anche il Comitato di garanzia. e stiamo facendo proprio attività di formazione e, tramite questo tavolo, anche proprio sulla democrazia partecipativa. E il primo incontro del Tdn si è svolto a febbraio e da lì poi si sono sviluppate le attività, appunto del del nostro percorso. Il titolo è abbastanza simile. Insomma, accendiamo le idee energia per la comunità, quindi, cercando proprio di coinvolgere il più possibile i soggetti che faranno parte di questo percorso. Come abbiamo immaginato di di svolgerlo, siamo partiti dalla mappatura di contesto, quindi da trovare e provare a trovare gli spazi per installare per avere nuovi impianti ad energia solare, e abbiamo trovato appunto soggetti che potessero partecipare all'inizio, insomma, delle fasi della della comunità. Quindi, come dicevo, le associazioni di categoria, l'impresa e il terzo settore del del territorio, abbiamo fatto un'attività che di solito, diciamo, non è propria della nostra Amministrazione, perché cerchiamo di muoverci soprattutto con i social, con le nuove tecnologie, ma questa volta abbiamo fatto a tappeto una distribuzione di materiale proprio a tutte le famiglie e le aziende. Abbiamo cercato veramente di coinvolgere tutto il territorio e ne abbiamo approfittato dopo. Vi darò qualche elemento, se mi rimane un po' il tempo, a distribuire un questionario per la cittadinanza che ci ha dato qualche idea, qualche elemento in più, per capire se le persone conoscono le comunità energetiche, ma soprattutto che visione hanno in l'anno che bisognava la nostra comunità rispetto alla alla necessità di fare transizione energetica e la necessità di essere.
Preparati su questi temi e quali interessi questi temi portano proprio nella nella nostra comunità. Abbiamo organizzato eventi pubblici e abbiamo iniziato a strutturare appunto la la nuova comunità.
Il percorso chiaramente si svilupperà come previsto dalla legge regionale, con il documento di proposta partecipata con la delibera di Giunta relativa. Ma anche noi, come il Comune di Budrio, siamo in attesa appunto di sapere se saremo finanziati nel progetto parallelo. No, questo famoso doppio canale che benissimo raccontava l'assessore dell'ulteriore finanziamento che la Regione ha messo a disposizione proprio per la parte operativa delle comunità energetiche e che.
Potrebbe darci la possibilità, diciamo, di avere un'ulteriore acceleratore proprio sul territorio per poter proseguire con con queste attività similari. Ancora qualche minuto farei vedere.
Alcune risposte, diciamo del sondaggio che abbiamo realizzato sul territorio perché credo possano essere, diciamo utili anche proprio per.
Le attività che stiamo facendo. Questa mattina col convegno.
Abbiamo avuto 63 risposte. Non è un campione significativo Novi di Modena è un Comune che fa poco più di 10.000 abitanti, quindi chiaramente non siamo riusciti a raccogliere e quindi non abbiamo nessuna pretesa di di essere. Ecco,
Speaker : spk2
Di aver fatto l'attività accademica, ma sono elementi, secondo noi, che sono importanti e tralascio le le parti di contesto dove.
Parlano del del numero di componenti, di che tipo di abitazione,
Se di proprietà o se è un'abitazione singola e qua vediamo appunto che la maggior parte sono abitazioni singole,
Abbiamo chiesto se sono già stati fatti interventi di efficientamento, se si ha intenzione di fare interventi di efficientamento e qua la cosa strana è che il 70% ha risposto che il prossimo anno non ha intenzione di fare interventi sul proprio immobile, quindi non c'è ancora questa.
E così questa consapevolezza e questa attenzione necessaria su questi temi.
Solo 26 hanno risposto a questa domanda, però il 70% dice di avere già l'impianto fotovoltaico. Quindi magari non sono tutte situazioni dove, come vi dicevo, all'inizio c'è stato un intervento di ricostruzione, magari sono abitazioni, sono case che sono rimaste illese dai danni del sisma e quindi sono ancora abitazioni di tipo tradizionale e gli impianti sono più o meno quelli esistenti dai 3 ai 6 chilowatt,
Ma la cosa interessante è che quali sono gli elementi che ti potrebbero convincere per installare un impianto rinnovabile a casa tua. La prima risposta, il risparmio sui consumi e il l'impatto sull'ambiente è solo al 14%, quindi è abbastanza indietro, diciamo, rispetto alla consapevolezza che le persone hanno ancora su questo. Su questo tema ti interessa il tema delle energie rinnovabili. Qua, per fortuna, abbiamo avuto una risposta molto molto alta sul sul molto 32 su 56 risposte che sono arrivate hanno detto, un valore rispettivo di 10, poi ci sono i 9 9 persone hanno detto 9 6 euro dei Toto simili, quindi diciamo c'è stato un interesse significativo, però, contemporaneamente queste persone ritengono di non essere informati e quindi di non avere gli elementi per poter procedere o per avere la possibilità di essere efficacemente all'interno di questi temi.
Fonte energia più più importanti, più significative all'energia solare e questo era abbastanza.
Atteso.
Principali criticità rispetto alle energie rinnovabili e qua e ci sono i temi su cui dobbiamo approvare, secondo me, a lavorare anche insieme il grosso investimento iniziale che ha un ritorno a lungo termine e quindi la difficoltà di di partire da qui e su questo le comunità energetiche. Spero che possano servire a superare questo gap di partenza. Questa attivazione, appunto, che che serve, ma anche la mancanza di conoscenza, è un altro elemento che blocca che che da criticità rispetto alla.
Diffusione delle energie rinnovabili.
Qualcuno non tutti, insomma, sanno che esistono queste comunità di energie rinnovabili. 35 risposte su 55 che hanno dato risposta a questa domanda. 35 persone dicono di conoscere le comunità energetiche e che sarebbero interessati a far parte della comunità. Per fortuna, e.
Però altrettanto come prima, diciamo, sono molto pochi quelli che poi in realtà conoscono bene e quindi qua ci assestiamo intorno alla alla sufficienza o poco più rispetto alla conoscenza della comunità. Chiudo con un'ultima slide rispetto a quali potrebbero essere i vantaggi propri della Comunità energetica.
Chiaramente qua ci sono degli elementi che sono un po' sparsi, però mi fa piacere sottolineare. E questo questa risposta sull'equità sociale che 22 persone hanno sottolineato. C'è anche chi non può investire nell'impianto, può entrare come consumatore, può entrare come membro della Comunità energetica. Quindi questo credo che sia un aspetto interessante da tenere presente. Mi fermerei qua. Vi ringrazio per l'attenzione.
Speaker : spk1
Grazie mille Enrico, molto interessanti. I dati del questionario, perché forse ci dicono che dobbiamo lavorare anche per far crescere una coscienza civica, per far crescere di più una coscienza anche di tipo civico, ma anche ambientale. In questo senso i Comuni hanno un ruolo fondamentale e possono essere animatori, aggregatori e a finanche essere membri attivi dentro Letcher.
Partendo da azioni specifiche che sono state anche inserite nella legge, prima fra tutti la mappatura, appunto, delle degli edifici che possono essere messe a disposizione per costituire le Comunità energetiche. Adesso ci prendiamo 10 minuti di pausa,
Dopodiché passiamo alle realtà che hanno partecipato al bando quello che finanzia appunto gli studi di fattibilità, e chiudiamo con la nostra dirigente, la dottoressa Romano, che saluto.
E quindi niente vi ricordo che su se la buvette, se volete un caffè, se volete uno snack pian piano di sopra e ci rivediamo alle 11:03 quarti.
Speaker : spk2
Esperienze che hanno partecipato al bando che finanzia appunto gli studi di fattibilità, sapete tutti che c'è l'istruttoria ancora in corso e che c'è però una disponibilità a da parte della Giunta a finanziare.
Tutte le e i progetti che naturalmente risulteranno visibilità qualcuno che incrocia le dita,
No, devo dire che la risposta è stata sicuramente importante. Il fatto di andare a coprire tutte le richieste è stata anche una mia sollecitazione, più che altro, anche per premiare l'impegno che non è poco da parte di tutti coloro che che hanno hanno partecipato. Però questa volontà c'è e quindi quei 2 milioni di cui avete sentito parlare diventeranno molti di più,
Però.
