Click on “CC”, at the bottom-right of the video, to enable/disable the subtitles.
For each recording, these features are available:
- Comprehensive transcription of the recording;
- (If set) the list of all the speakers in time order and the arguments of the agenda.
The media library is completely browsable.
- Simple search:
- Speaker: it is possible to select one or more speakers attending the recorded event (if speakers are indexed).
- Agenda argument: it is possible to select only those recordings that have some specific argument treated.
- Date or time span: This option allows selecting the recordings of events held in a specific date or during a specified time interval.
- Advanced search: it is possible to search single words, names, phrases, arguments treated during the recorded events and the result of the search will be a list of all those recordings in which the searched term has been treated. Then it is possible to listen to the recording in the precise instant where the searched words are pronounced.
As for now, the enabled social networks are:
- Google+
To activate the service all you need is to sign up up using your email where the alerts will be delivered and choose the words/argument of interest.
Once the alert criteria is set, you will receive an email containing::
- The internet address of the recording
- The recording title with the chosen search criteria
- The list of the links to the instant where the searched words are pronounced. The words that are found are highlighted in italic.
CONTACT US



Progetto odierno.
Se non vi sono contrarietà, darei per approvato il processo verbale numero 7 del 2022.
Procediamo quindi con l' illustrazione dell' assessore Priolo in merito al Piano regionale dei rifiuti e bonifiche e l' avvio del poco del percorso di approvazione.
Sono presenti con noi in Aula collaboratori del dell' Assessore alla dottoressa Cristina Govoni, il dottor Leonardo Palumbo.
Prego Assessore,
Abbiamo il puntatore, insomma, va bene, non c'è problema allora.
Intanto buongiorno a tutti e grazie al Presidente e alla Commissione per avere messo all' ordine del giorno questa illustrazione e non è una Commissione convocata formalmente per la discussione nel merito del Piano dei rifiuti, perché questo avverrà dopo che la Giunta oggi pomeriggio andrà in adozione definitiva dell' atto per poi trasmetterlo alla Commissione ma dando anche seguito a una richiesta che anche il Consigliere Occhi ha fatto che peraltro qui presente e ho ritenuto opportuno dare ritorno proprio la Commissione prima di andare in Giunta come oramai è diventata consuetudine. Insomma per quanto riguarda il Piano dei rifiuti,
Per raccontare quello che è lo stato dell' arte,
Abbiamo un audio in corso.
Eh.
Va bene e.
Allora io faccio così io mentre giro tu così ok perfetto, allora dicevo, oggi vi do il ritorno di quello che è lo stato dell' arte del nostro Piano dei rifiuti, che ha avuto un percorso molto ricco e che si appresta a ad approdare in Aula per la propria approvazione allora dal punto di vista contenutistico voi sapete noi stiamo rispettando quelli che erano le linee di indirizzo che l' Assemblea stessa adatto in aula 28/05,
Oggi ci sono tutti i cellulari che funziona e.
Sì, sì, no di tengo un qualche coda.
Quindi, dicevo, dopo dopo l' approvazione delle linee di indirizzo che l' Assemblea ha proposto alla Giunta, noi abbiamo provveduto a fare una serie di incontri tematici specifici dei focus, che abbiamo ritenuto molto importanti prima di arrivare in adozione dell' atto e quindi siamo partiti a settembre con un' illustrazione generale di quelli che erano gli obiettivi strategici di piano per poi fare dei focus specifici sull' economia circolare e rifiuti speciali la tariffa puntuale, gli impianti e le bonifiche.
Successivamente, quindi, abbiamo adottato a dicembre la delibera a seguito della quale è avvenuta la pubblicazione sul BUR della Regione Emilia Romagna per la presentazione delle osservazioni,
Abbiamo ottemperato, diciamo, per quanto riguarda le osservazioni e quindi noi abbiamo andiamo in Giunta oggi pomeriggio perché dobbiamo approvare le controdeduzioni alle osservazioni che sono pervenute.
E una volta adottato l' atto in Giunta, noi lo trasmetteremo formalmente, appunto alla all' Assemblea per avviare tutto l' iter.
E il Piano dei rifiuti all' indice che voi in realtà conoscete, perché, da questo punto di vista, al suo inquadramento generale alla, lo fa il focus specifico sui rifiuti urbani speciali.
E le linee guida in materia di rifiuti, quindi i programmi, il monitoraggio e si arricchisce, come sapete, della parte relativa alle bonifiche. Ora, complessivamente, rispetto a questo piano, noi abbiamo ricevuto nei termini stabiliti dei 45 giorni dopo la pubblicazione, 341 osservazioni.
Mi hanno fatto notare io non lo sapevo perché non ero assessore con il Piano precedente, che sono un terzo, le osservazioni che sono pervenute rispetto al piano precedentemente approvato erano un migliaio e quindi, come dire evidentemente anche il percorso che noi abbiamo fatto, i focus di approfondimento sono stati utili e non soltanto perché hanno messo a conoscenza gli stakeholders del piano, ma perché ci hanno consentito anche di accogliere, prima dell' adozione e i suggerimenti che comunque in occasione dei vari tavoli sono pervenuti, sono 51 i proponenti delle osservazioni e, come potete vedere dalla slide 72 osservazioni sono ripetute.
Ripetute nel senso che sono proprio uguali identiche, questo volevo specificare perché, a seconda anche della tipologia di osservazione, è evidente che determinate categorie hanno ritenuto, da questo punto di vista, di presentarli in maniera omogenea.
Rispetto alle osservazioni pervenute, ovviamente le controdeduzioni si porranno in queste quattro tipologie di atteggiamento, ovvero sono state accolte e vuol dire che la richiesta è stata recepita o era già presente, quindi era coerente con il contenuto del piano, è stata accolta parzialmente e quindi ci ha portato, a questo punto di vista, a recepirla in parte e quindi a modificare in parte il piano o in parte erano già contenute, non pertinente. Ne abbiamo ricevuti diverse non pertinenti. Sono non pertinenti quando, come dire, attengono al Piano, ma dal punto di vista del commento della narrazione, della preoccupazione di quelle che possono essere, come dire, le ricadute del piano stesso e quindi non sono dal punto di vista di quello che prevede anche la norma delle osservazioni vere e proprie di piano e poi ci sono quelle che noi abbiamo rifiutato come Giunta. Rifletteremo perché riteniamo che.
E non sono coerenti agli obiettivi di piano da una parte o che, come dire, non stravolgerebbero completamente in alcuni casi un piano stesso.
Complessivamente potete notare che, rispetto alle 341 osservazioni.
Ne abbiamo accolte 23 e ne abbiamo parzialmente accolte. 89 81, come dicevo, non sono pertinenti, mentre respinte sono 148, quindi complessivamente, comunque diciamo, abbiamo una performance abbastanza buona, anche in questo caso rispetto all' accoglimento di alcuni suggerimenti e in alcuni casi.
Anche molto significativi del nostro piano. abbiamo suddiviso le osservazioni pervenute per argomenti,
Le possiamo quindi riassumere come vedete in questa in questa scheda, in questa slide, secondo quelli che sono le osservazioni pervenute sugli obiettivi, sugli scenari, sulla prevenzione, sugli impianti e sui criteri localizzativi, la modalità di gestione dei rifiuti, la tariffa puntuale del recupero materia nei rifiuti da costruzione e demolizione, attività estrattive, il monitoraggio e poi l' ultima parte relativa alle bonifiche, all' attuazione del piano alle NTA, che sono le norme tecniche attuative, alcune varie, quindi abbiamo come dire, riassunto maggiormente. Potete vedere invece questa slide molto interessante perché caratterizza, diciamo quelle che sono le novità di questo Piano da una parte e quelli che sono classicamente, gli argomenti sui quali comunque ci si concentra nella discussione sul Piano dei rifiuti, è molto interessante rilevare che questo piano ha introdotto due novità. Uno è quello delle bonifiche. Vedete, sulle bonifiche sono pervenute 32 osservazioni, mentre l' altra parte nuova che è contenuta all' interno delle norme tecniche attuative, quella relativa ai rifiuti da costruzione e demolizione, per i quali come vedete, sono arrivati a 52 osservazioni.
Voi sapete noi abbiamo introdotto una norma tecnica attuativa molto innovativa, probabilmente la più innovativa a livello nazionale che prevede, dal punto di vista,
Diciamo dell' indirizzo di entrare all' interno di quella che è la pianificazione delle cave da inerti e quindi pone un vincolo abbastanza stringente e su questo vincolo, diciamo, si sono concentrate diverse osservazioni dei portatori di interesse. Ovviamente l' altra parte molto importante di osservazioni che sono pervenute sono quelle relative agli impianti, come in genere è normale che avvenga per impianti si ritengono tutti gli impianti legati al ciclo dei rifiuti, quindi so che in questo momento, come dire, l' attenzione a seguito anche di un dibattito nazionale sui termovalorizzatori ma l' impiantistica nella gestione dei rifiuti a 360 gradi, quello relativo al trattamento meccanico, al trattamento meccanico biologico e quindi a tutta l' impiantistica a 360 gradi, 47 osservazioni invece sono pervenute sugli obiettivi, gli scenari di Piano. è ovvio che gli obiettivi che noi abbiamo messo e che.
Ribadiamo in questo piano sono quelli relativi soprattutto alle indicazioni che abbiamo ricevuto dal programma di mandato, dal Patto per il lavoro per il clima, sui quali quindi noi siamo stati, come dire molto.
Chiari e anche nel non accogliere osservazioni che mettevano in discussione, per esempio, l' obiettivo dell' 80% della raccolta differenziata, perché per noi è un obiettivo cardine di tutto il nostro piano. Andando avanti, provo a entrare un po' nel merito delle osservazioni che sono pervenute e quindi, come vi dicevo, se vi ricordate la slide in cui l' avevamo riassunte la parte diciamo sugli obiettivi, sugli scenari e sulla prevenzione sono 47 le osservazioni e sugli obiettivi, dicevo,
E quella dell' 80% è un obiettivo che noi abbiamo ricevuto, non soltanto dal programma di mandato, ma anche dal Patto per il lavoro e per il clima. Vorrei far notare che l' obiettivo è al 2025. Noi l' abbiamo preso come obiettivo di piano, ma è molto ambizioso, perché non aspettiamo, come dire, il percorso fino al 2027, ma l' obiettivo che noi intendiamo raggiungere nel 2025, dopo mantenere perché il mantenimento dell' obiettivo e comunque è assai complesso, e l' altro obiettivo che abbiamo ricevuto dal Patto per il lavoro e per il clima che molto ambizioso è quello della diminuzione della produzione di rifiuto pro-capite non inviata riciclaggio, posizionandosi a 120 chili per abitanti al 2027, ora, rispetto a questi obiettivi, abbiamo ovviamente ricevuto.
Osservazioni che vanno in una direzione e esattamente anche nell' altra direzione. Quindi abbiamo alcune associazioni che ci hanno detto che è importante crescere ulteriormente rispetto alla raccolta differenziata, quindi, in alcuni casi, attestandosi all' 83% di media regionale, o addirittura il 90% di media regionale.
Noi attualmente siamo al 72,5 di media regionale, per cui significherebbe crescere più del 10% rispetto all' attuale media regionale. Altri, soprattutto alcuni Comuni, invece, sono in difficoltà e ci sottolineano come posizionarsi all' 80% di raccolta differenziata. In realtà è assai complesso e.
Interviene direttamente anche dal loro punto di vista.
Come dire sulla gestione e sono particolarmente scettici rispetto alla possibilità di raggiungere questo obiettivo. La restituzione che vi do è che evidentemente anche il posizionamento all' 80% è un posizionamento equilibrato rispetto proprio a due opposti che vanno in una direzione piuttosto che l' altra e noi continuiamo a ritenerlo un obiettivo intoccabile.
