Un.
Più.
Mi sentite, dovreste sentirmi grazie innanzitutto per la religioso silenzio anche perché.
Okay, vediamo se riusciamo di stanno dicendo.
10 anni esatti.
Per l'asilo nel 2023, ma 3 13 gennaio 2012 13 gennaio 2023 11 anni e questa sera si conclude un ciclo.
Itinerante, se così possiamo definirlo con la mostra che sarà presente a Lonato fino al 5 febbraio.
E che è testimonianza di come esista un filo sotterraneo silenzioso che ha negato la memoria di quanto accaduto all'isola del Giglio con il naufragio della Costa Concordia, ricordiamolo, 32 vittime, 110 feriti, una serie interminabile di mesi che sono proseguiti per capire quali fossero le responsabilità e soprattutto come rimediare a quanto accaduto anche a livello ambientale e come aiutare anche vita e speranza per quell'acciaio che poi lega proprio grazie anche a Feralpi alla territorio di Lonato, la storia della della concordia.
Quindi ringrazio tutti se riusciamo anche ad accendere un po' di più le le le le luci mortale che chiamiamo anche poi i protagonisti della serata e protagonisti saranno con Nicola Bianchi, oggi in veste di direttore.
Della Fiera che ospita l'evento ospitare l'evento fino al 5 febbraio. Giovanni Pasini, consigliere delegato di Feralpi, che ho anche prendere il posto alla mia destra, abbiamo uno degli autori del libro, nonché anche voce narrante con le parole di quello che è l'amore la mostra fotografica in sé Silvano urbani e chi ha dato o invece l'immagine che ha affermato l'attimo su ogni tassello della storia dall'inizio fino alla fine che.
Carlo Tardani, fotografo quindi.
Questa è la platea di però darei innanzitutto la parola a Nicola Bianchi per darci un saluto introdurci, argomento farci capire anche qual è la valenza di quello che sta accadendo più accaduto questa sera, 19 minuti di filmato con immagini e bellissima, ringraziamo peraltro anche il Sindaco Roberto Tardani per averci messo a disposizione una cornice così bella e la disponibilità della città ad accogliere una mostra che sicuramente potrà portare benefici turistici ma non solo alla memoria di tutti Nicola Bianchi,
Intanto buonasera a tutti, devo dire, è un'emozione particolare ritrovarmi a parlare di fronte a una platea così autorevole, in particolare con il mio Sindaco seduto tra gli spettatori con alcuni colleghi assessori, che sono qualche saluto con la presenza della Fondazione Ugo da Como che ha accolto questa nostra e la quale appunto la mostra fotografica sarà giriamo ospitato fino al 5 febbraio e l'invito mio come di tutta la nostra amministrazione è sicuramente di non mancare rivisitarla.
Perché tutto è nato dall'idea, poi del Sindaco Carlo e cugino del Sindaco, e da lì, viste queste fotografie in bianco e nero, se avete fatto caso così toccanti, così emozionanti, proprio fotografie che fanno riflettere e diciamo portato all'idea di ospitare necessariamente questo evento di ospitarlo in una diciamo situazioni così prestigiosa in una location per usare un termine abusato così prestigiosa qual è quella della casa del Capitano della nostra Rocca.
Ma a cosa ci portano queste immagini? Questo filmato che abbiamo visto stasera ad alcune considerazioni, perché è vero che la diciamo, il naufragio di nave Concordia è stato un episodio incredibile, è avvenuto nel 2012. È veramente incredibile, perché se torniamo indietro con la memoria, adesso non vorrei sbagliarmi, ma un secolo prima è avvenuto il naufragio del Titanic mi pare fosse il 1912, non vorrei dire una stupidaggine, quindi parliamo praticamente a distanza di un secolo è avvenuto un incidente, quindi con tutte le dotazioni, anche tecnologiche. Evidentemente,
Più giovani di 100 anni è avvenuto un incidente che ha delle similitudini che fanno quasi rabbrividire il Titanic, andò contro un iceberg della Concordia, è andato contro lo scoglio delle scuole e questo ci fa già riflettere di suo. Ma a bordo di quella nave c'erano oltre 4.000 persone che in men che non si dica aprendo quindi un capitolo di solidarietà proprio tutta italiana, incredibile, sono state ospitate a prendere Chiesa, prendono le seconde case aprendo,
Negozi, bar e di tutto di più sono state ospitate in queste piccole comunità vicine, l'Argentario, l'Isola del Giglio, che si è fatta subito carico di in pieno inverno, di aprire le porte a tutte queste persone, tra l'altro, questa sera permettetemi di salutare per persone che sono qua in merito ai nostri concittadini in una tesi che hanno vissuto quel naufragio con la tragedia e che sono Francesca Paroni e Andrea Tosi con loro spendere bambino che hanno vissuto quella quella notte, quella brutta esperienza propria esperienza che però ci parla anche di rinascita, che ci parla di imprenditorialità eccezionale, proprio di eccellenza, di determinazione di tutte le qualità umane che non saprei nemmeno definire, pensate solo al recupero di un gigante del mare del genere, perché così nel filmato sembra una barchetta, ma noi dobbiamo pensare a un colosso, quindi è stato anche un lavoro di ingegneria e di capacità umana che ci deve e ci rende orgogliosi del fatto di essere italiani e di aver dato prova di togliere da lì questa diciamo questa carcassa, trasportarla fino a Genova per poi smaltirla e qui si chiude il cerchio, si chiude il cerchio anche nel senso dell'economia circolare. Si chiude il cerchio, sono nato e si chiude il cerchio con il gruppo Feralpi, gruppo Feralpi, che si è fatto carico di acquisire l'acciaio della del relitto, l'acciaio di un rottame, l'acciaio di una testimone di una tragedia in cui ha perso la vita 32 persone e di ridare nuova vita a questo acciaio. Quindi il recupero del materiale, ma anche dare un senso di rinascita, hanno una tragedia davvero epocale. Ecco, io non voglio dilungarmi oltre, non sono io il protagonista della serata, ringrazio il Sindaco, i colleghi assessori che sono qua con me, permettetemi un ringraziamento a tutto il nostro Comitato Fiera, quindi è un po' una famiglia, un gruppo di amici, abbiamo cercato anche noi di fare il nostro meglio per dare al nostro Comune una rinascita dopo due anni di sospensione della Fiera legata all'emergenza sanitaria. Grazie a tutti e vi aspettiamo in Fiera,
Ringraziamo Nicola Nicola Bianchi, ma passerei direttamente la parola a Giovanni Pasini, consigliere delegato di Feralpi, per capire poi la filosofia che ha mosso la vostra azienda, voglio ringraziare Beppe, che è un amico, e chi è venuto al volo, l'ho chiamato il mio è stato davvero entusiasta decisamente.
