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Speaker : spk1
È un po' come il Consiglio comunale ci vuole un po' e per farlo partire e dottoressa meraviglia però poi quando parte parte.
Bene.
Intanto buonasera a tutti mi fa piacere di vedere una sala così gremita non si vedeva da un po' di tempo, poi sono eravamo abituati alle belle serate del passato dopo il Covid,
Queste serate così full non non si vedevano da un po'. Mi fa molto piacere la serata è molto, molto interessante. Il parterre, come vedete, è di altissimo livello. Io stasera farò soltanto una, un breve saluto, una piccola introduzione saluto ovviamente a tutti i nostri ospiti, poi passo la parola a chi.
È stato protagonista di questo libro, di questa serata, che il Vice Sindaco, nonché Assessore alla cultura, Gabriele Magistrelli, che io farei un applauso a prescindere in partenza.
Perché?
La passione che ha Gabriele su queste cose non ce l'ha, nessuno veramente ti ringrazio tantissimo, perché poi il lavoro è stato strepitoso, cominciano a salutare l'assessore alla cultura del Comune di Legnano.
Bragato Guido che poi abbiamo, ci siamo raccontati un aneddoto, magari il raccordo, che siano due risate, che c'era anche Tommaso Tommaso Guerino che poi lui colui assieme a Gabriele che ha dato la possibilità appunto di sviluppare.
Tutto il lavoro che è stato fatto,
Stefania Di Francesco e Anna Maria Volontè qui dietro di me, Pasquale poppa e Mirko, Mattia, e soprattutto Anna Maria fedeli che poi è la.
Colei che stasera farà tutta la insomma, la cronistoria. Cosa è successo? È successo che nel 2015 a Pogliano Milanese mentre si scavava una fognatura, quindi un banalissimo lavoro pubblico al di là della ferrovia, in un in un contesto generale di opere pubbliche, perché CAP tra questi protagonisti c'è anche CAP perché era un lavoro, insomma, che veniva fatto in capo al capo nel nel Consorzio ATO. Ai tempi era tutta una zona che non era stata fognatura, insomma, e quindi il Comune di Pogliano io ai tempi facevo l'assessore ai lavori pubblici e Gabriele ma vi Gabriele Vincenzo Magistrelli. Scusatemi che qui faceva il Sindaco nipote zio, di di Gabriele, e quindi.
A un certo punto mentre stavamo facendo, questi lavori si fermano, il si ferma tutto ci chiamano chiamano me chiamano Vincenzo, non riuscivamo a capire cosa fosse successo e mentre facevano questi scavi,
E sono stati trovati dei reperti archeologici che erano insomma, così a noi al momento non abbiamo ben capito cosa stesse succedendo. Poteva sembrare una banalità, non ci immaginavamo una un'importanza di questo livello e quindi.
Banalmente i lavori si fermarono. Adesso mi fa ridere, Guido che mi diceva che non se lo ricorda benissimo perché lavorava Pregnana, diciamo Martin, lavori non vanno avanti più. Sono sei mesi che è tutto fermo, perché abbiamo dovuto smettere di fare i lavori e la Sovrintendenza quando è intervenuta, ci ha pregato vivamente e Vincenzo se lo ricorderà, di non comunicare nulla, cioè di non dire che il motivo per il quale i lavori erano fermi.
Fosse quello di aver avuto dei dei ritrovamenti di cui di questa importanza, perché non si poteva immaginare cosa quindi eravamo lì, sembra dire le scuse cittadine, ma sai l'impresa e ma sai come sono i lavori pubblici? Quindi ci inventa, avevamo la qualunque mi fa sorridere che Guido se lo ricordi, che infatti passavo di là, per andare a Pregnana e quindi quindi questa cosa ha aperto un.
Mondo che non conoscevamo. Abbiamo scoperto che appoggiano milanese.
Negli anni. Diciamo, stiamo parlando del del, diciamo dell'ultimo,
Diciamo, primo al primo secolo avanti Cristo e seguo il primo e terzo dopo Cristo, quindi in un periodo anche anche importante, c'erano degli insediamenti e questo io mi fermo qui, perché non è mio compito raccontare la storia la racconteranno loro. Ringrazio l'Ufficio cultura, dottoressa meraviglia, che ha contribuito, c'è il libro alla Libreria, San Vittore di.
Dirò quella che si trova in centro ha la possibilità di vendere il libro anche presso il nostro giornalaio del Paese, questo che c'è qui in via Monsignor Paleari, e quello che c'è all'interno di questo libro sono dei ritrovamenti delle foto domani, alle ore 16, presso il teatro di via Garibaldi, 2 il museo scusate della de di via Garibaldi, 225 a Legnano.
C'è.
Speaker : spk4
L'inaugurazione ufficiale, insomma l'apertura.
Con.
Tutti i reperti che oggi vedremo nelle foto, noi qui ne abbiamo una piccola.
Rappresentanza in quella bacheca che ci hanno prestato gentilmente e che poi restituiremo a brevissimo, e quindi domani si potranno vedere tutti chi vorrà venire, quindi ci sarà appunto una una giornata importantissima, ripasso la parola passo la parola Gabriele, io mi accomodo lì perché sono curioso di vedere e di farmi raccontare bene bene tutta questa storia prego,
Speaker : spk1
Io mi associo ai complimenti.
Ai saluti del Sindaco,
Grazie per i complimenti,
Grazie.
Eh, sì, questa storia diciamo.
È un po' lunga nel senso, è partita nel 2015 del ritrovamento, però poi siamo partiti nel 2019, quando Pasquale poppa del Labanof, che stasera non è presente, ma c'è Mirko Mattia che il suo collega, il Labanof, il laboratorio di antropologia forense, quindi, sono coloro che hanno fatto gli studi sui resti umani trovati nelle nelle anfore e quando invia ogni mela mela avvio a me.
Io, dopo 20 minuti lo chiamai no e lui rimase un po' stupito perché non se l'aspettavano eletto la prima volta che mandi un'e-mail dopo 20 minuti qualcuno mi chiama e io l'ho detto era una vita che aspettava un'e-mail di questo tipo,
E quindi da lì siamo partiti, poi va be'tramite sappiamo che la l'Amministrazione pubblica ci sono i suoi tempi, eccetera, eccetera è sempre difficile, non è che si fa una cosa e il giorno dopo la la si ottiene, quindi abbiamo avviato tutte le procedure burocratiche mi ricordo l'hanno fatto un incontro col col dottor Poppa il dottor Quirino che ha soprintendente del archeologico della nostra zona nella nostra zona. della provincia di Milano e quindi a 66 Comuni,
Ai quali deve star dietro, quindi, non ha lavoro facile.
E quindi lo ringrazio in primis, perché davvero è stata una persona importante per questa cosa e quindi siamo partiti alla fine, tramite varie peripezie, comunque siamo arrivati finalmente alla pubblicazione di questo libro e.
E io ci tenevo a ringraziare.
Una persona.
Di cuore che il il signor Piero Airaghi dirò.
E qui è lo storico.
Lui, a a 93 anni ha speso una vita, ha dedicato alla storia locale,
Arhoolie hanno addirittura dedicato, c'è una cappella nella Villa Burba che dedicata tutta la raccolta del materiale.
E infatti la.
Infatti e lui negli anni 60.
Negli anni 60, nei pressi del cimitero del cimitero vecchio sono state trovate.
Alcuni cimeli di età, addirittura antecedente a quelli che sono stati trovati nel 2015 e son stati trovati dal signor Marinoni, infatti stasera abbiamo invitato i figli del signor Marinoni, che sono presenti in sala e.
E fu il signor Piero Draghi che poi raccolse questi reperti e li consegnò al museo li consegnò al Castello Sforzesco giusto.
Ecco, magari aspetta.
Speaker : spk3
Lui ha raccolto tutto Marinoni, Adolfo e va ricordato e merita un grande applauso un vostro.
Vostro concittadino che io ebbi la fortuna di conoscere.
Insieme al figlio.
Ed è stata.
Bellissima, quella quelle ore passate assieme come lui aveva conservato e come avvenga mi descriveva ogni cosa che aveva raccolta con tanto amore con tanta passione,
Ecco Bach, di quel rinvenimento,
Si è trovato ancora.
Speaker : spk1
Certo il dottor Quirino.
Ha ritrovato quale.
Sì, sì sì,
Ecco.
No, dopo.
Facciamo.
Ma.
Speaker : spk2
Allora no a Legnano esponiamo,
A Legnano esponiamo la necropoli, scavata nel 2015, i materiali, quelli consegnati, allora in Sovrintendenza, e ce l'abbiamo noi magazzino e adesso gli ho ripreso in mano proprio perché.
Per il ritrovato interesse per l'archeologia di di Pogliano e vediamo.
Speaker : spk3
Quali sono le condizioni probabilmente dovremmo fare se dei restauri perché ovviamente c'è anche una parte di cura del materiale che è importante e poi magari riprendere lo studio per vedere e certo.
Speaker : spk1
Allora questi reperti sono davvero tanti, io la prima volta perché io sono andato a vedere in anteprima l'anno scorso, gli ho detto ove sono sicuro, io sono sempre stato interessato dal dall'archeologia,
Sono andato nella speranza di vedere delle cose belle ma.
Sono tantissimi, io immaginavo di trovare quattro cose, invece sono davvero tante.
