
Click on “CC”, at the bottom-right of the video, to enable/disable the subtitles.
For each recording, these features are available:
- Comprehensive transcription of the recording;
- (If set) the list of all the speakers in time order and the arguments of the agenda.
The media library is completely browsable.
- Simple search:
- Speaker: it is possible to select one or more speakers attending the recorded event (if speakers are indexed).
- Agenda argument: it is possible to select only those recordings that have some specific argument treated.
- Date or time span: This option allows selecting the recordings of events held in a specific date or during a specified time interval.
- Advanced search: it is possible to search single words, names, phrases, arguments treated during the recorded events and the result of the search will be a list of all those recordings in which the searched term has been treated. Then it is possible to listen to the recording in the precise instant where the searched words are pronounced.
As for now, the enabled social networks are:
- Google+
To activate the service all you need is to sign up up using your email where the alerts will be delivered and choose the words/argument of interest.
Once the alert criteria is set, you will receive an email containing::
- The internet address of the recording
- The recording title with the chosen search criteria
- The list of the links to the instant where the searched words are pronounced. The words that are found are highlighted in italic.

CONTACT US



Buonasera a tutti e grazie di essere qui come questa sera, ringrazio anche i colleghi sindaci e amministratori che sono presenti questa sera prima di dare la parola poi a Mario Bocchio, che insieme a me.
In posizione diversa, ha guidato l'Amministrazione comunale per 10 anni. Da un altro, vorrei fare una una riflessione comune rispetto all'impegno delle amministrazioni nel riduzione, diciamo, degli sprechi energetici e quindi delle remissioni, cioè come la discussione di stasera sono guidano energetica. Non è qualcosa che casca svincolato dall'alto, è frutto ormai di ragionamenti importanti. Vorrei fare un esempio, perché è un po' uno sciopero occhiello della nostra comunità, noi abbiamo investito, valgano fa della pubblica illuminazione come tanti Comuni, sostituendo ben 3.600 lampade led, perché dopo la bellezza e la sfortuna di questo di questo Comune che ha 72 chilometri quadrati, abbiamo un punto all'altro del territorio, ventun ventun chilometri, quindi noi, però, quando ci ha permesso di ridurre del 68% il consumo energetico trasformato solamente la questione dell'ente e l'altro passaggio importante, come hanno fatto tanti Comuni del 2016 era l'adesione al Patto europeo per la riduzione delle emissioni entro il 2030, ne abbiamo avuto un grande vantaggio che abbiamo potuto sfruttare.
Come avevamo visto fare in Germania e le acque di raffreddamento dell'acciaieria e noi abbiamo dal 2019 un sistema che ci permette di riscaldare dove siamo questa sera adesso e tutte le strutture pubbliche parte anche del nostro attuale delle nostre, diciamo cittadina, con l'acqua di raffreddamento dell'acciaieria e quindi con emissione assolutamente zero. Abbiamo fatto un calcolo che c'è un risparmio di circa 1.070 tonnellate di di produzione di energetica, rispetto o la parte della riduzione delle emissioni, perché sono state esperite tutte le caldaie del territorio? Ma questo era per dire che la discussione di questa sera, come in tante altre Amministrazioni, fortunatamente non è qualcosa che casca del nulla che le amministrazioni sono impegnate da tempo su questo settore. C'è questa grande opportunità che il reato per finanziamenti che ulteriormente accentuata dal fatto che, con l'aumento dei costi e con tutte le problematiche economiche che ci sono, quindi sta rendendo ancora più attuare. Questo poi fortunatamente diciamo che è un qualche cosa su cui tutte le amministrazioni stanno già lavorando nel tempo, sempre con grande difficoltà economica, perché tutti noi che amministriamo sappiamo le difficoltà che abbiamo. Quindi, ecco, io ringrazio chiaramente.
Garda Uno per la collaborazione che abbiamo sempre avuto sia con equidi dalla parola Mario per l'introduzione del tema di questa sera.
Grazie grazie.
Anzitutto grazie all'Amministrazione comunale di Lonato dal Sindaco per ospitarci questa sera,
La serata di questa sera è quella di far così un punto, anche perché Faini ha avuto un incontro anche in Regione questa mattina, quindi, magari fare un punto, un attimino fisso per quello che riguarda un attimino queste comunità energetiche e quando parliamo di energia dobbiamo renderci conto e ringrazio anche della presenza del Sindaco di Castiglione che è appena arrivato, quindi quando parliamo di energia, questa mattina che mi son trovato in acqua bresciane per un ragionamento bene,
La corrente che paga a Cooperation da 11 milioni è andata a 26 milioni all'anno, questo ce la dice lunga su quello che è poi l'applicazione della tariffa da 11 a 26, perché faccio questo inciso perché quando parliamo di bollette la bolletta non è solo quella che riceviamo a casa che guarda a questo aspetto, ma è quella che riguarda tutto il settore energetico, a cascata di tutto quello che ci viene addosso.
Oggi, quando noi pensavamo a un impianto così di pannelli fotovoltaici sulla nostra casa, era in modo riduttivo, pensando a quello che il GSE poteva darci uno scambio sul posto e ognuno faceva il suo orticello. Oggi invece è cambiato totalmente. Cambia col concetto delle comunità energetiche, quindi cosa vuol dire e poi lasceremo la parola fine con le sue diapositive, vuol dire che le energie che produco io poi utilizzare, tu quella che produce, tu, lo posso utilizzare io, quindi questo scambio di energia fa sì che dove non è possibile farlo, lo faccio su un altro tetto, la, lo Stato, il Governo e la Regione con i decreti attuativi. Peraltro, finanziano moltissimo questo aspetto, prima di tutto perché si permette di calmierare un attimino, quella che potrà essere la bolletta, che ben venga per quanto riguarda sia le amministrazioni pubbliche che riguarda i cittadini, secondo l'energia pulita, che non è manco secondaria, neanche questo. Per quanto riguarda cardo uno, perché non è questo il primo inciso. Per quanto riguarda cartellino per chi non lo conosce. Nessuno è una società a capitale interamente pubblico. Ovviamente i miei Sindaci lo conoscono benissimo perché fa parte regolarmente o dell'Assemblea. Ho documentato di controllo del CdA. Mi rivolgo a chi la conosce poco che si è prima aveva nel core business l'acqua che è andata in acqua bresciane ed igiene urbana in piccola parte quello che erano le famose attività produttive, chi erano i primi pannelli? Gardolo si occupa di corretta da 15 anni. Non è adesso perché ci sono le comunità energetiche, i primi fotovoltaici, credo Knox, che abbiano 15 vent'anni più o meno 2006, quindi siamo pronti per sostituirli tutti le affrontando le comunità energetiche per mettere pannelli che con la stessa superficie producono molto di più. Quindi per dire che la cosa la conosciamo da da molto tempo, comunque, si è dedicato al settore energetico non solo da un punto di vista fotovoltaico, ma anche il ministro. Che cosa vuol dire che, su nell'alto lago, dove abbiamo dei dislivelli sulle condotte dagli acquedotti, abbiamo messo delle turbine per produzione di energia elettrica, quindi io credo che sfruttare tutto quello che è possibile sfruttare per produrre energia pulita sia fondamentale. Ci ha permesso di iniziare un percorso che riguarda la mobilità sul Garda. Se voi vedete le colonnine magari antesignana per alcuni aspetti con poca potenza, è vero, si impiegava molto di più, ma creare del car sharing e della mobilità elettrica su una fascia extraurbana è stata una bella scommessa che oggi riteniamo di aver vinto per l'interesse che ha suscitato sia a livello nazionale sia a livello internazionale. L'iniziativa che è stata fatta sul Garda e quindi sempre di più gare vengono e la società che si pone al servizio dei propri soci per quanto riguarda alcuni aspetti, come dicevo prima dell'igiene urbana, ma soprattutto il servizio per quanto riguarda qualsiasi altro tipo di servizio cimiteriali, corrente.
