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Speaker : spk1
Ha preso la vicepresidente Maletti in presenza il vicepresidente Marchetti in presenza, consigliere Amico.
Buongiorno, buongiorno consigliere Bergamini.
La consigliera Bondavalli è presente, consigliere Caliandro.
Presidente, buongiorno, consigliera Camilla Marini.
Consigliere Costa.
Consigliere Costi, Palma è presente consigliere, cuochi e presente consigliere Daffadà.
Il primo giorno buongiorno,
Consigliere Evangelisti, è presente, Consigliere, faccio presente, consigliere Gerace.
Consigliera, Gibertoni, così consigliera Marchetti Francesca presente, consigliere Mastacchi, presente consigliera Montalti.
Consigliera Castaldini ci ha raggiunto.
Consigliera Mori.
Consigliere, Paruolo,
Buongiorno, consigliera Mori.
Consigliere Paruolo.
Non è collegato.
Consigliere Pelloni.
Presidente, buongiorno, buongiorno, Consigliere presente Pelloni, consigliera, Piccinini.
Presente ecco, scusa, Silvia vero che ho salutato anche consigliera Pillati presente consigliera Rontini.
Consigliera Rossi.
Ha scritto la presenza in chat consigliera Stragliati.
Chi?
E consigliera Zamboni.
Va bene, chiedo ai Consiglieri e alle Consigliere che non sono riusciti a rispondere all'appello, vedo adesso che sta scrivendo consigliere, Paruolo di scrivermi la loro presenza in chat, così possiamo procedere.
Allora siamo all'approvazione del processo verbale numero 20 del 2023. Ci sono osservazioni?
Se non ci sono osservazioni, il verbale è approvato,
Siamo adesso alla all'oggetto di questa seduta che l'audizione dei Presidenti del Co dei comitati di distretto dei Presidenti, delle Unioni dei Comuni dell'Appennino bolognese, in merito alla situazione sanitaria,
Quindi, come Ufficio di Presidenza abbiamo.
Ha accolto la richiesta, insomma pervenuta dal consigliere Mastacchi di porre la massima attenzione, ovviamente a tutti i territori e anche a quelli come l'Appenino bolognese, quindi in questa giornata, appunto, parliamo della situazione sanitaria legata all'Appennino bolognese, quindi accogliamo, abbiamo deciso di accogliere questa richiesta in realtà che da un po' di tempo.
Giace lì con la volontà, ovviamente, di confrontarsi in modo aperto e, come sempre si è fatto in questa Commissione, peraltro in cui l'assessore Donini e è spesso presente per confrontarsi direttamente con i Consiglieri e le Consigliere e su, ovviamente tutti i temi legati alla sanità del territorio e la sanità di prossimità, sui quali ovviamente c'è c'è il massimo impegno oppure in un contesto, come sappiamo, di di grande criticità e di grande difficoltà complessivo. Ecco, io darei la parola all'assessore. In apertura noi abbiamo presenti.
Il Sindaco Santoni, Sindaco del Comune di San Benedetto Val di Sambro, il Sindaco Morganti, Sindaco di Loiano,
Il, la Sindaca Panzacchi del comune di Monghidoro,
Altri stiamo capendo se si sono collegati in particolare il Sindaco Bosso, il Sindaco Montanari.
Il sindaco Fabbri però, intanto inizierei quindi con l'assessore e poi col dottor Altini che introducono l'argomento e poi ovviamente darò la parola ai Sindaci per poi aprire il dibattito con i Consiglieri regionali, grazie Assessore, prego,
Speaker : spk2
Grazie Presidente e ringrazio anche i Consiglieri in particolare che ha voluto e promosso questa.
Audizione,
O comunque questa Commissione diciamo dedicata.
Dico subito prima di lasciare la parola al dottor Altini, che proietterà alcune slide che per noi.
Diciamo. La discussione di oggi è una discussione chiaramente focalizzata su una parte del territorio, appunto l'Appennino bolognese. Ma diciamo così.
Dovrebbe essere poi di ispirazione, anche per una per un'estensione paradigmatica a tutto l'Appennino della della Regione, perché chiaramente è difficile per noi poi proseguire con tutta una serie di richieste che potranno legittimamente venire sui vari Appennini. Ecco quindi, magari dalla discussione di oggi possiamo fare tesoro di quelle che sono le traiettorie di.
Diciamo così, di di di discussione che potremmo poi in qualche modo estendere a tutto a tutta la parte regionale.
Diversamente la disponibilità mia c'è ovviamente di di venire qui ogni volta che la Commissione richiede, però diciamo che sono.
Sempre situazioni molto specifiche. Seconda considerazione,
Noi.
Ovviamente come Regione siamo un ente di legislativo, è un ente di indirizzo, quindi.
È quello che noi possiamo discutere oggi qui oltre alla fotografia del presente, è in ordine a quelle che sono le strategie di indirizzo programmatico.
Che possono essere adottate in questo caso anche per la popolazione dell'Appennino bolognese, non solo per la popolazione dell'Appennino bolognese, ovviamente.
Perché quando la Regione diciamo, determina un orientamento di natura strategica legislativa di indirizzo vale per tutti. Ovviamente.
E che comunque questa che noi oggi proiettiamo come base di discussione è una fotografia del presente.
Al netto di quelle che sono le successive evoluzioni.
Delle dei provvedimenti di natura amministrativa che noi abbiamo assunto o in Giunta o in Aula.
Ricordo il primo è stato quello dell'emergenza, urgenza appunto, che è stato assunto la settimana scorsa e che.
Progressivamente nei prossimi mesi dovrà trovare attuazione su tutto il territorio regionale laddove appunto.
Si intende riorganizzare al meglio il il il, l'emergenza urgenza.
Prossimamente dovremo discutere e questo credo che interessi anche l'Appennino bolognese, ma non solo sempre.
Anche della, diciamo valorizzazione dei presìdi ospedalieri territoriali che compongono la cosiddetta rete degli ospedali spoke io amo più il termine ospedale territoriale e che noi vorremmo, sempre più orientare ad una loro specializzazione. Quindi non solo al servizio della.
Popolazione, diciamo locale, ma anche come punto di riferimento per una popolazione o distrettuale o provinciale, addirittura su determinate traiettorie di tipo appunto, clinico.
Che.
Che possano valorizzare tutta la rete e al tempo stesso anche a diciamo, far evolvere in maniera più funzionale il rapporto con gli ospedali hub del territorio con queste specificazioni, rendendomi poi disponibile in chiusura tutta una serie di valutazioni che che che farete, che me ne necessitano magari di una di una replica, darei subito la parola al dottor Altini per la proiezione di queste slide. Vedrete nelle slide perché noi l'abbiamo su base provinciale, non per cui vedrete una una panoramica un po' più vasta. È chiaro che.
I presenti sanno.
Siamo qua cos'è la montagna bolognese e quindi, tranne forse l'ospedale di Balzano, che potrebbe essere in qualche modo anche annoverato no per la zona.
Alta, diciamo della Val Samoggia Savinio, ma che fa riferimento anche.
Per un bacino più vasto. Insomma, è chiaro che intendiamo tutto quello che sta nella zona sud di Bologna, quindi la traiettoria che ci porta,
Speaker : spk3
Tanto per dire Monghidoro, Loiano e al territorio che ci porta a Porretta. Ecco quelle due sono le le le gli assi principali su cui immagino focalizzeremo la nostra discussione di oggi.
Speaker : spk2
Grazie assessore Donini, prego al dottore Altini, ma per per l'illustrazione delle slide,
Speaker : spk1
Intanto, buongiorno a tutti i Sindaci, tutti i Consiglieri, mi intanto di dico che il lavoro che abbiamo fatto di fotografia, come l'assessore ha appena.
Indicato, è il la raccolta di numerose informazioni che attengono a numerosi servizi.
Che afferiscono alla Direzione generale dell'Assessorato, quindi sono per forza, come dire sintetici e chiedo, abbiamo qui anche altri colleghi che dei servizi, in modo che eventualmente ad approfondimenti necessari sui singoli e informazioni, che per ragioni come dire, di rappresentazione sono un po' sintetiche e abbiamo l'occasione di approfondire, chiederei la prossima il tentativo e quindi di fotografare la situazione della sanità nell'Appennino bolognese, cominciando dalla struttura dell'offerta assistenziale che attiene ai presìdi ospedalieri. Ovviamente voi li conoscete meglio di chiunque altro. Abbiamo di fatto sui tre distretti e quindi il distretto Reno, Lavino e Samoggia ospedale balzano don Giuseppe Dossetti poi abbiamo per il distretto Appenino bolognese, due strutture ospedale civile di Vergato, l'ospedale di Porretta e per il distretto San Lazzaro di Savena, all'ospedale di Loiano,
La prossima.
Adesso vedremo la composizione, diciamo ovviamente macro e non attiene ovviamente questa fotografia a ciò che immaginiamo possa essere lo sviluppo della.
Vocazione degli ospedali, ma è ciò che oggi abbiamo in quelle strutture ospedaliere e chiedo scusa per Villa nobili lo inserita in questo modo perché ovviamente non è nell'anagrafe uguale alle strutture pubbliche ma ecco è un privato accreditato, benché svolga una attività molto rilevante. Vedete che gli ospedali sono tutti caratterizzati, diciamo per essere ospedale, diciamo di prossimità, quindi capaci di dare una risposta almeno al 70 80% dei bisogni della popolazione. La prossima grazie,
Per quanto attiene alle attività di pronto soccorso, che sono rappresentate all'interno dei presìdi ospedalieri, vediamo sia la capacità oraria di risposta sia la conformazione della tipo di domanda, quindi di accesso da cui si vede con abbastanza nitidezza, e il fatto che e i codici bianchi e verdi e diciamo l'azzurro con urgenza differibile rappresenta una quota molto rilevante del totale degli accessi. Possiamo addirittura dire che le attività diciamo rossa e arancione sono residuali. D'altra parte, voi ben sapete che la capacità di risposta ad una emergenza è legata all'asset assistenziale, alle competenze che sono rappresentate in quell'ospedale e quindi questi presìdi devono caratterizzarsi per essere in grado di rispondere a una quota importante di bisogni di bassa complessità ed essere ben collegati con le strutture hub in modo da eventualmente inviare quel paziente che ha un altro tipo di bisogno assistenziale. La prossima grazie.
Questa è la conformazione dei mezzi di soccorso, avanzato quindi a leadership infermieristica e medica come sono rappresentati nel territorio,
Al di là, come dire, di ogni tecnicismo, credo che sia particolarmente evidente, questa è il modello attuale diurno, vedete, la diciamo alta.
La presenza di mezzi infermieristici e medici. Se passiamo a quella successiva, che è la conformazione notturna, possiamo vedere che non vi è sostanziale, come dire, differenza della presenza di queste.
Strutture di emergenza che, ripeto, sono garantite da équipe.
Con ambulanza, ha la presenza del medico o con la presenza infermieristica, la, ovviamente, in tutto questo ha un ruolo, la prossima particolarmente rilevante. L'elisoccorso che poi avremo modo di e stressare per qualche minuto, perché il potenziamento della capacità di volo, della numero di ore disponibili e degli interventi integra in modo fondamentale, specialmente per la montagna, questo tipo di presidio, la prossima grazie,
Questo è un un benchmarking che ritenevo utile alla discussione odierna, non fotografa la montagna, ma fotografa l'attività interna della Regione Emilia Romagna ed è confrontata con un'altra Regione, leader in questo, che è la Lombardia, la Toscana e il Veneto, solo per farvi vedere come.
La composizione dell'équipe che interviene nel bisogno del cittadino è molto diversa nelle. strategie regionali delle varie Regioni che abbiamo in questo momento analizzato, certamente e si coglie dal colore verde e che è quello dell'Emilia Romagna che il numero complessivo degli interventi cosiddetti professionalizzanti di medico e infermiere su 100.000 abitanti è il più alto in assoluto, vedete che.
La Regione Lombardia, che ha una strategia diversa dalla Regione Emilia Romagna, utilizza moltissimi mezzi di soccorso di base, mentre utilizza molto meno.
Mezzi di soccorso. Avanzato infermieristico e medico. Quello che vi posso assolutamente dire con certezza è che i risultati di salute all'interno di queste quattro regioni sono assolutamente simili. I risultati in termini di outcome non sono apprezzabili a seconda del modello tra virgolette di composizione della dell'équipe. L'altra cosa che dobbiamo acquisire è che, rispetto ad uno standard del decreto Balduzzi DM, 70, che identificava un mezzo avanzato di soccorso ogni 60.000 abitanti, la Regione Emilia Romagna ha uno standard più alto, cioè mette a disposizione più mezzi che lo STEN dello standard nazionale. La prossima.
A questo non non posso non citare, anche se quello che ha detto l'Assessore che parliamo della foto attuale, ma gli interventi che sono stati messi in campo attraverso la delibera 1.206 sulla riorganizzazione, diciamo, della emergenza urgenza toccano anche il sistema 118 e lo toccano in modo sostanziale, immaginando ovviamente che la struttura di relazione con il i mezzi di qualsiasi composizione siano comunque attraverso una centrale operativa che è integrata da un medico, da un gruppo di medici. Questo significa per noi avere il medico disponibile nel coinvolgimento su tutti i mezzi che sono disponibili. Un valore aggiunto sicuramente è straordinario. È pleonastico dire che chiunque si muove all'interno di questo.
Dell'emergenza urgenza si muove all'interno di un sistema che ha trent'anni di storia, trent'anni di grandissima storia, tra l'altro, nata in questa Regione e che è fortemente strutturato, cioè ciò che avviene all'interno delle relazioni tra medico. Infermiere tra centrale ed équipe è una relazione strutturale, strutturata nel quale è molto chiaro e protocollato,
In modo, come dire,
Anche documentale chiaro la relazione tra i nodi della rete che intervengono nel nell'interesse del cittadino. Non sto neanche a dirvi che, tecnologicamente parlando, ovviamente ogni,
Come dire.
Esperienza, è stata utilizzata per garantire la continuità dei servizi. Ovviamente il backup e ogni tipologia di evento, cosa che credo sia stata dimostrata dalla nostra collettività sia nella l'accadimento del sisma sia nell'alluvione la prossima.
Questo è la situazione attuale delle prestazioni delle postazioni delle automediche e di tutta l'area di riferimento, e abbiamo inserito anche il settantacinquesimo percentile di che il tempo che intercorre tra la chiamata e l'intervento.
Ovviamente gli interventi complessivamente del 118.
Sono tra i 16 e 17 minuti.
Per tutta la tipologia, diciamo regionale. Qui abbiamo sostanzialmente una indicazione molto molto simile. Evidentemente il numero delle emergenze di questo territorio è un numero come dire,
Diciamo moderato rispetto alla totalità delle emergenze che vengono garantite sulla Regione Emilia Romagna e non si discosta dal punto di vista del timing di intervento dalla media regionale.
Un'altra, la prossima. Un'altra riflessione che abbiamo fatto all'interno della delibera di riordino dell'emergenza urgenza è che il rischio di continuare a coinvolgere la nostra un sistema di emergenza su attività che non sono emergenti, perché noi sappiamo bene come dire che il nostro sistema 118 va a soccorrere anche chi si è slogato la co, la caviglia perché è caduto in motorino.
O che viene portato nel presidio di riferimento rischia di distogliere energie per quelle che invece sono quelle attività, tempo dipendenti che invece giocano un ruolo chiave nella sopravvivenza e di un intervento chiave.
Questo è il numero di interventi.
Che vengono svolti nell'anno 2021. Ovviamente ho preso un anno un anno, come dire completo.
Ho sottolineato l'area montana sia come media diurna sia come rapporto giorno notte, vedete che il numero complessivo degli interventi nelle 24 ore è un numero come dire assolutamente contenuto.
Molto inferiore a, ovviamente, ad ambiti di altra natura geografica.
Avanti.
Questo è solo per rappresentarvi e come comunque rispetto al 2021.
Durante la fascia notturna siano, come dire, aumentato, il numero di interventi complessivi.
Conseguentemente, i servizi complessivamente hanno in qualche modo.
Aumentato il loro numero, complessivamente un incremento del 19%. Ovviamente stiamo parlando della attività dell'elisoccorso, che, come abbiamo definito prima a rappresenta un compensativo chiave ed un intervento, come dire, tempo dipendente fondamentale nella armonia degli interventi di emergenza urgenza dell'area montana,
In questo la prossima grazie, sì e. in questo son stati potenziate le strutture, come dire del 118 area.
Volo, prego la prossima ancora.
La quale ha visto dotare i nostri elicotteri di visori notturni e quindi di garantire l'intervento H 24. Ovviamente, come dicevo prima, questa forte innovazione di avere comunque il medico lì che in presenza nella centrale operativa, ma anche dotazioni tecnologiche come quella che è stata implementata.
In Romagna oltre che a Pavullo della dottor dotare i nostri elicotteri di verricello e quindi di poter intervenire anche in zone montane, calandolo, operatore o intervenendo attraverso questo presidio tecnologico che non è affatto come dire scontato.
La prossima grazie, gentilissima.
Come dicevo prima, abbiamo cercato di fare una foto complessivamente complessiva, questa è la organizzazione della attuale continuità assistenziale, quindi è una fotografia di ciò che riusciamo in questo momento a garantire con medici non specialisti, quindi medici di continuità assistenziale,
I quali vengono dislocati nelle varie aree territoriali per attività, come dire prima della riorganizzazione sostanzialmente di attività telefonica piuttosto che visite, è piuttosto che attività domiciliari.
Il numero di ore complessive, un numero rilevante,
Il rendimento rispetto ai cittadini di questa attività, anche a seguito, come dire della lettura che ahimè io facevo prima in Romagna, adesso faccio della gradimento dei cittadini abbastanza basso proprio per come dire, questa relazione, che è molto telefonica, è un po' lontana e non inserisce il nostro la nostra continuità assistenziale dentro un modello organizzativo strutturato. D'altra parte, questa modalità di erogare il servizio è una modalità assai assai antica, e risale a un momento nel quale si poteva entrare la Facoltà di Medicina e 1.500 all'anno finivano praticamente tutti e avevamo una situazione di pletora medica, l'esatto contrario della condizione di demografia professionale che troviamo in questo momento.
Avanti.
In in dicevo che.
La questo è la fotografia dei tutti i distretti e del numero di colleghi di continuità assistenziale, che sono disponibili ovviamente, a con con completando questa trattazione sulla continuità assistenziale, appare altrettanto evidente che la demografia ha modificato anche come dire, lo sviluppo professionale di questi di questi giovani una volta esisteva il Guardistallo, cioè chi non era entrato in scuola di specialità non era entrato in medicina generale fino a 67 anni, faceva i turni di guardia medica negli ospedali, questo tipo di figura professionale non esiste più tant'è che nella slide successiva che chiedo di mettere voi troverete che il numero di.
Professionisti che sono incardinati,
Stabilmente in questa in questa struttura è bassissimo, mentre il numero di professionisti che collabora è per lo più a tempo determinato, cioè transitoriamente, perché è un'attività che viene svolta contemporaneamente ad altre attività formative, come la scuola di specialità in medicina generale o la scuola di specialità in.
Indisciplina medica ospedaliera.
