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Io apprezzo sempre sempre.
Sì, sì.
Infatti noi mettiamo il Sindaco,
A difendersi.
No.
È?
No.
Evidentissimi.
Prego.
È una delle cose che ho mantenuto la.
Sì.
È un piacere.
Secondo me sì.
Molto bene.
C'era un piacere se Gelone, me ne ha facoltà.
Pensiamo ridere.
Ma in un contesto Rota.
Sì, nel contesto nazionale.
La proposta introduce e poi dare spazio alle domande.
Così possono.
Ha un senso.
Sì, le domande aiutano a rendere più giusta.
L'attenzione dei presenti.
Perché è un discorso.
Cioè il fatto di dire.
Abbiamo sui campioni Pionca presso circa 21.
Io penso.
Spetta anche oggetto di attenzioni amorose sessuale come questo.
Sensibile a preserviamo sfuggiva della Turchia.
Subito.
Quindi.
No.
Grazie.
Romano.
Ma.
Sì.
Esatto.
Best practice 260 stanno esaminando.
Oltre.
Secondo.
Io.
Non lo so.
È?
Così.
È aperta.
Ora, questo campionato sovrapressione.
Va bene bene quello così Berlato.
Guadagna un mese di stipendio,
Sì, sì, sì, trasformato in tarda mattinata di oggi, sono mettiamo giù, ma se mi viene questa sera viene tipo di testo.
Purtroppo.
Fateci partire domattina alle 9:08 e mezzo.
Dopodiché l'orario giusto, bene, ciao.
Eccomi.
Siamo Orazio.
Signor.
Sì, sì, facciamo, facciamo.
Lunedì lo facciamo adesso.
Si aspetta però mandar via, che tornino i Digiacomo parlato, bisogna che tornino i titolari, lo aspetterei.
Sì, 19, giovedì io aspetterei tanto la data ma già assegnata, si tratta solo.
Eh sì, però la carta ce l'hanno già.
Avvisati.
Posso solo dirvi non andate via.
O meglio diciamo.
A volte.
Ciao.
Buongiorno.
Divertenti.
Mi faceva questi dati.
Va bene.
La.
Noi.
Facciamo.
327.000.
Sì.
Sì.
È diverso.
Perché?
Se mi si dice che?
Poi.
Buongiorno.
Aspettiamo che c'è ancora qualche persona che deve accomodarsi, potete, ci sono dei posti liberi anche sui settori laterali, dove potete sedervi tranquillamente le do qualche persona in fondo in piedi dei posti liberi sedetevi tranquillamente.
Benissimo, ecco.
Perfetto.
Viene buongiorno, buongiorno, benvenuti per chi non mi conoscesse, sono Nicola Bianchi, direttore della Fiera di Lonato e accanto a me o laurea, Giacomelli che prima aiuto a un'amica poi alla presidente della Fiera di Lonato, buongiorno a tutti.
Benvenuti ed è con grande piacere che oggi concludiamo il primo ciclo di convegni che abbiamo organizzato in occasione in occasione della sessantacinquesima Fiera di Lonato del Garda, che poi è sessantacinquesima in edizione moderna perché proprio questa mattina ho guardavo aveva regalato la copia di un manifesto che risale al 1909, quindi pensate quanta quanto tempo esiste la Fiera di Donato, che storicamente nasceva come incontro dei contadini degli agricoltori che trattavano soprattutto le carni suine facevano i loro affari nel periodo invernale, quando la campagna storicamente dorme?
Ma?
È nato e tanto e tante cose e tante cose, anche curiose, e tra queste e poi artiglio ci spiegherà rientra anche l'automobilismo, in particolare la 1.000 Miglia che nega, che si lega storicamente alla nostra cittadina, abbiamo avuto nei giorni scorsi tanti bei convegni con le rappresentanze degli agricoltori ma anche con il CAL che ci ha parlato della rete sentieristica del nostro territorio con gare da uno che ci ha parlato di energia rinnovabile ieri era il 13 gennaio e abbiamo ricordato purtroppo la tragedia dell'isola del Giglio della nave Concordia, che avvenne proprio il 13 gennaio.
Della di 11 anni fa,
Oggi parliamo invece di pazzi, Nuvolari, Tazio, Nuvolari, il pilota, il mito uomo, un uomo che nega anche la sua storia ad alcuni episodi non attesi, uno può in particolare di cui ci parlerà Attilio, per me è un piacere avere con noi i nostri autorevoli relatori in ogni in particolare ringraziare gli amici del Registro italiano della Giulia che hanno accolto il nostro invito e sono venuti a Donato sono già amici della Fiera di neonato per una un loro incontro per ora devono e noi li ringraziamo davvero di cuore per questa loro presenza.
Oggi, dicevo, abbiamo tre amici,
L'amico e notaio, come posso dire storico dell'auto Presidente del registro internazionale, lo n Fabrizio Rossi, che Fabrizio poi o il l'amico Mauro, carrozza vice sindaco di Sirmione, anche lui uomo di cultura appassionato di automobilismo e appiglio Facconi che è giornalista scrittore storico dell'automobile particolarmente esperto sulla figura di Tazio Nuvolari, oltretutto amico mantovano e tutti sappiamo che il Nevola era di Castel d'Ario e l'anno scorso abbiamo pre celebrato centotrent'anni dalla nascita e quindi vi lascio la voce dei nostri relatori e vi auguro un buon convegno.
Buongiorno a tutti, benvenuti, grazie a voi di essere qui, ma soprattutto un grazie a chi ha organizzato tutto questo, perché il lavoro che ci sta alle spalle è sicuramente molto impegnativo, quindi grazie, Laura, grazie, Nicola.
E grazie, anche a nome dei presenti, di aver trovato spazio anche per questo argomento, oltre a tutti gli altri che avete messo in campo in questi giorni. La Fiera di Lonato è un fiore all'occhiello di Lonato, però ormai è significativa per tutta l'area gardesana, in qualche modo l'ha riconosciuto ieri mattina al convegno della Coldiretti, dandovi merito, il Ministro dell'agricoltura Lollobrigida, che si è complimentato per quanto viene realizzato per questo territorio. Quindi grazie grazie a voi e grazie anche di averci invitati per parlare di Tazio Nuvolari, Tazio Nuvolari. È un campione che diventa un mito.
Oggi i ragazzi lo definirebbero un supereroe con linguaggio moderno, un supereroe, una persona come noi che fa cose straordinarie a un umano.
Achille Ulisse, è un umano che fa compie azioni straordinarie, tanto che poi vengono tramandate nel tempo e nei secoli Tazio Nuvolari nasce il 16 novembre 1892, qui a pochi chilometri da noi a Castel d'Ario, in provincia di Mantova, però è legatissimo a questa terra perché poi vedremo è una scoperta dei nostri amici e qui è proprio qui vicino che si svolge una delle azioni sue mitiche più conosciute, il famoso sorpasso al buio che gli permette di di vincere la competizione, proprio qui vedremo anche un video, gli ospiti che abbiamo come anticipato Nicola, abbiamo due ospiti particolari che ci rape parleranno di Tazio Nuvolari. Attilio Facconi, che per sua attività professione è un giornalista e soprattutto uno storico cos'è uno storico storico, è una persona che fa ricerca topo di biblioteca per certi aspetti è uno che va a cercare le notizie che è un po' psicologo, un po' sociologo conosce tantissime discipline, ma soprattutto un divulgatore mette a disposizione di tutti quello che ha scoperto quello che ha imparato, e di questo lo ringraziamo. Ha scritto parecchi libri, alcuni sono qui e è coautore con Maria Leitner di alcune trasmissioni televisive e quindi è persona informata dei fatti, di grande prestigio. Il notaio Rossi, alcuni magari senz'altro, anzi lo conoscono per motivi professionali, ma ognuno di noi poi, oltre alla professione, anche altre abilità, altri talenti, il suo talento è quello di essere appassionato, di auto storiche, di essere, come ha detto Nicola, Presidente, del Registro nazionale internazionale internazionale di o M o M. Officine meccaniche azienda di punta.
Nell'industria italiana negli anni 20, in quel periodo la prima autovettura l'autovettura che vinse la prima edizione della 1.000 Miglia in forma agonistica 1927 è era una o M. Quindi web è un orgoglio italiano.