Adesso ci consentirà appunto su esperienza anche diverse da quelle che magari vengono narrate e di solito e che vedono protagonisti la parrocchia del Corpus Domini di Bologna con don Stefano Zangarini, che ringrazio davvero tanto per essere qui e l'ingegnere Marco Malagoli, che ha seguito la parte più tecnica e Solent, entrambi i rappresentanti del tavolo diocesano per la custodia del creato di Bologna. Come sapete, gli enti religiosi.
Possono concorrere alla costituzione delle CER. Hanno partecipato al bando appunto dei due dei 2000000, che poi diventeranno cinque, o forse qualcosa di più con l'idea di realizzare un progetto diocesano di comunità di cui appunto oggi ci parleranno. Ecco incomincia, ma.
Prego.
Speaker : spk1
Buongiorno.
Secondo Stefano,
Sono qui non come parroco.
Del Corpus Domini, ma come.
Vicario del vescovo, per.
Vari ambiti legati al laicato, tra cui.
Ricade anche questo tavolo per la custodia del creato.
Che indegnamente res presiedo e che esprime.
La.
Lì il grande interesse che ha.
E la nostra Chiesa per tutto quel che riguarda il tema della cura, del creato, della del dell'ecologia integrale, della transizione ecologica, e così via, il lavoro del creato è un gruppo informale voluto dal nostro arcivescovo, il cardinale Zuppi, costituito da diverse associazioni.
E i movimenti.
Di ispirazione cattolica ed è inserito nell'ambito.
Appunto di questo.
E di questo lavoro più grande, ecco.
Il nostro punto di riferimento e, soprattutto.
La lettera enciclica del Papa Laudato sì del 2015.
E che è una un documento.
Fondamentale per noi, proprio perché sì.
Si occupa specificamente di tutti i temi legati a cura del creato.
Un documento, forse?
E a suo tempo non tanto.
Considerato.
Ma che.
È, penso, un punto di riferimento.
Fondamentale non soltanto per il mondo cattolico, ma per.
Chiunque voglia oggi affrontare questi temi perché li affronti in modo profetico.
Tante cose che il Papa scrive, scriveva otto anni fa e vediamo.
Realizzate oggi,
Ecco.
All'interno di questo contesto.
La,
La nostra Chiesa italiana, ha fatto, ha sviluppato questi temi nella settimana sociale.
Dei cattolici italiani di Taranto, nel 2021.
Dovesse auspicato.
In modo forse più ideale allora che che realistico che tutte le parrocchie italiane, e che sono più di 25.000.
Avviassero delle comunità energetiche rinnovabili.
Dobbiamo.
Dire, appunto che questo tema non è un pallino del papà o che adesso ci siamo svegliati per pensare a queste cose. Fa parte di quello che chiamiamo a 2 3 assai della chiesa, che su queste cose riflette da da tanto. Sicuramente il papà con questa Enciclica ha sottolineato in modo molto forte questo aspetto particolare.
E viene dalla rivelazione.
Speaker : spk2
Biblica, dove Dio affida all'uomo e il Creato perché lo coltivi o custodisca.
E.
Proprio a livello di fede i cristiani sanno che non si può essere una vera cura dell'uomo senza curare il creato, perché la nostra casa comune ed è proprio dentro questo contesto di cura dell'umano e che ci interessa proprio a cura del creato.
Qual è l'interesse particolare della nostra Chiesa di Bologna, perché non è una diciamo, questo è un progetto della parrocchia, del Corpus Domini o di qualche piccola realtà, ma di una diocesi di una chiesa intera e prima di tutto c'è il desiderio, ovviamente, di contribuire alla crescita dell'uso delle energie rinnovabili.
E anche di educare in modo capillare al consumo responsabile.
Le nostre comunità c'è anche un intento,
Diciamo solidale,
Il desiderio di creare un senso comunitario in questo cammino di consapevolezza dell'importanza del delle energie rinnovabili e di una cura del creato che parta dai piccole.
Cose di tutti i giorni, come si diceva prima, quindi, il discorso della Comunità energetiche è venuto fuori per noi da questa occasione delle del bando regionale che abbiamo colto come un'opportunità più che altro per pensarci, per provare a concretizzare.
Sullo specifico, io lascio la parola all'ingegner Malagoli che descrive più dettagliatamente il progetto, grazie.
Speaker : spk1
Grazie con Stefano e soprattutto grazie, Silvia per l'invito che cercherò di andare abbastanza veloce anche perché poi le slide le lasciamo a disposizione, per cui non ci sono problemi per.
Vedere poi con calma quando vi era la dovrà presentare allora, visto che abbiamo parlato tanto di questionari partiamo da qua cioè recenti, precedentemente alla fine del 2022 la Fondazione Symbola Ipsos Italia ha fatto, diciamo, una, un censimento, una,
Un'intervista intervistando circa 80 uffici, diciamo pastorali, della delle varie diocesi sparse per l'Italia, chiedendo appunto se nei prossimi cinque anni lo strumento delle eccetera sarà adottato dalle parrocchie. La risposta la trovate qua in questo in questa slide vedete che il grosso, cioè 43% 24% ritengono che da qui a cinque anni solo alcune delle parrocchie qualcuna qualcosina si muoverà, ma diciamo il il grosso ovviamente diciamo.
Sarà rimarrà probabilmente diciamo al palo è stato chiesto anche quali sono i punti di riferimento per le diocesi. In questa avventura è stato identificato l'Ufficio nazionale dei problemi sociali e del lavoro che è, diciamo, un'entità centrale a livello proprio di CEI, gli enti locali, ovviamente, perché sono chiaramente parte fondamentale in questa partita. Gli economati della rete degli uffici delle diocesi e così via.
Quali sono le peculiarità degli enti ecclesiastici che quando parliamo di parrocchie parliamo di enti ecclesiastici, quindi possono essere sto monasteri e santuari, seminari, enti ecclesiastici, gli enti ecclesiastici hanno delle loro specificità, ovviamente li abbiamo rappresentati velocissimamente qua in due o tre slide che vi riassumo innanzitutto il potere di controllo che il potere di controllo previsto nell'ente ecclesiastico esclude la possibilità di essere Cera, cioè un ente ecclesiastico non può essere una comunità energetica direttamente dovrà passare attraverso la costituzione di un'associazione cooperativa, quello che volete,
Questo perché perché proprio diciamo il, il potere di controllo sono in capo, diciamo, al al cosiddetto ordinario dell'ente religioso che il vescovo, piuttosto che il parroco superiore,
Ci sono ovviamente degli adempimenti per gli enti ecclesiastici ulteriori rispetto a quelli classici civili amministrativi che hanno tutti, a partire dal discorso della Sovrintendenza che voi sapete no, è un tema particolarmente importante, soprattutto anche Bologna, per per le chiese, no che rientrano in questa fattispecie.
E ci sono degli adempimenti, adempimenti canonici e che quindi fanno rientrare una certa una serie di iniziative all'interno di quelli che sono atti e straordinari di amministrazione, che quindi richiedono l'intervento, diciamo dell'ordinario, cioè il vescovo, come dicevo prima,
Ma c'è un tema che di cui non parla quasi nessuno, che il tema della fiscalità.
Gentili si insedia, ma diciamo la fiscalità su questi argomenti non è un tema ancora del tutto sconosciuto e quindi diciamo una delle prime, diciamo cose che ci siamo chiesti e proprio vedere come approfondire questo aspetto è uno dei motivi per cui abbiamo partecipato al bando anche per poter poi avere la possibilità di fare degli approfondimenti in particolare ad esempio cito uno per tutti limo.
No, Limoli lì, l'IRES e quant'altro.
E quindi il discorso degli incentivi e la loro ridistribuzione no saranno tassati ma tosati, allora qua io diciamo, ho sfruttato la competenza di don Lorenzo Simonelli, che è una diciamo è una.
Appartiene alla Diocesi di Milano ma è molto esperto di questi aspetti e che ha presentato alcuni casi che sono i seguenti il caso in cui l'Acerra conceda.