Anche perché mi meritano, come ogni come no, come noi, ogni nostro appuntamento poi culturale, dottor Pasini.
L'approccio è stato soprattutto imprenditoriale, perché c'era anche quello, ma la filosofia che poi abbia mosso vi ha spinto a cercare un recupero anche che potessero ridare nuova vita, qualcosa di drammatico e forse alla base di tutta l'operazione, fatta peraltro con un altro player bresciano, ricordiamolo perché buona parte del di quello che è arrivato su Brescia si è mosso sui camion della Germania, quindi il filo conduttore bresciana che lega e ancor di più accentuato in questo senso,
Parto potrà.
Poiché più rapida distante rispetto alla domanda, perché siccome queste immagini ci fanno riaffiorare alla mente un po' una molteplicità di emozioni, l'ha sottolineato bene il vicesindaco.
Ci abbiamo provato in tutti a tutti, dal momento in cui abbiamo appreso di questo di questa tragedia della Concordia, la tristezza, il dolore e la vicinanza alle vittime e per le loro famiglie. La vergogna per quanto è stato succede per quanto è successo per l'immagine che è stata data dal nostro Paese segnato un po' questa immagine dei comportamenti sia prima del naufragio che durante una frase era il capitano della nave. Però anche e questo è e questo lo ha detto bene Nicola I anche l'orgoglio per la capacità del di riscatto che abbiamo mostrato come Paese,
La macchina dei soccorsi, che ha funzionato molto bene. La solidarietà degli abitanti dell'isola, del Giglio, che è stata veramente.
La capacità ingegneristica.
E che abbiamo mostrato nel limitare i danni ambientali e appunto qui, fra le varie scritte che sono apparse, è apparso chiaro che l'ambiente verrà ridata restituito nello stesso modo in cui è stato trovato in cui si trovava prima di questa tragedia.
E non procedere al recupero del relitto. Ecco, vengo quindi al recupero del relitto che è stato portato Genova in è stato prima la nave è emersa una situazione di galleggiamento molto complicata e poi è stata portata nel porto di Genova e lì diciamo un'impresa che diciamo specializzate a questo tipo di operazioni, ha demolito smantellato la nave, è diminuito, smantellata una nave con un'attenzione molto forte. Gli aspetti di sostenibilità e di economia circolare son stati pienamente recuperati il più possibile. I materiali e anche getti, diciamo presenti nella nave, ad esempio leggevo recentemente che possiamo pure scialuppe di salvataggio sono oggi a bordo di una nave turca, ecco, sono state recuperate per intero. Ecco anche ridotta nella loro funzionalità.
Fra le varie e materiale che si sono recuperati, sicuramente quello del d'acciaio, è stato quello che dal punto di vista della quantità, è stato quello prevalente.
Le tonnellate di acciaio che sono arrivate da noi sono state 23.000 tonnellate.
E qui quindi c'è stato quest'ultimo viaggio della nave verso un nostro stabilimento qua di Lonato Feralpi, è un'impresa siderurgica, fonde rottami, ha fuso questi rottami perché aree dei prodotti e dando nuova vita nuova funzionalità a questo materiale.
Tra l'altro l'occasione molto rare noi o i nostri collaboratori ci rendiamo conto della storia che un singolo rottame che arriva da noi può raccontare questa è stata veramente una cosa eccezionale, nel senso che era del rottame ben chiaro e ben definito, che arrivava appunto nei nostri magazzini pronto per essere fuso e diciamo e aveva e che aveva allora tutta una.
Un sentire, c'è tutto un sentire riguardo a questa operazione che è stato per me straordinario,
È stato straordinario anche il fatto che questo rottame, e questa occasione è stato il simbolo di un'economia circolare che da sempre contraddistingue le aziende siderurgiche.
Che sono i rottami, noi lo facciamo da più di cinquant'anni e da cinquant'anni, quindi abbiamo più di quattro anni fa, abbiamo creato l'economia circolare ante litteram prima che venisse creata questa definizione, noi, da cinquant'anni noi recuperiamo.
Una una quantità di materiali da veramente un motore giusto per dare un ordine di grandezza, 23.000 tonnellate sono il carico di circa 808 treni di di di rottame.
Noi ritiriamo 200 giorno, ecco, durante i giorni feriali, quindi, da questo punto di vista si capisce che il il lavoro perfondere questo rottame e lavoro di qualche giorno non è un lavoro lunghissimo, però questo dà la misura di quanto è importante l'industria siderurgica per la il territorio per il territorio posso caso inteso in senso nazionale, altrimenti potete immaginare che Chivu che quello dirottano potremmo riscontrare in giro, se non ci fossero quest'azienda che appunto da più di cinquant'anni recuperiamo e danno nuova vita importanza a questa materia di scarto,
Allenato, non facciamo prodotti per l'edilizia, per le costruzioni, facciamo soprattutto, appunto per cemento armato.
