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Tra l'altro a favore, nomina di.
Buongiorno a tutte e a tutti.
Incominciamo do la parola alla dottoressa Manzini, per l'appello.
Buongiorno a tutte e a tutti.
Baschieri, Marina Bettelli, Emiliano.
Niente Bonaiuti Augusto Bruzzi Graziano, Kaczy Rossella, presente Covili, Federico.
Del Negro, Elisabetta Folloni Federico.
Fontanesi Lauro Galletta Stefano Galli, Giovanni gli elmi, Massimo assente, Graziosi, Francesca assente.
La IE Lagazzi, Jacopo assente Lugli Thomas, assente mal musi Alberto.
Mazzoni, Christian assente mega, ero Giovanna muratori Emilia.
Nocetti, cristiana oca, Gabriella.
Paradisi Massimo Pasini, Angelo Pedretti, Valentina.
Pelloni, Simone.
Ok, intanto Poppy Federico.
Ricchi Anna.
Ropa Federico.
Tacconi, Giacomo Tagliavini, Enrico assente Vandelli Andrea.
Uno due, tre, quattro, cinque, sei.
Oggi 15.
La Seduta validati 17 presenti.
Grazie dottoressa Manzini, procedo con la nomina degli scrutatori Vandelli e Nocetti Galletta, allora oggi a, diciamo sì, con questo Consiglio parte l'Unione che parlerà di parità e diritti sul posto di lavoro e concludiamo un percorso che è stato fatto dal dall'Unione terre di castelli col tavolo distrettuale in merito alla giornata dedicata al 25 novembre, la tematica, appunto, come vedete su nella slide riguarda parità e diritti sul posto di lavoro, il mobbing come forma di abuso e violenza di genere.
Parlare di discriminazioni sul lavoro è fondamentale per promuovere l'uguaglianza, il rispetto e la valorizzazione della diversità. Le discriminazioni si manifestano in molte forme differenze salariali, imitata, accesso a posizioni di leadership, molestie, pregiudizi razziali o di genere e pratiche che escludono a persone con disabilità o appartenenti a minoranze. Questo tema riguarda tutti e tutte, perché le discriminazioni compromettono l'efficacia, l'innovazione e il benessere sul posto di lavoro. Gli uomini possono subire discriminazioni legate a stereotipi di genere, ad esempio in settori considerati femminili o per il ruolo di Cardiff per le donne, invece, affrontano spesso barriere specifica come il soffitto di cristallo, il divario retributivo e pregiudizi sulla maternità o la gestione della vita familiare, creare ambienti di lavoro inclusivi, migliore non solo alle condizioni individuali ma anche alle performance aziendali e il clima sociale, rendendo il lavoro un luogo più equo per tutti e tutta. Pertanto, la violenza sul lavoro non sempre si presenta in modo evidente, spesso si cela nelle parole, nei gesti quotidiani e nelle esclusioni silenziosa. Questi comportamenti, spesso alimentati da culture organizzative tossiche ed atteggiamenti sociali radicati, rappresentano una minaccia per la dignità delle persone e per la salute dei luoghi di lavoro. L'incontro di oggi sarà un'occasione preziosa per affrontare apertamente questi temi, sensibilizzando i cittadini e le cittadine, le aziende, le istituzioni sull'importanza di promuovere una cultura del rispetto della diversità e dell'inclusione attraverso il dialogo e il confronto. Vogliamo costruire consapevolezza e rafforzare le reti territoriali per prevenire e contrastare il mobbing e ogni forma di discriminazione, questo evento rappresenta un passo significativo verso una comunità più giusta e solidale, dove i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e il benessere sul lavoro siano al centro delle priorità l'attenzione dei media, il coinvolgimento delle istituzioni potranno contribuire a rafforzare il dibattito pubblico e stimolare l'adozione di normative e politiche più efficaci, ma anche grazie al coinvolgimento della cittadinanza delle associazioni territoriali. Possiamo raggiungere questi obiettivi. Io passerei la parola al Vicepresidente del Consiglio dell'Unione Federico Europa.
Prego, Presidente Vicepresidente dell'Unione del consiglio, mi scusi, scusi.
Buongiorno a tutti. Innanzitutto ci tengo a portare i saluti del nostro Presidente dell'Unione, Jacopo ragazzi, che purtroppo non è qui oggi, per un altro impegno istituzionale concomitante.
In questo Consiglio dell'Unione, che è un Consiglio dell'Unione straordinario, molto importante, che abbiamo fortemente voluto insieme al Presidente del Consiglio, Rossella Kaczy, che ci tengo a ringraziare a nome di tutti i Sindaci, mi permetto anche di tutti i consiglieri dell'unione, perché per arrivare qua oggi, in tutti gli eventi correlati, sia stato un lavoro veramente importante che ha fatto Rossella e che ha coordinato, che penso che debba essere in un qualche modo riconosciuto. Affrontiamo oggi e anche oggi una tematica molto importante.
È una tematica che abbiamo deciso anche quest'anno di affronta affrontare come Unione, perché di fatto quotidianamente l'affrontiamo come Unione come una rete, come ne avrete penso alla rete sociale, quindi la rete del nostro welfare penso a una rete sanitaria con il nostro Comitato di distretto, penso ai tanti centri antiviolenza che sono sparsi non solo in Unione terre di castelli, ma tu test scusate, l'Unione, terre dei Castelli, va su tutto il nostro territorio provinciale. I numeri purtroppo, sono preoccupanti e ci impongono di lavorare maggiormente in maniera più mirata per sensibilizzare e per affrontare questa terribile piaga della nostra società e contrastare soprattutto l'indifferenza che purtroppo, è una delle problematiche correlate più importanti. Quest'anno la parola che chiave che è stata scelta rispetto. Penso che sia importante sottolinearlo, perché non possiamo parlare di parità, non possiamo parlare di diritti se a base di tutto questo non c'è rispetto.
Questo dovrebbe essere un concetto scontato, ma che purtroppo ancora oggi nel 2024 scontato non è. Chiudo ringraziando tutti quanti voi e anche i ragazzi delle scuole, credo che sono appena arrivati. Ringrazio tutti i nostri ospiti di questa mattinata e che a breve interverranno e chiudo però con un monito. Il monito che ci ha ricordato il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 25 novembre,
E ci ha ricordato che purtroppo su questa tematica non è stato fatto assolutamente ancora abbastanza e quindi non possiamo assolutamente tollerare, minimizzare e gli abusi in qualsiasi luogo, quindi sia in famiglia, ma anche sul posto di lavoro, grazie ancora a tutti e buona mattinata.
Grazie Vicepresidente.
Diamo anche il benvenuto alle alunne e agli alunni del Paradisia, grazie alle professoresse per aver dato la possibilità anche ai ragazzi e alle ragazze della della nostra Unione di partecipare a questo Consiglio.
Che tratta appunto, come vedete, il tema sulla parità dei diritti sul posto di lavoro, e passerei la parola all'assessore Giovanni Galli, con la delega alle pari opportunità prego Assessore buongiorno, buongiorno a tutte e a tutti ben trovati.
E mi unisco ai ringraziamenti a Rossella Carucci, Presidente del nostro Consiglio dell'Unione, terre di castelli per l'organizzazione dell'incontro di oggi, nostro consiglio da da qualche anno, insomma, ha proposto deciso di ritrovarsi e dedicare un Consiglio straordinario, vicino appunto alla giornata del del 25 novembre per dedicare l'attenzione appunto a tutto quello che è il grande lavoro, come diceva il Vicepresidente,
Dell'Unione Federico Europa ancora da fare e questa questa giornata è all'interno come, come si diceva, anche di un programma più più ampio che quest'anno è dedicato al tema del rispetto e che da tanti anni, insieme ai Comuni dell'Unione e Montese, l'azienda sanitaria locale ci permette di portare in tutte le nostre comunità, in tutti i nostri territori, dei momenti di riflessione e anche di di azione a riguardo che porta il titolo di Libera Terra.
E che, da da un po' di tempo ormai non si concentra soltanto attorno al 25 novembre, ma appunto prendendo come come come monito quello di non fermarsi a queste, diciamo fasi a questi momenti del dell'anno, ma portare il tema della riflessione e anche il tema dell'azione contro la violenza di genere lungo tutto l'anno e questo è un programma ormai che ci vede interessati insieme anche alle scuole che che saluto,
Durante alcune iniziative lungo lungo tutto tutto l'arco dell'anno, infatti, insieme alle scuole, insieme al alla nostra Unione, all'azienda sanitaria locale, insieme al Centro per le famiglie, e si sta lavorando per arrivare a al prossimo appuntamento a marzo aprile, lascia un segno che coinvolge appunto in prima persona gli studenti e le studentesse delle nostre scuole, dedicato proprio a questo a questo tema io e ringrazio anche Rossella cacci per aver proposto e organizzato questo incontro dedicato al tema specifico della parità dei diritti sul posto di lavoro, perché, come sappiamo tutti,
Le le notizie anche tragiche che ascoltiamo purtroppo su sui giornali, sulla carta stampata, riguardano quella che è la punta dell'iceberg del fenomeno molto più ampio della della violenza di genere e quindi soprattutto anche grazie alla sensibilità che la famiglia Cecchettin ha saputo utilizzare e mettere e cominciare a diffondere in tutti i territori e tra l'altro abbiamo invitato la abbiamo mandato, l'invito alla Fondazione Cecchettin per il prossimo lascia un segno.
Diciamo che il tema si sta.
Definendo e sviluppando in in diverse occasioni e in diverse parti della nostra società e delle nostre e delle nostre comunità. E il tema però della parità dei diritti sul posto di lavoro è un tema che va affrontato per cercare di.
Lavorare su tutte quelle che sono le premesse, cioè la base della piramide della violenza che porta poi a alla alla punta che emerge con con più violenza e quando, quando si tratta di di femminicidi, e quindi voglio ringraziare le consigliere di parità che sono ospiti oggi, Valeria moscardino e Laura Caputo e anche le dottoresse, Monica Pederzini e il dottor Lorenzo Scaglietti, sembra anche alla dottoressa Donata Serra che quest'oggi ci permetteranno di entrare con un po' più di dettaglio all'interno di questo di questo fenomeno e quindi mi auspico che i lavori di oggi ci permettano di assumere gli strumenti utili per interpretare meglio questo fenomeno e di conseguenza riuscire a prendere e tutte le scelte utili per.
Risolverlo. Un in parte, o almeno questo è l'obiettivo, diciamo di oggi e quindi auguro un buon lavoro a tutte e tutti voi.
Grazie assessore, Giovanni Galli.
Ovviamente ringrazio le persone qui presenti, i nostri ospiti alle nostre ospiti, ringrazio anche il vicepresidente dell'Unione e l'assessore Galli Europa, appunto perché in realtà loro hanno citato mamma, questa giornata è stata costruita grazie a moltissima persone, donne e uomini e affinché liberate.
Sia effettivamente un monito, un come dire,
Una rassegna di iniziative che non rimangano lì nel tempo, ma che diffondano.
Diffondano il messaggio di di speranza per contrastare la violenza di genere. Infatti, ci tengo a ringraziare personalmente la dottoressa casoni. Ci tengo a ringraziare le assessore di ogni comune dell'Unione da Anna parallele ola Antonella Gozzi alla consigliera Giulia, Aurora, Galli consigliera delegata alle pari opportunità, a Roberta De Antoni Rosalinda allo Truglio. Daniela Sirotti. Mattioli. Alessandra Mazzucchi. Sarà Sandrolini, ma allo stesso tempo ci tenevo a ringraziare anche le nostre amministrative, perché dietro ai politici ricordiamo sempre che c'è una struttura organizzativa importante che ci sostiene durante questi percorsi per la creazione di questi eventi, che non è un lavoro da poco, quindi ringrazio la Claudia Baccolini, la dottoressa Businaro la sera, tolleri che non è qui presente per motivi familiari, ma allo stesso tempo tutte le realtà associative del nostro territorio, che rendono possibile tutti gli eventi presenti all'interno dell'Unione, terre di castelli dei nuovi Castelnuovo alle varie attività di volontariato, alla pubblica assistenza, ma soprattutto al gruppo cerca si nonne del centro sociale tra libera che ha permesso oggi, come vedete, la realizzazione di questi gadget per ricordare avere un oggetto in più per ricordarci l'importanza del 25 novembre, detto ciò, ho parlato troppo, passerei direttamente la parola e quindi alle consigliere di parità. Per cominciare questa giornata e passo la parola a Valeria moscardino, Laura Caputo consigliera di parità della provincia di Modena partendo con.
Cosa si intende per mobbing su discriminazioni all'interno del posto di lavoro, ma soprattutto chi sono le consigliere di parità è il ruolo che hanno all'interno della nostra comunità, prego.
Oggi i microfoni, però faremo in modo di farci piacere questa questa modalità, allora, buongiorno, a tutte e buongiorno a tutti. Non vi nego, io, sono Valeria moscardino consigliera, si dice effettiva, nel senso che o la responsabilità giuridica di tutto ciò che è l'ufficio consiliare di Modena e sono supportate in realtà da una grandissima amica, in quest'avventura che è la l'avvocata Lauro Caputo che mi sostituisce, si dice dice ma ripeto, non ci piacciono queste definizioni se deve essere rete la rete e la dobbiamo far partire da subito e quindi noi stiamo l'ufficio delle è Consigliere di Modena, nonostante prima cosa io non sia di Modena e qui qualcuno subito magari dirà come mai beh, perché fortunatamente il legislatore italiano questo poi ve lo spiegherà bene, Laura ha previsto che non sia proprio per non creare una discriminazione importante, il luogo di residenza della persona e vi dicevo che sono molto emozionata, perché anch'io, come qualcuno di voi qui seduto a questo tavolo tanti anni fa nel Comune di Suzzara addirittura quindi ed andiamo in Lombardia in provincia di Mantova, se devo perché facevo parte di un con un Consiglio comunale e sono emozionata perché dobbiamo smetterla di parlare di violenza, dobbiamo iniziare a parlare di benessere, e questa a me piace molto provocare che ha sentito al qualche mio intervento lo sa, siamo qui per ricordare un fatto, un fatto storico che parte in realtà dal fatto dall'8 marzo,
99 e 129, sapete cosa sono.
99. Il numero delle donne uccise in Italia quest'anno.
129 è il numero delle donne che l'8 marzo del 1908 a New York fu ucciso in una fabbrica.
Non è l'8 marzo, la festa della donna non è il 25 novembre la festa o meglio la giornata in cui si ricorda la violenza, sì, storicamente e mi rivolgo soprattutto ai giovani e a chi ne ha la responsabilità della loro chiaramente educazione. Presentiamo queste due giornate in questo modo, ma dobbiamo entrare molto più nel profondo ed è bellissimo che ci sia tanto rosso oggi in questa sala perché rosso non è il colore del sangue, al contrario, il rosso è il colore della vita. I primi disegni rupestri nelle grotte non identificano l'uomo e la donna uno in azzurro e l'altro è rosa, ma bensì l'uomo era colorato in marron o in nero, e la donna di rosso.