E per quanto riguarda poi il lavoro che lui sta portando avanti quando parla e qui abbiamo il Sindaco di Castiglione, quando parliamo di società due portiamo l'umido per la produzione, anche in questo caso è futuribile di energia, ci permette di fare un percorso che fa sempre di più nella direzione della calmierazione dell'energia politica e che ritorni soprattutto nelle tasche dei nostri cittadini io anche lascio immediatamente la parola Faini che e gli auguro la buona.
È abituato a sentirla e mi riferisco ai Sindaci, probabilmente in parte sarà ripetitiva, ma alcune novità ci sono e siamo anche pronti, credo per partire molto rapidamente se non ci fossero state le elezioni regionali, probabilmente la Regione avrebbe sarebbe già partito quei bandi è chiaro che di fronte alle elezioni probabilmente ritarderà di qualche mese l'applicazione dei bandi e quindi siamo un po' in questo momento al palo ma un palo che dovrà per forza di cose permetterci poi di aggirarlo di andare avanti grazie.
Grazie grazie, Mario grazie ovviamente a tutti i Sindaci presenti che ovviamente ho invitato per aggiornarvi, soprattutto sulle ultime novità riguarda i decreti attuativi che sono che sono usciti.
Al 27 dicembre e adesso ci mancano solo i decreti tecnici da parte del GSE, che ci permetta veramente di calibrare esattamente quelli che saranno i contributi di incentivi e le tariffe premianti che l'iniziativa della Comunità energetica, ma altre tipologie di iniziative che vi presento stasera possono essere messi in pista per un cambiamento radicale del modo di concepire l'autosufficienza energetica.
Ovviamente è un percorso, un percorso che viene avanti da una serie di ragionamenti, oggi partiamo ovviamente pensando che abbiamo affrontato il percorso della dell'autoprodurre energia sui sui propri abitazioni, pensando di raggiungere una certa indipendenza energetica. Questa messa in scala dipende esattamente da una serie di iniziative, ma vi fotografa esattamente quanto si dipende dal mercato elettrico, se si aggiungono ovviamente elementi e.
Ulteriori diciamo capacità di autoprodurre energia a curarla.
Ma mancava un tassello che era la condivisione energetica. Adesso, con queste nuove iniziative che sicuramente i decreti attuativi cercheranno di attivare, si inizia a pensare ad un autoconsumo diffuso. Questa è la vera novità dei decreti attuativi. Questo significa che non è più necessario pensare di UTI di utilizzare i tetti nei centri storici per fare l'energia per gli edifici già con le comunità energetiche. 3 4 mesi fa si pensava ovviamente all'area della cabina primaria come ambito entro il quale si ci si poteva muovere benissimo. Quello è così ed è confermato noi all'interno di un ambito che è esattamente il territorio della cabina primaria, possiamo pensare di produrre energia, scambiarle e consumarla, diciamo in maniera differenziata in qualsiasi luogo in più, anche l'iniziativa privata.
Poggi intraprendere i propri percorsi di sostegno energetico pensando di produrre il proprio fabbisogno su edifici o su situazioni che ovviamente oggi non erano ancora pensabili. Il fatto del scambio altrove, che era possibile solo per l'utenza di tipo pubblico e pochissimi sono riusciti a fare esperienze di questo genere, magari l'impianto fotovoltaico, che c'era in una località che non avevano nessun tipo di consumo diretto, si pensava di consumare quell'energia in un municipio o in una realtà che invece possono a semplice. Diciamo intraprendere un percorso complesso dal punto di vista amministrativo. Ecco, questo decreto oggi semplifica queste situazioni. Io vi illustro questo percorso, ovviamente, cercando di illustrarvi il come si possono mettere in pista nuovi ragionamenti legati appunto alla capacità di autoprodurre energia, accumularli, consumarla, condividerla o scambiarla sul territorio,
Allora adesso io sono all'opposizione non semplicissimo però tutto il rovescio, cerco di guardare le slide andando avanti, autoconsumo un concetto molto semplice, io cerco di andare veloce, va di ripercorrere quelli che sono i passaggi essenziali o l'autoconsumo fino ad oggi si è sempre pensato con l'impianto, ovviamente, sull'edificio consumo diretto, ovviamente nell'impianto elettrico, i propri fabbisogni e dunque locale. Questo era il concetto dell'autoconsumo. Ovviamente è la miglior forma per risparmiare e la miglior forma, ovviamente, per ottenere un risparmio diretto, perché l'energia che si consuma direttamente ovviamente non è gravata da una serie di oneri. Gli oneri di sistema, ognuno di trasporto, il bilanciamento e quant'altro e dunque il concetto dell'autoconsumo fino ad oggi è rimasto molto limitato, molto locale.
Già il decreto energia al 1 marzo 2022 introducevano autoconsumo collettivo e dava il via al percorso delle Comunità energetiche. Dal punto di vista del concetto della diffusione, si iniziava a rompere un sistema, perché è il sistema, diciamo, di distribuzione, che ti deve dare le informazioni del comportamento dell'energia. Noi possiamo mettere in pista una serie di iniziative, ma dobbiamo avere di ritorno dal gestore della rete le informazioni che ci permettono di dimostrare esattamente cosa sta succedendo nel punto di produzione e cosa sta succedendo nel punto di consumo. Questo, ovviamente, è il gestore che è chiamato a farlo. In questo caso, questo decreto energia introduce esattamente un concetto nuovo, che era quello del l'autoconsumo collettivo.
A seguire ovviamente il concetto cominciava ad essere applicato, ovviamente nei condomini, dove si poteva realizzare un impianto condiviso tra condomini e dunque in questo caso l'impianto sul tetto a servizio di quattro appartamenti o delle delle parti comuni, concetti nuovi, innovativi, ma cominciavano a essere sempre molto localizzati.
E dunque diventava complesso, magari per le zone tutelate dal punto di vista paesaggistico pensare diciamo di riuscire a soddisfare tutti i fabbisogni perché le tutele veramente ci impedivano di realizzare gli impianti in alcune situazioni.
Nelle vicinanze e un altro in un'altra introduzione, dunque qui è un vero che il vero concetto della Comunità energetica veniva introdotto con questo concetto, appunto anche l'impianto nelle vicinanze.
E qui è iniziato il lo sviluppo della comunità energetica a tutti gli effetti di fatti, a marzo abbiamo cominciato a confrontarci col Ministero per cercare di capire esattamente come si riusciva a mettere in pista la conoscenza esatta del comportamento energetico attraverso la rete avevamo un punto di consumo, magari e di produzione scusate, collocato su un'abitazione su un edificio il concetto di consumarlo in maniera collettiva su altri edifici era un concetto ovviamente innovativo, però questo effettivamente è quello che stiamo facendo con le comunità energetiche.
