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Viene buonasera a tutti, cominciamo.
Io vi ruberò pochissimo tempo, anche perché non siete certo venuti ad ascoltare me, ma dei relatori molto molto più importanti. L'amministrazione comunale di Vigarano Mainarda.
Ha tra le sue priorità, ovviamente, l'attenzione a ad alcuni temi molto sensibili e ha particolarmente a cuore il benessere delle proprie generazioni, quelle più giovani e quindi l'attenzione sale quando si toccano certi temi come quelli che toccheremo questa sera. Io ringrazio particolarmente anche a nome del Sindaco che trattenuto a Roma per impegni istituzionali, ovviamente la Giunta, l'assessore padroncini, l'Assessore Lambertini, per avere.
Organizzato questa serata, e non solo qui sabato continueremo, ripeteremo in questo che per noi è un mese importante, il mese della legalità, da quando ci siamo insediati, abbiamo da subito pensato e immaginato una serie di iniziative. Tutti gli anni.
Proprio per rimarcare il concetto della legalità in tutti i suoi aspetti. Dicevo e appunto sabato continuiamo entro stasera. Abbiamo la presenza di tre illustri ospiti che poi Daniela presenterà però che io ringrazi così in sommariamente insieme, ma ecco poi, dopo Daniela agli ci tira, li citerà 1 1 ad uno, ringrazio ovviamente voi mi dispiace che ci sia questa distanza, ma dal punto di vista logistico non abbia non siamo ancora intervenuti sulla sala consiliare per avvicinarsi, abbiamo tolto la balaustra, vuoi faremo meglio anche nel prossimo futuro per cercare di avvicinare i relatori al pubblico, in comunque vi ringrazio di essere presenti e ringrazio anche tutti coloro che da casa attraverso lo streaming si collegheranno vorranno essere dei nostri.
Io direi che i saluti sono finiti, quindi passo la parola all'assessore padroncini per l'inizio della serata, grazie.
Sì, Sindaco buonasera a tutti, a tutti e grazie di essere qui è una serata importante, l'abbiamo organizzata due mesi fa, ci teniamo molto ad affrontare queste tematiche anche nel nostro territorio maggiormente della legalità, oggi, tra l'altro, anche un anniversario importante, l'anniversario della strage di Capaci e,
Quindi è così, è una giornata anche molto importante per questo il nostro mese della legalità è stato anticipato al mese scorso ad aprile ci tengo a fare questo questo appunto è a sottolinearlo perché abbiamo invitato presso le nostre la nostra scuola secondaria di primo grado, Giuseppe Costanza, autisti e uomo di fiducia di Giovanni Falcone che è venuto a parlare ai ragazzi e ed ai ragazzi che vogliamo dedicare questo mese questo momento importante e questa sera affrontando proprio tematiche che li riguardano da vicino e che riguardano da vicino alle loro famiglie.
Non mi dilungo oltre, ma introduco solamente con un appunto, quando ci siamo insediati a ottobre del 2021, abbiamo firmato il rinnovo di un protocollo d'intesa con la Prefettura e tutti i Comuni della Provincia e praticamente si tratta dell'adesione al rinnovo del protocollo d'intesa per la prevenzione e la lotta ai fenomeni del bullismo e della devianza giovanile.
E questo sulla scia di tutta una serie, diciamo, di percorsi normativi di cui poi i relatori questa sera parleranno più nel nello specifico se rientreranno più nello specifico, che servono proprio per costruire, per costituire un tessuto normativo sociale, istituzionale,
Che possa essere di supporto alle famiglie e ai giovani a fronte di questi gravi problemi, problemi che sono, come ci insegneranno meglio loro, in particolare il dottor Meloncelli, sempre più anticipati a livello di età,
E nei confronti dei quali siamo sempre più impreparati. Noi come adulti, perché si diciamo divulgano, si si svolgono all'interno di strumenti che sono sempre più difficili da gestire e da controllare, che sfuggono sempre di più al nostro controllo. Non mi dilungo oltre passo la parola al dottor Meloncelli.
Che conosciamo bene nel nostro territorio, perché lavora tanto con i nostri giovani nelle nostre scuole, conosce bene il nostro tessuto.
Sociale e per questo abbiamo ritenuto fosse la persona migliore e più preparata per poter affrontare questo tema. Prego.
Come anche per me, siete molto lontani, non sono abituato.
Grazie grazie di avremmo evitato,
È vero che siamo nel nel mese della prevenzione ed è anche vero però che un paio di mesi fa non mi ricordo più quando e comunque sono 7 8 anni professoressa che vengo okay, guardo 7 8 anni che vengo a scuola da voi nelle vostre scuole medie secondarie di primo grado e incontro tutti i ragazzi di Vigarano l'anno scorso. Un paio d'anni fa ho fatto anche un salto della scuola primaria, perché perché l'ottica che abbiamo noi come operatori, ma anche come scuola, come forze dell'ordine come i genitori, è l'idea di poter arrivare prima, cioè io noi e io in particolare, stiamo cercando di lavorare in prevenzione, in modo che possiamo arrivare prima che questi fenomeni accadano.
Perché questi fenomeni ci sono esistono, lo sapete meglio di me,
Ci sono tantissimi studi, ogni settimana ne esce uno nuovo che sia Unicef Telefono Azzurro, Save the children, tutti tutti tutti i dati dicono che il problema c'è.
Il problema a 360 gradi, che però sfugge, a volte anche nel discorso internet nel discorso telefonino nel discorso, cyber bullismo.
E quindi, il 18 giugno 2017 è entrata in vigore quella che è la legge sul cyberbullismo, quell'avvocato, tra l'altro, prima ne parlavamo, ci racconterà cosa sta succedendo in questi giorni, proprio nella settimana scorsa è uscita un'altra cosa, insomma,
Quindi il fenomeno è conosciuto, esiste e c'è ben definito anche dal Ministero dell'Istruzione usiamo questo.
Qualunque forma di pressione, aggressioni, molestie, ricatto ingiuria, denigrazione e diffamazione, furto d'identità, tutto quello che di sbagliato uno può pensare attraverso la rete diventa cyber bullismo, in particolare quando sono venuto a scuola da voi scuola media, ho provato a far ragionare i ragazzi proprio perché vogliamo arrivare prima che il fatto succeda su cosa vuol dire essere cyberbulli essere bulli nella rete perché è diventato talmente,
Impastato nella vita dei ragazzi che a volte non se ne accorgono, cioè vi faccio un esempio molto banale quando io gli chiedo se erano mai portato qualche foto di qualche amico senza il permesso loro ti dicono candidamente di sì, ma di non aver neanche mai pensato che questa cosa non si possa fare.
Che magari bisogna chiedere l'intervento dei genitori si può chiedere il permesso, eccetera, quindi diventa proprio una cosa che loro vivono quotidianamente, vivono talmente quotidianamente, suppongo, io ho messo qualche altra definizione, ma mi interessa arrivare qui, anche perché io potrei parlare veramente tutta la notte di questo tema e se volete io potrei raccontarvi anche le virgole però so che dopo un po' volete andare a letto e quindi stanno in 10 minuti.
E quindi loro ti raccontano quando va in Aula, infatti io, quando vanno in Aula, di solito imparo un sacco di novità, ti raccontano cosa succede nella rete su cui per esempio ho messo una challenger e ho messo un paio sì, una delle tante Challenge che girano,
Su internet e soprattutto su TikTok o su sì su TikTok, perché su Instagram molto meno Jalen scheda l'allarme della sexuelle, cioè sui social fra ragazzi, ad avere rapporti non protetti senza restare incinta.
Ovviamente, dopo questo sa veniva fuori, ci se ne ce ne siamo accorti, diciamo noi adulti, perché c'era un grande accesso, soprattutto nelle pediatrie, né dai pediatri, queste bambine che dovevano fare un'interruzione di gravidanza e quindi questa è una sfida social quando tu venga in Aula e dici è un sa e cyber bullismo e bullismo loro ti dicono sempre dipende e allora tu da quel dipende devi cominciare a ragionarci a lavorarci, perché non è vero che dipende dopo. Immagino che il maggiore e anche l'avvocato ci spieghino proprio nel dettaglio che non dipende. Io gli dico, c'è una legge che queste cose.
Le le dice, le le le previe cerca di prevenirle,
Anche qui quello che diciamo, su cui ho dato un dato indicativo perché studio 2 su uno studio fatto su Sex roulette e sul test rapido per l'HIV 250.000 interazioni sono andate nel se nel secondo e invece 4.700 menzioni solamente per lo per il test rapido dell'HIV cosa vogliono dire questi numeri voglio dire che spesso,
I ragazzi sanno praticamente tutto, perché quello che loro parlano arriva da internet, arriva da TikTok, da Instagram, noi adulti a volte stiamo un po' indietro o a volte certe cose non le conosciamo.
E quindi fa parte anche del nostro Ministero, del nostro lavoro. C'è un progetto anche, tra l'altro, con le società sportive, che si chiama Alleanza digitale, di cui faccio anche parte, dove stiamo cercando di andare a fare formazione con i genitori e con i ragazzi per dire noi dobbiamo sapere come funziona, cosa c'è e cosa troviamo in internet, altrimenti, se non sappiamo neanche dove i nostri figli vanno a giocare a divertirsi, quindi internet sarà difficile che poi riusciamo a prevenire o a un certo fenomeno, quindi tutto il discorso dovrebbe disporre del sexting che vado via veloce perché so che magari dopo vedrete verranno toccati.
Il discorso di bikini offre una famosa applicazione che toglieva, toglieva il bikini, ne parlavamo prima mentre parlavamo qua un attimo con l'avvocato e con il maggiore.
È talmente ve lo racconto in breve, ve lo racconto in breve bikini of applicazione che prende la foto di una ragazzina che magari si è fatta la foto al mare e con bikini of gli togli, il territorio di Bikini, cosa succede succede che poi,
Ovviamente la foto nel giro di tre secondi e mezzo, anche se c'è la legge sul cyberbullismo va nei gruppi WhatsApp, va nella rete e quindi nel giro di tre secondi e mezzo praticamente questa foto ce l'hanno in 2 milioni di persone.