E avremo modo invece con lui di parlare di Nuvolari, per il resto è anche autore di un libro coautore, proprio che va a approfondire la vita di questo personaggio, partiamo con un primo video tratto dal TG di ieri sera, in cui proprio la Rai la, la rete ammiraglia grazie e Rai Due ci introduce all'argomento di oggi e poi daremo la parola ai nostri relatori.
Riformistiche già.
Inglese.
Eccoci, quindi il servizio era di Maria Leitner, la conduttrice.
Di TG, due motori, tutte le domeniche dopo il TG, possiamo seguire la i suoi programmi ad Attilio, rivolgiamo la domanda con cui Maria ha aperto il suo servizio, Attilio, com'è che si diventa leggenda,
Ma prima di essere un campione.
Ah, scusate, va be'vai, occorre all'estero, c'è un'immagine bellissima che li vede in Francia.
E per cui lui tasso respira quest'area poi avreste visto la zia, la zia si sposa, va in viaggio di nozze a Napoli, in bicicletta, so per cui per noi fare delle cose strane erano normale quando gli altri bambini non hanno la bicicletta, lo zio gli ho già comprato la bicicletta a 14 anni, ma già con molto Colosio, lo zio molto affezionato Giuseppe lo porta a vedere a Montichiari, a Brescia, le prime settimane motoristiche bresciane 1904 cinque, sei sette, sappiamo di certo che ha partecipato e ha visto la grande evoluzione a Ronaldo, che c'è stato il primo raduno internazionale, ero nel 1909, dove arrivano aerei di allora.
Da tutta Europa arrivarono grandi inviati, si parla di 300.000 persone in quei giorni di evoluzioni nei cieli di Ghedi e lui era presente, per cui per noi tutto quello che è un movimento, quello che audacia lo coinvolge e ma vi ripeto che lui respira quest'aria agonistica.
A vent'anni comincia, vuole correre, fa la licenza, percorre, ma arriva la guerra.
Non viene preso come un soldato abile, diciamo, sta nelle retrovie guida le ambulanze, però secondo un generale liquidava così male, perché è finito fuoristrada che gli dice tu, non sarei mai capace di guidare se è sbagliato quel generale meglio così,
Nell'immediato dopoguerra tassi ha voglia di correre e comincia con le motociclette, non ha le possibilità economiche, era gente benestante a Castel d'Ario e dintorni, ma non hai possibilità come poteva avere un Varzi e di acquistare delle a delle auto performanti. Comincia a correre in moto e lascio subito delle impronte perché vince diventa campione italiano e poi diciamo che comincia, ecco, qui Curley. Utilizzo delle auto tramite lo zio, che ha commercianti diventa commerciante anche lui, ma su tutte le vetture non performanti e poco più di tanto non regge qui a Cremona, lui ce la mette tutta, ma esce di strada, come vi ho detto, che diventa campione italiano delle motociclette, molto bravo e qui con i primi due anni, con un pilota che ora si chiama Varzi, ma è ancora molto giovane. Questo pilota.
Quindi domina la scena, diventa pilota ufficiale delle delle motociclette Bianchi, vince su tutte le piste, però qui nel 25 fa una cosa allora Nuvolari è la prima volta che fa qualcosa di strano, non va a Monza per le prove con la con la Bianchi e quel giorno stava approvando l'Alfa Romeo e convince un pilota Campari a prestargli la Alfa Romeo. Più qui abbiamo gli alfisti, ma qui dobbiamo dire esattamente la P 2 era la vettura di Formula 1 di quel tempo. Lei prova P 2 fa un giro nel fra due anni, fra tre al quarto giro non torna più indietro, è volato fuori Iano ingegnere che progettò queste vetture, che era anche il direttore sportivo, si arrabbia tantissimo e secondo noi Nuvolari non è un bravo pilota, poi avrà tempo per per ricredersi e per cui cosa succede lui si riferisce, non si rompe niente, però ha escoriazioni. Dappertutto viene ricoverato all'ospedale di Monza il Cavalier Bianchi Edoardo Bianchi lo va a trovare infuriati che, ma scusami cosa vai a a cercare di dei danni con le auto che tu, fra una settimana del corre il Gran Premio delle Nazioni di motociclismo, un appuntamento importantissimo per un'azienda che fa motociclette fondamentali, che c'è il nostro pilota di punta attivare a rovinare comodo, giace Cavaliere, non si preoccupi, io ci sono, ma cosa può esserci cachet? Tutto ingessato, tutto steccato morale alla domenica mattina, Tazio Nuvolari si fa accompagnare in taxi in ospedale di Monza, Autodromo e con degli amici. Fa preparare la motocicletta e si fa mettere sulla motocicletta parti per ultimo, perché anche allora come adesso bisognava fare i tempi non ha fatto nessun tempo cui partì per ultimo, la gare previste di 400 chilometri sul vecchio anello di 10 chilometri parte e arriva una pioggia pazzesca. Noi non guarda in faccia, nessuno comincia a recuperare terreno, passa in testa alla corsa, viene bloccata al trentesimo chilometro lui in testa e vince il Gran Premio delle Nazioni tutto ingessato tutto steccato senza aver fatto le prove e qui i giornali Commissioni interessarsi di lui, ma è un tipo strano. Questo direi che è il primo momento da leggenda. Ecco lì che dall'ospedale tutto fasciato va e corre però su grande passione. Sono le auto, ma purtroppo non può permettersi auto performanti. Fa la prima, 1.000 Miglia nel 27 per contratto, occorre con Autobianchi nell'Autobianchi a delle belle macchine molto come affidabile caro Marini, ma l'Autobianchi non è veloce per vincere e va veloce. Lo M. Ho citato un amico che fa la 1.000 Miglia, perdonatemi e niente l'anno dopo a una bella vettura Bugatti, l'ingaggio percorre una Bugatti ti 35 da competizione, avvocati è molto veloce, ma dei problemi sporca molto le candele, anche adesso sporca le candele esatto. Confermo perché il signor Marini Co.Re.Co. Le Bugatti bene morali non riesce a vincere, arriva addirittura decimo l'anno dopo viene ingaggiato dall'aula, e me lo è, ma è una macchina molto affidabile, però anche lì non riesci più di tanto, però qui ho messo una riferito, alcune immagini bellissime perché abbiamo le fotografie di Nuvolari, ma abbiamo anche un altro pilota castiglionese, primo Morandi, che ha vinto al primo 1.027. Tutti i libri di quello che era un bresciano non è vero. Era di Castiglione delle Stiviere e Fabrizio Rossi ha scritto un libro su Morandi, per cui lui è ben certo che è nato a Castiglione. Poi abbiamo un altro pirata castiglionese che era Pastore e qui in coppia con Ghizzi alla 1.000 Miglia. Il 29.
Tazio Nuvolari riesce a ottenere una macchina discreta, una Aum, qui lo vediamo in una foto rarissima portate pazienza, ma la foto ne vale ben la pena, è un'immagine un po' campanilistico, qualche Tazio Nuvolari al mio paese e trovare una foto del 29 in un paese come potrà essere Canneto sull'olio è stata veramente una cosa eccezionale, pioveva a Piadena va fuori strada, si rimette in pista ma morale arriva dodicesimo, insomma, terzo, ormai non ce la fa ad avere dei buoni risultati alle 1.000 Miglia.
Altra foto, in particolare la 1.000 Miglia nel 30 tutti i libri ufficiali la danno come il percorso uguale al 29 non è vero, qualche anno fa abbiamo scoperto che all'ultimo l'ultima settimana o due settimane prima del 1.000 Miglia, viene deviato il percorso non più,
Brescia, ASL, Piadena Casalmaggiore Parma ma deviata sulla strada, Brescia, Manerbio, Cremona a San Giovanni in Croce Parma perché perché accanito suoli era crollato, il ponte che è ancora il punto è costituito dagli austriaci nel 1.835 era di legno palafitte, praticamente è crollato e la 1.000 Miglia viene deviata ecco la ricerca storica che smentiamo i libri,
Andiamo avanti e arriviamo al 1930, però adesso è il caso che intervenga, Fabrizio sì, Attilio, hai detto che.