E e sarà davvero e io mi sono emozionato anche 15 giorni fa, quando sono andato Museo di Legnano che ho visto la sala dedicata Pogliano e ci sono davvero queste tre vetrine,
Tre bacheche molto grandi con tutto il materiale, quindi, chi domani verrà al Museo di Legnano per l'inaugurazione rimarrà sicuramente stupito, perché è davvero sono davvero tante cose poi vi spiegheranno loro perché alcune cose sono davvero particolari per la nostra zona c'è qualcosa di unico, diciamo.
Ecco, l'ultima cosa che volevo ricordare è che il libro che abbiamo, il libro che è stato che è stato pubblicato è dedicato alla figura di don Giulio, Magni, che al parroco di Pogliano.
Che.
Che.
È scomparso nel 1971, quindi era era cinquant'anni dalla morte di don Giulio Manni, quando cominciamo a parlare di questo libro e con l'Amministrazione comunale che ha tenuto a dedicare a lui questa pubblicazione, adesso lascio la parola.
Sì, perché ad un Giulio umani era un grande appassionato di storia locale lui non era di Pogliano, era nato a Rosate.
Ma quando venne a Pogliano si appassionava della nostra storia e lui sapeva negli studi perché ha lasciato degli iscritti.
Ha lasciato degli iscritti e sosteneva Capodanno, c'erano degli accampamenti del.
Risalenti a quell'epoca che poi abbiamo provato, abbiamo provato che che c'erano davvero, insomma.
E quindi l'abbiamo dedicata a lui, adesso lascerei la parola all'Assessore Brancato di Legnano per un saluto.
Speaker : spk3
Grazie.
Speaker : spk2
Sì, grazie buonasera, a tutti.
Buonasera,
Grazie intanto per per l'invito a questa questa serata, Bello davvero vedervi così numerosi.
E devo assolutamente insomma unirmi ai complimenti per questa iniziativa perché, insomma, ci permette di realizzare questa due giorni, oggi il libro domani l'inaugurazione della della mostra presso il museo è chiaro che per noi è un motivo d'orgoglio, insomma il fatto che,
La mostra sia realizzata nel nel museo civico Sutermeister, allignano perché ulteriore testimonianza di quanto il museo sia, diciamo, un punto di riferimento per l'archeologia di una vasta zona qui del del nostro territorio.
E per per questo, insomma,
Ovviamente rivolgo i miei più sentiti ringraziamenti a tutti coloro che hanno lavorato questa operazione ma in particolare alla dottoressa volontà conservatore del nostro museo e allo staff le collaboratrici e collaboratori del museo che hanno contribuito a realizzare sia il libro che ovviamente poi l'allestimento, che da domani sarà presente a Legnano.
Per cui non mi dilungo rinnovo solo l'invito e.
Vi fossero l'invito per domani alle ore 16 e il museo civico Sutermeister a Legnano, grazie ancora a tutti,
Speaker : spk1
Ben adesso lascio la parola al dottor qui Quirino, che introduce la serata.
Speaker : spk3
Grazie buona sera a tutti, allora io mi devo correggermi perdonami, non sono sovrintendente.
Poi sono funzionario, funzionario archeologo, ma porto i saluti della sovrintendente dell'architetto Emanuela Carpani che.
Vi ringrazia si congratula per questo risultato, per la pubblicazione di questo volume e ringrazio tutte le Amministrazioni Legnano Pogliano e anche la società, CAP che ha finanziato la pubblicazione per aver organizzato e aver permesso questo evento di cultura condivisa e ci ricorda che.
Tutti insieme abbiamo contribuito all'applicazione dell'articolo 9 della Costituzione, perché la Repubblica promuove la, lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica. E per me motivo d'orgoglio.
Portare a termine questo lavoro che non ho iniziato io, perché il gli scavi erano stati diretti da chi mi ha preceduto per la tutela nella provincia di Milano che la dottoressa De Francesco.
Però mi piace e sono orgoglioso di portare a termine un lavoro che si lungo, ma neanche così tanto e dare continuità a quello che è il compito della della Sovrintendenza. Spesso la Sovrintendenza viene associato come si.
Sia.
Speaker : spk1
Anticipato, prima a re rallentamento dei lavori, allo stop dei lavori a disagi. In realtà, il nostro lavoro non è solo quello nostro lavoro e anche prenderci cura e tutelare i beni che sono di tutti, prendercene cura, restaurarli perché, come sono stati trovati non sono come li vedete oggi, ma erano in frammenti magari qualche foto di scavo la vedremo e ma soprattutto ricostruirne la storia e raccontarla alla cittadinanza. Quindi è il momento che preferisco, oltre a quello della scoperta, veramente è quello della condivisione con.
Con chi è erede di questi beni e chi erede di questa di questo patrimonio,
Reso punto, lasciamola alla presentazione del libro alla collega, perché comunque funzionario della nostra Sovrintendenza, Annamaria fedeli che ci racconterà un po' la, le fasi della scoperta e gli studi che sono stati fatti su su queste 17 tombe sembrano pochi però in realtà come diceva l'Assessore Magistrelli e mi unisco ai ringraziamenti all'Assessore perché veramente è stato il motore il promotore di questa di questa pubblicazione.
I materiali sono veramente tanti e sono veramente pregiati, anche non solo che e quindi ci permettono di raccontare delle storie importanti per chi ha abitato in questi territori. Prima di noi, quindi, lascio la parola ad Annamaria fedele.
Speaker : spk2
Buonasera a tutti.
E devo ringraziare molti colleghi eh sì, a Stefania De Francesco, che Tommaso Quirino,
Con cui ho condiviso e condivido il lavoro di sovrintendenza.
Per avermi.
Ha chiesto di presentare questo libro e questo è un compito che mi rende grata e onorata.
Per in realtà io non ho fatto nulla.
Per la creazione di questo libro per la sua pubblicazione e tanto meno sono intervenuta nei nei momenti della scoperta e poi nella gestione del cantiere che come abbiamo sentito.
È stato inizialmente un po' tumultuoso, forse possiamo usare questa parola.
Questo volume è stato inserito con intenzione, in una collana, che la Soprintendenza ha inaugurato più o meno negli anni della scoperta che è dedicata all'archeologia preventiva e alla valorizzazione del territorio, che sono due aspetti che sono poi quelli che detti con parole diciamo più altisonanti sono i due aspetti di cui parlava poco fa il collega, la tutela, cioè il la, la preservazione e la conservazione e la difesa del nostro patrimonio più antico e la sua messa in valore, cioè il trasferire l'importanza che questi, che sembrano piccoli oggetti e poco significativi ma che in realtà portano con sé e anche dal punto di vista penale non particolarmente appetibili, ma portano con sé un valore storico infinitamente grande e non valutabile con moneta corrente diciamo così,
Ecco questo volume.
Ha anche un titolo che la scelta non so chi abbia fatto la scelta di questo titolo, ma è molto interessante, si presta secondo me a diverse letture, i frammenti degli oggetti sono quelli con cui noi archeologi.
Siano in Soprintendenza, così come coloro come la ditta di professionisti che ha scavato poi questo contesto hanno a che fare quotidianamente, ma frammento dopo frammento lo sappiamo bene talvolta ci porta a ricostruire oggetti, storie e vite come.
Ci ricorda e ci anticipa il titolo di questo libro,
Ecco giusto, adesso non ve lo leggerò tutto, prometto tutte le.
Le oltre 100 pagine di questo volume e questa è la lettura, la lascio a voi. però è giusto la struttura del volume, che poi.
È la stessa che ho tenuto per la presentazione,
Ci racconta proprio i momenti e i vari passaggi.
Di lavoro sul campo.
E l'importanza di questo rinvenimento e poi un'analisi più puntuale di.
Di tutti i singoli elementi che sono stati rinvenuti che sono stati classificati, perché questo è il lavoro che si fa in archeologia.
Speaker : spk1
Classificati interpretati.
E poi, infine c'è anche un blocco molto interessante legato alle analisi scientifiche.
Qui poi parlerà lascerò la parola a Mirko, Mattia del Labanof, che ha condotto appunto le analisi sui resti umani.
E che ci aiutano a completare il quadro.
Del rinvenimento,
E questo è un ringraziamento che faccio a chi ha avuto l'idea di chiudere il libro con una tabella che sembrano io, le tabelle sono sempre noiose e sono antipatiche, non si leggono però sono molto utili, soprattutto per fissare,
E ricordare dove sono gli oggetti, che cosa sono come si chiamano, perché poi ogni oggetto ha un suo numero identificativo, una specie oggi si direbbe un COIR code, non siamo ancora arrivati ad attribuire ai reperti archeologici qualcosa, ma ci sono degli dei codici identificativi di ogni singolo oggetto e che sono fondamentali per chi fa poi il lavoro di conservatore dentro a un museo.
E veniamo.
Alla scoperta che nasce come una scoperta fortuita abbiamo sentito.
E questo lavoro non era passato, diciamo, sui tavoli della Soprintendenza, non sa, nessuno di noi sapeva che era in corso questo lavoro, però chi ha riconosciuto.
In quello che stava emergendo un elemento interessante a sicuramente dato l'avvio a un percorso.
Magari complesso, ma sicuramente virtuoso, e qui e questo libro è proprio il compimento di tutto questo.