Questa slide rappresenta e chiedo scusa perché ho dimenticato in questa l'intervento del PNRR su su Loiano, quindi chiedo scusa per averlo frammentato queste qui sono interventi che hanno a che fare sia con la sismica. sia sulla interventi, diciamo, a finanziamento esterno, come il PNRR vedete che sono stati finanziati la casa di comunità di Vergato in ampliamento, la casa di comunità di Castiglione dei Pepoli, una ristrutturazione e realizzazione di un ambulatorio di riabilitazione, ospedale di Vergato oltre quello conosco di Loiano chiedo scusa per l'errore avanti.
E questa è la fotografia, consentitemi un commento personale di re della ricchezza dei servizi che il nostro territorio può vantare e vede, come dire, rappresentate, diciamo le case della salute che poi sono diventeranno case di comunità, gli ospedali di comunità,
E anche le case della salute che sono programmate come interventi all'interno del del del PNRR, oltre che i punti di continuità assistenziale.
Quindi.
Su questa grande ricchezza abbiamo, come dire, la necessità di dare rendimi il massimo rendimento possibile delle risorse che sono impegnate la prossima.
Ecco, qui non vorrei farvi perdere troppo tempo, ma mi sono permesso di fare un piccolo focus su tutte le attività che sono contenute all'interno di queste case della comunità.
Omesso una piccola nota in fondo che a queste il completamento della della Fit della fotografia del territorio sono presenti anche altri nodi della rete, tra cui l'aggregazione degli MMG, altre sedi di continuità assistenziale ambulatorio specialistico, i punti prelievo, cioè questa fotografia delle singole case comunità non è esaustiva di tutto ciò che troviamo in quel territorio. Prego, adesso le scorriamo, se mi consentite abbastanza velocemente, tanto penso che queste.
Saranno messi a disposizione di.
Quindi questo è Loiano.
Castiglione dei Pepoli.
Monzuno.
Vergato, ovviamente più la PAS.
Sasso Marconi più saremo capaci di riempire di contenuti territoriali queste strutture, più saremo in grado di dare un servizio di prossimità in quei territori nei quali lo sposta. Me spostarsi, per trovare uno specialista è un problema, cioè è un costo per i nostri cittadini, perché deve accompagnare quindi questo lavoro di come dire portare nelle case della comunità un'offerta la più ricca possibile, in modo che risponda alla gran parte dei bisogni assistenziali dei nostri cittadini. Ha sicuramente un valore a cui tutti stiamo tendendo. Concludo questa questa parte con la presa la totalità della medicina generale, cioè dei posti di medico di medicina generale che sono disponibili nei vari asset territoriali.
Dicendovi che il totale di questa presenza fa circa 55 56 medici di medicina generale e pediatri di libera scelta.
La prossima.
Non.
Tutte le posizioni che abbiamo presenti sono coperte,
Questo non significa non dare un servizio ai cittadini e, ovviamente la demografia professionale è un dato di fatto, non abbiamo la possibilità di stampare medici con la stampante tra di ci vogliono 10 anni per produrre un professionista, nel frattempo dobbiamo come dire essere capaci di dare risposte organizzative che non lasciano nessuno senza risposta per cui quelle attività che sono oggi che non vedono copertura.
Speaker : spk2
Perché non sono state trovati professionisti.
Da una parte hanno visto incarichi provvisori in qualche modo per integrarli e dall'altra parte tutta una serie di azioni che sono volte a cercare di convincere i nostri professionisti della medicina generale non autolimitare la loro capacità di accoglienza, perché una aumento di pochi numeri per singolo professionista significa comunque la possibilità di accogliere i cittadini. È chiaro che questo, piuttosto che dotare nelle nostre case di comunità di alcuni servizi, più come dire, collegate all'ospedale per cercare di fare.
Di di trovare una soluzione al bisogno e comunque il totale sembra anche la prossima prego, il totale diciamo di posizioni che sono temporaneamente scoperte è attorno a 7 8 posizioni su un totale, come dire di 56 57. Queste posizioni, come dire, non coperte sono oggetto di provvedimenti di organizzativi aziendali che cercano, come dire di con tre o quattro azioni.
Preliminari, di garantire comunque l'assistenza dovuta ai nostri cittadini.
La prossima sa che.
Io vi chiedo scusa per necessità. Come dire, ho fatto un'overview spero che sia stata comprensibile e grazie Presidente,
Speaker : spk3
Grazie. Grazie, dottor altini. Credo che ci abbia introdotto nella nell'argomento nel tema. Bene, a questo punto darei la parola ai Sindaci che la chiedono.
Prego.
Di regolate voi con i tempi, sapendo che, ovviamente, i consiglieri e le consigliere, dopo interverranno anche loro, quindi.
Sto guardando quelle in presenza, perché magari viene più comodo.
Se no, ah, prego, è la Sindaca Panzacchi, Sindaca di del Comune di Monghidoro, interviene per primo, prego.
Speaker : spk1
Buongiorno a tutti, ringrazio il consigliere Mastacchi per aver richiesto questa Commissione in questa mattinata, ringrazio l'assessore Donini per la sua presenza e tutti i Consiglieri presenti.
Io, insieme al Sindaco Morganti riepilogo, verremo quelle che sono le necessità dell'area appenninica.
Savena Idice.
Che è un'area nella quale l'unico presidio sanitario del territorio e all'ospedale di Loiano.
Nel senso che, a differenza di altre parti del territorio, in quest'area del territorio area disagiata.
E c'è un unico presidio territoriale che è l'ospedale di Loiano oltre alla casa della comunità.
E quindi diciamo diciamo che in centrerò insieme anche al Sindaco Morganti la maggior parte dell'intervento proprio su questa realtà che per noi rappresenta un presidio imprescindibile.
Sia a tutela della cittadinanza dei nostri comuni, sia per favorire l'arrivo nei nostri Comuni montani di.
Persone e nuovi residenti che si spostano solo se dei Comuni dell'Appennino ci sono dei servizi, se no, non si spostano da noi, quindi tutte le politiche.
Che anche la Regione, Città Metropolitana stanno conducendo da anni per ripopolare l'Appennino, ha valore, hanno valore solo ed unicamente se sull'Appennino ci sono infrastrutture degne di rispetto e mi riferisco a quelle materiali, cioè la viabilità e la mobilità sia.
Immateriali, come la rete.
Veloce e la fibra, sia servizi sanitari de di con somma implementati potenziati.
Noi da anni chiediamo che l'ospedale di Loiano venga potenziato e perché rileviamo che ci sono ancora delle criticità non indifferenti su quella struttura ospedaliera,
Prima delle quali e faccio riferimento anche quello che è stato poc'anzi rilevato.
Le specialistiche della casa della salute, che sono assolutamente insufficienti rispetto alle richieste e alle esigenze dei nostri cittadini e per i nostri cittadini. Visto che vedo che si fa sempre riferimento sull'ospedale di Loiano e Comune di Monghidoro Loiano, tengo a precisare che l'ambito di utenza di quell'ospedale non è solo Monghidoro Loiano, ma è anche Monterenzio mai anche Monzuno, ma anche una parte di San Benedetto Val di Sambro. Ma è anche Pianoro, ma è anche una parte di San Lazzaro, ma è anche e il Comune di Fiorenzuola perché Monghidoro e Fiorenzuola distano solo pochi chilometri la parte di Fiorenzuola che la frazione di Pietramala è molto più vicina a Monghidoro di quello che sia al suo Comune di Fiorenzuola quindi un bacino d'utenza molto più elevato che e noi invece vediamo sempre quando si fanno delle stime su che cosa introdurre, che cosa togliere e si parla sempre a soli due Comuni non è così. È un bacino d'utenza molto più vasto e che e chiedo e questa è la prima domanda che faccio è di tenere sempre in considerazione un numero più elevato di cittadini rispetto a quello che solitamente si fa ribadisco quindi che le specialistiche sono assolutamente insufficienti,
Fra l'altro con turni di medici specialisti e che sono molto scarsi, e quindi i tempi di attesa della nostra cittadinanza, che ricordo essere soprattutto popolazione anziana, perché in tutte le disamine dello stato della salute nel nostro territorio emerge inconfutabilmente che tutta la popolazione anziana.
Attendono tempi biblici per avere una visita specialistica e quindi scoraggiati, si devono rivolgere ad altre realtà e territoriali distanti, molto distanti da loro comuni di origine.
Peraltro in una situazione nella quale il trasporto pubblico locale non brilla per eccellenza, nel quale le valli diverse e quindi mi riferisco all'ospedale di Vergato all'ospedale di Castiglione dei Pepoli, dove spesso veniamo e tra trasmigrati.
A Porretta.
Che per noi non c'è un trasporto pubblico che ci porti in quegli ospedali. Quindi ci chiediamo e continuiamo a chiederci come le persone anziane possono recarsi là a fare delle visite specialistiche. Quindi e questo è un primo dato che noi ci teniamo e tutte le volte ribadiamo e bisogna che andiamo assolutamente in una direzione diversa vi porto un esempio significativo e da una con disamina che è stata commissionata si è evidenziato che, dei soli i nostri Comuni di Monghidoro, Loiano, le specialistiche, che ha risposto alla nostra popolazione sono il 35%, so, solo il 35% della nostra popolazione ha potuto fare gli esami specialistici a Loiano. Tutto il resto si è dovuto muovere e a Bologna o a Porretta o a Castiglione dei Pepoli e ribadisco non che non ci sono Corriere, non ci sono treni e che ci portano la, quindi, se può avere persone, mi ci chiediamo come possano spostarsi per andare a fare questi esami e così lontano,
Nella disamina delle criticità del territorio che mi portano a dire nonostante io ami l'Appennino e sappia che ben ben presente abbia ben presente che un'opportunità, ed è una grande risorsa per tutti, è un territorio comunque disagiato.
E c'è una narrazione antialluvione e poi c'è una narrazione post alluvione che ancora peggiorativa, e noi, oltre alle distanze che ci separano da da da dalle altre realtà e ospedaliere, abbiamo spesso degli eventi meteorologici avversi nevica c'è il ghiaccio e quindi i tempi si amplificano ulteriormente moltissimo.
Oltre a questo, dopo l'alluvione, io segnalo che abbiamo un'unica strada che ci conduce a Bologna, che la strada statale della Futa, tutto il resto per noi è precluso tranne un pochino verso quella di Monterenzio che c'è un guado aperto che ci porta un piccolo pertugio ma per il resto noi siamo isolati. Noi per qualche giorno, a tra il 18 e 19 maggio, siamo rimasti completamente isolati che non avevamo neanche la Futa,
Questo per dire che l'alluvione di maggio facilmente non facilmente speriamo di no, ma ci dobbiamo anche renderci conto che può ricapitare, quindi noi dobbiamo pensare d'ora in poi che in autunno in inverno, in primavera, ci possiamo trovare bloccati lì,
Isolati,
Quindi, nei nostri, nel pensiero dei nostri servizi sanitari, dobbiamo pensare che dobbiamo anche un po' bastare a noi stessi,
Perché dobbiamo poter contare sul fatto che se i nostri cittadini e ribadisco quasi tutti anziani hanno bisogno di qualche cosa la devono trovare lì perché al di là io capisco benissimo il discorso sull'elisoccorso che va benissimo, io segnalo che ci sono molte giornate nel corso dell'anno nelle quali l'elisoccorso non può atterrare nei nostri Comuni perché nevica perché ci sono dei forti 20 perché ci sono delle nuvole basse e spesse volte non riesce ad atterrare, quindi,
Al di là del discorso delle specialistiche che vi ho fatto, vi chiedo di tenere presente nel sistema di riorganizzazione dell'urgenza ed emergenza.
Che noi abbiamo bisogno di un presidio anche sull'urgenza emergenza su quel territorio sul quale non possiamo prescindere perché se leghiamo tutto a un elisoccorso che arriva o non arriva noi rischiamo di avere persone, che possono appunto anche rischiare la vita, e quindi è in tutto questo discorso del Cau e della trasformazione di di di del punto di primo intervento di Loiano in causa. Io spero che non venga neanche preso in esame, perché noi non ce lo possiamo permettere, come anche lo sottolineo con forza si sta paventando che arrivano voci a me e al Sindaco Morganti della di togliere l'automedica. Noi non possiamo togliere l'automedica su un territorio che non ha altro presidio. Ribadisco da Firenze a Bologna è l'unico punto che abbiamo. Se togliamo anche l'automedica, siamo finiti,
Perché peraltro il medico link bellissimo progetto va connesso, né si deve connettere. Segnalo che noi, in molte parti del territorio, non ci connettiamo nulla nel senso che non c'è nella rete telefonica del segnale e internet, quindi.
Cioè noi abbiamo bisogno che lì ci sia qualcuno medico che sappia che cosa la persona e poi chiaramente, se si può, si fa arrivare l'elicottero, se c'è un'urgenza, ma ci vuole un medico, non un infermiere sul territorio, ci vuole un medico che vada a vedere queste situazioni e scusate se sono accorata, ma veniamo da mesi anche molto difficili, e quindi.
Ci rendiamo conto del fatto che abbiamo bisogno che i servizi vengano potenziati e non depauperati.
Sottolineo anche che è di recente e il nostro primario dell'ospedale sì di metterà a breve, anche perché, insomma, da da un po' di tempo chiede richiede, cosa che poi non arrivano, quindi evidentemente se un po' disaffezionato e andrà a fare il medico di medicina generale, quindi acquisiamo un medico in più 10 generale, ma perdiamo un primario e abbiamo perso a fine giugno e il medico radiologo.
E adesso non è ancora stato sostituito. Quindi non abbiamo più quel servizio sul territorio e a febbraio perderemo anche il diabetologo, quindi una grande richiesta e anche quella di far arrivare dei medici e perso quell'ospedale,
Poi.
L'altro tema importante è quello relativo al fatto che chiediamo da tempo anche che l'ospedale di Loiano possa divenire un centro di unità operativa complessa per la multifunzione e delle sue attività sanitarie, cioè medicina per acuti lungodegenza, cure intermedie, oltre ad un punto di primo intervento e alle specialistiche presenti, richiederemo proprio in forza del fatto che i medici.
Si fa fatica a trovarli, se Loiano diventasse un'unità operativa complessa, probabilmente sarebbe più attrattiva anche per i medici che devono decidere e scegliere di venire da noi.
Altro tema che.
Abbiamo valutato e che è stato anche riportato prima, è quello relativo ai medici di medicina generale e io, ad esempio, rappresenta il Comune di Monghidoro, che da due anni a due posti e non coperti, e quindi si succedono sostituzioni su sostituzioni, su sostituzioni, sostituzioni e anche lì.
Tutta questa popolazione anziana. Io anch'io ho già preso quattro medici diversi, ma grazie a Dio, per il momento non ho grosso bisogno e mi rassegno, ma queste povere persone anziane, già cambiato. Quattro medici non fanno neanche in tempo a conoscerne uno, che già se ne va via anche qua capisco. Capiamo che è un problema nazionale, ma cerchiamo una soluzione per queste aree disagiate. Non so diamo incentivi,
Non lo so, una qualche soluzione andrà trovata, perché così non si può andare avanti.
Su tutto il tema investimenti strutturali e di attrezzature ne parlerà il collega, il collega Morganti,
L'unica cosa che mi viene da dire teniamo presente, visto che ha fatto riferimento giustamente anche al decreto al DM 70 decreto Balduzzi e noi, sulla base del decreto Balduzzi, essendo zone che davvero davvero molto spesso ci mettiamo molto più di un'ora aggiungere le strutture ospedaliere e i centri hub e Santorsola al Maggiore al Bellaria più due, molto più di un'ora sulla base di quel decreto, noi dovremmo avere molti più servizi di quelli che abbiamo attualmente, addirittura lì si parlerebbe anche di un pronto soccorso. Noi non chiediamo i miracoli, però chiediamo da e questo è il mio appello accorato quella struttura si deve.
Bastare, deve bastare a se stessa e deve passare alla popolazione, non possiamo, dobbiamo potenziarla sulla base di quel decreto. Molte più cose ci dovrebbero essere in quell'ospedale che attualmente non ci sono. Quindi chiediamo davvero tanta attenzione, perché sennò si rischia che le persone non solo non vengano a ripopolare l'Appennino, ma di perdere quelli che già ci vivono, e questo sarebbe una sconfitta per tutti e servizi sanitari. Il diritto alla salute e credo che siano i servizi imprescindibili per tutelare la popolazione che c'è e che ci vuole venire a vivere, perché è anche bello vivere che, nonostante tutto, grazie per l'attenzione,
Speaker : spk2
Grazie, grazie, Sindaca. A questo punto passerei la parola more a Morganti al Sindaco Morganti del di Loiano, visto che andiamo in continuità e vi chiederei, se possibile, di stare nei 10 minuti concordati proprio per consentire a tutti di intervenire.
Speaker : spk3
Sì,
Grazie grazie per questa opportunità, grazie al consigliere Mastacchi che ha promosso questa audizione e grazie soprattutto a Donini per la presenza e al assessori presenti,
Sì, voglio completare il ragionamento che aveva fatto, che ha fatto la Sindaca Panzacchi riguardo alla al nostro.
Struttura ospedaliera di di Loiano in effetti si citava il DM 70 di Balduzzi, credo che Città Metropolitana, questa sia l'unica struttura che appunto non ha vicino,
Altre possibilità e sia l'unica.
Su cui tener conto appunto di questa situazione, cioè la distanza con con la città. Questo naturalmente vale per il discorso del punto di primo intervento, che è un.
Un punto molto apprezzato, per pare nei nostri territori, perché l'ospedale che ha 30 30 posti letto.
Ospita anche la, la casa della salute e il punto di primo intervento, sicuramente l'ospedale e il punto di primo intervento. sono molto apprezzati. Sì, tu tutti coloro che hanno avuto l'opportunità di saggiare questi servizi sono soddisfatti, come diceva la Sindaca Pant Pansac, invece ci sono problemi riguardo alla casa della comunità perché i servizi sono assolutamente insufficienti e spesso i cittadini, anche di Loiano Monghidoro, devono utilizzare specialistiche già presenti in questo in questa casa della salute, ma che purtroppo per le tempistiche non possono essere utilizzati. E sapete benissimo che spesso la sanità territoriale viene valutata su questo, cioè se un cittadino.
Chiede un servizio che è presente e purtroppo sì, perché le aziende sono chiuse o perché.
Le tempistiche sono assolutamente inadeguate e questo fa sì che non si sente tutelato,
L'ospedale di Loiano,
I Sindaci del Distretto Savena Idice.
All'unanimità hanno deciso di utilizzare la gran parte dei fondi del PNRR assegnati al appunto ai distretti per quanto riguarda il nostro distretto, all'ospedale di Loiano, infatti, c'è un investimento di 2 milioni e 300.000 euro.
Per ampliare l'ospedale perché un'ala del del nostro ospedale era da oltre trent'anni, affittata a una casa di riposo.
Che è stata già trasferita con anche qualche polemica, però ecco, secondo noi questa è stata una scelta lungimirante, quella di ampliare l'ospedale, creare 15 nuovi posti osco,
È un investimento che partirà a breve a settembre e quindi credo e confidiamo che questo possa dare un ampio respiro alla nostra struttura ospedaliera.