Come scusate che l'ente ecclesiastico considera l'Acea o altri soggetti un diritto sui propri immobili comodato locazione territoriali, superficie per consentire l'installazione di pannelli fotovoltaici. oppure il caso che la perché percepisca dall'Acea degli incentivi, ecco il discorso fiscale su questo tema è tutto aperto ed è da capire.
Gli scenari quindi, che.
Ai quali si trovano di fronte sono fondamentalmente due, se parliamo di parrocchie, la parrocchia fa tutto da sola, no, però che stand-alone in nel senso che fa il consumatore o fai il procurement e aderisce a una certa che bussa alla porta.
Oppure.
Fa parte del percorso di Cesano che stiamo cercando di costruire, l'abbiamo chiamato c'era insieme.
Dove qual è la caratteristica principale è che il modello di governance interna non lo decide la Diocesi, non recidere, diciamo qualcun altro sostanzialmente no, come distribuire i notai incentivi e quant'altro è un tema diciamo che conviene e tenere, diciamo ben ben chiara, per avere ben chiaro in testa, soprattutto anche per poter sfruttare che cosa una capacità di investimento non indifferente, perché avete scelto di far vedere ad un po' di numeri una capacità di investimento notevole, un potere contrattuale altrettanto forte, e anche, diciamo, la possibilità di fungere da soggetto aggregatore, no e di supporto, anche per sensibilizzare, e poi con tutti i parrocchiani che ovviamente sono.
Disponibile a questo tipo di iniziative.
Per la Diocesi di Bologna. Sostanzialmente, in questo percorso ha visto anche il vantaggio di poter inserirlo all'interno della costituzione delle zone pastorali che sono delle aggregazioni di parrocchie, e quindi una vista dall'alto, diciamo della Diocesi, ci fa vedere che esistono 12 vicariati, 50 zone pastorali e stiamo parlando di 410 parrocchie.
Diffusa, diciamo, su tutto il territorio.
Non si sente.
Sentite adesso scusate.
Dicevo appunto all'interno della Diocesi di Bologna, c'è il percorso avviato delle zone pastorali, che appunto diciamo, una riorganizzazione interna che parte da dall'esistenza di 12 vicariati, 53 pastorali e 410 parrocchie, per non considerare poi anche gli Enti, gli altri eventuali enti ecclesiastici vi ho fatto un esempio di un vicariato, quasi sempre Vicariato balli Reno Lavino Samoggia che colchico coincide con l'Unione a livello proprio diciamo dei Comuni dove c'è la zona pastorale di Casalecchio. la donna pastorale di Sasso Marconi Marzabotto, la della Pastorale Zola Anzola Calderino e Valsamoggia. Come vedete, i pallini sono tutti sotto le parrocchie e quindi in media non ha una sua particolare, va dalle 5:06 parrocchie, quindi questi sono sono.
I numeri. Ecco perché vi dico questo perché le famose aree geografiche convenzionali che di cui abbiamo parlato prima, ovviamente sono tutta un'altra cosa. Quindi occorrerà poi capire all'interno delle zone pastorali, quali sono le aree convenzionali che possono essere prese come riferimento per costituire le configurazioni. Li abbiamo chiamati così, perché la cerchia abbiamo in testa, non è fatta di tante che è fatta da tante configurazioni con un'unica Cera, diciamo al centro,
Qua. Vi ho fatto un esempio per capirci un'area convenzionale n dove c'è una parrocchia che monta i suoi pannelli stesso, quello messo sul tetto della chiesa, ma ovviamente non sarà sul tetto, sarà piuttosto sono sul tetto della canonica piuttosto che insomma da da da altre parti.
E una riconvenzionale né un'area commerciale n più uno con la ulteriore difficoltà complicazione che, ad esempio, potrebbe essere che una parrocchia che appartiene alla zona pastorale è sì, una zona pastorale, ma rientra, diciamo, nella nell'area di influenza, di un'area convenzionale diversa, per cui no, il comitato di zona che sono veneti le le entità che decidono no un po' sostanzialmente sulla sugli affari economici della della della situazione è un'ulteriore complicazione di cui tenere conto. Abbiamo messo un comitato di Cesano Cerra all'esterno perché dovrebbe essere un po', diciamo la mente centrale, che gestisce che cosa, poi incentivi, che vengono calcolati sulla base dell'area convenzionale Roma gestiti a livello centrale, per cui le parrocchie aderenti diciamo le singole c'è alle singole sue configurazioni, scusate riceveranno loro l'incentivo che riceveranno, verrà quantificato l'incentivo sulla base. Siamo della loro partecipazione, ma barrage verrà gestito nell'ottica di quel modello centrale, quindi sopprimano dal che dal centro, proprio per poi distribuirlo con i criteri di solidarietà che vi dicevamo prima.
Gli attori coinvolti in questa partita sono qua, diciamo, rappresentati da rivali vicariati, adesso non sto qui a tediarvi sull'organizzazione interna della Diocesi della Curia, però qui siamo solo diversi interlocutori che hanno in particolare competenza in materia di economato di amministrazioni di pianificazione, sostanzialmente poi non si può fare a meno ovviamente di avere dei partner partner operativi partner tecnici,
Partner legali, sostanzialmente per cui la partecipazione al bando è stato anche funzionale al fatto di poter poi pensare immaginare di accendere consulenze su temi specifici, ad esempio la fiscalità, una per tutte.
I processi di riferimento all'interno di questo percorso, al di là diciamo, di quello che mi è stato rappresentato prima no della costruzione di una comunità energetica sono, anche, tecnicamente, parlando, molto di dettaglio, come possono essere la mappatura e il censimento, no del degli immobili, la il sopralluogo, i rilievi e abbiamo pensato già ripartire in logica illogica un po' spinta logica, BIM, cioè facendole. Siamo dei rilievi che permettessero di avere dei progetti informatici da poter gestire in maniera ovviamente più efficace anche per il futuro a livello, diciamo, di progettazione e pianificazione e poi.
Che k pianificazione, autorizzazioni, eccetera, eccetera non sto diciamo tediarvi su aspetti puntuali,
Dovendo riassumere i pilastri di questo ragionamento, i pilastri del sistema sarebbero quindi una, diciamo, buona capacità previsionale, lo avete capito benissimo anche dalle dalle dalle dalle presentazioni precedenti, no, qua bisogna riuscire a prevedere effettivamente avere dei, diciamo dei business plan che abbiano un esame un orizzonte temporale dignitoso visto che si parla di vent'anni quindi le prime modelli previsionali sono fondamentali, un sistema di controllo, ovviamente anche poi dei flussi, perché, quando si arriverà a regime con tanti sostanzialmente partecipanti, il problema sarà quello di come gestire anche nella logica degli incentivi i consumi. No, alcuni flussi, diciamo, di energia in ingresso e in uscita, quindi un sistema di controllo fondamentale, così come è altrettanto fondamentale sarà il monitoraggio. Diciamo di questi aspetti e la conduzione molte fra gli impianti, perché si fa abbastanza presto a fare l'impianto che proprio l'impianto deve essere fatto bene, che deve funzionare diverse manutentato, deve essere smaltito alla fine vita, quindi iniziamo il bilancio complessivo deve essere fatto abbastanza oculatamente al centro. Quindi il cuore di tutto questo è l'infrastruttura digitale, perché al giorno d'oggi non si può, diciamo pensare di ragionare unicamente sulla carta, e quello che ci è sembrato utile suggerire a livello di diocesi è l'inserimento all'interno della pianificazione, cioè questo percorso all'interno di una pianificazione complessiva energetica, ambientale, urbanistica che non può essere trascurata, così come non può essere trascurato il progetto già esistente a livello della CEI a livello nazionale, che è quello che è un sistema GIS web, quindi informatico di gestione dei beni immobili delle diocesi italiane, tutti diciamo, questi immobili sono mappati, sono censiti e l'ideale sarebbe quella di avere cliccando, diciamo, su quella singola parrocchia tutte quelle zone informazioni anche a livello di infrastrutture, quindi quali sono le caratteristiche degli immobili e così via?