Sì, il colore del sangue, ma il colore che dà la vita, quindi iniziamo davvero ragazzi, mi rivolgo a voi e questo mio intervento chiaramente all'inizio per presentarmi a Sol e vuole essere provocatorio, iniziamo a parlare concretamente. No, se il pensiero ci stanno insegnando le nuove scienze concretizza, iniziamo a parlare del benessere, di come cambiare le cose in questa società e, oltre al colore rosso bellissimo, stamattina.
La il linguaggio, la lingua italiana ci aiuta tantissimo, la la parola che in tanti modi si può leggere, liberate, libera, te liberate.
La società, da che cosa, da questi stereotipi e soprattutto da un'ignoranza che forse ci dicono gli storici a motivo del patriarcato che sempre ha caratterizzato un certo tipo di cultura, un certo tipo di società, ancora ritroviamo come causa concausa conseguenza di determinate situazioni allora.
Questo è lo schema della legge fondamentale, che è il codice di pari opportunità che il legislatore italiano.
Ci aiuta nel definire che cos'è discriminazione, discriminazione può essere la vediamo e nelle alcune sue sfaccettature, diretta o indiretta, mobbing, straining, molestie e violenza già nella violenza abbiamo una diversificazione, tipologie che riguardano la violenza fisica, la violenza sessuale e la violenza psicologica e la violenza verbale. Non abbiamo il tempo di fare tutto, perché oggi siamo in un all'interno di un Consiglio comunale, non siamo ad un convegno okay, però, se dovessimo parlare concretamente, ci servirebbero giorni e giorni. Sappiate che questo potrebbe essere il filo rosso di un sommario, quindi definire le Screamin azioni, le discriminazioni, il quadro normativo internazionale e comunitario e nazionale, la tutela e soggetti e il sistema sanzionatorio, perché per le situazioni di cui andiamo a parlare c'è assolutamente una un'impalcatura sia a livello di punizione amministrativa che penale, e poi di questo parleremo oggi i casi a Modena, allora il nostro intervento, il mio con il mio intervento con Laura è sempre molto discorsivo e se ci sono delle domande ci piatte, ci piacerebbe che le facciate subito, magari alzando la mano, magari intervenendo, magari dicendoci che cosa vi è piaciuto e che cosa non vi sta piacendo, quindi lascio la parola a Laura per poi ritornare a e riprenderla.
Ci arrivo.
Scusate un attimo che facciamo un po' di spazio.
Eh no, paura di non arrivare con il computer, però.
Allora quantomeno vorremmo okay.
Spostiamo, ci invertiamo, diciamo prima.
Buongiorno a tutti ci siamo posizionati.
Allora io farò un po' la parte, diciamo più tecnica, essendo la giurista l'avvocato 2.
E poi Valeria farà insomma successivamente, come già aveva anticipato il il suo intervento,
E cerchiamo di essere sempre molto interlocutorie e perché i tecnicismi servono a ai tecnici appunto della materia, quello che a noi interessa e soprattutto oggi che vedo è la presenza di giovani e questo ci fa molto piacere e a noi interessa che l'utenza in generale quindi dai lavoratori e alle lavoratrici e ai giovani.
Ai politici, insomma,
Percepiscano le differenze che ci sono, tra tutte le varie fattispecie giuridiche che costituiscono violenza in ambito lavorativo. Noi vogliamo che l'utenza capisca effettivamente cos'è il mobbing, cos'è la discriminazione, cos'è la molestia, ma soprattutto a chi ci si deve rivolgere per evitare di perdere, di perdere tempo e di rivolgersi alle persone sbagliate per denunciare questi fatti, come denunciarli e come raccogliere le prove per dimostrare poi ad un giudice di aver subito queste vessazioni, allora fino alla metà degli anni 80, e c'era un vuoto legislativo sostanzialmente.
Il primo intervento parlo dell'Italia. Il primo intervento è del 1984, quindi una raccomandazione del Consiglio. C'è la numero 635. Lo scopo della raccomandazione era eliminare comportamenti, atteggiamenti basati su una divisione tradizionale dei ruoli tra uomini e donne.
In realtà c'era un vuoto legislativo, ma la nostra Costituzione quindi parliamo ormai di un po' di decenni, prevedeva già l'articolo 3.
L'art, gli articoli 3 e 37 già prevedevano una parità, l'articolo 3 lo conosciamo tutti ormai si studia anche nelle scuole in cui non si fa e non si fa diritto, quindi anche in educazione civica, e l'articolo che sancisce l'uguaglianza di tutti i cittadini e quindi è un articolo sull'uguaglianza ovviamente a 360 gradi no in tutti gli ambiti sociali, ma già con la Costituzione. L'articolo 37, con una chiarezza a mio parere meravigliosa da giurista sanciva l'uguaglianza, la parità dell'uomo e della donna in ambito lavorativo mi piace dire che avevamo già tutto in quattro cinque parole.
Dopodiché sono intervenute delle circolari nel 2001 2006 2009, adesso non entriamo nello specifico fino a da arrivare al codice delle pari opportunità tra uomo e donna del 2006, che è un po'.
La nostra roccaforte, diciamo no che ci occupiamo di di parità, perché all'interno del codice delle pari opportunità viene raccolto tutto ciò che prevede e ha come obiettivo quello di eliminare la discriminazione, la discret, la disparità tra uomo e donna in ambito lavorativo,
Ora entrerò un po' più nello nello specifico delle definizioni cosa sono le discriminazioni, le discriminazioni, questo non solo in ambito lavorativo, ma in generale, sono quei comportamenti volti a trattare in modo diseguale delle situazioni che dovrebbero invece essere trattate allo stesso modo, cosa succede quando un datore di lavoro discrimina?
E lo fa sulla base non di elementi oggettivi, ad esempio, non faccio fare carriera ad un lavoratore perché ha delle competenze maggiori delle formazioni maggiori dei titoli di studio maggiori e, ma lo faccio per dei motivi soggettivi che normalmente non dovrebbero avere alcuna incidenza sulla decisione di un datore di lavoro.
Quindi, cosa fa il datore decide di far carriera, di non far carriera, devo far fare carriera ad una donna, ad esempio, parliamo nello specifico di discriminazioni di genere che nostro ambito perché potrebbe e avere dei figli e quindi assentarsi dal lavoro per la materia per la gravidanza, per la maternità e poi per la cura dei figli quando si ammalano con i congedi, eccetera eccetera. Quindi, come vedete.
La scelta del datore di lavoro è fatta sulla base di di un elemento soggettivo.
Attenzione, questa discriminazione non è vietata solo all'interno, cioè durante l'esecuzione dei rapporti di lavoro, ma anche nello stesso colloquio, quindi parte da subito. Già durante il colloquio ci sono un elenco di domande che non possono essere fatte, sono vietate, sono le classiche domande finalizzate a sapere se una donna o un uomo, ad esempio, vogliono mettere su famiglia no, sostanzialmente io credo che tutti noi di una certa generazione, ovviamente fino a un po' di anni fa ricevevamo tranquillamente durante i colloqui di lavoro e non sapevano neanche che magari non si potessero fare questo genere di domande.
La discriminazione.
Vedete bene, da lì dobbiamo ingrandire, no, si vede bene.
Vediamo.
E la discrimina. Le discriminazioni si dividono in due macroaree principalmente e sono la discriminazione diretta e quella indiretta. Allora la discriminazione diretta e un po' più, come dire, di facile percezione, perché la situazione nella quale una persona viene trattata per dei motivi soggettivi che vedete elencati, che sono il sesso, l'etnia, la nazionalità, la religione, l'orientamento sessuale, l'appartenenza ad un partito politico, l'appartenenza o la non appartenenza ad un sindacato in modo meno favorevole di quanto sia sia stato sarebbe trattata in un'altra situazione analoga, il classico esempio che facciamo sempre, perché rende molto bene l'idea e la mancata assunzione di una lavoratrice perché donna o la promozione di una lavoratrice, perché donna, e sapendo che non può garantire magari, come può di solito come fa come può, come fa di solito un uomo anche una, una disponibilità h 24 all'azienda, no, sono come dire, nel momento in cui ci sono le discriminazioni sono abbastanza riconoscibili, quelle dirette la discriminazione, indiretta che la seconda macroarea in cui dividiamo di solito. Le discriminazioni, invece sono.
A me piace dirlo sono un po' più subdole perché all'apparenza sembrano dei comportamenti oggettivi neutri ma poi incidono, hanno delle conseguenze su particolari gruppi di persone e quindi in quel caso diventano discriminazioni.
E la situazione nella quale un criterio o una prassi che apparentemente sono neutri in realtà mettono in una situazione di svantaggio le persone di un determinato sesso rispetto a quelle di a di un altro classico esempio. Fino a un po' di anni fa la statura minima prevista e come requisito nei percorsi nei concorsi delle Forze dell'ordine era tarato su medie maschili era prevista un'altezza minima uguale per tutti, appariva sembrava un criterio neutro, ma in realtà svantaggiata. Chiaramente le donne che fisiologicamente sono più basse, quindi sono stati introdotti i minimi di altezza, ma sono tarati, ovviamente alla A sono previsti. È previsto un minimo per l'uomo e un minimo per la donna.
La previsione di un'indennità, ad esempio, di presenza no, ci sono i premi di produzione che ormai i premi di presenza, che ormai moltissimi contratti collettivi integrativi e quindi quelli fatti nelle varie aziende nelle singole aziende prevedono un'indennità di di un premio di presenza e solo per i lavoratori full time mette in svantaggio in i lavoratori part-time in generale ma nel caso delle donne, che solitamente sono quelli che fanno maggiormente il part time abbiamo una doppia discriminazione, quindi questa è una discriminazione indiretta, cioè all'apparenza. Non voler premiare,
Un gruppo di lavoratori che garantisce più presenza rispetto agli altri sembrerebbe un criterio neutro. In realtà, però, se si considera nell'assenza i disabili, ad esempio no che per la loro malattia tendono a fare più assenze per malattia o le donne che durante la gravidanza e durante la maternità sono assenti, in quel caso abbiamo chiaramente una discriminazione,
Nelle discriminazioni poi rientrano sono.
Una fattispecie a parte con delle caratteristiche proprie, le molestie sul lavoro, cosa sono invece le molestie, sono delle discriminazioni, ma con caratteristiche peculiari, allora innanzitutto la molestia, diversamente da quello che si crede, non è solo fisica, in ambiente lavorativo molto spesso e psicologica e una molestia verbale.
Quindi è un comportamento indesiderato posto in essere, per ragioni anche connesse al sesso e aventi lo scopo, l'effetto di violare la dignità dei lavoratori della lavoratrice, creando un ambiente degradante e offensivo e umiliante, perché ho parlato di molestie verbali perché, appunto, come dicevo prima, molto spesso in ambito lavorativo le molestie sono proprio verbali.
E molto spesso anche difficili da riconoscere a noi è capitato e come Consigliere di ascoltare la segnalazione di una lavoratrice, di una giovane lavoratrice che riceveva dei mazzi di fiori dei cioccolatini, dei regali da parte di un collega, la prima volta va bene, non è molestia la seconda volta nel momento in cui però chi riceve questi apprezzamenti dichiara chiaramente di non di non volerli più riceve nel secondo caso, diventa una molestia, quindi,
Cosa caratterizza la molestia, la percezione del fastidio, cioè la molestia non è come la discriminazione che automaticamente e discriminazione la molestia, questo un comportamento molesto può essere.
È percepito come molestia da qualcuno, ma da qualcun altro, magari no, magari la battutina allusiva, qualcuno se la può far scivolare via o rispondere a tono e andare avanti in quel caso non è molestia e invece chi non la prende bene, no, non la vive serenamente ma vive con soggezione quelle attenzioni può procedere con con la denuncia,
Quindi, ecco qui le caratteristiche che ho appena detto è un comportamento sgradito a chi lo riceve, ispirato da biasimevole motivo, animato da un atteggiamento di arrogante intromissione nella libertà altrui.
Cosa invece la violenza sul lavoro, la violenza sul lavoro, che non è l'infortunio sul lavoro, quindi una cosa ben diversa e l'insieme di quegli incidenti in cui il personale abusato, minacciato e aggredito in circostanze relative al lavoro, con conseguenze su salute, sicurezza e benessere e la classica violenza che ricevevano e se ne parla ormai tutti i giorni purtroppo?
E chi lavora i laboratori del pre del sanitario sono quelli maggiormente presi di mira ormai tutti i giorni No, sentiamo delle aggressioni.
Al pronto soccorso perché c'è una lunga lista d'attesa, recentemente, nella nostra provincia abbiamo sentito a Baggiovara che i parenti di una donna che non voleva farsi fare il prelievo da un tirocinante hanno aggredito insomma il personale sanitario, quindi questo è il classico incidente.
Cos'è il mobbing, il mobbing e lo straining ormai vanno analizzati e analizzati insieme il mobbing innanzitutto non ha una chiara definizione prevista dalla nostra normativa, per fortuna, per fortuna, perché le definizioni troppo dettagliate tendono poi a a non essere complete, no, perché sì si rischia poi di non.
Elencare un qualcosa che in realtà magari poi e mobbing.
È un insieme di comportamenti aggressivi e per SOP persecutori della durata di almeno sei mesi, attenzione non non è che deve durare per forza sei mesi quest'insieme di comportamenti, ma è sufficiente che abbia una continuità, una sistematicità poste in essere sul luogo di lavoro per colpire emarginare una persona che ne è vittima qual è lo scopo del mobbing esasperare un lavoratore o una lavoratrice per far sì che dia le dimissioni il Moby Zante il no, scusate il Moby, ma parliamo inglese, parliamo inglese, 360 gradi vuole che la persona dia le dimissioni, perché poi, ovviamente licenziare?
Lascia sempre uno spazio aperto al all'impugnazione del licenziamento, no ovviamente al al lavoratore mobbizzato, invece lo scopo è quello di far sì che la persona arrivi esasperata dopo almeno sei mesi, ma anche anni a dare le dimissioni di sua spontanea volontà.
Come vedete, quindi, la particolarità del mobbing e la sistematicità, la continuità in cosa possono consistere comportamenti immobilizzati in tutto?
Non ti invito al alle riunioni, non ti invito alle cene aziendali, ti metto in un angolo e o ti do del dei computer, diversi di qualità inferiore di potenza inferiore rispetto a quella, chiedo ai colleghi,
Ti ti offendo davanti ai colleghi dandoti dell'incapace,
Ti faccio delle sanzioni di ci delle contestazioni disciplinari completamente infondate, insomma, come vedete, è proprio una persecuzione A e un ha un po' a un po' ha le caratteristiche dello stalking dal punto di vista della violenza e invece no, quindi sono molto simili come fenomeni.