Il decreto legge 190 del 2021 aveva già comunque individuato quello che era un percorso, appunto che portava, diciamo le comunità energetiche rinnovabili, innanzitutto ciascun consumatore partecipa alla comunità anche detenendo propri impianti di produzione e non semplicemente come consumatore, e questo era importante e soprattutto il concetto dell'energia autoprodotta poteva essere un beneficio diretto per sé ma diretto e utilizzato anche per da parte degli altri vado un po' veloce perché ovviamente arrivo alla concerti recentissimi.
Qui poi il percorso che ha permesso lo sviluppo delle comunità energetiche e l'utilizzo, ovviamente, degli impianti realizzati dopo la data del 16 dicembre 2021, ma hanno aperto la possibilità di utilizzare anche gli impianti già esistenti con con la possibilità di utilizzarli nella misura massima del 30% dell'energia che complessivamente le potenzialità della Comunità energetica può produrre dunque un'apertura anche verso impianti esistenti da mettere in condivisione e in Comunità energetica.
Questo punto, quello che vi dicevo adesso della possibilità, un punto di utilizzo degli impianti esistenti.
Altro passaggio importante è ovviamente, che la la certo produrre anche altri benefici sul territorio, ovviamente può formare, diciamo così, il territorio può informare la cittadinanza a far crescere la consapevolezza di appartenenza a una comunità energetica e dunque fare anche formazione territoriale che permetta di migliorare sempre di più la condivisione energetica il GSE, tra l'altro ha deliberato una tariffa premio per la condivisione energetica che è espressa esattamente in questi termini.
100 euro al megawattora per l'energia condivisa più ulteriori 7,78 per la durata di vent'anni, e dunque questo è confermato.
Inoltre, nell'ultimo documento di valutazione che il Ministero ha messo a disposizione per le osservazioni che andavano presentate entro il 12 dicembre, ha inserito ulteriori 10 euro per le zone del nord Italia. Dunque alla fine arriviamo per ogni megawattora che riusciamo a condividere, ad ottenere come premio per la durata di vent'anni pari a circa 130 euro il che è un buon impianto fotovoltaico che produce circa 1.100 1.150 kWh in un anno alla potenzialità, se messo in condivisione di incassare circa 140 euro all'anno di solo premio di condivisione. Questo è un concetto interessante perché è aggiuntivo rispetto a tutti gli equilibri che ci sono adesso.
Aggiuntivo, perché, se qualsiasi azienda faccia un'iniziativa per la propria necessità energetica e la quota che oggi viene messa in rete senza una destinazione viene messa a disposizione di una comunità energetica.
E la Comunità energetica la assegna a dei consumatori per l'assegnata ai dei consumatori locali all'interno del perimetro della cabina primaria, riceve una premialità.
Per la condivisione locale di energia.
Questo è un altro concetto fisso e che sostanzialmente valorizza ulteriormente in quota, ovviamente viene stipulato un contratto tra il privato e la Comunità energetica che riceve questa di disponibilità di energia affinché venga riconosciuto una quota della premialità che la comunità stessa riceve.
Qui alcuni concetti basilari delle Comunità energetiche cercare appunto di creare alla condivisione energetica, sviluppare, condividere il più possibile questi percorsi, diciamo, di concetti di condivisione energetica.
Altri due concetti importanti che bisogna comunque mantenere nello sviluppo di una comunità energetica per la necessità di adattarsi al futuro e, ovviamente, mantenere un sistema dinamico, e questo lo è lo stesso lo è di per sé di passare. La Comunità energetica nasce con delle potenzialità che, nei progetti che presenteremo in Regione noi abbiamo utilizzato tutte le superfici degli edifici pubblici disponibili o nella piena disponibilità degli enti locali, perché la Regione vuole che siano gli Enti locali come promotori e soggetti ovviamente referenti dell'iniziativa. Poi si trasforma la Comunità energetica una volta definito esattamente il perimetro del finanziamento che riceverà per la realizzazione degli impianti. Metterà, diciamo così, a bando la possibilità ai privati di entrare, sia come consumatori che come produttori, per far crescere sia la condivisione e dunque la capacità di condividere l'energia, ma anche di mettere a disposizione ulteriore energia da condividere, perché ovviamente i privati possono entrare poi nella Comunità energetica costituita dal Comune inizialmente.
Sia come consumatori che come produttori, questo è fondamentale ed è assolutamente confermato.
Un altro passaggio.
Batteria esaurita.
Questo è un concetto ovviamente, che viene utilizzato nelle nelle normative consumer. Il prosieguo era ormai son diventati concetti abbastanza conosciuti nella nuova normativa, diciamo che governa sia le comunità energetiche che anche i decreti, diciamo dell'autoconsumo diffuso. Sostanzialmente, il prosieguo è sostanzialmente una casa attiva, passiva oggi energeticamente. Gli ultimi concetti di realizzazione delle case passive permettono appunto un equilibrio energetico, ma anche un esubero, magari di produzione rispetto ai fabbisogni in alcune situazioni, magari concetto magari di equilibrio energetico, studiato per un utilizzo normale. Poi nel tempo cambia, ovviamente diminuiscono gli occupanti o aumentano e di conseguenza la casa si deve adattare attraverso la Comunità energetica ai nuovi fabbisogni. Questo è il concetto del.
Delle condividere in una comunità energetica. Anche chi oggi ha la propria abitazione in equilibrio energetico è un concetto importante perché ovviamente la condivisione ti permette di adattare nel tempo le necessità energetiche della tua abitazione, cosa che, sennò dovresti adattare gli impianti.
Il consumatore è importante per la comunità energetica perché perché consuma l'energia che va nella Comunità energetica avete a disposizione e dunque permette la crescita della comunità stessa, permette al referente della Comunità energetica di percepire l'incentivo io ripeto alcune cose che mi avete già sentito dire però le ripeto come concetti magari per il fatto appunto che siano, diciamo concetti ormai consolidati ecco,
E dunque, di conseguenza, il ruolo del consumatore, specialmente chi abita nei centri storici che non potrà mai farsi. Il proprio impianto fotovoltaico, ha un ruolo importante per trovare un equilibrio in futuro di una comunità energetica, perché perché permette al referente della Comunità energetica di incassare gli incentivi,
Questo è il comportamento normale di chi è oggi autosufficiente dal punto di vista energetico, vedete il grafico che sostanzialmente prevede che nel momento in cui la batteria carica l'energia se ne vada verso la rete, ovviamente questo è un concetto, un comportamento normalissimo di una casa durante il giorno non c'è nessuno che la utilizza e spesso succede questo, ecco quella quota di energia qui se non l'impianto, incentivato conforme, incentivate fiscali e quant'altro. Bisogna analizzarlo dal punto di vista dei benefit ricevuti per la realizzazione dei propri impianti. Può beneficiare, diciamo, di energia condivisa e dunque, di conseguenza, di un ulteriore incentivo, perché quella quota se ne va condivisa nella comunità energetica.
Passaggi anche questi, che ho già condiviso con tutti il discorso che la costituzione della Comunità energetica sono sufficienti due consumatori.