Le altre osservazioni che sono arrivate, ovviamente, come vi dicevo, è quello relativo ai alla produzione pro capite di rifiuto non inviato a riciclaggio. Noi ci siamo posizionati a 120 chili perché l' obiettivo che ci dà il Patto per il lavoro per il clima si posiziona al 2030 e quindi è un obiettivo intermedio di piano al 2027, perché abbiamo bisogno di equilibrare lo rispetto,
A tutto diciamo la durata del nostro Piano e all' obiettivo che oltre l' obiettivo di piano. Ora è evidente che se vi ricordate, quando abbiamo fatto la Commissione precedentemente, noi siamo in una realtà in cui attualmente ci posizioniamo a 194 chili pro-capite, quindi è evidente che arrivare a 120 al 2027 è comunque una gara molto impegnativa. In questo caso, esattamente come nel caso della raccolta differenziata, abbiamo ricevuto osservazioni che ci invitano ad aumentare questo obiettivo e quindi a diminuire la produzione. En arrivando anche a 105 chili per abitante all' anno nel 2000, al 2027, addirittura 55 chili per abitante all' anno.
Credo che questo sia proprio fantascienza, ma lo dico molto onestamente a livello regionale, quindi, e viceversa, i gestori.
Che rispetto anche a quella che è la a quello che è lo Stato delegare e allo stato attuale di gestione dei rifiuti, invece si dicono attenzione perché sarà difficile raggiungere i 120 chili al 2027.
Ora mi voglio soffermare su questa slide, perché l' obiettivo invece del tasso di riciclaggio, ora, quando abbiamo fatto il passaggio in Assemblea a maggio del 2021, che eravamo assestati con un obiettivo che consegnavamo al piano del 70%.
Dell' indice di riciclaggio, perché lo ritenevamo coerente con quello che era lo Stato del monitoraggio che avevamo.
Al 2020, ora, da quando abbiamo approvato le linee di indirizzo a quando abbiamo adottato, il piano è venuto fuori ad ottobre del 2021 in maniera puntuale e precisa invece la metodologia del calcolo dell' indice di riciclaggio, che quindi è diversa rispetto a quello che noi avevamo da sempre. Quindi non soltanto diciamo per le linee strategiche per obiettivi di piano.
È da sempre calcolato, ovvero per fare per stimare l' indice di riciclaggio. La nuova formula da mettere in campo è quella che vedete in questa slide, ovvero i rifiuti urbani riciclati nel confronto con la produzione totale dei rifiuti urbani prodotti perché da questo punto di vista cambia perché precedentemente noi invece.
Avevamo l' indice di riciclaggio si stimava per i rifiuti urbani riciclati nel paragone con i rifiuti che noi stimavamo per le singole frazioni dopo, diciamo già il preteso trattamento e quindi la preselezione. Mettendo l' indice complessivamente di tutti i rifiuti urbani, è evidente che cambia l' impostazione in maniera importante e da questo punto di vista,
Abbiamo risistemato l' indice di riciclaggio da cui partire, che è quello che noi.
Abbiamo utilizzato per raggiungere il nuovo obiettivo. Quindi noi, con la nuova metodologia, ci posizioniamo a un 59% di indice di riciclaggio con la vecchia metodologia eravamo già al 63% e quindi eravamo quattro punti percentuali più in alto e quindi dovendoci, come dire, riposizionare al 59% il nuovo obiettivo di Piano che con che consegniamo come strumento.
E come obiettivo da raggiungere al 2027 è il 66% di indice di riciclaggio.
Ora tenete conto che l' Europa ci consegna al 2025 l' obiettivo del 55% di indice di riciclaggio che evidentemente noi abbiamo già superato perché l' abbiamo già raggiunto e quindi al 2025, sicuramente cresceremo perché siamo già al 59 al 2030 chiede di arrivare al 60% e al 2035 il 65%, quindi, comunque, entro la durata di questo piano noi avremo un indice di riciclaggio che è superiore all' obiettivo europeo che ci viene consegnato al 2035 e noi lo supereremo già al 2027.
Era opportuno, come dire, fare un focus attento su questo aspetto perché dal punto di vista della performance non è un peggioramento della nostra performance. Lo vorrei sottolineare, ma è semplicemente una metodologia diversa di calcolo che ci è stata consegnata da ISPRA.
Ora, dal punto di vista, quindi, delle osservazioni che ci sono arrivate sul riciclaggio, una parte di osservazioni sono quelle attinenti alla produzione relativa agli scarti della raccolta differenziata con la nuova metodologia e quindi nella lettura del piano, l' osservazione che ci è arrivata era quella rispetto al quale si evidenziava che il piano non contemplava un miglioramento della qualità.
In realtà, il piano considera cautelativamente una riduzione dal 17% al 13% degli scarti, quindi comunque.
Dove è andata col, siamo andati o no, siamo qua riciclaggio, osservazioni,
Okay, scusate.
E quindi, da questo punto di vista, in realtà c'è un miglioramento significativo anche relativo agli scarti della produzione da raccolta differenziata e.
Sempre nelle osserva nelle 47 osservazioni di cui parlavo all' inizio, un' altra parte relativa a quella degli scenari che noi abbiamo stimato di produzione di raccolta dei rifiuti urbani e quindi.
Vi ripropongo alla slide con la quale noi raccontiamo come abbiamo stimato la produzione dei rifiuti al 2027, parlo sempre di rifiuti urbani e da questo punto di vista noi abbiamo utilizzato la metodologia di calcolo previsto dal programma di prevenzione nazionale, quindi abbiamo utilizzato uno schema di riferimento.
Il delta nel nostro scenario di Piano è quello che comunque, se noi non avessimo e non facessimo, diciamo le azioni che in questo Piano sono previste, noi avremo una produzione di rifiuti urbani stimata, stimata in 3 milioni 314000 tonnellate utilizzando, diciamo, le nostre linee strategiche, le nostre azioni contenute all' interno del piano, in realtà c'è una un delta tra lo scenario, senza le azioni di piano e lo scenario di Piano di diminuzione della produzione di 166000 tonnellate.
Ora voi sembrerà poco molto in realtà 166000 tonnellate, se ricordate la discussione che avevamo fatto rispetto alla frazione che ci consegnava al piano precedente e che ci ha posto l' obiettivo di non prevedere più discariche, noi avevamo una frazione di 50000 tonnellate e che avremmo dovuto trattare. Quindi voi comprendete come questo obiettivo che ci viene consegnato dal Piano è un obiettivo importante perché ci consente di avere la tranquillità rispetto al raggiungimento che degli obiettivi che il Piano sta ponendo. Ora è evidente che, rispetto al 2019, abbiamo una crescita della produzione dei rifiuti complessiva e che ci viene consegnata però dalla metodologia di calcolo e quindi dal fatto che noi abbiamo un' economia che sicuramente lo state vedendo avrà un rimbalzo, nonostante diciamo alcuni momenti di assestamento dovuto anche a scenari come quello che stiamo avendo adesso non dipendenti da noi ma che coinvolgono la nostra realtà, lo scenario della produzione dei rifiuti speciali, esattamente come diciamo la produzione dei rifiuti urbani a una metodologia di calcolo che, vedete, posiziona tra lo scenario, senza le azioni di piano e lo scenario di piano, a una diminuzione della produzione di rifiuti stimata in 527000 tonnellate. Ora, quando c'è un rimbalzo, diciamo economico, e noi lo vediamo e lo stimiamo perché poi sapete adesso interverranno e il rigore, tutte le misure dei nuovi finanziamenti del Piano nazionale di resilienza, che darà anche un impulso positivo. La crescita maggiore l' abbiamo sempre nella produzione dei rifiuti speciali, che sono legati al mondo produttivo, per cui anche rispetto a quello che è lo stato del 2018 e come vedete c'è stata un' inflessione molto importante nel 2019, ma noi siamo iniziate ad entrare nel periodo anche pandemico. Avremmo sicuramente una crescita della produzione dei rifiuti, ma grazie anche all' azione di piano avremo una diminuzione rispetto a quello che sarebbe se non avesse un azioni stesse. Ora su queste stime sono arrivate osservazioni, come nel caso degli obiettivi della raccolta differenziata che ci può, come dire, contraddittorie tra di loro, nel senso che pongono, in alcuni casi.
Le associazioni di categoria ci dicono guardate che avete stimato poco la crescita dei rifiuti. sicuramente anche con l' entrata in vigore del 116 i rifiuti speciali cresceranno e altre realtà che ci dicono avete sovrastimato la produzione dei rifiuti e quindi è anche l' andamento demografico, e quindi sicuramente avreste dovuto prevedere uno scenario in diminuzione di produzione dei rifiuti.
Ora è evidente che si parte da considerazioni diverse. Noi, basandoci sulla metodologia di calcolo che ci viene consegnato dal Piano nazionale, ci assestiamo e conserviamo queste previsioni sapendo che noi, anno dopo anno, andremo a fare il monitoraggio della produzione dei flussi e che nel 2025, dopo ci tornerò, faremo comunque.
Una monitoraggio preciso e puntuale di quello che è l' andamento del piano per poi, eventualmente.
Porre dei correttivi ora.
Finita la parte delle osservazioni relative agli obiettivi e agli scenari. La parte importante, come vi dicevo, è quella relativa all' impiantistica, e prima vi dicevo per impiantistica. Sì, si intende tutta l' impiantistica legata al ciclo dei rifiuti. Questa slide la conoscete, è quella che ho presentato anche al Patto per il lavoro e per il clima nei vari focus tematici, perché racconta di una fotografia di quella che è l' impiantistica legata ai trattamenti meccanici e trattamenti meccanici biologici e vedrete e vedete come nel 2027, noi avremo soltanto in essere due di questi impianti, nella fattispecie quello di Parma. Voi sapete legato all' autorizzazione del termovalorizzatore per cui è una prescrizione, perché diversamente il Piano nazionale che sta venendo avanti dal punto di vista della strategia nazionale dei rifiuti ci riconsegna il fatto che non sono più strategici queste tipologie di impianti e quindi dovrebbero uscire, diciamo, dal ciclo dei rifiuti nel trattamento che noi abbiamo dopo. Vi spiegherò anche perché perché ha creato anche delle distorsioni, dal punto di vista della gestione dei rifiuti dei rifiuti, l' utilizzo dei trattamenti meccanici, l' impiantistica al servizio invece dei rifiuti urbani relativa ai termovalorizzatori, anche questa la conoscete, la fotografia è quella che vi consegno e che vede,
Né al 2000 e dal 2020 al 2027 il mantenimento dello stato attuale dell' impiantistica funzionale ai flussi che noi abbiamo stimato. Per quanto riguarda le discariche, invece, è molto importante rivedere questa slide, perché credo che, insieme ai rifiuti da demolizione e ricostruzione, insieme al piano delle bonifiche, questa sia la scelta più importante che la Regione Emilia-Romagna sta mettendo in campo in questo momento, ossia quello di non prevedere più discariche per rifiuti urbani.
Tutte queste discariche che nel 2020, vedete sono in essere.
Nell' arco, diciamo, piano del nostro Piano dei rifiuti chiuderanno, abbiamo due realtà che, come vedete, hanno un asterisco di riferimento, che sono quella di Imola è quella di Finale dove rispettivamente, per quanto riguarda Imola, noi abbiamo un iter autorizzativo in corso di cui dovremmo tener conto degli esiti finali mentre per quello che riguarda finale abbiamo un iter che è già autorizzato, ma voi sapete da questo punto di vista c'è un procedimento, diciamo giudiziario, pendente rispetto al quale noi quindi non abbiamo stimato i flussi relativi alla discarica di Finale.
Allora le osservazioni che sono arrivate ovviamente, come potete potete pensare, sono relative appunto a quello che dicevo che il trattamento del rifiuto residuo, soprattutto alcune associazioni ci hanno detto voi, non dovete mandare il rifiuto residuo di incenerimento, lo dovete pre trattare prima di mandare ad incenerimento dopo che aveva avete già effettuato la raccolta differenziata quindi dopo che il il la parte secca del rifiuto viene conferita al termovalorizzatore.
È in contrasto con la strategia nazionale di cui vi parlavo prima che, in maniera molto chiara, stabilisce che non soltanto è antieconomico, ma anche da questo punto di vista non è, diciamo, utile per quanto riguarda anche il recupero energetico della materia, quindi è un aspetto molto rilevante su cui probabilmente nel corso della discussione, prima dell' approvazione del Piano, torneremo, però noi siamo qua, diciamo così la strategia nazionale coerente con la strategia della Regione Emilia Romagna. Perché ancora il Piano nazionale non è stato approvato? Abbiamo visto.
Invece il documento perché ci è stato trasmesso dal mite. Non possiamo constatare come abbiamo costruito un piano che è coerente con la strategia nazionale sull' impiantistica.