Lo SL anche integrato. Questa somma perché, come sapete, sono gli aumenti delle delle materie prime e quindi il progetto è stato anche rivisto e quindi questo per noi è molto importante e di prospettiva accanto a questa,
A questa missione 6 del PNRR. e c'è stato anche un altro richiesta di ristrutturazione dell'ala attualmente esistente. Questo investimento della missione 5, però, non è stato finanziato e quindi chiediamo.
In questa sede che naturalmente venga.
Il il progetto complessivo che che, come sapete, il PNRR entro il 2026 deve essere realizzato. Venga finanziata anche questa parte, perché altrimenti si tratterebbe di un investimento monco.
La parte del.
Del della missione 5 che riguardava l'ala, attualmente esistente,
Riguardava l'ammodernamento delle delle delle strutture, quindi dei letti, il motorizzati, le barelle, eccetera. Riguardava una parte.
Di areazione per per l'estate perché purtroppo, nonostante diciamo queste temperature che una parte dell'ospedale che che non ha gli impianti e quindi riguardava anche questo e riguardava.
Una una parte di.
Il laboratorio per la piccola chirurgia, perché l'obiettivo sarà sempre quello di fare in modo che i cittadini del territorio utilizzano le strutture e questo si può.
Sicuramente attuare anche con la telemedicina, perché se vengono preparati dei laboratori plus, è possibile che i nostri cittadini possono utilizzare le nostre strutture senza doversi ogni volta, anche per le cure normali,
Rivolgersi alle strutture di Bologna, quindi, ecco su questo chiediamo anche.
Che ci sia che questo.
Investimento complessivo comprenda anche la parte attuale dell'ospedale e si completi si completi tutto l'un'ultima ultima cosa, l'ospedale di Loiano è l'unica struttura ospedaliera della città metropolitana che non ha.
Una TAC, una risonanza magnetica quando,
Diciamo complessivamente il l'investimento sarà attuato, bisognerà anche pensare.
Ed è per questo perché una una struttura ospedaliera, almeno questo tipo di attrezzatura dovrà avere,
Io mi auguro che anche riguardo al personale.
Medici e infermieri e di cui sappiamo la forte carenza si pensi a qualcosa anche per le aree molto svantaggiate, perché.
La preoccupazione forte per il futuro che la mancanza di queste di queste figure facciano in modo che le scelte naturalmente avvengano in situazioni molto meno.
Svantaggiate di quelle della montagna e quindi anche questo è un rischio che noi paventiamo e su questo credo che bisogna con dei benefit con.
Con ragionamenti anche con il sindacato, bisogna ragionare perché altrimenti anche questa potrebbe essere una grossa emergenza della montagna. Grazie a tutti.
Speaker : spk1
Grazie Sindaco.
Prego quindi il Sindaco Santoni, Sindaco del Comune di Benedetto di San Benedetto Val di Sambro e presidente del distretto dell'Appennino bolognese.
Poi abbiamo collegato il Sindaco Fabbri e il Sindaco Bosso.
Speaker : spk2
Buongiorno a tutti, anche da parte mia anche io ringrazio dell'invito che ci è stato rivolto e soprattutto dell'opportunità che ci viene che ci viene data. Sono saluto gli Assessori Taruffi e Donini.
E mi ricollego. Parto dalla da una considerazione che ha fatto l'assessore Donini che insomma io ho colto.
Con grande piacere, fiducia, ossia che questa diciamo, questa Commissione ha come obiettivo quello di raccogliere, diciamo, le voci sul territorio, in modo che possano essere utili per per sviluppare le con come diceva appunto l'Assessore, le traiettorie future.
Ragionamenti, considerazioni,
Insomma su sulle quali da amministratori noi non ci siamo mai.
Speaker : spk1
Sottratti. È ovvio che condividiamo la consapevolezza che ci sono delle difficoltà.
In ambito sanitario, il nostro compito non è mai stato quello di di di, di di, sottrarsi o o fare muro, a livello istituzionale, però, è ovvio che il nostro obiettivo è sicuramente quello di di di di di portare,
In maniera costante e quelle che sono le le esigenze territoriali. Proverò a dire fare un po' di considerazioni senza ripetere quello che hanno già detto gli amministratori che mi hanno preceduto e che ovviamente.
Ovviamente condivido.
L'assistenza sanitaria vede sicuramente, diciamo, nel nell'organizzazione ospedaliera un po' il suo apice, ma non è soltanto assistenza e offerta ospedaliera.
Noi nel 2017, quindi insomma, poco più di cinque anni fa abbiamo approvato a livello territoriale, a livello di di conferenza.
Territoriale, sociosanitaria, andiamo la revisione del modello del modello, diciamo, ospedaliero, e dell'offerta territoriale e oggi lo stiamo, diciamo ridiscutendo, la stiamo rimettendo in discussione, diciamo se da un lato e lo facciamo con la consapevolezza che dicevo prima, ossia che delle difficoltà ci sono, è altrettanto evidente che è difficile chiedere a un territorio e di rivedere con distanze così brevi, con intervalli temporali così brevi, diamo la propria riorganizzazione perché alla fine è di questo che che stiamo che stiamo parlando.
Consapevoli però, che dei ragionamenti vanno fatti, è chiaro che a livello territoriale.
È importante che chi che abbiamo insomma se sempre davanti agli occhi, la fotografia dei dei nostri territori, che sono territori lontani dai poli attrattori di di servizi fondamentali, sono territori molto ampi e, tanto per darvi un'indicazione che sicuramente conoscerete, ma che vedo che quando insomma, se se ne parla colpisce molto il distretto dell'Appennino bolognese, che è quello che che rappresento, il distretto più grande per estensione territoriale e per numero di di abitanti che afferiscono.
A quell'ambito territoriale e scusate come come estensione territoriale, ma è il più piccolo, come è più grande, come estensione territoriale, numero di Comuni che afferiscono a quel distretto è il più piccolo, invece come come numero di abitanti, quindi questo cosa significa che che è un distretto che che che deve sviluppare le proprie azioni e le proprie politiche.
Su territori nei quali c'è una bassa demografia e di una grandissima dispersione di una dispersione abitativa,
Comuni poco collegati tra di loro, nei quali i collegamenti soprattutto intervallive.
Non possiamo nemmeno dire che non funzionano, non non si sono nemmeno e quindi questo è un aspetto, è un aspetto rilevante che deve essere tenuto in debita considerazione perché, ovviamente, tutte le volte che partecipiamo e sentiamo che si parla di nuovi modelli, nuove azioni, nuovi riorganizzazioni,
Purtroppo è l'elemento che se gli elementi che sempre vengono presi in considerazione ma che poi di fatto sono quelli che ci penalizzano è che la valutazione sulla bontà dell'erogazione dei servizi molto spesso viene fatto sulla base di numeri e quindi sulla base di di standard nel caso specifico sulla base di interventi. Ed è evidente che questi territori sono territori penalizzati da questo punto di vista e non possono essere fatte considerazioni solamente sulla base e di di di di di di raffronti fra costi e benefici e diciamo, non possono, non si può pensare per i motivi che abbiamo detto prima, a ad una centralizzazione dei servizi proprio per la le le caratteristiche che sono intrinseche del nostro territorio e questo è un aspetto che è assolutamente importante.
Per prima, quando.
Tra le varie slide che sono state illustrate.
Se la memoria e si aiuta quando abbiamo visto quella della distribuzione degli ospedali, delle case della comunità, vediamo che assurdi della via Emilia erano più le zone bianche rispetto a quelle nelle quali si erano dei, in maniera simbolica, rappresentate delle strutture, questo è un aspetto che che deve che deve colpire ma sul quale.
Diciamo sul quale tornerò.
Come dicevo, abbiamo un territorio che non si può basare soltanto sui servizi ospedalieri, perché è un territorio anziano dove è crescente alla domanda, ovviamente di.
Di salute e sappiamo che le risorse a disposizione sono sono, sono minori, però è altrettanto vero che dall'altra parte c'è una una crescente aspettativa di vita e c'è una crisi, una crescente incidenza delle delle patologie croniche e quindi diciamo, sulla base di queste considerazioni, occorre pensare a una assistenza ospedaliera e un'assistenza territoriale che non può che essere diffusa. Questo è un aspetto, è un aspetto per noi importante. Guardate, io vi faccio gli porto, 2 2 esempi che sono importanti dal punto di vista sanitario. Stiamo facendo fatica, Faz facevamo fatica a mantenere aperti i presìdi. Abbiamo tutte le difficoltà legate alla medicina e alla medicina generale, tant'è che io, questo qui è un dato che che ho ripreso nell'aprile del 2023, da un giornale che che va fatto un sondaggio da un giornale locale che lo ha fatto un un sondaggio su quelle che erano su quello che era il grado di di di di di soddisfacimento percepito da parte dei cittadini.
Dal punto di vista sanitario e la risposta era stata è stata che il 26% dei bolognesi circa un quarto per per dei bolognesi percepisce un livello che sta un livello che sta calando.
D'altra parte a livello distrettuale e quindi per quanto riguarda le politiche che si afferiscono, che sono essenzialmente quelle sociali, abbiamo fatto una scelta completamente diversa, che è quella di puntare, diciamo, su sul personale, nonché non lo si faccia anche su altri settori intendiamoci non voglio essere frainteso però cosa abbiamo fatto pur con le difficoltà che che tutti sappiamo e condividiamo anche di tipo economico,
Abbiamo,
Abbiamo, diciamo, adottato politiche volte ad assumere personale, quindi aumentare l'offerta a livello territoriale e la percezione che si ha dei servizi sociali è completamente diversa. È una buona e una buona percezione, ma al di là della percezione che a volte può essere fuorviante a parlare sono sono i dati, ad esempio, è un lavoro che che che recentemente hanno fatto i sindacati che è stato presentato a Vergato, dimostra palesemente che, ad esempio, i servizi di assistenza domiciliare integrata e nel nostro distretto è calato e sono aumentate le persone che fanno assistenza domiciliare.
Paradossalmente, il fatto di riuscire ad avere.
Dei servizi capillari diffusi sul territorio, quindi persone che sono seguite, che sono seguite regolarmente nel caso specifico, addirittura domicilio, di fatto fa calare la la la, la domanda di servizi ed è un po' quello. Sono un po' due paradigmi che però devono esserci utile perché sono quelli verso i quali, a mio modo di vedere, ma diciamo un po' lì, a livello più generale, a nostro modo di vedere occorre inevitabilmente andare.
Questo è è un aspetto importante ed è un aspetto che insomma,
Vogliamo portare alla vostra attenzione proprio in questo momento, nel quale l'argomento il dibattito sulle politiche sanitarie,
Insomma, è forse nel momento nel suo momento più alto. È evidente quindi che.
Dal punto di vista del sistema delle emergenze, quindi la distribuzione dell'automedica, noi non possiamo arretrare rispetto a quello che oggi è plasticamente restituito dal territorio. Poi è vero che se uno guarda i numeri e dei servizi che le auto mediche fanno sul nostro territorio sono molto, molto, molto inferiori rispetto a quelli che si fanno in altri anni, però il motivo va ricercato in quello che avevo detto all'inizio, non tanto che se meno bisogno di esigenze sanitarie, ma perché i numeri a livello territoriale sono quelli quindi evidente che un'auto medica in un ambito demografico molto più numeroso fa inevitabilmente un numero di servizi maggiori e poi tutto.
Tutto il tema, tutta la discussione sui sui Pronti soccorsi e sui centri per l'assistenza all'urgenza e l'ho detto nella premessa, è evidente che abbiamo tutti la consapevolezza che determinate nuove azioni vadano fatte e quindi diciamo anche i centri per l'assistenza e l'urgenza in sede dal punto di vista concettuale. A onor del vero, hanno un, diciamo, una loro ragione d'essere. È chiaro che quando se ne è cominciato a parlare noi, a livello di amministratori, abbiamo sempre pensato e continuiamo. Vorremmo continuare a pensare che potessero essere, diciamo, dei dei servizi che si aggiungono a quelli che già sono presenti sul territorio, nonché di vanno, diciamo che che vanno a sostituire chi si aggiungono sempre nella logica della distribuzione territoriale.
E questo è e questo è fondamentale, ma soprattutto noi, a livello di.
Di di di Comitato di Distretto, abbiamo anche avanzato, diciamo, delle proposte riguardo e abbiamo ristruttura, abbiamo delle strutture che ora non sono ancora in grado di funzionare h 24 e riferimento specifico ovviamente era pronto soccorso di Vergato, quello che è stato chiesto all'azienda in sede di Comitato di distretto recentemente una settimana fa è stato quello intanto di di di di avviare dei servizi nelle ore in cui la struttura non è funzionante. per vedere di aumentare il tipo di offerta sanitaria sul territorio ed è una proposta che ovviamente deve essere valutata e deve essere inserita all'interno di.
Cambio di un perimetro, anche tecnico e normativo che deve reggere, ma credo che possa essere utile che possa essere utile per il territorio ma possa essere utile anche per la Regione, per l'azienda stessa per valutare se effettivamente diciamo, gli obiettivi che sono alla base di questa riorganizzazione sono effettivamente obiettivi raggiungibili e quindi passatemi il termine sperimentare sul campo, la diciamo la la.
Anche l'eventuale necessità di di apporre dei.
Dei piccoli correttivi, perché a livello territoriale abbiamo delle situazioni che, a nostro modo di vedere, pur non essendo dei tecnici, potrebbero prestarsi a questo tipo di.
A questo tipo di valutazione ovvio dicevamo prima i presìdi ospedalieri sono importanti, per cui riguarda il presidio di Vergato.
Importante, oltre al al tema del pronto soccorso, il fatto del mantenimento della medicina interna, la necessità di inserire nuovi servizi sui quali effettivamente devo dire che delle proposte interessanti ci sono, come quelli di dei Sergio eri però, ovviamente nuovi servizi e puntare molto sull'aspetto della radiologia. e che potrebbe effettivamente essere un diventare per quella struttura, un una sorta di punto di riferimento a livello territoriale, non solo, tra l'altro, una struttura sulla quale degli investimenti si stanno fatti, si stanno facendo, gli spazi sono, stanno aumentando e quindi la possibilità di inserire all'interno di di quel contesto nuovi servizi ovviamente una possibilità perseguibile.
Intorno al concetto e delle delle case di comunità sono sicuramente importanti quindi, sto seguendo un percorso, ma anche che torna.
Che che vuole arrivare verso la medicina di base, però la grande paura che che che ho che abbiamo è che.
Possono essere viste come il luogo nel quale concentrare in maggior parte le cure primarie, questo è per noi, sarebbe un grandissimo problema,
Perché è inevitabile, è ovvio che non possiamo chiedere alla Regione di poter avere una casa della comunità per ogni Comune lo sappiamo benissimo, tant'è che non lo facciamo però non possiamo nemmeno pensare che in un distretto con, formate da da da 12 Comuni, ci siano quattro casi della della comunità su un territorio su un territorio così ampio, perché noi eravamo abituati ad avere, diciamo, livelli di cure primarie, molte più distribuiti a livello territoriale. Pensare che adesso.
Quattro comuni tra Comuni possono afferire a una sola casa della della comunità è un è un aspetto ovviamente che non che non ci possiamo permettere, tenuto conto che poi le case delle comunità occorre che vengano riempite, perché altrimenti il rischio è che che che restino, diciamo, diciamo, più delle bandierine che non.
Che non dei veri punti erogatori di servizi anche i servizi integrati. Nel caso specifico, ovviamente, mi riferisco alla casa della comunità di vado, che è stato un grande successo per il territorio, ma che ancora fatica a vedersi.
Riempite di di professionisti e poi l'aspetto che non è certo ultimo per importanza è quello delle cure primarie.
Abbiamo una grande difficoltà, è una difficoltà che purtroppo condividiamo, finite.
Però.
E la necessità dei dei dei medici di medicina di base è una necessità che il nostro territorio sta ha iniziato a palesare già da tanto tempo io.
Dico e qui punto un.
Faccio una considerazione, l'aspetto della comunicazione importante.
È brutto da dire, noi i Comuni, quando perdono medici di base, sono ovviamente in difficoltà. Ecco la cosa che di cui ci rendiamo conto, che molto spesso sono i Comuni stessi a trovare i medici di medicina generale, non è un aspetto che può funzionare, vuol dire che, dal punto di vista della comunicazione, forse qualche sforzo in più occorre, occorre che occorre che venga fatto, insomma, dobbiamo, non vogliamo giocare in difesa, vogliamo giocare in attacco, abbiamo bisogno di giocare in attacco per giocare in attacco, c'è bisogno di avere investimenti, di fare.
Speaker : spk3
E di fare investimenti strutturali, e sul personale qui termino. Vi porto un dato che a me ha fatto dispiacere, ma penso che che insomma, pe penso e spero che sia limitato solo a a quello che è accaduto un anno fa quando all'interno della missione 6 del PNRR RR furono all'interno di un plafond di 41 milioni di euro di risorse che potevano essere messe a disposizione degli investimenti sul territorio fra case del comunità osco e centrali operative territoriali, soltanto i 700.000 euro finirono nel distretto dell'Appennino bolognese meno del 2%. Penso che questo elemento sia sufficiente per far capire quanto c'è bisogno di investire e credere negli investimenti in Appennino.
Speaker : spk2
Grazie Sindaco mentre cerchiamo di dare la parola al Sindaco Maurizio, Fabbri del Comune di Castiglione dei Piepoli,
Dei Pepoli e Presidente dell'Unione dei Comuni Appenino bolognese, e dico che sono presenti, il consigliere Costa il consigliere, Paruolo in presenza la consigliera Rontini, consigliere Gerace Pasquale la consigliera Montalti e ringrazio l'Assessore Taruffi perché, insomma, nonostante i numerosi impegni istituzionali anziché lo coinvolgono. Anche questa mattina, quindi e dopo ci lascerà, insomma ha voluto essere presente. Io non avevo dubbi, visto il tema legato all'Appennino bolognese, però ci tenevo a ringraziarlo perché la sua presenza importante a questo punto chiederei alla al Sindaco Fabbri.
Se è riuscito a collegarsi.
Eccolo.
Buongiorno Sindaco, prego,
Le lascio la parola, immagino che sia riuscito.
Speaker : spk1
Grazie per questo incontro e scusatemi, sono da remoto anche perché non sta molto bene, diciamo che sono a tema per della giornata.
E cercherò di essere anche abbastanza breve di andare su alcuni punti che non sono stati già trattati, ma forse non del tutto volevo approfondirli anche per non ripetermi rispetto ai miei colleghi. Ora io sono presidente dell'Unione, Appennino e ho anche la delega in Città metropolitana sulle politiche per l'Appennino e quindi sono mesi anni che stiamo lavorando per creare un vero e proprio programma Piano Programma per l'Appennino perché crediamo che bisogna sviluppare delle politiche in maniera integrata e quindi nelle varie analisi, approfondimenti e linee di indirizzo, insomma che ci stiamo dando obiettivi.