A questo punto, cosa abbiamo fatto, abbiamo fatto, diciamo, delle simulazioni e qua, devo ringraziare l'ingegner pifferi, i suoi collaboratori, che sono quelli che ci stanno assistendo Soliveri tecnici dietro diciamo alla macchina, ecco e che ci stanno assistendo insomma in questo percorso, dove abbiamo ipotizzato che cosa intanto, in quelle due aree che avete visto prima, stiamo parlando di un di aree, diciamo ideali ma di aree fisiche, una serie di Casalecchio e un'altra sarebbe forse solo.
E in una abbiamo pensato che la parrocchia rampe di don Stefano a un diciamo, un impianto da 72 moduli di 30 chilowatt, per intenderci che a ogni anno, diciamo ingombro di 150 metri quadri, grosso modo sostanzialmente che produrrà dovrebbe produrre, si spera, un 32.000 chilowattora all'anno fondamentalmente uno più piccolina invece che è quello di Casalecchio, dove ci sono praticamente 48 moduli circa un po' meno di 100 metri quadri, diciamo di ingombro. Fondamentalmente è una produzione di 20.000 chilowattora all'anno.
Questa, diciamo, è la previsione fatta con ovviamente estrema approssimazione, perché ovviamente non abbiamo. Non siamo partiti dai dati reali di consumo e quant'altro, per cui è prendetela proprio con le molle. È semplicemente diciamo, per avere un'idea, di che cosa stiamo parlando qua, stiamo parlando appunto per il fossero quei 30 chilowatt, dicevo prima un investimento di 41.000 euro fondamentalmente.
Autofinanziati. Abbiamo protestato, diventino, non richiede nessun tipo, diciamo, di finanziamento in questa fase prototipale per vedere almeno due quando andavamo in là e come vedete, però, i numeri presuppongono per avere, diciamo, un minimo di siamo di ritorno numeri delle centinaia di persone che tripode connessi alla alla alla Comunità energetica, quindi l'equilibrio si ha soltanto se siano quei numeri lì, fondamentalmente è una simulazione che.
È stata fatta con ipotizzando il POD connesso alla al fotovoltaico, come quello dell'utenze comuni di un condominio. Abbiamo paragonato, diciamo la la la, la parrocchia, un condominio fondamentalmente, e questo comporta che l'autoconsumo fisico, quindi anche il risparmio diretto in bolletta sia molto basso, ma al contempo è una delle scelte che permette di massimizzare l'energia condivisa, perché è chiaro che se uno volesse pensare di avere un ritorno economico, allora si fa il suo impiantino solamente il sottotetto e fra l'autoconsumo questo è l'unico modo per risparmiare. Negli altri casi non si risparmia assolutamente nulla, cioè anzi diciamo che stiamo cercando di non rimettersi. No della nel costruire questo tipo, diciamo di di ragionamento, dove ovviamente è chiaro che non guida l'aspetto economico se uno mi chiede ma la bolletta no, la bolletta continua a pagarla così a pagarla e con chi ha pagato salato. Purtroppo con questo tipo, diciamo, di ragionamenti, se vuoi effettivamente incidere sui tuoi risparmi, ti ripeto, ti fai il tuo impianto autoconsumi nel senso che quindi smetti di prelevare dalla rete e a quel punto semplicemente consumi, ma si ha ragione nell'ottica di condividere, ecco, il meccanismo è un po' più complicato. Essendo più complicato abbiamo visto, abbiamo pensato a questa sera insieme, proprio come un sistema di gestione dove gli obiettivi e gli indicatori no della singola parrocchia Baldano ad integrarsi con gli obiettivi della zona pastorale, che questa collocazione interiore che avete visto e che a loro volta vanno ad integrarsi negli obiettivi e indicatori di ecologia integrale, diocesani che poi fanno il paio con quelli che sono gli obiettivi dell'Agenda 2030, che viene anche che vengono rendicontati anche da ASIS e compagnia bella.
Le dimensioni Egidio, il percorso quindi ambientali, sociali e di governance sono qui rappresentate velocissimamente giusto per dire che è un discorso che dovrebbe interessare un po' tutti anche la parte diciamo ad esempio della partecipazione a, ad esempio, Bologna, missione clima dove c'è un impegno di siano, dal punto della vista della pubblica amministrazione, no di ridurre le emissioni di CO 2, quindi quello sicuramente sì si colloca all'interno di questo contesto. Qua ci sono anche una stima di di di riduzione, di abbassamento di 10 o di pregiudizio. 2, ma ecco la parte che volevo sottolinearvi e mi avvio verso la conclusione e l'aspetto di governance, dove c'è un'attenzione alle modalità di pianificazione degli interventi, come dicevo prima, e al loro inserimento nei percorsi di pianificazione del territorio.
Eh attenzione alle modalità di progettazione, realizzazione e gestione di queste comunità, perché devono essere intese come nuovi soggetti giuridici, affinché il motore comunitario e valoriale, quello dell'ecologia integrale, che sia prima donna, don Stefano resti davvero tale perché c'è il rischio che si perdano il tempo.
Leva comunitaria cioè come strumento di sostegno nel percorso di transizione ecologica, quindi conversione ecologica per quanto riguarda la Chiesa cattolica, anche leva comunitaria come strumento di sostegno nel percorso di zona pastorale. Quindi, come dicevo prima, questa aggregazione potrebbe essere sicuramente un elemento che aiuta anche lo sviluppo, il consolidarsi delle zone pastorali che già esistono. Concludo dicendo che poi è chiaro che la struttura degli investimenti, e che uno può ipotizzare,
Presuppongono, per un'analisi di redditività diverse variabili che non sono, diciamo ovviamente trascurabili per nulla e che la taglia media no degli impianti sia fondamentale. Noi abbiam parlato più di 2030 chilowatt sono ridicoli come tant'è che no. La. Dalla settimana dei cattolici italiani era emerso che parrocchie dovevano montare impianti per 200 chilowatt. Voi capite che 200 kW una parrocchia che tenne neanche quattro campi da calcio,
Quindi però.
Diciamo che l'importante è ricordarsi appunto che cosa che l'analisi di redditività presuppone uno schema di governance forma giuridica adottata dalla cerchi, sia corredato, con scheda approvata, di uno schema scusate approvato dai membri. Su criteri di ripartizione, non di questi proventi. La taglia, la tipologia degli impianti, i costi di gestione, eventuali servizi aggiuntivi e soprattutto e sottolineo la fiscalità, il tema della fiscalità, che è molto trascurato, concludo dicendo che, pur sapendo che viene dal punto di vista del singolo membro che partecipa a una comunità, il risultato sarà funzione quindi, oltre che dei flussi di cassa complessivi, dal numero di membri che aderiscono e che rimangono all'interno della Comunità energetica. Perché sui vent'anni diciamo la la, il singolo membro può tranquillamente uscire per legge. No, ecco l'orizzonte al quale noi diciamo, stiamo che stiamo sul quale ci stiamo orientando e quello mi diceva, don don Stefano d'inizio della Laudato si della Fratelli tutti come a guida valoriale rispetto a questo tipo di percorso e vi ringrazio per l'attenzione.
Speaker : spk2
E ringrazio ancora di cuore don Stefano Zangarini e l'ingegnere.
Malagoli per essere stati qui con noi e.
La Diocesi è già di per sé una comunità no, che ha tra le proprie mission appunto la, l'attenzione sociale e anche quella ambientale. A questo proposito vi ricordo che all'interno della legge regionale, è l'aspetto veramente innovativo.
Che questa Regione ha voluto evidenziare è proprio l'aspetto sociale, se voi guardate e ci sono alcune copie della legge che trovate fuori nel nel banco di all'ingresso.
All'articolo 4, ci sono proprio delle premialità specifiche per quei progetti che hanno questo tipo di visione e questo tipo di di di taglio sociale che vuole tenere insieme anche soggetti economicamente fragili che, ricordo, devono assolutamente essere coinvolti in questo processo anche di transizione ecologica, perché altrimenti saranno proprio questi soggetti a pagare il prezzo più alto.
A questo punto passerei la parola a Marco Chittolini di Eicher, come vi dicevo, è un'associazione di cittadini che aveva già una spiccata sensibilità.
Ambientale.
E loro hanno messo in campo questo progetto che ha una particolarità.