Abbiamo avuto 32 osservazioni legate alla discarica di Finale Emilia. ve lo vorrei fare notare perché era la la discarica asteriscata di cui parlavamo prima. Ovviamente sono pervenute dal Comune di Finale Emilia e sono però state per la maggior parte ritenute non pertinenti perché non attengono, diciamo da due punti di vista, a delle osservazioni vere e proprie di piano. Vengono riportate le argomentazioni che sono contenute all' interno del provvedimento. Diciamo giuridico di giudiziario che è in corso in questo momento, quindi vengono stralciate parti degli atti.
E collocata all' interno dell' osservazione e da questo punto di vista, quindi, noi non le possiamo ritenere osservazioni.
Allegate al piano e l' altro aspetto è che il piano quindi vi dicevo, non sono coerenti con la necessità di presentare osservazioni al trasmette che il piano non può, come dire, intervenire sull' eliminazione delle autorizzazioni non è lo strumento con il quale noi possiamo decidere di eliminare un' autorizzazione che è già stata data, come vi ho specificato prima.
Noi.
Ovviamente dovremmo seguire l' iter Judi giudiziario che sta andando avanti, al termine del quale a quel punto noi dovremmo prendere atto. Detto questo, da quando abbiamo adottato il piano è partito comunque l' iter relativo alla bonifica per verificare l' inquinamento. Diciamo di fondo se sussiste un inquinamento di fondo, se sussistono inquinamento.
Riferito attinente alla discarica in quanto tale, rispetto al quale noi ora, per allora, che da questo momento in cui andiamo in Giunta oggi pomeriggio, un momento in cui noi approveremo il piano a seguito delle risultanze, dovremmo tener conto dell' iter che questa discarica dovrà mettere in campo.
Ora.
Rispetto a ai rifiuti speciali.
Ci sono l' altra componente che noi abbiamo attenzionato in maniera molto importante all' interno del piano, lo ribadisco con questa slide perché si fa fatica a comprendere esattamente come noi abbiamo stimato il fabbisogno, però è importante ricordare che il fabbisogno in base al quale noi autorizzeremo nuovi impianti nuovi.
Delegati al trattamento. Quindi nuove discariche legate al trattamento di rifiuti speciali attiene alla fabbisogno dei rifiuti speciali prodotti in Regione e smaltite in discariche regionali. Questo lo voglio specificare, perché tutte le volte c'è il timore che si prenda in considerazione anche, diciamo, l' aspetto esogeno e non endogeno legato alla produzione dei rifiuti speciali. Ora, sulla stima del fabbisogno, vi riporto la stima posizionata al 2027. per quanto riguarda, diciamo, la stima dei rifiuti urbani, quella dei rifiuti speciali e l' impiantistica esistente, e quindi il fabbisogno reale legato ai rifiuti speciali, rispetto alle quali sono arrivati appunto le osservazioni. Allora vedete, in questa slide, che.
La stima posizionata al 2027 di rifiuti urbani da inviare a termovalorizzatore è di 624000 tonnellate.
Quelli derivanti da scarti di raccolta differenziata e 333000 tonnellate.
Quelli diciamo di rifiuti non avviati a riciclo è 10000 tonnellate, e stiamo parlando di poca cosa. Complessivamente, il totale fabbisogno dei rifiuti urbani e di 967000 tonnellate per quanto riguarda invece i rifiuti speciali, stiamo parlando di 725000 tonnellate. Qua è specificato che il 10% degli speciali prodotti in Emilia Romagna.
Al 2020. Noi abbiamo una produzione di speciali che si attesta intorno ai 7 milioni 840000 tonnellate, non nella cifra non sono compresi i rifiuti da costruzione e demolizione perché vengono vanno a recupero riuso. Nel 98% di questa frazione.
Ora.
E voi sapete, i nostri termovalorizzatori ci consegnano.
Una potenzialità e quindi una disponibilità di trattamento di un milione e 210000 tonnellate all' anno.
Mentre per quanto riguarda le discariche, se vi ricordate, la slide precedente era relativa ai rifiuti urbani e qua stiamo parlando invece degli speciali, noi abbiamo, in questo momento autorizzate e in funzione, due discariche che sono quella di Sogliano Ambiente e Rieco di Mirandola.
Che hanno diciamo una,
Quantità di 200000 tonnellate all' anno di trattamento.
Mettendo insieme tutte queste cifre.
Si arriva, diciamo, quella che è la stima del fabbisogno al 2027 era legato ai rifiuti speciali, ora, mettendo insieme il fabbisogno dei rifiuti urbani e dei rifiuti speciali, complessivamente parliamo di un milione 693000 tonnellate, la capacità termovalorizzatore di cui vi avevo parlato, un milione 210000 tonnellate, voi vedete, il delta è di 483000 tonnellate che con la disponibilità delle due discariche di cui parlava di Sogliano e di rieccoci restituisce, diciamo, un delta e quindi la stima del fabbisogno di 280000 tonnellate. Se vi ricordate nelle discussioni che stavamo facendo all' interno di questa Commissione, attualmente noi ci attestiamo a un fabbisogno di 400000 tonnellate. lo dico perché tutte le volte, quando mi si chiede se questo piano venir prevede l' azione di riduzione, questa, come dire, è la dimostrazione plastica che le azioni di piano hanno questo obiettivo,
Le osservazioni pervenute, ovviamente molti ci dicono dovete ampliare l' impiantistica, questo ovviamente è quello relativo ai gestori che classicamente ci chiedono, sono preoccupati del fatto che non prevediamo più discariche e quindi sono preoccupati del fatto che non ci sia lo spazio sufficiente per il trattamento anche ai termovalorizzatori esiste un comando di piano che voi conoscerete molto bene, perché i termovalorizzatori, quindi la disponibilità di un milioni 210000 tonnellate e voi sapete che la priorità è ingrassare i rifiuti urbani, quindi agli speciali viene consegnato il delta di differenza, con la particolarità di Forlì che invece sapete che l' autorizzazione a solo urbani e quindi da questo punto di vista, ovviamente, il mondo legato alla al mondo produttivo il mondo industriale e ritiene che il fabbisogno stimato possa essere riduttivo rispetto alla necessità che mettiamo in campo.
Ma se noi facciamo delle azioni di prevenzione interveniamo con l' economia circolare e diciamo che dobbiamo andare su questo settore. è evidente che, per quanto ci riguarda, invece, è un comando di piano che dobbiamo tenere. Per converso, abbiamo una parte di associazioni che sostengono che invece poi, siccome abbiamo stimato troppo in alto la produzione, siccome metteremo in campo una serie di azioni e siccome dovremmo considerare come.
Stima iniziale quella dei Comuni, che sono già oggi a tariffa puntuale. In realtà, noi potremmo essere in grado di spegnere 5 inceneritore al 2027, diciamo che.
Avremo modo e occasione per farvi vedere come noi abbiamo stimato tutti gli anni il fabbisogno dell' impiantistica anno dopo anno e i flussi tengono in considerazione non soltanto diciamo gli obiettivi di piano, ma anche le trasformazioni della gestione della raccolta che stanno facendo diversi comuni e quindi anche il fatto che dovrà entrare in vigore la tariffa puntuale per dirvi che da questo punto di vista a noi sembra impossibile impossibile spegnere cinque termovalorizzatori a meno che, come alcune associazioni sottendono pianifichiamo discariche che, come voi ben sapete, da questo punto di vista nella gerarchia dei dei rifiuti sono nettamente più inquinanti e che, per quanto mi riguarda,
Non sono ammissibili, come tra virgolette scambio di proposta, pianificare nuove discariche per urbani quando noi saremo virtuosi non pianificando le mi sembra un ossimoro rispetto a coloro che, se lo stanno chiedendo e altre osservazioni sono arrivate sui criteri localizzativi e la modalità di gestione del servizio.
I criteri localizzativi, voi sapete noi questo non è un piano urbanistico, il Piano dei rifiuti assume dei principi e consente alle Amministrazioni comunali di poter, e quelle provinciali che hanno, come dire determinate responsabilità, di poter essere più coerenti e di facilitare alcuni percorsi anche dal punto di vista della pianificazione ma non facciamo noi pianificazione, alcune realtà ci chiedono invece di essere più puntuali nella pianificazione, ma noi abbiamo assunto il principio dell' autosufficienza e della prossimità.
Io avrei bisogno di bere possibile.
Dal rubinetto, eh eh okay.
No, scusatemi, ma ho paura se perché un' illustrazione che ancora prosegue?
E sulla modalità di gestione del servizio e le osservazioni che ci sono arrivate sono attinenti alla modalità di raccolta, alla qualità della raccolta differenziata, alla vigilanza e alle sanzioni, ora alcune, dal punto di vista del principio alcune di queste osservazioni noi le condividiamo e nel senso che è evidente che noi dobbiamo migliorare la qualità, noi dobbiamo fare in modo che ci sia un' attenta vigilanza e noi dobbiamo fare sì che le modalità di raccolta e arrivi nei nostri obiettivi ma come ho specificato in questa slide non attiene alla Regione decidere il modello della raccolta è una competenza delle Amministrazioni comunali e non possiamo essere noi a dire al Comune come deve fare la raccolta differenziata, ma noi gli diciamo quali sono gli obiettivi che deve raggiungere e quindi, da questo punto di vista.
Devono mettere in campo tutte quelle che sono strategie atte al raggiungimento di quegli obiettivi. Ora la tariffa puntuale.
La tariffa puntuale attiene, da questo punto di vista, una scelta strategica di piano non dico solo di questo piano anche nel piano precedente era previsto che i Comuni arrivassero a tariffa puntuale al 2020 e, come ben sapete, perché in questa slide riportata al 2020 soltanto 90 Comuni hanno raggiunto questo obiettivo, quindi il 27% dei nostri comuni,
Ora è evidente che per noi rimane fondamentale la tariffa puntuale come strumento legato al raggiungimento dei nostri obiettivi.
Tra diciamo le osservazioni che sono arrivate molte, come dire sono.
Sempre, come dicevo nel caso degli obiettivi in contraddizione tra di loro e dopo ve lo spiegherò comunque quello che vedete in questa slide è che cosa succede quando i Comuni arrivano a tariffa puntuale, andando nelle nei casi di specie, all' 85% di differenziata, in alcuni casi al 96 e in altri casi alla produzione di 92 chili.
Pro-capite hanno di valore medio di rispetto al valore medio di 178. Ora, se vi ricordate un' osservazione di cui parlavo prima ci consegna il fatto che potevamo arrivare a 55 chili di produzione pro-capite. Voi vedete come, da questo punto di vista, diventa grazie e non è del rubinetto. Non la possiamo far vedere.
Diventa fondamentale adottare la tariffa puntuale, ma non è questa che azzera la produzione del rifiuto. Quando parleremo in specifico anche di quello che sta avvenendo nei Comuni, che sono a tariffa puntuale, sarà molto interessante osservare l' oscillazione di produzione dall' anno in cui sono partiti all' anno in cui siamo arrivati. è un dato che dovremmo guardare con interesse perché, come dire, consegna una fotografia che è importante non tralasciare ora sulla tariffa puntuale sono arrivate alcune osservazioni e il nostro piano. Che cosa dice che noi ci dovremmo assestare al raggiungimento della tariffa puntuale al 2024 nel 2023 per i Comuni, che sono già trasformazione? Hanno già fatto le gare nel 2024 per quei Comuni che hanno appena finito la gara devono fare la trasformazione della gestione del servizio. Posizionarsi al 2024, nove, sembra.
Da questo punto di vista.
Coerente e anche se volete, prudente, perché è una fotografia di quello che è lo stato dell' arte delle delegare dei nostri territori.
Siamo in ritardo perché si dovevano arrivare nel 2020 prevedere di andare oltre il 24 e credo che sia fuori da quelli che sono gli obiettivi che noi vogliamo raggiungere. Però, se vi ricordate, io all' inizio vi ho detto noi poi ci posizioniamo con le arredi all' 80% nel 2025, quindi è evidente che se noi arriviamo al 2024 con il Comune a tariffa puntuale, noi ci portiamo dietro anche l' obiettivo della raccolta differenziata nel 2025, con una particolarità lo vedete qua che è quello legato alla montagna. Bisogna avere, anche come dire, la capacità di leggere quelle che sono le criticità che il nostro piano ci riconsegna, dove abbiamo degli indici di raccolta differenziata molto bassa, l' obiettivo che ci che stimiamo per la montagna 67% è impossibile arrivare all' 80%, per cui noi stiamo attenzionando anche finanziamenti che i gestori hanno presentato nel PNRR, perché l' indicazione che abbiamo dato è quello di fare progetti speciali legate al miglioramento della differenziata in montagna.