In questo caso è la quota minima, in particolare la Regione. Proprio stamattina mi ha puntualizzato una cosa in merito noi abbiamo immaginato di costituire le comunità energetiche con l'ente locale e la propria azienda partecipata, che fa il ruolo del tecnico benissimo loro gradirebbero inserire una struttura tipo RSA,
Come terzo soggetto lo gradirebbero molto. Questo è un messaggio per tutti, ma nei prossimi giorni vi farò avere una modulistica che vi permetterà di allargare la compagine che fonda, diciamo così, che dà il via al percorso perché ovviamente vogliono, diciamo che ci sia, diciamo già, un'impostazione di questo genere serve solo nella fase iniziale di presentazione del progetto, perché permette a questa caratteristica di prendere il massimo del punteggio e dunque in questo caso individuare una struttura può essere l'RSA, può essere un istituto, può essere un istituto religioso, può essere qualsiasi istituzione che non abbia una finalità di lucro. Insomma, ecco concetto di questo genere, dunque pensare ad una qualsiasi associazione, insomma, ecco, questo l'anno è uno un dettaglio che ha raccolto proprio stamattina.
Almeno un impianto da fonti rinnovabili e questi li abbiamo trovati per tutti e dunque il massimo, diciamo, installabile su edifici pubblici, l'abbiamo già ipotizzato, poi sarà il turno dei privati, nel momento in cui l'ente locale avrà definito esattamente la propria potenzialità, poi in quel momento poi aprirà all'ingresso dei privati,
Territorialmente confermata, la cabina primaria nel caso della cabina primaria, anche più un'altra osservazione della Regione stamattina.
Il concetto del confronto è partito dal dire alcuni territori nostri non hanno le caratteristiche per installare impianti fotovoltaici, neanche a volerlo nel senso che siamo in situazioni paesaggisticamente molto tutelate. Ho fatto l'esempio di uno dei dei Comuni Carmiano realtà molto complessa anche dal punto di vista storico e quant'altro. Mi è difficile veramente collocare impianti che abbia una potenzialità che vada oltre la capacità di auto consumare l'energia, perché se mi presento col conto di dire, faccio un impianto fotovoltaico ma la consumo tutta che condivisione faccio allora di conseguenza, mi dice in prima battuta in prima fase va bene che la prima fase di valutazione, ma nella seconda fase probabilmente i territori di questo genere, dove non riusciranno necessariamente a superare quel limite, allora si andrà esattamente sul perimetro della cabina primaria e probabilmente con Comuni confinanti. Si cercherà di trovare una soluzione diversa. Ovviamente possiamo spaziare sia sul fotovoltaico che sull'idroelettrico e su altre forme di energia.
Però, nel momento in cui la percentuale iniziale, ma anche di prospettiva, perché comunque il territorio è molto tutelato, non ci permette di creare una vera condivisione, bisogna uscire dal perimetro del dell'ente locale come abbiamo impostato fino adesso, e bisogna andare verso la cabina primaria, il che territorio sovracomunale sono ragionamenti che faremo nella seconda fase.
Chi può far parte tutti, sostanzialmente tranne le grandi imprese, le grandi imprese e chi di attività commercia, energia o lavora nel campo energetico in maniera identificabile attraverso il codice della Camera di Commercio ci sono sostanzialmente tre codici che identificano esattamente che nelle comunità energetiche non possono partecipare queste tipologie di aziende.
L'obiettivo principale dell'ACER e, appunto ottenere benefici che non siano solo economici, ma anche di tipo sociale.
Qui abbiamo appunto rappresentato i due consumatori né impianti da fonti rinnovabili, la cabina primaria.
In questo caso, questo percorso per una certa di tipo pubblica, come stiamo immaginando di poi di portare avanti noi appunto col confronto della Regione, passaggi che abbiamo già fatto.
Poi ho messo in fila invece una comunità energetica successivamente di tipo privata, sostanzialmente due utenti possono tra di loro costituiranno Comunità energetica anche domani, senza nessun problema, anche ieri, nel senso che.
Strutture private in questa fase, che il Comune necessariamente deve scontare alcuni passaggi.
Che ovviamente sono legati alla sostenibilità finanziaria e tutta una serie di altre iniziative che, privatamente, ovviamente possono avere altri equilibri oggi privato può muoversi e un indomani entrare dentro nella Comunità energetica pubblica costituita per il territorio diventa un punto di equilibrio che può essere oltremodo necessario per la Comunità energetica stessa, che è un costituito tra di loro inizialmente faccio un esempio potrebbe essere quello che,
Non so una logistica di celle frigorifere, non riesce col proprio tetto a produrre energia a sufficienza per le proprie celle, utilizza i tetti anche di altri capannoni nelle vicinanze, magari che non sono utilizzati per le attività, ecco costituiscono una comunità energetica privata, un indomani questa comunità energetica può aderire alla Comunità energetica del territorio,
Sul territorio possono, all'interno della stessa cabina primaria, possono nascere più comunità energetiche con finalità diverse, questo è importante perché alla fine, la logica della Regione è quella, comunque, attraverso la comunità energetica rinnovabile lombarda, disegnare un piano energetico lombardo, questo è nel tempo il percorso che si vuole diciamo imbastire con loro.
Soggetto giuridico riconosciuto, abbiamo fatto un passaggio anche con questo passaggio in Regione noi siamo partiti con pensare di costituire una comunità energetica attraverso un'associazione non riconosciuta. In questa fase preliminare va benissimo come soggetto non va bene dopo e di conseguenza è un soggetto che poi si trasforma nel tempo, nel momento in cui abbiamo esattamente il perimetro e l'entità della nostra comunità energetica, chi parteciperà? Il soggetto probabilmente più naturale sarà un soggetto tipo cooperativa, quello più naturale che possa essere costituito, ma va bene anche un'associazione riconosciuta o altre forme giuridiche, però quello è le studieremo ovviamente col tempo, però una forma attuale, che è quello più leggera finché non abbiamo esattamente i.
La capacità, diciamo di mettere a terra i nostri impianti ovviamente non diamo, diciamo così, una.
In forma diversa, diverso è se qualche Comune vuole iniziare, ovviamente nel nel tempo, a realizzare impianti e ha già dare il via alla Costituzione al cui interno ergetica. Questo ovviamente si può già fare. Non va in contrasto con le forme di finanziamento e che arriveranno, perché tutto quello che si è fatto dopo il 1 marzo 2020 può essere messo all'interno.
Ovviamente questo queste sono scelte che magari faremo non appena escono i decreti tecnici del GSE, oggi abbiamo solo i decreti attuativi, che sono quelli che danno un indirizzo esecutivo, ma non abbiamo ancora i decreti tecnici che sono proprio quelli che dettano i dettagli.
Qui alcuni passaggi che vi avevo già accennato più volte che ovviamente la partecipazione aperta bisogna considerarla aperta nella stesura del Regolamento della Comunità energetica, bisogna pensare ad una frazione temporale dell'anno, dove possono entrare, uscire ovviamente gli utenti, ma c'è tempo per svilupparlo, l'idea e conservare il mese di novembre perché a novembre coincide esattamente con il periodo che dove si cambia il fornitore dell'energia generalmente e dunque di conseguenza far coincidere questo momento di entrata uscita dalla Comunità energetica.