Che non si trova dappertutto, quindi diciamo un aspetto qualificante,
Che forse insolito, ma che ha un valore grandissimo, che è quello di.
Devolvere poi proventi, che.
La sensazione di riceverà proprio per progetti di solidarietà, quindi a te la parola Marco,
Speaker : spk1
Grazie Silvia, grazie a tutti.
Siamo veniamo da Reggio Emilia Associazione, Eicher diceva don Stefano prima non ci siamo svegliati adesso, noi invece siamo proprio gli ultimi arrivati, ci siamo svegliati nel 2021,
Tre anni dopo, Greta Thunberg, 6 dopo gli accordi di Parigi e una cinquantina, dopo le prime allarme del dei primi ambientalisti negli anni del boom economico e.
Ci troviamo in seguito alla visione di un documentario da parte di un nostro amico che vede questo bellissimo documentario in cui si spiega che.
Mondo sta veramente andando a rotoli da un piccolo messaggio di speranza che noi decidiamo di raccogliere. E singolare il fatto che ci ritroviamo, ci mettiamo d'accordo, ci troviamo d'accordo su un programma televisivo, non su studi scientifici, su siti internet o su formo altro. La televisione ci mette d'accordo. Questo aprirebbe una riflessione che non facciamo oggi, però è probabilmente ci ci troviamo d'accordo su questo e decidiamo di trovarci ogni tanto ha qualche gruppo spontaneo, ci troviamo i giovedì pomeriggio, parliamo di quello che vorremmo e quello che potremmo fare. Siamo inizialmente un gruppo WhatsApp e oggi siamo ancora un gruppo WhatsApp. Non siamo ancora costituiti in associazione, quindi, dal punto di vista formale siamo rimasti quello che eravamo inizialmente un po' di passaparola tra di noi, un po' di.
Attività di?
Giochi di gruppo piantumazione, cerchiamo di fare alcune scelte da soli.
O al piccolo gruppo, queste scelte a piccoli gruppi ci portano passare un po' di tempo insieme a fare due chiacchiere, e ci accorgiamo che in realtà vorremmo fare qualcosa di più e ci accorgiamo che le nostre scelte, quelle.
Quelle personali, scusate ma non vedono nel monitor quello che sto dicendo, ecco questo circa.
Che le nostre scelte personali sono scelte che sono fatte soltanto da alcuni di noi. C'è qualcuno di noi che si interessa di mobilità elettrica, qualcuno sceglie un fornitore di energia verde, qualcuno installare, fotovoltaico a titolo personale, per risparmiare qualcosina, qualcuno prova a recuperare le acque grigie in casa. Adesso, prima.
L'Assessore pezzi si è scusato per il layout di una diapositiva. Noi qui abbiamo messo la diapositiva di dello sciacquone.
Abbiamo problemi, questo per chiarire il livello di partenza nel quale siamo, facciamo delle cose semplici da persone semplici singolarmente, e però se andiamo a vedere un pochino quello che facciamo somiglia un pochino anche alla piramide del dottor Rossi.
Non è poi così diversa la difficoltà e fare delle scelte di gruppo che abbiano un pochino questa profondità, se possibile e.
Vediamo se.
Più avanti, scusate.
Non sta succedendo nulla.
Presentazione fosse così, sì, e decidiamo di fare un percorso di consapevolezza, un percorso che ci costa tanto in termini di fatica, ci mettiamo nelle mani di un fisico.
Che tanti anni fa andava nelle nelle piazze a predicare nel deserto, parlava di cambiamento climatico, parlava di di energia, parlava di appunto di clima e ci vedete, CCD.
Distrugge, con questi suoi problemi difficilissimi sull'impatto.
Del, nei nostri stili di vita, sulle bollette su,
Vedete la il desiderio che avete forse voi di uscire oggi, è quello che avevamo noi quando lei ci faceva queste elezioni e la difficoltà di poter trasformare in numeri, di dare dei limiti, di dar della concretezza a quelli che sembrano essere sembravano essere soltanto delle scelte normali,
E l'idea che ci viene quella di fare una certa.
Non.
Non sappiamo da dove sia avvenuto, probabilmente qualcuno l'ha vista su internet e ha detto questa è una cosa che potrebbe piacerci metterci insieme a ragionare di energia, a provare a fare questa comunità e.
Facciamo una, decidiamo di fare una comunità energetica senza sapere come si fa, che usiamo o in un sistema, possiamo dire montessoriano scoutistico, facciamo mentre impariamo la, facciamo.
L'ispirazione, come vedete, potrebbe essere anche quella della Laudato sii o c'è un po' di don Milani un po' di grandi tutti nella stessa,
Nella stessa Lavagna e persone che si trovano prendono delle tisane, insieme fanno delle chiacchiere e provano a pensare come fare questa comunità rinnovabile, non abbiamo ovviamente la la forza di farlo da soli e decidiamo di.
Appoggiarci a qualcuno, però abbiamo le idee piuttosto chiare, abbiamo deciso che la nostra CER non verrà realizzata, che non si fermerà davanti a nessun tipo di ostacolo, e quindi lo faremo indipendentemente da quelli che saranno.
I costi iniziali, cioè vogliamo che esista, vogliamo che sia un'opportunità e quindi anche se spenderemo qualcosina la faremo la faremo indipendentemente dai decreti attuativi, quindi la faremo con la legge che già ci consente di di farla in cabina secondaria, se necessario, e poi decidiamo che non ci interesserà quanto produrrà e non ci interesserà nemmeno quanto ci verrà a costare.
Perché non ci interessa l'aspetto dei soldi quindi sarà una certa di tipo solidale questi sono i presupposti.
Grazie.
Giro continuamente.
Okay e risultato.
E che finalmente qualcuno ci risponde e ci rispondono al.
Una sera di agosto ci dicono va bene,
Vi ci interessa la, il vostro Forum che avete compilato scrivendo sostanzialmente non sappiamo quanti siamo, non sappiamo quanti metri quadri abbiamo, non sappiamo che potenza però dico se siete ancora interessati, noi lo vediamo davvero in effetti noi diciamo bene venite, venite subito da noi, venite a farci un incontro, venite a spiegarci siamo a ottobre,
E in insperatamente tanti sindaci.
Dei Comuni limitrofi, dicono interessa anche a noi, quindi si presentano e ci aiutano a fare questa questo primo incontro e poi abbiamo anche il la faccia di bronzo di andare a due mesi dopo a provare a spiegare qualcosa a un congresso.
Nel quale, vedete il professor Tartaglia, il professor Setti, il nostro fisico di punta, una nota politica della Regione e andiamoli, impariamo più di quello che diciamo, ovviamente impariamo soprattutto che.
Qua che abbiamo bisogno di di fare dei passaggi, il primo è quello del perimetro, il perimetro di azione. Siamo a dicembre del 22, non sono ancora uscite le piantine delle delle cabine primarie a noi interessano fino a un certo punto, perché la nostra idea ancora di lavorare in cabina secondaria.
Abbiamo bisogno di sapere come le persone faranno una una manifestazione di interesse, abbiamo bisogno di sapere chi ci starà e abbiamo anche bisogno di fare qualcosa che costi poco, perché non abbiamo il denaro per partire e non faremo sicuramente un grosso impianto.
Ecco qua.
Febbraio.
Febbraio escono i perimetri di azione, abbiamo alcuni di noi che rimangono fuori, alcuni di noi che rimangono dentro quello che si diceva prima e i perimetri sono irrazionali, non rispettano i comuni e quindi qualcuno ci potrà stare qualcuno non ci potrà stare e cogliamo l'opportunità di poterla fare in cabina primaria, quindi l'idea di poterci davvero allargare, prendere tante persone, coinvolgere il risultato è proprio che da soli sembra che osserviamo poco, diceva bene l'assessore Calvano, due soli, serviamo poco, bisogna che ci spendiamo, bisogna che aumentiamo il numero delle persone e noi cerchiamo di fare proprio questo, di aumentare il numero delle persone e.
Scusate il solito problema.