Vorrei far presente come l'acciaio sia ubiquitario nella nostra vita. Ognuno di noi oggi si è alzato per Monte, dormiva su una rete metallica in un materasso, una rete metallica è andato in cucina, ha fatto colazione utilizzando gli elettrodomestici che sono in metallo, vive in una casa, un edificio la cui struttura portante, fatta dell'armatura metallica e poi non so se mossa da Assolavoro con un mezzo di trasporto, treno, alto, bicicletta prevalentemente fatto d'acciaio, e si è mosso su delle strutture dove l'acciaio non si vede ponti, gallerie, strade, ma dove è presente e garantisce, diciamo, la sicurezza di queste strutture e poi è andato un posto di lavoro che li non difficili, che dove l'acciaio è pesante in maniera molto importante. Questo per rendere l'idea che forse noi non ci accorgiamo dell'importanza che allacciare nel nostro mondo, ma dobbiamo renderci conto che l'industria civile, un'industria di base che è necessaria per l'economia e.
Il recupero del rottame, quindi, da un lato è un aspetto ambientale molto importante e, dall'altro lato, diciamo dà vita a una serie di filiera di produzione che hanno, sulla, che si basano sull'acciaio, che sono fondamentali, diciamo, per la vita moderna,
Diciamo che poi portano nel principale e unico elemento, non ebbe un collegamento di economia circolare che ci caratterizza noi insieme al Comune onorato proprio che ringrazio, abbiamo avviato anni fa il teleriscaldamento, siamo partiti nel 2016 riscaldando prima all'abitato il, il nostro stabilimento, nostri edifici poi abbiamo appunto fatto in modo di comune accordo col Comune di,
Di portare questo riscaldamento, questa rete di trattamento a edifici pubblici, alle scuole, agli uffici al anche residenze private o aziende, diciamo che ce l'hanno chiesto, recuperiamo le scorie, le scorie in teoria sarebbe un rifiuto dell'Algeria, sono elementi che galleggiano, diciamo, sul bagno fuso dell'acciaio, che però possono essere utilizzati perché sono materiali inerti per porto al posto della ghiaia per fare dei calcestruzzi per fare dei,
Degli asfalti e per fare dei riempimenti e che quindi consentono di evitare il fatto di dover fare delle escavazioni, e pensiamo che noi abbiamo cercato di entrare in varie filiere di di recupero e di economia circolare, ad esempio tramite il nostro Vice, diciamo reparto, ricerca sviluppo proprio recentemente, da qualche anno stiamo recuperando dei particolari tipi di plastiche che sono state selezionate, elaborati apposta, in maniera tale da evitare l'insufflazione di carbone all'interno del forno e quindi anche in questo modo, evitando di utilizzare un combustibile fossile. Ecco poi se l'economia circolare è un ambito fondamentale nel quale si estrinseca un po' la strategia del gruppo Feralpi, un altro ambito per noi molto importante è l'attenzione alla cultura al territorio. Quindi noi siamo amici della Rocca e come tale evitiamo la Fondazione. Giacomo, saluto i rappresentanti a Fondazione che il Preside, il presidente Pasqua, essi del direttore generale che son qua presente e invitiamo a Fondazione a valorizzare i beni artistici.
Della Rocca di Lonato, della casa del senatore e permettiamo aiutiamo a anche a permettere la fruizione da parte della cittadinanza, che può quindi godere di un ambiente ricchissimo di storia, di arte e di cultura, per cui a questo punto ci è sembrato naturale dare un sostegno alla a questa peregrinazione della mostra fotografica e fare in modo che questa terminasse qui nel Comune di Lonato all'interno della Rocca.
Dove appunto noi diamo il nostro sostegno.
Noi desideriamo molto che l'ambito industriale artistico che in un dialogo che sia un sostegno per entrambi quello culturale può avere dei fondi, ma anche degli spunti dal dall'ambito imprenditoriale e mentre l'ambito industriale per raccontare se stesso in modo nuovo e ha bisogno anche di altre forme di comunicazione, anche la forma di comunicazione artistica può essere decisamente importante, per cui da questa sinergia secondo noi nasce anche una comunicazione da parte delle aziende nei confronti della comunità, che quindi capiscono le aziende e sono anche cambiano anche la la percezione. Aziende capiscono la necessità che per lo sviluppo e il benessere di una certa comunità le aziende ci siano e che queste possono essere sinergiche alla comunità per fare del della comunità una un punto di benessere.
E concludo dicendo che ho parlato della novità che è stata data a questo acciaio, magari idealmente sarebbe bello ritrovarlo nella ho pensato nella realizzazione di uno dei tanti impianti di fotovoltaici eolici che serviranno a decarbonizzare l'economia nella nostra economia e sui quali c'è all'interno della strategia e sostenibilità sta puntando meno forte anche il gruppo Feralpi e quindi ho immaginato che questo lungo viaggio della Concordia dal lato termini ed andrà alla concorda venga fusa, diciamo Lonato, ma poi riparta per questi progetti anche di che di appoggio allo sviluppo delle energie rinnovabili in Italia e in Europa.