È assolutamente fondamentale e l'aspetto del mantenimento dei servizi. Nella insomma nelle nostre zone abbiamo visto come è rispetto anche ad altri territori in tutta Italia, ma anche nella nostra regione è quello dell'Appennino bolognese. È un'area molto infrastrutturale, sia dal punto di vista della viabilità, ma anche dal punto di vista delle strutture socio sanitarie. E questo ha permesso negli anni e di di reggere anche dal punto di vista demografico, economico, cosa che però negli ultimi anni.
Si sta un po' cambiando un po' il paradigma si sta verificando uno spopolamento in maniera più più accentuata. Quindi il tema del mantenimento dei servizi sanitari sociosanitari in Appennino per noi è strategico e fondamentale, quindi non tanto.
E non solo delle strutture fisiche e ci sono, ma proprio nella programmazione delle attività e, come hanno detto anche i miei colleghi precedentemente,
Quello che vorrei sottolineare in questa giornata è l'importanza della. medicina territoriale sono della distribuzione dei servizi su tutto il territorio. Proprio perché, come diceva qualche Santoni, siamo un territorio molto molto ampio, difficilmente collegato da un comune all'altro, e quindi la logica di concentrare servizi in pochi.
Siti per poi, casomai, favorire la mobilità fra tre cittadini da noi funziona poco perché c'era la difficoltà proprio di questa mobilità e quindi qui bisogna ragionare secondo questa logica e sappiamo che stiamo di fronte alla anzi, siamo di fronte. Siamo nel pieno di un ripensamento, insomma di una riprogrammazione dell'organizzazione sanitaria nel suo complesso e soprattutto nella urgenza, insomma,
Nei pronto soccorsi, eccetera, e quindi chiediamo che.
I numeri vengano presi, i vengano letti.
Con una lente diversa rispetto a territori diversi, insomma, non si possono fare scelte in base solo i numeri, ma vanno fatte anche in base, ovviamente contesti perché.
Se si segue il numero delle prescrizioni eccetera tout-court qui c'è il rischio dell'effetto un po' paradossale, che.
Sono numeri che si rincorrono, quindi vengono a mancare i servizi perché mancano le prestazioni e se mancano i servizi primari ai cittadini ma che la domanda è un discorso che abbiamo già fatto anche in altri contesti. Quindi questo è assolutamente.
Importante tenerne tenerne conto, quindi avere una visione integrata del nostro territorio e di quali sono i servizi e quali distribuzione territoriale devono averla, e proprio per questo io mi.
Insomma Consiglio.
E chiedo che ci sia una visione politica coerente, collaborativa fra.
Tutte le azioni da mettere in campo, anche dal punto di vista infrastrutturale, perché se pensiamo anche all'innovazione.
Dei servizi socio sanitari, come come altri servizi, è assolutamente imprescindibile che tutto l'Appennino abbia una connessione digitale importante e anche sul trasporto pubblico locale. Io credo che bisogna ripensare un po' la modalità che viene in questo momento in Appennino, perché altrimenti rischiamo davvero di investire su certi settori, ma poi, se non sono integrati con altri a rischiamo di andare a sbattere, perché lo stiamo vedendo, ad esempio con.
Il tema della mancanza di medici di medicina generale, questa grande.
Difficoltà ad averli e a distribuirli sul territorio almeno qualche Comune, tra cui il mio, e vediamo che sono tendono a essere concentrati tutti in un unico luogo, ma cittadini soprattutto anziani del.
Territorio più lontane, disagiati, senza trasporto pubblico,
Senza connessioni telefoniche, senza potere mettere in campo, casomai, la telemedicina perché non ci sono i servizi digitali rischia di essere un vulnus e segue. Parliamo da qui a qui, cinque, 10 15 anni.
Credo che la situazione ora.
Assolutamente essere corretta da quel punto.
Di vista.
Un'altra cosa.
Avete citato nella vostra introduzione iniziale anche il tema dell'ospedale privato accreditato villa nobili, che è un presidio assolutamente fondamentale perché.
Diciamo che questa parte di crinale è la la la più lontana da tutti gli ospedali pubblici. Quindi parlo di Castiglione, Camugnano a San Benedetto.
Quindi assolutamente un presidio fondamentale per noi e che sta in piedi grazie a tanto del lavoro che arriva dalla Toscana e quindi le convenzioni fra le 2 Regioni.
Devono essere assolutamente fondamentale. Insomma, per anche il flusso e rimborsi. Sono cose tecniche che io non.
Su cui non voglio entrare, ma che so che l'assessore Donini conosce benissimo quindi assolutamente fondamentale per quello eh, ma sta vivendo una criticità perché ha molte richieste, ma col fatto che della carenza dei medici.
E degli infermieri e anche i concorsi pubblici, che vengono giustamente fatti fortuna sia per i medici di medicina generale, ma anche per l'ospedale e altri servizi,
Diciamo che subisce un esodo di personale che fa veramente molta molta molta fatica a compensare e quindi poi si rischia di non avere i servizi perché, insomma, tutto organizzato affinché ci siano, ci sono infrastrutture, ma poi manca il personale, quindi anche una logica.
Di gestione del personale che tenga conto di queste.
Esigenze, perché già in Appennino medici infermieri fanno fatica a venire se non solo del posto,
Ma addirittura poi c'è la concorrenza del servizio pubblico, la sfortuna.
Teniamone conto che i servizi privati accreditati, insomma, poi rischiano di essere e l'anello debole di tutta questa catena,
Su.
Su quello che forse in questo momento io vedo come il principale problema, ossia la carenza di professionisti, sappiamo che c'è una nuova programmazione che si spera, fra 5 10 anni di altri risultati,
Facendo una valutazione così territoriale, vediamo che pochissimi sono i professionisti, sia infermieri che medici è espressione diretta di questo territorio, spesso devo sono pendolari che della città devono venire da noi e mi chiedo se, insieme anche all'università e al sistema dell'istruzione territoriale, si possa mettere in campo azioni, incentivi o altro per far sì che.
Si riesca a fare una formazione sul territorio in modo che per il futuro non si ripetano più.
Le grandissime difficoltà grandissimi disagi che abbiamo oggi a trovare personale.
Quindi.
Speaker : spk3
È un aspetto che non ho sentito.
Nell'affrontare questa mattina, ma quello della formazione, proprio anche in loco o comunque con i locali per cercare di formare qui infermieri, personale sanitario, credo che per il futuro e per la tenuta demografica, economica e occupazionale e ovviamente dei servizi possa essere un aspetto molto, molto sfidante, molto importante e per il resto credo che occasioni come queste siano ovviamente molto importanti per noi. Siamo in una fase di trasformazione di grandi transizioni digitali e ambientali, eccetera, eccetera. Dopo la pandemia c'è una vis, forse, ma la la registriamo, la percepiamo su tanti aspetti una visione diversa di queste aree, non più viste solo come marginale, ma come occasioni.
Possibili di di di nuovi scenari, nuovi sviluppi. Lo vediamo in questi giorni questo grande caldo e c'è l'esodo dalla città pervenire proprio su da noi, dove abbiamo anche risorse idriche ambientali che incita ovviamente non ci sono. Ovviamente il pezzo della sanità deve essere uno dei pezzi protagonisti questa costruzione di nuovo quadro e di un nuovo senso del territorio, quindi anche su questo chiedo che ci sia una visione integrata, perché non dobbiamo solo andare sui numeri storici, ma provare anche a immaginare quello che potrà accadere fra 5 10 vent'anni e farci trovare pronti con dei presìdi sanitari ad altezza grazie a tutti.
Speaker : spk2
Grazie Sindaco Fabbri auguri di pronta guarigione e, a questo punto darei la parola al sindaco Bosso, Sindaco del Comune di Casalecchio di Reno, Presidente distretto Reno, Lavino e Samoggia e Presidente dell'Unione delle Valli Reno, spalline Samoggia vediamo se è collegato.
Direi che sia collegato e comunico la presenza anche del consigliere Tagliaferri.
Si è iscritta già intervenire la consigliera Castaldini,
Vi chiederei chiederei ai Consiglieri chi intende intervenire di iniziare a segnala al.
Consigliere Mastacchi,
Signore, Facci, EcoBoost, già collegato.
E consigliera Evangelisti, va bene.
Prego, Sindaco Bosso.
Sindaco solo che non la sentiamo.
Ecco, adesso il microfono dovrebbe essere acceso se può provare a sì, sì, sì, va bene.
Forse è basso il volume.
Non la sento.
Come mai non lo sentiamo?
Lo chiamiamo.
Allora proviamo a sentire l'intervento dal telefono e vediamo se riusciamo a sentirla.
Speaker : spk1
Mi sentite.
Ok grazie.
Pronto buongiorno a tutti e ho avuto un po' di problemi con questi collegamenti con i programmi della Regione.
Speaker : spk2
Abbiamo okay.
Speaker : spk1
Okay, quindi bene comunque importante, riuscire, conosciamo a di arrivi, a dialogare a, ed è importante questa occasione, insomma, per.
Per valutare insomma la situazione sui temi legati ai servizi sanitari e su cui sono poi intrecciate quelli sociali, insomma in gran parte ecco per cui noi, quando interveniamo su questi servizi, mi sentite vero, posso.
Speaker : spk2
Continuare okay, come quando.
Speaker : spk2
Interveniamo su questi su, sui ragionamenti dei servizi sanitari vanno sempre in un qualche modo intrecciati con quelli che sono i servizi più generali sotto sanitari, perché le persone e le famiglie, in presenza anche di situazioni, di, è un alto numero di,
Di di di anziani, insomma, nelle nostre realtà normalmente ha sempre necessita di un lavoro molto integrato tra il sociale e sanitario, ecco, quindi questo è un elemento fondamentale,
Punto che ha una valenza importante, tant'è vero.
Che tra le cose che abbiamo ipotizzato appunto nella trasformazione delle case, della salute in case di comunità, cosa che vorremmo in qualche modo realizzare anche nel nostro distretto, a partire dalla da dalla casa della Salute di Casalecchio e a mio avviso una una,
Un'integrazione tra la presa in carico delle persone con un unico sportello e non una divisione di sportelli come attualmente, anche se c'è un dialogo molto stretto. Ovviamente, quindi, avere uno sportello unico di accoglienza delle problematiche dei cittadini su temi sociosanitari sembra e una di quelle riorganizzazioni generali, poi aiuta anche in tutte le situazioni, come quelle anche emergenziali. Ecco perché, se c'è una rete molto forte che riduce la necessità di le situazioni emergenziali, che possono essere.
Non tali del tutto e quindi superate. E molto utile, quindi questo ragionamento secondo me va tenuto presente con nel nelle nella ristrutturazione che è in corso e nelle valutazioni di prospettiva. Chiaramente la nostra vita, la nostra Unione dei Comuni, è diversa da quelle montane che, ho sentito, hanno una serie di problematiche derivanti.
Anche dalla logistica. Chiaramente noi abbiamo un'unione che molto ampia. Naturalmente credo che sia la quarta Unione l'Emilia Romagna, con un territorio molto ampio e 115.000 abitanti circa, ma ci sono realtà e situazioni diversificate e dove è Casalecchio e più urbanizzate il clou e più e più cittadina come un quartiere di Bologna e altre, man mano che ci allontaniamo verso Val Samoggia, verso Sasso Marconi, abbiamo situazioni che diciamo assomigliano, ma non sono esattamente in quella situazione che mi ha sentito dei Comuni montani. Ecco, noi abbiamo un forte collegamento con le strutture ospedaliere acconto di Bologna e a un ospedale ad Albano, e abbiamo le case della salute. Rilevo anch'io che c'è questo problema delle carenze, delle carenze dei medici di base, cosa che.
Va superata, perché anche questo, ovviamente, è un contributo alla riduzione, alla gestione migliore, insomma della popolazione rispetto ai problemi sociosanitari e, come dire, può aiutare nella riorganizzazione del sistema. Ecco per cui una più forte con come dire una più forte integrazione con i medici di base e può aiutare a, ovviamente, coprendo le zone carenti man mano che ci si allontana dalla città, qualche problema in più c'è. Ecco perché, appunto, c'è una difficoltà della carenza, come è stato detto da Fabbri poc'anzi dei professionisti, e quindi bisogna avere un piano di prospettiva, perché la rete dei medici di base, se è fortemente strutturate collegata ai sistemi sanitari e sociali, può aiutare sicuramente a razionalizzare i servizi e a migliorarlo. Quindi.
Sono un po' queste le cose che mi sentivo di dire. Vi ringrazio e scusate della situazione tecnologica,
Speaker : spk1
Grazie Sindaco. Ci sono riusciti, lo abbiamo comunque sentito bene ho messo giù il telefono.
No, no, non abbiamo altri interventi perché il sindaco di Monza, Sindaco Montanari.
E del Comune di Medicina non mi risulta vero, collegato okay, a questo punto, e aprire il dibattito e il confronto tra i Consiglieri, dando la parola innanzitutto al consigliere Mastacchi, prego, mi sembra giusto.
Grazie grazie Presidente, grazie anche all'assessore Donini e al dottor Mantini.
E anche chiaramente alla Presidente per questa convocazione, che, come sapete tutti più o meno è stata molto sofferta è stata molto sofferta, ma io ci tenevo molto perché ho sempre percepito,
Avendo vissuto in prima persona la la, l'attività di Sindaco prima di tutto poi di presidente del distretto dell'Appennino bolognese.
Un po' la difficoltà a trasferire le difficoltà che i Sindaci, i cittadini, di conseguenza i Sindaci di quei territori hanno e che ci sono una serie di passaggi formali che devono giustamente essere fatti ma che fanno sì che le informazioni non arrivino mai realmente. con una una fotografia reale di quello che è la situazione territoriale, per cui.
Io credo che oggi l'intervento dei dei miei ex colleghi, con i quali ho collaborato diversi anni, sia stata anche per chi lavora al centro, quindi per l'Assessore per i tecnici della Regione della sanità siano state sicuramente illuminanti io non entro nel merito delle dei dettagli dei servizi necessari, di cosa manca di quelle che sono le difficoltà, perché credo siano state assolutamente rappresentate bene da che mi ha preceduto e la la.
La, la finalità di questa Commissione era proprio quella.
Però volevo un po' così incentrarmi su quello che credo sia utile fare in futuro per far sì che si possa essere più efficaci nelle scelte e nelle decisioni e nel reperire nel reperimento delle informazioni in questo caso specifico. Faccio riferimento al tema della della filiera delle decisioni. Io credo che una giornata come quella di oggi a voi dia una.
Una serie di informazioni, una fotografia che probabilmente nei vostri dati statistici statistici scientifici.
Ci sono queste informazioni, ma sono comunque filtrati da da dai numeri e delle statistiche legate ai numeri e così via,
Per cui credo sia importante.
Prendere questa giornata che abbiamo avuto oggi, lo diceva prima l'assessore Donini come esempio da da da replicare, magari nella modalità di lavoro quotidiana nell'ascolto eccetera.
Alcune sottolineature su alcuni aspetti che sono stati toccati,
E lo diceva il Sindaco Santoni, prima la la fotografia delle strutture sul territorio che è stata definita correttamente dal dottor Antini richiesta di servizi, è vero, viene percepita come richiesta di servizi, però, se andiamo a guardare poi all'interno.
Nel dettaglio di che cosa è contenuto in quel singolo punto, anche dalle immagini precedenti vi sarete resi conto che ci sono delle strutture che hanno molte righe di dettaglio e altre strutture che hanno una una quantità di servizi molto molto più limitata e io credo che sia importante lavorare.
Lavora, andare a lavorare lì e capire,
Che cosa serve realmente, perché è bello avere tanti e strutture sul territorio, quindi avere, come nel caso citato, la casa della comunità di vado, che è stata anche quella soffertissima, perché solo io che ho lavorato 10 anni, poi la completata il mio successore ma avevano cominciato e quelli che sono venuti prima di me per cui è stato un risultato importantissimo è una struttura di bacino molto importante vicino alla stazione ferroviaria e quindi anche dal punto di vista della dei collegamenti sarebbe molto importante, ma ha la difficoltà di avere ancora pochi servizi, cioè.
Quello di cui si lamentano i cittadini di quella vallata. Sicuramente quello, poi abbiamo parlato degli ospedali.
E dei tre ospedali principali, quattro ospedali, commettendo anche quello convenzionato di Castiglione, ma in particolare i tre pubblici che già da prima.
Dell'inizio del percorso di riorganizzazione che è stato concordato negli anni 2017 2018, che prevedeva appunto tutta un'attività di riorganizzazione, di rimodulazione dei servizi. Si è innestata la la problematica del Covid nel 2020 ed è lì che è nata la richiesta di questa convocazione,
La quale ha un po' stravolto quello. Credo che sia una conseguenza ovvia. Ha stravolto un po' tutte quelle che erano le attività di organizzazione della sanità. Il pericolo è che quando si perde di vista un focus, si rischia magari di perdere anche la direzione e la programmazione di quello che si era deciso di fare.
Per quanto riguarda tutto il tema dell'emergenza urgenza, io credo che la strada dei cause una strada corretta, però è importante che anche questa.
Speaker : spk2
Abbiano rispondenza nei fatti.
E non solo sulla carta, perché resti in molti casi è che noi andiamo a mappare un servizio aspettandoci da quel servizio delle risposte, ma poi, non essendoci all'interno di quelle strutture le risorse necessarie per dare risposte, quel servizio non funzioni correttamente è chiaro che è sotto gli occhi di tutti. Sono anni che se ne parla che se noi riusciamo a togliere la grande fetta di eccessi di cosiddetti accessi inappropriati.
Dei cittadini che si rivolgono all'emergenza perché non trovano risposta sul territorio, andiamo a risolvere un grande problema, però è chiaro che adesso, dando loro questo strumento, è fondamentale che all'interno di quelle strutture, poi le risposte che siano sennò, andiamo a creare un'ulteriore struttura stortura all'interno di una struttura stortura che dobbiamo risolvere.
E per cui questo è un po' quello che io ci tenevo a fare. Poi c'è tutto il tema della valorizzazione dei dei professionisti sul territorio. Anche questo è già stato detto, ma volevo sottolinearlo. Ci sono diversi professionisti che vivevano e abitavano, vivono e che vi lavorano e abitano in Appennino, lavorano e abitano e abiteranno in Appennino anche in futuro. Che sono usciti un po' andare dal sistema del.
Dell'emergenza e dei servizi ospedalieri e so che si sono spostati nella nell'ambito dei dimmi de del settore dei medici di medicina generale. Questo è una per noi, è una grande, cioè, diciamo, risolvono in parte. È un problema che abbiamo, ma diciamo che ne creano uno probabilmente molto più grande dall'altra parte, e questo processo non è ancora finito. Mi risulta che ci siano altri professionisti in questo momento in grande difficoltà, alla luce proprio di questa trasformazione, che le strutture stanno avendo che sono lì che si stanno chiedendo che cosa fare da grandi, e credo che il rischio sia proprio quello che anche questi prendono la decisione di uscire da dal mondo del lavoro attuale per spostarsi e in quello che lì che altri loro colleghi hanno hanno preceduto, diciamo per cui.
Su questo chiedo veramente tanta attenzione.
Teniamo presente, come è già stato detto, che alle alle problematiche standard che si vivono in montagna in questo momento c'è il tema della viabilità, che è quello che crea maggiori problemi lo diceva prima, il Sindaco Panzacchi, che ormai Loiano Monghidoro, sono raggiungibili quasi esclusivamente dalla dalla statale della Futa, che.