La ragazzina arriva a casa in lacrime e il padre non le crede, la madre non le credono perché abbiamo sempre detto che non devono farci di quelle foto e non devono metterli in rete, perché anche Giovanni a scuola dice sempre non mettete le foto in rete, non mettete quindi la ragazzina cosa fa, non si sente creduta, tenta il suicidio, tra l'altro, per poi venire a scoprire che nella realtà lei questa foto non l'aveva fatta, cioè lei non aveva fatto niente, quindi questa è una forma di cyber bullismo ancora più difficile da scoprire come dicevamo prima, perché colpevolizzava una ragazza che in realtà non ha colpa, scopriamo cose di cui non c'era, non avevamo neanche idea e quindi, per fortuna la legge sul cyberbullismo blocca questa applicazione qua e questo lo lancio anche come provocazione. Però nella realtà questa applicazione su Telegram esiste ancora.
Quindi noi abbiamo fermato parzialmente possiamo dire perché la legge comunque funziona laddove riesce a scoprire ovviamente il danno, però questa applicazione c'è ancora quindi.
Qui ho omesso e vado a concludere così dopo, se ci sono delle domande oppure vediamo qui ho omesso alcuni segnali che noi, come genitori, voi, come genitori, nonni, zii non mi interessano insegnanti dobbiamo tenere tenere d'occhio, dobbiamo scoprire perché altrimenti potremmo arrivare tardi quindi segnali più comuni delle voleste on line.
Ansia tristezza per essersi connessi a internet quando vediamo i ragazzi che vivono ovviamente collegati ventiquattr'ore su 24 con internet va a vedere che magari quel giorno no, ma oggi non guardo oggi non Ciatto oggi innovato su Telegram, oggi scusate, non vado su Instagram, questo è un grosso indicatore per noi per dire che c'è qualcosa che non va, possiamo anche banalizzarla dicendo non so ma no o disinstallato WhatsApp, perché tanto i miei amici non mi hanno messo nel gruppo. Ecco, questi sono indicatori che potrebbero dire che c'è stato o c'è qualche.
Disguido nella rete,
Stessa.
Qui è, ovviamente sono indicatori e dopo io sono un uomo fortunato, perché il lavoro dentro nella scuola o lo sportello i ragazzi vengono e me lo raccontano però evitare le attività sociali. Questa è una cosa un po' trasversale per tante, per tanti disturbi che hanno i giovani di oggi, quindi non solo per il seggio del bullismo, ma anche per altri, diciamo difficoltà che vivono però evitare le attività sociali non escono, vado dai miei amici, non voglio vedere gente, non vado più a vasche da una doppia calcio, eccetera, eccetera, eccetera non andare a scuola, fenomeno che tra l'altro di cui per cui, tra l'altro sono Impastato tanto perché io sono psicologo scolastico perché siccome non mi piaceva la scuola da giovane, adesso faccio lo psicologo scolastico adesso voglio che i ragazzi stiano bene a scuola, perché se stanno bene a scuola vuol dire che tante cose riescono poi a migliorare o a dire o a sistemare. Quindi anche il fatto di ritirarsi in casa, non andare più a scuola.
E un altro indicatore grosso di tanti disturbi, ma soprattutto anche di bullismo che assomiglia e di cyber bullismo. Tra l'altro mi ero stampato perché ogni tanto me lo vado a rileggere le linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di bullismo e cyber bullismo che questo documento di 16 pagine del Ministro dell'istruzione e qui c'è scritto proprio nero su bianco che il bullismo e il cyberbullismo si possono, diciamo, si può intervenire su questi fenomeni, soprattutto nella scuola, cioè qui nomina poi la professoressa Rossi. Assicuro sicuramente nomina.
Ai due, il referente per il bullismo e referente per il cyber bullismo, in una sinergia tra lo psicologo e il dirigente, per tra virgolette, creano un team per intervenire prima sul caso singolo, sul gruppo, ma anche sul suo gruppo. Diciamo delle famiglie quindi molto ampio come attività e tra l'altro.
Parla di educazione alla cittadinanza digitale, cioè come se.
Come sennò io credo che non possiamo più pensare a una civiltà, a un Vigarano senza internet, quindi tutto quello che succede succede anche attraverso la rete, l'ultimo indicatore così vado a concludere ovviamente il peggioramento dei voti, aggiornamento dei voti, si lega tutto quello perché ricordatevi sempre una cosa importantissima la scuola è un una grande lente di ingrandimento sui ragazzi che può scoprire assolutamente in anticipo quando c'è un problema.
Il peggioramento dei voti nella mia esperienza, che ormai sono circa una ventina d'anni che lavorano nelle scuole.
Il peggioramento dei voti nel 2% è dovuto al non studiare, il 3% non studia tutto il resto è legato sempre a un'altra patologia, ha un altro disturbo perché, come dico sempre, le famiglie che si rivolgono nel mio studio.
Se il bimbo non studia e perché ha un altro pensiero nella testa e se c'è un altro pensiero nella testa è difficile che io ci faccia stare tutte le cose che devo apprendere. Qui ho messo un po' di fonti che ci sono, su cui mi sono documentato, su cui vi potete documentare anche voi, perché ce ne sono talmente tante che è molto, molto, molto utili, che ci aiutano ovviamente a ragionare su quello che succede prima, perché perché se noi arriviamo lì non riusciamo a intervenire prima sul cyber bullismo o sul bullismo che dir si voglia e l'ultimissima cosa, ricordatevi sempre tutto quello che i ragazzi fanno che sia una sciocchezza che siano marketing che sia un reato.
Contro altri o anche contro se stessi, perché c'è anche Elena non solo le ragazzine che si tagliano, eccetera, è sempre al 99%, sintomo di un malessere che loro ci stanno manifestando, sintomo di un malessere che loro non riescono a dirci, non riescono a parole a raccontarci cosa sta succedendo nella loro testa o nel loro cuore.
E quindi fanno degli agiti, cioè fanno delle cose che spesso noi non capiamo, che spesso ci fanno tanto arrabbiare che spesso siamo portati a dire lascia lì di fare quelle robe lì, ma con le 6 matto nella realtà loro ci stanno dicendo guarda che io ho bisogno di una mano.
Datemi la perché io non so come fare quindi il nella nostra, nella nostra idea, soprattutto, credo anche di scuola e questo riconoscere insieme scuola, psicologo, avvocato, docenti e soprattutto famiglie, se c'è un problema, diciamocelo, parliamone e vediamo se riusciamo a capire come poter intervenire.
Sì, io a questo proposito proprio mi riallaccio proprio questo tema, poi introduco anche gli altri relatori di questa sera c'è una grande difficoltà a parlare da parte dei ragazzi e delle ragazze, ma anche delle famiglie. Si fa fatica a denunciare molta fatica e affidarsi, affidarsi ad affidarsi, mentre è fondamentale questa cosa, fare rete. È fondamentale far capire alla vittima di bullismo o di cyberbullismo o di qualsiasi altro tipo di sopruso di prevaricazione nei confronti della persona per capire che questa persona non è sola ma che c'è c'è, esiste una rete intorno e quindi sicuramente compito nostro, di ciascuno di noi, ognuno per il proprio ruolo. È proprio questo quello di garantire e di trasmettere.
La vicinanza e la presenza di competenze messe a disposizione di queste persone.
Io non non so se ci sia qualche domanda subito da rivolgere al dottore o se possiamo passare nell'esposizione, poi magari tenere le domande alla fine, facciamo così così, magari completiamo l'esposizione e lascio la parola al maggiore maggior Roberto petroli della stazione dei Carabinieri di 100, che ci ha onorato della sua presenza questa sera e che ci darà ecco una sicuramente un apporto importante soprattutto per un altro tipo, un altro aspetto non è a conoscenza del fenomeno di tipo diverso prego.
Posso.
Buonasera a tutti. Grazie per l'invito e grazie per l'opportunità che mi avete dato in qualità di rappresentante dell'Arma dei carabinieri di essere qui con voi e di scambiare due, due, due, due chiacchiere, due, darvi qualche indicazione, eventualmente ricevere neanche il bullismo dando una prima definizione, così lo la, la, la sono, è una forma di prevaricazione di alcuni soggetti nei confronti di altri scherzi, ripetuti di cattivo gusto, né che mettono in difficoltà la vittima, quindi avevano già una individuazione di quelli che sono i soggetti che entrano a che caratterizzano questo questo fenomeno soggetto attivo. Il Burlo, poi abbiamo i la vittima e abbiamo anche gli spettatori ora soggettivo. Probabilmente ha delle difficoltà che manifesta. In in questo modo. La vittima, purtroppo, subisce e poi io, quando questi colloqui, ritengo con di di di di o quando questa settimana raffronto con i ragazzi, parlo con i ragazzi e cerco sempre di sensi, di sensibilizzarli.
In quanto vittime a parlare, a parlare con i genitori, a parlare con le istituzioni, quindi con la scuola, con gli insegnanti.
In quanto eventualmente spettatori l'invito ad essere dei cittadini, modello già dei ragazzi, quindi a non essere spettatori inermi, ma essere spettatori che riferiscono e ovviamente non possono riferire come possono serenamente riferire ai loro amici ma i loro amici non hanno la capacità di aiutarli, ecco perché devono riferire ai genitori e agli insegnanti, e qui il ruolo delle delle delle Istituzioni ci siamo anche noi, però, ovviamente, prima che si arrivi a noi, probabilmente il fenomeno deve essere un attimino smorzato e di c'è un c'è un termine che uso con i ragazzi l'essere Smic, cioè l'essere.
Io vi invito a non essere ex nunc, cioè a non essere omertosi perché quello che ci interessa come Istituzione è quella di creare dei cittadini che domani, se oggi si trovano di fronte a un fenomeno di bullismo e sono e sono silenti, domani si trovano in presenza di fenomeni,
Possano gli illeciti, e noi non vogliamo che siano silenti, cioè vogliamo sempre creare una società migliore, dove ognuno abbia la consapevolezza di quello che può fare per per l'altro, e questo è un aspetto.
Cerchiamo anche di insegnare loro che il il?