Direi che Giovanni consigliere ha disegnato perfettamente quello che è il percorso di un'economia circolare che parte da lontano, ma arriva poi sul territorio e si declina in una situazione ben diversa rispetto a quella che è la produttività normale, ma che ritorna sul territorio sottoforma di arte e di cultura. Prima di dare la parola e ricordare comunque che la mostra sarà aperta fino al 5 febbraio, gli orari sono quelli dalle 10 alle 17. Se non erro vado a memoria, poi, magari responsabile di mi correggeranno nella Sala del Capitano, sembra quasi una beffa, però sappiate che siete in una sala anche importante della Rocca. Mi chiedevo se appunto uno dei due protagonisti di quelle ore concitate potessero portarci una loro testimonianza anche alla base delle immagini che avete visto, che saranno le immagini che sono basiche della mostra e del libro che sta facendo il giro d'Italia, proprio per non dimenticare, per dare anche un senso alla memoria, che sia tangibile di chi l'ha vissuta, quindi se se ci fate questo regalo e portare almeno un saluto, ve ne saremmo grati.
È una cosa non non non preparata, quindi mi scuso anche con.
Buonasera.
Dopo aver visto queste immagini emozionanti e racconta un attimo brevemente, era la nostra ultima notte di crociera, una crociera fino all'ora bella, piacevole tranquilla, che ero io mio marito, Andrea nostro amico Marco, i nostri due figli, maggiori Asia, che aveva nove anni, Gabriele che va a tre e io mi trovavo a teatro quando è successo il tutto e ho sentito un movimento diverso della nave ho percepito anche un giramento di testa e su altri temi direttamente la corrente e dopo è tornata quindi questo mi ha anche tranquillizzato, scusate, sono emozionata,
E.
E c'era uno spettacolo di magia e lo spettacolo è proseguito finché di nuovo è saltata la corrente, allora abbiamo capito un po' tutti che stava succedendo qualcosa di diverso e io ero a teatro con i bambini col nostro amico Marco, mentre Andrea era in cabina da solo, abbiano deciso di raggiungerlo e per capire come comportarci e fortunatamente ci siamo trovati subito e abbiamo deciso di andare nelle nostre cabine a prendere i nostri giubbotti e giubbotti di salvataggio e recarci al Ponte 4, come spiegato nella esercitazione di sicurezza, che è obbligatoria su tutte le navi. Abbiamo scelto la via della prudenza ed è stata la nostra salvezza, perché siamo stati circa due ore sul ponte in attesa di scendere da questa nave, che si inclinava sempre di più e la corrente ormai era saltata, era acceso solo il generatore di emergenza.
E niente, abbiamo aspettato quei bambini due ore circa e siamo scesi dalla nave che era mezzanotte.
Abbiamo trovato subito una bella accoglienza tali dagli abitanti dell'isola del Giglio e siamo andati in chiesa nella famosa chiesa, ma ormai era già troppo pieno, quindi siamo andati verso l'asilo, ci han detto che avrebbero perso aperto l'asilo di Giglio Castello, siano saliti su un pullman e un militare mi ha visto con il bambino in braccio mi ha detto che un abitante dell'isola che avrebbe prestato una sua casa,
Quindi siamo riusciti a mettere a dormire in un letto caldo i bambini,
E questa casa era proprio davanti al porto, quindi io andrei Marco, abbiamo passato la notte a guardare la re.
Per cui?
La mattina abbiamo preso un traghetto ed è stato veramente difficile prendere il traghetto.
E siamo andati a Porto, Santo Stefano dovrebbe essere dove da lì siamo ripartiti verso Savona, abbiamo preso la nostra macchina, siano tornati quasi un atto,
Siamo stati fortunati perché abbiamo atteso solo due ore, la scialuppa e quei bambini abbiamo avuto comunque un po' di precedenza e siamo stati prudenti perché abbiamo capito subito che qualcosa stava succedendo, anche se loro insistevano quel guasto elettrico, perché fino alla fine ci è stato detto che c'era un guasto elettrico,
Niente siam tornati all'Isola del Giglio a luglio per ringraziare chi ci aveva ospitato, che ci aveva aperto la la casa e ci siamo fermati tre giorni e vedere queste immagini ci fa capire che c'era solo un punto dell'isola, dove non vedevi la nave della Giglio Castello e noi in quei due scuole in quei tre giorni si sono rifugiati a Giglio Castello perché sennò la nave la vedevi in ogni punto dell'isola vedevi la nave non riuscivi a a non guardarla.
Ecco.
Grazie.
Grazie anche per far capire come poi la natura sia di appropriata dei propri spazi, delle linee che una fotografia simbolicamente molto forte alla fine tu vedi il prima e il dopo con il mare che torna a segnare il suo orizzonte senza che che ci fosse alle spalle una un mostro definiamolo così perché lui era adagiato e che incrinava l'orizzonte, e a questo punto però abbiamo sentito le parole di quello che è successo quel giorno è stato più difficile, magari raccontarlo per immagine, capire come poterlo poi traslare su un'opera artistica parliamo di fotografia, parliamo poi di parole, quindi darei la parola a Carlo Tardani, fotografo che Jean,
Sì, non è facile parlare dopo l'intervento della signora che noi ci abbiamo lavorato due anni, è la prima volta e parliamo con una testimone diretta, noi abbiamo scritto il libro attraverso e la, le fonti e si trovano in rete attraverso i racconti orali delle persone del Giglio però non avevamo mai avuto l'occasione per poter parlare quindi grazie della sua testimonianza,
E grazie anche agli organizzatori, perché la sua iniziativa di molto importante perché ci permette di colmare una lacuna tutto il materiale e abbiamo portato al alunnato sta dentro il decennale il, la ricorrenza del decennale della del naufragio e noi abbiamo inaugurato il tutto il giorno 15 gennaio 2022 del palazzo della Provincia di Grosseto, alla presidenza, del ovviamente, del Presidente della Provincia e dell'allora capo della Protezione civile Gabrielli, e poi abbiamo il compito di portarlo in gran parte dei centri della Toscana e noi abbiamo sempre costruito questo racconto temporale che va dallo scoglio delle scuole, dove che è lo scoglio e ha provocato la fessura di 70 metri nella parte sinistra della nave e l'abbiamo chiuso il 24 luglio 2014, quando la concordia in una sorta di lungo corteo funebre ha lasciato l'isola del Giglio, trainata da due rimorchiatori di altura con un corteo di una diecina di di parchi di sostegno, quando la Guardia parte dall'isola, nel punto più alto ancora sventola la bandiera tricolore, perché soltanto una volta nei cantieri di Genova la concordia verrà cassata da dall'elenchi della marineria. Quindi per noi finiva lì.