Nuvolari era un tipo strano, per un tipo strano, chi meglio può dirci quanto fosse strano, se non l'amico Fabrizio che coautore, insieme al compianto Cesare Agostini di un volumetto che si intitola Nuvolari un'ULSS intimo, questo libro qui Nuvolari intimo ma fuori dal mondo delle corse e poi avremo nel secondo giro una domanda anche un po' più ulteriormente più intima ma adesso rimaniamo proprio in superficie ma fuori dal mondo delle corse questo Tazio Nuvolari com'era.
Manovrare una personalità complessa, un carattere difficile, molte cose sappiamo di lui, grazie agli studi di cedere ad Agostini, che è stato il suo principale biografo, ha fatto molti volumi su di lui, anche se gli aspetti privati e aspetti intimi Nuvolari sono sempre stati un po' in secondo piano. Si è sempre parlato delle sue imprese sportive, delle sue vittorie, dell'esito, dei suoi trionfi, mentre gli aspetti personali sono sempre stati un momentino, non dico dimenticati, ma comunque poco considerati. Invece, la personalità di Nuvolari va approfondita anche degli aspetti più umani. Era una persona, come dicevo, prima, complessa.
Con caratteristiche, tutte particolari, se vogliamo fare dei piccoli flash.
Della sua figura possiamo dire intanto che era una persona che fisicamente non aveva dei grandi mezzi, era una persona di piccola statura, ma era molto magro, aveva un peso che era intorno ai 55 chili lui stesso scrive in alcuni suoi ricordi che la natura non era stata con lui particolarmente generosa perché non gli aveva dato quei mezzi in particolare, dice di avere un cuore molto piccolo, di dimensioni, che non era proporzionato agli sforzi fisici a cui doveva far fronte e quindi una persona.
Che mangiava pochissimo e beveva pochissimo, che parlava pochissimo gli stessi familiari, la moglie che gli è sopravvissuta fino al 1981 Nuvolari, muore nel 53, ma la moglie Carolina ha avuto modo nei continui contatti con giornalisti e con scrittori, di lasciare molte testimonianze di suo marito.
E anche delle sue vittorie, non parlava anche a casa, al ritorno dalle sue imprese sportive, non parlava non diceva nulla, c'è un episodio che ha ricordato la moglie nel 35.
E Nuvolari fa il record di velocità con la l'Alfa Romeo, sull'autostrada Firenze, Mare nel tratto Altopascio Lucca e fa i 320 chilometri orari con l'altro bimotore, alla mattina questo al pomeriggio, lui è già a casa, a Mantova entra in casa e non dice nulla. Nessuno sa il risultato che ha che ha conseguito, ma all'ora di cena viene accesa la radio e la radio dice che Nuvolari ha fatto il record di 320 chilometri all'ora. Ecco, questo è un esempio della riservatezza dell'uomo e della sua necessità di appartarsi quando tornava delle vittorie. Cercava di non passare mai per il centro di Mantova, ma faceva delle strade secondarie per arrivare alla sua abitazione, perché preferiva non incontrare nessuno, neanche i suoi tifosi quali OBI aveva Nuvolari, sicuramente la fotografia è stata.
Il suo interesse particolare aveva una piccola macchina fotografica, racconta, ex Seconda, con cui ha fatto ben 2.500 scatti e qualche anno fa Mantova gli ha fatto omaggio di questa sua passione facendo una mostra molto interessante, intitolata quando scatta Nuvolari, quindi giocando su su questo doppio senso e pubblicando le sue immagini più importanti che furono non solo immagini riferite al mondo dei motori ma anche molto intima e quindi le foto della famiglia della moglie dei figli e Nuvolari ebbe due figli maschi Giorgio da Alberto ma ebbe una grande sfortuna perché i due ragazzi morirono tutte e due a distanza di circa 10 anni.
E tutte e due intorno all'età dei 18 si ammalarono, primo di miocardite, secondo di una nefrite, e quindi rimasero lui e Carolina Carolina alla moglie rimasero soli con questo dolore di avere perduto i due figli e col passare degli anni Nuvolari diventa un uomo molto ricco, lo era già di famiglia, ma gli ingaggi così consistenti che riusciva a conseguire con le varie case automobilistiche con cui ha corso gli permettevano di condurre una esistenza, una vita quasi da vip, quindi aveva grosse possibilità, si comprò un aereo personale, addirittura un Saiman, 202 monomotore che teneva Mantova e che poteva anche pilotare perché aveva conseguito il brevetto aveva naturalmente molte automobili, aveva anche una barca sul lago di Garda, anche se non amava tantissimo navigare sul lago perché scrisse una volta che.
Andare sull'acqua gli sembrava quasi di avere le ruote quadrate. Certo, le onde non gli consentivano quella fluidità che le ruote di un'automobile gli consentivano nel circuito la politica.
Non fu un particolare amante della del fascismo, però non poteva negarsi nelle occasioni importanti, quindi incontrò due volte il Duce nel 32 Villa Torlonia, quando presentò la P 3. Ci sono molte immagini fotografiche di questo evento e poi le 35, quando Mussolini gli conferì la medaglia d'oro al valore sportivo ma fu quella è un'occasione in cui vi erano anche altri sportivi.
Nel 46 si votò monarchia repubblica.
Sappiamo che Nuvolari votò per la monarchia.
Era sicuramente un moderato, perché negli anni 50 esattamente le 51 decide di presentarsi candidato alle elezioni amministrative per il Comune di Mantova, nella Democrazia Cristiana fu però una occasione sfortunata perché, mentre il candidato di maggior successo prevede quasi 900 preferenze Nuvolari prese solo 131 preferenze fra l'altro Mantova era una città che votava a sinistra, per cui il Sindaco fu eletto né dai socialisti e comunisti e quindi fu un episodio in cui Mantova non fu molto generosa con lui, la musica sicuramente non era nei suoi interessi, sappiamo che.
La moglie lo convinse a Roma, dove avevano comprato una casa ai Parioli in via Panama 92 dove ogni tanto soggiornavano lo convinse andare ad ascoltare un'opera lirica il Trovatore di Verdi, ma la moglie si è accorta a un certo punto che non seguiva si annoiava gli disse ma Tazio ma senti che musica.
E lui rispose a me piace sulla musica dei motori,
Era credente, ma non era praticante.
C'è però un episodio che è rimasto vivo nella memoria di Carolina.
51, quando ormai già Nuvolari era.
Dal punto di vista della salute, piuttosto compromesso, problemi di respirazione, ma ma anche un ictus che aveva aveva colpito un primo dei due che lo colpirono, decide di andare a San Giovanni Rotondo per fare visita Padre Pio fece una generosa offerta alla.
Alla casa Sollievo della sofferenza e una visita incontrò poi Padre Pio ritorno, Carolina gli disse, ma Tazio mai parlato con Padre Pio dice sì.
Ma che cosa ti ha detto?
Ho parlato, ma disse.
Mi son contento lo stesso.
Nessuno ha saputo dare un significato, questa frase, che rimane misteriosa qualcuno ha pensato che Padre Pio potesse avere gli anticipato una fine vicina, una malattia grave, lui non ha voluto rivelare nulla di questo incontro, che così rimane avvolto nel mistero.
Più avanti racconteremo qualcos'altro di Nuvolari uomo.
Quindi una vita intima, una vita personale al di là dell'aspetto professionale molto intensa piena di sfaccettature, il libro la racconta in maniera molto articolata grazie per questa ricerca al libro edito dalla Fondazione Negri che una delle istituzioni culturali più importanti a Brescia raccoglie un archivio fotografico straordinario oggi qui presente anche Mauro Negri con noi il quale può certificare che tutte le immagini sono originali sono vere quindi Nuvolari è passato davvero,
Per il tuo Paese, non possiamo per canneto, non possiamo negarlo, anche perché i tempi non esisteva photoshop quindi le immagini erano queste,
E qualcuno?