La territorialità, lo abbiamo già detto, sono solo impianti da fonti rinnovabili, non possono essere inserite altre tipologie di impianti, anche il biogas di tipo agricolo, i biometano o altri possono entrare nella Comunità energetiche. Siamo di fronte, diciamo, a quasi, al termine del percorso incentivante per gli impianti di biogas che facevano cogenerazione ovviamente, e dunque non appena terminano quei percorsi incentivanti si aprirà la possibilità di farli aderire alla Comunità energetica. Questo per dare anche continuità di sostenibilità, quella tipologia di impianti che sono nati appunto solo con la CAL generazione elettrica. Ecco per dire che non ho fatto il salto della del biometano.
Tutti gli impianti devono essere, ovviamente, nella piena disponibilità della Comunità energetica nella proprietà della Comunità energetica, finché ovviamente il ruolo è quello del Comune proprio impianti, propria disponibilità nello sviluppo dello Statuto troveremo anche il modo di far sì che nel tempo il Comune possa anche decidere di uscire da un percorso di Comunità energetica ma questo non ragioneremo per tutelare eventualmente alcune situazioni che possono essere quelle di ritornare.
In futuro, magari fosse, cambiano eventualmente alcune direzioni amministrativa, non lo so di possono esserci magari situazioni di qualsiasi tipo che si sviluppano sul territorio e comunque che il Comune possa tornare in una posizione di sicurezza e dire io ho gli impianti sui miei edifici e la mia comunità energetica la riduco alla pertinenza delle dell'edificio pubblico, questa è una delle ragionamenti che abbiamo aperto stamattina anche,
Questa è la disponibilità finanziaria del PNRR, 59 miliardi che conosciamo tutti i 2,2 miliardi confermati ovviamente per i comuni al di sotto dei 5.000 abitanti erano sottoforma di finanziamento, invece sono a fondo perduto.
Questo è un altro passaggio importante.
Per la Regione Lombardia adesso, vedete, questa è la legge della Regione Lombardia, le cifre in verde sono queste sotto.
I 22 milioni sono quelli già finanziati che avevano già finanziato i 75 milioni, sono quelli dedicati ai Comuni al di sopra dei 5.000 abitanti e 412 al di sotto oggi questa la disponibilità finanziaria attraverso percorsi diversi 412 Ministero PNRR 75 attraverso le disponibilità dei fondi PON POR Polfer qualcosa del genere, mi son dimenticato la sigla, non me la sono segnata.
Però abbiamo letto stamattina dov'è la Simona Simona, dove non c'è.
Ho detto giusto, la sigla Polfer, qualcosa del genere, i fondi.
Va bene.
Okay.
Son perdonato.
Okay, questa è la manifestazione che stiamo inseguendo okay.
Questo è un percorso redigere legislativo che cade sempre con una cadenza di quattro anni di distanza rispetto all'idea idea nata quattro o cinque anni fa, viene messa a terra dopo quattro o cinque anni normale.
Questa è la situazione delle comunità energetiche in Europa fino al 2020.
L'articolo della Repubblica cita che le comunità energetiche a settembre circa 7.000 in comunità Enel in Comunità europea, noi su due mani ne contiamo nel senso siamo molto indietro.
Questo è il decreto che è uscito da ARERA, è in sostanza il testo, si chiama Testo integrato autoconsumo del fu diffuso e tocca sette punti.
Sull'autoconsumo diffuso.
Sicuramente alcuni di questi sono talmente innovativi che non si riesce a capire esattamente quale potrebbe essere la prospettiva che lì che li interrompe nel senso auto consumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente, consumo, gruppo cliente attivi che agiscono collettivamente, benissimo chi si fa gli impianti, chi si crede consuma e all'interno di un perimetro che è il condominio.
Sì, anche la parte sopra poi dopo vi faccio vedere ovviamente i dettagli nelle slide successive,
La comunità energetica rinnovabile,
Dove?
Ci si muove come ci stiamo muovendo, noi si fanno impianti, si condivide energia, si dà un'intelligenza al sistema, si cerca appunto di amministrare un percorso di crescita, di di consapevolezza energetica e di condivisione, decisione e simbiosi energetica e dunque un percorso totalmente innovativo da formare dalle scuole in su, insomma, ecco,
Comunità energetica dei cittadini in questo caso non è necessario che si facciano gli impianti di produzione, è una situazione un po' ibrida che nasce, diciamo, da una terminologia, diciamo definita, in alcune norme europee, ma si differenzia solo dalla comunità energetica rinnovabile per l'assenza di impianti e che sostanzialmente i promotori della Comunità energetica dei cittadini possono non essere possessori possessore di impianti possono affrancarsi, diciamo impianti già realizzati esternamente.
E fare un contratto di fornitura dell'energia verso la comunità energetica dei cittadini. Questo caso mi viene in mente. Una situazione tipo Venezia, dove sostanzialmente la Comunità energetica dei cittadini può affrancarsi. Un impianto posizionato su Mestre è una roba di questo genere, per dire auto consumatore individuale di energia a distanza con linea diretta fino a 10 chilometri di distanza rispetto al punto di consumo, un privato può realizzarsi una propria linea elettrica non è mai successo.
Non mi ricordo che sia mai stato concessa una roba del genere.
Sostanzialmente uno potrebbe realizzarsi impianto di produzione propria che consuma tantissima energia alla possibilità di avere una stalla di siglare di distanza che magari non utilizza fa l'impianto fotovoltaico, sopra che si aggiunge all'impianto che ha sul proprio tetto e ci fa una linea che collega direttamente il proprio impianto elettrico.
Deve fare i conti, però alla fine oggi sarebbe possibile e uno sconvolgimento anche questo.
Sì, il caso successivo, il caso successivo auto consumatori individua le distanze che utilizza la rete di distribuzione.
In questo caso valorizza, sono, diciamo e paga i costi di rete e che alla fine energia la propria dunque, di conseguenza, oltre le accise che gli devo dare per forza, pagare lo stesso comunque cliente attivo, distanze che utilizza la rete di distribuzione in questo caso ci troviamo con gente che ha la produzione e il consumo immettere in rete produce in una zona di mercato uguale al punto di consumo e che sostanzialmente è la zona di mercato è molto ampia. Parliamo di aree di mercato elettrico,
E questa è la prima tipologia auto consumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente, queste sono alcune caratteristiche, le caratteristiche, all'interno comunque del medesimo condominio del medesimo comma del medesimo edificio 5 è sostanzialmente un gruppo di di consumatori, ecco,
Cliente attivi medesimo, edificio ennesimo, condominio, che però hanno un impianto collocato in altra posizione di produzione energetica e comunque ne hanno il pieno controllo in pieno possesso diciamo di quell'energia, la Comunità energetica che non non dice assolutamente niente di diverso di tutto quello che abbiamo fatto fino ad oggi e dunque è confermato tutto.
La Comunità energetica dei cittadini, come vi dicevo, il fatto si differenzia solo dal che possono accedere, diciamo a produttori esterni, diciamo la loro comunità.
Auto consumatore individuale ad est che appunto a distanza con linea diretta i 10 chilometri sono proprio indicati chiaramente e qui la promiscuità sul suolo pubblico di linee private o di linee comunque al servizio pubblico si aprono una serie di problemi, però sono ragionamenti che ovviamente tra privati possono innescare qualche pensiero.
Autoconsolatoria individuale a distanza che utilizza la rete pubblica questo è un esempio abbastanza semplice perché veramente utilizza la rete già esistente e questo però è il concetto che sostanzialmente utilizziamo per la Comunità energetica, alla fine no e alla fine produciamo da una parte consegnava dall'altra. I nostri centri storici con queste normative potrebbero essere facilitati molto più velocemente nell'approvvigionarsi di energia in impianti magari collettivi realizzati in periferia.