Processo,
E in questa zona che io conosco,
Perché ci ho abitato per parecchio tempo e che.
E ce l'ho anche vissuta dal punto di vista professionale.
A.
Diciamo, conserva in un sottosuolo non molto profondo, tantissime testimonianze.
Proprio negli anni della della scoperta nel 2015, proprio Stefania De Francesco, insieme ad altri colleghi del Ministero, stava mettendo a punto un sistema che per noi oggi è diventato normale nella attività di tutela quotidiana che un CIS su cui sono indicati tutti i rinvenimenti archeologici e che permettono immediatamente di capire quando valutiamo un progetto se.
L'area interessata potrà dare dei risultati in questo caso non era stato fatto perché non si era visto,
Non era stato valutato precedentemente e come potete vedere da queste poche immagini di scavo.
L'emersione dei reperti archeologici è avvenuta a poche decine di centimetri dall'attuale manto stradale.
E poi, diciamo questo rinvenimento, una volta capito identificato, ha permesso anche di leggere, come ci ricordavano prima i vecchi rinvenimenti e a quel punto si è capito che eravamo.
Di fronte a una situazione che.
Era anche abbastanza prevedibile, forse avendo visto prima il progetto, ma a quel punto si deve si fece.
Si dovette affrontare l'emergenza e l'archeologia preventiva è appunto questo, cioè il riuscire a valutare in anticipo le possibili scoperte, proprio per evitare quei fermi i lavori in una di cui si parlava prima.
Ecco, lo scavo archeologico,
Ovviamente è stato contenuto più o meno nelle nella trincea che era necessaria alla posa della del nuovo condotto fognario, allargandolo per quel poco che era sufficiente per riuscire a scavare completamente.
Questo contesto, che è una porzione di una necropoli.
Necropoli di età romana pienamente romana ormai.
E che è testimoniata da 17 sepolture.
E ovviamente non finisce.
Con lo scavo che è stato fatto sicuramente tutta l'area circostante, a questo punto sarà molto attenzionata, come direbbero i nostri amici Carabinieri del Nucleo,
Sarà andrà preservata e controllata con con grande attenzione.
E tutte le sepolture rinvenute, come quelle che vedete qui e che di cui poi vedrete le testimonianze materiali domani.
Sono tutte sepolture a cremazione in anfora a cremazione, cioè significa che non si trova il lo scheletro completo del defunto, ma si trovano le ossa combuste,
O meglio una selezione delle ossa combuste e che sono state raccolte.
Dal luogo dove è stata.
Dove fu organizzata la pira funebre che però non è stato visto nell'area di scavo e queste vengono chiamate sepoltura incinerazione in diretta.
Proprio perché è diverso il luogo. in cui il defunto è stato cremato rispetto a quello poi dove sono stati sepolti sui resti.
E come contenitori delle delle ossa,
Noi oggi utilizziamo perché la cremazione è un rito che è tornato prepotentemente in auge in questi ultimi decenni utilizziamo dei contenitori dedicati, che hanno vengono preparati esclusivamente per quello scopo.
Nella zona in cui viviamo.
Che intendo il legnanese e il anche il milanese più in generale, l'anfora.
Non è un contenitore che nasce con questo scopo, nasce nasceva per tutt'altro, era un contenitore da trasporto per derrate alimentari, quindi nulla a che vedere col mondo funerario, ma nell'antichità nulla si buttava tutto veniva rifunzionalizzato.
E.
A Milano, per esempio, nella città di Milano abbiamo testimonianze di al riuso delle anfore per per l'edilizia, per la bonifica dei terreni e anche come qui lo vediamo ben testimoniato come contenitori per.
I resti dei defunti.
Dentro l'anfora, però, non finivano soltanto quel che restano, finiva soltanto quel che restava della del defunto della defunta, ma anche il corredo, il corredo che di pubblico e di cui poi vedremo alcuni.
Esempi veniva veniva composto per.
Diciamo aiutare favorire, diciamo così, il viaggio dell'anima del defunto verso l'Oltretomba.
E anche per com'era composto da oggetti legati proprio irrituali che.
La famiglia del defunto compiva.
Intorno alla tomba in onore della della memoria del defunto.
Ecco, il libro.
Si apre anche con uno sguardo al territorio.
Su cui si trova.
Pugliano.
Che, come oggi come oggi vi ci vive intorno all'asse del Sempione è sempre stato così e lo era già dall'età romana, perché questo percorso stradale e questa via d'acqua, che è l'Olona fin dall'età antica, hanno segnato profondamente.
Le dinamiche che hanno attratto, diciamo così.
Insediamenti,
Abbiamo testimonianze che risalgono fino all'età del rame nell'area della vicino a Legnano, quindi,
E abbiamo la certezza che vi fosse un percorso stabilmente battuto sicuramente dall'età romana, che collegava Milano al Lago Maggiore ad Angera esattamente come oggi, né più né meno e anche tante strade che oggi ricalcoliamo intorno alle nostre campagne.
Sono la.
Diciamo così la testimonianza ancora vivente della organizzazione, suddivisione del territorio o pirata operata in età romana per la gestione. Proprio.
E la coltivazione dei terreni, ecco giusto per allargare un pochino lo sguardo e questa cartina mi serve per.
Ricordare che?
Pogliano che il pallino verde che vedete lì, più o meno, insomma tra Milano e Legnano,
Si trovava.
Hanno, vedi scusate,
Va meglio così.
Se spegnete, forse qui è accendete.
No, tutto,
Li perdiamo se il servizio.
A?
Sì.
Posseggo.
Come va?
No, mi fanno disegni, non riesco a capire.
Eh, ma da dietro faccio un po' fatica.
Qua?
Va bene così, se faccio così okay.
Allora dicevo.
Pugliano così come Legnano, Parabiago si trovavano lungo un asse stradale importantissimo, che a sua volta ha inserito in una rete stradale e anche in una rete di vie d'acqua che funzionava sicuramente ed era sfruttato dall'età romana, ma anche nei periodi più i più antichi precedenti,
E.
Questo per dire che anche tanti degli oggetti che vedrete arrivarono a mi ha a Pomigliano poi proprio per grazie ai contatti, alla facilità di di muoversi e di ricevere merci anche da da luoghi lontani.
Ecco, una cosa che colpisce di questo rinvenimento è il numero di oggetti contenuti all'interno delle sepolture.
Già sono stati pubblicati studiate tante.
Sepoltura rinvenute in questa zona ma mai così ricche. Questa è una delle prime.
Caratteristiche che balzano all'occhio.
Leggendo.
Questo libro e guardando questi rinvenimenti, ecco, ho scelto una sepoltura che sennò vi tolgo la il piacere di andare a vedere, poi la mostra domani la sepoltura, una delle, la cosiddetta Tomba 16, chiamata così in corso di scavo,
Che ha restituito più di 80 oggetti. Mi sono messa a contarli, cioè uno non può essere vero o ricordo rifatto il conto più di una volta, perché la matematica, come si sa, non è il mio forte, ma in effetti e sono più di 80 quelli che vedete in questa foto sono quelli che sono stati trovati all'esterno dell'anfora e che, come vedete che sono tutti un po' sportelli,
I oggetti in vetro sono simili fusi perché sono stati insieme al defunto sopra la pira funebre e quando hanno recuperato le sue ossa, hanno recuperato anche.
Gli oggetti che stavano con lui, perché erano suoi oggetti non potevano essere lasciati buttati, ma dovevano stare ancora con lui.
E questo invece era quello che era contenuto all'interno dell'anfora. Ecco un'archeologia. Vengono chiamati corredo primario, corredo secondario, ma poco importa.
La differenza macroscopica è che quelli che abbiamo visto prima sono tutti bruciacchiati, proprio perché sono stati.
Insieme al defunto durante la cremazione. Questi invece no, perché sono stati deposti con lui.
All'interno della dell'anfora,
Ecco, tra questi oggetti ce n'è uno che poi è quello che ritrovate in copertina, che è questa piccola statuetta in terracotta che mostra l'immagine molto tenera anche di un abbraccio fra un uomo e una donna,
Tutte e due con abiti, diciamo di una certa dignità.
E lui è l'uomo, quello che vedete sulla destra.
Tiene un rotolo in mano.
Come vuole, a voler dire si è vestito con la toga, come un romano.
E questo Rotolo che tiene in mano e come è una sorta di patente di passaporto, di carta d'identità. Io sono un cittadino romano. Sappiamo che i territori della Cisalpina sono o meglio gli abitanti dei territori a nord del Po dopo la conquista romana che si è completata tra la fine del terzo, inizi del secondo secolo avanti Cristo.
Hanno ricevuto la C la piena cittadinanza romana, quindi avevano diritto di voto, aveva diritto,
A tutta una serie di.
Di possibilità.
Tipiche dei cittadini romani. E questo volersi mostrare con gli abiti e con questo oggetto tra le mani significa essere un civis romanus,
La donna vicino a lui. Ho messo anche la foto del retro, perché.
Da questa visione si riesce ad apprezzare il gesto proprio dell'abbraccio,
Che è proprio un'immagine molto intima quella che ci restituisce questa questa statuetta e poi c'è un bambino lì un bambino, un ragazzino, potrebbe essere anche un euro, un euro e un piccolo Amorino che sta tra i due,
E quindi la prima ipotesi che è stata fatta, visto che all'interno della sepoltura ci sono oggetti che potrebbero essere sia maschili che femminili.