Ora, rispetto alle osservazioni sulla tariffa puntuale e molti gestori ci dicono e alcuni osservatori che quella del 2024 è impossibile da raggiungere come data entro la quale i Comuni arrivano a tariffa puntuale e altri ci dicono che noi dovremmo farlo.
Prima, possibilmente già quest' anno, il prossimo o il prossimo anno,
Allora, sulla tariffa puntuale?
Ci si chiede un modello unico regionale dal punto di vista della proposta al cittadino ci siamo assunti l' impegno, insieme ad ANCI, ad ATERSIR di lavorare a un nuovo regolamento tipo regionale,
Crediamo che sia utile nell' incontro che abbiamo fatto dei focus con i comuni, abbiamo riscontrato un apprezzamento per questa proposta della Regione Emilia Romagna che, tanto più coerente nel momento stesso in cui in maniera omogenea a tutti i Comuni vanno in questa direzione perché, come voi sapete ci sono noi non possiamo imporre un regolamento, è un regolamento tipo. Attualmente abbiamo, come dire, regolamenti di tutti i generi e è evidente che più la tariffa puntuale omogenea e.
Più anche le Istituzioni riescono a gestire il confronto con i cittadini e il sistema anche delle imprese, perché ci sono coefficienti anche tra Comuni confinanti che molte volte sono differenti. Quindi questo compito ce lo siamo assunti e entro quest' anno lavoreremo a questo regolamento tipo.
L' altra osservazione che vi dicevo è quello legato a legare del servizio e in molti casi l' osservazione che ci viene posta e ma come le gare sono già state fatte, il piano dei rifiuti arriva dopo, come facciamo ad adeguare gli obiettivi di una gara che è stata precedente, io quello che ho detto anche a tutti i gestori. L' obiettivo della tariffa puntuale era del 2020, quindi non sto consegnando niente di nuovo rispetto a quello che noi avremmo dovuto già fare,
Diverse osservazioni sul tema del fondo d' ambito è un tema molto caro anche all' assemblea,
E quindi è opportuno che ve lo possa, come dire.
A sottolineare anche in questa sede molti ci chiedono, ovviamente, di lavorare sul fondo in che d' ambito incentivante, ora non è il piano che può dire, può commettere degli incentivi e il piano dà degli obiettivi, degli strumenti e delle azioni. è la legge che noi abbiamo costruito in maniera puntuale sull' economia circolare che invece con un fondo può entrare in questa direzione e ATERSIR. Mi sta chiedendo anche un incontro, perché l' obiettivo è quello di incentivare il più possibile i Comuni per andare a tariffa puntuale. Tra le osservazioni che troverete accolte da parte della Giunta c'è un' osservazione che ha presentato Confindustria, che credo che sia opportuno.
Che anche l' Assemblea possa discutere rispetto alla possibilità, appunto, di essere più efficaci rispetto all' obiettivo della tariffa puntuale. Comunque, la legge 16 rimane un obiettivo nella sua riformulazione che avevamo condiviso, quindi è previsto che noi possiamo lavorarci insieme nella seconda metà di questo anno. Recupero materia.
Non è una novità che l' Emilia Romagna è una regione molto virtuosa dal punto di vista della trattamento del ciclo dei rifiuti, noi siamo sempre come dire.
Vocati a pensare a quelli di cui parlavamo prima, quindi ai TMB, ai pm, ai termovalorizzatori, ma in realtà la filiera viene in Emilia-Romagna, un totale di 1358 impianti di cui il 75% è finalizzato al recupero della materia,
Ora, rispetto a, diciamo alle singole richieste che ci vengono fatte sul recupero di materia, che sono coerenti anche con la strategia dell' economia circolare europea, alcune osservazioni che sono state fatte sono quelle relative ai rifiuti organici, quindi ha la possibilità, diciamo, di avere il compostaggio di piccola scala e quindi noi ovviamente non siamo contrari qualsiasi, come dire strumento si possa aiutare. Noi lo incentiviamo quello relativo ai RAI che, come voi sapete, è un ambito molto particolare. La Regione, già in passato a far ha fatto accordi con il Consorzio.
Dei RAEE e quindi pensa di poter continuare in questa strategia, perché è opportuno andare avanti una osservazione,
Ci è pervenuta è quella relativa ai prodotti assorbenti, ora, siccome è una richiesta non nuova, insomma, che viene avanti da da molto tempo, e.
Abbiamo fatto una scelta, una scelta forte, quindi abbiamo accolto questa osservazione e nella misura in cui abbiamo previsto che, qualora un Comune decidesse di fare la raccolta differenziata di prodotti assorbenti, questi non devono essere mandati a recupero energetico e quindi non devono andare a termovalorizzazione questo l' abbiamo inserito anche nella consapevolezza che è poi nella slide successiva, lo vedrete,
In questo momento, probabilmente in Regione Emilia Romagna abbiamo una realtà che presenterà chi ha presentato, nonché presenterà richieste di finanziamento all' interno del Piano nazionale di resilienza per la costruzione di un impianto. Quindi ci siamo, come dire permessi, di accogliere questa richiesta che non soltanto nella strategia nazionale, ma che noi riteniamo opportuno, anche perché sappiamo che anche l' impiantistica si svilupperà in questa direzione.
Per quanto riguarda i finanziamenti del PNRR. Ve li avevo già raccontato un miliardo e mezzo sia già chiusa, diciamo la procedura relativa alla presentazione delle domande, siamo in attesa di di capire un po' come si muoverà invece il mite rispetto all' individuazione dei progetti da finanziare.
Un miliardo e mezzo di cui voi sapete, il 40% era al nord ora l' Emilia Romagna ATERSIR, perché questa era quello legato a, diciamo l' impiantistica e quindi erano i soggetti regolatori legato a doverlo presentare. L' Emilia Romagna ha candidato 324 progetti per un totale di 380 milioni. è evidente che noi stimiamo che ci possono arrivare progetti dagli 80 ai 100 milioni e vedremo quelli che verranno selezionati, che ci aiuteranno in questa direzione e l' altra linea di finanziamento, invece, è quella dei gestori, quindi dei privati, per cui, mentre nell' ambito del miliardo e mezzo noi sappiamo esattamente che cosa ha presentato ATERSIR, anche perché ci ha chiesto la coerenza.
Dei progetti finanziati rispetto al nostro Piano dei rifiuti rispetto ai 600 milioni dei privati. Noi non sappiamo perché è un presentati privati, quali sono le domande di finanziamento,
Che hanno fatto però anche in questo caso su 600 milioni 40% è destinato al Nord e il 60% al sud.
Ora l' altra parte mi sto per avviare a conclusione l' altra parte importante, quindi vedete.
Le osservazioni su questo piano si stanno muovendo in coerenza con quello che ci aspettavamo e su questa nuova diciamo la voglio chiamare filiera di comando che noi abbiamo intercettato e poi quella dei rifiuti da costruzione e demolizione. Ora qua in questa slide viene riportata quella che è la quantità della produzione dei rifiuti da demolizione e ricostruzione, se vi ricordate nei rifiuti speciali, non li stimiamo per quanto riguarda l' impiantistica dal punto di vista delle discariche, perché il 98% viene recuperato?
E di questa frazione soltanto, vedete, il 3,23% dei rifiuti da costruzione e demolizione è costituita da rifiuti pericolosi che complessivamente, in una slide precedente avete visto. Noi abbiamo la necessità di quella stima dell' impiantistica delle 280000 tonnellate, di cui 100000 noi li dovremmo stimare perché sono appunto i rifiuti pericolosi, tipo amianto che noi abbiamo necessità di mandare in discarica.
Ora, rispetto a la strategia dei rifiuti da costruzione e demolizione, che cosa ha previsto la Regione?
Di proseguire l' operazione virtuosa che ha messo in campo, da una parte, con la legge 16, quindi tutto il tema dell' economia circolare e quindi la massimizzazione del riciclo.
La coerenza.
Con l' elenco regionale dei prezzi, che peraltro è stato recentemente revisionato e che deve tener conto del minor prezzo, diciamo, del materiale derivante dalle attività di recupero rispetto a quello derivante da inerti naturale,
Il tema dei criteri ambientali minimi per quanto riguarda le gare come criteri premianti per quanto concerne i lavori di costruzione e quindi la possibilità di incentivare ulteriormente questa filiera, e quindi per fare sì che queste prime tre lettere che vedete questi primi tre punti che vedete in questo in questa slide siano efficaci un comando di piano che è quello che prevede di non autorizzare più nuovi impianti.
Di escavazione per inerti naturali e, qualora sia, come dire, stimata la la sussistenza di materiale inerte riciclato,
Con l' adeguamento di piano.
A 24 mesi dall' adozione. Ora, rispetto a questa novità, che voi potete ben capire, una novità non di poco conto ci sono arrivate, come vi dicevo, 52 osservazioni, soprattutto, diciamo di due tipologie, una che ci chiede o di tre tipologie, una che ci chiede di stimare in maniera puntuale la esistenza del fabbisogno non soltanto per categoria, diciamo di inerti, riciclato, ma anche per ambito territoriale, nel senso che voi sapete che i Piani sono provinciali e le autorizzazioni, quindi la pianificazione di carattere provinciale, per cui, per poter da questo punto di vista a fare in modo che anche le NTA di piano sia coerente necessario stimare il fabbisogno dell' ambito provinciale, quindi per categorie merceologiche di inerti e per fabbisogno provinciale e quindi di essere di affinare un metodo che non esiste, voglio anche precisare che chiede questo piano. Ci consegnerà la necessità di fare un lavoro.
E di approfondimento, che è utile necessario perché il campo degli inerti è un campo molto delicato da tutti i punti di vista, per cui più noi riusciamo a controllarlo, a verificarlo e meglio è, e questo ce lo restituiscono anche l' associazione di categoria quindi questa tipologia di osservazione che noi riteniamo di accogliere anche diciamo l' osservazione che ci è stata fatta rispetto allo slittamento, all' approvazione, non all' adozione dei 24 mesi rispetto alla pianificazione territoriale, perché,
Dare sei mesi in più, probabilmente alla luce anche di questo lavoro da fare è più che opportuno e in altri casi l' osservazione ci chiedeva di tenere in conto i piani industriali,
Dei diversi, come dire, soggetti autorizzati che non è competenza della Regione Emilia Romagna e soprattutto un' autorizzazione a un come dire una scadenza e non compete a noi, come dire questionare sull' autorizzazione, sul fatto che l' imprenditore non ha ottemperato a quello che l' autorizzazione prevedeva, per cui in alcuni casi abbiamo.
È accolto le osservazioni legate a questa nuova filiera. In altri casi non abbiamo ritenuto opportuno. Ovviamente ci chiedevano di toglierla e le NTA di comando.
Di di non prevedere questa questa novità e ovviamente per noi invece rimane importante.
E quindi, da questo punto di vista, in questa slide vi ho sintetizzato quello che vi ho detto è quello che è stato il nostro approccio. Rispetto anche le osservazioni che sono pervenute. Finita questa parte, che è quella relativa alla bonifica dei siti contaminati su cui andrò velocemente, perché in realtà.
È una novità quella che noi abbiamo inserito all' interno di questo piano. Voi sapete che è molto importante lavorare su questi obiettivi, gli obiettivi.
A parte l' ultimo che è quello relativo alla comunicazione dei cittadini, andando in ordine inverso dalla promozione strategia per il recupero dei brownfield all' implementazione di una strategia per la gestione dell' inquinamento diffuso. Sono coerenti anche con le nostre pianificazioni le altre leggi che noi abbiamo messo in campo, la legge 24 sulla possibilità del non consumo di suolo, la possibilità quindi di utilizzare questi questi ambiti. diciamo che le osservazioni che ci sono pervenute sono più.