E se qualcuno ne vuole una copia e naturalmente sono a disposizione sono qui aggiungiamo questo a questo punto abbiamo toccato un altro tema, un uomo nella sua vita personale, tranquillo, vorrei dire, pur nelle intensità di questa vita ma spericolato nella vita sportiva, che tocchiamo il tema del pericolo perché andare a 320 all'ora su una strada tradizionale perché non si correva nei circuiti,
Era già l'autostrada e i primi tentativi di autostrade italiane la aveva già fatto una autostrada Bergamo scusa, aveva già fatto un pezzo di autostrada Bergamo-Milano, un altro pezzo belga e Milano, Laghi e la Firenze, mare. Lì siamo ad Altopascio, ma non le autostrade, come intendiamo noi. Oggi. Era una carreggiata unica, l'unica differenza che non avevano strade laterali che entravano uscivano, ecco, avevano delle stazioni, sì, però la 1.000 Miglia, invece, si correva sulle pestaggi di tutti i giorni, le strade di tutti i giorni con medie che superavano abbondantemente la media, i 100 chilometri orari arrivammo di comparti allora Nuvolari supera i 100 se 30 politico, in particolare tecnico molto significativo, alla prima 1.000 Miglia del 1927 1.650 chilometri circa i chilometri non sterrati non superavano poco più di 30 chilometri. Pensate che era o una cattura matura, strana che provavano in quei tempi o 18 lati cioè per cui tutto sterrato il grosso problema erano a polvere che non scendeva mai, per cui in tanti posti avevano l'accortezza prima che passasse la 1.000 miliardi. Allagare le strade. Ecco perché spesso veniamo strade allagate, neanche più essere sempre le c'era, il problema della polvere prego ed erano gare di velocità, a differenza della 1.000 Miglia odierna, che è una gara di irregolarità e quindi il sorpasso era la regola, bisognava continuare a sorpassare o quelli davanti, perché vinceva chi arriva prima e quindi abbiamo il video del sorpasso e poi ci parlerà del pericolo, allora vediamo un servizio bellissimo.
È andato in onda in RAI due, due anni e mezzo fa, è stato girato su queste strade, ma prima lo guardiamo.
Il volume.
Quello che noi abbiamo.
Attraverso alcune delle storie straordinarie che hanno caratterizzato questo marchio italiano.
Nascevano fabbricano, automobili conosciuta come altre, è diventata poi l'Alfa Romeo delle molta della sua fama anche alle imprese delle competizioni abbiamo voluto ripercorre un po' la storia, anche con delle voci di design. Per tale tematica sono uscite alcune delle più belle alfa e possiamo andare anche su un tratto di strada che ancora esiste oggi, dove ci fu il famoso sorpasso irregolari su base ancora avvolto da un alone di mistero. Dobbiamo ringraziare per averci assistito in queste immagini. La pulizia di Lonato del Garda e anche il Comune di Sirmione. Vediamo questa fotografia storica si riferisce alla 1.000 Miglia del 1930 PIP dall'orario ed io.
Ma?
È proprio su questa strada, ma esse ci ha dato del Garda che con questa macchina numero 84 Tazio Nuvolari, nel 1930 sorpassava anche il bar una storia vera, la leggenda poi Nádas dice sia leggenda che il sorpasso bene a fari spenti ma artiglio è vero o non è vero questo accadde,
Intanto leggendo il punto 90 anni e durerà per sempre, probabilmente, infatti, allo specchio portici anche albeggiava, per cui insomma potremmo anche farne a meno il gesto importante e in questo sorpasso che a tutti i costi tanto dolore muto consumare dal suo rivale ma poi tutta la via Emilia è stata particolarmente vissute in questo 2 noi incessante tenuto finora al traguardo.
A?
Ah.
In quegli anni l'Alfa Romeo stralunata delle competizioni, nel 1930 a piedi su sette vetture, la venite a quattro nelle prime posizioni con la 1.007 50, se ci trasporta Vittorio contribuito ad alimentare la falda della casa del Biscione che è nata nel 1910 il 24 giugno da un gruppo di imprenditori milanesi che vietano la francese Darracq rinominandola Anonima Lombarda Fabbrica Automobili in loco avverrà da un lato il Biscione della famiglia Visconti che verrà dominato da Città del Medioevo dall'altro il simbolo di Milano.
Eravamo qui vicino, forse avete già individuato il luogo sulla strada che da Lonato conduce a Desenzano.
E che cosa è successo al figlio.
È successo che, per novant'anni esattamente non sapevamo dov'era avvenuto questo sorpasso, chi diceva di notte a fari spenti sulla Futa, sull'Raticosa e qui ci è venuto in soccorso il Covid, cioè nel senso che eravamo chiusi in casa per non dare in paranoia chiama Fabrizio dico ascolta ma ma io ho trovato tutti i dati di tutti i passaggi città per città,
Di Nuvolari, Varzi e quant'altro, adesso riprovo fare la le loro medie e vedere più o meno dove è avvenuto il sorpasso, così ci entravamo tre volte al giorno e di tutte le mie medio fatto le tabelle come a scuola no spazio tempo lo cita e scopro che il sorpasso che si diceva che fosse avvenuto sulla fruttati cosa non era vero perché son passati di giorno.
Il sorpasso è avvenuto fra Desenzano e Lonato, i miei tempi combaciavano, li abbiamo confrontati insieme, combaciavano e poi ci metti soccorso, che cosa una dichiarazione del copilota di Varzi Canavesi, che ha detto dopo Peschiera.
Il ragionamento qual è allora le 5:05 e mezza di mattina è a dice dopo Peschiera e circa dopo 5 e 20 di mattina, perché è certo dopo Peschiera, ma perché a quel tempo non c'era nessuno per strada dei casi non ce ne erano, adesso abbiamo tutti ai casi, ville alberghi loro erano strada, la vecchia statale è una strada di campagna per cui lui ricordava Peschiera per un motivo ben preciso, perché era passato nei famosi Voltone delle dall'ingresso degli ingressi medievali per cui avevo un ricordo ben preciso per dire dopo Peschiera per cui i nostri tempi combaciano con questo Koštunica dichiarazione.
Abbiamo guardato anche che tipo di luce, eccetera.
Albeggiava poteva farne a meno dei fari, ma lasciamo stare noi. Abbiamo guardato un grande gesto tecnico, cioè dopo quasi mi, dopo oltre 1.600 chilometri CAS Nuvolari è scatenato, vuole ancora la voglia di sorpassare il suo rivale. Lui avrebbe già vinto perché Varzi era partito 10 minuti prima per cui io ho già recuperati 10 minuti, lo vedeva bene fatti, Canavesi, dice son già qui dietro a Varzi, niente qui sulla collinetta, probabilmente le curve, non lo so, sta di fatto in questo spazio lui lo sorpassa. A quel punto poi Varzi enunciato rallenta anche e arriva primo Nuvolari a Brescia e poco dopo Varzi è così imbronciato anziché ne passa il traguardo poi se ne va per i fatti suoi e questa è una grande vittoria. Al di là dell'aspetto della Fari, spenti o meno, cosa succede che Tazio Nuvolari supera per la prima volta la media di 100 chilometri orari? Ma pensateci bene, a quei tempi di notte quei fari che non vedevano niente perché.
La grande media mantenuta di giorno perché se ore vanno dà da bere da Brescia, a Roma, pensate già loro il loro duello è incessante perché, ma perché a Roma arrivano praticamente con pochi secondi di di differenti l'1 con l'altro, allora non davano ancora i secondi da un il mezzo minuto, i cronometristi per cui hanno un mezzo minuto ufficialmente di differenza, sei ore 2 minuti, solo due minuti e mezzo. L'altro, ribadito in una lotta proprio incessante nel ritorno al nord, con la col buio Nuvolari, non molla e comincia a guadagnare tempo sull'avversario a Bologna gli ha già recuperato circa tre minuti, ma è sul pezzo del del che va fino a abbassando il ritorno verso Arsiè. Probabilmente lì si scatena riesce a indovinare meglio il Currie che facevano in maniera spettacolare e quando arriva a Verona. Al contrario, dico guarda che Varzi appena passato, cioè per cui lui sa che ormai pochi secondi da vasi promette questa sua smania, questo desiderio era la prima grande gara con una grande vettura che pure Luis adattato, bellissimo al suo modo di guidare e probabilmente così ha voluto dare un ulteriore.