Fra l'altro anche 5 6 interruzioni da da semafori che allungano di molto i tempi tutte le viabilità trasversali, se non sono interrotte sono grandemente penalizzate limitate, per cui in questo momento c'è anche bisogno di un'attenzione ulteriore particolare.
Dobbiamo essere in grado di.
Essere più vicini all'ascolto delle persone del territorio.
Che vengono a rappresentare di quelli che per noi sono piccoli problemi, ma che quel per per il cittadino, il pensionato, il, la persona che ha bisogno del servizio quotidianamente sono le cose più importanti per esempio, la settimana scorsa si è rivolto a me una persona che è venuto a a fare una una visita Des nel servizio oncologia dell'ospedale di Loiano ha detto che c'è una temperatura infernale che non ci sono condizionatori e ha detto sicuramente questo è un servizio che smonteranno, perché non è possibile che un servizio per il quale si guarda al futuro si tenga una situazione come questa quindi c'è anche questo lavoro di comunicazione.
Molto banale che fa percepire un disinteresse, no, quindi è importante,
E la percezione in generale che.
Passo passo tutti gli anni qualche riga di servizio viene sottratta, viene viene sostituita da.
Il tema delle polemiche sul laboratorio, analisi di qualche tempo fa, è un esempio, ma la percezione è che si vada sempre in un'attività di sottrazione, di servizi e di accentramento, cosa che credo che i nostri, i nostri territori, non possono permettersi, per cui,
Ribadisco, credo sia importante una giornata come questa.
Che ci consente di fare un po' una fotografia ascoltando direttamente dalla viva voce dei sindaci, che sono quelli che tutti i giorni poi sentono suonare il campanello per telefono dell'ufficio per per vedere rappresentate situazioni come queste per cui io ringrazio ancora per per questa opportunità e spero che sia veramente una così una un'opportunità per tutti per cambiare stile di lavoro in futuro e cercare di migliorare le risposte ai nostri cittadini.
Grazie consigliere Mastacchi, prego, consigliera Castaldini, poi Facci, poi Evangelisti.
Speaker : spk3
Ringrazio molto per questa occasione, consigliere Mastacchi, ringrazio anche tanti Sindaci che ho avuto modo di incontrare di ascoltare, anche non qui in presenza, ma insomma nelle varie.
Anche dichiarazioni e le perplessità che ci sono state,
Per evitare che questa udienza sia un convegno.
E capire anche l'efficacia.
Di una riforma così importante e anche il vostro ruolo, che è fondamentale, io proverei a fare un passo in più, perché i numeri li conosciamo sono stati presentati tante volte anche per supportare e una riforma che ritengo indispensabile dal punto di vista dei numeri.
Ma io credo anche che ci possano essere delle istanze da parte dell'opposizione fondamentali, faccio una questa premessa per un motivo,
Ovvero perché e come sempre ho detto, è inimmaginabile affrontare una.
Uno stravolgimento così imponente su un tema che riguarda la vita di tutti,
Passando da una delibera. Io questo lo continuerò a dire perché il punto centrale per me politico,
Perché una legge garantiva la possibilità a voi e a noi di poter fare delle modifiche, di prendere tempo, perché dico prendere tempo, perché oggi la delibera di cui stiamo parlando e tutta la riforma che ci sarà è scritta, nero su bianco.
E il dramma nostro vostro, ma anche di chi poi dovrà attuare una riforma così imponente e la scadenza,
Allora io spero che, a fronte anche delle tante sollecitazioni che ci sono state, almeno che venga data la possibilità di non impacchettare tutte tutti i vostri lavori, tutto il lavoro del CT CSS, che deve essere fatto entro il 15 settembre, almeno avere la possibilità di non lavorare d'estate.
Perché non perché.
Sia in vacanza mai, perché tanto c'è sempre un'inversione o comunque qualcosa da fare, magari, ma il punto è che almeno la necessità, credo di poter radunare un Consiglio comunale,
Chiedere un parere.
E scusate.
Leggo e perché giustamente, sono 74 pagine e può essere che non tutti, insomma,
Sia così evidente. Il lavoro che c'è da fare è imponente,
E al punto 2 del deliberato, il più importante di dare mandato alle aziende sanitarie e agli enti locali del servizio sanitario regionale di procedere per le parti di rispettiva competenza, alla predisposizione dei piani riorganizzativi locali di prima attuazione, che dovranno essere approvati in sede di Conferenza territoriale, sociale e sanitaria e successivamente trasmessi alla Direzione generale Cura della persona, salute e welfare entro il 15 settembre 2023, punto finito.
Allora io posso stare a un dibattito dove raccontiamo dell'importanza della montagna, dei servizi, ma ieri di fatto dovevano già essere pronti piani organizzativi e quindi se io dovessi immaginarmi il tempo si ritorna a settembre non si ha tempo di discutere, non ci sarà tempo neanche per la polemica politica sui giornali e noi il 15 settembre dobbiamo dire come immaginiamo la nuova organizzazione, un'organizzazione importantissimo. Questo è il tema, allora, credo almeno provo, mi faccio portavoce di spostare almeno questa possibilità dal 15 al 30 settembre di poter animare un po' la discussione, di poter immaginare che qualcosa possa essere cambiato, questa è la mia risposta,
Io temo di no, ma invece continua a fare la domanda perché conosco bene la ragionevolezza dell'assessore Donini comprendo bene, l'esigenza di fare in fretta, di fare bene, ma comprendo anche che quello che voi chiedete, cioè che cosa diranno CSS e quali saranno i piani noi oggi abbiamo avuto la rappresentazione di quello che accadrà.
E non credo che ci sarà nessun Sindaco che dirà siamo prontissimi è una riforma da poco ma è una riforma imponente che ha bisogno di tempo. per qualsiasi Sindaco di centrodestra e di centrosinistra oggi abbiamo avuto il quadro di quello che accadrà da qui al 15 settembre,
Speaker : spk2
Prego consigliere Facci.
Speaker : spk1
Buongiorno a tutti, anch'io.
Ringrazio.
Il promotore di questa Commissione.
Tuttavia, Elegast ovviamente gli ospiti che sono intervenuti Sindaci, rappresentanti dei territori.
Che ci hanno hanno fotografato il disagio che appunto quotidianamente si trovano ad affrontare,
Purtroppo io dico niente di nuovo sotto il sole.
L'occasione è quella della riforma del servizio territoriale di emergenza, urgenza, introduzione di calcolo, insomma che ricordava la Castaldini, che con tutta fretta.
È stato presentato, impacchettato e pronto all'uso senza possibilità di discutere, il tema è che noi parliamo da oramai,
Ma.
Io non voglio fare mai richiamare troppo la mia anzianità politica, però, da quando sono in politica, io parlo sempre delle stesse cose.
E cambio di contesti.
Fosse la Comunità Montana, fosse il Consiglio provinciale, fosse il Consiglio comunale, fosse la Città Metropolitana, oggi la Regione paga sempre le stesse cose.
In montagna in periferia, visto che stiam parlando della periferia del nostro Appennino mancano i collegamenti, mancano le reti, magari una volta era l'ADSL oggi è la banda larga e la fibra ma si è sempre la stessa, le stesse criticità,
I punti nascita chiusi.
Più importante, ovviamente.
Quello di Porretta Terme chiuso, continuiamo a parlare di riaprire il Sindaco, il Presidente Bonaccini promette, ci siamo sbagliati, ammetterle fa l'ammissione di colpa, siamo sempre qua, cioè noi, di fatto, tutte le volte ci troviamo a descrivere i disagi che ci sono in montagna.
Praticamente ad ogni livello, oggi parliamo di sanità, ma ad ogni livello vale per la scuola, vale per i trasporti.
E quindi il punto è capire se ci può essere o no un'inversione di tendenza, perché alla fine sarò.
Sembra la carrellata ognuno porta proprio cahier de doléances e si fanno ovviamente la lista delle cose che non vanno magari quello che sono state nel frattempo un po' risolte meglio, ma.
Il problema è che questa inversione di tendenza non si vede anzi, se vogliamo, oggi ci siamo ancora più preoccupati perché perché si va a vuole si vuole introdurre una riforma così impattante in un territorio ce lo siamo già detti qua più volte in cui vi sono delle criticità.
Come dire evidenti acute, l'assenza dei medici di medicina generale, sui quali si fonda buona parte di questa riforma, diventa un elemento, un pre un elemento pregiudizievole che.
Indubbiamente dovrà essere come dire di questo si dovrà tenere conto, abbiamo visto prima una serie di slide con dei numeri, no, so, ecco poi non si non non anche se è stato detto poi fra le righe, perché non potevano essere detto però insomma diciamo che forse andava data una importanza diversa, molte di queste caselle sono vuote, cioè si dice per esempio proprio una su tutte che all'ospedale di Porretta Terme c'è il medico dello sport, lo sport non c'è,
È indicato, ma non c'è.
Ed è ulteriore rispetto.
Nella classifica nella lista diciamo, della situazione attuale che ci sono sui vari presìdi ospedalieri o oggetto della discussione di oggi.
Ci sono, diciamo, venivano indicati una serie di servizi alla cittadinanza e ho preso uno su tutti il medico dello sport.
Medico dello sport in realtà non c'è, esiste e qua tutti a livello di opposizione, credo che siano due anni che parliamo dell'assenza emissione sport che costringe tutte le associazioni sportive gli sportivi, quei territori andare altrove tra l'altro a pagamento, oppure vogliamo prendere alla questione della dell'ambulatorio di Ginecologia, abbiam parlato due settimane fa in Commissione,
Cioè al netto dei numeri, la rappresentazione degli Stati, andiamo a vedere poi se in realtà ci sono queste caselle pieno vuote.
E anche preoccupante la questione dei posti vacanti.
Che è stata rappresentata su incarichi provvisori, allora io credo però che l'inversione di tendenza e Petrucci diciamo sempre le stesse cose e mi dispiace anche ogni volta sembra che non abbiamo altre argomentazioni, il problema è che o meglio la questione è che i problemi sono realmente quelli che se i bandi vanno.
Speaker : spk2
Deserti e non ci sono non c'è gente che fa la scelta è perché non sono offerte condizioni a monte che li invogliano a me lo ricordava bene il Sindaco Panzacchi, cioè se non ci sono meccanismi premiali, se non c'è la scuola o la strada,
Difficilmente quel sanitario quel professionista fa una scelta in quel territorio.
E non la farà mai se gli offrendo un posto a tempo determinato, ad esempio, tanto per fare riferimento al bando recente, all'avviso so io lo chiamo volgarmente bando l'avviso ovviamente personale per la ricerca di un pezzo, di un professionista per l'ambulatorio di Ostetricia nell'ospedale di Alto Reno Terme quindi.
Il il vero dato che qualsiasi riforma.
Così impattante,
In realtà, che hanno già un disagio.
Non può che essere destinata ad aggravare ulteriormente le problematiche che ci sono,
Che poi occorra rivedere le fuori vedere organizzare meglio.
Gestire il budget in maniera più appropriata e quindi in un qualche modo, occorra cambiare qualcosa perché non è più soft. Possiamo anche convenire su questo. Non è che abbiamo, come dire gli occhi foderati, non riusciamo a capire a vedere che però bisogna tener conto di una situazione di un territorio già di per sé critico.
E ora, in un territorio critico e o prima a monte, risolvere le criticità oppure altro, lo faremo se non aggravarle, quindi io.
Come dire altro dire, non ne ho.
Le infrastrutture,
Lo sappiamo, chiude una strada isoli, un territorio intero, blocco.
C'è la frana pa Pavan, dico tratto in Toscana,
Chi è che.
Però ciò leggo non non sono io.
E rischi di mettere in campo non solo, ovviamente, le i servizi sanitari esclusi anche l'economia del territorio, cioè abbiamo problemi che altrove non vi sono, e allora chiedere.
A volte chiedere la presa d'atto di una difesa, diversità.
Appunto che va in un qualche modo considerata e appunto sostenuta e sembra quasi di di di di chiedere chissà che cosa.
Quindi io concludo, faccio fatica a dire altro se non che il cambio di passo che la montagna ai nostri Appennini, la nostra periferia chiede sicuramente non passa da questa riforma, sicuramente non è, non è, non è, non è come dire.
Integrato non è rappresentato da questa riforma. Questa riforma rischia veramente di peggiorare situazioni che, appunto, già sono critiche per territori che nonostante i proclami di questa Amministrazione che tutti saranno considerate che non ci sono territori di serie A, non ci sono territori di serie B che ci sarà un'attenzione particolare per la montagna. Ci sarà una legge per la montagna, ma detto per le vie, il mandato, il mandato, il programma di mandato legge per la montagna in questa legislatura siamo ormai a un anno e mezzo alla fine del mandato. Non so forse ci sarà che rappresenteranno la prossima, la prossima autunno, per dire che il territorio della montagna continua ad essere dimenticato. Purtroppo dico queste cose da oramai non so più quanto tempo, ma vedo che sono sempre le stesse. Questo questo, per certi aspetti, è una sconfitta di chi amministra la politica in territori come il nostro.
Speaker : spk1
Grazie, prego Consigliere Evangelisti, poi, se non ci sono altri iscritti, darei la parola all'assessore.
Grazie presidente, grazie a chi ha chiesto questa Commissione, grazie a tutti i sindaci che sono intervenuti,
Io credo che oggi si sia parlato di Appennino, come dice il consigliere Facci, se ne è parlato con una modalità che abbiamo già ascoltato molte volte credo che dovrebbe parlare di o di Appennino ma ormai va molto di moda in tutti i consessi istituzionali e chi lo abita, chi lo vive, chi e soprattutto lo amministra e oggi ci è stata restituita una fotografia di quel territorio e, rispondente alla realtà e rispetto alla quale io credo che l'assessorato alla sanità, ma non solo, dovrebbe tenere debitamente in considerazione. Ho ascoltato una frase che mi ha colpito molto e che rispecchia la realtà di quei territori. Il Sindaco Panzacchi ha detto in Appennino, si deve l'Appennino, deve bastare a se stesso, in Appennino ci si deve bastare, è proprio così, e lo dico non tanto per ripetere sempre le stesse considerazioni, ma nel tentativo di far capire che per quei territori per l'Appennino deve per forza esistere una terza via e perché lo dico perché quando il Sindaco di Loiano e il sindaco di Monghidoro dicono che quel sistema territoriale non può stare in rete con Vergato e con Porretta e tanto meno con Castiglion dei Pepoli lo dicono a ragione veduta è un fatto che non ci sono le infrastrutture, ma è anche un fatto che chi vive quei territori, quella popolazione anziana che è stata citata, non si può facilmente spostare da una valle all'altra, ma non lo vuole fare nemmeno chi ci abita e che non ha un'età così avanzata, perché ritiene, a mio avviso, ha ragione che quei territori debbano ricevere servizi e che quelle persone che le abita quei cittadini residenti. È giusto che abbiano quei servizi, soprattutto quando si parla di sanità, perché se io parlo oggi con mia suocera che è residente a Bazzano e le dico di venire montagna, lei mi dice io sto a Bazzano perché sto vicino all'ospedale, cioè è un è comunque un sentimento comune già della Provincia, ma soprattutto di chi vive un territorio, di ricevere servizi da quel territorio, soprattutto quando abitando in Appennino bisognerebbe avere io dico delle premialità, per cui bene le case della comunità, le case della ex case della salute sono poche, ce l'ha detto un Presidente del Distretto rispetto a quei territori e comunque non è il modello che vogliamo, perché quel rapporto tra medico e paziente, a nostro avviso, non può e non deve essere scongiurato. Quindi bene la, il medicina territoriale che non può e non deve venire meno e viene anche servizi innovativi, come quello dell'elisoccorso, che però non possono essere una soluzione, o l'unica soluzione alla rete di emergenza. Urgenza che guardate in questo momento in Appennino funziona e dal e dalla quale non possiamo prescindere. Quindi io non farò un intervento lunghissimo, perché sono temi che abbiamo più volte dibattuto, però la delibera che è stata citata, che è stata approvata a settimana scorsa sui Cau e che a mio avviso ha dei contenuti che possono essere anche condivisibili sulle finalità.
Delega una grande responsabilità alle conferenze territoriali, sociosanitarie e, anche se l'Assessore, non voglio rispondere al posto dell'assessore, ma ci siamo permessi, insomma, di vessare ulteriormente, anche con chiedendo chiarimenti. Insomma, in diciamo una seduta a latere dice che quel 15 settembre non è un termine perentorio, è comunque una responsabilità che in qualche modo viene delegata ai territori. E proprio perché e questa è una domanda e forse vuole essere anche una proposta. Quei territori vi hanno detto oggi la risposta in pratica ve l'hanno già data su quali potrebbero essere le richieste della commissione territoriale, della Conferenza territoriale sociosanitaria. Ve lo hanno detto oggi. Quel modello descritto in quella delibera non può essere perfettamente applicabile a quei territori e quindi la proposta è è possibile perseguendo quelle finalità, accettare un modello diverso per l'Appennino, e cioè accettare che comunque ci siano anche dei presìdi ospedalieri che siano in qualche modo autosufficienti e che ci sia una risposta efficace anche all'emergenza urgenza, perché è vero che ci devono essere.
Prestazioni maggiori prestazioni in montagna, però è anche vero che ci deve essere qualità perché quello che sta succedendo e che si riscontra è che almeno a noi viene riferito sempre più spesso è che è vero, i cittadini non si vogliono i gli abitanti dell'Appennino non vogliono andare in città, i cittadini non si vogliono spostare.
In Appennino per ricevere prestazioni, ma è vero che la qualità delle prestazioni non è sempre uguale in tutti i presìdi. Innanzitutto per la strumentazione, ma anche per i professionisti che erogano quelle prestazioni e dicevo, riceviamo comunque anche criticità in merito.
Agli esiti di quelle prestazioni, per cui molti, comunque, si rivolgono al Maggiore o a Santorso. Le questo ci deve far pensare anche sui contenuti di quelle case di.
Comunità, quelle.
Speaker : spk2
Case della salute per cui ci vuole strumentazione, ma ci vogliono anche professionisti in grado di rendere un certo tipo di prestazioni. È inutile dire che i nostri problemi sono legati alle infrastrutture e, ripeto, proprio per quello ritengo che il modello di autosufficienza sia un modello che vada guardato almeno per questa prima fase e con una certa attenzione e quindi e concludo chiedendo appunto se da quella risposta che la Conferenza territoriale sociosanitaria dovrà dare non entro il 15 settembre ma magari in un termine un pochino più ampio, che potrà essere anche un modello diverso, che è il modello che i sindaci e gli amministratori che hanno rappresentato per questi territori, anche nell'ambito dell'emergenza urgenza. Grazie,
Speaker : spk1
Grazie consigliere Evangelisti, io non ho altre iscritte iscritti visto anche l'orario.
Tardo, e perché abbiamo anche altri lavori, darei la parola all'Assessore sapendo che ovviamente lui potrà rispondere rispetto ai temi emersi legati alla sanità, perché poi sono emersi tanti altri rispetto al sociale, al sociale rispetto alla mobilità ma ovviamente,
Ah, no, perbacco, consigliera, Pillati, non avevo visto, prego.