Sul piano, diciamo, dell' accompagnamento dei territori è una novità e quindi le bonifiche sono complesse. I territori ci chiedono di aiutarli e di accompagnarli in questo percorso. Ovviamente noi, tra le azioni di Piano, abbiamo deciso e continueremo a sviluppare, ad aggiornare l' anagrafe dei siti contaminati. Voi sapete nell' anagrafe noi abbiamo già in sé il 52% dei siti bonificati e rimane il 48% dei siti da bonificare. Ci sono quelli ante Testo unico che hanno, come dire, ha necessità di essere accompagnati più velocemente, perché le statistiche ci dimostrano come sono più lenti nella nella capacità di.
Come dire di analisi e di esaurimento della bonifica stessa, per cui noi abbiamo bisogno assolutamente di mettere in campo del anche le migliori tecnologie, di fare in modo che il piano possa dare degli strumenti adeguati, anche lo snellimento delle procedure, ovviamente sui siti orfani. Voi sapete perché l' abbiamo già dichiarato, abbiamo ricevuto 5 milioni 370000 euro dal mite per quanto riguarda i nostri siti orfani in Regione e abbiamo ricevuto.
La notizia del finanziamento di 27 milioni di euro dal PNRR per quanto riguarda,
Il Piano delle bonifiche candidando 18 siti orfani. Quindi è un piano che, non soltanto come dire, si è arricchito di questa novità, ma che si arricchisce anche di finanziamenti che noi sappiamo potranno aiutarci. Da questo punto di vista, concludo dicendo che le norme tecniche di attuazione e l' aspetto diciamo principale, che io vorrei sottolineare quello che ho detto prima di coerenza con la legge 24 e della necessità di inserire anche nella tavola dei vincoli, quindi di far proprio il Piano dei rifiuti, di inserire nella tavola dei vincoli e anche il fatto che i siti sono appunto da bonificare affinché sia inserito anche nel certificato di destinazione urbanistica il vincolo per fare in modo che si vada avanti senza sorprese. Insomma,
Vi dicevo, su questo sono 32 le osservazioni che ci sono pervenute da 12 proponenti e sostanzialmente riguardano quello che stavo dicendo. Quindi non abbiamo una messa in discussione delle bonifiche, quanto piuttosto la necessità appunto, di accompagnare questo percorso da ultimo, e concludo, ho finito veramente monitoraggio quello che vi dicevo prima.
Noi nel 2025, dovremmo fare un attento monitoraggio dello Stato di raggiungimento dei nostri obiettivi. Per noi è il momento intermedio di verifica del raggiungimento degli obiettivi e sarà molto importante anche perché le novità attuale tra il Piano nazionale di resilienza, i finanziamenti sull' impiantistica, i finanziamenti del Piano nazionale della resilienza a 360 gradi e le ricadute su, diciamo gli aspetti economici,
La possibilità, insomma, di verificare quanto gli obiettivi che ci siamo dati vengono raggiunti o quanto dobbiamo. Dovremmo eventualmente riposizionare anche alcune scelte. Per noi diventa fondamentale prima che il piano esaurisca i propri effetti. Quindi il monitoraggio del 2025 sarà fondamentale per poi intervenire, se necessario. Magari non lo sarà e avremmo già raggiunto tutti gli obiettivi. Però, siccome nel 25 attestato il raggiungimento anche dell' obiettivo della raccolta differenziata all' 80%, è fondamentale che noi nel 25 faremo un monitoraggio,
Robusto e quindi non soltanto il monitoraggio annuale che voi sapete e ogni anno noi facciamo un rapporto, ci siamo assunti l' onere e l' impegno anche di fare un confronto ogni sei mesi con gli enti locali, questo proprio per aiutare e accompagnare il Piano, quindi monitoraggio annuale, ma il 25 è l' anno in cui, anche all' interno di questa di questo consesso faremo una verifica puntuale, appunto del raggiungimento degli obiettivi,
Quindi, come vi dicevo, noi oggi andremo in Giunta ad approvare questo documento per poi farla approvare in Assemblea come da cronoprogramma, e che noi abbiamo trasmesso anche.
Formalmente entro possibilmente il mese di luglio.
È evidente che questo piano è molto corposo e molto ricco, per cui bisognerà fare le giuste Commissioni che riterremo idonee per poter approfondire gli argomenti sui rifiuti urbani, gli argomenti sui rifiuti speciali impiantistiche legate agli urbani e gli speciali, e credo che sia opportuno un focus specifico sulle bonifiche quindi riprendendo un po' quello che abbiamo fatto anche con i focus tematici ovviamente nei focus tematici come dire, abbiamo lavorato in maniera molto,
Come dire ampia, per arrivare a sintesi, però, secondo me sarà opportuno fare questi tre approfondimenti in Commissione, perché il Piano dei rifiuti è un grande strumento,
Siamo già a un livello molto alto e quindi questa considerazione che vi che vi do è noi siamo probabilmente la seconda tra le Regioni più virtuose d' Italia, magari da alcuni punti di vista la prima su alcuni aspetti, la seconda su altri aspetti. Quando si è già molto alti andare ancora più in alto sulla terraferma sia difficile,
Quindi ve lo consegno come aspetto sul quale appunto lavorare insieme e ritengo che sarà importante sfruttare anche queste Commissioni che vi ha proposto per comprendere esattamente non soltanto il nostro posizionamento, ma anche come si sta muovendo la strategia nazionale che in questo momento in maniera parallela sta andando avanti insieme alla Regione. Grazie,
Grazie assessore, chiedo chiaramente i colleghi chi è interessato intervenire, interagire su questa relazione, premettendo che l' invio delle slide avverrà chiaramente su indicazione dell' Assessore al termine della.
La seduta consigliere Facci, prego.
Sì, grazie fa di avrei chiesto.
Le slide e poi chiederemo anche le osservazioni, perché nel dettaglio credo che sia di assoluto interesse conoscere sia quelle ammesse sia quelle ammesse parzialmente, sia quelle respinte, io faccio solo una riflessione, visto anche.
La.
L' approfondimento dell' Assessore, qui insomma, ci ha rappresentato toccando un po' tutti i punti, io credo che sia necessario.
Lei stesso ha richiamato la necessità di approfondire alcuni argomenti prossimamente.
E conoscere nel dettaglio pratico quelle che saranno le strategie in materia di economia circolare, perché per raggiungere quei risultati che molto ottimisticamente sono stati elencati e per poter fare in modo che vi sia anche la una diffusione della della della tariffazione puntuale, la stiamo rimandando anno per anno, quindi è chiaro che però vediamo che chi la applica a raggiungere risultati importanti,
Però credo che diventa interessante, segue fare seguito a quello che sono le.
Le indicazioni nello stesso nello stesso piano,
Si spera di raggiungere l' economia circolare completamente circolare entro il 2050.
Occorre lavorare un sistema in cui tutte le attività, se organizzate, perché lo scarto diventi risorsa, si stima che l' economia circolare.
Potrebbe creare in tutta l' UE,
Entro il 2030 700000 posti di lavoro, eccetera eccetera.
E poi guardiamo se guardiamo quelle che sono le le tipologie di.
In questo momento di gestione dei rifiuti.
Per esempio, prendo gli impianti di recupero del vetro.
Abbiamo 13 impianti 12 fuori regione.
A partire dal 2022, non so se sono già operativi due impianti in provincia di Modena potranno trattare circa 300000 tonnellate di rifiuti in vetro, a possiamo guardare la plastica 50 e 50, cioè io credo però che occorre partendo da questi dati.
E fare in modo che le risorse, il posto di lavoro, appunto, possano essere sviluppate sul territorio. Credo che ci siano tutte le le competenze e ci siano tutte le possibilità.
Sono state individuate e indicate delle cifre che, appunto, a livello nazionale, verranno destinate a questa a questa i progetti faro. Lei ha ricordato appunto gli ultimi decreti le risorse anche qua, si tratta di capire nel dettaglio sul territorio nostro.
Come si intenderà praticamente sostenere. Ci sono progetti già avviati, ci sono proposte però il punto qui noi per fare in modo che il rifiuto diventi una risorsa, anche creando posti di lavoro. Qui, se noi guardiamo la mole dei rifiuti che trasportiamo altrove,
Enorme, allora è ovvio che non voglio ragionare in termini esclusivamente regionalistico e quindi pensare che se avviamo a l' economia circolare, come dire, l' andiamo a andiamo a coinvolgere impianti fuori regione, questo non sia virtuoso. Non voglio arrivare a questo, però credo che perché effettivamente poi diventi anche un aspetto culturale che vi che possa essere ben compreso, ci debba essere effettivamente un un discorso di filiera, quando leggo.
Gli acquisti verdi nella Pubblica amministrazione e poi, dopo guardo che compriamo la carta normale, neanche riciclata da una multinazionale portoghese, vorrei capire anche qua se c'è coerenza, cioè credo che occorra veramente andare a fare un.
Un come dire uno sforzo in più oltre oltre le le le le gli slogan, per poter fare in modo che effettivamente ci sia una cultura, ci siano iniziative concrete fin da subito.
E si possa arrivare anche a colmare quel gap che è stato indicato, per esempio, per i settori montani, per i territori montani che hanno una indubbia difficoltà a recuperare a raccogliere, proprio perché vi sono appunto sono localizzati in maniera sparsa e.
E diffusa. Ecco però credo che occorra veramente fare in modo che superare la logica che oggi comunque elementi utili ti condizionano questo mercato, poi lo condizionati positivamente perché distribuiscono tutti gli anni dei dividendi agli azionisti e tutti i Comuni che sono parte di questi azionisti. Queste multi utility, ovviamente non lo possono fare a meno per esigenze di bilancio, ma credo che occorra veramente fare in modo, invece che si creino nuove realtà imprenditoriali, capaci di mettere in in in in applicazione pratica e questo discorso di filiera in modo tale che si completa il ciclo quando nel modo conosco che lo facendo in modo che lo scarto diventi effettivamente riutilizzato. Ecco, questo secondo me, è un aspetto che dovremo approfondire, oltre al fatto che, naturalmente, occorre andare avanti nella di nella direzione.
E che che progressivamente si sta mettendo in piedi,
La questione delle discariche non è di poco conto. spero che veramente si possa raggiungere quelle che sono quegli obiettivi, perché credo che ne abbiamo tenute aperte forse per troppo tempo alcune.
E quel gatto di 280000 tonnellate erano quelle sul credo che anche quello è un punto interrogativo su come dovremo.
Su su quali saranno i reali strumenti per poterlo azzerare. sia sia una una riflessione da fare. Non lo credo che possa essere semplice. Questo tipo di di di di di scelta, ma deve essere nella direzione, però che ci siamo prefissi, cioè quella di arrivare a fare in modo che ci sia una reale sostenibilità. è una reale.
Riutilizzo o di tutto quello che viene prodotto. Ecco, quindi queste sono riflessioni che mi sono sentito di fare fin da subito. Poi, naturalmente, questa è una materia complessa che doveva essere oggetto di plurimi approfondimenti, grazie.
Ci sono altri interventi, colleghi.
Consigliere Pelloni no, ha già detto molte cose, il mio collega volevo anche aggiungere aggiungere questo perché una discussione che abbiamo già fatto in occasione della della in Assemblea in occasione della proroga del degli obiettivi che dava la legge.
Appunto che impostava 70% di recupero e 80 di differenziata di questo obiettivo mancato, ma soprattutto perché è solo un terzo dei comuni al momento della proroga, era era a tariffazione puntuale, quando in buona sostanza avrebbero dovuto passare praticamente tutte le amministrazioni o essere già in fase di di di di di di di passaggio e invece il Covid purtroppo è arrivato nel gennaio febbraio 2020, poi qualcuno dice che magari c' era in Italia anche prima, ma non è qua il punto. Il punto è che per arrivare alla tariffazione puntuale, l' avvio di.
E sistemi più virtuosi di raccolta e poi smaltimento per arrivare ad avere materie seconde e non portare il grosso, magari ne negli inceneritori o termovalorizzatori secondarie, come li vogliamo chiamare in tanti casi, appunto, la stragrande maggioranza dei casi l' iter non era neppure arrivato e quindi non è che le la pandemia. Il Covid da interrotto degli iter non erano neppure partiti. Purtroppo, soprattutto alcune città importanti Modena è ultima guardavo. I dati scorsa settimana, Modena insieme a Savignano sul Panaro con Savignano sul Panaro una realtà più piccola, ma, come capoluogo è ultima per la raccolta differenziata, ha un 63% perdonate una percentuale veramente insomma brutta, brutta, perché poi appunto è, è anni che ci riempiamo, c' erano degli obiettivi di legge legge regionale non rispettati. Allora, come facciamo a cercare, in un qualche modo di.