Nonostante tutta la nostra ricerca, non avevamo mai saputo che poi c'è questa famosa asta e e, come è stato detto, in questa sorta di economia circolare né in una in una logica dove nulla si crea nulla si distrugge tutto, si trasforma e sapere che quella nave oggi è in qualche tondino di edilizia. Insomma, non so dove per come è stata utilizzata è una cosa veramente, io credo, nessuno sceneggiatore neanche più creativo, avrebbero potuto costruire una storia di restati. Stock di questo tipo è parte del Giglio e finisce a Lonato straordinaria. Questo allora, dunque, la la. La notizia del del naufragio viene data intorno a mezzanotte del 23 gennaio 2012. È una notizia molto scarna sintetica. Citava soltanto che, di fronte all'Isola del Giglio, una nave da crociera aveva avuto un'avaria punto non diceva altro.
Una nostra amica, Francesca Ferri, corrispondenti del Tirreno, il Tirreno, in Toscana ci sono dei giornali locali, la nazione che fiorentina centrica mentre il Tirreno copre la Costa. Noi collaboriamo con il Tirreno e Francesca, che ha come dire il sacro fuoco della professione che discorre nelle bene a mezzanotte e passa è partita da Grosseto per andare a descrivere l'entità di questa Maria si è trovata di fronte alla alla più grande sciagura navale della marineria italiana.
Il Tirreno, giorno dopo fa, lo scoop esce con la prima pagina, con le foto e il racconto, 24 ore dopo tutte le luci del mondo si sono accese sull'Isola del Giglio per chi la conosce l'isola del Giglio, e la seconda isola dell'arcipelago toscano è poco più che uno scoglio altro 400 metri sul livello del mare.
La la Protezione civile arriverà in forse tre giorni dopo i primi tre giorni, tutto l'onere della dei soccorsi sta sulle spalle di tre soggetti, l'allora Presidente della Provincia, oggi Assessore regionale alle attività produttive. Leonardo Marras, al sindaco Ortelli, Sergio Ortelli, che alla terza candidatura e al popolo ci chiese, perché il popolo gigliese è stato premiato con la medaglia d'oro al valore civile, dal dall'allora presidente Napolitano per appunto l'opera di non solo di sobrietà ma anche di sostegno nel nell'aiuto. Noi nel libro, se vanno, ha avuto il compito di intervistare sei testimoni diretti, uno è il parroco dell'isola. come è stato detto, la Chiesa è stato il primo punto di di ricovero, l'intervista a quello che è l'eroe del Giglio, che è riconosciuto come in tutto il mondo, come la persona che ha nonostante avesse la febbre a 38 era il Vice Sindaco ha salvato diverse persone ed altri,
Quindi.
Quindi, questo sforzo è stato fatto, ha permesso che, dunque?
Il naufragio avviene alle 21:30 e 70 sezioni del 23 gennaio, a mezzogiorno del 24, tutti i dati e i naufraghi erano già imbarcati a Porto, Santo Stefano sui pullman, per le varie destinazioni, quel giorno nessun bambino è andata a scuola perché tutti i pullman furono requisiti appunto per per trasportare i naufraghi. C'è da dire come, come già è stato detto, sulla nave c'erano 4.020 persone per capire lo sforzo dei cinesi. In tutta l'isola siamo il 23 gennaio, c'era 800 persone e queste 800 persone hanno messo a punto a disposizione ogni suo bene.
Come entriamo noi come associazione, immagini e parole, io e Silvano dentro questa storia, io, da circa quarant'anni tento di raccontare con alterne fortune l'universo mondo che mi circonda in alcuna delle iniziative, e il caporedattore del Tirreno mi ha definito il il fotografo a chilometro zero perché credo che per fare belle foto non occorre andare in chissà quale terra sconosciuta a cercare i popoli miserandi, ma le foto sono intorno a noi, basta saperli accogliere a braccia aperte. Questa volta non c'era bisogno di cercare una storia perché, come si dice in Maremma, la storia c'era montata al collo perché Follonica rispetto al a a Porto Santo Stefano, ci sta una quarantina 50 chilometri e quindi a me ho capito l'entità del disastro e quindi ho tentato di raggiungere l'isola. Ma non è possibile, non c'è la possibilità, noi non abbiamo le spalle né né direttori di giornali, ne agenzie, quindi non era possibile prendere un mezzo e quindi ho rinunciato.
Però la pressione mediatica era forte. Il TG 3 regionale quotidianamente abbiamo una postazione informava su sul sul, sull'evento, sul recupero e anche i telegiornali nazionali che io credo non ci sia stato evento al mondo che sia stato coperto mediaticamente come la concordia. Allora, un mese dopo, il 14 febbraio, la data è giusta perché ho guardato i file delle foto.
Con i miei figli Rocco e annega abbiamo deciso di andare ad ingrossare questo fiume che i mezzi di informazione definiscono il turismo dell'orrore. Credo sia un po' offensivo perché se te mezzi di informazione pompe la notizia 24 ore su 24 per per tutti questi mesi, per chi abita vicino alla curiosità, credo sia un sentimento è nato nell'essere umano, ti viene voglia di andare a vedere, un giorno decidiamo di andare a vivere a vedere, io la conoscevo i ragazzi, no, non porto l'attrezzatura fotografica perché.