Il mobbing, quindi, come dicevo, non ha una definizione che è stata data dal legislatore, ma una definizione delle caratteristiche che sono state date negli anni dalla dottrina e dalla giurisprudenza, dalle sentenze che nel corso degli anni sono stati emanati dai giudici in Italia.
Cosa succedeva fino a un po' di tempo fa che comunque, visto che il mobbing doveva avere una durata di un certo tipo, una sistematicità, una continuità, ci fossero delle vessazioni uniche singole, magari che non si sapeva bene giuridicamente come inquadrare quindi non erano molestie cioè non c'era una rilevanza penale quindi non si poteva fare magari la denuncia penale e non avevano le caratteristiche del mobbing non avevano le caratteristiche del demansionamento e allora c'era proprio un vuoto normativo no,
A quel punto è stata creata la figura dello straining, che una forma attenuata di mobbing, costituita anche solo da un comportamento vessatorio, che però è tale da poter giustificare una pretesa risarcitoria, ovviamente, come in tutte le richieste di risarcimento danno dal mobbing la discriminazione e la molestia lo straining ci dev'essere un danno psicofisico che deve essere quantificato da un medico legale, no, quindi anche una sola vessazione, che però crea una conseguenza sul piano psicofisico a chi la riceve?
E può essere denunciata.
Quindi, come vedete, non c'è una sistematici sistematicità, come nel mobbing, ma c'è un'efficacia lesiva della salute, quindi anche una vessazione sono in realtà molto diffusi i casi di straining, no, quei litigi che succedono magari in ambito lavorativo, a me capita spessissimo di di ricevere dei lavoratori e lavoratrici che hanno vittime di queste di cui di queste uniche vessazioni che magari dopo un diverbio molto acceso con un collega non solo come un capo anche con un collega di pari livello hanno un attacco di panico, devono andare al Pronto soccorso quelli sono i casi classici di straining,
Qui ritorna un po' indietro sulle discriminazioni, ci sono casi in cui le discriminazioni non sono vere e proprie discriminazioni, anche se ci sono dei comportamenti datoriali basati su scelte che che, che sottolineano la razza, l'etnia, la religione, l'orientamento sessuale, sì, ci sono casi in cui quello che sembra discriminazione non lo è ma è necessario per motivi oggettivi per l'esecuzione di prestazioni faccio sempre un esempio piuttosto estremo che però anche in questo caso rende molto l'idea in un annuncio per la ricerca di.
Le persone che facevano la pubblicità di uno shampo, se si richiede che non venga indossato il velo o che non ci siano partecipa. Una persona calva sembrerebbe una discriminazione, ma in realtà se l'obiettivo è quello di pubblicizzare uno shampoo, capite bene che c'è un motivo oggettivo alla base di questa di questa ricerca, di questa scelta dell'annuncio di lavoro. Quindi, in quel caso non abbiamo né discriminazione, perché non riuscirebbero ovviamente in quel modo pubblicizzare le potenzialità di questo di questo shampo, se invece viene per un una posizione di front office in banca, ad esempio richiesto di non indossare il velo o certe caratteristiche fisiche, capite bene che non si capisce bene questa questa particolarità che incidenza possa avere sulla capacità del Laboratorio della lavoratrice a fare bene il suo lavoro in banca allo sportello. Chi possono essere i soggetti attivi ai soggetti passivi delle discriminazioni e del mobbing? Allora il passivo e il lavoratore subordinato, autonomo e subordinato autonomo parasubordinato, quindi i collaboratori con tutti quanti?
Soggetti attivi possono essere i datori, quindi i Response, il datore, proprio il titolare dell'azienda irresponsabile e i colleghi di pari livello, e non quindi non è che viene queste questi atteggiamenti vessatori provengono sempre dai dai capi, dai responsabili, spesso anche da colleghi di pari livello e poi abbiamo spesso anche i casi di mobbing collettivo, in cui magari c'è un mandante che è un responsabile, un capo che incita i colleghi di pari livello a mobilizzare il collega e ad isolarlo.
Si è spento.
Ah okay.
Allora evoluzione normativa del divieto di discriminazione e abbiamo già detto che la Costituzione, con gli articoli 3 e 37, già sanciva la parità, poi è arrivato il lo Statuto dei lavoratori nel 1970, con l'articolo 15 che vietava la discriminazione per gli iscritti al sindacato, dopodiché negli anni successivi questa discrimine e gli elementi discriminatori sono stati dell'articolo 15 e sono stati incrementati, quindi è stata vietata la discriminazione per motivi politici, religiosi, insomma, tutto quello che vi ho detto prima,
Okay, io direi di aver fatto una carrellata piuttosto veloce e, ovviamente ci sarebbe molto da approfondire e su quelle che sono le fattispecie giuridiche, insomma in cui si dipana la la la, la violenza, chiamiamola così in ambito lavorativo, grazie.
Allora Laura vi ha parlato del quadro comunitario e del quadro in parte italiano a livello internazionale è fondamentale questa convenzione, che è davvero molto recente, del 2019 ogni convenzione, ragazzi, non so se lo sapete, ma chiaramente deve essere dallo Stato che la recepisce okay presa d'accordo con de delle delle porte particolari modalità, vi lancio una provocazione. Questa convenzione OIL è specifica sull'eliminazione della violenza e delle molestie nel mondo del lavoro. Abbiamo visto che violenza e molestie non sono altro che forme di discriminazione. Il nostro Stato italiano la sia recepita.
Ma sapete in che settore.
Allora, Modena alla provincia di Modena, è divisa in quattro grandi Baccini.
Vi ricordate quali sono il tessile delle le ceramiche, la metalmeccanica e Consiglieri su delle terre, aiutateci l'ultimo l'alimentare perfetto nel set, prendiamone uno, ad esempio il settore della metalmeccanica, guardate un po' qui la provocazione che bilancio è il settore che per primo e attualmente 2024 la convenzione è del 2019 ha recepito la convenzione sulla violenza e le molestie nel luogo di lavoro. Peccato, si direbbe che l'un per 100 delle donne lavora nel settore della metalmeccanica al 99%. Sono uomini.
Interessante no, cosa ci dice questa convenzione questa convenzione, per la prima volta, riconosce che la violenza e le molestie?
Sono incompatibili con il lavoro dignitoso e il rispetto dei diritti umani fondamentali, ma per la prima volta si dice che non solo chi è vittima il soggetto, purtroppo, che ha subito la discriminazione, può rivolgersi ad un giudice, ma anche tutto il suo ambito familiare perché anche il marito, la moglie, i figli, i genitori della vittima di discriminazione subiscono delle conseguenze e quindi possono essere soggetti attivi nel promuovere un'azione risarcitoria in giudizio.
Ma ci dice anche di più, questa convenzione ci dice che quei soggetti di cui ha parlato Laura il datore di lavoro è responsabile, legale di una ditta piuttosto che il collega non non ha importanza se gerarchicamente superiore o inferiore, non solo loro sono soggetti possono essere soggetti attivi questa convenzione obbliga anche le persone che sono sedute a questo tavolo perché sono i politici coloro che governano terre dei Castelli.
Obbliga lo Stato.
Ad intervenire, a fare di tutto perché situazioni simili non vengano concretizzate, altrimenti ci sono delle conseguenze anche nei confronti in primis dello Stato italiano e accadere chiaramente nella gerarchia delle fonti politici, politiche, legislative.
Cambiamo completamente argomento voi direte in realtà no, il 28 aprile 2016 ci fu un'importante conferenza in RAI e venne presentata questa fiction, parliamo della rete principale della Nazione italiana.
Non il titolo era, non ditelo al mio capo bene, già qui cos'è che non devo dire al mio capo? I protagonisti erano Vanessa, Incontrada e Lino Guanciale e durante la conferenza la famiglia Bernabei, che è una delle più pro importanti produttrici a livello internazionale di fiction, hanno in mano dalla RAI a SKY a Netflix e si è espressa in questo modo. Vediamo un po' se il modo se l'uso del linguaggio usato è stato corretto oppure no. Allora questa fiction racconta la storia di una sorta di supereroe che bella parola una madre lavoratrice costretta a nascondere i figli per trovare lavoro e caspita già qualcosa qua non quadra, cioè questa signora doveva cercare lavoro, risponde ad un annuncio pubblicitario okay in un'inserzione giornalistica, nella fattispecie ah ah, ah, cercasi avvocato senza figli.
Si presenta una donna quindi, in teoria avvocata, che di figli ne aveva, ma che è costretta a mentire, altrimenti il ruolo non le sarebbe mai dato, il problema sono le parole che nascono, che continuano no in questa conferenza stampa RAI, questa fiction nasce da due modelli di donna che oggi abbiamo davanti la mamma e la donna che lavora e la schizofrenia poi sentiremo i medici dell'ASL che di questo ci parleranno come scusate prima, messi da dell'eroina, e poi mi si dà della schizofrenica.
Di chi cerca la sintesi, tra due cose che non possono essere sintetizzate, cioè il ruolo di madre e il ruolo di lavoratrice?
Questo è un linguaggio, questa è una conferenza stampa che non ha funzionato, perché abbiamo perpetuato uno stereotipo.
E poi non ha funzionato, perché io sono madre, sono lavoratrice e non mi si può dare prima dell'eroina e poi della schizofrenica è un'offesa grandissima e quindi violenza.
Il ruolo della consigliera bene, allora noi siamo state istituite nel 1991, poi nel 2006 i nostri poteri, diciamo così, si sono ampliati.
Siamo presenti in ogni provincia del territorio italiano e siamo dei pubblici ufficiali, cosa significa questa parola significa che, nel l'espletare le nostre funzioni, qualora venissimo a conoscenza di della commissione di un reato, avremmo l'obbligo immediatamente di avvisare l'autorità pubblica?
Attenzione, perché questa cosa è molto delicata, perché se durante un colloquio di una lavoratrice o di un lavoratore che si presentano a noi re, ci rendiamo conto che, ad esempio dalla violenza fisica e verbale si è passati ad una violenza di tipo sessuale, dobbiamo intervenire con o senza l'autorizzazione del soggetto che ha subito la violenza,
E questo chiaramente anche a livello psicologico e morale è difficile.
Siamo nominate da due Ministri insieme, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, a volte i Ministri cambiano anche nome, politiche sociali piuttosto che previdenza piuttosto che okay e dal Ministro delle pari opportunità, pensate negli anni in cui i governi a volte cancellano anche i Ministeri che gran confusione comunque, dobbiamo avere dei requisiti specifici di competenza. Esperienza pluriennale in materia di lavoro femminile, no normativa chiaramente sulla parità e sulle pari opportunità. Prima Laura vi ha detto l'abbiamo presentata via e lei stessa vi ha detto che è un avvocato giuslavorista, quindi è un'avvocata che si occupa di diritto del lavoro e la sottoscritta che cosa fa nella vita?
La sottoscritta è ispettore del lavoro.
Quindi mi occupo non nel territorio di Modena, di andare presso le ditte, a controllare la regolarità dei contratti, il nostro mandato dura quattro anni ed è rinnovabile per una sola volta.
La provincia di Modena ha riconosciuto che il mio e quello di laurea è stato un buon lavoro. Abbiamo ripartecipano al bando al ad un concorso pubblico e proprio la settimana scorsa ci è arrivata la riconferma per i prossimi quattro anni. In questo ruolo c'è una gerarchia tra di noi, no, non c'è, nonostante ci sia una consigliera nazionale, una consigliera regionale e una consigliera provinciale, o meglio siano due per ogni ruolo ricoperto soldi solamente cambiano le nostre funzioni, nel senso che le consigliere di una provincia si occupano dei casi singoli avvenuti in quella Provincia, cioè presso una ditta di quella provincia. Le consigliera regionale si occupa dei casi plurimi. Ciò significa che se due o più lavoratori o lavoratrici vengono da noi e ci dicono ci fanno l'esempio di avere che ci parlano di uno stesso problema all'interno di una ditta, dobbiamo mandarla alla consigliera regionale. Ieri mattina abbiamo ricevuto due persone della stessa di una stessa ditta, però il problema era per l'1 e per l'altra, pur entrando in quella fattispecie in una delle fattispecie discriminatorie, completamente diverso, e quindi possiamo seguire questo caso, altrimenti lo avremmo dovuto mandare in Regione. La consigliera nazionale, invece, è colei che siede ai tavoli delle trattative sindacali, soprattutto delle grandi imprese. Quindi, se c'è un caso in Ferrari piuttosto che in Barilla, al di là delle due Province che volutamente ho nominato diverso perché sono anche due regioni diverse, si tratterà dei casi la consigliera nazionale che chiaramente all'ufficio a Roma, al Ministero,
Oltre al codice delle pari opportunità. Molto spesso ci dimentichiamo quando parliamo di quest'ambito, di questo grandissimo decreto legislativo, che se lo dovessimo rappresentare.
Avete?
Ditemi né.
Ferrari e a, Modena, Barilla e a Parma.
Eh sì, ah no, scusatemi, ha ragione, ha ragione, allora vi posso parlare che ne so di di una ditta di di Milano, cioè volevo.
In no no, no, scusi scusate, però volevo due Province, è molto bene viene.
Allora torniamo alla alla questo testo, dicevo se lo dovessimo raffigurare a livello proprio di immagine. Questo testo contiene le tutele e le garanzie, i divieti e i soggetti e sulle tutele. Abbiamo tanto da dire perché lo abbiamo visto la prima che è riconosciuta e quella occupazionale, poi c'è la tutela fisica, ma questa tutela non basta più, dobbiamo accanto attaccare la psicofisica che è sempre più importante, soprattutto per il raggiungimento di quel benessere personale all'interno di un ambiente lavorativo di cui vi ho parlato inizialmente e qual è la Bibbia dell'ambito lavorativo per il raggiungimento del benessere psicofisico. Il documento di valutazione dei rischi.
Quando ragazzi entrerete nel mondo del lavoro chiedete in teoria, pochi lo sanno, ma all'atto stesso della firma del contratto vi dovrebbe essere consegnata copia in realtà in mo INPS sintetica perché il documento solitamente ho parlato di Bibbia perché è fatto di tanti, tanti tanti appendice tanti parti dovete conoscere se il vostro lavoro è o non è in qualche modo a rischio.
Familiare e garantire la funzione essenziale del soggetto e poi cara chiaramente economica, cioè garantire un adeguato sostegno e un'adeguata sussistenza, se l'oil, cioè l'Organizzazione internazionale del lavoro, che è un'agenzia specifica delle Nazioni Unite che ha fatto quella Convenzione 190 ha, ad esempio e questo pochi lo sanno.