Gesto di grande abilità alla sua, alla sua performance lo sorpassa e vince la 1.000 Miglia, questa è la partenza parte già scatenato, vedete che alcune fotografie, in mezzo alla strada Guidotti, si sta ancora aggiustando gli occhiali e Luigi parte già sparato, questo per dire com'era caricato per la gara.
Questo guardate, questa è una foto bellissima di Varzi nel pezzo di strada, fa Casalmaggiore Colorno, che ci sono delle curve, tuttora uguali e guardate le le le.
Il pubblico di allora che era scippato lungo le strade non esiste un chilometro l'ora che non avesse gente assiepata lungo le strade in un calcolo fatto qualche anno fa, col compianto Cesare De Agostini che citiamo più volte perché è stato il nostro maestro, è lui che ha scritto tanto su Tazio. Abbiamo calcolato che nelle 24 edizioni della 1.000 Miglia è stata vista da 100 milioni di persone nelle 24 edizioni. Questo è il momento che up, di cui ha parlato, Guidotti all'intervista di Guidotti. Qui c'è molta gente, può.
Poco giovane come me l'intervista fatta addirittura viola Beppe Viola, che era quello della Domenica sportiva della Rai di Milano,
Tra queste qui sono al traguardo vittoriosi, e questo è come la Gazzetta dello Sport, che sosteneva tantissimo l'evento come tratta a tutte colonne a tutta pagina praticamente la la vittoria di Tazio Nuvolari.
Per cui è una grande vittoria, diventa il pilota più importante e tutti si interessano di lui, parte fuori entro l'anno dopo, ma gli va male parte favorito nel 32 a una vettura stupenda, questa 8 cilindri, la famosa 8 C 2003.
Tre fanali perché era carrozzata da Zagato qui o degli assistito, stare attento a come parli capito che mi guardano con attenzione.
E arriviamo al 32, un anno particolare per Tazio Nuvolari, perché a parte la 1.000 Miglia dove finisce fuoristrada Firenze, ma poi vince dappertutto Montecarlo.
In Sicilia, paragrafo vince da un anno più prolifico di vittorie. Proprio questo punto sentirei Fabbri, ci fermiamo un attimo, ci prendiamo un attimo di riposo in questa corsa nel tempo perché, come avevamo promesso prima, abbiamo anche il momento del gossip e Fabrizio ci parla. Noi sappiamo che anche oggi, naturalmente, le campionesse i campioni sono oggetti di desiderio d'amore, sono ricercati, sono al centro dell'attenzione dei giornali e non solo sono dei modelli. Qual era il rapporto di Tazio Nuvolari con le donne? Da qui era piuttosto ambito, pare, ma lui accettava questa corteggiamento si ritraeva, non ho accettava, anzi possiamo dire che quasi lo cercava indubbiamente era sensibile al fascino femminile e tanto si era sposato, giovanissimo, aveva conosciuto la moglie Carolina Castel d'Ario durante una festa.
Danzante che si era tenuta nel piccolo teatro di Castel d'Ario lui aveva diciott anni, lei ne aveva 16 e si sono conosciuti, ci sono frequentati. Per la verità, il loro rapporto non era molto favorito dalla famiglia di lei e nel proseguire in questo in questa loro storia. A un certo punto, quando hanno deciso di.
E di sposarsi e hanno dovuto ricorrere a quella formula del passato, che era il famoso ratto consensuale.
Quindi sono scappati e a fronte di questo Ratto non era più possibile tornare indietro.
Quindi, a questo punto la famiglia consentiva un matrimonio che fu però un matrimonio civile, anche con un po' di scandalo per i tempi di cui stiamo parlando e la donna che, sposò Carolina Perina, figlia di un commerciante di carni di di Castel d'Ario non era una donna facile, Cesare De Agostini ha avuto modo di frequentarla per molti anni fino alla morte lei è venuta a mancare nell'81,
E la definiva autoritaria esplosiva, molto gelosa e, a fronte di questa sua gelosia Tazio, insomma, si è dato da fare. Abbiamo almeno un paio di episodi che sono sicuri perché sono stati riferiti da testimoni dell'epoca, il primo episodio che si svolge in una città in cui lui aveva corso e alla sera,
Lui decide di di fissare questo incontro amoroso con una ammiratrice a noi sconosciuta e decide di incontrarla nell'albergo in cui lui alloggiava.
Si munisce di un mazzo di fiori e decide di incontrarla nella hall di questo albergo, ma come spesso succede, il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi.
E Carolina decide improvvisamente di incontrarsi con Tazio, senza preavvisarlo e nel momento in cui in orari scende le scale con un mazzo di fiori in mano per questo incontro galante entra in albergo Carolina.
Devo dire, Nuvolari, fu straordinario perché corsa incontro alla moglie e disse che aspettavo.
E il mazzo di fiori, cambio improvvisamente destinataria, noi non sappiamo quanto Carolina possa avere effettivamente creduto alle parole di Nuvolari, ma questo è sicuramente è accaduto un altro episodio, invece, se vogliamo ancora più piccante, un episodio che risale al 1933,
Nuvolari corre le 24 ore di le Monde, insieme a un pilota francese che si chiama rimosso Homer, sempre con Alfa Romeo.
E Sommer era un pilota che aveva una moglie bellissima, si chiamava Jacqueline.
Non abbiamo la foto, ma riusciremo a trovarla questa bellissima signora era un po' così il desiderio di tutti i piloti, tutti cercavano di incontrarla, ma non era facile, aveva sempre il marito alle costole, ma che cosa ha fatto Nuvolari le 24 ore di le Mounsey correvano allora con due piloti che si alternavano per turni di due ore.
Nuvolari, aspettato un turno di guida di Sommer.
E si era messo d'accordo con Jacqueline, che evidentemente non fu insensibile al fascino di Nuvolari e si appartavano durante le 2 ore di guida, quando toccò il cambio nessuno disse nulla e però ecco orari, è vero che insomma ha portato via la moglie insomma per almeno due ore però gli consentì di vincere le 24 ore quindi diciamo, è stato generoso in questa sua.
E ha compensato Sommer con una vittoria che probabilmente somme non avrebbe potuto raggiungere perché enumerare era molto più bravo di lui, certo Nuvolari, era un mito era stramazzato dai dai suoi tifosi e quindi anche dalle donne. Totalmente tutti i personaggi famosi, soprattutto nel mondo dello sport, sono sempre.
Oggetto dell'attenzione e quindi chissà quante altre occasioni ci sono state che non conosciamo, ma sicuramente il carattere di Carolina non favoriva un comportamento morigerato e noi ci fermiamo qui col gossip, torniamo alle alle emozioni sportive, alle imprese sportive c'è un altro grande episodio che si è corso in terra tedesca in quegli anni vince in Germania era particolarmente significativo e abbiamo anche un contributo video. Prima volevo un attimo.
Ecco scusate prima di andare al 35, che veramente è stata l'estate calda tra il record mondiale sulla terra di velocità e la gara che vi descriveremo. Poi c'è stato una un evento a cui Nuvolari ci teneva tantissimo e si teneva tantissimo, uno dei più grandi personaggi di quell'epoca che non era solo un poeta, ma era un grande appassionato di automobili praticamente Tarsu ai Vigili del 30 e la sua vittoria non passa inosservata a Gabriele d'Annunzio, che abita già al Vittoriale.
E soprattutto non passa il fatto che sia un'Alfa Romeo Gabriele d'Annunzio, fino a quel tempo che era già posseduto diverse automobili, noi ancora posseduto un'Alfa Romeo morali riescono a combinare un incontro che non era facile, che non era facile e l'incontro è fissato per il 28 aprile 1132 portano a far vedere alla Water poeta una nuova Alfa Romeo 1.756. Ci Torpedo sulla berlina,
La guiderà Nuvolari, ci sono tutti dei carteggi interessanti fra il poeta e l'amministratore delegato Gianferrari, e avviene l'incontro, entra Nuvolari al Vittoriale con una Alfa Romeo 6 C 1.650 esistono solo due fotografie che immortalati in quel giorno qui vediamo il poeta.