E i figli di un fotografo della disperazione quando gli va bene portava il cavalletto sennò.
E non riescano mai a costruire un rapporto buono e quando si fa le foto, perché l'attenzione tutta rivolto su cercare di comporre l'immagine, quindi non porto l'attrezzatura fotografia. Prendiamo il traghetto e, come avete fatto ASO, sia il video sia la mostra Silli inizia con la nave vista dall'oblò del traghetto. È il primo momento nel quale io ho visto la nave, vi assicuro, è stato sorprendente. Me la immaginavo grossa, ma non me la immaginavo.
In quella maniera. Qualche giorno prima il Corriere della Sera aveva dato compito, Adriano Sofri, di fare un reportage sull'evento. È il primo che ha definito la co la concordia, un cetaceo spiaggiato, ed effettivamente era quella. Io credo non ci sia stata nessun'altra immagine che potesse descrivere la concordia e meglio di quanto ha fatto Adriano Sofri, quindi scendiamo. Facciamo ovviamente il giro intorno al al alla nave, come tutti in questa sorta di processione.
Poi, però, e siamo il 14 febbraio, quindi l'isola è chiusa. No, non serve la rutilanti estate dove cercheremo la rete fa il bagno a genio che nessuno sceglie di voler forno aperto, non c'è altro, so dove affittuari motorini, quindi prendiamo un motorino e andiamo a visitare Giglio Castello e poi Giglio Campese quando salgo su questa Petacci questa salita enorme porta a Giglio Castello. Mi rendo conto che qualunque tratto di strada io facessi, qualunque tornante io facessi qualunque pezzo dovunque che Tassili occhio. Vedevo, come ha detto la signora la concordia sembrava in connaturata con l'isola ormai e prima di arrivare al Giglio Castello c'è un bel vedere, ci fermiamo con motorini, ci affacciamo e l'immagine è veramente emozionante perché praticamente ai piedi avevi il mar Tirreno, come visto dall'alto, un'enorme piazza e di lato, la concordia che sembrava il monumento all'idiozia umana, perché poi nel disastro avviene per irresponsabilità, per adoperare un termine gentile, lì ho deciso che avrei seguito questa traccia. Fotografare la concordia da tutti i punti da cui si vedeva dell'isola.
Infatti inizia dall'oblio e finisce a quando parte, poi, ovviamente c'ho preso passione. Ho seguito tutte le vicende della rotazione, l'innalzamento a livello di navigazione fino a che poi, come ha detto il 24 luglio la nave lascia all'isola in un quella è stata una cosa emozionante perché quando i rimorchiatori hanno già fatto il getto d'acqua, è stato la la conferma che la nave partiva da tutte le parti dell'isola, chiunque avesse un clacson un campaccio, le campane, tutti hanno in qualche maniera agitato questo suono era una nave partiva, ma soprattutto era il momento che i cinesi tornavano proprietari della loro isola perché per due anni agire porto c'era, una una, un molo dove avevano messo tutti i gazebo delle televisioni, era era un molo lunghissimo attraversare quel moroso entrava in una babele di voci di dialetti e di lingue italiane e straniere.
Queste foto sono rimasti per otto anni chiuse nel mio archivio personale perché ormai tutto ciò che poteva essere documentato per la Concordia era stato fa, era stato visto, era stato filmato, era inutile, io aggiungessi cose viste, ha già visto aspettavo l'occasione per per fare l'occasione è stato il decennale della concordia allora con Silvano che lui ci siamo messi insieme, lui è uno scrittore, ha scritto una trentina di libri, abbiamo deciso di coprire questa questa iniziativa è stata dentro le celebrazioni,
Però abbiamo anche deciso innanzitutto, appunto, che la prima è suddivisa in due parti. C'è la prima parte che è come se io prendessi per mano un ipotetico spettatori e lo portassi dal primo giorno fino a che non parte all'interno del processo di di partenza della nave, però, ripresentare le le foto in maniera stantia 10 anni fa non ci sembrava corretto, quindi abbiamo voluto dare l'idea anche che l'isola è tornata al suo equilibrio naturale, e allora, dopo diversi tentativi, ho inventato questo dittico fotografico, cercare lo stesso punto dove ho fotografato la Concordia a rifarla senza la Concordia non è stato facile. Questa è una cosa che io avrei dovuto fare cinque minuti dopo che la nave era partita, perché vi assicuro che otto anni la natura fa il suo corso. Quello che era un seme diventa un albero, quella che era un piccolo rogo diventa un sipario.
E l'annesso agricolo diventa un albergo cinque stelle, quindi le foto che vedete sono le uniche 15, mi sembra sono che ha potuto ripetere anche qui ho messo al pezzo i figlioli perché siamo andati al Giglio con due monitor. In uno c'era la foto di 10 anni fa dovevamo ricercare lo stesso punto centimetro meno centimetro. Più ci siamo riusciti e abbiamo presentato tutto questo lavoro,
È una storia e, come tutte le storie ha una sua morale, i esigua, ne abbiamo tirato fuori questa è italiano, il comandante che con il suo comportamento crea il più grave disastro della marineria italiana, sono italiani gli uomini e le donne che hanno realizzato la più grande impresa non era mai successo che una nave lunga 300 metri alta 61 fosse votata sollevata a livello di navigazione e portata via a conferma del fatto che purtroppo noi italiani,
Dobbiamo, come dire, avere spalle al muro per dare il meglio di noi stessi, se tutti quanti, nel proprio campo di azione quotidianamente provassimo a dare il meglio di noi, forse l'immagine dell'Italia e degli italiani, il mondo sarebbe meglio grazie.