Selezionato individuato nove aree in cui, nel colloquio di primo, cioè il primo passo di un inserimento che è il colloquio selettivo della selezione sono vietate, cosa significa pochissimi ci siamo resi conto in questi quattro anni lo sanno che queste domande, se fatte, sono reato eppure.
Vent'anni fa la sottoscritta ad un colloquio per una banca importantissima che, guarda caso, mi ha poi invitata come sponsor al Festival della filosofia a Modena.
Mi fece queste domande, mi chiesero se aveva intenzione di sposarmi e se avevo intenzione di avere dei figli selezione durata più di un anno prima, il colloquio motivazionale, poi il colloquio di gruppo, poi prima ancora i test a crocette, il tema lo il compito matematico, eccetera e sfumò la mia candidatura perché io risposi sì, ho intenzione di sposarmi e ho intenzione di avere dei figli, non avevo ancora la preparazione neolaureate appena uscita ventitreenne di dire lei. Queste domande non me le può fare e non è una risposta da maleducati, è una risposta che dobbiamo dare, facendo capire al selezionatore che ce le fa, che sta commettendo un reato e potrebbe essere denunciato.
Soffre di depressione, ha mai avuto attacchi di panico, ma è svenuto, cioè sono tutte domande che vi abbiamo qui riportato, sapendo che c'erano delle scolaresche che poi lasciamo chiaramente per farvi capire perché è immediato, no, che vi magari lo avete sentito anche nel contesto familiare che un genitore vi dica guarda che non possono chiederti se sei iscritto al sindacato ma è meno immediato che vi dicano guarda che la domanda se hai la baby sitter o che lavoro facevano i tuoi genitori non te la possono fare perché sembra una domanda banale, ma in realtà dietro c'è la ricostruzione dell'ambito e della classe sociale a cui partecipa, a cui di cui fa parte il candidato.
Oppure professato una religione, ad esempio, che cosa fate la domenica per sapere se avete degli impegni, andate come cristiano, cattolici, magari praticanti omessa, o vi renderete disponibili per il turno in un centro commerciale?
Ve le lasciamo comunque arriviamo, sto finendo e due o tre minuti e ho finito, parliamo della realtà, da ultimo dei casi del vostro territorio del nostro territorio vi ho detto io attualmente lavoro a Parma, ma sono nato a Mantova, quindi però amo il vostro territorio perché è un po' un territorio ricchissimo di spunti di riflessione ma anche che ci permettono di cambiare ciò che non ci piace.
E da quello che vi raccontiamo negli ultimi quattro anni, beh, devo dire, non è un territorio così tanto proficuo, purtroppo.
Non so che idea abbiate di quanti casi.
Possano presentarsi alle Consigliere, ma ad esempio, solo nell'agosto del 2021, quando in teoria nell'agosto la storia ci insegna le fabbriche in un territorio così produttivo sono chiuse, si sono rivolte a noi tre persone e ieri, solo in una giornata, se ne sono rivolte 3,
Guarda caso, quasi tutte donne tranne due uomini.
Alcuni si sono presentati a noi personalmente altri dopo incontri di sensibilizzazione, anche grazie all'apporto del sindacato sono siamo con Laura contente di dire che nessuno di questi casi è finito in giudizio, questo è una cartina per noi importante, una cartina tornasole, perché significa che siamo ora riuscite con tanta assertività e tanto edotti di ascolto oltre che le nostre conoscenze giuslavoristiche a non portare allo stress per giunta di un giudizio le persone a ad arrivare ad un accordo prima di parlo solo di alcuni casi, perché possiate capire questo, sicuramente il caso che più ci ha toccate.
È stato e quando si dice chi inizia bene è a metà dell'opera, bene, è stato il nostro primo caso.
Ed è stato il caso in cui si parla di una ragazza di soli 28 anni, quindi molto giovane, che ha un bimbo a 29 anni, qualche mese dopo, quindi, dopo il periodo dell'astensione, della maternità rientra nell'azienda lavora nell'ambito della metalmeccanica, in una ditta della provincia di Modena a livello, diciamo, così familiare ed era il braccio destro del titolare nel senso che si occupava di import ed export faceva tutto tranne averne la rappresentanza legale al rientro dalla maternità, questa ragazza viene completamente svuotata della propria attività, non viene invitata alle riunioni e, ripeto, il vaccino di clienti in Italia e all'estero era suo.
Ma qui tocchiamo davvero l'apice. La sua scrivania viene spostata con tanto di foto documentali completamente in un ambiente non consono e ambiente non consono vuol dire che era stata sistemata davanti ai bidoni della spazzatura.
Tutto ciò crea nella persona una grandi, un grandissimo stress e nel mese di luglio del 2020, questa persona, tornando la sera dalla in tangenziale, dal a casa dal suo bimbo a 29 anni, ha un ictus.
A un'ischemia che complica chiaramente la situazione, c'è un ulteriore dopo mesi e mesi e mesi di malattie dei recupero, c'è un'ulteriore degenerazione, dar del rapporto e al rientro addirittura il datore di lavoro che prima la considerava il suo braccio destro si rivolge a lei anche davanti a testimoni chiamandola pazza.
Perché aveva avuto un'ischemia?
Ma vi dirò di più, il nostro intervento consiste, una volta raccolto il caso e una volta che il soggetto vittima di una discriminazione ci dà il mandato perché altrimenti non possiamo chiaramente agire per conto e nel suo interesse. Il nostro intervento vi dicevo nella la prima tappa è chiamare il datore di lavoro okay e chiedergli ci sono stati descritti dei fatti che, così come presentati, comporterebbero delle so. Sono delle discriminazioni e comportano delle sanzioni raccontarci caro datore di lavoro. Che cosa sai? Che cosa sta succedendo, cioè quindi gli si dà la possibilità, altrettanto di dispiegare, durante questo incontro.
E da una parte, chiaramente c'eravamo io e Laura dall'altra il datore di lavoro che inizia no, due ore di incontro a chiamarci Consigliere, dottoresse, signore, signorine, alla fine, ma insomma ragazze, che cosa volete, ma ragazze a chi,
Cosa ha cercato di fare questo datore di lavoro chiaramente con un climax discendente di sminuire il nostro ruolo, si è trovato davanti due donne e pian piano più la conversazione alzava il livello delle inosservanze legislative commesse dei reati commessi più Louis indispettita e ha cercato di minimizzare il nostro ruolo.
È finito l'intervento, la la ragazza che ancora sentiamo.
E se ne è andata dalla ditta per sua volontà, dopo aver la risoluzione consensuale del rapporto con un incentivo all'esodo, quindi il datore di lavoro ha pagato perché non lo portassimo in tribunale.
Caso b la lavoratrice, con accertate patologie che sono insorte durante il rapporto di lavoro. Siamo all'interno di una delle più grandi mense della provincia di Modena, e la signora fa, la cuoca fa la cuoca da tanti anni e questo sollevare dei pentoloni molto grandi le ha portato purtroppo delle l'insorgenza di patologie. Ha fatto una visita dal medico competente che le ha prescritto delle limitazioni. Cosa significa questo che un medico aveva scritto e comunicato al datore di lavoro che questa signora non poteva sollevare? Vi faccio l'esempio, i pentoloni pieni d'acqua e pieni di pasta, il problema qual è che il preposto, cioè il capoturno di quella mensa, ha talmente tanto lavoro, organizzazione e gestione da fare che queste limitazioni non le fa applicare e quindi continua ad aggravarsi lo stato di salute della signora in più periodo Covid la mensa, rimane aperta per quei pochi lavoratori che non erano in smart continuavano no. Sapete che alcune ditte sono rimaste chiaramente aperte,
Quando, a seconda dell'affluenza quell'arrivava, tanta poca clientela, questo sempre preposto rimandava alle proprie colleghe, i propri colleghi a casa, togliendo, non ha l'assenza giustificata, ma togliendo quelle ore di scarto di differenza dai permessi personali.
Capite che la legge italiana non lo consente, non è possibile la questione qui i soggetti attivi, no, è che in realtà il soggetto che ha commesso le discriminazioni è il preposto, non il datore di lavoro, che per giunta se ne stava in sede a Milano e che non aveva la più pallida idea del che cosa stesse succedendo.
A Modena in una delle sue sedi. Anche qui c'è stato un accordo, siamo riusciti a raggiungere un accordo con la restituzione di quanto indebitamente tolto che abbiamo fisicamente aiutato il luogo preposto perché il precedente è stato sollevato dall'incarico e per le inadempienze compiute mandato in un'altra sede. Lo abbiamo fisicamente gli hub, abbiamo la aiutato, la ditta fisicamente proprio a riorganizzare tutta la turnazione. Nel periodo del Covid ho quasi finito selezione in agenzia. Questo da questo caso è nato un protocollo. Voi sapete che le agenzie interinali devono essere avere una particolare autorizzazione concessione dal Ministero del lavoro. Bene, c'è stata un'agenzia Modena che, nonostante non sia previsto, dopo aver chiesto ad una candidata, per una particolare per un particolare ruolo amministrativo, il nome e cognome e l'età, che sono dati identificativi della persona che solitamente devono corrispondere chiaramente alla carta d'identità, le ha chiesto in stecca, ma lei è sposata, convive ha figli per questa persona, era informata giustamente e ha interrotto immediatamente il colloquio. La sera stessa ci ha avvisato ci ha avvisato con una mail e ne è nato il protocollo Giulia. Dal nome di questa persona c'è un protocollo.
Che le consigliere di parità di Modena hanno praticamente redatto in i PUT immaginato e sviluppato per.
Preparare i selezionatori su quelle che possono essere o non essere le giuste domande. Il giusto approccio ad un colloquio va beh, qua c'è anche un caso che vi lascio, ma è assurdo, ve lo ve l'ho scritto è ancora in trattativa, parla praticamente di una mamma di una donna che ha avuto tre maternità ad ognuna di queste maternità. 2013 2017 2021 è corrisposta una una discriminazione di tipo diverso dal cambiarle il turno dai cambiarle addirittura ruolo, dal determinarne dal proporle, tramite un sindacalista che lei stessa non aveva nominato un demansionamento, cioè tutto ciò che sarebbe che è illegittimo. Questa ditta nei confronti di questa persona lo sta commettendo, sta commettendo allora io non l'ho fatto prima, ma era ovvio che i ringraziamenti nostri dev'debbano esserci. Ci sono per la grandissima opportunità che stamattina non solo Rossella la dottoressa cacci, ma a tutto il Consiglio ci ci ha dato e si parla poco di queste cose, speriamo di avervi lanciato degli spunti di preferire di riflessione anche qualche conoscenza in più. Sappiate noi fisicamente siamo in Provincia dove c'è la sede della Prefettura e della Provincia, ma siamo e vogliamo essere con voi sul territorio, quindi grazie.
Grazie alle consigliere di parità, valere moscardini, Laura Caputo, e come abbiamo detto, infatti, sono tematiche che sembrano essere molto distanti da noi, ma in realtà, come abbiamo visto anche con esempi concreti, sono radicati, purtroppo anche all'interno del nostro territorio questa è una parte però che,
Riguarda il benessere, no di come tutelare le lavoratrici anche ai lavoratori, perché poi c'è anche una seconda parte che si attiva con l'ASL e una seconda parte, appunto, dove si attivano gli psichiatri, gli psicologi e anche la medicina del lavoro, quindi io passerei la parola alla dottoressa Monica Pederzini dicendole ecco come mai parla prefetto, allora passiamo la parola alla dottoressa Serra, medico del lavoro, ecco medicina del lavoro, cosa come si attiva.
Il suo ruolo, le passo, la parola alle attivo, anche le slide.
Sì, mi presento, mi chiamo Donato, a Serra, sono medico del lavoro, del servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, anche il nostro servizio è coinvolto nella gestione, diciamo, dei casi di mobbing, prima di tutto ringrazio moltissimo le consigliere di parità per la chiarezza con cui hanno vuole mettersi al mio posto per gestire meglio le,
Sì, sì, dicevo che ringrazio moltissimo le consigliere di parità per la chiarezza con cui hanno illustrato il problema delle vessazioni e delle violenze nei luoghi di lavoro, come, come dicevano loro, il mobbing, è un.
È un fenomeno che colpisce.
No, no, per andare avanti e devo usare scusatemi questo questi questi okay.
Ho fatto, sono uscita dalla nostra entrata nella presentazione esatto.
Forse dobbiamo andare tutti, okay okay.
Perfetto perfetto,
Cos'è il mobbing, non sto non sto a ripeterlo, si tratta di vessazioni e discriminazioni e persecuzioni condotte a scopo speculativo e comunque pretestuoso che si concretizzano, questa è la cosa, uno dei fatti estremamente importanti che si concretizzano in una lesione all'integrità fisica e la personalità morale del lavoratore ecco dobbiamo assolutamente insistere su questa cosa dalle condotte che sono state illustrate dal consigliere di parità.
Consegue a queste condotte consegue generalmente una sindrome ansioso depressiva e a volte anche altro, che sono di una che possono essere di una gravità estrema che portano che possono addirittura portare a, diciamo, distruggere la personalità di un lavoratore e quindi noi siamo chiamati a intervenire su questa. Su questa parte, come dicevamo, il mobbing colpisce trasversalmente uomini e donne, non colpisce di più le donne. Quando colpisce però le donne può costituire violenza di genere, quando le discriminazioni avvengono a causa di matrimonio, gravidanza o in seguito ad Havas di tipo sessuale. È stato illustrato che è stato spiegato che spesso una donna che vuole avere un bambino o che ha un bambino o più di un bambino può andare incontro a delle vessazioni proprio per eliminarla e crearle delle difficoltà sul posto di lavoro, proprio per far sì che questa donna si faccia da parte e possano essere.
Assunti degli uomini che questi problemi non ne creano.
Le avance di tipo sessuale sono un grosso problema, perché spesso delle donne subiscono vessazioni e discriminazioni perché rifiutano avances, assessore di tipo sessuale.
Alcune brevissime considerazioni è un fenomeno drammatico, il mobbing, che viene sempre più segnalato e che ha conseguenze come vi dicevo, che possono essere estremamente gravi, è difficile capire se si è reale aumento o se in realtà is i soggetti c'è una maggiore cultura anco c'è una maggiore consapevolezza di questo problema per quei soggetti colpiti da mobbing cercano sicuramente aiuto più frequentemente che in passato un'altra considerazione, a volte al nostro servizio, poi, vi spiegherò come possiamo intervenire, cosa facciamo noi, molti lavoratori che in realtà si rivolgono ai colleghi psicologi, ai colleghi psichiatri, perché lamentano determinati sintomatologie, lamentano una sindrome ansioso depressiva e,
E, in realtà, questa sintomatologia è dovuta alle vessazioni che questi soggetti,
Che questi due soggetti, o subiscono sul lavoro.