E non non sbagliare più di di di porci degli obiettivi e anche tradurli poi in concreto, perché questa la la, la sfida che non ci possiamo più permettere di mancare.
Allora non è sufficiente, come facciamo con spesso la legislazione regionale, anche solo una clausola, magari con le clausole valutative interne. A mio avviso, come vado, proseguo il il percorso del mio collega che, se non è lo stesso ente pubblico, cioè la macchina regionale che in un qualche modo si dota di un di di di una valutazione che non può essere interna, secondo me, ad esempio io vengo da un' Amministrazione siamo eravamo 300 Comuni in Italia che aveva la certificazione EMAS,
Perché Regione Emilia Romagna non si inizia a dotare di una certificazione EMAS, proprio perché da da tutti i processi decisionali dal punto di vista ambientale e poi c'è una valutazione oggettiva, appunto, non interna, perché altrimenti?
E via via in qualche modo è anche tutti gli è, perché se non è l' ente pubblico per primo, in un qualche modo a dare l' esempio, poi dopo non può essere, non può essere che adesso molti Comuni stanno anche sempre in chiave ambientale approvando l' hanno già approvati varie PAESC. Se vogliamo raggiungere anche quegli obiettivi, li perché, insomma, in qualche modo è tutto concatenato. Ecco, da un certo punto di vista, se li vogliamo raggiungere il primo che deve dare il buon esempio, certamente l' ente pubblico e deve avere dopo, di conseguenza, riusciamo a trasmettere magari anche questa questo impostazione euro e sistema di organizzazione, di valutazione e di in un qualche modo di certificazione a alle aziende e poi via via. Riusciamo arrivare al privato perché altrimenti.
L' abbiamo visto, ci sono a seconda dei gestori e qua. Passo invece alla seconda riflessione che ho già fatto sui modelli. Credo che solo Modena abbia fatto la gara per la raccolta e smaltimento dei rifiuti, poi Modena so per certo altre Province, no, anche quello è stato un passaggio che ha bloccato i vari passaggi a dei dei sistemi di raccolta e poi, di conseguenza, smaltimento più virtuosi, l' indeterminatezza di gestori dove sì, magari il 50 55% delle quote sono private e pubbliche, però molto spacchettate, invece c'è una quota importante.
Privata che in un momento di di di extraprofitti come come come ci sono state, è chiaro che il 45% di quei dividendi sono andati al privato, ma questa, insomma, è una parentesi.
Quindi anche a livello di modello, finché noi facciamo coincidere per legge ed è tecnicamente possibile che lo smaltitore raccoglitore può essere in capo allo stesso soggetto, c'è un monopolio naturale che se non c'è un' Authority che funziona bene e oggi non possiamo dire che funziona bene perché nei Comuni ancora oggi non abbiamo.
Non abbiamo il PEF dell' anno in corso,
E noi dovremmo piani, cioè questo è un piano che deve pianificare da qui addirittura al 2027, al 2030, eccetera noi non abbiamo le tariffe di smaltimento dei prossimi anni, non l' abbiamo delle degli anni in corso, non li abbiamo in quasi tutti i Comuni devono ancora approvare appunto le tariffe o se le hanno approvate, son dei dei dei dei dei presunti, ma veramente presumo perché ancora oggi.
Io questa non è programmazione, ma questo che e questo ce lo ripetiamo da anni questo non è succede oggi, però, o troviamo dei modelli che riusciamo ad avere una programmazione, altrimenti la cosa più sbagliata che possiamo avere nella pubblica amministrazione, vivere alla giornata, perché altrimenti quegli obiettivi alti che dobbiamo raggiungere perché credo che dobbiamo raggiungere non è che ce li che li diamo solo per tra virgolette appuntarci una spillette più di Grima per il bene del come dire della comunità, per il bene del dell' ambiente per il bene insomma di un sistema più virtuoso e anche di consumo di materie prime. Dobbiamo dobbiamo assolutamente raggiungere. Il tema è che il rischio di un film già visto che crea abbiamo gli stessi presupposti per sbagliare nuovamente, cioè di non raggiungere l' obiettivo perché.
Quando andavo a scuola, se sarà, aggiungo solo se rispondo solo tre domande. Bene, su 10 il voto era 3.
Ma era 6, non era sufficiente. Il voto era insufficiente, ma anche in maniera grave. E allora il rischio è di di di appunto di rivedere qualcosa che si ripete e e poi anche le gestioni molto difficile, ossificate tra Comune e Comune che la migrazione dei rifiuti, appunto dei sistemi,
Diversi non portano magari e delle economie di scala, perché appunto in un Comune c'è il cassonetto con la, con la tessera in quell' altro. Il porta a porta che.
Io credo che, appunto, è il momento di una programmazione vera, seria e ci diamo dei criteri per rispettarlo, ma non è sufficiente, a mio avviso, una solo dei sistemi di monitoraggio, come son già stati nel passato, perché altrimenti il rischio che ripetiamo gli stessi errori del del del passato del passato prossimo grazie,
Grazie consigliera, Piccinini.
Sì, grazie Presidente, ma molto brevissimamente, anche perché la discussione su questo piano la faremo a tempo debito con tutti gli approfondimenti del caso, quindi in quella sede avremo il tempo anche appunto di leggerci tutti i documenti che sono sicuramente corposi e intanto inizio ovviamente da dal dato su cui abbiamo insistito Movimento 5 Stelle, perché questo Piano non si chiama più PRGRU, ma è il Piano dei rifiuti e delle bonifiche. Questo ci tengo a sottolinearlo perché per la prima volta ed è un fatto che va sottolineato ci dotiamo anche di un piano delle bonifiche qui e quindi questo è un fatto positivo e che porteremo avanti, dopodiché io intervengo, così, diciamo, rispetto a una richiesta che viene da un territorio in particolare.
Che è quello di Forlì, e lo dico rispetto anche a a parole che sono state spese negli anni rispetto allo spegnimento degli inceneritori.
Dalle slide che ho visto diciamo che.
Non arriveremo perlomeno entro il 2025, a pensare di provare di chiudere quell' inceneritore.
Capisco i dati e su questo diciamo è ovviamente dobbiamo tener conto appunto di quella che era la realtà e di quelli che sono i dati oggettivi. Però, come dicevo prima, è anche vero che son state spese delle parole nel tempo e che c'è un territorio che ha lavorato tanto rispetto al tema dei rifiuti e che si aspetta anche qualcosa e quindi io credo che in un qualche modo questo sia un obiettivo che come Regione ci dobbiamo porre prima o poi, perché effettivamente i risultati sono stati dimostrati e bisogna provare a mettere in campo tutti gli strumenti possibili per arrivare allo spegnimento di quell' inceneritore. Ma insomma via via sono obiettivi che come Regione, appunto nel tempo, dobbiamo. Dobbiamo porci poi torno su un tema che avevo sollevato anche in un' altra Commissione sempre legato al recupero di materia, che è quello del fosforo, legato alle acque reflue. Anche qui mi piacerebbe in qualche modo che si lavorasse anche in questo senso. Sappiamo quanto.
Il valore appunto di questa sostanza per i nostri terreni, legato anche appunto all' eutrofizzazione dei del mare. Ma insomma, adesso non voglio entrare in questa materia, però mi piacerebbe sentire qualcosa anche da questo punto di vista, perché se ne parla forse troppo poco. Invece, anche il recupero delle acque reflue fa parte appunto della anche qui del del della gestione virtuosa.
Dei rifiuti,
Dopodiché, insomma, faremo, come ha già detto anche dai colleghi, ci sarà tutto il tempo per fare gli approfondimenti necessari su questo che è un documento veramente è molto corposo, anche rispetto alle osservazioni che che sono arrivate però. Insomma, volevo porre l' attenzione su questi due aspetti. Grazie.
Consigliere Costa.
Grazie Presidente, grazie all' assessore, anch' io brevemente, perché quella di oggi è un' illustrazione importante, non mi si beve, non è che una conferma.
Dicevo brevemente, perché oggi abbiamo assistito a un' illustrazione e ci sarà il tempo e lo spazio per entrare poi nel dettaglio delle della discussione, stando anche al metodo che l' assessore ha impostato e che io condivido moltissimo, che testimonia di come ci sia la volontà di fare un dibattito vero, approfondito prima in questa Commissione e poi in Aula rispetto al piano lo testimonia il fatto che è avvenuta già oggi a fare un' illustrazione prima ancora del passaggio, in Giunta fra un prima prima della determinazione dell' atto di Giunta col quale l' esecutivo prenderà posizione rispetto alle osservazioni e poi abbiamo bisogno anche noi commissari di approfondire rispetto ai temi che sono stati illustrati oggi.
I contenuti, nello specifico delle osservazioni accolte o parzialmente accolte oppure rigettate e quindi, insomma, mi associo alle richieste che arrivavano da i colleghi che mi hanno preceduto nella necessità di di approfondimento ma rispetto alle quali l' Assessore si è già dimostrata disponibile. Credo che avremo di fronte due mesi, due mesi e mezzo piuttosto intensi di lavoro nella dibattito attorno a questo Piano prima dell' approdo in Aula. Ci sono però già alcuni elementi che credo vadano sottolineati, positivamente, detto del metodo, ma anche nei contenuti, uno che è.
Il pragmatismo rispetto al quale ci si è posti nella elaborazione di questo piano, ma anche la capacità di attualizzarlo al modificarsi degli scenari e quindi dei numeri conseguenti che il piano dovrà trattare. Era uno dei dei dei, una così del delle richieste che arrivano dai territori, stante che abbiamo approcciato questa discussione ormai diversi mesi or sono e che nel frattempo sono intervenute molte questioni, una per tutti i cicli economici cambiano ormai la rapidità. è imbarazzante questo piano alla capacità no di adattarsi al modificarsi degli scenari. Pur tenendo una linea piuttosto chiara e netta di elaborazione e la linea è quella che.
Io apprezzo molto, ho apprezzato molto l' intervento del collega Facci, è quella del immaginare un cambio radicale di paradigma attorno all' elemento del rifiuto, non più elemento da smaltire, ma prima materia prima di nuovi processi di industrializzazione, ecco, questa è una linea che questo piano traccia e sostiene con forza. Ci sarà appunto necessità di entrare nel dettaglio delle strategie che possano rendere attuale questo principio e che però è un fatto che sta già diventando realtà. Ho la fortuna di arrivare da un territorio nel quale e prima ancora, ad esempio, dell' introduzione della tariffa puntuale, si è riusciti comunque ad arrivare al 90% di raccolta differenziata e, di conseguenza, a un riciclo di materiale in piuttosto importante.
Non è per giocare al campanilista e che è materia che conosco molto bene, ed è per questo che quasi ogni volta che intervengo saccheggio dall' esperienza.
Fatta sul territorio, ma l' azienda municipalizzata che serve che serve. Il mio territorio ha vissuto per quasi trent' anni sulla gestione di una discarica esaurita la discarica. Abbiamo saputo costruire nel tempo un cambio industriale tale per cui oggi è un polo di recupero plastica, carta, cartone e di tutto quel materiale che può essere utilizzato sfalci, che può essere utilizzato per.
Ad esempio le coltivazioni, una volta rielaborato. No, ecco quindi, insomma, è un processo che in questa Regione è già in corso e che troverà pieno sostegno affinché possa raggiungere il suo potenziale massimo dentro questo piano e ci sarà il tema impiantistico. Ha ragione la collega Piccinini. Ci sono territori che.
Eh no, non uno ci sono territori da Piacenza a Rimini ciascuno per quello che è l' interesse,
In particolare di quello stesso territorio che guardano con grande attenzione a questo piano anche per la risoluzione di questioni puntuali. Ecco, io credo che il rapporto e il dialogo che si è costruito dall' assessorato e con i territori singoli, ma anche con le associazioni di rappresentanza che era ANCI dei Comuni, sarà fondamentale, sarà fondamentale sia per.
Traguardare le istanze locali dentro un piano che per forza di cose deve essere generale e che quindi deve fissare degli obiettivi che interessano tutta quanta la popolazione emiliano-romagnola e ma sia anche per accompagnare quegli stessi territori nell' introduzione di quegli elementi normativi come ad esempio la tariffa puntuale, che sono assolutamente necessari.