Azioni che connotano il bullismo possono costituire reato e quindi gli insegniamo che dagli o dagli 0 ai 14 anni non sono imputabili, quindi non hanno nessuna forma di responsabilità perché per la legge non sono capace di intendere e di volere allora chiedo, i ragazzi non sono stupidi, chiede da 0 a 14 anni non ha nessuno, è stupido, non è capace di comprendere quello che vuole fare, non è capace di comprendere che quali sono gli effetti che determina da 14 a 18 anni se una parziale capacità di intendere e di volere quindi si è parzialmente responsabili dopo diciott'anni se completamente responsabile delle proprie azioni,
Insieme ai ragazzi, che però la responsabilità fino a diciott anni ricade sui genitori e abbiamo una responsabilità penale, per cui si risponde, per cui rispondono anche i genitori e abbiamo una responsabilità civile. Il risarcimento del danno alla vittima, quindi, se i ragazzi vengono sensibilizzati anche su questo, cioè sul fatto che il loro comportamento ha dei riflessi anche per i familiari, ha dei riflessi anche economici per i familiari e probabilmente i ragazzi prestano più attenzione, anche perché il fenomeno del bullismo non ha senso e non ha quasi età, cioè cominciamo a registrare fenomeni di bullismo nelle ultime classi delle scuole elementari fino alle scuole superiori e non ha sesso ragazzi con nei confronti di ragazzi e ragazze nei confronti di ragazze e ragazzi con nei confronti di di ragazze e ragazzi nei confronti di ragazzi. Quindi è trasversale il fenomeno del bullismo e cosa si può fare perseguire per aiutare questi ragazzi, ma i Consigli ce li ha dati già il lo psicologo, quello di stargli vicino, quelli di comprendere i disagi, quello di fare in modo che, se vittima, non va ridicolizzato, va aiutato a seguito quello di non incentivare il proprio figlio eventualmente ad avere i comportamenti prevaricatori, ma neanche di condannarlo, ma di spiegargli di farvi capire che quel comportamento e dannoso per sé e dannoso per la società e ha ripercussioni per per per tutti e.
Io cerco anche di far comprendere ai ragazzi che non è possibile immaginare di compiere azioni.
Prevaricatori e di rimanere sempre impuniti prima o poi quello che si fa si sa si di quello che sì di quello di cui ci si rende responsabile, insieme vi si viene a conoscenza e anche chi utilizza e passiamo al discorso del cyber bullismo anche chi utilizza si nasconde dietro.
Telefonini dietro messaggistica che ritiene possa rimanere anonima, così non è, perché quando poi succedono eventi spiacevoli eventi gravi dai telefonini, dagli apparati telefonici agli apparati informatici, si ritrova tutto pressoché tutto, solo la pineta organizzavano quella seria e più avanti delle forze dell'ordine di poco, cioè poi raggiungiamo per quanto riguarda la.
Criminalità spicciola, ossia quello che può commettere quello che può fare un ragazzo, è facilmente individuabile e rinvenibile sul cellulare, quindi anche questa forma di sensibilizzazione nei confronti dei ragazzi guerre che quello che tu anni poi lo si trova, se succede qualcosa, si riesce a risalire a chi ha mandato ci si può mettere un pochino di più ma si riesce a individuare chi ha mandato e che cosa ha mandato, a chi bisogna aver paura, no, bisogna solo avere consapevolezza consapevolezza di quello che si fa di quello che si può produrre tutto qui niente di niente di più e niente di meno io non so se ho mantenuto il limite se non sono riuscito ad essere chiaro.
Volevo dire che se domani sera avete due ore e mezza due ore e 40 a cena con i vostri figli chiedetegli, si può o non si può Snake ciare, perché io l'ho fatto a scuola grazie.
Grazie maggiore che me l'ha suggerito, io l'ho fatto a scuola non riuscivo a finire in due ore, si può o non si può Snake ciare, poi magari ne parliamo dopo.
Sì, grazie maggiore io, prima di passare la parola all'avvocato Sgarbi, volevo fare un appunto l'altra mattina, insieme al Sindaco e al nostro agente di Polizia locale Rossella De Gaetano abbiamo consegnato presso le nostre scuole secondarie di primo grado dei piccoli opuscoli e un'iniziativa della polizia del Corpo di Polizia locale dell'Alto Ferrarese e la la prima parte dell'opuscoli non si chiama fare il bullo, non è bello e quando l'abbiamo fatto aprire siano stati lì con loro un pochino. Sono rimasti sorpresi nel vedere che ci sono delle conseguenze giuridiche ad un comportamento di questo tipo, quindi abbiamo proprio toccato con mano questa questa cosa.
Sono molto bravi e molto spigliate, nell'utilizzo, magari di questi, di questi strumenti, delle dei dispositivi elettronici, ma con praticamente zero consapevolezza di ciò che hanno in mano.
Le birichinate magari le combinavano anche noi, ma non ma non c'era questo essere messi in mezzo al mondo, non c'era questa vetrina davanti alla quale lo si faceva.
Però loro non se ne rendono conto, molto spesso, non tenendo conto soprattutto nell'età, appunto, del del delle scuole medie, ecco della secondaria di primo grado, dove sono ancora piccoli, per certi versi, ma già molto molto avanti in altri o meglio hanno la possibilità di usufruire di mezzi che l'IMU appunto gli sparano a mezzo mondo ed è stato proprio significativo perché quando abbiamo fatto aprire loro Librino il fatto leggere subito dalla prima pagina dove c'erano gli articoli di legge che indicavano le conseguenze giuridiche di un comportamento di questo tipo ecco che tutti cadevano dalle nuvole no, non ne avevano proprio un'idea e ci son rimasti proprio male, quindi sicuramente questo è un aspetto che debbono conoscere.
Passo la parola all'avvocato Simone scarti.
Ti ringrazio.
Assessore.
Do.
Che ho accolto con favore e con grande entusiasmo, anche se poi riflettendoci, ho detto però che ha preso una pesca da poco, quando poi ho visto i due relatori, ho detto va beh, io faccio il terzo è dell'inferno e della fine permette,
Detto questo, no, grazie a parte gli scherzi, volevo sdrammatizzare un attimo perché effettivamente, se pensiamo all'argomento, soprattutto ovviamente per chi subisce per la vittima del bullo, del bullismo e del cyberbullismo, effettivamente rischia di vivere in una situazione che non ne vede l'uscita.
Noi però, come operatori del diritto, abbiamo delle norme molto stringenti, de dobbiamo muoverci, purtroppo, pur comprendendo magari le situazioni in cui ci troviamo a lavorare, dobbiamo rispettare determinate regole molto stringenti.
Io ho anche pensato questa sera di affrontare unicamente, diciamo così, il reato che se poi vedremo non esiste ancora o almeno fino alla settimana scorsa, un vero e proprio reato di bullismo, però poi mi sono detto se parto da lì, è un discorso fine a se stesso per arrivare lì per forza. Io bisogna che vi dia due principi che regolano il nostro ordinamento, cioè il principio di se riesco a farlo okay, principio di legalità formale, c'è l'articolo 1 del nostro codice penale, parte così l'articolo 1, qui bellissimo partiamo da lì, dice nessuno può essere punito per un fatto che non si è espressamente previsto come reato dalla legge, né con pene che non siano da esso stabilite, cioè devo avere.
Una norma che mi dice quella cosa che tu stai facendo il bullo è reato.
E mi deve anche prevedere a pena, altrimenti noi possiamo parlare del disvalore, certamente della vittima, ma se non ho una norma penale che mi dice che quello è un reato, io avvocato ma soprattutto il giudice purtroppo non può dire poi vedremo che sta commettendo un reato.
Articolo 25 della Costituzione, principio di irretroattività, nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso, quindi devo avere una norma che mi prevede il reato con la norma deve essere come deve il fatto di reato a essere commesso una volta che quella norma entrata in vigore. Quindi, se la settimana scorsa hanno approvato una norma che prevede il reato bullismo, ma io ho fatto il bullo l'anno scorso la prima cosa che fa l'avvocato di dire.
E mi dispiace, non era mica reato, non lo sapevo, non c'era la norma, io fatto esente, non ho confessore.
L'ultimo l'articolo 41 14 delle preleggi del codice civile che uno dice che c'entra il Codice civile o penale, ma c'entra le leggi penali non si applicano oltre i casi e i tempi nei suoi considerati, cioè se io ho anche una norma che magari in via analogica potrei utilizzare per dire va beh dai, prendiamo quella lì che tu comunque stai facendo quella cosa e ti punisco in forza di quella sì dice proprio e l'analogia c'è un caso simile, viene trattato un caso simile. Non si può fare in penale, quindi noi, giudici e soprattutto si trovano magari a dover affrontare delle situazioni in cui non hanno una norma per poter punire, diciamo.
Il, il bullo e questo è molto importante come l'hanno affrontato fino fino fino ad oggi, cercando di riportare la condotta del bullo a uno dei reati esistenti che può essere creato di percorso e di lesioni, perché è chiaro che nell'insieme del bullismo, che bene o male tutti noi lo sappiamo almeno vagamente che cosa fa un bullo schiaffoni mi entra mi insulta,
Infatti, che Satori pubblica le foto, mi spinge i Brussa lo zaino, cioè a quelle robe, anche quelle cose lì e quindi uno dice va beh, tanto viene dato due schiaffoni il reato di lesioni.
È vero, mi hai bruciato lo zaino danneggiamento, mi hai rubato, insomma, rapina, estorsione, cioè ce ne sono tanti.
Ma capiamo anche che non riescono ad arrivare a quel disvalore che in realtà l'azione in sé, messa tutte insieme, andrebbe a essere tipizzata come reato, cioè ci vorrebbe una norma che dice sì, okay.
Mi hai preso schiaffi delle persone lì, allora, se è diventato un buco, ci vorrebbe una roba, non ce l'abbiamo. Ad oggi, quindi, la giurisprudenza ha dovuto variamente aggrapparsi a da altri reati, altre fattispecie di reato, in particolare due,
E questo non lo fa solo col bullismo e abbiamo mobbing, abbiamo stalking, anche quelli non abbiamo reati che tengano definite codice,
Piccolo 22, il reato di stalking articolo 24, reato di immobili non esistono anche per quelli lì, se andiamo ad aggrappare passatemi il termine altri reati, tipo per poi arrivare a quello che dovrebbe essere il successore. La scorsa, l'articolo 612 bis, ovvero il reato di atti persecutori che dice, salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da un anno a sei anni e sei mesi, quindi abbiamo già insomma una bella forcella aperta da un anno a sei anni e sei mesi. Questo consente al giudice, ovviamente, di.
Calibrare a seconda del fatto concreto.
Chiunque con condotte reiterate e insomma, almeno, prendiamo in esame che deve essere un qualcosa di di di reiterate, minaccia o molesta, Torchwood, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura, ovvero da ingenerare un fondato timore per l'incolumità propria di un prossimo congiunto eccetera ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita.