Se, col suo obiettivo Carlo Tardani, riuscito a raccontare tutto quello che è avvenuto dal primo minuto all'ultimo almeno quello che pensava fosse l'ultimo perché avete bucato il viaggio verso la Sonato, la penna?
Fatte.
La penna di Silvano urbane, ho dovuto invece di mettere insieme un puzzle ancor più difficile, cioè quello di dare un'anima di parole e delle immagini che comunque già da sole erano poesia, da una parte ma drammatica dall'altra,
Come sei riuscito e soprattutto, qual è stato il lavoro che ti ha portato a livello intellettuale a ricostruire il tutto senza capire poi nella retorica.
E che ha.
Senza vedere appunto l'estensione alla retorica che possono nella trappola più più più difficile da evitare.
Buonasera e grazie per la vostra presenza e soprattutto un forte ringraziamento a chi è riuscito a mettere in piedi questa questa, questa iniziativa che noi sfuggiva addetto hanno noi per noi era era, era a Genova, a Genova, divisa, plastica, legno e acciaio tutto quanto lì e per questo è stata una una piacevole esso sorpresa tra l'altro ieri il nostro quotidiano regionali, il Tirreno raccontava questa storia della della Feralpi diceva dalle scuole,
Che è lo scoglio alla all'Donato interrati, cioè noi abbiamo abbiamo subito detto insomma questa cosa non ci siamo fatti problemi, ma ora entriamo un po' brevemente. Non vi preoccupate dei fogli, sono solo dei tutor che che che mi aiutano, ma niente di più e questa mostra fotografica e e questo libro noi abbiamo voluto anche per aprire a considerazioni e riflessioni.
Le fotografie, avete visto rigorosamente in bianco e nero perché Carlo fotografa così a me piace la la la sua foto perché riesce a cogliere i dettagli, le ombre, i contrasti gli dai un certo fascino di gli, dai, che.
E le dedicare lui ha girato il titolo l'isola prima, ma l'ha girata anche dopo il prima e il primo è il dopo, cioè è un po' di casa all'Isola d'Elba, cioè ha aggirato fra i pescatori. Ah, ah, si è portato né nel volto il vento dell'isola nell'isola c'è sempre vento che sa che sta sbatterti Max, ma che sa anche accarezzare, potevi capirlo, del lo devi cogliere persuasi segni significato e quindi abbiamo deciso insieme di fare un libro accanto alla mostra un libro che noi definiamo piccolo ma prezioso, perché perché nasce e nella volontà di dare un affettuoso ricordo alle vittime, questa è stata la prima cosa che ci ha che ci ha mosso e nel contempo, un bisogno di stimolare la memoria, e ricordo nella nella considerazione che la memoria non sempre piacevole la memoria spesso, come in questo caso vi chiama il pianto, ma che è necessaria la memoria, guai a noi se non abbiamo, se non abbiamo la memoria che è necessaria perché perché dentro la memoria ci sono quei valori da conservare e proporre ai nostri figli e vedremo che in questa vicenda di valori da conservare e proporre, ce ne sono molti che nessuno un libro fotografico che accompagna del delle scuole, storie.
Dina e narrazione di uomini comuni che sono diventati protagonisti loro malgrado e ma che, con la loro intelligenza, hanno guidato il passato e tracciato i il futuro,
Mario Pellegrini, il Vice Sindaco, che non ci mette un attimo non ci pensa sopra, prende e va su quella nave dove il comandante Schettino se n'era già andato da tempo, che regnava la confusione e lui, che è un po' esperto si porta la cerca di mettere un po' d'ordine cerca di creare una squadra di uomini capaci a comandare a dare,
Quella quella quella necessaria guida che mancava lo fa mette a rischio la sua vita e poi c'è il prete e il prete don Lorenzo PAL spinotti, personaggio simpaticissimo, lui è di Milano, lo si sente anche ancora oggi nel suo dialetto, non è un uomo di scoglio no ma di montagna tra l'altro che ha raccontato che.
Quando esce dalla dalla chiesa verso le 10 vede la nave la giù e alle suore gli confida bella vita è perché la vedeva illuminata bella che portava un cioè vi schierava una notte che già che già di suo era era sirena e quindi lui fa questa cosa qualche minuto dopo gli dicano o don Lorenzo troppo io sbarcano in altra di dati da fare, lui non ci perde un attimo che terzo vescovo per per per avere una confidenza non non lo trova ma per la Chiesa la porta.
Il problema è che i primi vanno direttamente lì, hanno freddo, hanno fame, non fanno confusione.
Non fanno confusione, si portano in piccoli gruppi secondo la propria nazione, stanno lì e chiedono dove siamo.
Se c'è la possibilità di comunicare con i propri con i propri parenti sono una marea, racconta, do don Lorenzo, sono infreddoliti silenziosi negli occhi, porterò l'angoscia.
Però torno a dire rispetto ad altri atti drammatici, non fanno confusione, no, non schiamazzano, hanno freddo, e allora lui gli date coperte non bastano gli dai paramenti sacri, lo fa di sua iniziativa e poi c'è I Andrea Cencetti, giovane.
Che da sempre voleva fare il sommozzatore, gli dicono e devi andare Gildo per tre giorni lui è un graduato, ha già fatto carriera dentro a al corpo, tre giorni.
Tre anni che è rimasto e i primi 29 giorni ha raccontato sono da incubo la sera molti addormentati spendibili.
Questa è la storia che ci ha detto lui ha un compito difficilissimo.
Difficilissima vede rintracciare chi ancora non risponde all'appello del verde deve avvicinare i parenti e gli amici che hanno visto quelle persone,
L'ultima volta che vestito aveva.
Con quali caratteristiche, dov'era qualcheduno si possa dare notizie per poter andare avanti nelle sue nelle sue ricerche e dato drammatico e perché tutti si chiedono sarà salvo riuscirà a farcela, sono domande alle quali non poteva rispondere.