Concetti che, magari con la soprintendente, si riescono a sposare un po' meglio, ecco.
Sempre lo stesso concetto del dell'utilizzo della rete, adesso vediamo se riesco ad andare avanti ancora.
Le procedure generali e questo è un passaggio altrettanto importante.
Regime di scambio sul posto alla fine dell'anno Chessa.
Sostanzialmente si passa a regime dell'autoconsumo diffuso, non cambia nulla dal punto di vista, però è un concetto, diciamo così, che apre la possibilità della Comunità energetica e chiude, diciamo, a quella forma, diciamo, isolata di gestione dell'energia, è semplicemente questo è il concetto del contratto dello scambio sul posto non è più concepito,
Oltre alla fine dell'anno,
Il contratto ovviamente prevede la valorizzazione dell'energia auto consumata.
E ovviamente l'accesso veramente sia i premi e incentivi anche per le energie condivisa.
Il GSE ovviamente, è il referente, la durata del contratto sono vent'anni e c'è un portale appositamente dedicato per i percorsi dell'autoconsumo diffuso, questo è la formula che valorizza, come vi dicevo prima con questa formula l'energia auto consumata.
Che poi dopo sostanzialmente, riprende i valori di mercato dell'energia.
E comunque sia nell'energia, continui condivisa e contributo per l'energia condivisa si somma ovviamente alle energie auto consumata nel caso in cui.
C'è la produzione, che eccede il fabbisogno e si cede alla condivisione e alla quota di energia.
Queste sono le tariffe che vi avevo detto prima stanza, son tutte simulazioni che faremo adesso, non ho ancora avuto il tempo di poterle fare, però le faremo nei prossimi giorni votare, cominciamo a capire quanto una soluzione, diciamo di Comunità energetica possa, diciamo, avere una propria sostenibilità o meno e capire esattamente cosa succede perché fino ad oggi non abbiamo avuto gli elementi per dare il via a questa analisi. Per adesso noi abbiamo abbozzato e proposto, diciamo dopo vi faccio vedere la struttura del progetto che presenteremo in Regione, per ogni singolo Comune, ma alla fine noi per adesso lavoriamo in ambiti, diciamo così, di progettualità, di studi di fattibilità, non appena avremo gli elementi economici definiti in quel momento avremo il nostro piano.
Le tariffe sono confermate, queste sono quelle confermate per l'energia condivisa.
La regolazione. Ovviamente il GSE farà parte della da Leone ha imposto, e questo è un altro passaggio alle imprese distributrici che entro il 28 febbraio di quest'anno devono rendere noto esattamente il perimetro delle cabine primarie. Questa è una data ormai fissata fino adesso non avevano dato disponibilità a dare esattamente il perimetro. Da adesso invece abbiamo una data definita. Questo ci permetterà, ovviamente, che all'interno di questa di quest'area I-pod che individueremo delle utenze private che aderiranno alla Comunità energetica saranno facilmente identificabili. Sennò fino ad ora farei facevamo fatica, andavamo per concetti ancora, diciamo da approfondire che erano quelli di rabbini, associamo allo semplicemente al territorio, va bene, va benissimo, però in alcuni Comuni il CAP, ad esempio cambia nel non è il medesimo facendole, Desenzano passa dal 25 0 15 a 25 0 10 per dirvi ecco e parecchi usano i 25 0 10, anche magari nel nord al lago. Ecco per dirvi.
Altri passaggi non c'è nessuno di importanti, questo le verifiche le trasmette vari passaggi che farà appunto il GSE, verificando con cadenza entro il 30 aprile entro il 30 settembre, se i gestori della rete fanno il loro dovere dal punto di vista rendicontazione dal punto di vista la reportistica e quant'altro quantomeno questi passaggi ci sono,
Entro il 20 luglio, poi, ovviamente farà un'ulteriore rendiconto sul numero delle configurazioni beneficiari i servizi autoconsumo diffuso con una serie di passaggi obbligati che il GSE farà periodici durante l'arco dell'anno, alla quale ci abitueremo a render conto.
C'è CSA la cassa dell'energia e dell'ambiente alla quale sostanzialmente i gestori pagheranno le 10 mesi, non rispettano ovviamente gli accordi previsti.
Questi sono i passaggi che abbiamo fatto già in Comune, primo passaggio, l'indirizzo politico e secondo quello di Consiglio, per approvare lo schema di Statuto della Comunità energetica, la proposta progettuale avrà bisogno di scontare un passaggio di Giunta e dunque essere approvata in Giunta per poi essere caricato sul portale come è fatta la proposta progettuale è in sintesi fatta così. Il primo passaggio è l'obiettivi. Gli obiettivi qui vedete gli obiettivi complessivi di tutti i Comuni che abbiamo sostanzialmente.
Sondato e analizzato,
Complessivamente l'autoconsumo diretto per il Po fabbisogni degli enti Cuba in circa il 38% della capacità produttiva, e resto sostanzialmente va in eccedenza, il che oggi le quell'eccedenza deve essere assegnata ovviamente in condivisione. Questo è più o meno un andamento abbastanza simile in quasi tutti i comuni.
Potenzialità che, vedete iniziale degli impianti esistenti su e questa blu, questi son quelli nuovi che abbiamo previsto di presentare in Regione, che corrispondono a circa 16 megawatt.
La capacità di autoconsumo è questa, sostanzialmente diretto da parte rossa e immediatamente collocabile, come condivisa sugli edifici stessi, degli del degli enti, quelle eccedente quella da individuare ovviamente i soggetti privati per che aderiscono alla Comunità energetica.
Questo è un po' il cronoprogramma che entro il 2024 dovremmo quantomeno mettere a terra il percorso, questo è quello che prevede anche al PNRR, ma poi ci potrebbero essere delle dilazioni di tempo, ne avete una copia di questo vero okay.
Poi, questa è l'estensione territoriale complessiva che coinvolge 14 cabine primarie.
Questo è un ulteriore, ovviamente passaggio quello che vi dicevo prima della Regione, che gradirebbe appunto individuare un soggetto privato con finalità non di lucro ma sociali, da inserire subito nella compagine della Comunità energetica.
Questa più o meno la curva, tra cui l'energia che riusciamo a produrre energia che si consuma quella che si condivide.
Questi sono alcuni esempi degli edifici qui di Lonato, dove sostanzialmente qui ci sono già degli impianti collocati, questi sono impianti esistenti, ma questo è stato fatto per per tutti i comuni.
E qui sostanzialmente facciamo vedere la potenzialità degli esistenti e le potenzialità in verde degli impianti che andremo a realizzare e quindi planimetrie che abbiamo già presentato per tutti i Comuni, abbiano già terminato questo lavoro per tutti quanti.
Questo è il complessivo proprio di tutta l'area 4.760 megawatt di autoconsumo e 3.794 da energia condivisa, sostanzialmente, queste sono poi i percorsi che bisognava attivare tra uno sportello condiviso di gestione, ovviamente, delle Comunità energetiche di interfaccia, col GSE, di interfaccia con le istituzioni e ovviamente tutto un percorso anche formativo territoriale.