Questo, assieme al reato di violenza privata, che è con violenza o minaccia, costringe altri a fare o tollerare qualche cosa. Sono i due reati che la giurisprudenza prende anche per punire i reati di cui i fatti riconducibili al bullismo. vi ho fatto anche per per per curiosità, una ricerca. Volevo capire se abbiamo tutte le varie banche dati adesso bellissimo metti dentro nella banca dati una parola e ti viene fuori qualsiasi sentenza che quella parola, lì ed netti Gatto, viene fuori proprio mettere dentro bullismo per avere un' idea del fenomeno sono uscite 78 sentenze,
Il cantante,
Omesso stalking 239 omesso mobbing 1073, passiamo da un 78 1073, comunque su reati giovani, freschi recenti.
Questo cosa vuol dire che spesso il legislatore non riesce a stare al passo con l' evolversi della nostra società, soprattutto credo.
Ma se lei me lo confermerà, soprattutto negli ultimi anni, negli ultimi periodi, perché con l' avvento di internet di tutti i social network, eccetera, è una rincorsa, non è una corsa più, tant' è vero che una delle prime leggi che appunto citava anche il dottore è risale al 2017, quindi relativamente recente, perché, mentre il codice che citavo prima ho fatto riferimento al codice penale, alla Cassazione,
E alle altre leggi che parliamo del 1930 48 e quindi Roma freschissimo. Proprio,
Quindi arrivare al 2017 per noi avvocati è il futuro. Quella legge poi però non prevede neanche quella una fattispecie di reato, cioè si dà una più o meno definizione di bullismo, più o meno definizione di cyber bullismo.
Si danno le finalità che si vorrebbero aggiungere con quella legge, quindi, appunto, prevenire.
Nelle scuole e fare un protocollo, dare delle delle possibilità, eccetera. Ma non c'è un reato, neppure quella legge lì che definisca e punisca il bullismo o cyberbullismo.
Dovremmo averla come ci confrontiamo un po' prima, forse perché giovedì scorso 15 pare sia stata approvata in Oriente.
Una legge che è figlia di tre disegni di legge che sono andati un po' avanti e indietro tra Camera e Senato, ma appunto pare che finalmente, in ultima lettura, l' abbiano provato che dovrebbe avere.
Ecco questa introdotto il reato di bullismo, in realtà la montagna che ha partorito il topolino, nel senso che non ha fatto un articolo che ne so 612 ter no, è andato a rimettere le mani sopra all' articolo di prima che vi dicevo, della degli atti persecutori aggiungendo le parti in rosso, cioè quelli di prima. Sono giunto, ovvero da parte in una condizione di certo porre la vittima in condizione di emarginazione. Poi sono giunta anche o se è commesso da più persone, quindi hanno rimaneggiato. In realtà pare dico, pare perché qui questo io l' ho estrapolato da dal disegno di legge che c' era, quindi qualcosa può essere cambiato, spero spero che abbiano dato una definizione, perché così sarebbe veramente.
Fidino poco. Secondo me,
Con la sentenza definitiva di condanna è sempre disposta la confisca degli strumenti informatici. Sai che soddisfazione, come diceva giustamente con Adriano una volta che però sono in rete riescono certamente a capire chi li ha fatti, da dove vengono accetterà da lì a bloccarli.
È tutta un' altra questione, perché mi è capitato anche di avere un sequestro da parte del tribunale. L' abbiamo adottato hanno oscurato il sito. La settimana dopo c' era un sito replica uguale identico e giustamente la Polizia postale dizione. Io tutte le volte ve lo blocco, ma non posso impedire perché, una volta che sono in rete una foto che gira su un gruppo Bozzato quella foto, se esiste, se qualcun altro la rimette da qualche altra parte, anche gli strumenti penso siano molto molto spuntati. Oltre spuntati pare abbiano aggiunto l' articolo riformato l' articolo 732, che siccome è bello e importante,
Come diceva il Comandante, il genitore o l' esercente, la responsabilità genitoriale.
Su minore o chiunque eserciti funzionale.
Che io metta metta dei paletti o di farvi impartire l'istruzione obbligatoria è punita con l'ammenda da 100 a 1.000 euro.
Adesso.
Il bello è, ma non credo che quello riesca proprio a estirpare in maniera decisa il fenomeno o essere determinante.
Giustamente il Comandante ha poi fatto.
Ha sottolineato un altro problema, cioè una volta che io riesco anche ad aggrapparmi una fattispecie di reato o meglio ancora speriamo identifichino finalmente una fattispecie apposta di reato, spesso siamo di fronte a soggetti la cui imputabilità, cioè il poter subire tra virgolette adesso dico male le pene.
È relativa perché, appunto, fino a 14 anni c'è una presunzione assoluta di non imputabilità, quindi non che non succeda niente, perché comunque ci sono delle misure di sicurezza che eventualmente si possono applicare, eccetera, però il reato in senso non sia imputabile dai 14 ai 18,
Lo sei parzialmente, parliamo di presunzioni dai 18 in su quello per l'amor di Dio risponde chiudo dicendo che lo stesso comportamento, quindi la stessa condotta da bullo, chiamiamola così configura condizioni al comandante e non solo una responsabilità dal punto di vista penale, ma configura allo stesso tempo una responsabilità da un punto di vista amministrativo magari nei confronti della scuola perché la scuola può non so sospendere.
È un voto in condotta, eccetera, eccetera e una responsabilità civile, cioè sia in virtù del principio che chi commette un reato lo deve risarcire, ma sia in virtù di altri due articoli del codice civile 2047 2048 che per i soggetti incapaci o per i figli da software, per intenderci.
E mi segue audience.
Comportano una responsabilità da un punto di vista civile, cioè di irresponsabilità di risarcire, di pagare il danno, che ovviamente ricade sui genitori, ricade anche sulla scuola, può ricadere anche sull'intersecanti, infatti ho guardato un po' di sentenze carine e anche su questo punto qui venerdì venerdì, con un paio in cui.
C'era una ragazza appunto che, non involontariamente, ma volontariamente aveva mandato una sua foto,
A un amico, questo amico, ha visto bene di passarla a un altro amico, l'altro amico ha visto bene di fare un gruppo WhatsApp e anche una pagina Facebook, perché erano, se non si è fatto mancare niente.
A quel punto la ragazzina ovviamente si è trovata un po' il problema la causa è stata, ha interessato, mi pare una quindicina di persone tra i ragazzi conseguenti, i genitori, la scuola, il Ministero, l'assicurazione ed insegnanti c'era in ferro in quella causa il tribunale.
La la vittima aveva agito chiedendo 650.000 euro come da anni. È chiaro che lì, da un punto di vista civile e in bocca, è molto difficile quantificare il danno, perché spesso si va a equità, diciamo così nel senso ha sensibilità, poi dipende dalle prove, eccetera, ma è chiaro che non è un tamponamento che so quanto costa farmi, la macchina è di, è una lesione dell'onore della vita, della rete, delle conseguenze, quindi e fatica a quantificarla. Sono stati condannati tutti a pene, diciamo così, quantitativamente molto inferiori. 30.000 euro, però insomma, son pochi erano anche una quindicina, quindi, insomma, la cosa particolare di questa sentenza è che la Corte di cassazione ha detto che la vado però a graduare, perché il comportamento iniziale della ragazza.
Che ha comunque volontariamente passato, diciamo la foto ha in realtà un paio di amici, più un'amica che le aveva fatto le foto dimostra che poi aveva in sé un animo. Non so come dire, non così.
Pur e casto.
E quindi ha ridotto di di di molto le richieste della parte attrice.
Un'altra, un'altra sentenza, diciamo particolare che secondo me può essere che deve essere valutata e il bullo che ha fatto causa alla vittima chiedendo il risarcimento, perché la vittima a un certo punto si è stancata di essere vittima e non non nel nel momento in cui veniva bullizzato giorno dopo un po' dopo si vedrà che essa ha pensato si è stufato e gli ha tirato cartone nel muso e gli ha buttato giù due denti.
È?
Credo che a volte dicono bello il minimo che poteva fare, e invece no i genitori, in questo caso la vittima, e hanno fatto una causa civile.
Alla vittima e sono arrivate anche di fino in Cassazione, perché primo grado il Tribunale mi pare di Catanzaro, se non sbaglio aveva dato più o meno pienamente ragione alla vittima barra bullo, non ritenendo nessun tipo di chiamiamola attenuante, scriminante niente dicendo che, insomma, la reazione è l'atto illecito, lo aveva commesso fatto, ah, no, c'è tutto, avevano fatto la perizia alla CTU gergo tecnico perito aveva detto bene due denti, sei giorni, eccetera. Viene a 18.000 euro, condannato a pagare 18.000 euro. I genitori non si sono dati per vinti, appello, cassazione, eccetera la Cassazione sul punto invece ha detto no, aspetta un attimo, aspetta un attimo. Non possiamo.
Facendo un secondo me adesso non bella disamina, appunto dice è chiaro che noi non possiamo legittimare la vendetta, non possiamo legittimare il fatto, eccetera, ma la Cassazione dice anche noi non possiamo neanche trascurare le condizioni in cui questo ragazzo si è venuto a trovare, e quindi la reazione che ha avuto e dice nell'attesa che si diffondano forme di giustizia riparativa specificamente calibrate sul fenomeno del bullismo. Quindi lo affronta ferma la necessità di condannare i comportamenti per Bach, irrigatori vessatori quanto di quelli relativi.
E quindi riconosce una corresponsabilità al danneggiato, diciamo alla vittima danneggiato gli da ben 1.800 euro rispetto ai 18.000 della dalla prima sentenza.
Quindi questo per dire che, appunto anche la giurisprudenza si cerca di arrivare, dove magari il legislatore non riesce a essere così pronto perché, ripeto, è una corsa.
Per cui speriamo, ecco che la legge che vi ho detto prima sia sinceramente un po' un qualcosina di più, perché sennò la giurisprudenza tocca rincorrere, credo ancora per un po',
Grazie.