E d'Annunzio, sappiamo che dall'inizio ho fatto fare fatto arrivare la stoffa investiti dall'Inghilterra, ma sarà un motivo per cui ne parlerà dopo Fabrizio l'incontro dura sette ore al Vittoriale, allora mi son chiesto più volte cosa possa aver raccontato Nuvolari che non parlava mai al poeta per rimanere sette ore. Sappiamo che hanno mangiato, sappiamo che han fatto un giro con l'auto e alla fine rimane un qualcosa che Nuvolari rimarrà legato per sempre. Il poeta regala.
Eccolo qui, ecco la foto che immortala il il poeta Tazio Nuvolari, il Prefetto Rizzo che diciamo.
Vigilava su d'Annunzio l'amministratore delegato Gianferrari, Prospero Gianferrari, e la signora Luisa Baccara, che era abitava al Vittoriale per una foto, non era la domestica, non era la domestica,
Lo sto sentendo parlare di te, perché ho qui un'amica che ringrazio tantissimo di essere venuta esser presente che è la Roberto Valbusa che la responsabile dell'archivio del Vittoriale, per cui grazie Roberto per essere qui, grazie per la collaborazione, che è un piacere lavorare con voi e niente no non era domestica non è nemmeno una delle cuoche perché è qua che si chiamava una sua intingolo era la pianista preferita diciamo che era una musa, ecco,
È giusto, non ispiratrice. Bene, comunque, alla fine del colloquio il Vate regala una tartaruga fatta fare da Buccellati a Milano, Angiolieri Buccellati su un disegno di Buzzi di Parma e una tartaruga d'oro con le con le lascio insegna T N Tazio Nuvolari, bene, da quel momento, sarà un portafortuna per tasso, perché lo metterà sul maglione e su quel maglione giallo che avete visto nel filmato che faccia della line pensate quel restauro si vedono ancora i fori che lui ha della spilla, che aveva proprio un porto fortuna che Nuvolari, porterà per sempre accompagna il gesto con una cartolina di d'Annunzio, dice, Mantovano più veloce, l'animale più lento anche per significare che bisogna sempre rimanere con i piedi per terra e la cartolina è datata 28 aprile 1932 lascia 10 giorni dopo che la Targa Florio e il poeta e dici vai in Sicilia a vincere la Targa Florio, e così avviene che Tazio Nuvolari vince la Targa Florio per gli appassionati alfisti che ho qui davanti questa notte. Ci.
È insieme, abbiniamo in coppia con Bignami questo signore, questo ragazzo che vi fa vedere gli orari cartelli a.
Tazio Nuvolari sul percorso della Targa Florio. È nientemeno che il giovane Consalvo Sanesi, divenuto grande meccanico, collaudatore e pilota, collaudatore della dell'Alfa, Romeo mito Consalvo Sanesi da ragazzo, cioè per dire che Consalvo Sanesi ha fatto tutta la gavetta in alfa Bignami Bignami. Colgo una parentesi per dire la riservatezza dei piloti di allora Bignami. Nel 34 vince la 1.000 Miglia con Varzi perché era poi accoppiato, avanzi torna a casa a Milano, abitavano nei pressi del Portello,
Ha promesso quando va via, diceva la moglie perché non mantovano vado due giorni con Achille Varzi torno indietro, va a casa stanco, va letto, niente, assumo, io non chiede niente. Dopo due giorni, il lunedì successivo alla signora va dal pizzicagnolo comparare la verdura proprio dove abitavano loro a 10 sinora Bignami. Complimenti, dice sì, perché cosa scusi, ma dice, ma suo marito ha vinto la 1.000 Miglia, ma no, dice mio marito ha letto che da ogni cosa che abbia vinto, cioè pensate un po', il marito vince la vivida torna a casa e UDC mentre voi nato letto basta tranquillo, cioè questo per dire com'erano questi che io considero i piloti dell'ora insomma gente un po' fuori dal normale.
Proseguiamo con i nostri racconti veloci. Ecco il telegramma che manca d'Annunzio a Nuvolari. 13, ho previsto che tu avresti vinto questa foto non sono fermi, ma è rarissima.
Perché è una delle rare foto, forse l'unica di Nuvolari, non al volante, perché era così superstizioso di farsi fotografare sempre al volante e qui, in compagnia di Decimo Compagnoni, con la vettura del 33, la 1.000 Miglia già scuderia nu Scuderia Ferrari, vedete, la il Cavallino rampante poi vinceranno in Emilia, parlavamo di figli di di Tazio, eccolo qui all'1,35 posti immagine stupenda che arriva dagli archivi dell'Alfa di Arese Khonsu che converso sta conversando con suo figlio, e qui siamo al giorno e delle povero testimone, il bracciale, non ho il pass come oggi i piloti avevano dei bracciali. Sta a indicare.
E che ha fatto che era il giorno delle delle prove,
Arriviamo al famoso filmato del 35.
E vediamo cosa è successo nell'estate del 35.
Scusate, devo cambiare cartella portate pazienza, eccolo, eccolo qui siamo in Germania, in quegli anni si competeva tra nazioni, siamo tra le 2 guerre mondiali, il nazioni competevano, anche sul piano sportivo, di significato delle Olimpiadi di Berlino, ma ho anche le corse che si facevano qui vicino a noi, le corse degli idrovolanti, la ricerca forsennata del record, cioè era il regime era Benito Mussolini, che voleva a tutti i costi avere il primato mondiale di velocità per far vedere che l'industria italiana prevaleva sull'industria degli altri Paesi, la Gran Bretagna, i francesi e quindi diventava lo sport, un vuoto in cui i diversi regimi diversi stati, i diversi ordinamenti volevano manifestare antagonizza, avevano e volevano manifestare la loro superiorità e quindi l'evento che adesso vedremo è particolarmente significativo perché quel matterello, quel tipo strano di Tazio Nuvolari, doveva vincere, va a vincere in Germania, in quegli anni al nord, al Gran Premio supera il 35. Ecco filmato dell'Istituto Luce ma esiste anche un filmato tedesco.
Da molti ancora.
È stato solo grandi vittorie, il grande gesto sportivo è stato qualcosa di incredibile, Tazio Nuvolari, va con la famiglia BP, tre vecchie di 3 anni i tedeschi hanno tutte vetture nuove, più leggere e più potenti.
Hanno qualcosa con una diversità di 30 o 40 cavalli di potenza diversi. Pensate una cosa incredibile, quei tempi lui al non tempo, ma quell'anno il regolamento della formula di allora, perché si tratta della formula di allora e non partivano in base ai tempi, ma sorteggiano la linea di partenza caso vuole. Qui è stato sorteggiato il partito in prima fila. Questo gli è permesso di condurre buona parte da prima parte di gara tra le posizioni di comando al pit, stop, a circa metà gara, una gara dura 500 chilometri sul vecchio percorso Newbury, che è lungo 22 chilometri e 800 metri.
Arriva a metà gara e secondo fanno i rifornimenti, cambiano le gomme su Pistoia, né più né meno come adesso, cosa succede che purtroppo a Tazio Nuvolari si inceppa la pompa della benzina per cui è costretto a scendere?
Scende dall'auto inviperito, impreca tutti i poeti in dialetto di Castel d'Ario e devono travasare la benzina senza pompa.
Praticamente per fare il pieno notevole, anche cambio di cambiano due ruote citato cambiamo creosoto intanto che se qui va bene riparte guardate come sta imprecando pensate, ho avuto il tempo di scendere dall'auto e risalire cose oggi impensabili, eppure è successo venga riparte con un minuto e mezzo di ritardo è sesto ma ha davanti quelli che vanno forte, Caracciola pompa Auschwitz sia con le Mercedes tutte le auto union.
E niente, lui a un certo punto non guarda più in faccia, nessuno va, come si dice al chiodo, un particolare tecnico, l'Alfa che l'avevo preparata a Modena avevano tolto una marcia, avevamo considerato di cambiare i tipi di rapporti perché il cambio era difficoltoso sul percorso per cui viaggiava con tre marce e non 4 perché il cambio abbi pietà verso lo sapete è proprio in mezzo strutturanti scomodissimo.
Ho preparato delle sospensioni, cioè il motore tiene, lui va il chiodo e quel signore che avete visto nel filmato che fa segno vai tranquillo, un minuto e mezzo è Alfred Neubauer, delle grandi, addirittura sportiva Mercedes, che vuole tranquillizzare i suoi, perché lui sa che Nuvolari indietro ma non c'è da fidarsi di Nuvolari con succede che all'ultimo giro all'ultimo giro mancano ancora 22 chilometri.