E che fossero sepolti un uomo e una donna,
Le indagini antropologiche ci hanno dato la certezza che un uomo maschio Cera.
Sicuramente erano due individui. ma poi ci dirà Mirko, perché non si riesce a determinare.
Il senso dell'altra.
Dell'altra persona, e non sappiamo, ecco se fosse uomo o donna,
Sicuramente era.
Sia l'1 che l'altro appartenevano a una famiglia che tentava di autorappresentarsi ed era e voleva dimostrare la propria ricchezza anche attraverso.
La qualità degli oggetti che aveva,
Diciamo mostrava.
Nel momento del funerale e poi venivano deposti insieme a loro.
Ecco,
In questa sepoltura, diciamo le foto di scavo, diciamo le cose erano molto mescolate al terreno.
Di che poi si è infiltrato dentro la tomba, in altre invece era molto più chiaro come quelle che vedete qui quelle parti biancastre che vedete al di sotto degli oggetti sono appunto come si presentano le ossa combuste.
Al momento dello scavo,
Ecco, tra gli oggetti dentro la sepoltura, dentro la tomba, dentro l'anfora, dentro il contenitore con le ossa, di solito venivano messi gli oggetti più personali più legati alla persona, tra cui gli specchi, gli specchi, noi siamo.
Che.
Escono spesso dalle sepolture.
Della,
Di questa zona più spesso sono circolari però in qualche caso anche rettangolari, e poi di solito quando si vede uno specchio, si pensa va, beh, c'è una donna, la sepoltura di una donna, in realtà ci sono degli studi che e anche nel libro e ricordato dal del contributo di Federica Jacobello,
I gli specchi potevano essere anche degli oggetti, ha potuto apotropaici protettivi per per il defunto e venivano selezionati con oggetto di corredo proprio per questo motivo.
Ecco, poi c'erano anche oggetti legati alla alla vita, alle attività delle persone dai rasoi che più che rasoi da barba perché sono veramente inquietanti è questa.
Come dimensioni intendo.
Per avere questa funzione erano probabilmente legati alla.
All'attività pastorizia, anche sia alla alla tua satura piuttosto che.
Utilizzati per sfogliare gli animali, per recuperare le pelli e anche le cesoie. Lì ne vedete la metà di una cesoia.
Con i denti seghettati.
E.
Altro dato interessante è la presenza.
Dei cosiddetti chiodi da Scarpa, che sono poi Chiodini che vedete lì sotto e chiodi da Scarpa. Sappiamo per certo che erano usati per le calzature militari.
Perché è importante ricordare questo perché ci sono altri segnali che.
Forse ci portano verso il mondo militare proprio nella tomba 16,
Ecco, vi dicevo, gli oggetti personali che potevano essere pezzi di.
E bracciali come quello che vedete.
In alto a sinistra, anelli piuttosto che spille in particolare quella che c'è in basso a sinistra è molto interessante e qui vedete l'ingrandimento, spero che riusciate a vedere.
Legio.
È questo è un tipo di fibula molto conosciuto, molto noto, ma pochissime hanno.
Riportano questa iscrizione.
La.
Chi ha curato appunto lo studio di questi di questi materiali,
Che ammiriamo romagnolo, ha trovato nei confronti fino in Pannonia, cioè tra l'Ungheria e la.
E la Bulgaria.
E leggendo questi confronti, perché è una cosa molto particolare, questa mi è venuto in mente per,
Diciamo, nella vita trascorsa,
Ho frequentato abbastanza lungo il Museo di Como e, nel Museo di Como, c'è la copia di un documento epigrafico che oggi si trova il cui originale si trova al Museo di Budapest ed è quello di un legionario nato a Como ma morto a Budapest.
All'epoca sia si chiamava qui in cum non era Budapest però,
Quindi serviva.
Il.
L'esercito romano laggiù.
Quindi.
Questa questo è molto più tardo, siamo nel secondo terzo secolo dopo Cristo, ma questo fatto che i cittadini romani servissero anche all'interno delle regioni non era così infrequente e abbiamo tante testimonianze epigrafiche a Milano che parlano di.
Di personaggi di regionali piuttosto che.
Di Capi Corte, che hanno servito nelle più svariate regioni dell'Impero romano e poi sono tornati.
Nella loro città d'origine, e.
Questo Caius gastrici humus invece non è mai tornato a casa, non è mai tornato,
In Lombardia, ma è morto dove prestava servizio.
Ecco un'altra particolarità di questi di queste sepolture è il numero di oggetti in vetro, sono veramente veramente numerosi. Questi sono dei piccoli contenitori in vetro che in letteratura archeologica vengono chiamati balsamari, c'è piccoli contenitori per oli profumati balsami appunto.
Che venivano usati per il rituale funerario e poi.
Erano anche offerti al defunto. Tutti questi che vedete.
Sono quelli che provengono sempre da questa sepoltura della tomba 16.
E sono quelli che.
Stavano proprio all'interno della dell'anfora, quindi.
Offerti dopo la cremazione, ma molti altri erano intorno all'anfora e.
Come questo deformati dal fuoco, ma questo, come diversi altri, questa è un'altra novità assoluta, credo per il territorio e non me ne ricordo altri.
Hanno ancora il contenuto, il collo è collassato per via del fuoco e ha sigillato il contenuto. Quindi lì dentro io avrei una voglia pazza.
Di analizzarli.
Però.
Adesso vedremo ci inventeremo qualcosa per riuscire a fare un'analisi, perché è sicuramente molto interessante che talvolta capita che.
Balsamari vengano.
In vetro sì o per via della forma che avevano o perché prevede il fuoco abbiano.
Con sé conservino ancora il il liquido all'interno.
Ecco, poi il.
I corredi si compongono con oggetti legate al banchetto,
Sì, scusate, ma io sono.
Legati al banchetto dalla la bottiglia, la possiamo chiamare così l'olpe, la brocca che veniva usata per versare il vino ai bicchieri, le coppette più piccole ai piatti,
E.
Le offerte e quello che si che mangiavano i vivi, ovviamente, che poi offrivano anche al defunto erano.
Dei cibi di cui ovviamente non rimane traccia, se non qualche.
Ossicino che è stato analizzato e che ci ha.
Ci permette di dire che sono stati mangiati maialini appena nati.
Galline, polli.
E poi una cosa veramente curiosa, in otto o nove sepolture sono stati trovati i resti di talpe.
Allora il maiale e il pollo sono animali che erano usati anche.
E le fonti ce lo dicono, erano sacrificati proprio per i riti funerari.
Da talpa nessuno parla.
Ora.
Può essere che una talpa magari si sia infilata magari attirata da qualche.
Da qualche offerta di cibo, però che 9 8 9 siano rimaste tutte intrappolate dei nove su 17 sepolture, quindi metà delle sepolture contenevano i resti di una talpa, quindi questa è una cosa.
Che andrà chiarito ha messo a punto il punto di domanda, perché ne abbiamo parlato un po' anche con i colleghi che lo scoop perché ho chiesto scusate, ma se talpe da dove arrivano,
Ma ma si sono rimaste dentro no, ma forse.
Certamente non sono mai menzionati come animali utilizzati nei riti quindi e così sarebbe bello scavare Sindaco, possiamo scavare il resto della necropoli che dice assolutamente che.
Sarebbe bello capire se è una cosa che si può.
Casuale assolutamente casuale o se invece abbia una sua un suo significato.
Ecco, tra gli oggetti.
C'è una categoria particolare di.
Di ceramica che viene chiamata appunto a pareti sottili perché ha,
Diciamo un corpo ceramico veramente esile.
E non è la prima volta che vengono in luce, ma come la coppetta che vedete qui non ne abbiamo mai viste, perlomeno nel nostro territorio, i confronti vanno cercati, bisogna allargare un po' lo sguardo verso il Piemonte.
Verso il lago Maggiore verso altri territori. Per avere dei confronti, quindi, ed è un altro, è un esemplare integro anche molto raffinato come.
Tipologia di.
Decorazione. Ecco un'altra grande,
Una presenza abbastanza significativa in quanto a numero anche se gli esemplari ben conservati sono pochi, sono le cosiddette terre sigillate che sono ceramiche, prodotte inizialmente in area toscana, zona aretina e poi le officine si spostano man mano verso nord. Ma questa è ancora una di quelle, diciamo, di di buona fattura che viene.
Dalla Toscana,
Sì, è quella che vedete lì esattamente.
C'è anche un rasoio benissimo.
La ditta Scarpa, anch'io.
E non lo so.
E un ago ago da lana, ovviamente.
Ecco.
Le lucerne, ecco, anche questi sono oggetti Lega.
Per l'illuminazione anche qui questa sepoltura da sola ne conteneva tre, ma che questo è un dato significativo.
Perché normalmente se ne trova al massimo una.
La, la lucerna come dice il nome serve per fare luce per illuminare erano oggetti quotidiani che erano usati nelle case, nelle abitazioni.
Per l'illuminazione e diventano.
Oggetti simbolici dentro la tomba diventano, oggetti che dovrebbero illuminare il il percorso, il viaggio che il defunto deve compiere verso per raggiungere la de l'oltretomba.