Io volevo volevo così sottolineare un appunto da quello che un po' è emerso poi magari ecco, lasciamo anche la parola al Pubblico sanno se qualcuno ha qualche domanda, così però mi vien da dire che comunque bullismo e cyber bullismo abbiano una radice comune, ma poi prendono strade diverse, molto diverse nel senso, nel cyber bullismo. Secondo me ci sono e poi magari ecco, lascio la parola al dottor Meloncelli delle implicazioni talmente vaste e varie ma diverse rispetto cioè il bullo, rispetto al cyberbullo, sono due persone diverse, mi vien da dire, il bullismo spesso è un fenomeno di gruppo, perché appunto c'è il bullo, ci sono i testimoni del bullismo, ci sono gli aiutanti del bullo.
È un fenomeno più aggregativo,
Nel cyber bullismo c'è anche, invece un fenomeno di solitudine, il cyberbullo e dietro una tastiera e spesso e volentieri a agisce con così tanta forza, proprio perché dietro una tastiera, quindi ci sono delle implicazioni soggettive diverse.
Poi è anche vero che la vittima, spesso e volentieri compartecipa, come nel caso della ragazza, che manda la fotografia e quella fotografia, diviene poi viene sparata nell'etere e non si sa più che fine faccia e quindi lì anche lì ci sono tutte altre implicazioni anche se psicologiche mi vien da dire la mancanza magari di di riflessione la mancanza dell'attesa tutta una serie di cose che che con i cellulari, con i social, con tutte queste questi strumenti sono venuti a mancare nel nei rapporti interpersonali, perché comunque è tutto un botta e risposta senza senza riflessione, però ecco mi vien da dire son fenomeni,
Molto diversi.
Su fenomeni diversi, sì, allora bisogna o quattro ore e mezza per parlandosi, allora bisogna ragionare sul corpo.
Cioè mentre una volta, come diceva l'avvocato bullismo o comunque anche, diciamo una scazzottata, un cartone, come dicevi tu tra due ragazzi io vedevo l'altro ragazzo che stava male, vedevo la ragazza che piangeva, vedevo anche un po' anche un po' di sangue ogni tanto ai sensi del pugno e se invece ragioni sul cyber bullismo il corpo non c'è più allora sul corpo per quello che chiedevo, se avevo quattro ore e mezza per parlarne sul corpo, bisogna che cominciamo a ragionarci un po' perché non essendoci più se io ti faccio una violenza on line, io non ti vedo non vedendoti, non riconosco ente l'emozione della rabbia e del dolore della tristezza di quello che volete e quindi io posso andare avanti all'infinito.
Infatti, il tempo della legge non c'è più il tempo, perché tanto le 24 ore su 24, sempre su sempre e per sempre per 365 giorni, perché tanto siamo collegati, quindi io non riconosco più quell'altro e sull'altro faccio violenza però non me ne accorgo perché non lo vedo, non piange mica, non c'è fisicamente lì con me e quindi questo è tutto un discorso che bisognerebbe cominciare a ri ragionare sul discorso corpo degli adolescenti perché,
Adesso noi lo stiamo ragionando anche in una, diciamo in un'accezione negativa di violenza, non potremmo ragionarlo anche in una dimensione affettiva di amore conoscenza, volersi bene banalmente, per esempio, sesso si fa anche on line.
Oppure si può anche fare molto più avanti rispetto a, diciamo a una data che presunta tale si può fare una certa cosa devo trattenermi perché ci sono dei minori in sala e non riesco a parlare come vorrei però anche quello io non ho più bisogno dell'altro corpo, perché ho solo bisogno di vederlo disegnato nella mia testa, e questo mi basta perché a forza di messaggi, anche se vogliamo scambi di vocali, scambi di foto, eccetera io mi faccio un'idea mia personale e non ho più bisogno del corpo dell'altro, tant'è vero che i nostri adolescenti, rispetto al discorso della prima volta in cui fanno l'amore, si va molto più lontani rispetto a magari a 20 o 30 anni fa.
Quindi, non essendoci più il corpo, noi dobbiamo ricominciare a ragionarci su quello e infatti ogni tanto anche con le scuole mi chiamano, perché c'è questa idea di ricominciare, fa ricominciare no, di cominciare a fare educazione sessuale coi ragazzi, eccetera, perché poi magari qualcuno dice no adesso facciamo educazione emotiva, si chiama così coi ragazzi okay tutto questo è giustissimo, io ci sto volentieri sull'educazione emotiva, ma oggi bisogna ragionare con i ragazzi,
Di dire?
Devi capire che l'altro intanto c'è.
E può avere dei sentimenti simili ai tuoi?
Quindi, se anche non lo vedi, tu devi cominciare a pensare che la intanto lo devi riconoscere e deve riconoscere che si fa in un certo una certa strada se percorre una certa strada, l'altro potrebbe avere dei dei dei sentimenti, anche diversi da quelli che ti aspetti tu ma questa è una cosa,
Difficilissima, intanto perché non siamo forse ancora pronti per farlo, intanto perché molte delle delle problematiche legate alla cyber bullismo sono legate a quello, cioè io non non non vedo più l'altro, tenendo anche presente che noi viviamo in una società e soprattutto i ragazzi narcisistica cioè per conto solo io basta solo io osservo solo io quindi tutto il resto mi interessa molto poco, a maggior ragione il dolore che provoca o nell'altro,
Quindi questo è un discorso un po' vasto, però bisogna ricominciare da lì sempre questo documento che citavo prima, però dopo chiedo anche il Claudio Claudio metti sulle ultime due slide della mia presentazione.
Questo documento dice proprio a scuola durante l'educazione civica, ecco bene, si chiama così fatte anche educazione in prevenzione a problematiche legate non al Civis non mi ricordo più in latino, ma al digitale, al mondo che c'è fuori da qua, perché altrimenti i problemi che ci sono nel mondo del on line si mettono nel mondo reale.
Sì, questa è l'avvocato, questa è la legge che dice ah okay.
Perché?
Ecco, vedi, dice, educazione alla sensibilizzazione.
Serve quello, devo sensibilizzare i bambini Iren, anche perché io lo dico sempre, bisogna cominciare oggi dalla scuola materna che fanno, è vero, i percorsi sulle mozioni, sulla rabbia molto belli.
Però bisogna ricominciare da lì perché, oltre a riconoscere le mie e di emozioni e dargli un nome, devo anche riconoscere le emozioni dell'altro che stanno anche attraverso una mimica facciale che se io ti mando un messaggio non riconosco,
Ma più che alla scuola materna, direi che principalmente nelle famiglie, comunque bisognerebbe davvero fare una una sorta di educazione emotiva è importante anche perché la consapevolezza di questa di queste SPL dell'esplosione di questo problema forse non l'abbiamo ancora tutti ben chiara perché io sono particolarmente preoccupata dall'introduzione, per esempio dell'intelligenza artificiale perché comunque quella app che ci facevi vedere prima quella del bikini del bikini che viene tolto e cioè allucinante perché, come tolgo il bikini posso inventare un volto, posso contestualizzare un corpo, un volto in una situazione dove una persona proprio non c'è, per cui qui andiamo a far esplodere una situazione di.
C'è veramente importante e deflagrante per tutti, perché, ora che è dimostrato e fatto capire che non eri tu in quella foto nel frattempo ti hanno completamente distrutto, per cui se è difficile per una persona adulta e pensarlo su un ragazzino, penso che sia veramente inquietante, però mi viene da chiedermi noi adesso andiamo a fare prevenzione, cerchiamo di andare a fare prevenzione nelle scuole, magari andiamo anche nella scuola materna, cerchiamo di parlare con le famiglie, però poi mi chiedo perché devono esserci queste up, cioè non esiste nessun tipo di controllo. C'è un'app che toglie i vestiti, ma una logica non serve a niente, perché che senso ha? E una violenza di per sé che io prendo la foto di qualcun altro e tolgo un vestito, ma non ha senso. Quindi è vero che come leggi siamo molto in ritardo,
Però è anche vero che bisognerebbe iniziare a mettere dei freni prima.
Questo problema adesso, prima, sempre parlando del discorso del bikini, ovviamente mi è venuto da pensare alla violenza sulle donne, perché cioè noi andiamo a parlare della violenza sulle donne e poi accettiamo un'app sui bikini che tolgono il bikini a una ragazzina che si trova proiettata in una situazione pazzesca. Quindi, come come le tante volte che abbiamo parlato dei testi delle canzoni, quindi mi chiedo a parte questa, questo articolo di legge che con tanta difficoltà hanno arti hanno aggiunto qualche pezzo rosso, ma non hanno risolto il problema, ma quando si interviene sui problemi a monte, quando si interviene sul fatto che se io ho una foto devo avere l'autorizzazione prima di metterla anche su Facebook, non riesco a capire la connessione della privacy di tutta questa mole di legislazione sulla privacy, che mi crea solo dei problemi quando vado in banca che non so neanche più cosa sto firmando e poi sulle cose importanti non esiste. Mi sembra che stiamo facendo una lotta contro i mulini a vento, quando non agiamo sul punto focale.
Come possiamo fare a pensare che i nostri ragazzi capiscano quello che noi non riusciamo a comprendere?
Prego.
Tutta la sua normativa.
Atti di ripetere.
Sicuramente.
Con tutte le conseguenze.
Provo a risponderti.
Richiamando una sentenza di un tribunale, ma sono tutte uguali, circa una ventina di sentenze Cowan ho guardato, hanno tutte condannate, i genitori, non ce n'è uno e che li ha assolti tutte, ovviamente quello dice l'articolo 2047.
2048. Questo dice perché i genitori non hanno dimostrato di aver adempiuto nell'aver attuato i propri doveri educativi e di controllo, cioè il tribunale, i genitori si sarebbero dovuti cercare di difendere, dimostrando poi lì si apre il tema della prova, certamente difficile, di aver adempiuto ai doveri di educazione e più o meno sulla stessa linea. Condannano anche le scuole per una mancata vigilanza, cioè non dimostrano di aver fatto tutto il possibile conoscendo la situazione per per evitare il danno, ora giustamente tu dicevi sto. I ragazzi vanno educati.
È la la giurisprudenza dice infatti è vero tu genitore o mi dimostri che li ha educati, quello ti condanna a risarcire il danno.
Allora?
E domandavo, come ha fatto il Tribunale, a stabilire nel caso della ragazzina che aveva visto pubblicate su Facebook e robe del genere, le sue foto che aveva condiviso con gli amici, ripeto, come ha fatto il tra il Tribunale, a stabilire che la scuola e i docenti e il dirigente scolastico non avevano fatto tutto quanto in loro potere per cercare di arginare questa situazione e come ha fatto soprattutto a stabilire che i docenti e il dirigente scolastico e quant'altro fosse a conoscenza di questa situazione.