Speaker : spk3
Sì, sì, no, rimango qui dal posto, mi.
Mi scuseranno, i colleghi non sono un abitante, nemmeno un amministratore dell'Appennino vivo in pianura, ma ci tenevo anch'io a ringraziare per questa Commissione tutti coloro che sono in e loro, insomma il Co, il collega Mastacchi, tutti coloro che sono intervenuti ma anche.
L'assessore Donini e il dottor Altini intanto,
Non mi non mi ripeto anch'io, conosco bene l'Appennino e conosco anche la situazione di difficoltà e di criticità, precedenti la situazione dell'alluvione e la situazione attuale,
E capisco anche il bisogno e il desiderio di ogni cittadino che vive nel nostro territorio, così come in tutta la Regione, ad avere prestazioni di qualità e il più possibile vicino a casa. Io non mi voglio lamentare da cittadina, però voglio rappresentare quello che.
Spesso succede io che abito vicino all'ospedale Santorsola, mi sono trovata in diverse situazioni, anche diciamo, con i miei familiari più fragili, più anziani a dover ricorrere a prestazioni all'ospedale di Bazzano. Vi assicuro che.
Come dire, ho fatto riferimento a quel, a quell'ospedale e a quei professionisti mi è capitato anche di recente, invece di dire di scegliere di ricorrere a un ospedale della Provincia.
Essendo diciamo nella necessità di una prestazione da pronto soccorso, quindi è evidente che,
Come dire, la realtà territoriale del nostro territorio presenta diversi livelli di criticità. Ma proprio perché.
In alcuni casi la domanda si rivolge prioritariamente verso i grandi centri, nella discussione, tra l'altro sulla riorganizzazione dell'emergenza urgenza, ce l'hanno spiegato l'assessore e i tecnici, che spesso sono le strutture più grandi a ricevere, diciamo la domanda più più elevata. Tutto ciò premesso,
Appunto, quindi, anche chi vive in pianura o in città può spesso trovare le risposte, non dove vorrebbe, cioè non vicino a dove vive, dove risiede, dove è più comodo,
Non so bene che la situazione comunque nell'Appennino è complessa e credo davvero che.
Come dire il il nostro compito insieme sia proprio quello di fare in modo che tutti i cittadini vedano risposte di qualità, ovviamente nei contesti.
Che di nei quali possono realmente fruire gli esempi di persone anziane, che appunto dovrebbero con una un mezzo proprio passare da un territorio all'altro. È certamente.
Speaker : spk2
Qualcosa rispetto al quale dobbiamo impegnarci e dobbiamo lavorare, però, e poi lascio la parola all'assessore.
Quando qualche Consigliere dice,
Siccome parliamo sempre delle stesse cose, parliamo certamente di criticità, ma non ci dobbiamo nascondere.
Che.
Anche il tema della montagna, anche il tema della risposta appropriata e adeguata nel territorio va inserita la all'interno di un contesto che ben conosciamo. Noi sappiamo che avremmo bisogno per avere le risposte ottimali, di più risorse e più personale. Non è che i ragionamenti che qui in questa Commissione, in assemblea facciamo.
Come dire, non coinvolgono e non riguardano tutti i territori, quelli della Città della pianura ma anche quelli dell'Appennino e dunque la vere, diciamo anche investito con difficoltà lo ricordava Mastacchi, perché dei presìdi nel territorio delle infrastrutture.
Per i servizi sociosanitari nel territorio e si sviluppassero perché quel quei, quelle infrastrutture, quei servizi poi generino risposte alla domanda. Lo sappiamo richiedono personale sanitario che sappiamo che non che è scarso, quindi è evidente che dobbiamo insieme cercare di capire come la riorganizzazione e l'ha ricordato l'Assessore non è solo quella dell'emergenza urgenza, ma c'è anche la riflessione sulla riorganizzazione delle risposte che dagli ospedali verranno, ecco, io credo davvero che,
Debba.
Farci riflettere su come la collaborazione istituzionale, ma anche la collaborazione tra maggioranza e minoranza è fondamentale, perché davvero le risposte avvengano pure in una situazione in cui i miracoli non credo che, come dire, siano alla portata di tutti meno che mai,
Appunto de dell'Assessore. Però io credo che i ragionamenti importanti, che anche insieme abbiamo sviluppato nelle.
In questo in questo periodo vadano nella direzione di cercare di dare le risposte a partire di una da una condizione che, se non teniamo debitamente in considerazione, davvero potremmo fare solo.
Come dire, del disegnare il libro dei sogni, ma non dare le risposte ai nostri cittadini, grazie.
Speaker : spk1
Grazie consigliera Pillati mi ha chiesto la consigliera Piccinini di poter fare un brevissimo intervento e ovviamente lo concediamo volentieri. Grazie Presidente, sarò molto sintetica, perché tanto è già stato detto. Intanto ringrazio i nostri sindaci che sono oggi qui con noi e che ci hanno fornito tante informazioni, diciamo così utili alla discussione.
Io molto velocemente, faccio una considerazione, ho sentito tante cose, partiamo però dobbiamo dircelo da un presupposto, ovvero manca il personale, se parliamo di strutture sanitarie, che è un problema che vale per tutti, vale per la nostra regione, vale in un contesto nazionale è però vero che questo problema incide in maniera diversa perché in Appennino evidentemente è un problema che impatta molto di più.
Credo però.
E anche che ci sia una questione che riguarda.
Appunto non solo la mancanza di personale fine a se stessa, perché, come dicevo prima e purtroppo in Appennino, spesso e volentieri non si trovano persone che vogliono andare a lavorare in un'area.
Così tra virgolette, non di dico disagiata, ma è un termine improprio, tenendo presente però che i problemi che abbiamo in Appennino similari che abbiamo nei presìdi ospedalieri più piccoli che non sono in Appennino, che purtroppo il personale medico.
Preferisce andare a lavorare in strutture più grandi anche per, è, come dire, una questione professionale,
E allora io penso, ma diciamo questa cosa è emersa anche da tanti interventi che sono stati fatti, che.
È vero, ci sono questi tipi di difficoltà,
Però serve lavorare tutti insieme, quindi non solo l'Assessorato Sanità, ma tutti gli Assessorati coinvolti,
Speaker : spk2
Evidentemente per creare le condizioni per potere investire, lo si diceva prima, creare le condizioni significa anche investire nelle infrastrutture, perché.
Quando poi diciamo che vogliamo in qualche modo rendere autonoma la nostra sanità in Appennino,
Secondo me dobbiamo stare attenti a non far passare il messaggio per cui le strade le infrastrutture poi possono anche non servirci non è quello che è stato detto, non è quello che è stato detto, però stiamo attenti a non far passare poi questo messaggio dall'altra parte perché, in realtà,
Noi dobbiamo lavorare tutti quanti, come dicevo, per provare a creare quelle condizioni che ci permettano non il turismo sanitario ma,
Come dire tutta una serie, crea tutta una serie di presupposti che poi portino anche a investire in termini.
Sanitari. Quindi.
Diciamo sinteticamente erano un po' le considerazioni che volevo fare, fermo restando che il tema dell'incentivazione noi l'abbiamo posto anche anni fa per quanto riguarda, per esempio, i punti nascita, dove è evidente anche qui che è il personale che lavora in Appennino non solo viene incentivato, ma è anche sottoposta più rischi perché perché è un dato di fatto. Anche questi sono meno parti, poi parlo di questo, ma vale anche, diciamo così, per non solo per per il tema dei punti nascita, ma anche per tante altre questioni, e quindi i rischi sono evidentemente anche più alti. Quindi lavoriamo tutti insieme per creare quelle condizioni che ci consentono anche di intervenire in maniera più strutturale in zone che sono oggettivamente critiche e lo saranno sempre di più anche in relazione l'abbiam visto e poi chiudo molto chiaramente in relazione ai cambiamenti climatici, quindi è un territorio fragile su cui bisogna intervenire in maniera consistente. Grazie consigliera. Piccinini, prego, Assessore.
Speaker : spk1
Grazie Presidente, ringrazio tutti coloro che sono intervenuti a partire.
Dai Sindaci invitati a questa audizione e ovviamente anche i consiglieri di minoranza e di maggioranza che hanno preso parte alla discussione, io ricordo però visto che stiamo parlando di dialogo e il dialogo è bello quando non ci si prepara prima.
In modo da tener conto della discussione ho segnato tutto.
Io ricordo che quando ero un giovane sindaco quasi trent'anni fa,
Di un Comune considerato montano 30 anni fa, primo Presidente della Prima Unione dei Comuni della Regione.
Facemmo una un progetto che assomiglia molto le istanze che state portando avanti voi, e cioè come rendere appetibile sul piano, diciamo così, non economico perché non era non era la nostra disponibilità e non è ovviamente vostra disponibilità, ma tutto sommato ambientale, sociale,
La presenza di personale sanitario che non fa che faceva fatica ad arrivare stiam parlando di trent'anni fa,
E quindi io penso che le istanze che provengono dal territorio e dai sindaci.
Dei comuni montani, in questo caso dell'Appennino bolognese, ma credo che sia estendibile ovunque,
Siano istanze giuste.
Che purtroppo permangono per decenni.
Perché.
Nel frattempo sulla sanità non si è.
Investito a livello nazionale.
Tutti i governi di tutte le espressioni politiche hanno sempre solo tagliato la sanità,
E questo è, noi ci troviamo a valle, oggi di questa situazione.
Nonostante tutto,
Questa Amministrazione regionale ha investito sul reperimento di risorse di personale medico, infermieristico e operatori sanitari noi, rispetto al diciamo al 2019.
E l'ASL di Bologna, 156 medici in più,
332 infermieri in più, 208 operatori sanitari in più e via dicendo.
È chiaro che anche questo nostro investimento si scontra con 2 2 dinamiche.
1 evidentemente si è cresciuto, è cresciuto ed è qualificato in maniera diversa, anche dopo il Covid, il bisogno sanitario e socio sanitario, perché sono molto spesso collegate fra le 2.
E secondo che probabilmente queste assunzioni, che peraltro voglio dire con un certo orgoglio, hanno un tasso di precarizzazione inferiore al 5%, quando la legge stabilisce come tetto, diciamo da non valicare il 20%, quindi siamo la Regione in Italia che tiene i più basso sta, diciamo, la più bassa precarizzazione del personale, perché noi li assumiamo tendenzialmente a tempo indeterminato,
Però evidentemente è mutato, sta qualificandosi in maniera diversa e anche stratificandosi in maniera diversa a seconda delle aree geografiche il bisogno di salute che non è la epidemiologia e ai bisogni di salute del cittadino.
E, e probabilmente anche nel nostre nel nostro tentativo di implementare.
Il personale dipendente a tempo indeterminato per il 95% dei casi,
Non non siamo arrivati là dove mancano delle competenze e delle discipline, perché appunto alcune discipline non le trovi, non perché non li abbiamo voluto inserire nei 303 Distretto 305 no 332 infermieri o 152 medici ma perché non si trovano.
Ginecologi anestesisti.
Medici di emergenza urgenza si fa molta fatica a trovarli.
Qui, noi oggi siamo nel paradosso che con più personale del 2019 facciamo più fatica rispetto al 2019 a interpretare, soprattutto in alcune aree, il bisogno di salute perché appunto mancano quel tipo di tipologia del di di medici.
E e soprattutto nell'emergenza urgenza non esiste. Non ho percepito un altro modello lo stesso stesso promotore di questa audizione ha riconosciuto che la la logica dei cause, una logica giusta. Non c'è nessuno che dice che è sbagliato.
Tant'è che non ci sono modelli alternativi,
Semplicemente abbiamo raccolto quella che è.
La.
Diciamo consapevolezza dei sindaci dell'Appennino bolognese.
Di valorizzare i presìdi ospedalieri che fanno riferimento al territorio.
E di.
Implementare la rete dei servizi, diciamo così, soprattutto quelli specialistici.
Nel territorio.
E allora partiamo da lì, partiamo da da dal comprendere se quello che il territorio oggi ci rappresenta è compatibile, è in linea, oserei dire è coerente con quello che stiamo portando avanti noi.
Io credo di sì e arrivo a risposte,
Allora nessuno pensa di, diciamo, smantellare i presìdi.
Mi riferisco soprattutto quello di Loiano, no, che abbiamo poi Porrettana la citato nessuno, ma immagino che se ci fosse stato qui il mio collega.
Taruffi, ma me l'avrebbe sicuramente indicato nessuna intenzione di Kos pure Vergato e Bazzano nessuno ha intenzione di smantellare quel tipo di.
Strutture.
Per due ragioni.
Uno perché servono.
E due, perché noi, col DM 70, siamo esattamente lì dove si colloca la legge, non abbiamo dei letti in più da tagliare, semmai in qualche caso abbiamo qualcosa da aumentare.
Ma.
E quindi gli investimenti che sono stati dopo darò risposte puntuali avanzati oggi penso che nella nella prossima discussione,
Quando assegneremo le risorse della settima ottava fase dell'accordo di programma, non ci anzi, magari in maniera bipartisan si possono prendere, diciamo così, le proposte che oggi sono venute fuori in questa in questa discussione e porle come assolute priorità.
E.
Noi stiamo lavorando esattamente per qualificare i presìdi ospedalieri che abbiamo.
È per quello che riguarda,
Diciamo così, un il principio base che noi vogliamo affermare questo.
Quando un cittadino ha un bisogno di salute riconducibile.
Ad una visita specialistica o ad un bisogno, diciamo, gestibile sul territorio, deve trovarlo nel territorio,
È chiaro che se necessita di un intervento chirurgico ad alta complessità deve andare nelle strutture più adeguate e che hanno quel tipo di impronta.
Però quindi noi dovremmo sempre di più cercare di far girare i professionisti in queste strutture.
Parlo soprattutto delle visite specialistiche, in modo che la visita cardiologica alla vista premono ideologica la visita urologica, eccetera, eccetera possono essere in qualche modo sempre più collocati in prossimità dei cittadini,
L'intervento chirurgico urologico no, deve essere posto nella struttura.
Più adeguata, anche perché uno può avere bisogno magari di più visite, ma per fortuna,
In chirurgia, se si va a poche volte, ecco o comunque diciamo quelli che ci si deve affidare alle strutture destinate a questo tipo di complessità.
E qual è lo strumento che c'è che possiamo, diciamo così, utilizzare?
Da oggi in poi, per cercare di implementare ulteriormente la rete dei professionisti, che serve.
Localmente al territorio,
Sicuramente.
È facendo appunto tornare nel limite del possibile, senza guarnire le diciamo, postazioni.
Indispensabili a livello centralizzato, ma tornare il più possibile i professionisti ci sono già numerosi progetti che tendono a questo anche nella area metropolitana bolognese, noi come Regione li incoraggerà lì in diciamo incoraggiamo ancora di più ad avere questo tipo di approccio.
Secondo, c'è anche da utilizzare al meglio quelle che sono le tecnologie della telemedicina.
Perché è del tutto evidente che.
Un dubbio diagnostico, che va valutato in modo centralizzato, va centralizzato. ma ci possono essere delle situazioni l'ospedale di Bazzano e un esempio su dal punto di vista oculistico in cui avvengono sostanzialmente delle visite ambulatoriali a Bolzano, dove però il la struttura è quella del maggiore, così pure pensiamo di fare anche negli altri presìdi ospedalieri più diciamo montani quindi da Loiano Vergato Porretta.
Pensiamo anche lo sviluppo della chirurgia ambulatoriale.
Che, mentre diciamo la co, la chirurgia ad alta complessità o comunque quella che necessita delle sale operatorie del di tutta una, dotazione organica per gestire quel tipo di complessità, è ovvio che viene concentrata negli ospedali, che possono fare ampi volumi, però noi pensiamo ad una chirurgia ambulatoriale, anche una del Sergio lì che possa avvenire anche nelle strutture territoriali, questo mandato che abbiamo dato le ASL,
Perché,
Per esempio, balzano Pearce pensano di fare migliaia di cataratte?
Non perché gli abitanti della Val Samoggia, ovvero quel problema, ma perché diventa un riferimento di distretto, o comunque anche provinciale per quello che riguarda quel tipo di chirurgia ambulatoriale,
L'ospedale di Vergato ha una tradizione,
Chirurgica, no, quindi è possibile pensare anche lì a determinate, diciamo segmenti di attività chirurgica che possa servire sia aver al al vaccino sia anche di riferimento più ampio, così pure, appunto, Loiano.
Porretta erano per, diciamo così, è un presidio ospedaliero ancora più dotato di.
Gestione della complessità, e però, ecco, la nostra idea, è quella di andare proprio in quella direzione, una maggiore concentrazione di visite specialistiche nel territorio.
Attraverso anche l'uso della telemedicina.
E la specializzazione di questi plessi ospedalieri territoriali per alcune tipologie di,
Diciamo, così chirurgia, ambulatoriale, ma anche di tipo, diciamo chirurgia, veloce dei Sergio.
Per quello che riguarda l'emergenza urgenza io ripeto quello che ho sempre detto e so fare ne faremo oggetto di una circolare, così magari sarà più chiaro, il 15 settembre non è un termine perentorio, è un termine indicativo,
Ma credo che l'up il fatto di essere perentorie insomma è una situazione che perentoria perché,
Oggi assistiamo sempre un venir meno delle figure e dei medici di emergenza urgenza e se vengono meno.
Tanti medici di emergenza urgenza Santorsola.
O al maggiore bisogna coprire quelli.
E se vengono meno qualche medico di mail di emergenza urgenza altrove, quella situazione più piccola va in crisi e questo è un piano inclinato a cui noi non possiamo sfuggire perché è in atto in tutta Italia abbiamo offerto con la riforma una terza via.
Che il fatto di presidiare il bisogno di Sidis di salute dei cittadini in modo adeguato,
Disponendo quello che è il sette in più appropriato.
All'ospedale di,
Vergato sono lo 0,1, mi pare per 100 sono 0,6% di codici rossi nei primi cinque mesi dell'anno, così pure siamo all'ospedale di Loiano,
È chiaro che la gran parte delle prestazioni eseguite necessitano di un medico, non di un infermiere, come si è detto no, ma non necessariamente un medico di emergenza urgenza o di.
Rianimazione.
L'importante è che siano collegate alla rete.
Che facciano sostanzialmente diano la risposta che voi chiedete che quei servizi debbano dare ora starà alle ASL,
Le ASL, le CSS, valutare su proposta delle ASL in quale gradualità e dove collocare queste prime strutture,
Perché è importante, ripeto, non rimanere sguarniti in questo ambito se anche in più del 90% dei.
Dei casi.
Sono codici bianchi e codici verdi occorre che questi abbiano risposta. e quindi noi non prevediamo né la desertificazione della struttura né la privatizzazione della struttura, ma un'evoluzione della struttura tesa a dare la risposta adeguata, collegate in rete con tutte quelle che sono le strutture ad alta complessità,
E per quello che riguarda poi.
I medici di medicina generale, anche lì più che fare accordi con loro.
Più che.
Mettersi attorno a un tavolo con loro, io mi aspetto molto da quel tavolo.
Per l'eliminazione più possibile della burocrazia e del carico amministrativo in capo ad essi.