Da questo punto di vista, anche il tema di una revisione della legge 16, di cui abbiamo ragionato fin dall' avvio della discussione sul piano, credo possa rappresentare un elemento fondamentale di accompagnamento ai territori e nella applicazione di quelle che saranno le linee di indirizzo contenute dentro questo piano, quindi, insomma, come dire, concludo ribadendo l' apprezzamento per la relazione dell' Assessore molto puntuale, ringraziando per il metodo, ma anche tutta quanta la Commissione perché mi sembra che stiamo approcciando almeno da queste prime battute il dibattito in maniera molto molto intelligente e utile.
Se non ci sono altri interventi, io darei la parola per la replica all' assessore.
Allora parto dalla richiesta che ha fatto il consigliere Facci, perché mi ero dimenticato di dire che le osservazioni, per quanto le riduzioni, sono parte integrante della delibera che andrà in Giunta oggi pomeriggio, per cui sono allegati, che voi potrete vedere nella loro interezza e nelle considerazioni che abbiamo fatto e,
E quelle sul che hanno avuto un accoglimento oppure, come diceva il Consigliere, nelle nelle varie tipologie di classificazione,
Io credo che la cosa più complicata però ha ragione, il consigliere Pelloni sarà non darsi degli obiettivi per l' ennesima volta, non raggiungerli sarebbe veramente.
Dico un peccato anche per il nostro sistema sistema regionale e quindi dovremmo avere il coraggio lo dico molto onestamente anche di assumere un atteggiamento.
Forte nei confronti dei territori che non raggiungono gli obiettivi. La tariffa puntuale, che è uno strumento che noi abbiamo messo cardine non solo di questo Piano, ma anche del precedente, non è che non è stata raggiunta perché c' era soltanto il tema del delegare ancora non ottemperate, è stata una scelta anche dei territori, soprattutto quei territori dove c'è più assimilazione e quei territori che quindi hanno un tessuto produttivo ricco, importante e che quindi hanno potuto spalmare anche il costo della tariffa anche sul sistema delle imprese. Questo è un fatto che bisogna che noi, quando affronteremo questo argomento,
Dobbiamo avere la capacità e secondo me quei tre focus saranno fondamentali di comprendere anche perché noi non abbiamo raggiunto alcuni obiettivi.
E quanto è attinente, diciamo, a fin di piano non corrette o quanto aveva anche delle altre risposte. Ora il 116 toglie anche il sistema delle imprese dagli alibi, perché le imprese oggi possono scegliere di di assimilare e se invece scelgono di rimanere nel sistema e perché ritengono che sia un sistema efficiente. Quindi anche questo è un testo nuovo che noi abbiamo che la normativa ci consegna e sul quale noi dovremmo leggere attentamente i dati e come si modificano. sappiamo di alcuni comparti che stanno scegliendo di di assimilare e il tema della distribuzione della grande distribuzione, ma di altri comparti che decidono di rimanere all' interno del sistema della gestione pubblica e quindi anche la lettura di questi dati nei monitoraggi annuali sarà molto interessante, perché ci restituisce anche come il nostro sistema si si comporta, voi sapete che noi, a livello nazionale, avevamo e abbiamo una delle produzioni pro-capite più altre di rifiuti, perché abbiamo l' assimilazione delle imprese, cose che non hanno gli altri, le altre Regioni per cui nella lettura di questo dato la produzione dei cittadini scende notevolmente. Se si deve assimila, è quello che è avvenuto nei Comuni a tariffa puntuale. In quel 27% che avete visto automaticamente. è stata una di assimilazione, perché se una misurazione puntuale del rifiuto indifferenziato che viene prodotto.
Ora perché io sono sufficientemente ottimista sul raggiungimento del degli obiettivi. Intanto perché allegare adesso mi dispiace che il consigliere Pelloni sia uscito ma legare i territori le hanno fatte a scusami, non ti vedevo nell' angolo scusami eh no, guardavo gli doveri prima.
Specifico e molti Comuni hanno fatto non soltanto hanno fatto la gara Ravenna che sta partendo adesso con la nuova distribuzione, ha fatto la gara Piacenza, ha fatto la gara Bologna. Insomma, adesso le gare, le città un po' più che facevano un po' più fatica, che sono quelli che erano un po' più indietro, le hanno fatte, per cui, avendo fatto le gare adesso devono, come dire, trasformare il sistema e, dopo la trasformazione, bisognerà arrivare a misurazione. Però, come facciamo a sapere che anche questa volta è la volta giusta, allora la Giunta ha fatto una scelta che vi ritroverete nelle osservazioni di accogliere un' osservazione che ha presentato Confindustria.
L' Assemblea, che è sovrana, dovrà decidere se la scelta che abbiamo fatto la ritenete coerente ma Confindustria ha chiesto di eliminare i Comuni che non arrivano a tariffa puntuale nel 2024 dalla distribuzione dei finanziamenti alla programmazione comunitaria che la Regione fa.
Delle due, l' una, io credo che questa sia una scelta, sia un incentivo e un incentivo, al contrario, in genere abbiano distribuito un fondo da 10 milioni, voi sapete, il Piano dei rifiuti vale 800 milioni, 15 milioni forse non sono tutto questi sentivo che noi pensiamo no, e allora questa è una scelta forte, la Giunta la sposa. vediamo se l' Assemblea sposa questa scelta,
Però è, bisogna che anche noi diamo un segnale, quindi la rivisitazione della serie che da una parte una norma tecnica di comando, dall' altra messi insieme, si spinge il modello. Questo è il compito di questo Piano dei rifiuti a spingere un modello del nostro territorio, poi sulla scelta degli impianti. riprendo le considerazioni della consigliera Piccinini, ma anche quelli del consigliere Costa. Sarà molto interessante fare le analisi DAP sui rifiuti urbani. La dobbiamo fare.
Dobbiamo metterci qua il tempo che serve a quella Commissione verrà due ore, 03 ore, quello che volete tre ore 04 ore sui rifiuti urbani, perché noi dovremmo e dobbiamo capire cosa sta succedendo nei territori che sono a tariffa puntuale per capirla, la coerenza dell' impiantistica,
Perché oggi i dati ci restituiscono che, dopo due anni di iniziale diminuzione della produzione di rifiuto, il Comune o il cittadino torna a crescere nella produzione di rifiuto che sia per quello che diceva il consigliere Pelloni quando il modello si distribuisce, quindi, quando la tariffa puntuale si si sposta quando la raccolta differenziata che si a Porta a Porta con cassonetto intelligente, quello che volete si sposta anche nel Comune limitrofo ci sono dei fenomeni che cambiano, si modificano, per cui.
E questa lettura della produzione pro-capite nella, dovremmo guardare in maniera molto attenta per comprendere se l' impiantistica che abbiamo è coerente oppure no,
Sull' impiantistica dovremo fare un ragionamento serio, insieme anche al Piano dell' energia e per quello che è la produzione attuale di del recupero energetico che i nostri impianti fanno, quindi dovremmo fare una discussione seria, vera, autentica, guardando i numeri per come sono oggi e per come ci vengono riconsegnati.
Anche dal punto di vista dell' impatto ambientale alea il territorio di fornire sicuramente virtuoso, ma ogni anno Legambiente premia come Comuni ricicloni soprattutto i Comuni di Aimag siamo a Modena non sia per dire che la cosa importante è, per quanto riguarda la Regione che gli obiettivi vengono raggiunti, che poi il sistema sia come dire gestito in un modo un altro importante obiettivo perché ha ragione il consigliere Facci il rifiuto deve diventare risorsa il territorio di Forlì.
Ha chiesto, nell' ambito dei finanziamenti del PNRR e la possibilità di un impianto che possa lavorare sulla frazione organica.
Lo dico perché è come aiutiamo anche quel territorio, come dire dal punto di vista della crescita dell' economia circolare, è stata una scelta non semplice, perché la Regione ha dovuto validare i progetti che sono stati finanziati da terzi candidati da ATERSIR, scusate per valutare la coerenza, voi avete visto, noi abbiamo inserito il principio dell' autosufficienza della prossimità e quindi anche lavorare alla validazione di questa richiesta che ha fatto il territorio di Forlì ha significato lavorare.
Nell' ambito di un' analisi che noi stiamo facendo, sugli impianti minimi e sulla prossimità, la distribuzione anche di questa frazione all' interno della nostra Regione.
Perché bisogna che noi sulla raccolta, come dire, guardiamo a tutti gli aspetti e non soltanto a un segmento di quel di quell' aspetto, per cui probabilmente avremo una restituzione quando faremo la Commissione, le due o le tre Commissioni, anche su quelli che sono i finanziamenti che riusciremo a portare a casa dei 324 progetti presentati ancora oggi non lo sappiamo e quindi anno per anno potremo verificare come diciamo, questo Piano dei rifiuti risponde in maniera più simbiotica al principio di economia circolare che stiamo mettendo in campo sulle bonifiche. La richiesta che fa la consigliera Piccinini, e una di oggi, per cui quando parleremo di bonifiche faremo un focus attento. vero è che, per esempio tre siti candidati c'è il sito di Spilamberto. Guardate un sito enorme,
Cuba, moltissimo del finanziamento dei 27 milioni che noi abbiamo candidato, ma è una sfida affascinante, anche se volete, perché quello lì è un brownfield a tutti gli effetti che può, come dire, ridonare alla comunità e alla collettività un territorio a e credetemi, anche interessante da diversi punti di vista, e quindi c'è anche un' architettura industriale che può essere riscoperta, molto bella, per cui io credo che questo Piano dei rifiuti lo dobbiamo chiamare così perché e delle bonifiche, se si chiama così, ma non sia più se arriviamo all' 80%. Un Piano dei rifiuti è il modello che l' Emilia Romagna si sta provando a dare in un segmento dell' economia. Sarà fondamentale e concludo con questa considerazione il lavoro che dovremo fare insieme al collega Colla, per i 49 milioni che sono destinati.
All' economia circolare e quindi ha, diciamo, allo sviluppo delle delle filiere.
Tant' è che quando parleremo di rifiuti speciali e non so se mi posso permettere tutte le volte il Presidente mi dice che faccia il suo mestiere. Però forse, quando parleremo di rifiuti speciali, potremmo pensare di fare una congiunta con l' attività produttive, nel senso che.
Credo che sia opportuno collocare la discussione in una visione un po' più allargata, perché stiamo parlando di sistema delle imprese e di come, in quell' ambito, insomma, stiamo lavorando a un nuovo modello e una nuova definizione e lì dovremo anche l' assemblea. Così tiene anche il collega Colla, perché bisogna che noi siamo tenuti tutti per le briglie quei 49 milioni. Dobbiamo spendere nel miglior modo possibile. Insomma, quindi io vi ringrazio anche per i contributi che anche oggi mi avete fornito insieme al Presidente proveremo a lavorare su un calendario e quindi su alcuni mercoledì mattina,
E idonei per poter affrontare la discussione. Avrei voluto presentarvi quello che vi ho detto oggi mercoledì, perché avevamo però abbiamo deciso di spostarla di spostarla questa mattina perché non volevo arrivare proprio a ridosso della Giunta, ma tant' è tanto, voglio dire, avremo l' opportunità di poter entrare nel dettaglio come ritenete più opportuno possibile. Grazie,
Grazie Assessore, adesso veniamo, chiediamo all' assessore Lori di rientrare e proseguiamo con l' oggetto 49 74, interrogazione orale in Commissione del consigliere Occhi Rainieri.
In merito ai Comuni della Valle del Ceno, nell' Appennino far me parmense, tra il 20 e 27/03 scorsi ci sono state delle misure che devono adottare.
Preventive, diciamo agli incendi d' Appennino, prego Consigliere Occhi.
Grazie Presidente, premesso che nella settimana, dal 20 al 27/03 scorsi si sono innescati diversi incendi sull' Appennino parmense in particolare, in Valceno.
Il fuoco ha infatti la invito per diversi giorni i territori dei Comuni di Varano Melegari, Pellegrino Parmense, Bardi, altri focolai, tra la Val Taro e la valga, Baganza la rilevanza di tali fenomeni riconducibili alle estreme anomala siccità che sta colpendo tutto il nord Italia, in particolare la nostra Regione, negli ultimi mesi si è trattato infatti di eventi siccitosi del tutto anomali che negli ultimi anni stanno aumentando sempre di più. Considerato che nelle operazioni di contenimento e spegnimento sono state coinvolte numerose squadre di vigili del fuoco e della Protezione civile, coadiuvati dagli abitanti della zona che hanno prestato aiuto con mezzi agricoli Botti.