L'aspetto della comunicazione che abbiamo presentato, le potenzialità di condivisione che abbiamo raggiunto oggi con l'insieme dei 38 Comuni, sostanzialmente 4.700 abitazioni equivalenti, per dare un valore, diciamo, di quello che siamo riusciti ad imbastire, diciamo come progettualità attuale.
Dimmi.
Torna indietro.
Sì, potrebbe essere per i cittadini nel momento in cui.
Nei regolamenti si stabilisce una finestra per l'entrata e l'uscita dalla Comunità energetica abbiano un'interfaccia comune. Non è complessa la cosa perché non stiamo diventando titolari della vendita delle energie da privato. Gli stiamo dando energia con di da condividere il che sostanza il gestore gli assegnerà una quota dell'energia che posso condividere con l'utente lui si presenterà con un proprio POD con le proprie caratteristiche. Semplicemente è un'anagrafica che noi dobbiamo caricare al supportare dal GSE. È un'interfaccia che può essere condiviso tra tutti quanti, come succede adesso per la gestione dell'idrico con la gestione di altri servizi, non ha nulla di complesso in questa fase, finché la la Comunità energetica non intraprende un percorso della vendita dell'energia, perché è fattibile anche quello, però lo vedo in contrasto con le finalità dell'ente locale e dunque mi diventerebbe complesso ragionare periodicamente sulle oscillazioni del costo dell'energia da proporre agli utenti.
Potrebbe essere associato i benefici che tu raccogli o.
Sì.
Potrebbe sì, allora la formazione non è complessa dal punto di vista.
Dalle informazioni che ho ti dico di sì perché non comporta, diciamo, un'analisi di tipo tecnica comporta un'analisi di caricamento del portale, però l'ideale diciamo per per la gestione della reportistica, l'ideale che venga fatto, diciamo in una in un ambiente dove le nozioni tecniche comunque ci sono ecco,
Perché è importante, diciamo, capire il comportamento dell'utente, perché alla fine, se la sua curva di consumo cambia ovviamente la quota di beneficio di condivisione cambia, se tu sposti i tuoi consumi dal giornaliero a notturno non puoi più beneficiare della quota di energia che ti do da un impianto fotovoltaico ad esempio,
Ti do dell'energia da un impianto idroelettrico, ti dico sì quella la puoi utilizzare anche di notte perché produce con la banda costante, ma l'energia fotovoltaica, una caratteristica, una curva di quote di produzione che vado a soddisfare con chi nella consuma in quella fascia oraria do io la produco e l'ho ce l'ho a disposizione. In quel caso, ovviamente, il l'utenza di tipo domestica può essere idonea per chi l'abitazione la vive durante tutto il giorno, se chi invece la vive solo alla sera, o solo, diciamo così al mattino la condivisione, lo gratifica un po' di meno, lo aiuta un po' di meno. Ecco se non sceglie magari una disponibilità da idroelettrico, e allora in quel caso.
Realizzando impianti per la comunità energetico o abbinando impianti la Comunità energetica che abbiano una caratteristica di produzione anche notturna, si può raggiungere tranquillamente una soddisfazione anche per quel tipo di utenti.
Ma anche su più Comuni.
Presumo che a livello di presenza fisica non sia necessario fare molto, perché alla fine si fa oggi si riesce a far tutto a distanza su questa attività perché non è necessario, non stiamo facendo la fornitura di energia, fornitura che verrà garantita di suo.
Se invece la cera intraprende il percorso della vendita dell'energia che, ripeto, non è da fare, diciamo così secco per le difficoltà che ha comportato in questi periodi e da lasciar fare tra virgolette le aziende specializzate, in quel caso.
Diventerebbe, diciamo, necessario, avere, diciamo, un confronto diverso dai concludente, ecco.
No.
Sì.
Ti oggi l'analisi che fai fai l'analisi dell'utenza analizzando le caratteristiche dei consumo e vedendo esattamente il proprio comportamento durante la giornata durante le mensilità, in quel caso tu sai dare, diciamo, una valutazione di quanto beneficio avrà la proprio ingresso nella Comunità energetica e ripeto per l'utenza domestica non deve costare nulla se non ovviamente la quota di adesione che eventualmente il Comune decide. Ecco per un discorso veramente di adesione in quel momento è il consumatore che sta portando un beneficio alla comunità.
Altri passaggi e qui voglio ricordarvi la collaborazione con Enea, con la mia, è una collaborazione molto importante che abbiamo aperto già da gennaio, perché ci permette e ci ha permesso fino adesso di sviluppare dei modelli.
Anche per comprendere esattamente le caratteristiche, poi dei comportamenti di una comunità energetica, e non solo nella fase analitica iniziale, che ci permetterà magari di vedere esattamente a seconda del comportamento che avremo come finanziamento e copertura, diciamo dell'investimento iniziale e dunque capire esattamente l'andamento dal punto di vista finanziario quando rientreremo e come perché sia il finanziamento sarà a fondo perduto al 100%. Ovviamente.
Non è neanche da considerare questo aspetto, ma se dovessero essere considerare ovviamente ENEA, che ha supportato anche nello sviluppo di programmi specifici questo un altro che permette esattamente di vedere il comportamento dei consumi dei cittadini. A tal proposito, l'esperimento che stiamo portando avanti in anticipo su tutti gli atti per la dimensione contenuta e i comuni di Magasa i comuni, di Magasa avendo solo qualche decina di utenze,
Siamo in grado, con Enea, di monitorarlo. Tutto ecco, e questo ci permette di avere già un primo modello da far vedere,
E questo partiremo con questo mese a iniziare con Enea, a tener sotto controllo esattamente i due impianti idroelettrici che abbiamo i quattro impianti fotovoltaici, i consumi degli edifici pubblici, pochi che siano e consumi degli degli utenti domestici, anche quei pochi produttivi che ci sono un situazione aggiuntiva.
Altro aspetto, ovviamente questo è un sistema che abbiamo noi di monitoraggio del comportamento dei consumi che già abbiamo nei nostri impianti, questo è già normale per noi.
E poi per la Regione abbiamo presentato, ovviamente e ce lo chiedono anche la capacità di sviluppare mobilità elettrica, dunque su questo ci siamo già da un bel po' e dunque problemi non ce ne sono, ecco, io ho fatto una carrellata un po' di tutte le cose adesso se vi vengono in mente qualsiasi domande io sono a disposizione grazie.
Sì.
Si fa parte fa parte dell'Ente l'impiantistica assolutamente.
Sì, di, ovviamente gli accumuli sono oggi un investimento che deve essere necessariamente sostenuto dal punto di vista del costo è ancora molto oneroso, ovviamente le dimensioni sono anche contenute, qualche esperimento di accumulo importante ci son già a livello europeo anche di di qualche centinaio di di di kw ora ma anche di di megawatt.
La questione ovviamente dipende sempre dalla possibilità, ovviamente di investire, diciamo dal punto di vista, diciamo della cumulo.
Investimento al kilowattora è ancora molto oneroso se non si percorrono aiuti fiscali o finanziamenti dedicati, ecco però l'accumulo è possibile assolutamente.
Nel disegno noi oggi pensiamo soprattutto la produzione e la condivisione, perché se c'è una buona condivisione, l'accumulo non serve.
Perché a tutti gli effetti la rete che ti fa cumulo in questo momento e dunque la condivisione intelligente, ti evita tutto sommato l'accumulo vorrei dire di più se andiamo avanti con lo sviluppo, diciamo della mobilità elettrica, l'accumulo lo crea l'auto stessa.