E molti soggetti si rivolgono, oltre che alle consigliere di parità, anche al nostro servizio si rivolgono al nostro servizio perché tradizionalmente noi siamo il servizio a cui i lavoratori si rivolgono quando hanno problemi di salute, che.
Sono in un qualche modo correlati al lavoro e chiedono il nostro intervento. Come si può affrontare il mobbing? Tentativo si può, ci sono diversi ambiti di intervento. Può esserci un tentativo di far emergere il mobbing col fine di far cessare le vessazioni, cosa che stanno effettuando egregiamente le consigliere di parità. Si può tentare di far riconoscere il danno biologico da parte dell'INAIL denunciando la malattia che ne deriva, perché il mobbing non è solo vessazioni, è anche la conseguenza. La conseguenza fisica delle vessazioni in questo caso è una malattia, quindi di far riconoscere questa malattia da parte dell'INAIL.
Poi ci può essere un riconoscimento in ambiti in ambito giudiziario, in ambito civile o penale, ma di questo seconda della rilevanza e poi chiaramente si può anche c'è anche il problema della terapia delle patologie che derivano dal mobbing, che è propria degli psicologi e degli psichiatri,
Allora noi, presso il nostro servizio noi non abbiamo assolutamente l'eco nelle competenze, nel ruolo, per potere fare quello che fanno le consigliere di parità, cioè noi non riusciamo, noi siamo ufficiali di polizia giudiziaria, noi avremmo accesso alle aziende, ma non abbiamo proprio le competenze per effettuare una mediazione con l'azienda e cercare di fare,
Insomma di di di far sì che il datore di lavoro, o comunque il mobile, che non sempre è il datore di lavoro che comunque il mobile smetta di compiere i suoi atti persecutori. Però quello che noi possiamo fare e cerchiamo di fare è quello di far emergere quei casi di mobbing che possono essere denunciati all'INAIL e riconosciuti dall'istituto. Allora qui vi dico che qualsiasi medico che venga a conoscenza di una malattia che faccia una diagnosi che ponga una diagnosi di una malattia che può anche essere solo con causata dal lavoro, quindi non è necessario che ci sia. La sicurezza della causa esclusiva lavorativa ha comunque l'obbligo di procedere a una denuncia, all'autorità giudiziaria e alla una alla stesura di un primo certificato a fini assicurativi all'INAIL, poi, l'INAIL valuterà il caso e deciderà se ammetterlo a tutela o meno. Quindi, se provvedere a risarcire il lavoratore in denaro, è chiaro che un eventuale riconoscimento da parte dell'INAIL di una malattia professionale ha anche delle conseguenze importanti dal punto di vista penale perché a quel punto, noi come servizio di medicina del lavoro, abbiamo l'obbligo di effettuare un'inchiesta di malattia professionale per la Procura che valutata la nostra relazione Dess deciderà se proseguire, con.
Con l'iscrizione nel registro degli indagati del datore di lavoro per vari tipi di reato. Oppure se archiviare la pratica.
Uno dei grossi problemi per quanto riguarda la nostra attività di tentativo di far emergere quindi i casi di malattia professionale e che Inail riconosce, non tutti i casi di mobbing assolutamente riconosce esclusivamente quelle de quelli derivanti da costruttività organizzativa e cosa si intende per costruttività organizzativa quell'insieme di azioni e decisioni relative all'organizzazione e allo svolgimento del lavoro riguardanti un singolo o un gruppo che comportano conseguenze chiare e rilevanti sulla posizione lavorativa e o sulla possibilità di svolgimento del lavoro del soggetto coinvolto e vi faccio degli esempi di costruttività organizzativa. La marginalizzazione dell'attività lavorativa, lo svuotamento delle mansioni. La ragazza, di cui parlavano prima le consiliare e le consigliere di parità, ha visto le sue mansioni completamente svuotate e una mancata assegnazione dei compiti lavorativi con inattività forzata. Ci sono delle persone che raccontano di essere state messe in una stanza, a fare nulla, a guardare il muro, mancata assegnazione degli strumenti di lavoro una persona dovrebbe lavorare col computer e si vede messa in una stanza senza poter lavorare perché non c'è il computer, ripetuti trasferimenti ingiustificati. Questa è proprio una delle vessazioni più frequenti. Una persona viene messa in difficoltà.
Perché viene ripetutamente trasferita da una sede aziendale presso un'altra, anche lontana dal proprio domicilio, proprio per metterla in difficoltà. Non perché ci sia una reale necessità dell'azienda prolungata. Attribuzione di compiti dequalificanti rispetto al profilo professionale posseduto.
Per esempio, a me è capitato di trattare il caso di un'infermiera che veniva.
Che veniva adibita, a cui venivano altri chiesti altri compiti lavorativi, come quella dell'igiene al letto del paziente, che non è niente di dequalificante in sé per l'amor del cielo, ma il contesto in cui questo è avvenuto era estremamente grave, perché questo questo compito e le era stato richiesto proprio per metterla in difficoltà e farla sentire meno importante e possiamo andare avanti così la prolungata attribuzione di compiti esorbitanti o eccessivi anche in relazione a eventuali condizioni di handicap psicofisici.
Impedimento sistematico e strutturale all'accesso di notizie, e quindi una persona non non viene a conoscenza di fatti o o novità, o o informazioni che sono comunque importanti per lo svolgimento del lavoro.
L'inadeguatezza strutturale e sistematica delle informazioni inerenti l'ordinaria attività di lavoro, l'esclusione reiterata del lavoratore rispetto ad iniziative formative di riqualificazione e aggiornamento professionale, l'esercizio esasperato ed eccessivo di forme di controllo. Anche questo è una cosa che succede molto frequentemente. Vi faccio notare che INAIL non riconosce le il danno psicologico derivante da molestie sessuali da avanzo e molestie di tipo sessuale, ma non perché l'INAIL dica che non esistono, semplicemente perché in ed è un'assicurazione come tale decide qual è il danno che assicura, per cui non insomma nel nel nella sua normativa non c'è il riconoscimento di un danno psicologico derivante da molestie sessuali, per cui se una persona si rivolge a noi chiedendo un intervento, per questo motivo noi abbiamo le mani legate.
Ecco cosa facciamo noi per fare emergere la malattia professionale, vi dicevo che capita che lavoratori si rivolgano al nostro servizio chiedendo aiuto nel caso in cui il lamentino di essere versati sul posto di lavoro, allora prima di tutto facciamo un colloquio, collaboratore in cui raccogliamo la loro storia l'ascolto è estremamente importante.
Un ascolto a cui poi segue un proprio, un confronto in cui noi spieghiamo quali sono i nostri ambiti di intervento, anche se volete, limitando le aspettative del lavoratore che viene presso il nostro servizio, perché noi, come vi dicevo, non abbiamo il potere di far cessare le vessazioni se e quindi noi dobbiamo verificare che ci sia una costruttività organizzativa, come vi ho appena raccontato, generalmente vabeh spieghiamo il percorso e se la persona ha un livello culturale insufficiente, chiediamo anche una memoria scritta dei fatti accaduti. Questo è estremamente importante, altrimenti cerchiamo di scriverla noi per loro, proprio perché nella memoria scritta devono emergere.
Tutti i fatti accaduti e deve emergere la costruttività organizzativa, altrimenti INAIL non prende proprio in considerazione la.
La patologia, se la costruttività organizzativa è plausibile e si verifica, la presenza di una delle patologie riconosciute dall'INAIL INAIL riconosce la sindrome dell'adattamento cronico con ansia e umore deflesso e poi vi spiegheranno meglio i colleghi, si tratta di una sindrome ansioso depressiva.
No, è una sindrome ansioso depressiva reattiva a una situazione oppure una sindrome da stress post-traumatico, e chiediamo al lavoratore io ho scritto eventualmente perché non sempre il lavoratore non è mai andato presso un CSM per una visita psichiatrica capita che il lavoratore arrivi con delle dei referti di consulenze psichiatriche, noi abbiamo bisogno di una valutazione clinica dei colleghi psichiatri che ci dicono che c'è una delle patologie che vengono riconosciute.
Se plausibile, la costruttività organizzativa ed è stata diagnosticata una patologia psichiatrica fra quelle che possono essere riconosciute dall'INAIL e inviamo il lavoratore.
Sempre in consulenza presso la psicologia clinica per un completamento diagnostico e per una relazione completato l'iter. Quando si hanno quindi il medico del lavoro, ha acquisito tutta la documentazione e ritiene fondato il sospetto di malattia professionale. Si invia il certificato di malattia professionale all'INAIL allegando la relazione sul caso. Questo percorso che abbiamo implementato presso il usl di Modena ha circa un annetto un annetto e mezzo più o meno, al netto di collaborazione con la psicologia clinica e con gli psichiatri.
Devo dire che l'idea io credo, credo molto in questa attività credo che sia importante, affiancata al lavoro delle consigliere di parità. Vediamo che c'è un'enorme difficoltà da parte dell'INAIL a riconoscere i casi di malattia professionale dovuti a mobbing, e questo è un po' un problema che sia con INAIL sempre quando si tratta di patologie diciamo nuove. È vero che esiste l'obbligo di denuncia, quindi sono malattie tabellate in una tabella in cui sono elencate tutte le tabelle, tutte le malattie che devono essere denunciate ad INAIL c'è la sindrome ansioso depressiva, l'INAIL.
Può riconoscere questa malattia, però diciamo che purtroppo sono rari i casi in cui INAIL li riconosce, per cui alla fine il nostro è un lavoro un pochino un pochino a volte deludente, se posso dire la verità, è inutile che facciamo finta che raggiungiamo dei grandissimi risultati. Spesso abbiamo anche delle delle delusioni, anche se qualche riconoscimento c'è stato e devo dire che quando INAIL riconosce la malattia professionale, il lavoratore ha un'enorme arma in mano per fare cessare le vessazioni, perché in quel momento vi ripeto nel momento inquina e riconosce la malattia professionale e attribuisce un danno biologico che, generalmente, se viene riconosciuto, è comunque non proprio piccolissimo.
A quel punto scatta la necessità di della dell'inchiesta di malattia professionale, quindi il datore di lavoro rischia di finire sotto processo per vari tipi di reato. Ecco, io passerei il la falda, usciamo ai colleghi, eccoci, grazie, dottoressa, la ringrazio per il suo puntuale.
Intervento, soprattutto spiegandoci in cosa consiste la medicina del lavoro e io passerei la parola alla dottoressa Monica okay, allora facciamo okay, passo la parola al dottor Lorenzo Scaglietti psicologo responsabile della psicologia di comunità. Grazie.
Buongiorno a tutti, grazie per l'invito, vediamo se sono capace.
Hanno fatto qua.
Non vi sia.
Okay visualizza presentazione.
Perfetto, allora questo è un estratto di un intervento che avevo preparato all'interno di una percorso di formazione interna che abbiamo fatto e tra i nostri servizi della dottoressa Serra, dalla dottoressa Pederzini e il mio, che si sono, come vi diceva la collega, integrati per condividere le reciproche conoscenze, visto che ci occupiamo a diverso titolo di mobbing in azienda in modo da raccontarci le nostre modalità di lavoro, quello che facciamo e gli strumenti che abbiamo per creare il percorso che si diceva nell'intervento precedente, io faccio un po' un inquadramento, più appunto il mio mestiere è quello di psicologo dal punto di vista psicologico e sociale del fenomeno mobbing, a partire dal concetto di stress, che credo che c'entri molto, anche con alcuni aspetti che sono stati detti prima rispetto alla costruttività organizzative rispetto a quello che può accadere a un lavoratore vittima dei vari tipi, come avete capito, di violenza pSIC, soprattutto psicologica e di costruttività organizzativa che vanno sotto il termine ombrello di mobbing e stress deriva dal latino Street US vuol dire cost costretto costruttività. Quindi è un termine che, prima che in psicologia in psichiatria, è stato adesso è via assolutamente di dominio pubblico. Come sapete, viene dall'ingegneria dei materiali, dalla scienza dei materiali e indica la capacità di resistere agli stimoli esterni. Fondamentalmente resistere che nel caso di un organismo vivente significa poi adattarsi okay. Tutta la nostra vita è un adattamento a situazioni che cambiano, perché la vita cambia continuamente. Questo adattamento costa fatica e occorre una insomma che il gradino da una fase a un'altra non sia troppo alto e i cambiamenti troppo improvvisi e che ci impediscono di mantenere di ricostruire insomma, il nostro equilibrio interno. Possono essere troppo gravosi da essere tollerati da permettersi l'adattamento e ca e ci causano uno stress negativo, stress negativo perché in realtà credo che sia molto importante, anche se è molto nota. Insomma, questo schema dove, insomma, dove la curva e più alta qui dice performance ottimale, pensate anche a livello di benessere ottimale. Okay, quindi si può dire così, così come rispetto alla medicina rispetto alla salute fisica, la sedentarietà fa male, lo sappiamo, è una fattore di rischio per tanti tipi di malattie, anche dal punto di vista mentale, dal punto di vista psicologico, a parte che una vita senza se e senza stress, cioè senza preoccupazioni, non ha. Non esiste ovviamente, però anche un livello moderato di pensieri da avere di progetti per il futuro e anche di sani preoccupazioni è alla base e anche di doveri di attività. Insomma, di tutto quello che fa capo al nostro stress mentale.
È meglio che sia presente, perché l'assenza io, nel mio centro di psicologia clinica, seguo alcune persone, ad esempio, mi sono reso conto che vanno in crisi con il pensionamento, trovandosi di fronte alla giornata vuota e priva di impegni, magari l'hanno aspettato per una vita, però se lo aspettavano diverso, noi abbiamo bisogno di fare attività fisica e abbiamo bisogno di avere degli impegni, che sono appunto un carico di lavoro mentale che sia, ovviamente, nei limiti, perché come esiste il di stress e lo stress negativo nella parte destra della dello schema, anche nella parte sinistra, quello che li chiama calma, in realtà, se ci pensate, corrisponde a quello che è stato anticipato negli interventi precedenti di quelle forme di mobbing in in togliere piuttosto che in aggiungere mansioni, nel demansionamento, nella ridurre il margine operativo di un lavoratore nelle ridurre il suo campo di attività che insomma provocano possono essere degli atti, anche se all'apparenza non sembra in realtà molto più lenti, perché pongono i lavoratori in una condizione molto stressante, anche se con pochi impegni e lo qui è scomparsa della diapositiva anche da voi. Sì,
E sono un fattore di rischio per lo sviluppo di sintomi ansiosi e depressivi, insomma, se non abbiamo niente da pensare, rischiamo la depressione in sostanza.