Ecco le monete. Questa invece è una cosa strana, ce ne sono poche poche monete che normalmente rappresentano l'obolo di Caronte, cioè l'offerta che veniva lasciata al defunto per poter pagare il traghettatore infernale appunto Caronte per arrivare.
Nell'aldilà e le poche monete rinvenute e eleggibili.
Ci portano proprio alla primissima età imperiale e tra Augusto e Caligola. Questo è un asse di Caligola che.
Stava proprio appunto all'interno della della tomba, 16.
Ecco le anfore, ecco, abbiamo parlato tanto di anfore come contenitori rifunzionalizzati, ma le anfore che.
Contenevano tutte queste sepolture erano anfore che avevano fatto una lunga strada per arrivare qui,
Diciamo che negli ascolti a ha riconosciuto due tipi principali che sono poi più diffusi in questo periodo nel territorio che stiamo di cui stiamo parlando che sono due contenitori qui le vedete. sono due fogli tipologie abbastanza note che provengono dare geografiche abbastanza distanti da quelle in cui abitiamo noi dal centro Italia,
Una tipologia che portava vino, e invece le cosiddette tre SSB che portavano lo loda l'olio dall'Istria quindi dall'Istria qui non è proprio un viaggio di nessun impegno, ma.
Come l'archeologia della Gallia Cisalpina ha dimostrato e continua a dimostrare, queste anfore viaggiavano lungo il Po, ovviamente è partendo da dall'Istria e anche lungo le nuove strade che i romani hanno inaugurato.
Appena dopo aver conquistato i territori a nord del Po, ecco in rosso, vedete indicata una delle delle autostrade e diciamo che attraversava nella Cisalpina da Aquileia,
Fino a Genova, quindi dal mare Adriatico fino al Mar, al Mar Ligure, quindi al Tirreno, e sfruttando poi quando era possibile tutte le vie d'acqua, anche perché le anfore data la forma che avevano quindi non sono non possono essere appoggiate se non est.
Infilati nel rastrelliere sulle navi e così infatti vengono normalmente rinvenute nei relitti delle navi romane.
E segnati con i triangolini rossi, vedete, i punti diciamo riconosciuti fino ad ora di produzione del vino,
Portato dall'interesse del 6 A.
E quindi e noi siamo sempre il pallino verde lassù.
Quindi dovete calcolare appunto tutta la, il percorso e il fatto che.
Abitare a Pogliano nel primo secolo dopo Cristo non significava essere isolati dal mondo, ma significava essere al centro vicini a anche da vie di comunicazione molto efficienti, molto efficaci, che portavano materiali di merci anche da molto lontano.
Ecco, giusto, per concludere, e poi.
Lascerei.
Spazio alle domande e alle curiosità,
Ritorniamo al territorio da cui siamo alla cartina, da cui siamo partiti e tutti quei pallini colorati che, vedete, sono tutte le testimonianze archeologiche fino ad ora documentati tra Legnano e Pogliano euro.
E questo territorio e vedete che sono tanti e la il numero di rinvenimenti è determinato da tanti fattori, ma soprattutto da un presidio.
Che è nato.
Con l'ingegner Guido Sutermeister.
A cui non a caso è dedicato il Museo di Legnano e che già in tempi, anche durante la seconda guerra mondiale,
Raccoglieva.
In maniera.
Sistematica informazioni materiali,
Insieme anche ad altri storici locali che sono stati un presidio, e prima che la Soprintendenza avesse degli strumenti del personale che potesse.
Tutelare questi rinvenimenti.
Rinvenimenti che non sono soli semplicemente numerosi, ma sono anche, qualitativamente molto molto interessanti.
E anche pluri stratificati, io ho messo solo qualche foto che.
Per chi conosce l'archeologia del territorio sono.
Sono molto ricorrenti, è un territorio che ha testimonianze, diciamo, di una certa frequentazione e di una presenza costante almeno dalla tarda età del bronzo, poi viene consolidata a quell'età del ferro quindi fine del secondo millennio avanti Cristo primo millennio avanti Cristo e che con l'età romana,
Diciamo, si organizza e stabilmente occupa e sfrutta tutto il territorio, il terreno possibile,
Sfruttando proprio la presenza di questo asse stradale fondamentale, importante che, collegava Milano, che era il centro,
Ci dicono le fonti storiche già la capitale dei Galli Insubri e che poi diventerà nel tardo antico capitale imperiale.
Una delle sedi degli imperatori romani, degli imperatori romani e non a caso troviamo anche proprio per il periodo romano, sepolture ed elementi,
Che sembrano sbalorditivi per la zona in cui ci troviamo la Patera di Parabiago forse è il reperto più famoso del territorio che ora.
Il Museo di Legnano ne ha una copia all'originale al Museo archeologico di Milano che poi una sepoltura è che proviene da.
Da Canegrate che vedete qui.
E che.
Contiene, oltre a tutto il corredo alle.
Speaker : spk3
Tipologie che abbiamo già visto, contiene anche un seggiolino pieghevole, che non è un seggiolino per il picnic o per il campeggio, ma.
È un segno.
Di una dignità.
O di una qualche carica pubblica che probabilmente questo personaggio.
Possedeva durante la sua vita, quindi proprio la presenza di questa strada, attrae probabilmente anche famiglie.
Benestanti che traggono la loro fortuna sia dalla dalle terre di cui erano proprietarie, ma anche dalla possibilità di commerciare facilmente con.
Centri.
Con piazze con mercati molto molto favorevoli,
E questo direi che è un po' il destino questa strada segnato tutto il destino di questa zona e tuttora è ancora la strada intorno alla quale le nostre comunità vivono,
Lavorano e prosperano grazie.
Speaker : spk1
Ringrazio la dottoressa fedeli e adesso passiamo per qualche minuto la parola a Mirko Mattia, perché giustamente ha fatto notare nel titolo fra 20 di vite passate, sicuramente parte delle vite di queste persone si sono raccontate di materiali, ma moltissime informazioni sono, nei pochi resti ossei che ci sono rimasti e questo lavoro complesso ma anche interessante è stato fatto condotto dal Labanof ce ne parlerà adesso Mirko Mattia, proprio per cercare di capire più da vicino chi fossero e se portassero i segni della vita che hanno condotto.
Quando, purtroppo la morte di raccolti, insomma, adesso lascio la parola a Mirko Mattia,
Speaker : spk2
Buonasera a tutti e innanzitutto porto i saluti della professoressa Cattaneo, che purtroppo non è potuta essere qui per un impegno istituzionale e di tutti i altri membri del nostro laboratorio.
E vorrei ringraziare la il Comune di Pogliano per aver permesso questo, posso dirlo fantastico progetto e ringraziare anche la Soprintendenza per la fiducia che ripone sempre in noi e per quella per la nostra collaborazione pluriennale. Perché i non si conoscessero e siamo gli antropologi fisici dell'Università, degli Studi di Milano,
Il nostro laboratorio si chiama Labanof e ci occupiamo dello studio di resti umani resti umani in contesti antichi, in contesti recenti,
Eh.
Questa storia è iniziata proprio con Tommaso che mi ha contattato e.
Già proposto lo studio di questa necropoli,
Di un.
Di un luogo che mi ha molto vicino perché abito a pochi chilometri da qui.
E che si è dimostrata fin da subito interessantissima.
Noi allora.
Che sono arrivate queste casse con dei sacchetti che dovete immaginare, pieni di osta millimetri, perché poi vi farò vedere?
Che sono tutte bianche, che sono quasi tutte uguali, e ne abbiamo cominciato a guardare cosa fossero e studiarne, noi antropologi siamo di solito abituati ad avere il bello scheletro intero con tutto il cranio, tutti.
A tutte le ossa e quindi possiamo fare tutti le nostre analisi andrà a vedere il sesso, l'età, la provenienza geografica, le malattie e i traumi, quando si parla di cremazioni la la faccenda non è così tanto semplice, si complica perché si tratta di resti millimetrici che vanno guardati uno a uno e spesso anche,
Non hanno chiudo, ma con l'aiuto di per scopi,
Quindi noi, con il nostro sacchetto, abbiamo dovute anzitutto.
Rimuovere il sedimento che si era attaccato alle ossa e questo lo abbiamo fatto con degli spazi così semplice, spazzolini e.
Anche col leggermente inumiditi e la dimensione dei frammenti. Quando siamo fortunati, di solito non lo siamo e questa potete vedere che sono massimo di 4 5 centimetri, quindi.
Scusi, ma è così?
Qui noi li guardiamo uno a uno e dobbiamo cercare quei piccoli carattere, quelle piccole caratteristiche che ci dicono.
Speaker : spk1
È un maschio e una femmina a questa età, a queste malattie, ma si tratta spesso di indizi ed è per questo che purtroppo, nella tomba con chi ha citato una Maria prima.
Siamo riusciti a dire che c'erano due persone, ma non ma non c'erano.
Fra ambienti che ci dicessero un uomo e una donna e quindi siamo, non abbiamo potuto confermare, dal nostro punto di vista il dato archeologico, ma sono stati archeologi a darci una mano a ricostruire questa tomba,
Noi, di solito,
Quando la Soprintendenza che ci fornisce tutto il materiale diciamo.