Ovviamente la fase istruttoria non la conosco, però.
Funziona alla rovescio, cioè la norma. Dice tu sei colpevole, adesso cerco di renderla semplice, sarò sicuramente non non preciso. Tu sei completo colpevole se tu genitore così come tu scuola, eccetera, se non provi di quindi la ribaltano, cioè o tu genitore. A fronte di questo fatto mi dimostri che hai assolto i tuoi doveri educativi o tu scuola a fronte della dimostrazione, in quel caso, lì è come negli altri di un ragazzino, con dei problemi per assistere la la, l'insegnante di sostegno che ne facevano di tutti i colori e hanno concluso legandola a una sede attirandolo, è caduto, s'è fatto male, eccetera e il giudice dice tu scuola, lo sapevi di quella situazione, quindi o tu scuola mi dimostri.
Portandolo so testimoni, interventi, sanzioni fatte prima, eccetera eccetera a scuola, in quel caso aveva portato come prova quello viene citato nella sentenza che erano stati sospesi, ma erano stati sospesi a seguito di quell'evento. Quindi non precedentemente. Quindi tu scuola, tu genitore, eccetera assai che o tu, genitore, scuole, eccetera mi dimostri di avere educato bene tuo figlio, da un lato fatto tutto il possibile per evitare il danno. Chiamiamolo così e quello poi si è fatto lo stesso, allora ti assolvo se invece non me lo dimostri tu parti sconfitto, cioè tu parti che se incolpevole, quindi o tu me lo dimostri, perché sai eh eh no, eh e quel ragazzino che in quelle condizioni non deve venire a scuola e continuare a subire quella situazione, tu devi fare tutto quello che poi la legge del 2017 tenda circa da degli strumenti. Poi io capisco che dal punto di vista dell'insegnante dovessi difenderlo. Io direi sì, ho capito, io lo so, ma.
Ho anche sullo certi strumenti, perché 40 anni fatti davano le bacchettate nelle mani, ti mettevano il succedersi di ti davano scappellotto. Se adesso un insegnante non dico di fronte al bullo, perché quello okay, ma una situazione alza la voce.
Cioè si trova già otto avvocati che avevano querelato che gli hanno detto di qualsiasi cosa, perché poi adesso noi, i nostri Consolini, cerchiamo anche di tutelare forse oltremodo in alcune situazioni e io vedo dei dei dei filmati, eccetera di insegnanti che non so come fanno a sopportare certe robe, quindi effettivamente hanno anche loro degli strumenti spesso spuntati, però, purtroppo siamo di fronte a quei due articoli che dicevo prima in cui dicono guarda se succede il fatto.
Tu mi devi dimostrare di aver assolto i tuoi, deve avere quindi o educativi o di aver fatto tutto quello che è, perché in quel momento il minore è affidato, te non è più affidato ai genitori è affidato te quindi, se tu che in quel momento mi devi tutelare il minore sei tu il genitore scuola in quel momento e quindi me lo devi dimostrare posso fare due considerazioni.
Allora evidentemente obbliga.
Data la domanda.
Le 2 considerazioni che mi sento di fare sono le seguenti. Lei ha appena detto che noi abbiamo armi spuntate Issime okay, credo che una sentenza di questo tipo non faccia che aumentare enormemente il nostro disagio, perché se si viene a conoscenza di una cosa di questo tipo dove addirittura,
Una cosa che non riguarda la scuola, i docenti, la scuola dirigente scolastico vengono condannati anche a pagare un euro, secondo me questa cosa, questa cosa non fa che aumentare il disagio di tutto il personale scolastico.
Io evidentemente non faccio né l'avvocato del magistrato, ma sono un docente il fatto che il, la scuola o il genitore o chicchessia debba dimostrare di aver fatto tutto per evitare una determinata cosa. Mi sembra esattamente il contrario di quello che succede in tribunale per qualsiasi altro reato, dove lì è l'accusa che deve dimostrare che la persona veniva accusata, ha commesso quella cosa, quindi mi sembra veramente una cosa. Una sentenza per quello che mi riguarda incomprensibile le ha cercato di spiegarmela nella meglio nella maniera migliore, ma mi sembra assolutamente assurda questa cosa, poi vorrei fare altre due considerazioni. Sia ancora tutto gli è permesso che non tolgo troppo tempo a alle persone, allora una era sul discorso del corpo, parlavamo del cyber bullismo e il discorso che non c'è la presenza del corpo, quindi io non vedo la persona sulla quale agiscono. Aveva un determinato comportamento, non vedo la sua sofferenza, però anche nel bullismo. Il fatto di vedere la sofferenza dell'altro, la moltiplicazione dell'alto non ferma il bullo, comunque.
Quindi, anzi, proprio nel vedere la moltiplicazione, il dolore che il bullo si sente ancora più.
Portato a perpretati per perpetrare quel comportamento e basta.
E comunque, e comunque bisognerebbe educare assolutamente a queste cose, poiché prevenire, educare all'uso di strumenti informatici che ci sono esplosi fra le mani e quindi la legislazione purtroppo in ritardo, anche se l'Europa è la prima, le l'Unione europea è la prima che ha cominciato a fare delle leggi che servono a limitare l'uso di strumenti informatici cosiddetti,
Anch'io sono un'insegnante.
Ma?
Volevo riprendere quello che ha detto prima l'Assessore Lambertini che che stiamo come possiamo fare e stiamo lottando contro i mulini a vento, beh.
Credo che prima di tutto la colpa sia nostra di noi adulti e dei genitori, perché perché certe leggi ci sono, certi vincoli ci sono, ma noi lei chiudiamo gli occhi, facciamo finta di niente dando il telefono e whatsapp tutte le varie applicazioni quando sono piccoli e non tenendo conto di una legge che c'è, mi sembra per cui io credo che la prima responsabilità sia nostra poi se vogliamo andare a cercare sempre di rincorrere e.
E trovare, come dire, le punizioni. Va bene, però mi dispiace ma non ci sto.
Io credo che bisognerebbe partire dai genitori, dalle famiglie e fare un'educazione massiva verso le famiglie, obbligare le famiglie a questo e far capire che non si può aspettare quando è troppo tardi, ormai, quando i ragazzi hanno 14 15 16 anni, troppo tardi hanno già il telefono in mano da quanto a otto anni con la prima comunione,
Se va bene i dati, poi, Giovanni ce lo dirà, ce lo può dire, ci dicono che i bambini ce l'hanno molto prima al telefono perché è più comodo.
E hanno accesso a tutto col telefono, quindi, ah, mi sembra molto ipocrita, poi arrivare a rincorrere, a cercare le leggi e.
Batterci il petto e cosa fare, cioè siamo noi che glielo abbiamo dato e quindi, insomma, vorrei fino finalmente che ci fosse una presa di consapevolezza da parte degli adulti del legislatore e ci fosse più permetta anche su questo sono d'accordo che è responsabilità delle famiglie e le famiglie devono essere chiamate a rispondere ma non solo pagando anche pagando perché sappiamo bene che,
I soldi sui soldi ci stanno più attenti, però no, non può bastare, insomma, ecco questa è un po' noi come scuola, lavoriamo con le famiglie, però sappiamo bene anche che ai nostri incontri vengono 10 persone.
Tutti gli anni e li facciamo su questi argomenti c'è sempre Giovanni tutti gli anni che viene e parla di cyber bullismo, parla delle applicazioni e di cosa fare 10 persone su 200 famiglie, questa è la media.
Che è talmente vero quello che dici.
Che, quando facciamo formazione coi genitori, di solito il paragone che uso è quello della patente, io credo che noi siamo in mezzo a una rivoluzione e quindi, siccome siamo in mezzo a una rivoluzione, siamo un po' di corsa un po' indietro e quindi però noi dobbiamo arrivare a mio avviso a ragionare che.
Serve una patente per usare il telefonino come serve la patente per usare l'automobile, solo che noi l'automobile a otto anni, forse anche a 5, ai nostri figli non gliela diamo, perché c'è una legge, c'è una norma, per fortuna la stessa cosa dovrà succederà. Non lo so succedere anche per il telefonino, cioè io ti devo dare una patente perché tu devi sapere dove andare non sono uno che censura, sono uno che conosce.
I internet.
So dove vanno i ragazzi, so cosa vanno a vedere un po' di ragazzi alcuni e lì serve che loro sappiano come fare, dove andare, dove vuole andare, giustamente, credo anche una multa quando passano col rosso una multa quando fanno delle robe fuori dalla grazia di Dio, però serve un'educazione di questo tipo qui e son d'accordo assolutamente con l'insegnante che,
Dobbiamo farlo noi genitori, perché se non lo facevano i genitori non ce la facciamo, se deleghiamo il no, la nostra responsabilità e le nostre fatiche dei genitori a stare sul pezzo e a dire no, oggi il telefono lo metti via, abbiam perso.
Dopo però vi mandò a letto con una cosa bella e ricordatevi che è una cosa bella da dirvi prima di andare a letto.
Posso dire una cosa anch'io.
Assolutamente interrompere proprio per tornare sul discorso delle di delle famiglie e dei genitori degli adulti, come reagiscono.
Di fronte al problema che scoppia in casa, di avere di accorgersi, di avere un figlio bullo, di avere un problema anche magari prima, no, quindi non solo per la tua esperienza, Giovanni il fatto di incontrarvi a scuola. C'è l'accettazione del figlio problematico a tutti i livelli che doppio maggiore lo chiedo a e anche all'avvocato, cioè oppure c'è un rifiuto no, mio figlio a certe cose non le fa, c'era un prete, don Pierino Gelmini che la chiamò la sindrome di Einstein, no, cioè abbiamo tutti dei figli, fenomeni, no, tutti bravi tutti, Berggruen Wi-Fi, quindi ecco tutto qua, cioè riusciamo ad avere a capire come.
Si muovono le famiglie, come reagiscono.
Vale Pizzi la tua ciao buona sera a tutti allora.