E io ho detto basta che non mi fate finire in galera.
Come dire, sfruttate tutte le le possibilità che ci sono a legislazione vigente per eliminare il carico amministrativo dei medici di medicina generale che devono fare prevalentemente il lavoro di visitare i pazienti e non gli impiegati e questa è una cosa che io mi attendo si faccia e che sia in in iter in diciamo in corso.
E però gli abbiamo anche chiesto di assumere più.
Assistiti a carico i massimi, quelli massimalisti erano da 1.500 li abbiamo portati a 1.800, cioè è chiaro che in questa legge abbia messo anche risorse nostre per la implementazione del.
Dei corsi di specializzazione. Non abbiamo la possibilità di obbligare nessuno, non sono dipendenti del sistema sanitario regionale,
Cioè non possiamo dire al dottor Altini, adesso va in quella sede la perché noi possiamo fare un bando e se se quella sede è deserta e perché nessuno dei liberi professionisti convenzionati con il sistema sanitario regionale ha deciso di andarci.
Questa è la verità per cui dobbiamo, sempre da anni che c'è questo tema, certo, quando c'era una certa non dico ridondanza, forse non c'è mai stata, ma insomma una certa disponibilità numerica dei medici di medicina generale alla fine uno che andava anche per per perché li poteva iniziare un suo percorso diciamo di di carriera e poi dopo magari ci stava anche tutta la vita perché si trovava bene perché aveva soddisfazione di tipo professionale, adesso non siamo in quel contesto, quindi dobbiamo in, diciamo, incentivare i medici di medicina generale a scegliere anche quelle sedi vacanti.
E per averne di più, per farli lavorare meglio, fare accordi che sgravino loro da lavoro amministrativo e che siano più improntati. Diciamo alla alla clinica, poi, che la rete anche assistenziale che sta venendo fuori e non se ne è parlato, ma noi stiamo andando avanti anche con il FAS infermiere di famiglia e di comunità,
Quella è una rete assistenziale che potrebbe, diciamo in modo parallelo, cogliere alcune.
Necessità di bisogni, di salute dei cittadini,
Anche aumentando le prestazioni domiciliari. Se c'è una delle tante cose, anziché ci ha insegnato il Covid, è proprio quella no, adesso si chiamano Luca prima, si chiamavano USCA. Noi cercheremo di implementare ulteriormente quel tipo di risposta domiciliare anche con la rete degli infermieri di famiglia. Quindi non è.
Speaker : spk2
Tema, non è aspettare un mese o due tema. Emmet mettere tutte le le proposte in campo da subito.
Ci sono territori che hanno già fatto i primi Cao irrisolte vedere giovedì scorso nel ferrarese.
A Comacchio mi pare che fossero e anche Ferrara centro.
Come evoluzione così piace anche al consigliere Marchetti delle degli ambulatori a vicini.
E quindi un'evoluzione soddisfi strutturale degli ambulatori e amici che oggi sono sostanzialmente caro.
Sul tema.
Ha per esempio poi l'altra carta che abbiano giocare la dobbiamo giocare fino in fondo le tecnologie.
Io penso, per esempio, che la noi troveremo le risorse per la nuova attacca Vergato.
Per.
Le risorse che sono disp, diciamo, indispensabili.
Per gli altri plessi ospedalieri e territoriali, come appunto.
Loiano, e Valzano perché di investimenti in tal senso e li stiamo incoraggiando per quello che riguarda e chiudo perché sennò la faccio troppo lunga la rete delle case di comunità,
Convengo che, pur essendo noi la patria delle case della comunità, ne abbiamo 130 su 500 nazionali.
Oggi, la la carenza delle figure sanitarie fa sì che quelle quei presìdi non siano tutti alla massima, diciamo potenzialità.
Però intanto li abbiamo, abbiamo una rete, abbiamo 560 medici di medicina generale che fanno attività dentro le case della comunità.
E sempre più saranno dotate di strumentazioni.
Diagnostiche.
Appunto di primo livello, sempre più ospiteranno i nuovi Cau, che cercheranno anche di drenare appunto per il vaso, il bisogno di salute bassa complessità,
Quello che oggi invece non non è non è, non è rappresentato nel territorio ci sono i poliambulatori su cui possiamo anche investire, c'è qualche idea che abbiamo anche con i Sindaci.
Valutato, stiamo valutando per cercare di costruire una rete più capillare nel territorio ci sono le farmacie dei servizi.
Che hanno assunto una una fisionomia completamente diversa da qualche anno a questa parte, che sono un partner importantissimo per quello che riguarda anche l'erogazione di alcune diciamo così prestazioni o comunque o interventi sul piano sanitario, sul piano organizzativo della sanità, ma anche sui richiami allo screening, sul monitoraggio della.
Della correttezza della terapia di tutta una serie di prestazioni che possiamo coloro convenire.
Quindi io io vedo che c'è un territorio fiero delle proprie strutture.
Che li difende e li vuole valorizzare. C'è una Regione che sta nel con tutte le difficoltà del caso, investendo tutto quello che ha proprio per non desertificare quel territorio e cercare anzi di dare una risposta sulla base di quello che è il DM. 77, perché non è che poi ci inventiamo nulla,
Cioè il DM 77 dice un po' questo. Il DM 77 non è altro che.
Una sorta di Carta costituzionale e quindi come tale applicabili un po' per volta, perché non tutto non tutto è da da da applicare subito. È possibile applicare subito, però una Carta costituzionale della sanità territoriale, dove esiste un principio che nella sanità spesso si è capovolto, cioè il principio di sussidiarietà, la casa come primo luogo di cura per cui assistenza domiciliare telemedicina, telecontrollo e è una una rete, soprattutto più integrata tra sociale e sanitario,
I presidi ospedalieri territoriali assieme a quelli di cure primarie come le case della salute, così come una rete unica e poi, ovviamente, la centralizzazione nei grandi hub per i casi in cui occorre centralizzare. Noi stiamo lavorando così stiamo lavorando per questo e io credo che non sia assolutamente incoerente la testimonianza che oggi ci viene dai sindaci, con quelle che sono le nostre azioni, che ovviamente stanno e saranno sempre più nel limite di tutte le difficoltà che abbiamo.
Prendendo questa fisionomia,
Speaker : spk1
Grazie grazie assessore e ovviamente ringrazio il dottor Altini, la dottoressa Baldini, e il dottor Buriani dell'assistenza sanità, assistenza territoriale, i sindaci e abbiamo chiuso i nostri.
Speaker : spk3
Lavori su questo tema e presenti e collegati e proseguiamo con i lavori della Commissione, in particolare con l'oggetto 6.771. Interrogazione a risposta orale in Commissione per conoscere la stima aggiornata dei costi per la realizzazione del nuovo ospedale di Cesena nonché la tempistica prevista per l'inizio e la fine dei lavori a firma del consigliere Pompignoli che è collegato e al quale darei la parola.
Speaker : spk2
Buongiorno, Presidente, grazie per la parola, ringrazio l'assessore Donini, per la presenta, spero che mi sentiate.
L'interrogazione molto, molto semplice e parliamo dell'ospedale di Cesena, è un'infrastruttura.
Che, a detta appunto del dell'Assessorato regionale strategica per per la Romagna e sulla quale insomma si è già iniziato a parlare della scorsa legislatura soprattutto anche in merito ai costi che questa struttura.
Speaker : spk3
Avrà,
Speaker : spk2
Abbiamo contestato sin dal principio che sono quelli delineati e prospettati dall'Assessorato erano assolutamente insufficienti.
Tanto che.
Anche molti progettisti hanno stimato.
Lavoro nuovo ospedale attorno ai 300 milioni di euro oggi ricordo che.
Sono stati stanziati per l'ospedale di Cesena 132 milioni di euro.
Per il blocco, appunto due delle aree intensive, e sono stati stanziati di recente.
Dell'oppio dissetare finanziato 390 milioni di euro per il rafforzamento e il completamento e la riqualificazione di nuove strutture all'interno del territorio regionale, bene.
Si era,
Preventivato, inoltre, di iniziare i lavori nel 2021, poi, ovviamente, per le problematiche già note del Covid si è posticipato l'inizio dei lavori nel 2025 e come come termine poi al 2030, quindi diciamo che sono venuti meri tut tutte le prospettive sia di quantificazione che di apertura di questo nuovo ospedale.
Degli anni passati che si erano.
Indicate, per cui chiedo un aggiornamento all'assessore regionale rispetto a queste previsioni, cercando di comprendere esattamente il costo e l'inizio appunto dei lavori per la costruzione dell'ospedale.
Speaker : spk3
Grazie, consigliere Pompignoli, prego, Assessore.
Speaker : spk1
Sì, la ringrazio.
Ringrazio il consigliere Pompignoli.
Perché.
Questa sua interrogazione mi dà modo, anche con un certo orgoglio, direi affermare che, nonostante un sensibilissimo aumento delle risorse finanziarie degli oneri finanziari,
A carico della Regione Emilia Romagna per l'edificazione dei tre nuovi ospedali, cioè Cesena, Carpi e Piacenza, questa Amministrazione è riuscita, sta riuscendo a finanziare i tre ospedali di Cesena Carpi e Piacenza, cosa che non era assolutamente scontato, ma al riguardo della sua interrogazione vorrei riepilogare un po' il percorso che questa nuova infrastruttura che avrà sede nel territorio romagnolo.
Diciamo si è data in data 31 10 2018, in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra Stato e regioni è stato acquisito l'accordo, in base al quale il Ministero della salute assegnava alla Regione Emilia Romagna un contributo di 156 milioni per la realizzazione del nuovo ospedale di Cesena. In seguito l'Assessorato ha approvato con propria determinazione,
Nel 2021, il progetto di fattibilità tecnico economica, prima fase con relativo quadro economico e finanziamento pari a 194 milioni e 800.000 la differenza tra l'importo del quadro economico del progetto di fattibilità e il contributo del Ministero veniva come sempre finanziamo, finanziata tramite mutui ed alienazione di immobili dell'ASL Romagna. C'è quindi dell'ASL interessata, in questo caso della Romagna, a gennaio 2021 l'ASL Romagna ha provveduto alla sottoscrizione del contratto per la progettazione dell'intervento di realizzazione del nuovo ospedale, con contestuale avvio delle attività di progetto. Nello stesso periodo si sono avviate le attività di indagine preliminare sul sito le indagini ambientali, archeologici e archeologiche e quant'altro propedeutico è funzionale allo sviluppo del progetto. In seguito si è avviato un procedimento dedicato con ARPAE, che si è concluso finalmente con esito positivo in data 17 10 2022, durante le fasi di indagine e di approfondimento della popolazione si sono riscontrati imprevisti riguardo le condizioni economiche legate al rincaro dei prezzi, che hanno interessato l'intero comparto edile da metà 2021 per adeguare i prezzi delle opere pubbliche. Questo questo aumento generalizzato nel solo ultimo anno l'elenco regionale dei prezzi delle opere pubbliche ha subito ben tre aggiornamenti. Quindi noi non siamo mai riusciti a dico così appoggiare il piede in una in una mattonella ferma. Ecco e adesso finalmente ci siamo in concomitanza con lo sviluppo del successivo livello progettuale, è stata definita predisposta la documentazione riguardo l'iter tecnico con la Conferenza dei Servizi, che è propedeutica all'approvazione del progetto definitivo.
Nell'elaborazione del progetto definitivo. L'azienda sta tenendo conto di tutti questi fattori e delle prescrizioni conseguenti. L'istruttoria del Consiglio superiore dei lavori pubblici, in cui peraltro questo ospedale è passato,
E l'aumento dei prezzi, le prescrizioni del Consiglio superiore dei lavori pubblici e una fisiologica rivisitazione del progetto per la necessità di ordine tecnico e sanitario hanno portato la rideterminazione dell'importo complessivo dei lavori che appunto è arrivato 305 milioni di euro da confermare al completamento della progettazione definitiva. La copertura, quindi il tema di copertura c'era e come, come ha definito giustamente lei, la copertura del nuovo quadro economico, fermo restando eventuali ulteriori incrementi dovuto al rincaro Prestia, conseguenti dettagli progettuali al momento non determinabili e quindi garantita dai fondi statali, quelli 5 156 milioni e da una proposta di fondi INAIL di 132 milioni di euro che diventerà proprietario del blocco 2, appunto del dell'ospedale, come da comunicazioni inviate dalla Direzione generale all'INAIL a seguito di soldi, sostanzialmente li abbiamo trovati, anche se.
Non è stato facile reperire quelle quelle risorse, perché sostanzialmente era quasi un rincaro del doppio, però ora le risorse ci sono. L'iter amministrativo è a buon punto. A seguito dell'approvazione del progetto definitivo, l'azienda procederà alla progettazione esecutiva e poi all'appalto. Ma ovviamente di questo immagino parleremo volta per volta nelle prossime riunioni.
Speaker : spk2
Grazie, Assessore, prego, consigliere Pompignoli.
Speaker : spk3
Eccomi assessore, spero che si faccia in fretta, perché già nel corso di pochi anni era.
Doppiato il costo di realizzazione di questo di questo ospedale, ritardiamo più rischiamo che di dover rincorrere ulteriori risorse perché aumenteranno ancora in maniera.
Spropositata questi costi di reazione di questo ospedale intanto la ringrazio per per la risposta.
Chiaro è che non ho ancora capito esattamente una data certa di inizio lavori su questo probabilmente ci lavoreremo ancora lì e interverrò ancora per per chiedere di no. Dall'altro punto di vista, è evidente che, nell'ambito di una ri.
Riqualificazione.
Del l'intero comparto ospedaliero, del dei dei trust pedali che sino a Carpi Piacenza e in più della riorganizzazione dell'emergenza urgenza, bisognerà ancora affrontare delle tematiche già affrontate. Ovviamente prima per il discorso della montagna, ma ovviamente dovremo certamente fare qualche informativa in più, perché questi benedetti cavo hanno e stanno da un lato generando molti.
Molte questioni positive, perché molte soluzioni ai problemi, dall'altro, non sappiamo esattamente come quando verranno realizzati. È evidente che lei ha detto prima proprio su Ferrara se ne è aperto, si è aperto uno,
Ma siamo ancora un po' in alto mare, quindi dovremmo lavorare anche su questa vicenda. So che oggi lei ha una riunione cruciale perché SS nella nostra.
Speaker : spk1
In Romagna quindi.
Speaker : spk3
Anche su questi tematiche e cercheremo di tenere alta l'attenzione per capire effettivamente quali saranno le nuove.
Rafforzamenti e realizzazione di strutture proprio all'interno del nostro territorio. Quindi al momento la ringrazio per la risposta data buona giornata,
Speaker : spk1
Grazie consigliere Pompignoli, e passiamo all'interrogazione numero 6.798. Interrogazione a risposta orale in Commissione circa le azioni da intraprendere al fine di aumentare la disponibilità e ridurre i tempi di attesa per la consegna di cani guida addestrati e per aumentare la qualità.
Speaker : spk2
Della vita e il livello di autonomia.
Speaker : spk1
Delle persone cieche e ipovedenti, prego consigliera Zamboni,
Speaker : spk2
Grazie, Presidente. Sì, come ha già ricordato questa interrogazione, riguarda la situazione delle persone non vedenti o ipovedenti, che hanno grosse difficoltà ad entrare in possesso di cani guida, che sono un aiuto fondamentale per queste persone, sia perché vi aiutano quando si muovono all'esterno ad evitare ostacoli, tipo. Quindi, i marciapiedi belli aiutano nell'attraversamento dei passaggi pedonali e così via, sia perché, proprio per il senso di sicurezza che trasmettono, inducono queste persone a non chiudersi in casa, e questo succede soprattutto per le persone che diventano cieche e nel corso della vita e quindi si trova in una situazione completamente nuova. Il cane guida è un aiuto, appunto, a rompere questo isolamento sociale.
E io sono venuta a conoscenza di queste situazioni e la interrogazione ricordo e risale ai primi di maggio, incontrando e dei rappresentanti del Lions Club di Bologna che svolgono in collaborazione con l'Unione italiana. Ciechi, ipovedenti, Bologna svolgono un'attività proprio orientata a mettere a disposizione delle persone cieche questi cani guida che loro stessi e addestrano in un centro che hanno a Milano, quindi li mettono a disposizione gratuitamente e in Italia ci sono cinque scuole di addestramento per cani guida, quella dei cani guida per ciechi a Firenze, che è di proprietà pubblica della regione Toscana. Poi c'è appunto il servizio cani guida dei Lions di Milano, c'è il Centro regionale Ellen Keller di Messina, anche questo pubblico, la Scuola Triveneta, Cani Guida per ciechi di Padova e l'Accademia cani guida, Mario Salzano di Roma.
E poi c'è anche una scuola nella Svizzera italiana, alla quale.
Ricorrono anche in questo caso degli italiani.
Per ottenere un cane guida addestrato, una persona non vedente ipovedente deve rivolgersi appunto uno di questi e centri di addestramento esistenti. Il problema sono le liste d'attesa, che possono variare in media da un anno e mezzo a tre anni. anche i cittadini della nostra Regione devono far ricorso. Quindi, non avendo noi una nostra scuola di addestramento, fanno ricorso a ad altri servizi sul territorio, in particolar modo proprio al centro di Milano e alla scuola che attivi in Toscana. Per evidenti.
Motivi di vicinanza territoriale territoriale dal 2009 ad oggi il servizio cani guida dei Lions a esse assegnato gratuitamente 500 cani guida, persone residenti nella nostra regione e.
Ci sono appunto anche al momento.
130 persone che sono in attesa di un cane guida di questi 10 sono residenti in Emilia Romagna.
E poi,
Sempre in questo incontro, sono venuta a conoscenza, parlando appunto con persone non vedenti, di altri problemi che hanno.
Sostengono spese che solo in piccola parte sono coperte dai servizi pubblici o sono detraibili dalla denuncia dei redditi come ad esempio la frequentazione di corso di orientamento e di autonomia domestica vale molto ripeto, anche per quelli che diventano ciechi l'acquisto dei bastoni elettronici se non vengono forniti.
Gratuitamente come fa sempre, per esempio questo servizio dei Lions di Milano, l'acquisto di strumenti elettronici e digitali specifici per non vedenti e poi vedenti le spese legate all'uso del trasporto pubblico e dica e e di taxi e una volta che sono in possesso del cane guida le spese veterinarie di mantenimento,
E ricordo poi passo alle domande che la Regione Emilia-Romagna.
A favore.
Dal 2021, dai fondi destinati a interventi a favore delle persone con disabilità e tra i 380.000 euro che vengono assegnate proprio.
Speaker : spk3
All'Unione italiana. Ciechi e ipovedenti.
Ecco, adesso vengo alle domande, questo è il quadro della situazione, quindi rispetto alla questione, difficoltà a poter disporre di un cane guida e liste d'attesa, la prima domanda è se la Giunta non ritenga opportuno stipulare una convenzione per vicinanza territoriale con il servizio cani guida dei Lions di Milano che, come ricordavo,
Fornisce i cani gratuitamente e si regge con donazioni. Devo dire che sia il costo dei cani che l'addestramento sono piuttosto importanti e e oppure ecco, se non voglia convenzionarsi sempre per vicinanza territoriale, con la Scuola nazionale, cani guida per ciechi di Firenze o con altre.