Ecco qua, questo è il nostro questionario in cui, se avete visto il questionario del Comune prima, molto strutturato, noi facciamo questi fogliettini che diamo alle persone che vengono e chiediamo, ti va, ci stai,
Hai un impianto, ti interessa, facciamo queste cose in modo molto, molto ruspante, riusciamo a agganciare alcune persone,
La ipotesi di farlo. Lo costo a zero costo zero costo è di è quella di partire da persone che hanno già un impianto che hanno già intenzione di farlo, quindi che già avrebbero messo a bilancio.
Questa idea sul loro tetto di casa. Troviamo alcune persone che dicono pensavo di mettere quattro chili 3 6, eccetera, e quindi l'idea è proprio quella di di non avere.
Spese iniziali o almeno le spese minimo, anche perché la raccolta fondi quella fatta con la cassettina ci porta circa 15 euro per la partecipazione al bando. Ci costa qualche centinaio di euro, quindi per il momento siamo in passivo. Se volete sapere, il nostro bilancio è in passivo di qualche centinaia di euro. Speriamo che arrivi qualcosa, poi dalla regione Emilia Romagna, ma questa è la situazione oggi.
Eh, però l'iter cogliamo qualche interesse. Una ventina di persone sono disposte a partecipare, cinque, sei persone sono disposte a mettere il loro impianto già esistente o in via di progettazione in via di esecuzione di realizzazione. Poi usiamo la mail qua vedete che, Alessandro dice io sono di Albinea o un impianto da tre.
Chili l'ho appena fatto, se vi interessa a me, interesserebbe sapere come partecipare e poi, ovviamente, i benefici ai benefici povero Alessandro che non ha capito che in una certa solidale si entra con noi. I benefici saranno per altri, però, insomma,
È un sistema che comunque funziona. Lui si mette a disposizione e anche questo è un altro canale che abbiamo utilizzato,
A oggi, se lavoriamo in primaria, se riusciamo a lavorare in cabina primaria, abbiamo quasi una trentina di membri e stiamo inaugurando quello che vedete alla vostra destra è l'inaugurazione di un impianto, non abbiamo la foto con il drone, però fidatevi sul tetto cioè l'impianto e noi siamo lì sotto che festeggiamo e sono impianti di non collettivi sono impianti di privati che hanno deciso di mettere qualche due, tre, quattro, 5 6 chili sul tetto di casa loro.
E quindi i nostri, le nostre idee cominciano a cambiare.
E avevamo pensato di fare una certa.
Indipendentemente dai costi, proprio visto che in realtà i costi ci sono e quindi se arrivano i soldi, molto bene saranno una bella iniezione, perché.
Abbiamo un costo stimato di circa 3.000 euro per la realizzazione di tutta la comunità energetica, anche proprio soltanto dal punto di vista delle consulenze tecniche e quant'altro.
E avremo, avevamo detto che l'avremmo fatta indipendentemente dall'uscita dei decreti attuativi. A questo punto, però, il decreto ci permette di lavorare in cabina primaria. Ci permette questa espansione importante e quindi noi abbiamo il primo stop, cioè per la prima volta.
L'orientamento è quello di rimetterci nelle mani del Governo, di aspettare come tutti.
Questo è un punto di riflessione importante per noi e non siamo certi di volere fare questo aspetteremo, ma non aspetteremo per sempre. Se a un certo punto l'ostacolo diventa troppo grande, potremmo decidere di costituire la comunque in cabina secondaria e fare in modo che gli altri aspetti non entreranno eventualmente in un secondo momento, tanto del resto. Stiamo già aspettando tutti, quindi che aspettino due in più o in meno 10 in più in meno non fa la differenza e voi ce lo spettro dei soldi, i soldi scopriamo essere tantissimi.
I ricavi stimati per noi sono.
A oggi orientativamente sempre in attesa di decreti tariffe e quant'altro. 8.000 euro all'anno da moltiplicare per una ventina di anni e sono ricavi veramente importanti per quello che era la nostra idea. Per fortuna abbiamo deciso di dare via questi soldi perché altrimenti avremo probabilmente litigato su su che cosa farne e in realtà è già. Stiamo discutendo su che cosa fa ne avevamo pensato di accantonare una cifra per la manutenzione e ci stiamo pensando. Sembra che la manutenzione non sia poi così costosa. Forse l'idea è proprio di poter restituire, dare dare questi soldi nel modo migliore possibile e pensare eventualmente in futuro alle manutenzioni o dei fondi cassa o quant'altro.
E adesso stiamo lavorando sullo Statuto, una delle cose più difficili vedete che qualche giorno fa questo è proprio un uno screenshot di pochissimi giorni fa c'è una bozza di Statuto della quale che che mettiamo sul nostro gruppo WhatsApp e si dice questo il documento leggiamolo e la prima risposta è che uno abbandona il gruppo come vedete proprio la risposta.
Non vuole più sentire parlare non era entrato per questo per discutere una bozza e due dicono io non vengo io non alle 8 e mezza di sera tirano il pacco e il giorno.
Speaker : spk2
Dopo proprio prima della riunione è in realtà, per fortuna la riunione comunque è stata fatta e noi crediamo che la difficoltà sia proprio rimanere uniti. Nonostante il disaccordo, avremmo molti disaccordi nella formazione dello Statuto, ma questa è una piccola cosa che stiamo sperimentando. Siamo piuttosto motivati da da questa, da questa avventura e quindi l'idea di provare ad andare avanti.
La a breve termine. Abbiamo la la costituzione in associazione, siamo rimasti molto scottati dal bando, aspettavamo che uscisse questo bando poi quando è uscito non eravamo pronti per parteciparvi e abbiamo depositato la domanda la sera prima che scadesse il bando. Sono 141, noi siamo il 141, probabilmente siamo gli ultimi di quelli della mezzanotte e non vogliamo fare la stessa cosa nel momento in cui magari arrivassero questi decreti attuativi, non essere ancora associazione. Quindi stiamo decidendo di.
In qualche carica. Chi sarà il Presidente che sarà segretario, eccetera,
E a medio termine, se non si muoverà niente, continueremo con un'attività di divulgazione e anche di conoscenza, sono molti più le cose che abbiamo imparato oggi di quelle che veniamo a portare, ovviamente a voi.
E poi l'idea di poter essere un riferimento per altri poter una volta che abbiamo imparato come si fa una volta che avremo realizzato.
Provare a dire ad altri quello che è il segreto per per provare a farla, noi crediamo che se abbiamo ottenuto così tanto successo senza esistere ancora una volta che saremo davvero una una realtà giuridica, una comunità energetica, probabilmente avremo un appeal molto maggiore. Sarà più facile per noi dire vuoi fare parte della nostra comunità quando è qualcosa che già esiste, ma che non è in fieri.
E noi vi ringraziamo per per averci invitato questo è il nostro sito, che finalmente funziona. Grazie al contributo dei giovani. È stato molto difficile per noi coinvolgere dei giovani perché i giovani non hanno le bollette da pagare, non hanno la casa propria, non decidono l'impianto e invece.
Crediamo che possano essere degli attori. Il loro ci ci supportano e,
E ci sopportano, anche perché stanno lavorando per noi in modo.
Per tutti. Poi in realtà stiamo lavorando insieme, per fortuna in modo.
Proficuo. Crediamo.
E sono tre mesi che andiamo in giro,
Cominciamo, parliamo qualche piccolo convegno, troviamo spesso gli enti pubblici, crediamo che sia una una risorsa grande. Nel nostro gruppo, ad esempio, c'è un Sindaco che partecipa a titolo personale, cioè non non come Comune, ma a titolo di produttore e consumatore, sta nella nostra Cera, sta studiando, sta imparando e speriamo che poi insieme a noi possa portare a risultati più grandi. Noi siamo partiti veramente dal basso, ma siamo convinti che la, la partecipazione e la collaborazione con gli enti pubblici, con le con le chiese, con le parrocchie, sia il modo per crescere, perché in effetti ci siamo accorti che abbiamo bisogno di essere più grandi se solo costituissero una cooperativa. Probabilmente i costi di mantenimento della cooperativa andrebbero a intaccare in modo pesante e quelli che sono i nostri introiti finché abbiamo numeri così piccole. Quindi, insomma, speriamo di crescere. Grazie ancora dell'opportunità che per noi è stata preziosa e speriamo di rivederci.
Speaker : spk1
Grazie Marco, come sa, io ci tenevo avere anche la vostra, è esperienza.