Durante le operazioni è apparso evidente lo stato di degrado e abbandono delle reti di carraie strade forestali, che ha reso di difficile accesso, mentre di soccorso alle aree interessate dagli incendi. Le fiamme sono state fermate anche grazie all' utilizzo di elicotteri che con fatica sono riusciti a reperire acqua nei fiumi circostanti che a causa della forte siccità erano che si fortemente secco e, per l' ennesima volta, si riscontra la necessità sempre più impellenti di costruzione di invasi per raccogliere più risorse idriche possibili.
E considerato anche che lo stato di degrado e abbandono in cui versa da diversi anni il nostro Appennino deriva principalmente anche dallo spopolamento, che negli ultimi decenni ha determinato un forte decremento delle attività agricole forestali con conseguente diminuzione delle operazioni di manutenzione dei boschi, questa pertanto determinato il proliferare della vegetazione con la conseguente ostruzione delle piste battute a cui si sommano le alberature cadute per cause naturali.
A questo quadro si aggiunge l' innesco di fenomeni franosi che contribuiscono a interrompere la viabilità forestale, osservato che rapido propagarsi degli incendi anche messo in luce, la mancanza di apposite piste tagliafuoco, a cui fino ad oggi non si è pensato forse perché gli incendi erano meno frequenti, la provincia di Parma non è considerato una delle zone a maggior rischio di incendi, come definito anche all' interno del bilancio, della Protezione civile e del bilancio provvisorio. 22 24 annovera nelle proprie attività anche l' attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi. Nel caso di incendi di vasta portata, come quello che si è verificato in quei giorni, la presenza di una rete di strade carraie forestali, avrei potuto assolvere anche funzione di piste tagliafuoco, sommandosi a quelli eventualmente progettate ad hoc, ritenuto che il cambiamento climatico degli ultimi anni, con l' aumento della durata dei periodi siccitosi anomali, renderà l' Appennino più vulnerabili a rischio di incendi e questo dovrebbe condurre a un ripensamento della manutenzione e gestione dei boschi e il continuo spopolamento dell' Appennino ha avuto, tra i vari effetti, anche un abbandono e la pulizia e la cura nei sentieri, supportato anche da un' ideologia che prevede sempre meno cura del territorio, a discapito delle azioni di tutela e salvaguardia del territorio dai rischi idrogeologici.
Sia pertanto necessario coinvolgere nella manutenzione dei boschi tutti i portatori di interesse proprietari, agricoltori, cacciatori, escursionisti a piedi e su ruote, anche mediante meccanismi incentivanti.
Posto che, ad oggi il Piano regionale Ai.Bi. è attivo per le segnalazioni di abbruciamenti volontaria da parte degli agricoltori che, con un preavviso di 48 ore, devono avvisare le autorità in mentre gli abbruciamenti effettuati e che questo stesso portale potrebbe venire implementate. Utilizzato per coinvolgere agricoltori cacciatori escursionisti a piedi e su ruote che si possono rendere disponibile un supporto nella pulizia e nella cura dei sentieri, ad esempio comunicando ex ante su quali zone intendono intervenire. In molti Comuni, infatti, vengono organizzate iniziative di volontariato per la cura della pulizia dei sentieri comunali. Detto questo, interroghiamo la Giunta regionale per sapere se le preoccupazioni e le valutazioni sotto le entrate sono condivise, se si intende promuovere la realizzazione di apposite piste tagliafuoco nei boschi dell' Appennino, in particolare nelle aree più esposte al rischio incendio, se si intende promuovere una maggiore manutenzione della cupola della rete stradale forestale, coinvolgendo tutti i portatori di interessi sopra richiamati e le loro associazioni anche con meccanismi incentivanti, inserendo altresì fondi ad hoc per la manutenzione della pulizia dei sentire appenninici. Infine, quali altre azioni si intendono implementare per prevenire gli incendi in Appennino? Grazie,
Grazie, prego, Consigliere loro.
Grazie, Presidente, ben trovati ben trovati a tutti a tutti. Ringrazio anche i proponenti di questa interrogazione perché naturalmente tocca una questione, quella degli incendi boschivi. E particolarmente importante che ci preoccupa, è che ci preoccupa, tanto più con riferimento ai recenti eventi calamitosi che sono stati richiamati, anche appunto, dal consigliere Occhi che sono eventi che di fatto si sono verificati in un periodo particolarmente diciamo anticipato, è dovuto a una siccità che naturalmente ha molto a che fare con i cambiamenti climatici in atto e che si è verificata in una fase in un periodo dell' anno in cui normalmente queste problematiche ancora non si verificavano. Questo tipo di preoccupazione, e quindi anche la necessità di intervenire tempestivamente attraverso una serie di strumenti e di intervenire con una forza sempre maggiore per il contrasto agli incendi boschivi, è sicuramente nelle priorità della Regione, ma.
Guardate, è nelle priorità, anche a livello nazionale, tanto che proprio in questi giorni stiamo definendo una serie di interventi che troveranno un finanziamento per oltre 2 milioni di euro a favore delle aree interne e i contesti a cui ci si riferiva nell' interrogazione ricadono in larga parte all' interno di questo di questo contesto. E questo proprio per una volontà che dal Dipartimento della coesione, il Ministero la Ministra Carfagna in questo caso e ha voluto destinare una parte delle risorse che sono state stanziate a favore delle progettualità delle aree interne proprio per il contrasto degli incendi boschivi, una parte di queste risorse,
Sono utilizzate in sinergia a livello nazionale, con il Corpo dei Vigili del fuoco, con la Protezione civile, per il rafforzamento di alcune alcuni presìdi, in particolare al sud e nelle isole, ma la restante parte è assegnata alle Regioni e che, così come stiamo facendo, noi stanno definendo delle specifiche progettualità, di concerto con i territori e con i Comuni, proprio per andare a definire un piano straordinario di azione nei contesti a maggiore vulnerabilità. Naturalmente questo riguarda il tema delle aree interne, ma lo sottolineo volentieri perché appunto i territori in cui che venivano richiamati a ricadono in larga parte in quest' ambito, oltre a questo, come assessorato che si occupa di forestazione, che quindi di fatto mette in atto tutta una serie di misure previste dal nostro Piano forestale e dai vari regolamenti, abbiamo nel tempo, anche di recente messo in campo misure misure finanziate con il programma di sviluppo rurale che hanno tra le azioni possibili programmabili e quindi anche finanziabili, anche quelle che riguardano appunto la manutenzione e gli interventi proprio di prevenzione. Si è chiuso recentemente un bando, l' operazione la 8 3.01 del Programma di sviluppo rurale. Ce ne sarà un' altra che.
Potrà comunque concorrere anche a questo tipo di interventi che sarà pubblicato. E proposta quindi un nuovo bando che partirà nel mese di maggio e quindi è assolutamente noi continueremo a lavorare affinché Naltor. Chi opera sul territorio, a partire dai Consorzi forestali e dagli enti forestali che per la nostra normativa sono individuati nelle Unioni dei Comuni e quindi le sedi delle le ex Comunità montane si possa davvero mettere in campo al massimo delle azioni e anche in una logica appunto di prevenzione, naturalmente sarà particolarmente importante.
Presidiare questo aspetto anche in vista della prossima programmazione del programma di sviluppo rurale, e mi riferisco in particolare al tema delle piste forestali, perché serviranno misure finalizzate proprio a questo tipo di obiettivo e che probabilmente andranno anche rafforzate vista la situazione complessiva legata all' ampia, al cambiamenti climatici. Un altro elemento che posso aggiungere riguarda l' imminente pubblicazione.
Del bando per la sua manutenzione della sentieristica.
Sapete che era stato proposto uno anche lo scorso anno. Quest' anno abbiamo risorse che sono raddoppiate rispetto allo allo scorso anno, ma quadruplicate rispetto alla programmazione pluriennale 19 20 21. Quindi, se passiamo da 80000 euro a 360, quindi anche queste risorse, che hanno una finalità differente, ma che comunque avranno una ricaduta sul tema della manutenzione della dei sentieri, con una particolare attenzione alle aree montane, naturalmente potrà rappresentare un' ulteriore opportunità, quantomeno per agevolare l' accesso alle aree più compromesse. Questo è un po' il quadro entro il quale ci muoviamo e va detto che, in merito ai temi della prevenzione e contrasto degli incendi boschivi, ha un ruolo centrale l' attività regionale e nell' emergenza. Naturalmente, l' agenzia per la sicurezza territoriale e la Protezione civile, che svolge attività mirate nella prevenzione e poi naturalmente in attuazione al Piano regionale di prevenzione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi che è attualmente in corso e in con scusate in corso di revisione e mette in campo anche una serie di di strumentazioni. Questo è, naturalmente è avvenuto anche nel caso degli incendi a cui ci si riferiva e la sinergia è quella che credo tutti conosciamo e che vede in campo la Protezione civile regionale, le associazioni di volontariato convenzionate, ma naturalmente anche il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, l' Arma dei Carabinieri Forestali in particolare, e che rappresenta per noi una rete che nella fase di emergenza e in parte anche con il lavoro di prevenzione, è assolutamente una rete di collaborazione che garantisce i territori. Siamo comunque impegnati in questo momento proprio nel definire queste nuove progettualità, che sono di fatto finanziate con fondi straordinari, come dicevo, parlando delle aree interne e che credo potranno aiutarci anche in un tempo breve a rafforzare la nostra capacità e non a chiave preventiva e di allerta insieme anche all' attuazione delle misure che verranno proposte all' interno dei bandi. Ancora non conosciamo l' esito e nello specifico i progetti che sono arrivati con il bando che si è concluso 30/04, ma sappiamo che le finalità di questo bando andavano anche, appunto, nella logica della prevenzione degli incendi boschivi, e quindi ci auguriamo che anche in questo tempo la sinergia tra le progettualità delle aree interne e gli esiti di questo bando possa consentire, in un tempo molto breve, di mettere in atto azioni significative per il contrasto.
Grazie Assessore, prego Consigliere Occhi.
Sì, grazie Presidente, grazie Assessore per la risposta, allora io chiedevo con questa interrogazione sicuramente alcune domande che a cui lei ha risposto, ma io avrei voluto anche una presa di coscienza ed è il motivo per cui ho fatto l' interrogazione del fatto di come le persone, gli abitanti e compresi anche gli stakeholder intesi come gli agricoltori e anche gli escursionisti, quelli su ruote, i cacciatori, coloro che vivono la, la montagna e i sentieri la vedo la vivono costantemente, spesso sono loro che vanno poi a vedere sentiero a manutenerlo anche per le loro esigenze e hanno la contezza di quelli che sono le problematiche locali.
Come sappiamo, gli enti, i comuni e le province e le regioni non hanno più il personale che riesce a vigilare costantemente sulla manutenzione del territorio, e quindi un coinvolgimento di tutti coloro anche che, per interessi, per passione, per sport, per altre attività di caccia o attività lavorative, come i boscaioli o gli stessi agricoltori, proprietari dei fondi vivono quotidianamente, possono dare una una forte mano. Questo è anche in virtù del fatto che invece, negli ultimi anni abbiamo visto comunque una dicotomia, una differenziazione di da parte. C'è comunque una parte che vorrebbe escludere tutte queste persone, tutte queste categorie dall' utilizzo ed alla fruizione delle nostre strade forestali, e questo dimostra ancora una volta questi incendi dimostrano ancora una volta che è necessario invece collaborare con tutti coloro che abitano, risiedono e vivono veramente il territorio, ma creando anche delle fasi sinergiche, anche strutturate a livello normativo. E in questo sicuramente la Regione può essere l' Ente che va poi a coordinare Province, Enti locali unioni in tutto questo in questo progetto di cambio. Completamente di paradigma, grazie,
Grazie ai colleghi, il l' ultimo punto, l' oggetto 50 57, oggetto di un' interrogazione del consigliere Mastacchi all' Assessore crolla, è stato evaso attraverso risposta scritta, si concludono i lavori di oggi, vi ringrazio.