E lo stress e soggettivo, come tutti i fenomeni psicologici, non è la cosa in sé che succede, ma è il modo in cui noi lo viviamo, quindi lo stress, comunque, rientra in un sistema complesso, dinamico di interazione con l'ambiente e quello che è importante è il significato che noi attribuiamo a lo stimolo questo non significa che ci siano persone che determinati tipi di situazioni terribili le possano vivere. Bene, però significa che ci sono importanti differenze individuali quando si parla, ad esempio, di resilienza rispetto a come tolleriamo le situazioni difficili, lo stress lavoro correlato ripeto insomma una concetto che è stato anticipato più volte è quell'insieme di reazioni fisiche emotive dannose che si manifestano quando appunto stress vuol dire avere degli stimoli doversi adattare quando le richieste lavorative non sono commisurate alle capacità, alle risorse e alle esigenze dei laboratori. Quindi, quando c'è un troppo che abbiamo visto, che può essere anche una un troppo poco delle volte, comunque un qualche cosa di estremo, e lo stress lavoro-correlato può essere definito come la condizione in cui le richieste provenienti dall'ambiente esterno, cioè dal contesto di lavoro, vengono percepite dall'individuo come eccedenti le proprie risorse e i laboratori avvertono una condizione di distress quando non si sentano in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative, perché ovviamente c'è un aspetto relazionale riposte.
In loro.
Sulle cause dello stress lavoro correlato accenno velocemente, perché è chiaro che questa questo schema è incompleto e molte cose sono state dette prima ci possono essere cause che fanno capo a un'organizzazione aziendale e carente alle relazioni, soprattutto con i colleghi, con i superiori al modo in cui si gestisce il lavoro, al rapporto personale per cui si va a lavorare che che che sia con il lavoro e spesso le cause che accomunano, insomma perché ovviamente i fenomeni interessanti sono di diverso tipo possono riguardare l'inefficacia della comunicazione, mancanza di empatia, di intelligenza emotiva, I, il carico di lavoro che, vedete, è una delle delle cause, l'autonomia decisionale della persona e anche la cultura organizzativa alla base dell'azienda, che può anche fare capo ai bias.
Gravi di cui parlavano prima le Consigliere di Comunità, il mobbing ci arriviamo, deriva dall'inglese to mob, che vuol dire.
A salire in gruppo che deriva dal latino mobile vulnus, la folla inferocita rimanda a un discorso di linciaggio. Il mobbing nasce dall'etologia. Questo termine con RAD Lawrence perché nel comportamento degli animali si verifica delle volte un fenomeno per cui gli animali da preda in gruppo attaccano un predatore per confonderlo. Permette lo in fuga e per difendere il gruppo okay, quindi trasposto nella nostra società, visto che queste dinamiche sono atavicamente presenti anche come i nostri archetipi mentali. Significa prendersela con qualcuno che non riveste l'identità di gruppo che si presenta al diverso o viene percepito come diverso rispetto al gruppo, rimanda direttamente a un concetto di discriminazione e rimanda anche anche questo importante a un fenomeno che avete capito, è orizzontale, ok, nasce come dinamica non tanto per il datore di lavoro che diversa, ma per un discorso di integrazione con il gruppo dei colleghi che può mettere a margine una persona e rimanda direttamente a un concetto che poi è nato, insomma, pochi anni successivamente, che è quello di bullismo okay. Il bullismo è un esempio di questo comportamento ostile da parte di gruppi, in questo caso, appunto, o di bambini di adolescenti nelle scuole verso una vittima designata. Quindi una dinamica sociale che ha degli aspetti spontanei ha degli aspetti orizzontali e che aggiungeremo oggi può essere manipolata all'interno di un contesto lavorativo e anche indirizzata verso scopi precisi. La prima definizione articolata di mobbing sul lavoro e del 90, quindi una comunicazione sistematicamente ostile o non etica e no o non etica da parte di una o più persone diretta, generalmente appunto a un singolo che si trova isolato privo di appoggio e le difese. Ecco aspetto molto importante perché, appunto vi dicevo mobbing e un po' un termine ombrello oltre questa definizione originaria, che è più su base orizzontale. C'è anche ed è forse anche l'argomento principale di cui si è trattato qui questa mattina è un mobbing verticale che tecnicamente, proprio per dargli un altro nome e un'altra etichetta viene chiamato anche bossing quando la condotta persecutoria coinvolge soggetti che sono che non sono sullo stesso livello della casa. Gira della della scala gerarchica quindi dalla dall'alto verso il basso tipicamente. Il mobbing orizzontale corrisponde insomma, invece la dinamica che vi dicevo prima. Ovviamente queste due cose vi potete immaginare quasi sempre vanno insieme okay, insomma, di solito la vera Lac. Lav, la vittima di mobbing, si trova in una situazione di isolamento per varie insomma dinamiche interne.
Che conosciamo anche da parte, spesso, purtroppo, dei suoi colleghi.
Eh sì, quindi mobbing orizzontale dipende da dinamiche di gruppo che possono essere influenzate anche dal clima organizzativo, quello che vi dicevo un po' prima, anche dal livello di stress percepito nell'ambiente di lavoro, soprattutto quando il contesto lavorativo o fa parte di una cultura particolarmente arretrata oppure è particolarmente Ricky estivo sul piano della performance competitivo insomma in tanti contesti sia cioè,
Non importa molto il livello, insomma, diciamo.
Della della tipologia di azienda ci sono mobbing violentissimi anche senza grandi scenate che accadono anche ad alti livelli di management. Insomma, così come anche nel piccolo negozio con tra dipendenti, il mobbing verticale corrisponde spesso in comportamenti deliberati, appunto da parte dei superiori, magari per motivi gestionali, magari per i motivi di cui si diceva prima rispetto alle lavoratrici madri,
O perché i laboratori viene in qualche maniera etichettato, perché esiste anche un fenomeno di psicologia sociale che è quello del capro espiatorio, per cui le motivazioni delle cose che non vanno che non vanno bene vengono tutte proiettate su una persona sola.
Quindi si qui sono cose che vi ho detto già un pochino prima, quindi parlavo di ambienti lavorativi caratterizzati da eccessiva competitività o distorsioni della rileva delle relazioni, prevaricazioni da parte dei superiori, ecco, in entrambi i casi la vittima di mobbing può sviluppare sintomi sindromi di interesse psichiatrico tra poco darò la parola alla collega Pederzini del servizio di psichiatria che,
Vi parlerà appunto dell'aspetto più sintomatologico, io vi posso dire che nei nostri servizi ci siamo confrontati appunto sul tema, noi vediamo persone che sviluppano, come dire, ci sono vari livelli lieve medio è grave di qualunque patologia. C'è un livello di disagio, anche lieve moderato, che magari non richiede delle.
Cure particolarmente intensive, ma abbiamo visto e vediamo situazioni veramente di sofferenza grave, con diagnosi precise che possono essere formulate di persone che stanno malissimo. Una delle fonti di sofferenza psicologica o di malattia psichiatrica può essere di natura traumatica. Si parla tantissimo di trauma al giorno d'oggi, forse se ne parla un po' troppo, però il trauma nasce come un singolo evento che mette a repentaglio la mia vita okay. Poi la della definizione si è allargata perché abbiamo visto che traumatici possono essere una pluralità di eventi. Ecco, noi vediamo situazioni di persone che vengono sottoposte a traumi letteralmente quotidianamente, perché il contesto di là del lavoro e traumatizzante in sé e non parliamo di appunto fare un incidente stradale o rischiare la vita, ma di un piccolo trauma che si ripete ogni giorno, e questo, dal punto di vista psicopatologico, sappiamo già fin dai tempi di Freud, che crea ancora più danni, di solito, del singolo trauma e vi dico due cose giusto. Per anticipare l'intervento della collega, appunto nel senso che spesso le nostre figure professionali non sono così note nelle loro distinzioni, perché abbiamo davvero molti punti in comune e normalmente ci integriamo. Diciamo che, visto che si parla di diagnosi psichiatrica psichiatrica e diagnosi psicologica rispetto al percorso di cui vi parlava la dottoressa Serra come documentazione dalla allegare alla richiesta all'INAIL e comunque rispetto alle nostre modalità di lavoro, la diagnosi psichiatrica e più legata all'ambito clinico è descrittiva. Categoriale vuol dire che ci sono delle categorie diagnostiche che sono vari tipi di malattia mentale. DSM ICD sono i due principali le 2 principali classificazioni, insomma delle malattie. I CD di tutte le malattie DSM, delle malattie psichiatriche, lo psichiatra rileva segni e sintomi per individuare disturbi e sindromi, lo psichiatra e medico, lo psicologo non è medico e dottori in psicologia. La diagnosi psicologica e più descrittiva mi verrebbe da dire più funzionale, nel senso che non prevede delle distinzioni nette tra saranno e psicologi e patologico e prevede più di descrivere come funziona una persona okay. E quindi, come dice CNOP e il Consiglio, dell'Ordine degli psicologi nazionale e contemporaneamente sia un atto conoscitivo di raccolta di informazioni e anche un atto pragmatico di comunicazione, perché la restituzione anche della relazione psicologica ha una sua.
Importanza. Non vi sto a leggere tutte queste cose perché è troppo pesante e comunque per dare un'idea, insomma, del fatto che in una valutazione psicologica vengono prese in esame tutta una serie di aspetti che servono per fornire una descrizione personalizzata di quelli che sono gli aspetti caratteriali o, come diciamo noi, di tratto della persona, perché funzioniamo tutti in modo diverso e anche gli aspetti più invece di Stato, come diciamo noi, cioè legati alla situazione attuale come reazioni o come aspetti più estemporanei che rendono l'idea di come come siamo e di come stiamo come persona e con questo vi ringrazio per l'attenzione e lascio la parola alla collega.
Grazie.
Adesso passiamo la parola definitivamente alla dottoressa Monica Federcultura.
Prego buongiorno a tutti allora qua.
Sindaco.
Allora non preoccupatevi in media positive sono pochissime, allora come introduzione io direi questo eh, non tutte le persone che subiscono violenza sul luogo di lavoro sviluppano una patologia.
E sicuramente stanno male, hanno un disagio, però non tutto il disagio arriva a un livello da compromettere il funzionamento della persona, è chiaro che si vorrebbe giustizia sul luogo di lavoro e quindi ci sono delle strade che abbiamo visto attraverso le consigliere del PAR di parità.
Però il discorso è diverso quando la violenza che viene subita sul luogo di lavoro di lavoro porta a una patologia.
In psichiatria, le patologie che.
Possono?
In essere, diciamo, diagnosticate, portare a un riconoscimento di malattia professionale sono soltanto due.
Allora questo?
La prima patologia è il disturbo post-traumatico da stress.
Una patologia che insorge acutamente a seguito di eventi stressanti di gravità estrema in genere è quel disturbo che insorge se n'è parlato tanto non so durante la guerra del Vietnam, ma dopo i vi è.
In seguito ad eventi molto importante o quando uno subisce?
È una violenza che mette a repentaglio la, la sua incolumità o quello di una persona cara, quindi questo per dire che a volte il luogo di lavoro può creare una disturbo di questa entità, quindi molto grave,
Cosa sia nel disturbo post-traumatico da stress, la vittima rivive continuamente l'evento traumatico, ce l'ha, sempre in testa con dei sogni vividi con ricordi, cerca di evitare tutte le situazioni che ricordano l'evento traumatico, quindi tutte le volte che si parla di lavoro sta male per cui non ne vuole mai parlare.
E sviluppa anche una attenuazione di della sua reattività, come se avesse una sorta di ottundimento del suo funzionamento e questi sintomi, e ci sono costantemente dei sintomi di per Ausa, quindi di iperattivazione, questo che significa uno stato di allarme costante.
Questo stato di allarme è uno Stato che causa.
È uno stress notevole nel cervello, noi funzioniamo con delle sostanze chimiche, quindi questo costante esposizione allo stress porta a consumare in particolar modo la serotonina, no che di tanto si parla, quindi un calo dell'assoluto in Iraq causa un disagio notevole, un disturbo in questo caso è tanta il calo, quindi si sta molto male per poter dire che c'è un disturbo post-traumatico da stress. I sintomi devono durare almeno un mese.
In più se ne possono associare poi degli altri, se il disturbo dura nel tempo, ci sono delle conseguenze, quindi, se non viene co curato, la persona può compromettere le relazioni intro in interpersonali in alcuni casi gravi e cronici si possono presentare addirittura dei sintomi psicotici, quindi allucinazioni uditive di azione paranoide oppure ci possono essere tanti altri sintomi presenti come sensi di colpa, una compromissione della modulazione affettiva, un comportamento auto lesivo, impulsivo dei lamentele somatiche, dei sentimenti di inefficienza, di vergogna, di disperazione.
Senso di sentirsi irreparabilmente danneggiati e il ritiro sociale e oppure dei campionamenti della stessa personalità, quindi, come vedete, questo è un disturbo molto grave se arriva una persona che ci dice.
Che che presenta questo quadro clinico e ci dice io sto così, da quando sul lavoro sono successe tutte queste cose, è chiaro che noi facciamo questa diagnosi e con questa diagnosi, si può intraprendere quel percorso che diceva prima la dottoressa Serra con la medicina del lavoro oppure si può andare al sindacato.
E anche lì poi c'è una sorta di rendere stamento alla medicina del lavoro e intraprendere questo percorso. L'altra patologia riconosciuta è il disturbo dell'adattamento. Il disturbo dell'adattamento può avere diverse forme. Può essere un disturbo della vasta dell'adattamento con ansia con umore depresso.
Con disturbi della condotta oppure anche, spesso, con dei tratti misti,
E ci sono quindi dei sintomi emotivi e comportamentali in risposta ad un fattore di stress identificabile in questo caso fattori di stress e il lavoro devono iniziare entro pochi giorni dall'evento stressante, e in genere si risolvono entro sei mesi dalla cessazione del fattore stressante dalle sue conseguenze quindi anche in questo caso viene posta diagnosi e questo consente di avviare le pratiche per riconoscimento della malattia professionale.
È chiaro che il centro di salute mentale non si occupa soltanto di queste due categorie di lavoratori.
E noi abbiamo tanti pazienti già in carico che sono persone più fragili, che possono avere delle patologie maggiori o possono avere, anche non so dei tratti disfunzionale della personalità che, se vengono sottoposti in un ambiente di lavoro a mobbing.
O ad altre forme di violenza, è chiaro che sono più fragili e ne risentono e queste persone sono già in carico, noi continuiamo a seguirle, ecco oppure se anche uno avesse un altro tipo di forma di disturbo che non rientra in queste categorie,
Sta molto male in un primo tempo, magari si rivolge al medico di base che imposto una terapia, non funziona, viene il nostro servizio e chiaramente poi viene seguita, però ci tenevamo a far presente che spesso le persone che subiscono una un torto perché questo è un torto o no, quindi un.