Altri istituti, insomma, in modo da poter ridurre le liste d'attesa. La seconda domanda.
Visto appunto questo altro problema carico di queste persone che la non detraibilità delle spese e ho anche il dovere di affrontare senza nessun tipo di copertura, se non ritenga opportuno, sia in sede di approvazione del bilancio regionale, con particolare riferimento al riparto delle risorse destinate al Fondo regionale per la non autosufficienza sia in sede di Conferenza Stato Regioni, sollecitando anche i propri colleghi di altre Regioni, se non ritenga opportuno adoperarsi per incrementare le risorse destinate al sostegno delle persone cieche, ipovedenti tramite contributi diretti e gravi e sgravi fiscali, ad esempio riducendo l'IVA sugli alimenti per i cani e consentendo di detrarre dalla dichiarazione dei redditi le spese per l'acquisto dei bastoni elettronici cui costo è intorno ai 1.500 euro più le spese del corso per poter imparare ad usarli.
Infine, se non ritenga opportuno favorire la stipula di contratti con l'Ordine dei veterinari per input, introdurre un tariffario agevolato destinato alle visite alla cura dei cani guida assegnato a persone non vedenti o ipovedenti.
Speaker : spk2
Grazie consigliera Zamboni, la parola all'assessore, Donini. Prego.
Speaker : spk1
Mi verrebbe da dire tre sì.
Eh no, nel senso che allora, se so, leggo la risposta, ma poi ho colto quelle che erano anche le indicazioni,
Il settore dei cani da assistenza attualmente oggetto di interesse da parte del Comitato europeo di normazione, che sta lavorando ad una specifica norma tecnica accettata a livello europeo con un processo la cui conclusione è prevista per la fine del 2023 quindi i prossimi tre o quattro mesi. ci consentiranno di capire anche qual è il panorama legislativo di riferimento, l'obiettivo. Quello che diceva anche lei Consigliere, è quello di istituire un sistema di certificazione dei cani da assistenza che richiederà alle scuole o alle organizzazioni del settore pubblico private di strutturarsi dal punto di vista organizzativo e dotarsi delle competenze necessarie per affrontare questo ambito in quel senso, la nostra disponibilità poi, dopo, dopo questa normativa di eventualmente stipulare accordi, convenzioni, interlocuzione con le associazioni che lei richiamava, quelli che sono un pochino più grosse, ovviamente c'è. Il lavoro del Senato è orientato alla produzione di uno standard europeo in serie.
Che affronta con specifici gruppi di lavoro i vari aspetti che interessano il settore, garantendo inoltre un servizio sicuro per l'utenza a garanzia del benessere e della salute dei cani coinvolti. Le citate esperienze che lei ha descritto hanno tutte queste caratteristiche, ma l'Italia sappiamo che no, non è tutta uguale, per cui l'Italia è presente i tavoli tecnici attraverso un suo gruppo di lavoro che comprende i rappresentanti del Ministero della Salute e degli stakeholder del settore. La Regione Emilia Romagna, quindi, lavora a stretto contatto con il Ministero della salute e con il Centro di referenza nazionale per gli interventi assistiti con animali, per esempio la pet-therapy,
Presso l'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, sollecitando sulla necessità di una regolamentazione nell'ambito dei cani da assistenza armonizzata con il percorso in essere a livello europeo. La Giunta regionale, in attesa della conclusione del percorso citato, quindi favorevole a valutare l'incremento delle risorse destinate al sostegno delle persone cieche e ipovedenti ed è disponibile a stipulare accordi con la Federazione regionale degli Ordini dei medici veterinari, con l'obiettivo di stabilire un tariffario agevolato per i cani di assistenza alla disabilità.
Speaker : spk2
Grazie Assessore la parola alla consigliera Zamboni per la replica, prego.
Speaker : spk3
Ringrazio l'Assessore, naturalmente non posso che dichiararmi soddisfatta della risposta, soprattutto della prima frase che ha detto, sia che sono tre i sì e quindi è su tutte e tre le questioni e anche se poi alla fine diciamo sì, sono due che,
La Giunta è favorevole a valutare l'incremento delle risorse destinate a sostegno di persone ciechi, ipovedenti ed è disponibile a stipulare accordi con la Federazione regionale dell'Ordine dei medici veterinari, con l'obiettivo di stabilire un tariffario agevolato per i cani. Quindi, bene che si pensi a ad aumentare le risorse, bene che si pensi a questi accordi con la Federazione dei medici veterinari e poi ecco se anche in ambito e questo sarebbe il terzo sì che lei ha diciamo indirettamente affermato nella nell'introduzione della risposta anche a livello nazionale, nell'ambito della.
Del coordinamento degli altri assessorati alla salute e alla sanità intervenire, appunto perché vengano riconosciute le detraibilità e di altre spese e quanto incidono sulla vita di queste persone. Comunque, grazie per la risposta e penso che anche le persone interessate saranno soddisfatte di questo.
Speaker : spk1
Grazie consigliera Zamboni.
Speaker : spk2
Possiamo, all'ultimo punto dell'ordine del giorno, il 6.824, risoluzioni in merito all'opportunità di procedere con lo scorrimento delle graduatorie attualmente vigenti per l'assunzione a tempo indeterminato di OSS nelle strutture del servizio sanitario regionale. Risoluzione presentata il 15 maggio 2023, sulla quale è stato presentato anche un emendamento da parte del consigliere Marchetti. Prego consigliera, Piccinini,
Speaker : spk1
Grazie Presidente. Questa è una risoluzione di maggio, ma.
La ritengo ancora valida. Io in qualche modo mi sono fatta portavoce di alcune richieste di persone che sono risultate idonee ad una graduatoria, appunto per OSS e o ad oggi sono in attesa di stabilizzazioni. Sappiamo molto bene che l'OSS è una figura dedicata all'assistenza di base, che è indispensabile per lavorare all'interno del sistema dei servizi socioassistenziali, sociosanitari e sanitari. È una figura fondamentale che sappiamo tutti svolgere attività di cura e di assistenza alle persone che sono in condizioni di disagio o di non autosufficienza. sul piano fisico e psichico al fine di soddisfare i bisogni primari, favorirne il benessere e l'autonomia, nonché l'integrazione.
Sociale e sappiamo anche che la qualifica di OSS e qui insiste anche l'emendamento del collega Marchetti che.
Diciamo così, in via generale io condivido, ovvero.
Appunto il tema della formazione, che è tutta a carico delle persone che frequentano appunto i corsi di formazione.
E.
Sappiamo che in Emilia-Romagna sono state appunto svolti dei concorsi anche a seguito della pandemia. e per l'assunzione appunto di questo tipo di figure.
E ci sono graduatorie che sono ancora in essere, che scadranno a brevissimo, ovvero a settembre, penso alle graduatorie dell'ASL di Bologna e la necessità che mi veniva manifestata e che io condivido qui con voi e attraverso questa risoluzione appunto quella di procedere allo scorrimento delle delle graduatorie e che sono, in scadenza. Questo è l'impegno che io chiedo è attraverso il dispositivo di questa risoluzione, quindi, procedere con lo scopo di me, con lo scorrimento appunto delle graduatorie, al fine di operare il necessario potenziamento dei servizi ed evitare il ricorso ulteriori procedure concorsuali quali conseguenze sul piano dei costi e dei tempi. Purtroppo.
Devo constatare, da maggio ad oggi, che sono usciti nuovi concorsi, nonostante ci siano graduatorie che siano ancora in essere. Aggiungo anche che ci sono Regioni che stanno procedendo con la proroga,
Chiedendo la proroga o a livello nazionale o a due, o addirittura attraverso progetti di legge, prorogando le graduatorie. Però per os in essere, so anche che diciamo così sia stato un confronto anche con la presidente Soncini per provare a fare dei passi in avanti in questo senso.
Diciamo.
Speaker : spk2
Apprezzo, ho apprezzato anche la volontà di non chiudere la discussione subito e quando diciamo così o.
Ci siamo confrontati su questa materia, so che questa risoluzione non verrà accolta.
Credo però che fosse necessario, appunto, dare un segnale e che forse.
Non fosse così corretto come dire da se, da una parte, ci sono delle graduatorie in essere procedere parallelamente con dei concorsi per nuove assunzioni, ma fosse giusto invece procedere come chiede questa risoluzione con lo scorrimento della graduatoria anche perché appunto parliamo di.
Stabilizzazione di persone che sono in attesa, da tanto tempo. Grazie.
Grazie consigliera, Piccinini. Prego la parola al vicepresidente Marchetti per la presentazione dell'emendamento.
Speaker : spk1
Prego sì, grazie Presidente, vista l'ora, cercherò anche di non ripetere quanto già illustrato la proponente della risoluzione in discussione, ovvero l'importanza comunque del tema trattato da questo oggetto, che sicuramente condivisibile. Mi riferisco ovviamente allo scorrimento della graduatoria per quanto riguarda queste figure estremamente importanti per il nostro servizio sanitario, abbiamo ritenuto opportuno però affrontare un altro aspetto legato sempre alla sfera degli operatori socio sanitari. e anche in questo caso riportiamo.
Un'esigenza che ci viene segnalato ovviamente dai territori.
E anche dai gestori delle strutture, ad esempio residenziali, ovvero una carenza comunque di figure.
Altamente qualificate per quanto riguarda quest'ambito.
È un tema che abbiamo già affrontato ed è per questo che nell'emendamento si chiede di proseguire. Abbiamo già affrontato in Assemblea, in occasione di una discussione su un documento di economia.
E finanza regionale. Ovviamente.
Mi pare vado a memoria fine 2021.
Una proposta con la quale abbiamo chiesto alla Giunta e fu approvata. dall'intera Assemblea di lavorare sul cofinanziamento dei corsi di formazione, appunto però su questo perché perché, a fronte di una grande richiesta che c'è a livello territoriale, non solo all'interno dell'azienda sanitaria ma ripeto anche all'interno,
Delle strutture residenziali accreditate, ad esempio.
Non troviamo una risposta sufficiente,
Eppure ci sono molte persone che sarebbero disposte a riconvertire, riqualificare la propria professionalità, perché magari disoccupati.
Sta di fatto, però, che i costi di formazione sono estremamente elevati per chi magari è già a casa senza un impiego. e quindi da qui nasce l'idea di lavorare su questo fronte, ovvero quello di cofinanziare al almeno per abbattere quel costo di iscrizione, se non addirittura azzerarlo, in modo da renderlo maggiormente accessibile,
A chi lo desidera, ovviamente,
E dare di conseguenza anche una risposta a quelle strutture che richiedono queste figure.
Estremamente formate e importanti per l'intero servizio, quindi abbiamo ritenuto opportuno presentare l'emendamento in questa occasione, dal momento che si è aperto.
Il tema.
Riguardante gli operatori socio sanitari, proprio per non replicare, magari è una discussione in un secondo momento.
Mi auguro che ci possa essere comunque una continuazione.
Rispetto a quell'indirizzo che venne dato dall'Assemblea. So che qualcosa nel frattempo è stato fatto e quindi proprio per questo credo che sia importante proseguire su questa strada e ribadire diciamo questa indicazione che avevamo già dato come Consiglio alla Giunta in modo da dare una risposta alle strutture del nostro territorio e garantire anche una.
Ulteriore possibilità di occupazione a chi magari oggi a casa senza.
Un impiego? Quindi diciamo che il contenuto del nostro emendamento è questo che si va ad aggiungere, ovviamente ad una proposta differente ma altrettanto condivisibile, sempre per quanto riguarda l'ambito degli operatori sociosanitari.
Speaker : spk2
Grazie, vicepresidente Marchetti,
Qualcuno vuole intervenire?
Speaker : spk1
Prego consigliera Pillati.
Ma non voglio entrare nel merito della, diciamo, della discussione sull'importanza di queste figure e in generale delle figure.
Professionali all'interno del comparto sanitario e socio sanitario, perché ovviamente mi trovano d'accordo, ma.
In riferimento alla alla risoluzione che chiede, diciamo che si proceda a,
E diciamo ad all'assunzione.
Di più personale con questa diciamo.
Di questa figura attingendo.
Dalle graduatorie, perché esiste un certo numero di idonei non.
Ancora assunti ecco, mi preme fare una.
Una risoluzione più di metodo, che non diciamo di di contenuto, perché sul contenuto ovviamente siamo tutti d'accordo, sappiamo qual è la difficoltà in cui versano le le strutture sanitarie e sociosanitarie,
Allora l'esistenza.
Io lo dico perché ho avuto in passato anche una responsabilità proprio come assessore al personale, allora intanto le assunzioni che possono essere fatte sono quelle che.
Vengono definite dal Piano triennale dei fabbisogni e quindi.
Adesso non so il. Le graduatorie a cui la consigliera Piccinini fa riferimento, se sono su più strut, diciamo su più aziende e se tutte queste aziende hanno davvero dei fabbisogni che giustificano.
Le ulteriori assunzioni e questo è un primo elemento, ma l'altro elemento.
E su cui invito a riflettere è quello legato alla riserva di posti che è la norma,
Diciamo, consente di.
Destinare alla alle stabilizzazioni, ovvero quando c'è un fabbisogno in genere prima di fare un concorso o di scorrere una graduatoria, si fa, diciamo,
Una,
Diciamo una procedura concorsuale riservata a chi ha i requisiti.
Per la stabilizzazione, ovviamente non c'è un'automatica assunzione, ma si deve espletare, diciamo una prova anch'essa di di di concorso e.
Ed eventualmente quindi il 50% dei posti viene,
Riservato a chi ha maturato quei requisiti per il quale, appunto c'è una riserva di posti.
Quindi diciamo.
Il fabbisogno richiede prima di verificare se non vi siano le condizioni per fare una procedura riservata. Questo anche se c'è una graduatoria nel caso in cui le persone siano già presenti nella graduatoria possono essere, diciamo, può essere scorsa la graduatoria, credo, ma su posti riservati e solo successivamente si può valutare se diciamo il resta diciamo la disponibilità di assunzioni di scorrere la graduatoria, quindi.
Credo che una richiesta di.
Diciamo di assunzione di persone idonee da graduatoria è qualche cosa che non necessariamente è in grado di essere realizzata proprio perché la.
L'assunzione richiede di valutare prima, diciamo, la,
La possibilità di procedere con stabilizzazioni che credo che a livello regionale, ma certamente nelle singole ASL, è una diciamo fattispecie, che è stata condivisa anche con i sindacati, quindi pur diciamo, condividendo la necessità,
Speaker : spk3
Che quando ci sono graduatorie in essere, quando e quindi idonei quando sono già stati espletati i,
Diciamo gli altri passaggi, si possa sì si debba procedere a scorrere la graduatoria e non ha, diciamo, a fare concorsi prima che siano scaduti i termini, ecco, ma di fronte a una risoluzione che genericamente parla di scorrimento di graduatoria io non credo che ci siano le condizioni per procedere, ma credo davvero che, come dire.
E la Regione debba.
Ovviamente.
Rispettare quelli che sono, diciamo, tutti i passaggi che le aziende sono tenuti a espletare e anche a tener conto di quelli che sono gli accordi a livello territoriale rispetto alle assunzioni.
Speaker : spk2
Prego consigliera, Piccinini.
Speaker : spk4
Grazie Presidente, ma io.
Capisco e condivido anche ciò che diceva la collega Pillati, però ci sono dei dati di realtà con cui poi bisogna fare i conti, nel senso che.
Cioè, diciamo così, una procedura.
Che, per quanto mi riguarda io lo trovo singolare, però diciamo naturalmente ci saranno delle motivazioni dietro per cui è stato indetto un concorso il 14 giugno per proprio per quattro posti da da operatore sociosanitario, uno a Rizzoli, uno all'ASL di Bologna, uno alla Santorsola e uno all'ASL di Imola e nel frattempo la graduatoria appunto non è ancora scaduta. Quindi sicuramente ci saranno delle ragioni. Non lo metto in dubbio, è chiaro che,
Il messaggio che le persone che sono in graduatoria e percepiscono è che si sta scavalcando la graduatoria per fa, per.
Fare un concorso nuovo, che comporta anche nuovi oneri. E da qui la richiesta, appunto, di di scorrere la graduatoria per un'aspettativa che io penso sia in qualche modo legittima. Se dall'altra parte si vede che si vede.
Istituire un concorso nuovo, seppure per quattro persone voi diano non una quantità,
Esagerata, però, chiaramente chi è in graduatoria si aspetterebbe, come dire, di essere che diciamo chi è in cima. Ovviamente alla graduatoria è risultato idoneo. Si aspetterebbe che la graduatoria venisse scorsa prima di fare.
Di fare un concorso pubblico, quindi.
Però ribadisco, sicuramente ci saranno delle ragioni dietro.
Però io, dal mio punto di vista, penso fosse più opportuno procedere con lo scopo con lo scorrimento di una graduatoria.
Di una graduatoria, che appunto è in scadenza perché scade a settembre, prima di arrivare a fare di arrivare a fare un concorso pubblico.
Speaker : spk2
Altri Consiglieri.
Consigliera, Piccinini, possiamo mettere in votazione l'emendamento bene.
Grazie.
Allora, se non ci sono altri Consiglieri, chiedo di fare una.
Di esprimere insomma, la.
La votazione di ogni Gruppo in maniera congiunta, sia l'emendamento che la risoluzione allora, poiché il Partito Democratico consigliera Pillati,
Speaker : spk3
Ma per le ragioni che ho esplicitato, siamo contrari sia alla risoluzione e anche all'emendamento questo punto ma sottolineando proprio.
Come lì l'importanza del de delle assunzioni non sia assolutamente in discussione ma credo davvero che, per anche per indagare la,
Specifica situazione che la consigliera Piccinini ha richiamato lo strumento della risoluzione così formulata non sia una risposta,
Speaker : spk2
Grazie consigliera Pillati, lista Bonaccini, Presidente consigliera Bondavalli,
Speaker : spk4
Contro entrambi.
Speaker : spk2
Emilia-Romagna, coraggiosa, ecologista Progressista, consigliere Amico collegato.
Speaker : spk1
Sono contrario all'emendamento alla risoluzione,
Speaker : spk2
Grazie.
Europa Verde, consigliera, Zamboni non c'è.
Movimento 5 Stelle, consigliera Piccinini.
Speaker : spk4
A favore di entrambi.
Speaker : spk2
Grazie.
Per la Lega consigliere Marchetti.
Speaker : spk1
A favore dell'emendamento, anche perché è una questione che abbiamo già votato tutti in Aula, ma evidentemente la maggioranza ha cambiato idea e a favore, ovviamente, della risoluzione.
Speaker : spk2
Grazie.
Rete civica, Progetto Emilia-Romagna consigliere Mastacchi.
Speaker : spk1
A favore per entrambi, grazie.
Speaker : spk2
Fratelli d'Italia, c'è qualcuno collegato, no,
Forza Italia, consigliera Castaldini, non c'è Gruppo Misto, consigliera, Gibertoni, non c'è.
Allora la risoluzione è respinta e l'emendamento è respinto grazie e buona giornata e buone ferie, va be'che, ci vediamo domani.