Una forte rassicurazione, nel senso che lo sforzo che voi state facendo forse potrà essere evitato ad altre realtà, che magari, se si vogliono avvicinare come vuoi fare lo stesso percorso e quindi che voi possiate anche essere da esempio per per altre realtà che vogliono seguire lo stesso percorso evitandoci tutte le complicazioni che,
Che avete dovuto affrontare. Quindi, in questo senso siete anche un po' più in pionieri, diciamo così, e avete anche un po' questa responsabilità se vogliamo e adesso darei la parola per concludere i nostri lavori alla dottoressa Romano, che è dirigente responsabile dell'area energia ed economia verde della Regione Emilia-Romagna per qualche conclusione finale rispetto a quello che si sta muovendo anche questa Regione, poi attraverso gli uffici. Insomma,
Avete contatti anche con il Ministero confronti che stanno andando avanti e quindi lascerei la parola. Grazie,
Speaker : spk3
Grazie, spero che si senta sì, direi di sì e buongiorno a tutti, grazie, ringrazio la consigliera Piccinini, per per l'invito a essere qui chiaramente solo un cui porto i saluti dell'assessore Colla che impegnato, come potrete immaginare su molti altri fronti quindi vengo anche per per conto diciamo dell'assessore oltre che.
Speaker : spk1
Chiaramente del direttore Morena Diazzi,
Allora noi, come come direzione, siamo direttamente coinvolti perché chiaramente il tema il tema dell'energia è strettamente connesso a quello del lavoro delle imprese, del tessuto economico e sociale della Regione Emilia Romagna.
A un anno, appunto di di distanza dalla di di vita, dalla dalla nascita di questa legge regionale, la 5 2022, sulle comunità energetiche regionali, che è una legge che chiaramente si inserisce in un contesto normativo a livello nazionale e regionale. Diciamo che abbiamo questo piccolo primato come Regione di essere stati, i primi appunto, ad avere una legge regionale in questo ambito. In questo tema, chiaramente, questa legge si inserisce in un quadro in cui ci sono altri strumenti.
Che sono chiaramente il Piano energetico regionale, con i suoi piani attuativi. La strategia regionale per l'Agenda 2030 il Patto per il lavoro per il clima, che.
Proprio adesso lo strumento guida di tutte quante le azioni di decarbonizzazione di transizione energetica sostenibile della Regione e poi le misure effettivi operative che diciamo mettiamo a disposizione di tutti i soggetti della Regione in campo energetico tramite i bandi del Programma Regionale FESR, di cui appunto questo bando dell'ACER a cui avete partecipato e uno è uno degli strumenti operativi che che abbiamo messo in campo.
Devo dire che effettivamente, pur avendo lavorato tanto in questa direzione, con i quaderni che sono stati pubblicati finora è stato bulli pubblicato uno a settembre 2022 sulle Cierre, insieme ad ATER, che parla proprio di come costruire una Cerqua nessuno, le maggiori criticità, quali possono essere appunto i percorsi per poter arrivare alla costituzione di una certa, è in previsione la pubblicazione di un secondo quaderno che affronterà proprio il tema giuridico che giustamente poneva all'ingegnere Malagoli. Prima tutte le problematiche che ci sono dal punto di vista giuridico nello scrivere uno Statuto nel regolamentare la condivisione dell'energia tra tutti i soggetti e quindi a seconda della configurazione di cerchi sia solidale oppure invece che sia mutualistica che quindi, come dire generosamente ripartiti sul territorio intorno, i proventi, se così si può dire, della del del del del consumo energetico da fonti energetiche rinnovabili, oppure che gli scambi semplicemente al proprio interno. Tutti questi materiali che sto citando sono disponibili liberamente scaricabili sulla pagina sul portale energia della Regione Emilia Romagna, che ha tutta una serie di sotto pagine dedicate ai vari argomenti, e uno è proprio quello delle comunità energetiche rinnovabili.
Come dicevo, siccome la legge regionale chiaramente è stata scritta,
Il primo passo, diciamo, era lo strumento normativo che ci serviva per poterci.
Come dire, autorizzare e consolidare nella nostra posizione nell'intraprendere questo percorso come Regione e tra le cose che venivano dette. L'articolo 3.
Al comma 5 si parlava proprio della di un impegno che si prendeva la Regione, e cioè quello di entro un anno dall'entrata in vigore della legge,
Di individuare, insieme agli enti locali,
I tetti degli edifici pubblici e le aree pubbliche, indisponibilità di tutti gli enti da mettere a disposizione anche di terzi per l'installazione degli impianti a servizio delle comunità energetiche rinnovabili, perché chiaramente la comunità è un percorso, è necessario prima progettare la sua costituzione, che abbiamo visto molto faticoso, come ci raccontava il relatore poco fa di Eicher. È un percorso che richiede consapevolezza, partecipazione, tante discussioni, perché ci vuole tempo per cambiare idea.
E.
E poi chiaramente, quindi, questo primo bando che abbiamo messo e che di cui si sta per concludere la alla valutazione e appunto era teso al sostegno per la stesura di questi progetti di fattibilità e poi ce ne sarà un secondo appena avremo gli strumenti attuativi che venivano citati prima di cui siamo in attesa. Anche noi, pur essendo in dialogo costante con il mare, non abbiamo molte notizie in più rispetto a quelle che circolano ufficialmente, però chiaramente stiamo proponendo le nostre idee. Le stiamo discutendo insieme alle altre Regioni e appena ci saranno questi strumenti attuativi, potremo quindi procedere nel percorso con un secondo bando e chiaramente, dando il tempo a queste comunità appena nate, di potersi strutturare per poi fare un progetto solido anche per l'investimento infrastrutturale. Quindi per l'impianto è necessario per poter accumulare queste energie e poi condividerle, generare accumulare queste energie, condividerle,
Quindi, come dicevo, ritornando al punto precedente noi ci eravamo dati un compito, un obiettivo che era questo di quindi cominciare a censire queste queste superfici disponibili, lo abbiamo fatto tramite un questionario, io mi scuso, non avevo una presentazione disponibile, ma soltanto ieri abbiamo messo insieme qualche dato e per cui questo questionario è stato inviato a tutti i 330 Comuni e alle nuove province della regione e sta la finestra per poter rispondere da parte dei Comuni è stata aperta da gennaio fino ad aprile, quindi un mese fa.
La finale. La finalità era appunto quella di agevolare gli Enti locali a censire le loro superfici, fra l'altro, anche un'azione parallela è stata svolta da ANCI in merito sulla giacimenti fotovoltaici. Quindi, chiaramente c'è sempre un connubio ed è bene che si lavori su più fronti anche in parallelo, proprio perché questo aiuta il territorio a ad essere più sensibile ai temi più ricettivo. E infatti abbiamo visto che al bando poter sono state 141 domande, neanche noi sinceramente ce lo aspettavamo, quindi la, come dire, ha superato le nostre aspettative e la risposta del territorio, e di questo siamo chiaramente molto molto contenti. Le informazioni richieste agli enti locali erano riguardavano la popolazione, quindi si trovava al di sotto, al di sopra dei 5.000 abitanti che è stata presa. Diciamo, come soglia discrimine. L'eventuale coinvolgimento del dell'ente locale nel progetto di una certa, ad esempio, nel bando, ma anche chiaramente, indipendentemente dall'esistenza del bando della Regione e la tipologia estensione localizzazione delle superfici pubbliche disponibili. Il grado di disponibilità, ovvero il fatto che, se queste superfici effetti Ente fossero immediatamente disponibili per la realizzazione di un impianto oppure dovessero essere adeguate, quindi con dei costi magari di smantellamento di qualcosa ormai in disuso che insisteva su quella superficie che quindi andava adeguato, l'esistenza di la sussistenza di eventuali vincoli alla alla creazione di un impianto,
Allora le le risposte diciamo che abbiamo avuto circa disposte dalle Comuni un po' più della metà, il 56%, scusate.