Non ci sono delle leggi e delle regole e quando non vengono rispettate le persone stanno molto male, hanno l'aspettativa, come diceva anche la dottoressa Serra, che.
Si debba fare qualcosa e si riesca a far qualcosa perché loro subiscono un'ingiustizia, ecco, non è sempre così, noi ci occupiamo della persona, a volte le accompagniamo anche nel comprendere se è nel loro interesse rimanere sul posto di lavoro, facendo tutto quello che è opportuno per provare a far valere il loro diritto altre volte invece c'è una fragilità tale che rimanere sul posto di lavoro significa perdere salute mentale per cui le accompagniamo a fare un percorso diverso.
A volte proprio anche.
Al licenziamento o alla ricerca di un altro lavoro prima di licenziarsi a seconda proprio della necessità,
Ecco, io direi di aver finito grazie.
Grazie dottoressa Pederzini, volevo sapere se c'erano degli interventi.
Sì, prego Emilia muratori.
Salve, buongiorno a tutte e a tutti, grazie a queste, agli ospiti per le relazioni che ci sono state proposte davvero davvero molto interessanti e perché ci fanno riflettere e su luoghi della vita quotidiana delle persone, come quelli del lavoro, all'interno dei quali accadono situazioni, si verificano situazioni come quelle che sono state descritte, che magari con difficilmente riusciamo a ad ascrivere al tema della violenza o del,
Rispetto o del linguaggio, ma che in realtà sono, come dire, più meno riconoscibili, come come atteggiamenti e come modalità ma altrettanto altrettanto gravi,
Per quanto riguarda appunto il il, la parità di genere e il rispetto reciproco delle delle persone, io avevo pensato di leggere alcuni dati che riguardano le.
Le attività che vengono svolte anche sul nostro territorio, grazie alla presenza di un centro antiviolenza dell'Unione, terre di Castelli che è stato realizzato su impulso della Regione Emilia Romagna e con contributo della Regione Emilia Romagna già alcuni anni fa e che oggi viene gestito dalla casa delle donne così come potrei descrivere il tavolo.
Permanente sulla.
Sulla parità di genere, appunto, è sul tema della violenza contro le donne, che è attivo nel nostro territorio e che è caratterizzato da una bellissima rete efficace efficiente sulla quale le donne possono contare, così come ricorderei, visto che ci sono anche delle, ci sono anche ragazze e ragazzi presenti, ricorderei anche il numero 15 22, che raccoglie e ascolta.
GRI grida grida di allarme da parte di chi subisce violenza.
Poi stimolato un po' dai colleghi, anche vi vorrei invece accennare ad una questione personale, lo faccio soprattutto perché ci sono i ragazzi.
Io sono stata molto fortunata, sono ormai nella fase dell'anzianità o 65 anni sono stata molto fortunata perché nel corso della mia vita sia personale che professionale, io sono un'insegnante del liceo scientifico paradisi di Vignola.
Allegretti paradisi di Vignola sono in aspettativa perché sto facendo appunto il Sindaco e sono state dicevo, molto fortunata perché in questi anni, sia nel lavoro che nella vita privata, non ho avuto bisogno di rivolgermi a ai servizi che che dicevo prima e a alle quelli che oggi abbiamo sentito perché insomma grazie a Dio non ho avuto momenti né di episodi di violenza né di mobbing e quant'altro fino a quattro anni fa, quando sono stata eletta Sindaco di Vignola,
E lì è nato già una un primo problema.
Allora io sono un'insegnante di lettere, dovrei essere un'insegnante di lettere e so bene, come sapete bene voi ragazzi, che la lingua italiana, come tutte le lingue del mondo, subisce delle evoluzioni parallelamente alla evoluzione delle comunità della società.
Diceva prima il dottor Scaglietti che mobbing deriva dal latino mobile vulnus.
Pensate, se oggi dovessimo parlare di mobbing dicendo ha subito un mobile, vulnus sarebbe veramente incredibile, così come se dovessimo definire con latino o col latino volgare o con l'italiano del 300 del 400 il cellulare, dovremmo inventare una nuova, una nuova parola,
E così è stato, si è creata una nuova parola dal De vulgari eloquentia di Dante fino a Tullio De Mauro e Umberto Eco. Insomma, l'evoluzione della lingua è parallela alle evoluzioni delle società. Giustamente la lingua non può essere sennò. Parleremo ancora, forse il greco forse?
L'egiziano, chi lo sa?
Ebbene, nella lingua italiana non esiste.
O non esisteva la parola Sindaca.
Ma soltanto Sindaco sono stata sindaco Sindaca anche prima di essere Sindaco di Vignola, ma l'evoluzione della lingua in quel periodo Sindaco andava benissimo, è molto recente questa riflessione sulla lingua e sul Sindaco Sindaca, tant'è che all'interno proprio del del lavoro che si è fatto a livello provinciale anche con le Consigliere di parità il lessico di genere è una una conquista non così,
Lontana è abbastanza recente.
E allora, quando mi presentano o mi presento quando mi presento, mi presento, sono Emilia ma quando mi presentano giustamente molti mi chiedono ma la devo chiamare sindaco o la devo chiamare sindaca e io sono un po' in difficoltà perché mi chiedo ma se dico sindaca sembra che io voglia chissà essere chissà chi, se dico Sindaco, posso mica io se poi c'è il Sindaco e non c'è vicino Emilia muratori o diventa difficile il Sindaco di Vignola e nessuno mi vede e nessuno dice il mio nome o è difficile Pensées capire se sono maschio femmina.
Ma c'è un altro tema, il punto non è solo questo, quindi sindaca.
È frutto di un'evoluzione, grazie a Dio dell'emancipazione femminile, ci sta bene Sindaca, è va bene.
Va bene sia che I si veda la persona, sia che non si vede, si capisce che siamo di fronte a un Sindaco donna e non a un Sindaco Maschio, con tutto il rispetto per entrambi, poi va, beh, c'è anche la forma, la forma, la Sindaco e questo devo dire che veramente aberrante perché non è né maschile né femminile, è così la Sindaco quasi a non voler comunque riconoscere che il Sindaco è una donna e che può e che è una donna perché poi me lo dicono in Consiglio comunale, quindi pure mi vedono no.
Se poi non mi vedessero, sarebbe come negare che quel ruolo obtorto collo e quel ruolo non può essere di una donna, ma c'è un altro aspetto che vi voglio sottolineare è che è quello più importante e che è quello del rispetto perché io incontro tante persone e guardate si capisce dagli occhi delle persone e dall'atteggiamento che hanno dal volto delle persone che quando mi dicono Sindaco me lo dicono col massimo rispetto quando mi dicono Sindaca, me lo dicono col massimo rispetto ma ci sono anche delle persone che usano quel femminile,
Con disprezzo o certamente non voglio esagerare, non con rispetto.
Io mi chiama Emilia e OLAF, così l'onore di chiamarmi come la nostra Regione durante la campagna elettorale, i recente, il mio nome nel giornalino comunale è stato utilizzato un po' DIS, con un po' di scherno, per sottolineare l'incapacità di un Sindaco parallela parallela all'incapacità della gestione della Regione se mi fossi chiamato Emilio,
Nome bellissimo, tra l'altro.
Avrebbero scritto e pensato la stessa cosa.
A poche ore dalla mia elezione, uno dei migliori complimenti che mi sono stati fatti, ovviamente, da chi non ha non non gradiva questo tipo di scelta da parte dei cittadini, perché i sindaci sono eletti con la maggioranza dei voti dei cittadini e l'elezione diretta del Sindaco quindi, come dire, è una carica che non è che, insomma, è democratica, no, bene e a poche ore.
Il complimento che mi veniva rivolto era di essere un incapace ora va benissimo, è quando si è. Se si è in questi ruoli, bisogna essere assolutamente consapevoli che, come dicevano i miei genitori, non si va bene a tutti ed è assolutamente da scrivere nella bicicletta che prendi quando accetti di svolgere questo incarico, ma poche ore e magari me lo merito anche magari me lo merito anche, però vorrei essere giudicata mentre faccio le cose dopo che ho fatto le cose non prima di farle perché sennò è un giudizio un pochino come dire pretestuoso, giusto questo per dire cosa e mi fermo qua potrei dirne anche anche altre. Mi fermo qua per dire cosa per dire che il linguaggio è molto importante e non dobbiamo permettere che sia utilizzato in modo sbagliato.
Il rispetto è fondamentale perché ed era la parola chiave dell'incontro anche di oggi l'abbiamo vista proiettata prima, perché se non c'è rispetto e tutto quello che è stato detto oggi poi è il frutto, se non c'è rispetto fra di voice fra di noi, fra fra le persone e guarda caso persona finisce con la lettera A,
Ma non è solo una questione di lettere, di ha, peraltro, la è la vocale perfetta.
Non non c'è una aperta una chiusa, c'è una e basta.
Celai aperta la è chiusa, c'è la o aperta e la o chiusa c'è una A e basta, poi ci sarebbero tante cose da dire anche sulla I e sulla o che si trasformano, la non si trasforma mai, quindi è una è una vocale bellissima quindi attenzione a quello che vi viene rivolto in termini di linguaggio e soprattutto di rispetto si possono dire belle parole ma senza rispetto e questo non va bene.
Sul luogo di lavoro il rispetto è fondamentale, io ho un'altra fortuna in questo periodo.
L'Unione terre di castelli A.
Otto Comuni in questi otto Comuni, in 7 ci sono sindaci maschi, uomini e io sono l'unica donna, sono anche la più vecchia di alcuni di loro potrei essere mamma, qualcuno è più giovane di mio figlio, per dire del mio figlio più grande per dire,
Massimo rispetto sette Sindaci, tra l'altro anche giovani, e questo conforta che nei miei confronti mantengono un rispetto ineccepibile, e di questo io li ringrazio e lì sono molto grata, questo deve essere, chiediamo rispetto e soprattutto sappiate e sappiamo che non siamo sole.
Se c'è bisogno, come avete sentito, ci sono le i luoghi a cui rivolgerci, non giriamoci dall'altra parte e se li ritrovate mi riferisco sia ai ragazzi e alle ragazze leggete i 15 punti che ha riportato Repubblica e che sono gli appunti di Giulia, Cecchettin leggeteli e fate i vostri e state attenti a quello che c'è scritto e a quello che accade non solo a voi ma intorno a voi perché c'è bisogno davvero di stare insieme in questa.
Battaglia quotidiana di rispetto dei della parità di genere, rispetto delle donne e soprattutto rispetto della persona che finisce.
Con la lettera benissimo grazie.
Grazie Assessore, 1.000 moratorie, passo la parola alla consigliera Cristina erano oggetti, sì, grazie buongiorno a tutti. Sarò breve perché voi siete molto giovani e adesso non so se siete di quarta o quinta quarta quarta superiore, beati. Voi vi vedo un po' e siete stati molto attenti perché oggi abbiamo affrontato un tema che poteva anche essere declinato su un target di età più adulto perché voi siete ancora scuola, dovete ancora finire il ciclo di studi scolastico e magari qualcuno di voi continuerà agli studi, altri decideranno di andare a lavorare e quindi vi dovete ancora affacciare a quello che sarà un mondo molto complesso e articolato. Io mi ricordo alla vostra età, tra l'altro ho fatto il liceo classico, sempre qua Vignola, di fianco al paradisi. Ho avuto un periodo che detestavo studiare, quindi avrei preferito qualsiasi altra cosa pur di pur di stare di stare in Aula, ma oggi siete stati veramente molto molto attenti e partecipi che dirvi.
Chiaramente siamo di fronte a un tema molto complesso, perché noi ricordiamo la giornata purtroppo, contro la violenza sulle donne che si perpetra in in vari settori e varie sfaccettature. Oggi l'abbiamo affrontata da un punto di vista che appunto vi vedrà partecipi tra qualche anno e però purtroppo anche nelle giovani. Nella vostra fascia di età il tema a volte della discriminazione o del rapporto, diciamo, non sanno fra coetanei, uo, maschio e femmina. È già.
Un tema che si affaccia. Io mi ricordo quando avevo la vostra età. Fortunatamente non ho avuto grosse problematiche, però nell'età universitaria intorno ai 23 anni,
E ai tempi. Parliamo di un'epoca perché oggi ne ho 51, in cui il legislatore non aveva ancora normato particolarmente in merito. Quindi non esisteva ancora la fattispecie del reato di stalking, ad esempio, e non esisteva neppure la fattispecie del codice rosso, come invece oggi abbiamo questo strumento di maggior tutela delle donne e delle ragazze che appunto si trovano vittime di persecuzioni e un mio compagno di università. Purtroppo, per un periodo mi perseguitò.
Area. Solo chiameremo stalking ai tempi si si chiamava persecuzione, non non magari quando si raccontava il fatto non si è, non si veniva compresi particolarmente. Anche quando magari ci si rivolgeva alle Forze dell'ordine, spesso venivamo magari accusate noi donne di aver, come dire, incentivato questo atteggiamento nel nell'uomo, però io rammento i movimenti tre anni in un periodo in cui proprio fui vittima di persecuzioni, atti, persecuzioni da parte di un collega universitario con i quali tra con quale, tra l'altro, non ebbi neppure una relazione e quindi visti malissimo quel periodo perché mi sentivo abbastanza impotente, paradossalmente poteva capitarmi di tutto perché comunque mi perseguitava fisicamente, seguendomi anche in macchina, mi perseguitava anche con diffamazioni pesanti. Quindi c'era correlato tutta una situazione anche di stress psicologico che per una ragazza giovane come euro allora non era facile da affrontare. Adesso saprei benissimo come affrontarlo, ma con metodi forse poco ortodossi ma molto efficaci, però, a quei tempi ero ero giovane, ero ero più insicura e ed euro solo in un mondo in cui diciamo questi questi tipi di di di persecuzioni venivano, affronta, cioè non venivano affrontate, magari con gli strumenti che riusciamo ad affrontare oggi. Quindi intanto vi auguro di non essere mai vittime e, nel momento in cui qualcuno dovesse esserlo, mi auguro di no chiaramente di percepire i piccoli segnali che un persecutore è un potenziale persecutore che potrebbe essere anche un amico, un fidanzato mette in atto, quindi non sottovalutate mai nulla, anche in nome di un sentimento, perché da lì poi può scaturire scaturire tutta una serie di conseguenze a vostro danno davvero difficili da gestire. Quindi questo è sicuramente un tema che fin da giovani va va affrontato in modo sereno, chiaramente in modo laico, ma va affrontato proprio perché ci sono passato anch'io. Nel mio caso, fortunatamente, si è risolto bene, nel senso che il collega universitario.