Ne vogliamo sapere poco della del dato archeologico con proprio per non influenzare e è bello sapere che certe volte le nazionali si vanno di pari passo e riusciamo anche a confrontarsi e a unire tutti i risultati,
Le ossa di questa necropoli variano anche di peso, perché dovete pensare che un corpo bruciato,
In questo come in questo contesto pesano circa due chili le le ossa vanno da da 30 grammi a un chilo e tre quindi o diversa rappresentazione.
I.
Sappiamo però che dalle nostre analisi, che sono.
Schede son stati sottoposti a una temperatura di circa 700 gradi superiori a questi 700 gradi e quindi si conferma un po' irrituale romano e.
Che sono stati.
Sono stati cremati da cadavere, quindi ci dicono che comunque ci confermano tutta la parte del rituale romano.
Per quanto riguarda.
La presentazione delle ossa, era molto variegata, poiché.
Vedere che qua vi ho messo un esempio, non tutte sono di quel bel bianco cremazione.
Ma.
Hanno del verde o del rosso, il verde è dato dal con.
Dal della vicinanza di materiale, bronzeo quindi una lega del rame e il rosso dal ferro, quindi queste ossa hanno anche subìto un processo di trasformazione, proprio Pierre, i vari elementi di corredo della sepoltura che.
Erano vicini,
Lì poi siamo andati un po' a ricostruire chi erano questi antichi abitanti, di Pogliano e abbiamo avuto un alcune sorprese,
Innanzitutto non ce ne abbiamo trovato traccia di a quelli che noi chiamiamo in gergo tecnico sub-adulti, che sono semplicemente coloro che non hanno raggiunto la maturità scheletrica cioè i ragazzi e gli adolescenti i bambini e infatti si tratta di individui adulti di individui che ci dicono un'intensa attività lavorativa fin di,
Avevano proprio dei,
Diciamo, la la, l'impronta dei loro muscoli, del continuo lavorio dei muscoli sulle rossa.
Non avevano grossi problemi dal punto di vista della malattia, solo un individuo aveva un sintomo di carenza forse di ferro, ma che può essere anche dovuta a un'infezione o una grossa malattia che addebitato a persona e soprattutto abbiamo trovato degli esiti di traumi.
Noi, soprattutto per chi ci conosce quando ci dicono traumi, siamo sempre.
Abbastanza soddisfatti, perché noi, con lo studio della violenza, siamo, diciamo forse il pane, il nostro pane quotidiano. e su su dei frammenti che questo è il più rosse, vedete anche la scala metrica, si tratta di un frammento grosso come una moneta da due euro, per farvi capire.
Al tatto, quindi.
Per dire io e noi antropologo dobbiamo volte per tutti i nostri sensi abbiamo rilevato un.
Diciamo una robetta che ci ha un po'.
Stuzzicato, siamo andati a vedere bene con tutti la nostra strumentazione, abbiamo visto che e hanno esiti di trauma un trauma molto vecchio perché era quasi scomparso, era quasi rimarginato.
Dove si trova questo trauma perché è molto importante, se si trova in zone come il cranio, ci dicono violenza, violenza interpersonale, una società un po'.
Diciamo non tranquilla, li abbiamo trovati entrambi sulle gambe,
Su frammenti di appartenenti a tibia e quindi tipici di un di un contesto sempre lavorativo quindi anche qui i nostri tra i nostri antichi abitanti di Poiano hanno trovato a subivano anche.
C'erano anche di dei eventi accidentali durante l'ora lavoro che comunque hanno sono sopravvissuti e hanno lasciato queste minime tracce.
Sul.
Sull'osso.
E la cosa importante è che noi.
Studiamo molte necropoli.
Della della Lombardia e siamo riusciti anche a guardare gli abitanti di Poiano con un in, ma gli altri abitanti, ad esempio quelli di Milano, e abbiamo visto che non c'era questa grossa differenza.
Tra le tra le sepolture, quindi lo stato di salute era più o meno simile e qui rinnovo l'appello di animali di Anna Maria Sindaco, se ci fa scavare nel resto della necropoli, noi possiamo andare a vedere un po' cosa effettivamente un campione molto più ampio di queste poche tombe io qui concludo e vi ringrazio anche per la possibilità di parlare in questa sala.
Speaker : spk3
Grazie.
Ringrazio anche Mirco Mattia, che lui ha tra l'altro a Milano, mi ha mi ha anche donato un libro che ha curato lui, hanno hanno scavato sotto la la Ca' Granda, quindi sotto la chiesa della Ca' Granda, che ci sono quanti quanti cadaveri.
Speaker : spk1
Non si sa diciamo più di 10.000 e questo vi fa capire che neanche la nostra aste, la stessa Università è al sicuro dal da loro e quindi noi siamo.
Speaker : spk3
E poi loro fanno gli studi anche al museo. Mi ha colpito molto il lo studio che avete fatto su quel naufragio che c'è stato Lampedusa a qualche anno fa, il più grande naufragio dai.
De dei migranti, diciamo provenienti dall'Africa loro hanno studiato, erano 600, mi sembra.
Speaker : spk1
Quasi un migliaio di persone, ecco e.
Speaker : spk3
Li hanno cercato di ricostruire un po' la vita di queste persone, però siete riusciti ad identificare 6 6.
Speaker : spk1
Sono intorno alla decina di persone identificate. Però.
Adesso che si sono attivati anche altri attori in questo scenario che stiamo andando avanti e speriamo di poter identificare un po' di più e questo è anche un po' la nostra diciamo mission di laboratorio che studia l'antico studi recenti per un po' capire la nostra società in passate attuale anche capire un po' chi siamo e dove andremo un po' a finire. Questo è un po' il nostro. la missione del laboratorio.
Speaker : spk3
Bene, grazie, allora torniamo al primo secolo dopo Cristo.
Ci sono delle domande poi curiosità, ci sono anche le curatrici del libro che sicuramente risponderanno la dottoressa Volontè, la dottoressa De Francesco.
Subito una domanda arriva porta un microfono così.
Speaker : spk4
Io.
Ho seguito qualcosa di. di questi ritrovamenti anche però che c'eran trovate delle tombe.
Qui avete spiegato che quasi tutti i ritrovamenti sono tombe,
Ho sentito anche adesso.
Che difficilmente si vedono bambini,
Quindi c'erano negli insediamenti abitativi.
Nella zona sono nascosti oppure c'è.
Voi avete parlato un po' di mistero su questa coperto.
1 1, oppure era solo.
Una strada di passaggio, c'erano qualche fortino qualcosa del genere.
Speaker : spk2
Allora rispondo io per quel che riguarda il legnanese,
Dunque difficile trovare dei fare dei ritrovamenti sulle strutture abitative, perché ovviamente, mentre le sepolture magari uno può non vederne una, due, tre, cinque ma poi alla fine, quando sono consistenti e si riconoscono per quanto riguarda gli insediamenti è chiaro quando crolla il tetto crollano poi le murari rimangono solamente dei muri muretti di Sasso più delle volte e tante volte quando si scava visto che da noi,
E si scava per le fognature e sono tutte questioni di emergenza, è chiaro che con la ruspa è difficile che uno li riconosca, se non c'è un, diciamo una carta del territorio che segnala quali sono le zone a rischio a Legnano questa c'è.
E cosa succede che quindi è difficile trovare però, per esempio nella zona tra Legnano e Castellanza,
Speaker : spk4
Chi viene al museo lo vedrà. Nella sala romana sono esposti i resti di tre case, di tre abitazioni che si datano più o meno tra il primo secolo dopo Cristo, fino anche qualcosa al quarto quinto dopo Cristo qualcosa una e proprio Legnano nel giorno del museo una a Castellanza non molto distante comunque al confine tra Legnano e Castellanza e una al confine tra Legnano e Canegrate.
Sono interessanti perché quello che abbiamo potuto recuperare oltre, va be'a segnalare questi muri e questi diciamo queste grandi strutture in sasso.
Sono i materiali e abbiamo anche potuto ricostruire nella casa, per esempio, di via Dandolo una sorta di fornetto che non sono come forme di Pompei, per esempio, ma sono delle semplici strutture in tegoloni, con l'abbraccio sopra e poi anche molto materiale. Come mortai grossi contenitori fornetti per cuocere tipo per cuocere le focacce o come noi diremo per la pizza.
Anche nella casa di via per Canegrate, ad esempio molto interessante che state ritrovate delle scorie in ferro, quindi per la lavorazione dei c'erano lavorazione perciò dei metalli, c'erano anche dei resti di ossa animali e anche una goda lana e quindi praticamente io mi sono fatta l'idea che questa casa fosse una sorta di villa rustica dove un po' si faceva tutto, quindi si produceva, si allevava e probabilmente nel nel nostro territorio. Le cose erano così poi non so, se posso dirlo, ma recentemente a Legnano e il durante appunto lo scavo per la fognatura. Due settimane fa.
Emerso una struttura, una muraglione, il sasso e poi col dottor Quirino, che è andato a vedere, ha riconosciuto insomma una anche qui. Le fondamenta di una casa, però era in mezzo alla strada e quindi è,
Si è fatto il rilievo e così ha fatto fare qualche allargamento per vedere come si cosa succedeva. Materiali non sono stati restituiti, per cui insomma, poi magari lui vi spiega meglio, diciamo,
Speaker : spk1
Diciamo che assumono resti meno evidenti o meglio, come diceva giustamente la dottoressa Volontè in questo caso in via Cantore Legnano c'erano i resti di fondi in una fondazione in ciottoli, quindi in quel caso c'era una un'assistenza archeologica, quindi c'era un archeologo che stava seguendo i lavori, ha potuto fermarli, però, se un ruspista trova solo 18, lì pensa ritrovarsi magari anche in un livello fluviale o quindi e.