Il contrario invertito. I dati non hanno risposto circa il 56% delle delle province e il 62% dei Comuni, quindi poco più di un terzo ha risposto, quindi c'è ancora bisogno di un po' di lavoro di sensibile azeri, appunto di animazione rispetto a questo di di informazione, ma è comunque un inizio e le risposte che è venuto il territorio, come dicevo, sono sono interessanti e la tipologia di aree piuttosto varia.
Si ci si parte da si passa da edifici a destinazione culturale, edifici, edifici, pubblici, scuole, sono tante le scuole chiaramente individuate come superfici disponibili di coperture, magazzini, centri estivi, centri sportivi, palestre parcheggi.
E ci sono anche alcuni terreni liberi. Li cito i terreni perché chiaramente,
Come forse alcuni di voi sapranno, sta per essere pubblicato una delibera di Giunta regionale che, diciamo affronta appunto il tema delle aree idonee e aggiorna la definizione delle alle donne per l'installazione di impianti FER, tra cui anche, appunto, quelli del fotovoltaico e dell'Agri. Volta, ecco che è un tema ancora aperto e chiaramente questo è un primo passo che la Regione ha deciso di prendere in attesa dei decreti attuativi del Ministero che dovranno uscire per poi effettivamente perimetrare una volta per tutte i criteri attuativi per definire le aree idonee, ed è necessario perché chiaramente, se non c'è certezza di norme, noi stessi come Amministrazione regionale, ci troviamo in difficoltà a poter.
Autorizzare dire effettivamente cosa si può fare sul nostro territorio e chi vuole intraprendere un percorso di questo tipo, che sia una comunità di cittadini, che sia una comunità religiosa o anche un'impresa o un imprenditore non ancora chiari, come dire i termini del rischio, le condizioni al contorno,
Di quello che è emerso, che complessivamente abbiamo, cioè dai Comuni che ci hanno risposto circa 2 chilometri quadri totali disponibili per produrre quindi energia chiaramente con con impianti fotovoltaici.
Abbiamo chiaramente anche individuato più o meno qual era la distribuzione geografica delle superfici censite, ovviamente relativamente a chi ci ha risposto,
Diciamo Modena, è quella intestata tutte come Provincia che ha,
Come dire, individuato più superfici disponibili,
Quindi è stato fatto un primo passo per censire appunto queste queste e superfici, chiaramente la.
La, la bontà e il dettaglio di questi dati dipende dalla risposta del territorio,
Quindi è molto importante che il territorio sia pronto a rispondere sia sempre più informato. Quindi tutte queste azioni capillari trasversali che avvengono tramite appunto i cittadini, le comunità e sono sono estremamente importanti e quello che volevo dire è che, come appunto, siccome comunque sia come Assessorato diciamo.
E per lo sviluppo economico.
Rintracciamo con molto importante anche l'idea di poter costruire.
Delle comunità energetiche che uniscano anche il tessuto produttivo. I cittadini intorno quindi di distretto produttivo industriale che possano a questo punto, come dire in qualche maniera in qualche maniera compensare magari anche l'impatto della propria presenza sul territorio con delle esternalità positive, derivate appunto dalla costruzione di una comunità che possa poi condividere con i propri dipendenti o con le persone che abitano lì nell'intorno,
Le i vantaggi che possono venire dalla dall'appartenere ad una comunità energetica.
È rinnovabile. Abbiamo qualche esempio che sta diciamo partendo sul territorio adesso, non insomma, non voglio chiaramente citare nessuno in particolare, però c'è qualcuno e quindi questa è una cosa importante, perché.
La Comunità energetica, come è stato detto più volte non è un mezzo per risparmiare soldi sulla bolletta, ma è proprio un uno strumento necessario per andare verso questa transizione che per essere reale, soprattutto culturale, deve essere culturale in senso ampio. Quindi, nel modo in cui ci si pone verso l'ambiente verso il clima, il territorio verso i propri,
Con i cittadini e le istituzioni. Ciascuno deve fare la propria parte. Quindi il fatto di accettare l'idea di avere nel proprio condominio sulla tetto della Chiesa nel campo vicino un impianto che serve per produrre energia rinnovabile condivisa e un passo culturale fondamentale,
Perché altrimenti si continua a ricadere nella logica che tutti conosciamo del. né con gli acronimi inglesi, nimbi e niente, cioè non voglio l'impianto vicino a casa mia, non lo voglio nell'dentro il mio mandato politico. Queste cose si faranno, ma non sarò io a decidere perché non voglio questa responsabilità, invece la responsabilità ce la dobbiamo prendere.
E tutti quanti un pezzetto chiaramente più si fa questa cosa insieme più mi ricollego a quello che diceva prima Rossi.
Si dovranno adeguare anche i grossi player multi utility dovranno, come dire, accettare il fatto che anche il costo dell'energia da rinnovabili dovrà scendere, perché se sale la domanda, a un certo punto il prezzo dovrà calare e questo avrà un impatto chiaramente positivo a catena. L'altra cosa importante che io trovo nel concetto di comunità energetica rinnovabile, come.
Tanti piccoli motori sparsi sul territorio e che diventano anche un.
Un germe per l'altro, passo successivo importante, che è quello della circolarità, che deve diventare proprio.
Il tema cruciale, la logica su cui approntiamo i nostri comportamenti, il nostro modo di consumare, di vivere e di spostarci e di produrre.
L'energia. L'Emilia Romagna è una regione, per nostra fortuna, anche estremamente produttiva, si che sia il motore no della della nazione. Ecco, deve sempre di più e lo sta facendo infatti come direzione chiaramente mi riferisco al collega, al lavoro preziosissimo nei miei colleghi, non mio in questo caso del settore filiere produttive che appunto anche creato dei premi, proprio per valorizzare l'esperienza di chi innova responsabilmente in maniera sostenibile circolare, proprio perché il tema dell'energia è in disturbi indissolubilmente legato a quello della sostenibilità, di quello che facciamo e di come produciamo e di tutte le nostre azioni, perché abbiamo sempre un impatto sul territorio, siamo tanti in uno spazio un territorio piuttosto ristretto, molto densamente abitato popolato infrastrutturato e quindi tutto quello che facciamo ha un impatto. Dobbiamo rendercene conto, non possiamo continuare a vivere come 50 anni fa o prima ancora e quindi, appunto, eleggere. Sono anche un seme per poi rendersi consapevoli di tutto quello che c'è legato attorno e come possiamo diventare anche sempre più circolari in un'ottica ampia e sono andata, diciamo un po' oltre i temi politici a discussione però.
Ci sono stati molti stimoli. Oggi quindi mi sembrava opportuno citarli. Vi ringrazio.
Speaker : spk2
Ringrazio la dottoressa Romano, vi ricordo anche che arterà, ha istituito un numero verde per rispondere a perplessità e domande lo trovate in rete. Prendo l'ultimo spunto sul fatto che effettivamente la nostra è una rete a una regione definita locomotiva d'Italia,
Però è una Regione che anche tanti criticità, dal punto di vista della qualità dell'area del consumo di suolo, dell'aumento delle temperature, lo sappiamo molto bene. Viviamo in Pianura Padana e questo deve far sì che la Regione, oltre a essere alla testa delle regioni dal punto di vista economico, lo sia anche per tutte. Nel contrasto di tutti questi aspetti, io, da questo punto di vista continuerò a fare la mia parte. Spero che quello di oggi sia stato un incontro utile e stimolante. Sappiate che l'appuntamento di oggi è un inizio di un percorso divulgativo perché le realtà che si stanno muovendo sul territorio sono tante. Le esperienze sono molto belle, come quelli che vi sono state.
Raccontate, e sarà un appuntamento che io ho intenzione.
Di.
Speaker : spk12
Ripetere anche in relazione, speriamo, agli sviluppi.
Speaker : spk5
Che ci saranno anche dal punto di vista.
Speaker : spk1
Normativo, quindi.
Speaker : spk13
Sarà un format che ho intenzione di.
Speaker : spk7
Replicare, ringrazio.
Speaker : spk11
Ancora di cuore.
Speaker : spk10
I nostri ospiti.
Speaker : spk9
E ringrazio voi per avere.
Speaker : spk5
Partecipato.
Speaker : spk8
Vi manderemo poi.
Speaker : spk3
Il video delle dell'incontro.
Speaker : spk2
E le slide grazie ancora a tutti.