Von Brauchitsch è in testa con 12 minuti.
Alfredo Bazoli di Fassino di da tempo vai piano, insomma tiene la macchina perché lui non ha cambiato le gomme ancora, le gomme e originali e le sacche ormai le come le han consumate, il caso vuole che a metà gara mettere nel circuito sul carousel no non ho fotografia purtroppo mi dispiace certo punto quasi 10 affloscia una gomma e Nuvolari non sorpassa.
Quel giorno lì avevano già fatto una grande adunata, provarono già fare le grandi adunate in Germania e rappresenta il primo ministro, il capo del Governo di allora, che noi conosciamo come Adolf Hitler ad offrire, va prima della gara a salutare tutti i piloti perché è convinto che con nuove vetture che vanno più forti tutelate sia la supremazia delle auto tedesche, nel Gran Premio Germania con i piloti tedeschi, purtroppo non è così, arrivano al traguardo e passa il traguardo per primo Tazio Nuvolari eccolo qui Neubauer che gli fa segno manca ancora guardate mezzo minuto.
L'attento dice in Europa abbiamo ancora non l'ultimo giro angolare a mezzo minuto, niente da fare a un certo punto sul traguardo sfreccia Nuvolari, c'è un attimo di lo speaker tedesco dice e ha vinto Tazio Nuvolari, qualche secondo di silenzio e poi un'ovazione applaudire a grande campione italiano perché.
È vero che ha vinto Tazio Nuvolari maturare e al pilota più maturo del tedesca, ancora di più degli stessi tedeschi, per cui c'è stata una sconfitta di Stato per il capo del Governo, non lo è stata probabilmente per i tifosi.
Però cosa succede che qui la leggenda però abbia? Siamo andati a scavare un attimo allora, innanzitutto osservate la corona d'alloro che aveva ben sotto le ginocchia attacchi Nuvolari perché la corona d'alloro era stata fatta su misura per i piloti tedeschi, Rudolf Caracciola von Braun. Si schierano dei giocatori da un 85, uno e 90 tassi era ben più basso e da qui scende la corona d'alloro. Non è tutto. Siamo certi che non avevano la bandiera italiana ufficiale.
Perché nel filmato non faccio in tempo di erano che è sfuggita, ma si vede quando alzano sul pennone più alto la bandiera italiana, la bandiera italiana come quella che abbiamo noi oggi bianco verde, ma il verde rosso e il Campo Bianco in mezzo, ma a quel tempo la bandiera italiana in campo bianco, in mezzo c'era, lo stemma sabaudo, ma invece è una bandiera normale, per cui non è una bandiera ufficiale che bandiera è la bandiera che Tazio Nuvolari ha fatto fare e se portato dall'Italia prima di andare in Germania ha detto Ugolini, segue una bandiera italiana, dice perché non c'erano in Germania, Ugolini era direttore sportivo della scuderia Ferrari, non dice che l'hanno sgualcita scopritrice laurea, lo voglio quei colori sgargianti e così è stato, per cui.
IP meccanici che hanno prestato alle gerarchie tedeschi la bandiera italiana per mettere sul pennone. Non andiamo avanti per non creare incidenti diplomatici e se c'è qualche amico tedesco, ciò basti ci fermiamo. Sappiamo però che Tazio Nuvolari era antagonista antagonizza, ma anche nella vita privata e qualora gli mancassero le sfide, sappiamo anche che se le inventava dico bene esatto prima di raccontarvi le sfide di Nuvolari. Attilio mi ha invitato a farvi un brevissimo flash su Nuvolari e l'eleganza perché Nuvolari, come avevo detto prima, a un certo punto ha grosse possibilità economiche, decide di vestirsi all'inglese, quindi tutto quello che indosserà da un certo punto in poi verrà acquistato. In Inghilterra verranno fatti abiti su misura, le scarpe verranno fatte da un artigiano su misura, anche perché Nuvolari aveva una gamba più corta perché da ragazzo era caduto da cavallo e con la lussazione dell'anca che aveva subito. Di fatto ha bisogno delle scarpe ortopediche perché ha sempre duplicato.
Quindi vestiva come un gagà, ci sono delle fotografie che lo riprendono elegantissimo anche quella.
Fianco proprio aereo, personale, vestito di tutto punto, quindi, sono immagini che ci descrivono un uomo che tiene molto anche all'eleganza, ma veniamo alle sfide, come diceva il nostro moderatore quando sei un personaggio così universale, 6 forse personaggio sportivo più più famoso nel tuo Paese accetti anche delle occasioni extra sportive che però provocano un'attenzione da parte del dei tifosi dei curiosi e degli spettatori. Sono state tre occasioni e nel 1930.
Decide di fare una sfida al tiro, al piccione con il campione del ciclismo Costante, Girardengo, viene individuato il luogo adatto che Poggio Diana di Salsomaggiore, e questo evento è un evento fra l'altro che fu veramente seguito dalla stampa, il Corriere della Sera. Dedicò una certa attenzione. Furono scattate molte fotografie che anche noi oggi abbiamo a disposizione e questa sfida al piccione lo vide vincitore per 15, adotto nettamente venne sconfitto i campioni del ciclismo. un'altra sfida fu quella tra l'automobile e l'aereo.
Sulla pista del Littorio a Roma, nel mio 131, sempre con l'8 5.003 Alfa Romeo decide di sfidare un Caproni biplano una sfida bizzarra, però, nonostante questo, una sfida che durò a vari minuti e con alternanza tra l'aereo e l'automobile alla fine vincerà il biplano Caproni. Ma pensate solo con due secondi su un'automobile di Nuvolari anche qui grande attenzione mediatica ed infine una sfida in bicicletta, nemmeno 132 con il suo amico campione del volante, Giuseppe Campari,
Fecero una sfida in bicicletta sul circuito di Monza. Ora voi sapete che Nuvolari era magrissimo per tutto muscoli, pesava intorno ai 55 chili ma erano tutti i muscoli invece Campari, era un colosso, ma poi sarà più di 100 chili, quindi fu una sfida impari, nel senso che Nuvolari arrivò nettamente prima di Campari e quindi stravinse questa strana e bizzarra competizione fra una persona minuta e un colosso, ma con un peso fuori da ogni portata. Ecco,
Ci sono tanti altri episodi che potremmo raccontare, ma il tempo non ce lo consente e se poi ci sarà qualche domanda, vedremo di rispondere sì, abbiamo, abbiamo scandagliato il personaggio tra luci ed ombre, molte luci e anche qualche ombra, però ci avviamo alla conclusione e prima di chiedere a Nicola di concludere di portarci i suoi saluti.
Ho poi vediamo, anche se ci sono delle domande, naturalmente una domanda e per Attilio a.
A questo punto messi insieme tutti gli elementi, tutti i fattori perché Tazio Nuvolari, secondo te e anche secondo noi è il più grande pilota. Noi abbiamo visto grandi piloti in questi anni il Senna Schumacher, ma perché nelle nell'immaginario collettivo e anche l'ambito di voi studiosi è il più grande pilota, il pilota per eccellenza, come han detto gli inglesi, il campione, allora io penso una cosa dunque, innanzitutto non potrà mai più. Esiste un pilota che corre per trent'anni,
Ricorre comincia, occorre nel 20 smettere il 51 in un periodo dove cambia il mondo, pensiamo che lui, quando comincia a correre, non sappiamo ancora che esiste Nettuno, non sappiamo ancora del radar Marconi non ancora scoperti, ora che siamo ancora agli albori di questo grande movimento futurista che riguardava i motori, la velocità e in questa grande evoluzione è sempre protagonista protagonista negli anni 30 ma l'elenco nell'immediato dopoguerra, quando le auto sono completamente cambiate.