E di materiali non ce n'erano tantissime associati. C'erano pochi frammenti, quindi la presenza di un archeologo che ho potuto richiedere perché eravamo in aree a rischio archeologico dal PGT comunale.
Ha permesso di individuarli, però non è così semplice. Però, ovviamente, come c'erano tra virgolette le città dei morti, come c'erano dei luoghi dove seppellivano ovviamente c'erano anche degli abitati più o meno grandi, però c'erano,
Assolutamente.
Speaker : spk3
Le necropoli venivano bensì giusto fuori dai centri abitati, però lungo le vie di comunicazione, quindi vuol dire che comunque, essendo stata ritrovata una del ciclo al cimitero vecchio, diciamo e l'altra, proseguendo vuol dire che comunque si suppone che su questa via l'attuale via Monsignor Paleari comunque probabilmente bisogna scavare anche lì bisogna scavare anche qua.
Si suppone che qualcosa ci sia stato l'età media del di un adulto che ha quarant'anni era l'età media per un romano a quarant'anni si era già vecchissimi giusto.
Speaker : spk2
Allora qui noi adesso sfatiamo forse un mito,
Perché anche nelle grossi necropoli, ad esempio di Milano, che è ricchissima di necropoli di età romana noi troviamo anche tante persone che hanno superato i sessant'anni, che anche addirittura 70, ottant'anni quindi non è più e anche come non so se avete visto non erano neanche così tanto bassi i romani abbiamo fatto una statura media ed era più o meno simile a quella di oggi quindi.
Bisogna anche lì.
Sfatare un po' limiti per.
Speaker : spk3
Qualche altra domanda.
Speaker : spk5
Ah, dicevamo prima dei bambini che non c'è neanche un infante.
Nelle sepolture.
Di Pogliano questo perché è stato visto in altre necropoli.
Speaker : spk4
Scavate.
Insomma in varie in varie località, che spesso i bambini avevano un'area dedicata.
Quindi abbiamo è stata scavata un'area talmente piccola, perché non sappiamo in realtà questa necropoli, quanto si estendesse, evidentemente è stata toccata una zona che ospitava soltanto adulti.
Anche questo è un dato, il fatto che non ci siano non significa nulla, ecco, non è semplicemente perché va visto solo una finestra abbastanza piccola, non sappiamo quanto si estendesse,
Speaker : spk1
Ma il fatto, il fatto che non c'erano bambini non è dovuto, magari, che si trattava più di insediamenti militari anziché.
Proprio dei villaggi veri e propri.
Speaker : spk2
No, come come ha appena detto la collega, può essere semplicemente un caso, abbiamo scavato 17 sepolture di una necropoli che evidentemente era più ampia, forse anche dislocata in punti in punti diversi, visto che, tra l'altro, le tombe trovate negli anni 60 erano un po' più a nord.
I materiali che noi abbiamo, così come quelli del del territorio, parlano,
Non ci parlano di un insediamento di un insediamento militare, ma di un di un normale insediamento, che dobbiamo pensare un vicus o una una villa rustica,
La ritualità della mortalità infantile, come diceva la collega, è diversa, abbiamo casi di necropoli con nuclei di sepoltura, incinerazione e poco distaccate delle aree dedicate agli infanti, che magari non erano nemmeno cremati, ma erano inumati all'interno di coppie alle anche loro all'interno di anfore. Quindi può essere questo il caso può essere anche il caso che.
Questo forse lo può dire meglio Mirko Mattia che i resti anche degli infanti si conservano molto meno.
Perché, appunto se la ritualità infantile, soprattutto sotto i tre anni, era prevalentemente, come sappiamo dalle fonti, l'inumazione, anche nei periodi in cui.
Più diffusa l'incinerazione, in realtà gli gli scavi degli ultimi anni hanno attestato anche per gli infanti dall'utili, insomma il rito dell'incinerazione. Quindi.
Questa mancanza non può essere considerato un dato.
Un da un dato certo e un dato.
Che ci dà un'informazione sicura su questa necropoli, ma semplicemente limita determinato anche dalla porzione estremamente esigua.
Di necropoli che che è stata indagata.
Speaker : spk3
Forse c'è anche questa cosa del degli accampamenti perché,
Come diceva la dottoressa Volontè, quando ci siamo visti al museo la sulla toponomastica dei nomi dei paesi, no, cioè il mito che.
Abbia il mito non lo so pool delle ipotesi che Nerviano accampamenti di Nerva Pugliano pubbli a Gumina però sempre un po' tirato accampamenti di Publio può invece che potrebbe essere pullus da dal dal terreno fertile, oppure il arriva già dal dal celtico che quelli che finiscono con hanno sono sul corso del dell'Olona, son state fatte tante ipotesi e probabilmente una delle più ricorrenti che sentiamo noi è che questi territori venivano dati in premio ai militari, ai reduci delle guerre puniche e quindi facevano degli accampamenti per proteggere dalle scorrerie degli degli svizzeri che una volta non era neutrali come adesso la Svizzera,
Speaker : spk4
Parliamo la stessa lingua.
E allora quello che è chiaro?
È che ci sono tracce di centuriazioni, cioè che il terreno esattamente anche se Milano non era una colonia, però il territorio intorno a Milano è stato ripartito in modo tale da poter dare degli appezzamenti di terreno ai.
Ex militari o chiunque sia ai cittadini che potevano averne la proprietà e gestirli e anche quel poco che nella nostra zona non è stato urbanizzato che sia conservato a a vocazione agricola.
Prendendo le tavolette diciamo geografiche e misurandosi trovano proprio.
Si ritrovano ancora le misure romani e quindi questo è certo poi che ci fossero degli accampamenti. Questo è un altro discorso.
Abbiamo.
Speaker : spk2
Tantissimi dubbi, persino su quello che.
Succede, è successo intorno a Milano, no, perché sa, però sappiamo che da un certo punto in poi, della fine del terzo secolo, si quarto Milano, diventa uno del una delle città in cui l'imperatore normalmente risiede l'imperatore d'Occidente e quindi, quando l'imperatore si spostava, si spostava con le regioni con i pretoriani, quindi aveva al seguito tutta una serie.
Di strutture e di personale.
Dove stavano come ecco, queste sono tante, le domande e le fonti non sono così elo, quindi non ci raccontano un granché. Su questo, però, sappiamo che intorno a Milano giravano e che l'imperatore veniva stava mirano perché era più facile da Milano raggiungere i territori che stavano a nord dell'impero, che erano quelli che creavano più grattacapi, insomma, in quel periodo. Ecco, quindi.
Si possono fare tante ipotesi, però poi i dati sono questi.
Speaker : spk3
Qualche altra domanda.
Ma perché?
Porto un microfono.
In base a quali elementi si decide, basta, non andiamo oltre.
Speaker : spk2
Noi non vorremmo mai fermarci, ma.
Come si diceva prima, questo, come la maggior parte degli scavi archeologici che avvengono, possiamo dirlo in Lombardia, ecco,
Va, non solo avvengono per motivi altri rispetto alla ricerca archeologica.
Che non si fa uno scavo per cercare no, perché abbiamo fatto tutto uno studio, il territorio sappiamo lì sicuramente c'è una necropoli o andiamo a scavare là no, come in questo caso, sono motivi altri che spingono a lavorare e a interferire col sottosuolo che portano in luce le stratigrafie antiche. E proprio per questo che è così importante avere una carta del rischio archeologico dentro il proprio piano di governo del territorio o Piano regolatore, come si diceva una volta.
Perché questo, per esempio a Legnano lo si fa già da tempo a Milano lo si fa, ma in tanti Comuni è così.
I progetti di sviluppo urbanistico che una città normalmente ha poi, soprattutto in questa zona, sono, cita molto dinamiche che si trasformano che non vi dico il manicomio che a Milano, cioè dove ogni sulla stessa strada ripassano sette volte nel giro di tre anni, ecco, tanto per dire,
Bisogna cercare, non si può fermare la vita di una città.
Però dobbiamo trovare un giusto compromesso e questo compromesso è poter valutare in anticipo archeologia preventiva appunto il lavoro o di interferenza nel sottosuolo per poterlo governare in qualche modo, ecco dalla piccola opera alla grande opera perché.
Le metropolitane.
Le linee dell'alta velocità, i gasdotti,
Linee ad alta tensione che attraversano regioni tutta l'Italia e tutti gli anni. Noi vediamo il piano Terna che attraversa l'Italia destra sinistra sopra sotto e sono cavidotti che vanno in grande profondità e che facciamo, diciamo no, no,
L'elettricità, no, basta no, è superata, non basta con i cavi Terni, cioè che sono opere di pubblica utilità come la fognatura, quindi bisogna cercare di.
Trovare.
Appunto un giusto equilibrio, che è quello di riuscire a intervenire per tempo e se c'è un un rischio molto alto, già evidente, già conclamato.
Dice, vedendolo in anticipo, dice guardate qui si va incontro a una situazione complessa che addirittura vi potrebbe.
Richiedere di cambiare proprio tutto il progetto, quindi si studia una soluzione.