Non mi conosce qualcuno, le nostre nuove pediatra qualificheranno e allora io ho cominciato secoli fa ormai a dire ai genitori non far vedere la televisione prima visita, la televisione spenta e tutti che mi guarda con degli occhi, così continua a dirlo adesso in più. Continuo a dire guai al cellulare, voi non allattati col bambino lì e cellulare dall'altra parte. Guai a voi e mi guarda sempre con due occhi, così, dopodiché bisogna anche ed e da lì si parte a parlare dell'importanza del rapporto diretto madre e bambino del fatto di parlare, di raccontare, di dirsi, di lasciar perdere il cellulare, inondare il cellulare in mano ai bambini, quelli perché non è il caso, perché qui per la dopodiché, alle volte adesso in ambulatorio per un verso dopo il Covid non c'è più la fila, non c'è la ressa, però quelle due volte che capita che ci sono due famiglie e c'è un silenzio esagerato, io mi affaccio ce n'è uno, il bambinetto che guarda il cellulare direttamente star zitto, perché c'è qualcos'altro da fare okay però è fondamentale cominciare da piccoli a usare le cose,
A tempo debito, i bambini piccoli cellullare non lo devono avere in mano e non lo devono avere in mano fino agli otto o nove anni. Dopodiché io ho cominciato uno studio cogenitori. Sono due mesi che do delle schede per il discorso di usare il cellulare con e tutti gli altri dispositivi digitali con criterio e a seconda dell'età, ci son delle schede diverse e si chiama custodi digitali e.
I genitori li prendono queste schede riguarda lo può sempre molto così però voi dovete guardarle se avete dei figli grandi leggeteli insieme loro andate a vedere sul sito cosa dice. Oltre a questo dice tante altre cose.
Ma la cosa fondamentale è insegnare a usare perché è chiaro, non si possono demonizzare gli strumenti che abbiamo a disposizione, però bisogna insegnare ad usarli, e questo costa fatica dire di no, costa fatica, perché bisogna dire di no sin da piccoli ci nei primi mesi, ovviamente i genitori anche litigare con due occhi così, ma come dirlo poverino poverino, no, perché poverino no, cioè se non gli dici no quale piccolo, quanto è grande la prima volta che ci trova un'altra persona che gli dice di no, lo accoltella ai fini dei problemi, dico bene non è, non è successo anche recentemente okay, quindi è la cosa fondamentale, secondo me è l'educazione e comincia, è vero dalla famiglia, da quello che diceva anche il presidente, prima comincia dalla famiglia, però bisogna farlo tutti insieme, perché altrimenti non si finisce e la cosa importante è il porto di educare i bambini al rispetto delle regole. Le regole vanno date da piccolissimi, da appena nati,
E le regole sono magari solo quattro, ma quelle quattro non si deroga, son quelle lì.
Perché altrimenti vengono sui bambini che Ski Stati che non capiscono niente, qui c'è tutto il discorso che più usi i cellulari meno intelligenti si vizi, diventa perché agli 11 12 anni che l'effetto Brüning, per cui tu dici va be'soltanto i dirigenti perché così il cellulare e poi ti accorgi che invece diventi meno intelligente perché il tuo cervello a un certo punto comincia a tagliare un sacco di,
Connessioni tra i vari neuroni, che è di 20 me molto meno intelligente di quello che il cellulare, non l'ha mai usato, quindi ci sono un sacco di problemi indietro ed è bisogna cominciare da piccolissimi.
Basta.
Come reagiscono i genitori di fronte al figlio bullo tanto se ne accorgono buongiorno, mio figlio ha fatto il bullo o mamma mia, quando i genitori vengono quando i genitori ci sono, perché ci sono delle volte che a scuola Notte telefonavo i genitori e ti dicono ma io non ho mica tempo devo lavorare,
Ci si perché intanto io guardo il suo esatto, come diceva la Valentine, quindi quando vengono alcuni genitori si accorgono di quello che sta succedendo in quel momento, lì perché magari ha ricevuto anche un'assegnazione hanno avuto qualche richiamo perché hanno bussato alla porta alla Polizia postale che ne so e quindi dopo con i come sempre ripeto se c'è il genitore che ci tiene un po' allora ci rimettiamo al tavolo a tutti e quattro tutti e cinque figli mamma, papà e io e cominciamo a ragionare su una certa cosa su quello o quell'altro.
Il problema è che spesso i genitori non ci sono.
È per quello che noi, per fortuna, che c'è la scuola perché quando prima o poi ci toglieranno anche quella, io dopo non lo so come facciamo educare i ragazzi?
Avrei una domanda esposto dal pubblico, però facendo faccio l'avvocato che ti faccio la domanda e i parrucconi della Cassazione a Roma mi vengono a dire dalle sponde del Tevere, tu, caro genitore, ti condanno per culpa in educando, cioè non ha educato bene il tuo figlio o non mi hai dimostrato di avere educato bene tuo figlio, ora è chiaro che magari in situazioni di disagio, eccetera è evidente. Poniamo invece una situazione dove non c'è disagio o comunque, insomma, ci saranno anche, immagino, famiglie chiamiamole normali in cui.
I genitori pensano credono di aver fatto del meglio, ciò capita a me che ti dico io non so il libretto delle istruzioni sul figlio è il primo che si è avuto, sono andato un po' a sentimento, ho cercato di fare il meglio che ho potuto eccetera adesso ciò parruccone ricca e l'indirizzo è che non ho non ho fatto bene, eccetera da avvocato ti dico, è però l'onere della prova, ce l'abbiamo noi caro cliente, quindi le prove, quelle sono documenti testimoni, azzardiamo una CTU chiamo il dottor Roncelli e gli chiedo se mi fa da consulente di parte e di dico se io ti do mio figlio tu melone mezzi adesso non so come per dire e mi fa una bella relazione dove mi dici che io l'ho educato bene, se la facciamo a fare una cosa così,
No, no, no, non ce la facciamo, perché con gli occhi degli avvocati qualsiasi cosa Feld sbaglia.
Con gli occhi dei genitori, qualsiasi cosa fai sbagli e non faccio del CTU ve lo dico già subito, no, le faccio.
Educare bene oggi vuol dire che bisogna, intanto, come diceva la professoressa e cominciare a Valentina, bisogna parlarsi e lavorare insieme, perché, se giustamente tutti i dati della Società Italiana di Pediatria dicono che prima degli otto anni tu il telefono a tuo figlio non glielo devi dare, tu glielo dai la colpa in educando si chiama così tu ce l'hai già e perché il dato, il dato è dato cioè il numero è un numero, non è che cambia, quindi tu glielo dà. Vengono in studio da me dei genitori che hanno dei figli cinque anni dicendovi, dottor Meloncelli, ci aiuti a togliere il cellulare a nostro figlio, come si dice a cinque anni, io e te.
No, aiuto te genitore A come dice la Valentina, tirarglielo via non avrà bisogno di cinque anni. 25 anni gioca quindi la culpa in educando, ce l'abbiamo sempre, bisogna cominciare a ragionare che bisogna che ci parliamo, ci guardiamo i vicini, ci guardiamo insieme la Valentini e la dottoressa Capelli scusate prima citava che il bambino guarda il telefonino in ambulatorio dopo gli altri che magari non ce l'hanno, cominciano a guardarlo con lui e dopo le mamme e di solito sono le mamme mi dicono eh ma non è che possono andarlo a mio figlio perché le altre 10 mamme glielo danno, quindi ha ragione che bisogna ragionare di comunità.
Ah, bisogna ragionare di comunità, bisogna ragionare di comunità scolastica, ne parla anche qui, ne parla anche lì, comunità che si dà delle regole e quelle regole devono essere.
Traduco in giuridichese, tu mi dici fra culpa in educando, ce lo abbiamo sempre faccio uno step fatto o il bullo te l'ho dimostrato, perché quella è una cosa relativamente semplice, trimestrale, per il fatto che solo il bullo, la culpa in educando ce l'hai sempre quindi diventa una responsabilità oggettiva, non diventa neppure un'inversione dell'onere approva, cioè se se passa nel senso, se passa questo concetto genitore di fronte a un bullo risponde sempre da un punto di vista giuridico, quantomeno risponderà sempre.
Io volevo fare una.
Un'osservazione faccio una premessa.
La bambina era maestro di scuola elementare, quindi non possono assolutamente parlar male dei dei dei dei degli insegnanti.
Sono papà e non posso parlar male dei genitori e sono stato figlio ai possessori di animali dei ragazzi, la verità e una ognuno ha un suo ruolo mio figlio ha tre anni a scuola, all'asilo, quando sono andato a prenderla appena sono arrivato, si è comportato male Francesco gli altri amichetta, si è comportato male anche il successo che guardi il suo figlio ne dice un'insegnante, gli ho dato il punteruolo per farne un lavoretto e la orientato sul dito di un altro bambino.
Beh, ma voglio dire che la colpa è del bambino di tre anni che tu insegnante gli ha dato un punteruolo, probabilmente dovevi spiegargli perbene e devi stare attenta acché il punteruolo a un bambino di tre anni, se gli dai il cellulare devi stare attento a che cosa guarda, lo devi seguire quindi il bambino. A mio avviso, il ragazzo non ha colpa, il ragazzo va educato, va educato dei genitori, va educato dagli insegnanti, ognuno nel suo alveo e ognuno nel suo ruolo, altrimenti la colpa in vigilando, a mio avviso, è di tutti, ma non dei ragazzi. I ragazzi vanno Van, vanno seguiti e i ragazzi vanno.
Perseguiti e cioè vanno adeguatamente puniti con quelli che sono i mezzi, quindi ti sei comportato male, ti tolgo il cellulare ha insultato attraverso il cellulare, ti tolgo il cellulare è difficile, è difficilissimo, perché per questo annuivo prima, perché se io tolgo a mio figlio il cellulare e ce l'hanno tutti quanti gli altri io probabilmente creo un disadattato, però posso dargli delle regole e se tutti quanti un pochino si impegnano a dare delle regole ognuno nel proprio ambito.
E probabilmente sì, si riesce meglio.
In modo più efficace che con un intervento legislativo, vorrei solo fare un'osservazione, la mia ambiente, niente, volevo solo dire che ognuno deve fare il caso che faccia il suo e i ragazzi e ragazze suggerito il genitore, l'insegnante insegnante e noi speriamo di non intervenire ma non perché non vogliano lavorare ma il nostro intervento vuol dire che si è andati un po' oltre grazie.