E qui sta la sua capacità, è un uomo protetto, non i mass media, non lo possono vedere, non possono con contattare perché il suo lavoro protetto e l'uomo delle carte che ha tracciato linee diagrammi annotato, numeri segnato punti interrogativi. Questo è Andrea, che è quella che è la memoria della Costa Concordia, dicevo vai su AgID, tre giorni da Firenze ce lo mandano, ci sta tre anni, tre anni nei quali ha visto poco la moglie e il figlio che doveva nascere e nel frattempo è era un altro e poi vado a chiudere, ma mi conforta le cose che ha detto la signora di conforto perché sto che o abbiamo scritto e stasera vi racconto cosa che sono realmente avvenute.
È?
C'è, c'è il costo che.
I cinesi.
I cinesi ci parlano della solidarietà, la solidarietà, la solidarietà degli isolani, spesso descritti dal carattere scontroso burbero giusto Mastroddi è straordinariamente affabili, fedeli ed ospitali, vivono come loro mare.
Che portano impresso nel loro DNA un mare impetuoso tempestoso, ma un mare che sa vendersi anche calmo, quieto e rilassante, un mare che sa emozionarsi al alla sua vista e che ti fa piangere per la sua mancanza in questa tragedia i giuliesi sono affermati campioni nella solidarietà in un mondo il nostro dove il sostegno e la fratellanza sono valori che stanno scomparendo.
Soppiantati, ovviamente, dai due ismi e competitività i cinesi hanno rovesciato questo giudizio, non ci hanno pensato un attimo, c'era da un muoverci, c'era della gente che era stata colpita da una tragedia, hanno aperto le scuole, hanno aperto gli asili, hanno aperto le chiese, hanno aperto le loro case e gli hanno detto state qui riscaldati,
Lì che c'è il frigo io torno di nuovo io al porto in panchina perché avremmo bisogno di me, questa è stata la solidarietà forte, convinta dei gigliese.
E allora, ragionare su quella tragedia, che cosa ci dice, ci dice che al primo punto c'è la solidarietà, ci disse, come, come ricordava prima il Vice Sindaco, che quella tragedia ha fatto alzare l'asticella della sicurezza sulle navi ad rafforzata, la Protezione civile ha esaltato il concetto di ingegneria e tecnologia, ha dato fiducia, apprezzamento autorità alle nostre Forze dell'Ordine individuando le come un faro a cui rivolgersi quando stringe un'emergenza e possiamo dirlo tranquillamente tutti quanti i corpi delle forze dell'ordine si sono trovati in sintonia in Unione e hanno lavorato all'unisono.
Allora e questo è importante ed è importante, non ultimo la tragedia.
Ci ha ricordato che il rispetto ambientale è stato in alta considerazione, quello che il mare era era prima, è stato riportato come allora e questa economia circolare che ci ricordava prima l'amministratore delegato che bella cosa e ve la cosa sapete che questa memoria di questa nave o si grossa immensa da qualche parte vive cioè scrive il futuro di altri ma è con noi e questo credo che sia estremamente importante, ecco perché noi Carlo, se non lo non lo non se n'è ricordato questa storia la portiamo anche nelle scuole,
La possiamo né nelle scuole, perché i giovani e purtroppo o non la conoscano oppure sono sono super super superficiali, ma noi Bisogna fermarli sulle considerazioni che da questa vicenda può nascere e soprattutto dire a loro che debbono crescere e debbono educarsi ai valori che sono fondamentali solidarietà, giustizia, dignità della persona e qui ci sono tutti grazie.
Grazie a Silvano Polvani, grazie a Carlo Tardani, per il duro lavoro che diventa memoria, vicesindaco, la battuta o meglio.
Scusa.
Magari Mall un gemellaggio tra Donato Giglio, visto che comunque la strada è il sottile filo rosso che collega le 2 località a unisono fine, ma poi, grazie anche alle parole di Pasini, si trasforma in una storia circolare in tornare alla vita, quindi, dopo quello che è iniziato, non è neanche finito, ma hanno trovato una nuova dimensione, questo gliela lascio giornalisticamente come provocazione, magari ci troveremo proprio a sfuggiti o per festeggiare un gemellaggio diverso nel nome delle fotografie pubblicate.
Faccio.
Dico faccio chiudere proprio l'amministratore che tira le somme, poi una serata che che ci ha dato molto, beh, io credo sia stata davvero una serata emozionante toccante che proprio ci ha tenuti un po' inchiodati sulle sedie.
Racco ascoltando la rievocazione di questa tragedia, oltretutto proprio a 11 anni esatti dalla dall'evento e proprio in una sorta di abbraccio virtuale verso la comunità dell'isola del Giglio dei giuliesi, ma verso tutta la regione, e la speranza nostra è proprio quella chissà che questo questa sorta di gemellaggio virtuale in futuro possa davvero diventare un gemellaggio reale. Io ringrazio tutti voi per questa disponibilità. Ringrazio Silvano, ringrazio Beppe, che è stato con noi e ringrazio, Giovanni ringrazio Carlo tutti i miei colleghi, naturalmente, ma permettetemi, se volete fermarvi con noi, devo ringraziare anche dai shop domini veneti, Sirmione e Cantina Valpolicella Negrar che questa sera, tra l'altro, azienda amica della Fondazione, Ugo da Como, sono tanti gli eventi che hanno visto la presenza di mine shop in fondazione e questa sera ci offrono una degustazione di cantina dei vini della Cantina, Valpolicella, Negrar e magari anche un assaggio, perché non dimentichiamo che la nostra Fiera è, prima di tutto una fiera agricola, una fiera enogastronomica. Grazie a tutti, ci vediamo in Fiera.