Dopo mesi di tormenti, fortunatamente ha mollato la presa, quindi io non ho avuto conseguenze più gravi ulteriori, proprio perché nel mio caso e il cretino si era rivolto tra virgolette a un'altra vittima, un'altra ragazza, quindi dalla sottoscritta perseguitata, e le attenzioni malate e si erano rivolte a un'altra ragazza, quindi un'altra vittima, ognuno reagisce a suo modo. A me è andato bene, però non vi nego che ho avuto mesi davvero difficili da gestire, tornando invece sul tema del lavoro, mia madre mi ha educata fin da piccola a un principio semplice ma molto efficace. Fin da piccola mi diceva cristiana, ricordati che dovrai essere una persona adulta, autonoma, quindi studia e lavora, non dipendere mai economicamente da qualcun altro okay da ragazza, io lo dico a voi ragazze perché è fondamentale, ricordatelo sempre è fondamentale essere autonome, non dipendere mai da nessun altro, soprattutto da un uomo poi chiaramente in una coppia in una vita matrimoniale. È giusto venirsi incontro e l'uomo deve chiaramente supportare la donna e viceversa, però la libertà dell'autonomia non vi rende. Vi non vi rende schiave di uno stato di necessità che si verrebbe a creare nel momento in cui magari una donna che non ha un'autonomia, anche economica e quindi è completamente, diciamo, dipendente da un uomo, non avrebbe più quindi rimanete autonome. Cercate una vostra indipendenza, qualsiasi essa sia, potete studiare, potete andare a lavorare, potete coltivare una passione, fate quello che volete, però anche questo è riuscire ad arrangiarsi nella vita ed è importantissimo che ciò avvenga. Concludo dicendo che io non sono non mi reputo femminista, io sono una persona chiaramente, sono anche una donna, quindi è ovvio che.
Può capitare, come giustamente dicevano le consigliere e i vari psicologi e dottori che abbiamo sentito prima, può capitare che da donna possiamo essere anche nel nostro excursus lavorativo, sottoposte a quelli che sono, purtroppo i pregiudizi legati alla nostra appartenenza di genere, perché, vedete, nel mondo del lavoro, a parità di bravura scatta ancora quella forma mentis per cui tra un uomo e una donna noi consideriamo più rassicurante, più autorevole e più performante un uomo rispetto a una donna. C'è questo pregiudizio, ancora forse meno ai miei tempi. C'era molto, quindi la fatica da donna di dimostrare che potevo essere autorevole e come dire, performante quanto un uomo okay, perché è innegabile. Purtroppo lo trovo lo riscontra rete anche nel vostro percorso lavorativo, che da donne vi considereranno magari più volubili. Giustamente avrete, potrete avere una famiglia, quindi tutti questi aspetti innegabilmente di dovrete affrontare adesso. C'è una consapevolezza diversa, per fortuna, ma lottare senza piangere, senza lamentarsi, senza appellarsi sempre al fatto di dire siamo donne per cui no con l'esempio, con l'impegno, con la serietà, con l'autorevolezza, otterrete risultati anche da donna in un rapporto dove, secondo me, contano le persone. L'uomo non è un nostro, non deve essere un nostro nemico, non deve essere un nostro rivale,
E viceversa, perché io, nel mondo del lavoro, ho incontrato ottimi uomini pessime, donne e viceversa okay. Quindi, come diceva anche la Sindaca, io uso il termine Sindaca per rispetto a me va bene anche il Sindaco, nel senso che non ha l'ossessione del linguaggio di genere, ma rispetto la la la posizione. La Sindaco muratori, diceva parlava di rispetto. Quindi alla base di tutto ci deve essere il rispetto e l'educazione tra le persone. Questo a prescindere dall'appartenenza di genere.
Di sesso, di orientamento sessuale, di colore della pelle. Non dividiamo le persone per categorie, ma le categorie dobbiamo abbatterle, perché più dividiamo per categorie e più si innestano dei processi, anche di livore di odio tra le persone. Questo non deve esistere. È fondamentale quindi essere autorevoli, avere i propri obiettivi propri suoni che è fondamentale essere autonome, non farsi mancare di rispetto, mai non piangersi addosso e lottare per ottenere il risultato, questo sempre rimanendo chiaramente donne. Per fortuna, e io vi auguro questo vi auguro questo perché secondo me, adesso la nostra società è più matura anche per affrontare queste potenziali problematiche, che io spero voi non dovrete mai affrontare, ma che potrebbe ok, adesso siamo maturi per poterlo fare. Dobbiamo continuare a lavorare in tal senso, ma ci sono sicuramente i presupposti che magari non c'erano 20 o 30 anni fa, quando io avevo la vostra età, quindi io davvero vi auguro il meglio a tutti e mi ha fatto molto piacere. Mi piace sempre confrontarmi con i giovani, io mi sento sempre vent'anni dentro, anche se ne ho 50 passatemi il termine volgare, mi sento sempre un po' una bimba amica, nel senso che rido scherzo e mi piace mantenere questa parte bambina e sono state eccessiva. Presidente bimbominkia, si può dire no, me lo sono auto detta, quindi non mi sono auto offesa, chiedo scusa se qualcuno o no ogni tanto degenero tendo a degenerare. Scusatemi, però io spero davvero che voi possiate andare in questa direzione e concludo qui augurandovi davvero il meglio buon week-end.
Viene grazie, consigliere Rosetti.
Se ci sono domande da parte, sì, prego certo certo certo, prego passo la parola al consigliere Tacconi,
Grazie Presidente, buongiorno a tutti grazie al pubblico presente, grazie anche ai ragazzi dei ragazzi delle scuole per essere qui presenti e secondo me è molto interessante e molto anche rassicurante vedere dei giovani e delle persone comunque che vanno ancora le superiori io mi sono appena laureato, quindi vi vedi un po' perché effettivamente è un periodo molto bello quello che state vivendo ed è un periodo molto bello anche perché avete una grande elasticità mentale cioè,
È fondamentalmente voi avete una personalità, una forma mentis che si sta ancora formando per l'appunto, scusate il gioco di parole e di conseguenza siete anche molto più ricettivi. Da un certo punto di vista è riuscita ad accogliere meglio molti più stimoli a essere molto più pronti a per l'appunto assorbire informazioni, i concetti contenuti che oggi vi sono stati trasmessi. Anch'io ho imparato tanto ho preso appunti,
Praticamente per tutto l'incontro, perché c'erano tantissime cose che non conoscevo o comunque di cui sentivo aver bisogno di un approfondimento, e quindi vorrei soprattutto fare uno Steam, cioè stimolare la vostra riflessione, la vostra attenzione su queste tematiche qua proprio perché siete ancora in una fase della vostra vita, dove incamerate contenuti continuamente riusciti a rimodellarsi, rendetevi conto degli atteggiamenti di cui si parlava, di cui si è parlato tutta questa mattinata qua, anche quelli a cui faceva riferimento, Emilia cioè tutti questi atteggiamenti, magari anche apparentemente banali, apparentemente innocenti, che non sembrano avere una carica denigratoria o comunque un intento denigratorio nei confronti dell'altra persona. Mi raccomando rimanete. I Vigili state sul pezzo. Ecco, sono utilizza un linguaggio magari un po' più giovanile. State sul pezzo perché questi comportamenti sono molto insidiosi, sono subdoli, sono difficili da capire, ma se avete l'atteggiamento giusto, la capacità di riconoscerli e, soprattutto una volta che ve ne siete resi conto di decostruire questo sistema di atteggiamenti, comportamenti che ha fatto magari di commenti di mancato rispetto di appellativi errati, anche banalmente, voler negare il fatto che ci sia una sindaca donna, chiamandola continuamente la Sindaco, che per me è una cosa aberrante, come si diceva poco fa, perché è come se si volesse negare, non lo so il fatto che una donna sia adatta a ricoprire un ruolo di questo tipo, quindi ci debba sempre utilizzare il nome maschile. Quindi questa è una cosa su cui insisto particolarmente, perché è una cosa che a me a livello personale, non è che mi tocchi particolarmente, però mi fa sempre molto fastidio quando la sento, perché sembra sempre un po' come voler dire okay sei il Sindaco, ma se una donna quindi non posso chiamarti Sindaca, quindi c'erano o meglio, devo chiamarti la Sindaco, quindi, effettivamente devo diminuire la tua importanza. Devo denigrati un po' devo tenersi al tuo posto, perché comunque io che sono un uomo. Devo rassicurarmi dal fatto che tu non mi metta in pericolo e quindi devo depotenziati, non devo delegittimati e non riconoscere la tua validità e la tua legittimità come pubblico ufficiale o come pubblica, come come sindaca. In realtà, quindi, i ragazzi mi raccomando sul pezzo mi raccomando state vicini. Rendetevene conto di questi atteggiamenti tutte le volte che li incontrate e parlate neanche fra di voi.
E soprattutto una volta che ve ne siete con ve ne siete resi conto. Cambiate lì, cioè c'è un problema, qualcosa che non va. Vedete un atteggiamento da parte di alcune persone che secondo voi è lesivo dei confronti della dignità di una donna, anche se è molto subdolo, benissimo, prendete queste persone come modello, come faccio io modello ovviamente di tutto quello che non dovete fare, quindi quando queste persone si comportano in questo modo voi assorbite perché avete l'elasticità mentale giusta, capite, è fatto l'esatto opposto e così iniziamo magari a cambiare la situazione e a migliorarla un po' questo è l'invito che vi faccio, grazie,
Grazie consigliere Tacconi, se ci sono domande da parte, prego, do la parola alla consigliera ricchi.
Okay.
Buongiorno a tutti e mi associo ai ringraziamenti, ovviamente fatti da chi ha parlato prima di me, per gli ospiti che sono intervenuti, che hanno spiegato molto molto bene e che cos'è il mobbing in ambiente di lavoro, mi rattrista pagare di questo perché ancora oggi dobbiamo parlare di violenza,
E ribadisco questo importantissime questi questi momenti e perché bisogna parlarne, perché questi servono anche a cambiare, diciamo così, un atteggiamento e una cultura effettivamente che ci ha sempre visto noi donne, insomma al di sotto di quelle che sono le nostre potenzialità e ci ha sempre messo in una diciamo così situazione di sottovalutazione,
Il mobbing è una forma di violenza, è una forma di violenza che si aggiunge a tutte le altre.
Quindi ritengo che sia importante pagarne, ma così come è importante per arrivare a un cambiamento.
Lavorare ancora ancora tanto per ottenere dei miglioramenti, ottenere un cambiamento, un cambiamento che, se pensiamo negli anni, il cambiamento è sempre evento, è sempre un qualcosa che al quale serve tempo a cambiare la cultura, la cultura delle persone, noi donne ne siamo, diciamo così un esempio lavoriamo molto anch'io, mi associo a quello che ha detto,
La Sindaca hai detto Emilia.
Ci vuole il rispetto rispetto verso le persone, questo è un momento molto importante e sono contenta che ci siano che scuola, perché ritengo che un modo anche per cambiare in quelli che sono dei mentalità delle persone proprio con lo strumento della scuola della scuola può aiutare molto fin dai primi anni del per i nostri ragazzi i nostri bambini quindi educazione al rispetto, penso che sia fondamentale per risolvere i problemi della scuola, un ottimo strumento che ci può aiutare ad ottenere questo.
Una brevissima riflessione, ma che mi è venuta sentendo un po' tutti i discorsi fatti che condivido pienamente.
Anche a me piace di più la persona, la parola persona, normalmente nella mia testa cerco di non dico giudicare o comunque di conoscere le persone senza mai fare riferimento, se un uomo o se una donna, quindi mi piace veramente pagare di persone, perché ognuno ha i suoi difetti, i suoi pregi e le sue capacità, le sue potenzialità e le sue competenze, quindi mi piacerebbe arrivare, e sembra che una banalità sembra una cosa sciocca, ma nella mia testa c'è questo. Mi piacerebbe vedere un giorno arrivare al giorno in cui non è più necessario usare obbligare alle quote rosa. Non so se.
Seconda osservazione.
ESA esatto esatto proprio in questo senso vorrei arrivare il giorno di poter vedere che non non dobbiamo più attenerci proprio all'obbligo della quota rosa, magari preferirei a questo punto e chiudo con una battuta la quota azzurra magari facciamo d'ora in poi spero di arrivare a questo a questo momento perché è una forma di discriminazione, in qualche modo dobbiamo obbligare le persone a metterci negli uffici, a metterci nelle amministrazioni, a fare da solo perché donne noi siamo persone con tutti i diritti e i doveri che hanno gli uomini e le donne questo mi piacerebbe, era solo così. Questo ultimo pezzo.
Grazie a tutti, comunque grazie, Consigliere, prego, do la parola alla dottoressa moscardino. No, vi racconto solo un fatto. Nel 2020 c'è stato un importante comune europeo, dove le selezioni sono state fatte attraverso dei curricula, in cui non compariva assolutamente il genere, cioè i candidati si sono presentati solo con la data di nascita, senza nome, senza cognome e senza generalità, bene questo comune e il comune di Helsinki e al momento è al 100% di donne.
Grazie dottoressa moscardino, se non ci sono altri interventi, ci tenevo a dire una cosa prima della chiusura che il mobbing, sicuramente un fenomeno che può colpire chiunque, nessuna nessuno escluso, specialmente anche nei momenti di vulnerabilità all'inizio di un nuovo percorso lavorativo anche durante un percorso lavorativo durante un cambiamento importante in contesti dove il potere viene esercitato in modo autoritario e insensibile questo avviene anche all'interno della politica, come abbiamo visto oggi.
È necessario affrontare queste situazioni con determinazione, nonostante la difficoltà emotiva, ma anche con l'aiuto di strumenti collettivi, come i sindacati, i consulenti legali e dove presenti comitati unici di garanzia, i CUG o agli sportelli di ascolto, ma soprattutto anche grazie alle consigliere di parità. Credo profondamente che ogni luogo di lavoro dovrebbe essere emotivamente sicuro, ma la realtà, purtroppo, è spesso un'altra e oggi lo abbiamo visto per questo denunciare, sensibilizzare e non rassegnarsi è importante. Concludo con una frase che solitamente si citano frasi o di o persone che hanno avuto un ruolo importante nella società. Io cito una frase che mi è stata detta da mio marito quando fui,
Vittima di disparità di genere al posto di lavoro e ringrazio oggi le consigliere di parità che mi hanno accompagnato durante un percorso doloroso. Se grazie a loro che posso dire a maggio di quest'anno sono rinata a tutto il sistema sanitario dell'ASL che mi accompagnata un percorso difficile, un percorso doloroso dove io, per prima mi sono sentita non di valore per quello che stavo subendo sul posto di lavoro,
Mio marito Andrea quando gli racconta di quello che mi stava accadendo sul posto di lavoro mi disse.
Le donne che sono libere di essere di pensare e di agire sono sempre state chiamate pazze isteriche e che non sono in grado di fare le cose da chi, dalle persone che non sanno come affrontarle, grazie a tutti per essere stati oggi qui presenti.