In un mondo perfetto ci farebbero scavare tutto,
Ma il mondo non è perfetto.
Sì, no, mi.
Speaker : spk1
Tra l'altro dico una cosa velocemente in merito a questo e che riguarda probabilmente un po' anche.
Penso a quello che ha appena citato Tommaso dello scavo della fognatura a Legnano, che, oltre ai limiti imposti dal fatto che noi, come ha detto Anna Maria, seguiamo lavori altri e quindi diciamo l'estensione delle nostre indagini, ferma restando la necessità di di alcuni ampliamenti, come abbiamo fatto Pogliano Milanese.
Nella maggior parte dei casi dobbiamo limitarci all'ingombro all'ingombro dell'opera in corso, a maggior ragione quando si lavora sulle strade, perché, come ha detto il Sindaco, prima poi il traffico rimane bloccato,
Le opere.
Si rallentano sulle strade, ci sono anche altri problemi che ci impongono dei limiti già.
Come dire di per sé, e cioè il fatto che ci sono altri sottoservizi accanto alla fognatura che noi abbiamo scavato abbiamo trovato altri sottoservizi e lì bisogna fermarsi prima di rischiare di,
Tracciare le linee elettriche, rompere la linea dell'acqua, quindi diciamo ci sono anche delle motivazioni molto opachi che molto concrete.
Diciamo che ci impongono dei limiti di per sé.
Per quanto riguarda appunto Tommaso mi chiedeva di dire qualcosa del cantiere di Pogliano sentito appunto stasera.
Appunto raccontare un po' come è iniziato e io lo ricordo bene perché tra l'altro era un venerdì.
Anche anche in quel caso io.
Casualmente, anche se a quel tempo seguivo la provincia di Milano e la Provincia di Lodi, ero in un altro territorio, dove lavoro ora che alla Provincia di Bergamo, perché è una collega mi aveva chiesto, mi aveva chiesto una mano mi hanno chiamato dall'ufficio dicendo guarda devi chiamare assolutamente era un ingegnere di capolini infatti mi dispiace che stasera non sia presente nessuno di CAP per,
No, ingegner Maria Ventura.
Deve chiamarla assolutamente, perché pare che ci sia stato un ritrovamento.
Da come me, l'ha raccontato era, aveva subito intuibile che si trattava di una tomba romana, mi parlavano addirittura di un anello in bronzo, quindi io ero un po' terrorizzata, lasciare una tomba ora una tomba col corredo fuori tu il sabato e la domenica e lunedì non troviamo più niente per cui salute la collega prese la macchina e dalla Provincia di Bergamo venne a Pogliano era la prima volta tra l'altro che veniva Puglia.
E da lì è iniziato questo percorso.
Questo percorso è iniziato in punto in una maniera un po' tumultuosa, ma fortunatamente, appunto in maniera molto rigorosa, sia l'impresa che faceva i lavori sia capolino, fermarono immediatamente i lavori e così appunto si è potuta poi normalizzare la situazione attivando lo scavo, attivando lo scavo archeologico,
Lo scavo archeologico che ha richiesto, diciamo, diciamo un po' di giorni perché, come avete visto, le tombe erano complessi, con tantissimi materiali, anche molto delicati, perché c'era ceramica.
Particolarmente fragile c'erano i vetri, c'erano tutte le terre da campionare per poter raccogliere appunto i resti ossei, sia quelli umani che animali, come anche altri resti, come anche altri testi organici il.
Sempre grazie appunto a couple di ne abbiamo potuto attivare devo dire molto rapidamente il restauro dei reperti restauro che appunto,
Come potrete vedere in questi giorni, è stata un'operazione determinante perché non solo ha permesso la conservazione di questi reperti. Metalli in particolari sono particolarmente fragile. Se non avessimo fatto il restauro probabilmente dei ferri, non ora non esisterebbe quasi più niente, perché hanno una corruzione attiva molto.
Molto critica e quindi questa è stata un'operazione molto importante, ma non solo per la tutela. Il restauro ha permesso di riportare questi oggetti alla loro diciamo originaria aspetto e quindi ci ha permesso di studiarli al meglio. Ha permesso di pubblicarli e anche, ovviamente, di esporli sia qui, diciamo, nella vetrina Pogliano e in particolar modo nella mostra nella mostra a Legnano.
Concludo molto molto rapidamente con, diciamo, con alcuni ringraziamenti anche da parte mia, ma anche della collega che Anna Maria Volontè, che da un certo punto in avanti e ha cominciato a seguire, diciamo concluso lo scavo conclusa, diciamo questa parte.
Sempre un po' più un po' più concitata.
Ha cominciato un lavoro,
Diciamo comunque.
Ugualmente ugualmente difficile, ma molto importante,
L'inventario di tutti i reperti che è stato fatto dal Museo di Legnano e da questo gruppo di collaboratori estremamente estremamente capaci, si è detto prima che il Museo di Legnano è un presidio sul territorio ed è vero, ma questo grazie alle persone, alle persone che lavorano e da questo punto di vista ringrazio tutto il gruppo di lavoro, tutto il gruppo di studiosi, perché questo, va detto, i gli studiosi hanno lavorato, come sempre accade in archeologia. Hanno lavorato gratuitamente e quindi diciamo, hanno offerto il loro lavoro, la loro competenza e,
La loro passione, anche perché questa pubblicazione questa pubblicazione fosse possibile.
Ringrazio la ditta archeologico, ovviamente Sab, società archeologica che ha condotto lo scavo, che ha permesso di raccogliere in maniera, diciamo molto puntuale.
Come sempre tutti i dati.
Che sono poi stati rielaborati,
Rielaborati nella pubblicazione. Ed infine un ringraziamento veramente di cuore al Comune di Pogliano e in particolare all'Assessore Magistrelli, perché.
È grazie a loro davvero che.
Quello che accade se se se la mostra diciamo, dobbiamo ringraziare il gruppo di lavoro di Legnano per la pubblicazione per lo studio delle analisi antropologiche. Dobbiamo ringraziare loro perché diciamo.
Il meccanismo avviato dello studio si era o si era un po' inceppato e si deve a proprio alla alla loro,
Loro interesse per restituire a restituire sul territorio quanto era stato trovato. Se sono stati avviati gli studi con il Labanof e se, appunto tramite la loro mediazione si è riusciti tramite, ad appunto, ad avere i fondi dal couple Thing ed arrivare oggi alla pubblicazione. Quindi sicuramente è un contributo, un contributo determinante e devo dire la verità, che non è una cosa, così il Comune, appunto non è una diffusa.
Questo interesse per la restituzione della della propria storia, del del patrimonio archeologico, ma del patrimonio culturale.
In generale. Ecco, quindi li ringrazio.
Speaker : spk4
Grazie, io ringrazio voi per la stupenda serata, penso che sia stato davvero interessante,
Grazie davvero quindi domani alle 16 per chi vuole.
Il museo. Ecco la dottoressa Volontè,
Speaker : spk3
Volevo dire va bene, aspettiamo domani sicuramente tutti quelli che vogliono venire e poi noi abbiamo anche portato una una scatola, dunque, siccome il libro non è proprio tutto a disposizione per tutti noi al museo abbiamo predisposto a guida della mostra una brochure, un piccolo pieghevole, con un sunto, diciamo di tutto quello che è un po', è stato detto di quello che potete vedere domani, per cui ne abbiamo portata una una scatola in modo che così voi potete vederlo in anteprima, insomma, poi, per chi viene domani ci sarà anche domani.
Anch'io. Naturalmente ringrazio tutti perché davvero è stato un grande lavoro, grazie,
Speaker : spk2
Equilibri.
Speaker : spk4
Un'informazione su libri allora è disponibile on line sul sito di Edizioni Quasar,
Inoltre è disponibile alla libreria a San Vittore di Rho, infatti ci sono che fuori il un addetto della libreria che penso abbia già venduto le 20 copie si possono prenotare e più si possono prenotare anche presso l'edicola di Pogliano questa qui in centro.
Qui ringrazio ancora tutti Sindaco.
Saluti del Sindaco,
Speaker : spk2
Grazie chi volesse prendere volantino, mi fa mi avere, ripeto, mi ha fatto molto piacere. Grazie per per la splendida spiegazione. Così abbiamo capito che non era una cosa da niente. Insomma, era una cosa importante e la cosa ci ha stupito perché ovviamente chi non è del mestiere non capisce vede lì delle piccole cose e invece era un ritrovamento estremamente importante, quindi grazie anche all'impresa, è vero che ha avuto anche la sensibilità di fermarsi subito, io lo ricordo un'impresa importante di Legnano, l'impresa, Guerini. È giusto anche fare i nomi, il geometra, la Rosa, perché io poi ero assessore ai lavori pubblici, me lo ricordo come se fosse ieri quel momento lì che mi sembrava una sciocchezza, ma dico ma cosa stai dicendo e quindi veramente lo ricordo con grande con grande affetto, somma questo quel momento, ringrazio tutti grazie ancora e vi aspettiamo domani e ovviamente.
Speaker : spk1
Anche nei prossimi giorni. Non è che.
Si può ancora andare a vedere la mostra e quindi chi volesse prendere il pieghevole, qui magari prima di andar via, e grazie veramente di essere così tanti stasera per un evento credo straordinario per il nostro territorio, buona serata a tutti,