Buonasera a tutti, io volevo ringraziare intanto per questa bellissima serata e volevo fare anche la precisazione che appunto alla società siamo tutti noi, quindi una parte di colpa può anche essere dalla famiglia, una parte può non so ricadere su un ambito scolastico una parte mettiamo anche lo sport, quindi noi dobbiamo collaborare per il bene anche educarli a regole buone, sane educarli al rispetto dalle famiglie nel contesto scolastico.
E le Istituzioni che le istituzioni.
Ah no, una buona fetta anche loro di responsabilità.
E quindi, insomma, quello che dobbiamo dire è semplicemente, appunto, che la società siamo tutti noi.
O sbaglio.
Sì, Rita assolutamente assolutamente d'accordo, infatti volevo proprio dire che anche queste questi questi incontri, insomma, sono anche il frutto di un ascolto da parte nostra tu sei stata una promotrice di questo tipo di incontri e ti ringrazio, così come lo sono state anche altre persone per altri, per altri incontri e ed penso che da parte nostra ecco sia importante ce lo diciamo sempre anche con con Mauro, con Francesca ce lo diciamo, è importante ascoltare le la comunità, le persone che ne fanno parte, perché in fondo cosa ci stiamo a fare qui, se non ascoltare voi che ci portate degli spunti importanti che ci portate degli stimoli? Ci fate una segnalazione al parco Rodari hanno vandalizzato i bagni pubblici per l'ennesima volta.
Hanno vandalizzato il monumento. Là c'è un problema perché ci sono dei ragazzini che insomma fanno delle cose non proprio belle, e quindi c'è una rete, chiamiamo il maresciallo chiamiamole maggiore, cerchiamo di di utilizzare i mezzi che abbiamo, ma anche di ascoltare voi. Quindi quello che dici Rita, è sacrosanto, non è scontato ed è rarissimo quindi quando.
Qualcuno ci viene anche a criticare negativamente portare un problema. È da lì che bisogna partire insieme, perché da soli non si fa nulla, così come la vittima di bullismo non si deve sentire sola. Dobbiamo, dobbiamo dirlo e quindi ascoltare la pediatra Valentina che ieri mi o l'altro. Ieri, quando ci siamo sentiti al telefono, mi faceva presente di questi, di questi problemi, del fatto che sta tentando di sé da anni di sensibilizzare i genitori ed un certo tipo di comportamento ci ha dato uno spunto. Dobbiamo partire da lì, tutti insieme, da lì lavorare per azionare un certo tipo di percorso, perché solo così si può arrivare a fare qualcosa, altrimenti si è una una goccia nel mare. No che non che non fa nulla e invece bisogna essere un oceano tutte insieme, quindi, ben vengano queste cose. Io mi auguro che non solo da qui perché comunque ci stiamo stiamo tentando di lavorarci da un pochino si parta per una sinergia vera. Oggi si usa tanto questa parola non rendiamola efficacia, rendiamola vera. Insomma, abbiamo la fortuna di conoscere persone preparate tra pubblico, insomma, ne ne vedo tante che possono ognuna nel loro per la loro professione nel loro compito dare il proprio contributo e quindi, insomma, ben venga. Ecco,
Io mi riallaccio al discorso del collega che ha analizzato tutta la problematica sotto un profilo strettamente penalistico, io, come civilista, posso dire che in questi ultimi anni, facendo tantissimo al diritto di famiglia e mi riallaccio anche a quello che ha detto la dottoressa il dottore è emerso proprio un incremento delle richieste da parte dei giudici di valutazione delle capacità genitoriali cioè noi vediamo sempre nelle separazioni che purtroppo sono conflittuali la prima richiesta che fa il giudice valutare la capacità genitoriale di entrambi i genitori, affidandosi a un CTU affidandoci ai servizi e lo si vede sempre di più, cioè negli ultimi 10 15 anni, è stato un aumento esponenziale di queste richieste, non solo da parte del Tribunale dei minori ma spesso anche da parte del tribunale ordinario allora mi vien da dire, siamo sempre stati tutti i genitori, però una volta questa cosa non c'era o non era così evidente, quindi,
Sicuramente spetta a noi capire e imparare anche ad essere genitori, insegnare ai nostri figli e di dare dei principi e dei valori fin da quando sono piccoli e insegnare il rispetto delle regole. Ma mi par di capire poi dottore, lei mi potrà aiutare in questo che proprio ci sia tante volte un disinteresse da parte dei genitori, piuttosto, preferiscono litigare per 500 euro al mese che capire veramente dove starebbe meglio il loro bambino, come sarebbe meglio il loro bambino, come crescere il loro bambino nel rispetto dei valori, pur in una separazione. Perché poi ci sono anche tante separazioni in cui queste cose non capita, ma questo aumento esponenziale di richiesta da parte di un giudice di valutazione e di capacità genitoriali dà molto da pensare, perché è la prima volta che c'è un conflitto stop alla prima udienza subito qualcuno dei colleghi che tempo ve lo possono confermare? Facciamo una valutazione sulle capacità genitoriali e questo è un secondo me, è un dato che suo, ma ci fa molto riflettere. Questo lo dico per l'esperienza che vedo da civilista, perché io quello è il mio lavoro, ma lo dico anche da genitore, perché poi mi metto sempre nei panni e vedo queste situazioni, dico tante volte, c'è un conflitto, cerchiamo di trovare una soluzione per il bene dei bambini,
I genitori anch'io faccio parte del progetto come Valentino custodi digitali, quando facciamo gli incontri con i genitori, vengono cinque, sei, 10 genitori, quando va bene.
Io credo noi crediamo, stiamo ragionando su i genitori, questo problema del chiamiamolo telefonino che si inserisce nella vita dei figli probabilmente non lo sentono, non lo vedono o non se ne accorgono. Dobbiamo tutti lavorare 20 ore al giorno e quindi è chiaro che, se si se fa un incidente con l'automobile, se ne accorgono, invece adesso stiamo arrivando, proprio perché c'è una mezza rivoluzione tutti questi stimoli così veloci i genitori. Noi cominciamo a ragionare sul fatto che non sanno cosa sta succedendo e quindi, non sapendolo dopo fanno il delirio, fanno i disastri valutazioni, poi io vedo i figli del de dei film, dei dei genitori che per che parla lei,
Però, insomma.
Ah orde di sì.
Allora, ancora una volta, io credo che invece la speranza ci venga dai giovani, dai ragazzi.
Qualche giorno fa, parlando con alcuni miei studenti.
Qualcuno di loro mi ha detto che ha chiesto ai genitori di limitati di l'uso del computer o del cellulare.
Cioè ha chiesto ai genitori di tenerli durante le ore di studio e così via il telefono cellulare, in modo tale che loro non vadano, succede non solo il cellulare e si dedicano, per esempio, allo studio visto abitiamo negli ultimi giorni di scuola e così via.
Quindi la parola di speranza è questa che probabilmente i giovani, i ragazzi, si stanno accorgendo del problema, che è il connesso all'uso del cellulare piuttosto che internet o dei social network, prima dei genitori,
Con una nota di colore gita, Trieste, due giorni con i ragazzi di terza media e spazi temporali in cui possono usare il cellulare, altrimenti non lo usano, sono stati molto bravi, di notte abbiamo sequestrato il cellulare, quindi io mi sono tenuta 20 cellulari in camera,
Ho dormito, sì, però alle 4 e mezza suonato una sveglia.
Secondo me è fatto apposta.
Okay, comunque non importa, va bene, ci ridiamo sopra, però la cosa bella è che il giorno la mattina dopo alcuni hanno detto ma prof ma come ci siamo divertiti senza cellulare in Camera abbiamo parlato, abbiamo giocato, abbiamo saltato, dico bene, non avete rotto niente, è perfetto, quindi alla fine siamo noi che abbiamo tanta paura a dire no perché poi, se diamo loro altre possibilità?
Possibilità positive di esperienze arricchenti e loro ci stanno solo che è fatica, è ovvio che per noi è fatica, però ecco, mi piaceva questa chiusura perché per fortuna è stata bella fate anch'io se possiamo chiudere io la favola della buonanotte prima ad andare a letto no,
È un po' sulla scia di quello che stavate dicendo voi fate finta di essere già sotto le coperte col pigiama, con caldino, come state bene, voi sapete che due o tre anni fa adesso non mi ricordo più c'era una challenge su Tik Tok che si chiamava boiler Summer CAP sapete cos'è se non lo sapete ve lo dico io okay,
La sfida era portare a letto il maggior numero di ragazze boiler, cioè molto ciccione, molto, grasse, okay, succede questo nel giro di pochissimo. Noi a tutti lo veniamo a sapere perché perché la rete, cioè i ragazzi che facevano che hanno messo questa ti, questa roba su Tik Tok su Instagram hanno autocensurato questa challenge quindi i ragazzi stessi prima che arrivassimo noi loro voi e a dire questa qui è una roba che non ci sta nel mondo, hanno cominciato a dire sempre attraverso la rete, sempre attraverso TikTok, guardate che sta succedendo, questo ci sono dei ragazzi che fanno questa sfida, se li vedete, non non accettate e quindi la favola del elaborate, che è vero che noi però i ragazzi a volte ce la fanno anche loro e si fermano prima e dicono questa qui è una roba che non si fa e non la faccia mo.
Bene, chiudiamo allora una serrata con questi segni di segnali di speranza che ci hanno dato sia la professoressa Simoncini che il dottor. Giovanni Giovanni Giovanni, grazie a tutti buona serata, prego, venivano sì, volevo solamente rinnovare l'appuntamento di sabato mattina ringraziare pubblicamente Sabrina Manfredini, perché me l'ha suggerito e segnalato ma ha messo in contatto con una persona speciale che Rita, Repetto e che forse qualcuno di voi si ricorda più che altro per la sorella Roberta che è venuta a mancare in quanto vittima di violenza settaria 3 4 anni fa e sua sorella si è si è fatta testimone, diciamo che sta girando l'Italia, le scuole, le comunità, per portare questa questa storia, insomma in giro e soprattutto.
Diciamo mettere la pulce nell'orecchio, il nome della sua associazione, proprio per individuare i segnali che possono, diciamo, far capire che una persona si sta avvicinando a questo tipo di di brutta esperienza, ci sarà sempre il dottor Meloncelli con noi che supporterà dal punto di vista psicologico appunto diciamo come contributo, ecco per la sua professione Rita e quindi ecco, vi invito se siete liberi sabato mattina alle 11 a partecipare, perché sarà veramente molto interessante. Grazie ancora.