Quando arriva a casa e la collega la spina ti fa da accordi energia, se il concetto bidirezionale funziona come concetto di apertura dal punto di vista del gestore e dunque questo è un percorso anche da che ovviamente, Aprea queste possibilità, ecco,
Altro.
Allora i prossimi passi sono scadenza il 30 aprile e noi, entro il 30 aprile dobbiamo caricare tutte le proposte, le proposte son già sostanzialmente ci mancano solo due Comuni da fare, i sopralluoghi, ma poi abbiamo terminato le proposte, ve le porteremo in Comune, in Giunta da approvare come progettualità e nella seduta di Giunta ha dato il mandato per il caricamento sul portale.
Prima del 30 aprile noi inizieremo già, probabilmente con la fine di questo mese, caricare le prime, volevamo attendere i decreti tecnici dal punto di vista GSE per capire se ci sono ulteriori puntualizzazioni da fare, ecco poi, dal punto di vista nostro, tecnicamente siamo pronti dal punto di vista diciamo, dei ragionamenti che si possono intraprendere territorialmente il decreto è pubblicato, dunque i ragionamenti privati, diciamo, per cercare di iniziare a introdurre pensieri diversi tra realizzare l'impianto in una posizione impossibile, con costi impossibili e pensabile realizzarlo altrove per beneficiare della stessa energia.
Sono probabilmente da iniziare a introdurre. Ecco come ragionamenti anche di confronto, ponendo dei quesiti anche al GSE diretti sul portale, senza senza pensare, diciamo di fossilizzarsi, magari su trovare la soluzione architettonica, di andarle ad inserire in un centro storico, magari particolarmente pregiato che per dire se tutti potrebbero trovare oggi una soluzione magari periferica, ecco per dire e beneficiare dello stesso quantitativo di energia.
Questo è quello che è scritto suo decreto.
Sì, il nostro passaggio è questo, il prossimo questo la Regione, sostanzialmente a a un'altra novità.
La novità è questa, che in sostanza stiamo predisponendo due portali.
Sul quale troverete ognuno la propria cartella coi propri documenti tecnici e documenti amministrativi dei propri impianti, in modo tale che potete vedere lo stato d'avanzamento della progettualità, ognuno per le proprie cartelle e uno vedere esattamente gli adeguamenti normativi in merito alla Comunità energetica questo ve lo presenteremo nella presentazione del progetto arriveremo, chiederemo ovviamente la lista di chi ha e chi dovrà avere accessibilità ai due portali, uno portale tipicamente tecnico e l'altro tipicamente amministrativo. Insomma, ecco.
La Regione finanzia anche privati dal punto di vista del percorso, ma ovviamente in una misura che non conosco nel senso in questo momento non conosco la misura di finanziamento, tra l'altro, essendo in un periodo dove non c'è amministrazione effettivamente loro attendono l'insediamento dei nuovi assessori di riferimento per capire come chiudere queste eventuali indirizzi però l'azione della Regione va anche verso il privato.
Ai Comuni, soprattutto, i Comuni sono oggetto.
Di principale di riferimento dei finanziamenti non ci sono il privato.
Non conosco eventualmente qualsiasi.
No, quello lo faremo, la faremo durante ecco, nel senso lo faremo dopo il 30 aprile inizieremo a capire, innanzitutto fa delle analisi di fattibilità e di sostenibilità dell'iniziativa vera, concreta, perché avremo almeno le risposte sulla percentuale di fondo perduto e questo ci permetterà di fare le prime scelte dire benissimo è un copertura al 100% abbiamo una possibilità ben più elevata che non magari una copertura diversa, ecco,
Alle RSA sì.
Se allora, se sono già impianti esistenti.
Possono essere inseriti nelle Comunità energetiche nella misura del 30%, della potenzialità dell'intera comunità energetica facciamo un esempio, la Comunità energetica a un megawatt di potenzialità possono inserire 300 chilowatt.
Se lei ha un impianto da un megawatt, non può inserire una quota di 300 chilowatt, può accedere comunque energia alla Comunità energetica, ma non prenderà incentivo se cede questo 30%.
Questa è la logica che sta andando avanti.
È quello bisogna fare dei conti, però fare delle valutazioni, esattamente di convenienza o meno, innanzitutto la riduzione della superficie, noi stiamo sostituendo, abbia fatto questo intervento Carpenedolo, ad esempio, perché avevamo degli impianti amorfi un kilowatt 18 metri quadri, adesso un tiro a 5 metri quadri per dirle sulla stessa superficie facciamo esattamente quattro volte la potenza di prima ecco per dire,
Dunque, in questo caso vale la pena, perché comunque sia che il consumo locale, nel caso in cui ovviamente già il consumo è in esubero e l'impianto comunque non ha manifestato dei cedimenti particolari, in quel caso noi abbiamo ricevuto una grandinata che c'ha comunque suggerito di cambiare gli impianti. Ma dal punto di vista, diciamo dell'analisi si fa prima un'analisi di quello che sia poi si valuta la convenienza, ecco,
L'IRI.
Di riposizionamento come idea riposizionati sui tetti, ottimizziamo la superficie come copertura, però se i pannelli son buoni che producono.
Ovviamente bisogna fare delle analisi, ma è un peccato buttar lì, insomma, se hanno anche una decina d'anni, insomma, hanno ancora una loro capacità produttiva.
Appena.
Io non so più a fondo ciao.
Tende soltanto a quel punto, sì, sì.
Privato può anche dire che il dialogo e la propria identità, che deve essere esibita?
Però la Banca asiatica avrà quindi un affitto, salvo l'affitto di superficie, un contratto normalissimo di affitto di superficie.
Pongo in privato non può essere ceduto una quota di energia proprietario dell'immobile, questo deve essere chiaro che l'intera produzione con l'impianto deve essere destinato alla Comunità energetica.
Anche una minima quota non può essere condivisa con il proprietario, il proprietario, se ha necessità di una quota energia, condivide magari nel contratto della realizzazione di un impianto dedicato, ma non che una quota di questo venga messo a disposizione perché perdono il controllo diciamo così dell'ingresso in comunità, ecco,
30%.
Allora, quelli fatti sino alla data del marzo 2002 mila 21 2020 fino al 1 marzo 2020, quelli possono essere inseriti totalmente nella Comunità energetica, quelli precedenti subiscono il taglio del 30%.
Però quelli dati dopo la data del 1 marzo bisogna vedere come sono stati incentivati o finanziati e su questo entreremo poi nel dettaglio, però ce n'è talmente tante di possibilità che hanno ricevuto che alla fine bisogna capire esattamente cosa è fattibile o no, ecco, ma al limite l'energia va lo stesso ma non si prende l'incentivo,
A figure.
Dei dal punto di vista dei finanziamenti e finanziamenti, la soglia sono 5.000 abitanti, sotto i 5.000 abitanti interviene il PNRR, il PNRR per la Regione Lombardia ha disposto 412 milioni dei 2,2 miliardi.
La restante tipologia, ovviamente, di comuni, viene finanziata con i 22 più i 75. Sì, questo è ad oggi, poi bisogna vedere perché bisogna metterli nero su bianco, ecco e questo spetta all'Assessore nuovo che arriva.
Bene.
Grazie grazie, grazie a tutti e buona Bonanno.