E lui è ancora protagonista. Lui a fine nel 38 passa c'è il grande tradimento dall'Alfa all'autunno all'Audi, ma non per i soldi. Li ha presi tantissimi e vi assicuro che ne ha presi tantissima. Al di là di questo, è perché lui ha intravisto nell'autonomia la macchina nuova del futuro. Il motore dietro l'assetto basso molto più leggera, per cui va l'autunno per vincere evince campioni d'Italia nel 38 Monza con l'auto straniera, per cui il binomio di una vettura nuova con un grande pilota e lui dimostri di essere più grande, è ancora protagonista, nonostante vecchio ammalato nell'immediato dopoguerra, quando occorre la 1.000 Miglia del 47, che va in testa con una piccola Cisitalia, una spider 1.100 solo la pioggia gli fa perdere la gara e nell'anno, dopo che è una Ferrari, un 12 cilindri che va a meraviglia, riesce addirittura ad avere un vantaggio di mezz'ora sul secondo. So che lì la pioggia ha rotto la macchina senza cofano è successo tutto a Reggio Emilia, è costretto a ritirarsi, ma a mezz'ora di vantaggio, una cosa inenarrabile. Ecco perché io penso che lui sia il campione, il pilota veramente, che ha dimostrato di poter correre su tutto e con tutto.
E non dimentichiamo che ha vinto con le 2 ruote e ha vinto con le 4 ruote. È stato protagonista per trent'anni e poi era un grande personaggio, perché lui ha pensato di mettersi un maglione giallo coi pantaloni azzurri, perché così lui intravedevano bene in lontananza. Grazie,
Abbiamo abbiamo rivisto Nuvolari, oltre che con le immagini, perché c'era anche Attilio l'avete notato è camuffato con il.
Il casco di una volta, anche attraverso le sue parole e quelle del notaio Rossi, se c'è qualche domanda, qualche curiosità sicuramente saranno ben felici di rispondere,
Ci diceva che sono stati gli avversari in pista o fuori pista, perché a questo punto?
Nelle gare, nelle gambe regale, beh, soprattutto lui è così passa alla storia per essere l'eterno rivale di Varzi fino a metà degli anni 30 lor duellano continuamente, nonostante fossero amici, e a me dispiace che che non so se qualcuno io ho visto il film che li abbiamo fatti vedere come due,
Rivali che litigano quella fanno a pugni addirittura N è una balla clamorosa, loro si rispettavano tantissimo, non parlano mai nessuno dei due per cui io, da conoscenze vari, DCA di parenti di vasi che i parenti di Bignami, ho saputo che loro si rispettavano tantissimo ma erano grandi rivali in pista e poi lui, beh tutti i rivali stranieri, Caracciola von Braun, si esce, era amico, era arrivare, ma era un suo grande amico.
Di cui mi sfugge il nome, l'altro tedesco che muore nella prova di velocità, lo smart Berne ROS Meyer, cioè per cui erano tutti i rivali, perché poi ripartiva, sempre o quasi, per cui però, insomma, è passato alla storia per sé rivali per antonomasia di Varzi, ecco,
Allora il rapporto con Ferrari e si dice sempre che non due brutti caratteri sicuramente lo erano.
Io però penso che i litigi fossero sempre a base di soldi che non so se Fabrizio può darmi un supporto su questo aspetto, ma loro, insomma, viaggiavano con avvocati e notai vero.
Modulari. Era molto bravo a farsi pagare e Ferrari. Sappiamo tutti che invece cercava di di di contenere i costi per cui, quando Nuvolari riusciva a spuntare degli ingaggi particolarmente favorevoli, i direttori sportivi gli chiedevano per piacere non dire quanto ti abbiamo dato per questa nata per questo ingaggio, dal timore che la voce potesse diffondersi, che gli altri piloti potessero richiedere le stesse cifre. Sicuramente, come ci dice Attilio, fra di loro c'è stato sempre grande rispetto. Grande collaborazione però sicuramente hanno avuto di che da discutere quando si trattava di concordare le cifre per gli ingaggi, perché su questo sappiamo Nuvolari ci teneva tantissimo i soldi, aveva forse fatto proprie le parole di Oscar Wilde che diceva quando ero giovane, pensavo che il denaro fosse la cosa più importante della vita, adesso che sono vecchio, ho capito che era vero.
Ma è una costante. Molti piloti si narra anche di Niki, Lauda ad esempio, e che non si presentò in una conferenza stampa fino a che non riuscì a togliersi dalla tutta.
Il marchio, il simbolo di una di una casa che sponsorizzava ma che non aveva pagato, e quindi lui si rifiutò di andare in un'intervista perché non aveva ancora preso i soldi. Quindi abbiamo tracce di in Formula uno di questi episodi,
Un dettaglio non è che litigasse quei soldi solo a prescindere noi che veniva pagato, non, come si dice non c'è scritto nel suo libro, ma abbiamo motivi validi pensare che possa essere vero che nel famoso Gran Premio di Pescara del 38 lui è partito poi la macchina ha dato subito del 9 alla macchina di noi non ne aveva è perché a Mantova non è arrivato i soldi il saldo dell'ingaggio dell'autonomia,
Perché i bonifici erano lenti. All'epoca c'è da dire che aveva un carattere anche molto difficile, perché ci sono degli episodi che ci rivelano un uomo anche molto legato, delle piccole e miserevoli diatribe. Nel 28 a Tripoli e in occasione del Gran Premio e tutti i piloti erano obbligati ad avere al loro fianco il meccanico, si presenta il pilota materassi quale dice io non ho il meccanico. Il Regolamento prevedeva che, in assenza del meccanico, venisse posizionato sul sedile del passeggero. Un sacco di sabbia doveva pesare almeno 70 chili e materassi chiede agli altri piloti. Se per cortesia gli consentivano, in deroga a questo, a questo Regolamento, di poter ricorrere allo stesso da solo, tutti firmarono solo Nuvolari, si oppose quando gli chiesero insomma fa in modo che possa partecipare anche nuvolario. Materassi, un tuo collega e lui disse nel dialetto di Castel d'Ario Mi-go dito che non che firmo e nonché firmo non ci fu niente da fare materassi, per protesta, si ritirò, non partecipa e Nuvolari vinse il Gran Premio di Tripoli del 28.
Luci ed ombre.
Atelio, se ritenete prego.
C'è un episodio di nucleare che amo in maniera particolare.
E mi piacerebbe sentirlo raccontata da voi se c'è la possibilità.
Quando conclusa la gara senza volante, ma con una chiave inglese.
Allora la fotografia fotografia ci dimostra che lui ha il volante in mano, siamo nel 47 al Parco del Valentino a Torino.
È una Cisitalia di formula di allora, però aveva problemi col piantone e volante che sfilava lui per far capire ai box che avevo qualcosa che non andava bene, ha sfilato il volante ma non è che ha corso senza volante, poi ha infilato nuovamente, però eravamo nell'immediato dopoguerra cominciava una comunicazione ben diversa di quella che poteva essere stata negli anni 30. La foto ha fatto il giro del mondo e tutti penso che Nuvolari abbia guidato senza volante, ma la solo sfilato. Ecco questa però questo per dire la leggenda Stazio e questo era un uomo che creava leggenda. Si fa pensare veramente a a un certo testardaggine, comunque,
Puntava al premio in caso di vittoria, è ovvio.
Se possiamo salutarci, ringraziamo il notaio Rossi, dico, iniziamo lo storico atteso forconi e chiediamo a Nicola, I comma alludere a questo incontro, ma siamo noi che siamo rimasti incantati da questo da questo incontro. È stato un piacere davvero stare con voi ascoltarvi e vi ringrazio per avere accettato il nostro invito. Attilio Facconi, storico dell'auto personaggio anche ormai posso dire televisivo, diciamolo, diciamo poi io cerco sempre di strappargli la promessa di portare a Lonato Maria Leitner chissà che un giorno si riesca ad esaudire questo desiderio, magari sempre in compagnia degli amici del registro delle Giulia, però oggi lei sapeva che eravamo o meno male, eccome, no, lei sapeva che eravamo qui e ha visto anche la locandina e apprezzato tantissimo. Ringrazio di cuore l'amico Fabrizio russi e.
E che ci ha intrattenuto con tante chicche che davvero sono state proprio simpaticissime, oltre che curiose, e che dire un grazie a Mauro, carrozza e Vice Sindaco, autorevolissimo di Sirmione, grande amico, è stato un piacere averti qui come moderatore, grazie a tutti e grazie per essere intervenuti e buonasera a tutti grazie alla mia Presidente.